Pubblicazione - Museo d'arte contemporanea di Luzzana
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<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli<br />
dal 25 settembre al 28 novembre 2010<br />
ATTILIO<br />
in<br />
FIABE AL CASTELLO<br />
raccontare con arte<br />
con il contributo <strong>di</strong> Alessandra Cassinelli
ATTILIO<br />
in<br />
FIABE AL CASTELLO<br />
raccontare con arte<br />
con il contributo <strong>di</strong> Alessandra Cassinelli
da IL PULCINO E IL LUPO ed. Giunti Marzocco, 1967<br />
Il Comune <strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> con grande sod<strong>di</strong>sfazione ospita questa prima mostra<br />
de<strong>di</strong>cata all’illustrazione.<br />
Una avventura, come un nuovo libro da sfogliare, che si apre con un grande<br />
illustratore per l’infanzia: Attilio Cassinelli.<br />
Il <strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea <strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> conserva le opere del nostro<br />
concitta<strong>di</strong>no lo scultore Alberto Meli e <strong>di</strong> sua moglie la pittrice Ester Gaini.<br />
Un grande privilegio frutto della donazione dei coniugi Meli custo<strong>di</strong>ta nelle<br />
sale del Castello Giovanelli.<br />
L’impegno è non solo <strong>di</strong> mantenerne e <strong>di</strong>ffonderne il loro ricordo, ma soprattutto<br />
quello <strong>di</strong> trasmettere la passione per l’arte e il bello in particolare alle nuove<br />
generazioni. È l’intento <strong>di</strong> questa iniziativa <strong>di</strong> arTECON che si articolerà anche<br />
con laboratori <strong>di</strong> lettura e <strong>di</strong> illustrazione nelle biblioteche e scuole del territorio.<br />
Intenso è stato l’impegno delle associazioni della nostra piccola comunità che<br />
si è potuta avvalere anche della partecipazione del Sistema Bibliotecario Seriate<br />
Laghi, segno che questo progetto saprà riproporsi nel futuro con eguale<br />
intensità.<br />
Pertanto rivolgo un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito<br />
alla realizzazione <strong>di</strong> questa mostra con l’invito a lasciarsi conquistare da<br />
Gennaro il lupo che, come il condottiero Colleoni, dalla mano e fantasia <strong>di</strong><br />
Attilio Cassinelli, ha espugnato oggi il Castello <strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong>.<br />
Il sindaco<br />
Arch. Ivan Beluzzi<br />
<strong>Luzzana</strong>, 25 settembre 2010
da UNA DOPO L’ALTRA ed. Giunti, 1994<br />
FIABE AL CASTELLO<br />
Quando acquistai il libro “Gino il Pulcino e altre storie” non conoscevo ancora<br />
il suo illustratore Attilio Cassinelli. Quasi casualmente, tra le molte proposte<br />
in mostra su uno scafale <strong>di</strong> una libreria GIUNTI, lo sguardo e la scelta sono<br />
andati verso quella storia raccontata con <strong>di</strong>segni dai tratti semplici ed essenziali.<br />
Pensavo a Marta, mia figlia, a come l’avrebbe ascoltata e soprattutto a me<br />
per come potevo raccontargliela.<br />
Non sembra, ma i bambini sin da piccoli sono molto esigenti con gusti e<br />
preferenze verso i personaggi <strong>di</strong> fantasia ben definiti.<br />
Non era certo una storia in grafica <strong>di</strong>gitale con situazioni irreali e fantastiche<br />
come quelle <strong>di</strong> recente produzione.<br />
Qui la magia era nella poesia <strong>di</strong> situazioni quoti<strong>di</strong>ane con protagonisti dei<br />
simpatici animaletti <strong>di</strong>segnati con un contorno accentuato e riempiti con pochi<br />
colori sui toni fondamentali, senza sfumature.<br />
È stato bello e ce ne siamo entrambi affezionati.<br />
Avrei voluto trovare altre storie dello stesso autore con <strong>di</strong>segni e soggetti<br />
simili, ma purtroppo non è facile recuperarne.<br />
Allora abbiamo consumato quel libro e un giorno lo abbiamo pure letto ad<br />
