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16.06.2013 Views

6 26 Patrimonio archeologico e città contemporanea: dal “consumo” del bene alla sua “fruizione” sente di operare secondo sistemi di rilevamento non invasivi con risultati che manifestano una certa attendibilità e precisione 9 . In alcuni casi si parla addirittura di necessità di anticipare qualsiasi attività di scavo con prospezioni che sappiano guidare e, in qualche modo “arginare”, il desiderio di riportare alla luce il patrimonio archeologico in maniera estensiva. La possibilità di “selezionare” gli episodi più significativi, da cui far partire l’indagine di scavo, rappresenta uno dei punti cardine dell’ipotesi di percorso museale proposta: dalla componente materica dell’oggetto a quella “intangibile”. Il modello è incentrato su un sistema di aree funzionali organizzate secondo una struttura primaria e secondaria. I cantieri di scavo puntuali ed, estendo il discorso al patrimonio culturale, i beni visitabili, costituiscono la struttura primaria del percorso aumentato e faranno da sfondo, e da supporto, alla “visita diretta” mentre, tutto ciò che rimane celato dal terreno o non accessibile fisicamente, costituirà l’oggetto intorno al quale sarà costruita la “visita virtuale”. In questa “altra” modalità entreranno in gioco, in maniera più incisiva, i supporti informativi multimediali e virtuali che saranno collocati all’interno di specifiche aree funzionali che costituiscono, in definitiva, la struttura secondaria del percorso. È importante sottolineare che i beni visitabili, soprattutto in riferimento al patrimonio archeologico, rappresentano un “punto di partenza” dell’allestimento che potrebbe estendersi nel tempo anche in relazione alle risorse disponibili. In particolare, la possibilità di ampliare il percorso aumentato bene si coniuga con il carattere evolutivo della ricerca scientifica ed archeologica favorendo da un lato la fruizione costante del bene anche durante le operazioni di scavo, dall’altro la 6 Napoli, Piazza Municipio, scavi per la realizzazione della Linea 1 della Metropolitana, 2011.

Maria Isabella Amirante, Caterina Frettoloso sua cura e manutenzione, trasformandolo in un laboratorio a cielo aperto in cui è possibile “immergersi” secondo diverse modalità di fruizione 10 . Sono soprattutto queste caratteristiche di flessibilità e adattabilità organizzativo-funzionale del percorso aumentato a renderlo particolarmente adatto alla necessità di trasformazione delle città e, in generale, del territorio, mitigando e, in alcuni casi, superando gli ostacoli legati all’accessibilità fisica del bene. (fig. 6) La messa a sistema, secondo i criteri organizzativi del percorso aumentato presenterebbe una duplice opportunità: da un lato migliorare la leggibilità del bene da parte dei visitatori, dall’altro chiarire come “utilizzare” quel bene compatibilmente con le sue esigenze di conservazione. In linea con una tendenza, già sviluppata nel campo dei nuovi musei di archeologia, sarà possibile, a partire dal recupero degli elementi culturali più significativi, rendere la città una sorta di laboratorio a cielo aperto: dal Museo-Laboratorio Culturale alla Città consolidata come Scavo Diffuso che può costituire un Cantiere di Conoscenza Permanente della storia e dell’evoluzione della città. Note 1 Il paragrafo è a cura di Maria Isabella Amirante. 2 F. BRAUDEL, a cura di, Il Mediterraneo, Bompiani, Milano 1987, p. 9. 3 La ricerca si inserisce come risvolto applicativo delle tematiche sviluppate nel progetto “Sistema Informativo Multimediale per la catalogazione e la classificazione di dati attinenti siti archeologici: Scavi di Ercolano”, finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del programma di finanziamento alla ricerca scientifica della L.R. 41/94, annualità 1997, e nel progetto “Sistema Multimediale degli Scavi di Ercolano”, finanziato dal MURST nel 1999 (Progetti CNR, coordinati da E. Burattini). 4 La Favola è impostata per ragazzi dai 9 ai 14 anni (elementari e medie), incrocia tre epoche, - quella romana, ambientata nel I° secolo d.C.: nelle giornate precedenti l’eruzione, - quella settecentesca, ambientata nella fase iniziale della scoperta della città sotterranea, e -quella contemporanea, che dà accesso alla visita virtuale di Ercolano. 5 Il paragrafo è a cura di Caterina Frettoloso. 27

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Patrimonio <strong>archeologico</strong> e <strong>città</strong> <strong>contemporanea</strong>: dal “consumo” del bene alla sua “fruizione”<br />

sente <strong>di</strong> operare secondo sistemi <strong>di</strong> rilevamento non invasivi con risultati che manifestano<br />

una certa atten<strong>di</strong>bilità e precisione 9 . In alcuni casi si parla ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> necessità<br />

<strong>di</strong> anticipare qualsiasi attività <strong>di</strong> scavo con prospezioni che sappiano guidare<br />

e, in qualche modo “arginare”, il desiderio <strong>di</strong> riportare alla luce il <strong>patrimonio</strong> <strong>archeologico</strong><br />

in maniera estensiva. <strong>La</strong> possibilità <strong>di</strong> “selezionare” gli episo<strong>di</strong> più significativi,<br />

da cui far partire l’indagine <strong>di</strong> scavo, rappresenta uno dei punti car<strong>di</strong>ne dell’ipotesi<br />

<strong>di</strong> percorso museale proposta: dalla componente materica dell’oggetto a quella<br />

“intangibile”.<br />

Il modello è incentrato su un sistema <strong>di</strong> aree funzionali organizzate secondo una struttura<br />

primaria e secondaria. I cantieri <strong>di</strong> scavo puntuali ed, estendo il <strong>di</strong>scorso al <strong>patrimonio</strong><br />

culturale, i beni visitabili, costituiscono la struttura primaria del percorso<br />

aumentato e faranno da sfondo, e da supporto, alla “visita <strong>di</strong>retta” mentre, tutto ciò<br />

che rimane celato dal terreno o non accessibile fisicamente, costituirà l’oggetto intorno<br />

al quale sarà costruita la “visita virtuale”. In questa “altra” modalità entreranno<br />

in gioco, in maniera più incisiva, i supporti informativi multime<strong>di</strong>ali e virtuali che<br />

saranno collocati all’interno <strong>di</strong> specifiche aree funzionali che costituiscono, in definitiva,<br />

la struttura secondaria del percorso.<br />

È importante sottolineare che i beni visitabili, soprattutto in riferimento al <strong>patrimonio</strong><br />

<strong>archeologico</strong>, rappresentano un “punto <strong>di</strong> partenza” dell’allestimento che potrebbe<br />

estendersi nel tempo anche<br />

in relazione alle risorse <strong>di</strong>sponibili.<br />

In particolare, la<br />

possibilità <strong>di</strong> ampliare il<br />

percorso aumentato bene si<br />

coniuga con il carattere<br />

evolutivo della ricerca<br />

scientifica ed archeologica<br />

favorendo da un lato la<br />

fruizione costante del bene<br />

anche durante le operazioni<br />

<strong>di</strong> scavo, dall’altro la<br />

6 Napoli, Piazza Municipio, scavi<br />

per la realizzazione della Linea 1<br />

della Metropolitana, 2011.

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