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Gds_1 Anno 2011 - Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia

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terizzata da sottili strati selenitici alternati a lamine e<br />

strati carbonatici <strong>di</strong> spessore inferiore al metro. Verso<br />

l’alto, le lamine carbonatiche <strong>di</strong>ventano progressivamente<br />

più irregolari ed ondulate, coprono i cristalli<br />

selenitici degli strati sottostanti che, a volte, le attraversano.<br />

Nel complesso i Gessi Inferiori sono composti da<br />

se<strong>di</strong>ci grossi cicli d’evaporiti che, in alcune zone della<br />

<strong>Sicilia</strong>, formano <strong>dei</strong> depositi spessi varie centinaia <strong>di</strong><br />

metri.<br />

Questi gessi sono presenti nel territorio compreso<br />

tra Casteltermini, Agrigento e Ribera (<strong>Sicilia</strong> meri<strong>di</strong>onale).<br />

- Torbi<strong>di</strong>ti gessose.<br />

Al <strong>di</strong> sopra <strong>dei</strong> gessi si rinvengono (spesso solo in<br />

profon<strong>di</strong>tà) delle torbi<strong>di</strong>ti gessose (spessore <strong>di</strong> circa<br />

70 m) composte da sabbie gessose gradate formate da<br />

elementi selenitici e, a volte, contenenti intraclasti<br />

marnosi. Queste torbi<strong>di</strong>ti sfumano, verso l’alto, in<br />

marne verdastre contenenti pirite ed un’abbondante<br />

quantità <strong>di</strong> foraminiferi.<br />

- Salgemma e sali potassico-magnesiaci.<br />

La successione litostratigrafica <strong>di</strong> questi depositi<br />

vede, dal basso verso l’alto, la presenza <strong>di</strong> uno strato<br />

basale costituito da una breccia composta d’anidrite,<br />

spesso bituminosa, con frammenti <strong>di</strong> marna nerastra.<br />

Associati alla breccia basale vi sono strati<br />

d’anidrite a lamine.<br />

Seguono superiormente i depositi salini.<br />

Il corpo salino è così composto dal basso verso<br />

l’alto:<br />

- salgemma con noduli anidritici,<br />

- salgemma con lamine molto fitte d’anidrite che,<br />

verso l’alto, <strong>di</strong>ventano sempre più sottili fino a<br />

dar luogo ad un banco <strong>di</strong> salgemma puro e compatto,<br />

- intervallo pelitico spesso alcuni decimetri,<br />

- salgemma con lamine anidritico-polialitiche<br />

molto pieghettate,<br />

- intercalazioni <strong>di</strong> strati <strong>di</strong> sali potassico-magnesiaci<br />

(con prevalenza <strong>di</strong> kainite ed in minor misura<br />

da carnallite, silvite e bischovite),<br />

- salgemma molto puro, a grana grossa, con lamine<br />

argilloso-anidritiche <strong>di</strong> aspetto stilolitico regolarmente<br />

<strong>di</strong>stanziate <strong>di</strong> 10-30 cm,<br />

- marne anidritiche <strong>di</strong> colore verde scuro e anidrite<br />

a lamine millimetriche (spessore totale <strong>di</strong> circa<br />

15 m),<br />

- salgemma con frequenti e spesse intercalazioni<br />

<strong>di</strong> lamine anidritiche.<br />

g<strong>di</strong>S<br />

1 • <strong>2011</strong><br />

gennaio-aprile<br />

Questa successione rappresenta la sequenza normale<br />

delle facies saline che è stata riscontrata nell’area<br />

d’Agrigento.<br />

I depositi salini sono concentrati, principalmente,<br />

nella porzione centro meri<strong>di</strong>onale della <strong>Sicilia</strong> in corrispondenza<br />

<strong>di</strong> una vasta fascia comprendente il territorio<br />

d’Agrigento, Ribera, Racalmuto, Caltanissetta,<br />

Enna, Centuripe, Caltagirone, Gela.<br />

Lo spessore del corpo salino raggiunge i 400/500<br />

m (zona <strong>di</strong> Porto Empedocle) nelle aree dove la<br />

deformazione tettonica fu meno intensa; più <strong>di</strong> 1000<br />

m (zona <strong>di</strong> Racalmuto) dove la deformazione tettonica<br />

del corpo salino avvenne con maggiore intensità.<br />

Complesso evaporitico superiore<br />

Questo complesso è separato da quello inferiore da<br />

una netta <strong>di</strong>scordanza in corrispondenza della quale si<br />

è formato un livello <strong>di</strong> gessareniti e <strong>di</strong> calcareniti.<br />

- Gessi Superiori (Gessi <strong>di</strong> Pasquasia).<br />

I depositi gessosi sono quantitativamente inferiori<br />

rispetto ai se<strong>di</strong>menti terrigeni.<br />

Nella zona centro-meri<strong>di</strong>onale della <strong>Sicilia</strong> (zona<br />

centrale del bacino evaporitico, area compresa tra<br />

Porto Empedocle, Caltanissetta, Enna, Casteltermini,<br />

Ribera, Eraclea Minoa) il complesso evaporitico superiore<br />

è rappresentato da una successione <strong>di</strong> 7 cicli ciascuno<br />

<strong>dei</strong> quali composto (dal basso verso l’alto) da<br />

argille marnose e marne, sabbie gradate e laminate a<br />

foraminiferi planctonici, laminiti calcaree bianche,<br />

lamine millimetriche <strong>di</strong> gesso microcristallino (gesso<br />

balatino), gesso selenitico.<br />

Nella zona marginale meri<strong>di</strong>onale del bacino evaporitico<br />

(area compresa tra Caltanissetta, Piazza<br />

Armerina, Licata, Agrigento) il complesso evaporitico<br />

superiore raggiunge spessori ridotti o è completamente<br />

assente. In tal caso i Trubi poggiano <strong>di</strong>rettamente<br />

sul Calcare <strong>di</strong> Base o sui terreni sottostanti.<br />

Nella zona marginale settentrionale del bacino evaporitico<br />

(fascia compresa tra Sciacca - Ribera,<br />

Casteltermini, Nicosia) le successioni <strong>di</strong>ventano prevalentemente<br />

terrigene e sostituiscono quasi del tutto<br />

i gessi.<br />

- Arenazzolo.<br />

L’unità è prevalentemente costituita da sabbie<br />

giallo-brune <strong>di</strong> composizione arcosica e scarsamente<br />

cementate. Localmente può presentarsi come una<br />

calcarenite arenacea grossolana, poco cementata e<br />

<strong>di</strong> colore bianco-verdastra, con strutture se<strong>di</strong>mentarie<br />

trattive a piccola scala. Nelle sezioni <strong>di</strong> riferimento<br />

(Capo Rossello ed Eraclea Minoa) ubicate<br />

nell’area tipo <strong>di</strong> Agrigento alle arenarie si intercalano<br />

irregolarmente livelli argillosi. L’Arenazzolo<br />

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