altri amichetti. Alla fine, tutti i bambini si sono messi a <strong>di</strong>segnare i personaggi<br />
su un grande foglio, ciascuno con la propria originalità interpretativa.<br />
Dopo qualche anno Marta ha passato e fatto conoscere Gino il Pulcino a suo<br />
fratellino Nicola e questo è stato per me l’ispirazione per proporre e organizzare<br />
con l’associazione Amici del <strong>Museo</strong> questa prima mostra de<strong>di</strong>cata all’illustrazione<br />
per l’infanzia in <strong>Luzzana</strong>.<br />
Quando mi chiedevano su quale autore mi sarei orientato, la scelta era scontata:<br />
Attilio.<br />
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli
da ANIMALI NEI PROVERBI ed. Giunti Marzocco, 1988<br />
Non si tratta <strong>di</strong> una valutazione da esperto, perché non lo sono: è esclusivamente<br />
e soprattutto il ricordo <strong>di</strong> una normale e quoti<strong>di</strong>ana intesa <strong>di</strong> un padre e una<br />
figlia che si raccontano una fiaba.<br />
Attilio Cassinelli è un grande maestro dell’illustrazione.<br />
Molte analogie si possono trovare nella sua poetica anche con i coniugi Meli,<br />
lo scultore Alberto e sua moglie la pittrice Ester Gaini, ai quali è de<strong>di</strong>cato il<br />
nostro museo.<br />
Il periodo delle loro produzioni artistiche è il medesimo.<br />
Basti confrontare una cicogna o un fagiano fatto con un cespuglio <strong>di</strong> salice,<br />
il toro o la capretta ricavati da pezzi <strong>di</strong> tronco o da ra<strong>di</strong>ci, l’uccellino che<br />
accompagna il volo dell’anima <strong>di</strong> un bimbo, realizzato con viti e bulloni, e<br />
altre opere modellate dallo scultore, per trovare similitu<strong>di</strong>ni con i personaggi<br />
<strong>di</strong>segnati dall’illustratore.<br />
Dalle loro opere emana una dolcezza, una essenzialità nelle forme e nei tratti,<br />
un intenso amore verso la natura e la vita, espresso da un originale e personale<br />
estro creativo ed artistico.<br />
Tuttavia credo che il mondo immaginario <strong>di</strong> Attilio sia essenzialmente da<br />
ricondurre a un solo principio.<br />
Infatti, nel frontespizio del libro “Gli animali nei proverbi” egli fece stampare<br />
la seguente de<strong>di</strong>ca: “A Sandrina, il suo papà”.<br />
Questo quasi a significare che come per ogni genitore è il proprio figlio<br />
l’essenza del vivere, così per lui era la piccola Alessandra la in<strong>di</strong>spensabile<br />
ispirazione delle sue fiabe, la prima privilegiata destinataria dei suoi racconti<br />
ed immaginazioni fantastiche e delle sue dolci storie.
da ANIMALI PROTAGONISTI ed. Giunti Marzocco, 1978<br />
Un grazie doveroso ad Alessandra, oggi anche lei artista impegnata su altre<br />
forme espressive, che con noi ha voluto testimoniare il suo affetto per il padre<br />
Attilio con questa prima mostra de<strong>di</strong>cata all’illustrazione in <strong>Luzzana</strong> con le<br />
loro ed anche nostre Fiabe al Castello.<br />
un papà e gli Amici del <strong>Museo</strong><br />
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli
da SI È GUASTATA LA TIVU ed. Giunti Marzocco, 1990<br />
da TANTI LAVORI ed. Giunti Marzocco, 1992
da RINA ALLA FATTORIA ed. Giunti Marzocco, 1968<br />
elaborazione <strong>di</strong> Alessandra Cassinelli - olio su tela, 70 x 70 cm<br />
ATTILIO CASINELLI<br />
L’aspetto lu<strong>di</strong>co dei <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Attilio è in<strong>di</strong>ssolubilmente legato alla geometria<br />
dei personaggi.<br />
Linee semplici che si chiudono, con un pulito segno nero, in forme geometriche<br />
primarie.<br />
La semplicità delle forme, la vitalità dei colori, si integrano ai testi chiari, scritti<br />
da Attilio, mai privi <strong>di</strong> una sottile ironia.<br />
