Pubblicazione - Museo d'arte contemporanea di Luzzana

Museo d’Arte Contemporanea
di Luzzana - Donazione Meli
dal 25 settembre al 28 novembre 2010
ATTILIO
in
FIABE AL CASTELLO
raccontare con arte
con il contributo di Alessandra Cassinelli

ATTILIO
in
FIABE AL CASTELLO
raccontare con arte
con il contributo di Alessandra Cassinelli

da IL PULCINO E IL LUPO ed. Giunti Marzocco, 1967
Il Comune di Luzzana con grande soddisfazione ospita questa prima mostra
dedicata all’illustrazione.
Una avventura, come un nuovo libro da sfogliare, che si apre con un grande
illustratore per l’infanzia: Attilio Cassinelli.
Il Museo d’Arte Contemporanea di Luzzana conserva le opere del nostro
concittadino lo scultore Alberto Meli e di sua moglie la pittrice Ester Gaini.
Un grande privilegio frutto della donazione dei coniugi Meli custodita nelle
sale del Castello Giovanelli.
L’impegno è non solo di mantenerne e diffonderne il loro ricordo, ma soprattutto
quello di trasmettere la passione per l’arte e il bello in particolare alle nuove
generazioni. È l’intento di questa iniziativa di arTECON che si articolerà anche
con laboratori di lettura e di illustrazione nelle biblioteche e scuole del territorio.
Intenso è stato l’impegno delle associazioni della nostra piccola comunità che
si è potuta avvalere anche della partecipazione del Sistema Bibliotecario Seriate
Laghi, segno che questo progetto saprà riproporsi nel futuro con eguale
intensità.
Pertanto rivolgo un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito
alla realizzazione di questa mostra con l’invito a lasciarsi conquistare da
Gennaro il lupo che, come il condottiero Colleoni, dalla mano e fantasia di
Attilio Cassinelli, ha espugnato oggi il Castello di Luzzana.
Il sindaco
Arch. Ivan Beluzzi
Luzzana, 25 settembre 2010

da UNA DOPO L’ALTRA ed. Giunti, 1994
FIABE AL CASTELLO
Quando acquistai il libro “Gino il Pulcino e altre storie” non conoscevo ancora
il suo illustratore Attilio Cassinelli. Quasi casualmente, tra le molte proposte
in mostra su uno scafale di una libreria GIUNTI, lo sguardo e la scelta sono
andati verso quella storia raccontata con disegni dai tratti semplici ed essenziali.
Pensavo a Marta, mia figlia, a come l’avrebbe ascoltata e soprattutto a me
per come potevo raccontargliela.
Non sembra, ma i bambini sin da piccoli sono molto esigenti con gusti e
preferenze verso i personaggi di fantasia ben definiti.
Non era certo una storia in grafica digitale con situazioni irreali e fantastiche
come quelle di recente produzione.
Qui la magia era nella poesia di situazioni quotidiane con protagonisti dei
simpatici animaletti disegnati con un contorno accentuato e riempiti con pochi
colori sui toni fondamentali, senza sfumature.
È stato bello e ce ne siamo entrambi affezionati.
Avrei voluto trovare altre storie dello stesso autore con disegni e soggetti
simili, ma purtroppo non è facile recuperarne.
Allora abbiamo consumato quel libro e un giorno lo abbiamo pure letto ad
altri amichetti. Alla fine, tutti i bambini si sono messi a disegnare i personaggi
su un grande foglio, ciascuno con la propria originalità interpretativa.
Dopo qualche anno Marta ha passato e fatto conoscere Gino il Pulcino a suo
fratellino Nicola e questo è stato per me l’ispirazione per proporre e organizzare
con l’associazione Amici del Museo questa prima mostra dedicata all’illustrazione
per l’infanzia in Luzzana.
Quando mi chiedevano su quale autore mi sarei orientato, la scelta era scontata:
Attilio.
Museo d’Arte Contemporanea
di Luzzana - Donazione Meli

