Pubblicazione - Museo d'arte contemporanea di Luzzana
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da PERICLE VA A PESCARE ed. Giunti Marzocco, 1967<br />
nell’ultimo periodo.<br />
Attilio nasce pittore e fin da piccolo ha sempre <strong>di</strong>segnato, <strong>di</strong>segnava i cavalli<br />
partendo dagli zoccoli e si nascondeva in un piccolo sgabuzzino dove <strong>di</strong>pingeva<br />
cani San Bernardo.<br />
La sua formazione e i suoi inizi sono stati dunque nella pittura, questo ritorno<br />
gli ha consentito una libertà sganciata dal racconto, un fantasticare sul<br />
paesaggio delle città italiane, un’assimilazione dell’automobile come elemento<br />
del panorama in una vertiginosa sintesi fra il romanico delle cattedrali, il design<br />
delle lamiere e il ritmo degli alberi.<br />
Le gran<strong>di</strong> tele <strong>di</strong>pinte da Alessandra Cassinelli, la figlia dell’autore, rappresentano<br />
i personaggi protagonisti per lungo tempo <strong>di</strong> tutte le storie.<br />
È della ricerca artistica <strong>di</strong> Alessandra lo sperimentare empaticamente il tempo<br />
degli altri ed anche qui ha ripercorso con una lente <strong>di</strong> ingran<strong>di</strong>mento i <strong>di</strong>segni<br />
<strong>di</strong> Attilio e la sua montagna <strong>di</strong> tempo passata a inventare, fantasticare e<br />
<strong>di</strong>segnare raccontando.<br />
“Ho ingran<strong>di</strong>to come per avvicinarmi <strong>di</strong> più a quei personaggi che sono cresciuti<br />
con me e <strong>di</strong> cui riconosco i caratteri anche nelle persone.<br />
Un modo per avvicinarmi <strong>di</strong> più ad Attilio che mi ha fatto vedere il mondo<br />
come una possibilità <strong>di</strong> gioco e con la sua ironia mi ha dato sempre coraggio,<br />
una sorta <strong>di</strong> leggera incoscienza.”<br />
Alessandra Cassinelli e alcuni amici