È sempre evidente l’aspetto <strong>di</strong>vertito che coinvolge Attilio nel momento in cui<br />
crea i suoi personaggi, dai nomi ormai noti: Gino il pulcino, gatto Pericle, Milli<br />
la mucca, Rina la volpe, Arrigo il cavallo.<br />
Nomi semplici, forme elementari, animali conosciuti ma colori contrastanti e<br />
improbabili in natura il cui contrasto spiazza gli adulti ma cattura i bambini.<br />
La numerosa produzione <strong>di</strong> Attilio per i libri <strong>di</strong> infanzia che è seguita dagli<br />
anni 60 ad oggi, è sempre stata fedele a questo impulso <strong>di</strong> leggere le vicende<br />
umane attraverso un mondo animale ironico e scanzonato, <strong>di</strong>pinto per gli<br />
occhi dei bambini.<br />
Per la commemorazione del centenario <strong>di</strong> Pinocchio (1981) la casa e<strong>di</strong>trice<br />
Giunti gli affidò l’illustrazione della famosa fiaba.<br />
Con una grafica essenziale e asciutta, con un tratto tecnicamente sofisticato,<br />
le illustrazioni <strong>di</strong> Pinocchio <strong>di</strong> Attilio sono una prova <strong>di</strong> sensibilità, duttilità e<br />
raffinatezza nell’applicare un registro così stilizzato e sobrio ad una narrazione<br />
barocca e misteriosa come la storia <strong>di</strong> Collo<strong>di</strong>, facendo riconoscere in forme<br />
apparentemente semplici quel sognare pauroso e curioso dei bimbi.<br />
Non va inoltre <strong>di</strong>menticata <strong>di</strong> Pinocchio, l’e<strong>di</strong>zione a fumetti e in versi scritta<br />
e <strong>di</strong>segnata da Attilio del 1991.<br />
Una sala è de<strong>di</strong>cata alle tele ad olio e <strong>di</strong>segni su carta a cui Attilio si è de<strong>di</strong>cato<br />
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli
da PERICLE VA A PESCARE ed. Giunti Marzocco, 1967<br />
nell’ultimo periodo.<br />
Attilio nasce pittore e fin da piccolo ha sempre <strong>di</strong>segnato, <strong>di</strong>segnava i cavalli<br />
partendo dagli zoccoli e si nascondeva in un piccolo sgabuzzino dove <strong>di</strong>pingeva<br />
cani San Bernardo.<br />
La sua formazione e i suoi inizi sono stati dunque nella pittura, questo ritorno<br />
gli ha consentito una libertà sganciata dal racconto, un fantasticare sul<br />
paesaggio delle città italiane, un’assimilazione dell’automobile come elemento<br />
del panorama in una vertiginosa sintesi fra il romanico delle cattedrali, il design<br />
delle lamiere e il ritmo degli alberi.<br />
Le gran<strong>di</strong> tele <strong>di</strong>pinte da Alessandra Cassinelli, la figlia dell’autore, rappresentano<br />
i personaggi protagonisti per lungo tempo <strong>di</strong> tutte le storie.<br />
È della ricerca artistica <strong>di</strong> Alessandra lo sperimentare empaticamente il tempo<br />
degli altri ed anche qui ha ripercorso con una lente <strong>di</strong> ingran<strong>di</strong>mento i <strong>di</strong>segni<br />
<strong>di</strong> Attilio e la sua montagna <strong>di</strong> tempo passata a inventare, fantasticare e<br />
<strong>di</strong>segnare raccontando.<br />
“Ho ingran<strong>di</strong>to come per avvicinarmi <strong>di</strong> più a quei personaggi che sono cresciuti<br />
con me e <strong>di</strong> cui riconosco i caratteri anche nelle persone.<br />
Un modo per avvicinarmi <strong>di</strong> più ad Attilio che mi ha fatto vedere il mondo<br />
come una possibilità <strong>di</strong> gioco e con la sua ironia mi ha dato sempre coraggio,<br />
una sorta <strong>di</strong> leggera incoscienza.”<br />
Alessandra Cassinelli e alcuni amici
IO ATTILIO...<br />
da LA CASA SULL’ALBERO ed. Giunti Marzocco, 1966<br />
I miei <strong>di</strong>cevano che da piccolo <strong>di</strong>segnavo i cavalli cominciando dalle zampe,<br />
io non ricordo, ma se è vero dovevo essere bravino…<br />
