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Pubblicazione - Museo d'arte contemporanea di Luzzana

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da L’ALLEGRO BOB ed. Giunti Marzocco, 1968<br />

superficie della libertà, la forma della felicità» (Gianni Rodari). E si fa sempre<br />

più marcato, pronto ad intraprendere la ricerca della sintesi e ad ingaggiare<br />

la <strong>di</strong>fficile sfida con la monocromìa delle tavole e soprattutto con il bianco,<br />

che domina incontrastato le pagine delle pubblicazioni per l’infanzia. Così la<br />

forma, essenza <strong>di</strong> tutte le cose, prende via via consistenza. Talora attraverso<br />

un fitto e fugace chiaroscuro creato in punta <strong>di</strong> pennino, che in certo modo<br />

rimanda alle prime illustrazioni ottocentesche per l’infanzia, incise a puntasecca,<br />

acquaforte e acquatinta. Come accade in alcune grafiche in mostra, forse non<br />

destinate a pubblicazioni, ma significative <strong>di</strong> come gli illustratori, storicamente,<br />

nascano pittori: certi stu<strong>di</strong> preparatori, ad esempio per Le avventure <strong>di</strong><br />

Pinocchio, e composizioni <strong>di</strong> automobili su carta degli ultimi anni. Invece, nella<br />

maggior parte delle illustrazioni, destinate alla pubblicazione, la forma si anima<br />

in pochi tratti, niti<strong>di</strong> e marcati <strong>di</strong> nero pennarello su cartoncino oppure<br />

attraverso una particolare tecnica, il cui esito si può meglio immaginare<br />

pensando per certi versi a un collage, per altri a una vetrata. Questa è la fase<br />

in cui Cassinelli scompone e ricompone, secondo un proce<strong>di</strong>mento proprio<br />

dell’artista contemporaneo, nonché dell’umorista. Ogni elemento che compone<br />

l’immagine è considerato nelle sue singole parti. Ognuna <strong>di</strong> queste è una<br />

sagoma geometrica <strong>di</strong> carta prima ritagliata, quin<strong>di</strong> colorata, infine reinserita<br />

come tassello <strong>di</strong> un puzzle nel proprio spazio <strong>di</strong> cartoncino rimasto vuoto.<br />

Così inizia a <strong>di</strong>segnarsi una storia. E da una testa, che è innanzitutto un<br />

cerchio, si leva l’acuto triangolo <strong>di</strong> un cappello e s’allunga quello <strong>di</strong> un naso.<br />

Un corpo, conservando l’originaria struttura <strong>di</strong> un tronco, si sintetizza in un<br />

rettangolo e si fa <strong>di</strong>namico: si articola in esili strisce <strong>di</strong> carta e inizia a sgambettare<br />

da una tavola all’altra. Così inizia a raccontarsi una delle versioni de Le avventure

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