da ANIMALI NEI PROVERBI ed. Giunti Marzocco, 1988
Non si tratta di una valutazione da esperto, perché non lo sono: è esclusivamente
e soprattutto il ricordo di una normale e quotidiana intesa di un padre e una
figlia che si raccontano una fiaba.
Attilio Cassinelli è un grande maestro dell’illustrazione.
Molte analogie si possono trovare nella sua poetica anche con i coniugi Meli,
lo scultore Alberto e sua moglie la pittrice Ester Gaini, ai quali è dedicato il
nostro museo.
Il periodo delle loro produzioni artistiche è il medesimo.
Basti confrontare una cicogna o un fagiano fatto con un cespuglio di salice,
il toro o la capretta ricavati da pezzi di tronco o da radici, l’uccellino che
accompagna il volo dell’anima di un bimbo, realizzato con viti e bulloni, e
altre opere modellate dallo scultore, per trovare similitudini con i personaggi
disegnati dall’illustratore.
Dalle loro opere emana una dolcezza, una essenzialità nelle forme e nei tratti,
un intenso amore verso la natura e la vita, espresso da un originale e personale
estro creativo ed artistico.
Tuttavia credo che il mondo immaginario di Attilio sia essenzialmente da
ricondurre a un solo principio.
Infatti, nel frontespizio del libro “Gli animali nei proverbi” egli fece stampare
la seguente dedica: “A Sandrina, il suo papà”.
Questo quasi a significare che come per ogni genitore è il proprio figlio
l’essenza del vivere, così per lui era la piccola Alessandra la indispensabile
ispirazione delle sue fiabe, la prima privilegiata destinataria dei suoi racconti
ed immaginazioni fantastiche e delle sue dolci storie.

da ANIMALI PROTAGONISTI ed. Giunti Marzocco, 1978
Un grazie doveroso ad Alessandra, oggi anche lei artista impegnata su altre
forme espressive, che con noi ha voluto testimoniare il suo affetto per il padre
Attilio con questa prima mostra dedicata all’illustrazione in Luzzana con le
loro ed anche nostre Fiabe al Castello.
un papà e gli Amici del Museo
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da SI È GUASTATA LA TIVU ed. Giunti Marzocco, 1990
da TANTI LAVORI ed. Giunti Marzocco, 1992

da RINA ALLA FATTORIA ed. Giunti Marzocco, 1968
elaborazione di Alessandra Cassinelli - olio su tela, 70 x 70 cm
ATTILIO CASINELLI
L’aspetto ludico dei disegni di Attilio è indissolubilmente legato alla geometria
dei personaggi.
Linee semplici che si chiudono, con un pulito segno nero, in forme geometriche
primarie.
La semplicità delle forme, la vitalità dei colori, si integrano ai testi chiari, scritti
da Attilio, mai privi di una sottile ironia.
È sempre evidente l’aspetto divertito che coinvolge Attilio nel momento in cui
crea i suoi personaggi, dai nomi ormai noti: Gino il pulcino, gatto Pericle, Milli
la mucca, Rina la volpe, Arrigo il cavallo.
Nomi semplici, forme elementari, animali conosciuti ma colori contrastanti e
improbabili in natura il cui contrasto spiazza gli adulti ma cattura i bambini.
La numerosa produzione di Attilio per i libri di infanzia che è seguita dagli
anni 60 ad oggi, è sempre stata fedele a questo impulso di leggere le vicende
umane attraverso un mondo animale ironico e scanzonato, dipinto per gli
occhi dei bambini.
Per la commemorazione del centenario di Pinocchio (1981) la casa editrice
Giunti gli affidò l’illustrazione della famosa fiaba.
Con una grafica essenziale e asciutta, con un tratto tecnicamente sofisticato,
le illustrazioni di Pinocchio di Attilio sono una prova di sensibilità, duttilità e
raffinatezza nell’applicare un registro così stilizzato e sobrio ad una narrazione
barocca e misteriosa come la storia di Collodi, facendo riconoscere in forme
apparentemente semplici quel sognare pauroso e curioso dei bimbi.
Non va inoltre dimenticata di Pinocchio, l’edizione a fumetti e in versi scritta
e disegnata da Attilio del 1991.
Una sala è dedicata alle tele ad olio e disegni su carta a cui Attilio si è dedicato
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da PERICLE VA A PESCARE ed. Giunti Marzocco, 1967
nell’ultimo periodo.
Attilio nasce pittore e fin da piccolo ha sempre disegnato, disegnava i cavalli
partendo dagli zoccoli e si nascondeva in un piccolo sgabuzzino dove dipingeva
cani San Bernardo.
La sua formazione e i suoi inizi sono stati dunque nella pittura, questo ritorno
gli ha consentito una libertà sganciata dal racconto, un fantasticare sul
paesaggio delle città italiane, un’assimilazione dell’automobile come elemento
del panorama in una vertiginosa sintesi fra il romanico delle cattedrali, il design
delle lamiere e il ritmo degli alberi.
Le grandi tele dipinte da Alessandra Cassinelli, la figlia dell’autore, rappresentano
i personaggi protagonisti per lungo tempo di tutte le storie.
È della ricerca artistica di Alessandra lo sperimentare empaticamente il tempo
degli altri ed anche qui ha ripercorso con una lente di ingrandimento i disegni
di Attilio e la sua montagna di tempo passata a inventare, fantasticare e
disegnare raccontando.
“Ho ingrandito come per avvicinarmi di più a quei personaggi che sono cresciuti
con me e di cui riconosco i caratteri anche nelle persone.
Un modo per avvicinarmi di più ad Attilio che mi ha fatto vedere il mondo
come una possibilità di gioco e con la sua ironia mi ha dato sempre coraggio,
una sorta di leggera incoscienza.”
Alessandra Cassinelli e alcuni amici