Quello che ricordo invece sono le caricature, erano il mio pallino, le facevo<br />
ai maestri, ai professori e poi, a militare, ai miei superiori con la promessa <strong>di</strong><br />
qualche licenza premio.<br />
Più tar<strong>di</strong> quando scoprii che c’erano quelli <strong>di</strong>sposti a pagare per averla ci ho<br />
guadagnato le prime lirette.<br />
Questo tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno così imme<strong>di</strong>ato sintetico ed espressivo mi portò<br />
facilmente nel mondo della grafica pubblicitaria e a conoscere i lavori dei più<br />
apprezzati cartellonisti fra i quali il grande Cassandre e quelle sue raffigurazioni<br />
precise nitide ed eleganti. Avvertii subito che quel modo <strong>di</strong> esprimersi, mi<br />
apparteneva, tanto che riguardando certe tavole del mio “Pinocchio del<br />
centenario”, me lo sentivo vicino.<br />
In quel periodo mi venne chiesto da una fabbrica <strong>di</strong> giocattoli <strong>di</strong> creare qualche<br />
modello per pupazzi <strong>di</strong> stoffa e animali in peluche, ed ecco che la mia caricatura<br />
entrava nel mondo animale, e questo abbinamento doveva poi evolvere e<br />
svilupparsi nel campo dell’illustrazione per l’infanzia.<br />
Nella confezione <strong>di</strong> questi oggetti si doveva procedere all’assemblaggio dei<br />
vari pezzi che li componevano. È possibile che questo modo <strong>di</strong> procedere,<br />
abbia in qualche modo con<strong>di</strong>zionato le caratteristiche dei personaggi delle<br />
mie storie, nei quali è evidente lo stesso proce<strong>di</strong>mento, con forme più semplici,<br />
a volte ad<strong>di</strong>rittura geometriche, come nel caso <strong>di</strong> Pinocchio dove appaiono<br />
evidenti cerchio, rettangolo e triangoli.<br />
In occasione della mostra del libro per ragazzi <strong>di</strong> Bologna, avevo tappezzato<br />
le pareti dello stand con i <strong>di</strong>segni dei personaggi delle mie future storie e il<br />
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli
da THE WONDERFULL BALL ed. Doubleday & Company Inc<br />
trad. L’ALLEGRO BOB ed. Giunti Marzocco, 1968<br />
prototipo del libro “la casa sull’albero” del quale avevo fatto stampare un<br />
certo numero <strong>di</strong> copie in modo artigianale, e altro materiale ancora: albi,<br />
giochini ecc.<br />
Debbo <strong>di</strong>re che nonostante lo stand fosse oltremodo <strong>di</strong>sadorno, tutte quelle<br />
“strane figure” abbastanza inconsuete nel panorama della grafica dell’infanzia<br />
<strong>di</strong> allora: quel rigone nero che le scontornava e ne accendeva i colori, suscitavano<br />
un certo interesse nei visitatori, in uno in particolare, che entrato, si soffermò<br />
a lunga a guardare: un <strong>di</strong>stinto signore con i capelli bianchi che con molto<br />
garbo mi chiese se ero io l’autore e dopo essersi congratulato si presentò, era<br />
l’e<strong>di</strong>tore Renato Giunti <strong>di</strong> Firenze.<br />
Attilio Cassinelli
da FAVOLE DI ESOPO ed. Giunti Marzocco, 1988<br />
SE IL MONDO SI FORMASSE NEL SEGNO DI ATTILIO<br />
Una chiave speciale potrebbe aprire la porta <strong>di</strong> questa mostra: quella<br />
dell’umorismo. Una chiave <strong>di</strong> lettura più complessa da spiegare che da<br />
sperimentare: è tutto un mondo che ne può aprire un altro, sconfinando dal<br />
significato comunemente attribuito al concetto <strong>di</strong> umorismo, il quale si pensa<br />
in<strong>di</strong>chi solo e semplicemente ciò che fa ridere. La prospettiva umoristica può<br />
rivelarsi un efficace modo <strong>di</strong> osservare e rappresentare in profon<strong>di</strong>tà l’opera<br />
<strong>di</strong> Attilio Cassinelli in arte Attilio, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> leggere, con occhi più vicini ai suoi,<br />
le «Fiabe al castello». Non a caso questa mostra finisce per capovolgere<br />
umoristicamente i ruoli: stavolta non è il pubblico più giovane ad aver forse<br />
bisogno <strong>di</strong> testi esplicativi e laboratori <strong>di</strong>dattici. Non a caso la mostra squaderna<br />
umoristicamente le carte: le illustrazioni - che, per un bambino, vengono<br />
prima del testo e, per un lettore, nascono per rendere più chiare le parole -<br />
sono in molti casi esposte fuori testo e qui illustrate per iscritto, con la<br />
consapevolezza che quando l’arte riesce ad essere semplice e ancora più<br />
imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong> quanto non sia per natura, scriverne in modo adeguato si fa più<br />
complesso. Come cogliere e restituire il peso della leggerezza proprio <strong>di</strong> un<br />
genere letterario come la fiaba, <strong>di</strong> autori come Esopo, Fedro e Collo<strong>di</strong>, <strong>di</strong> un<br />
illustratore <strong>di</strong> opere per l’infanzia come Attilio? Forse dal principio, cioé dal<br />
segno, da cui l’arte stessa ha avuto inizio.<br />
È segno che forma quello <strong>di</strong> Cassinelli, per rendere vivo e visibile quel che è<br />
fatto della sostanza dell’immaginazione e resterebbe invisibile. Il segno <strong>di</strong><br />
Attilio nasce lieve su una quadrettatura a matita del foglio, dove l’inesauribile<br />
potenzialità della fantasia prende forma, dovendo subito misurarsi con un<br />
linguaggio artistico che non è per nulla improvvisato. Così il segno <strong>di</strong>viene<br />
forma geometrica a due <strong>di</strong>mensioni, trovando «il perimetro dell’allegria, la<br />
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli
da L’ALLEGRO BOB ed. Giunti Marzocco, 1968<br />
superficie della libertà, la forma della felicità» (Gianni Rodari). E si fa sempre<br />
più marcato, pronto ad intraprendere la ricerca della sintesi e ad ingaggiare<br />
la <strong>di</strong>fficile sfida con la monocromìa delle tavole e soprattutto con il bianco,<br />
che domina incontrastato le pagine delle pubblicazioni per l’infanzia. Così la<br />
forma, essenza <strong>di</strong> tutte le cose, prende via via consistenza. Talora attraverso<br />
un fitto e fugace chiaroscuro creato in punta <strong>di</strong> pennino, che in certo modo<br />
rimanda alle prime illustrazioni ottocentesche per l’infanzia, incise a puntasecca,<br />
acquaforte e acquatinta. Come accade in alcune grafiche in mostra, forse non<br />
destinate a pubblicazioni, ma significative <strong>di</strong> come gli illustratori, storicamente,<br />
nascano pittori: certi stu<strong>di</strong> preparatori, ad esempio per Le avventure <strong>di</strong><br />
Pinocchio, e composizioni <strong>di</strong> automobili su carta degli ultimi anni. Invece, nella<br />
maggior parte delle illustrazioni, destinate alla pubblicazione, la forma si anima<br />
in pochi tratti, niti<strong>di</strong> e marcati <strong>di</strong> nero pennarello su cartoncino oppure<br />
attraverso una particolare tecnica, il cui esito si può meglio immaginare<br />
pensando per certi versi a un collage, per altri a una vetrata. Questa è la fase<br />
in cui Cassinelli scompone e ricompone, secondo un proce<strong>di</strong>mento proprio<br />
dell’artista contemporaneo, nonché dell’umorista. Ogni elemento che compone<br />
l’immagine è considerato nelle sue singole parti. Ognuna <strong>di</strong> queste è una<br />
sagoma geometrica <strong>di</strong> carta prima ritagliata, quin<strong>di</strong> colorata, infine reinserita<br />
come tassello <strong>di</strong> un puzzle nel proprio spazio <strong>di</strong> cartoncino rimasto vuoto.<br />
Così inizia a <strong>di</strong>segnarsi una storia. E da una testa, che è innanzitutto un<br />
cerchio, si leva l’acuto triangolo <strong>di</strong> un cappello e s’allunga quello <strong>di</strong> un naso.<br />