IO ATTILIO...
da LA CASA SULL’ALBERO ed. Giunti Marzocco, 1966
I miei dicevano che da piccolo disegnavo i cavalli cominciando dalle zampe,
io non ricordo, ma se è vero dovevo essere bravino…
Quello che ricordo invece sono le caricature, erano il mio pallino, le facevo
ai maestri, ai professori e poi, a militare, ai miei superiori con la promessa di
qualche licenza premio.
Più tardi quando scoprii che c’erano quelli disposti a pagare per averla ci ho
guadagnato le prime lirette.
Questo tipo di disegno così immediato sintetico ed espressivo mi portò
facilmente nel mondo della grafica pubblicitaria e a conoscere i lavori dei più
apprezzati cartellonisti fra i quali il grande Cassandre e quelle sue raffigurazioni
precise nitide ed eleganti. Avvertii subito che quel modo di esprimersi, mi
apparteneva, tanto che riguardando certe tavole del mio “Pinocchio del
centenario”, me lo sentivo vicino.
In quel periodo mi venne chiesto da una fabbrica di giocattoli di creare qualche
modello per pupazzi di stoffa e animali in peluche, ed ecco che la mia caricatura
entrava nel mondo animale, e questo abbinamento doveva poi evolvere e
svilupparsi nel campo dell’illustrazione per l’infanzia.
Nella confezione di questi oggetti si doveva procedere all’assemblaggio dei
vari pezzi che li componevano. È possibile che questo modo di procedere,
abbia in qualche modo condizionato le caratteristiche dei personaggi delle
mie storie, nei quali è evidente lo stesso procedimento, con forme più semplici,
a volte addirittura geometriche, come nel caso di Pinocchio dove appaiono
evidenti cerchio, rettangolo e triangoli.
In occasione della mostra del libro per ragazzi di Bologna, avevo tappezzato
le pareti dello stand con i disegni dei personaggi delle mie future storie e il
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da THE WONDERFULL BALL ed. Doubleday & Company Inc
trad. L’ALLEGRO BOB ed. Giunti Marzocco, 1968
prototipo del libro “la casa sull’albero” del quale avevo fatto stampare un
certo numero di copie in modo artigianale, e altro materiale ancora: albi,
giochini ecc.
Debbo dire che nonostante lo stand fosse oltremodo disadorno, tutte quelle
“strane figure” abbastanza inconsuete nel panorama della grafica dell’infanzia
di allora: quel rigone nero che le scontornava e ne accendeva i colori, suscitavano
un certo interesse nei visitatori, in uno in particolare, che entrato, si soffermò
a lunga a guardare: un distinto signore con i capelli bianchi che con molto
garbo mi chiese se ero io l’autore e dopo essersi congratulato si presentò, era
l’editore Renato Giunti di Firenze.
Attilio Cassinelli

da FAVOLE DI ESOPO ed. Giunti Marzocco, 1988
SE IL MONDO SI FORMASSE NEL SEGNO DI ATTILIO
Una chiave speciale potrebbe aprire la porta di questa mostra: quella
dell’umorismo. Una chiave di lettura più complessa da spiegare che da
sperimentare: è tutto un mondo che ne può aprire un altro, sconfinando dal
significato comunemente attribuito al concetto di umorismo, il quale si pensa
indichi solo e semplicemente ciò che fa ridere. La prospettiva umoristica può
rivelarsi un efficace modo di osservare e rappresentare in profondità l’opera
di Attilio Cassinelli in arte Attilio, quindi di leggere, con occhi più vicini ai suoi,
le «Fiabe al castello». Non a caso questa mostra finisce per capovolgere
umoristicamente i ruoli: stavolta non è il pubblico più giovane ad aver forse
bisogno di testi esplicativi e laboratori didattici. Non a caso la mostra squaderna
umoristicamente le carte: le illustrazioni - che, per un bambino, vengono
prima del testo e, per un lettore, nascono per rendere più chiare le parole -
sono in molti casi esposte fuori testo e qui illustrate per iscritto, con la
consapevolezza che quando l’arte riesce ad essere semplice e ancora più
immediata di quanto non sia per natura, scriverne in modo adeguato si fa più
complesso. Come cogliere e restituire il peso della leggerezza proprio di un
genere letterario come la fiaba, di autori come Esopo, Fedro e Collodi, di un
illustratore di opere per l’infanzia come Attilio? Forse dal principio, cioé dal
segno, da cui l’arte stessa ha avuto inizio.
È segno che forma quello di Cassinelli, per rendere vivo e visibile quel che è
fatto della sostanza dell’immaginazione e resterebbe invisibile. Il segno di
Attilio nasce lieve su una quadrettatura a matita del foglio, dove l’inesauribile
potenzialità della fantasia prende forma, dovendo subito misurarsi con un
linguaggio artistico che non è per nulla improvvisato. Così il segno diviene
forma geometrica a due dimensioni, trovando «il perimetro dell’allegria, la
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da L’ALLEGRO BOB ed. Giunti Marzocco, 1968
superficie della libertà, la forma della felicità» (Gianni Rodari). E si fa sempre
più marcato, pronto ad intraprendere la ricerca della sintesi e ad ingaggiare
la difficile sfida con la monocromìa delle tavole e soprattutto con il bianco,
che domina incontrastato le pagine delle pubblicazioni per l’infanzia. Così la
forma, essenza di tutte le cose, prende via via consistenza. Talora attraverso
un fitto e fugace chiaroscuro creato in punta di pennino, che in certo modo
rimanda alle prime illustrazioni ottocentesche per l’infanzia, incise a puntasecca,
acquaforte e acquatinta. Come accade in alcune grafiche in mostra, forse non
destinate a pubblicazioni, ma significative di come gli illustratori, storicamente,
nascano pittori: certi studi preparatori, ad esempio per Le avventure di
Pinocchio, e composizioni di automobili su carta degli ultimi anni. Invece, nella
maggior parte delle illustrazioni, destinate alla pubblicazione, la forma si anima
in pochi tratti, nitidi e marcati di nero pennarello su cartoncino oppure
attraverso una particolare tecnica, il cui esito si può meglio immaginare
pensando per certi versi a un collage, per altri a una vetrata. Questa è la fase
in cui Cassinelli scompone e ricompone, secondo un procedimento proprio
dell’artista contemporaneo, nonché dell’umorista. Ogni elemento che compone
l’immagine è considerato nelle sue singole parti. Ognuna di queste è una
sagoma geometrica di carta prima ritagliata, quindi colorata, infine reinserita
come tassello di un puzzle nel proprio spazio di cartoncino rimasto vuoto.
Così inizia a disegnarsi una storia. E da una testa, che è innanzitutto un
cerchio, si leva l’acuto triangolo di un cappello e s’allunga quello di un naso.
Un corpo, conservando l’originaria struttura di un tronco, si sintetizza in un
rettangolo e si fa dinamico: si articola in esili strisce di carta e inizia a sgambettare
da una tavola all’altra. Così inizia a raccontarsi una delle versioni de Le avventure