Un corpo, conservando l’originaria struttura <strong>di</strong> un tronco, si sintetizza in un<br />
rettangolo e si fa <strong>di</strong>namico: si articola in esili strisce <strong>di</strong> carta e inizia a sgambettare<br />
da una tavola all’altra. Così inizia a raccontarsi una delle versioni de Le avventure
da LE AVVENTURE DI MARGHERITA ed. Giunti Marzocco, 1968<br />
<strong>di</strong> Pinocchio interpretate da Cassinelli e presentate in una mostra che offre<br />
anche l’occasione, non comune, <strong>di</strong> scoprire come nasce un’illustrazione. Piano<br />
piano ci si ritrova in un mondo bi<strong>di</strong>mensionale che, dalle pagine dei libri in<br />
mostra, parla un linguaggio contemporaneo, senza però <strong>di</strong>menticare del tutto<br />
le origini antiche e i tempi artigianali <strong>di</strong> un’arte nata su papiri e pergamene<br />
e curata per secoli dai miniaturisti. È un po’ come entrare in un quadro <strong>di</strong>pinto<br />
da Joan Mirò e trovarsi sospesi tra «forme piatte» - come le definiva lo stesso<br />
artista spagnolo (Barcellona, 1893 - Palma <strong>di</strong> Maiorca, 1983) - dove «senza<br />
modellato e senza chiaroscuro la profon<strong>di</strong>tà non ha limiti, il movimento può<br />
estendersi all’infinito» e si può provare «l’emozione <strong>di</strong> una visione imme<strong>di</strong>ata».<br />
Ironia della sorte, le opere grafiche <strong>di</strong> Cassinelli si trovano a <strong>di</strong>alogare per le<br />
sale del castello con quelle, tri<strong>di</strong>mensionali e alla ricerca <strong>di</strong> una quarta<br />
<strong>di</strong>mensione, scolpite e modellate da Alberto Meli (<strong>Luzzana</strong>, Bergamo, 1921<br />
- 2003). Quasi un percorso, sul filo dell’artigianalità e dell’inventiva proprie<br />
dell’arte: tanto i bambini quanto gli adulti s’addentrano nella favola dell’uomo.<br />
Cassinelli li prende per mano, con delicato umorismo. Si presenta al castello<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> come il lupo Gennaro su <strong>di</strong> un cavallo a dondolo e ci passeggia<br />
libero come Bob il cane, ma con una gigantesca campanella al collo… Procede<br />
<strong>di</strong> pagina in pagina al lume <strong>di</strong> candela come una piccola talpa, ma sa<br />
meravigliarsi come Gino il pulcino, sa volare e posarsi lieve come una farfalla<br />
<strong>di</strong> carta dalle ali quadrate. Gli animali umanizzati da Esopo e Fedro, che<br />
raccontano umani vizi e umane virtù, si trasformano nei sinceri e fedeli amici<br />
delle prime letture e dei primi pensieri reinventati da Attilio: piccoli quanto i<br />
propri lettori e da loro riconoscibili, schietti nel segno, accesi <strong>di</strong> vivace colore,<br />
spiritosi nei mo<strong>di</strong> e nelle molteplici situazioni <strong>di</strong> una vita a misura <strong>di</strong> bambino.<br />
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli
stu<strong>di</strong>o PINOCCHIO ed. Giunti Marzocco, 1981 - tempera su carta<br />
In questa sede la loro metamorfosi continua, con esito umoristico: gli animali<br />
creati da Attilio si concretizzano nel bestiario fantastico <strong>di</strong> Meli. Allo stesso<br />
modo l’uomo <strong>di</strong> carta o <strong>di</strong> tela che si chiude, si accastella e s’annulla nei propri<br />
labirinti <strong>di</strong> macchine, soffocando tutto quel che è naturale e ha valore, si<br />
ritrova <strong>di</strong>nanzi agli interrogativi materici <strong>di</strong> Meli: gli stessi che l’uomo si porta<br />
dentro sin dalle sue origini, quelli a cui un adulto cerca risposte, quelli che un<br />
bambino si pone a modo suo. Ma le opere lignee <strong>di</strong> Meli potrebbero rivelarsi<br />
magiche, come il bastone della filastrocca <strong>di</strong> Rodari, donato da un anziano<br />
signore, che ci si può solo appoggiare, a un fantasioso bambino, che ci può<br />
persino volare.<br />
Elisabetta Calcaterra
stu<strong>di</strong>o PINOCCHIO ed. Giunti Marzocco, 1981 - tempera su carta<br />
stu<strong>di</strong>o PINOCCHIO ed. Giunti Marzocco, 1981 - tempera su carta e collage<br />
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli
stu<strong>di</strong>o C’ERA UNA VOLTA UN PEZZO DI LEGNO ed. Giunti, 1991<br />
pastello su carta<br />
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli
stu<strong>di</strong>o PINOCCHIO - collage<br />
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli
<strong>di</strong>segno su carta, 30 x 50 cm<br />
<strong>di</strong>segno su carta, 30 x 50 cm<br />
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli
<strong>di</strong>segno su carta, 30 x 50 cm<br />
olio su tela, 40 x 50 cm<br />
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli
Organizzazione<br />
Amici del <strong>Museo</strong> Meli<br />
Sistema Bibliotecario Seriate Laghi<br />
Con la collaborazione <strong>di</strong><br />
Il Gigante<br />
Nati per Leggere<br />
Con il patrocinio <strong>di</strong><br />
Provincia <strong>di</strong> Bergamo<br />
Assessorato alla Cultura<br />
Comunità Montana<br />
dei Laghi Bergamaschi<br />
Unione dei Comuni<br />
della Me<strong>di</strong>a Val Cavallina<br />
Si ringrazia per la collaborazione Attilio e Alessandra Cassinelli,<br />
Elisabetta Calcaterra e il Gruppo Giunti E<strong>di</strong>tore.<br />
In copertina, <strong>di</strong>segnato per l’occasione da Attilio Cassinelli, Gennaro il lupo a cavallo del suo<br />
destriero come il condottiero Colleoni mentre si <strong>di</strong>rige verso il Castello <strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong>.<br />
Le riproduzioni delle illustrazioni e<strong>di</strong>te Giunti<br />
sono su gentile concessione dell’E<strong>di</strong>tore.<br />
La realizzazione <strong>di</strong> questa pubblicazione è stata possibile grazie<br />
alla sensibilità <strong>di</strong> Gianluigi Belotti presidente <strong>di</strong> LVF Valves Solution.<br />
Numero unico a cura dell’Amministrazione Comunale <strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong><br />
Realizzato da Ezio Bion<strong>di</strong> e Marco Azzerboni<br />
con la collaborazione <strong>di</strong> Consuelo Gaini<br />
Stampato da Tipolitografia Signorelli
Alessandra Cassinelli nel suo stu<strong>di</strong>o d’arte con il padre Attilio<br />
(foto <strong>di</strong> Flavio Bonetti)<br />
ALESSANDRA CASSINELLI<br />
Nasce a Milano dove vive e lavora<br />
www.alessandracassinelli.eu
<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />
<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli<br />
Comune <strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong><br />
Sistema Bibliotecario<br />
Seriate Laghi<br />
Con il patrocinio <strong>di</strong><br />
Provincia <strong>di</strong> Bergamo<br />
Assessorato alla Cultura<br />
Unione dei Comuni<br />
della Me<strong>di</strong>a Val Cavallina<br />
Comunità Montana<br />
dei Laghi Bergamaschi<br />
Sponsor<br />
MOSTRA <strong>di</strong> ILLUSTRAZIONE<br />
dal 25 settembre al 28 novembre 2010<br />
Inaugurazione sabato 25 settembre 2010 - ore 17,00<br />
Interventi <strong>di</strong><br />
Ivan Beluzzi Sindaco <strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong><br />
Elisabetta Calcaterra Giornalista d’arte<br />
Fer<strong>di</strong>nando Cotti Presidente Sistema Bibliotecario Seriate Laghi<br />
Per prenotazioni visite guidate o <strong>di</strong>dattiche: Biblioteca U.M.V. in <strong>Luzzana</strong> tel. 035 820913<br />
Castello Giovanelli - Via Chiesa, 3<br />
<strong>Luzzana</strong> (Bg)<br />
e-mail: info@museoluzzana.it<br />
www.museoluzzana.it<br />
Orari <strong>di</strong> Apertura:<br />
mercoledì 14,00 - 18,30<br />
sabato 09,00 - 12,30<br />
domenica 15,00 - 18,00