da LE AVVENTURE DI MARGHERITA ed. Giunti Marzocco, 1968
di Pinocchio interpretate da Cassinelli e presentate in una mostra che offre
anche l’occasione, non comune, di scoprire come nasce un’illustrazione. Piano
piano ci si ritrova in un mondo bidimensionale che, dalle pagine dei libri in
mostra, parla un linguaggio contemporaneo, senza però dimenticare del tutto
le origini antiche e i tempi artigianali di un’arte nata su papiri e pergamene
e curata per secoli dai miniaturisti. È un po’ come entrare in un quadro dipinto
da Joan Mirò e trovarsi sospesi tra «forme piatte» - come le definiva lo stesso
artista spagnolo (Barcellona, 1893 - Palma di Maiorca, 1983) - dove «senza
modellato e senza chiaroscuro la profondità non ha limiti, il movimento può
estendersi all’infinito» e si può provare «l’emozione di una visione immediata».
Ironia della sorte, le opere grafiche di Cassinelli si trovano a dialogare per le
sale del castello con quelle, tridimensionali e alla ricerca di una quarta
dimensione, scolpite e modellate da Alberto Meli (Luzzana, Bergamo, 1921
- 2003). Quasi un percorso, sul filo dell’artigianalità e dell’inventiva proprie
dell’arte: tanto i bambini quanto gli adulti s’addentrano nella favola dell’uomo.
Cassinelli li prende per mano, con delicato umorismo. Si presenta al castello
di Luzzana come il lupo Gennaro su di un cavallo a dondolo e ci passeggia
libero come Bob il cane, ma con una gigantesca campanella al collo… Procede
di pagina in pagina al lume di candela come una piccola talpa, ma sa
meravigliarsi come Gino il pulcino, sa volare e posarsi lieve come una farfalla
di carta dalle ali quadrate. Gli animali umanizzati da Esopo e Fedro, che
raccontano umani vizi e umane virtù, si trasformano nei sinceri e fedeli amici
delle prime letture e dei primi pensieri reinventati da Attilio: piccoli quanto i
propri lettori e da loro riconoscibili, schietti nel segno, accesi di vivace colore,
spiritosi nei modi e nelle molteplici situazioni di una vita a misura di bambino.
Museo d’Arte Contemporanea
di Luzzana - Donazione Meli

studio PINOCCHIO ed. Giunti Marzocco, 1981 - tempera su carta
In questa sede la loro metamorfosi continua, con esito umoristico: gli animali
creati da Attilio si concretizzano nel bestiario fantastico di Meli. Allo stesso
modo l’uomo di carta o di tela che si chiude, si accastella e s’annulla nei propri
labirinti di macchine, soffocando tutto quel che è naturale e ha valore, si
ritrova dinanzi agli interrogativi materici di Meli: gli stessi che l’uomo si porta
dentro sin dalle sue origini, quelli a cui un adulto cerca risposte, quelli che un
bambino si pone a modo suo. Ma le opere lignee di Meli potrebbero rivelarsi
magiche, come il bastone della filastrocca di Rodari, donato da un anziano
signore, che ci si può solo appoggiare, a un fantasioso bambino, che ci può
persino volare.
Elisabetta Calcaterra

studio PINOCCHIO ed. Giunti Marzocco, 1981 - tempera su carta
studio PINOCCHIO ed. Giunti Marzocco, 1981 - tempera su carta e collage
Museo d’Arte Contemporanea
di Luzzana - Donazione Meli

studio C’ERA UNA VOLTA UN PEZZO DI LEGNO ed. Giunti, 1991
pastello su carta
Museo d’Arte Contemporanea
di Luzzana - Donazione Meli

studio PINOCCHIO - collage
Museo d’Arte Contemporanea
di Luzzana - Donazione Meli

disegno su carta, 30 x 50 cm
disegno su carta, 30 x 50 cm
Museo d’Arte Contemporanea
di Luzzana - Donazione Meli

disegno su carta, 30 x 50 cm
olio su tela, 40 x 50 cm
Museo d’Arte Contemporanea
di Luzzana - Donazione Meli

Organizzazione
Amici del Museo Meli
Sistema Bibliotecario Seriate Laghi
Con la collaborazione di
Il Gigante
Nati per Leggere
Con il patrocinio di
Provincia di Bergamo
Assessorato alla Cultura
Comunità Montana
dei Laghi Bergamaschi
Unione dei Comuni
della Media Val Cavallina
Si ringrazia per la collaborazione Attilio e Alessandra Cassinelli,
Elisabetta Calcaterra e il Gruppo Giunti Editore.
In copertina, disegnato per l’occasione da Attilio Cassinelli, Gennaro il lupo a cavallo del suo
destriero come il condottiero Colleoni mentre si dirige verso il Castello di Luzzana.
Le riproduzioni delle illustrazioni edite Giunti
sono su gentile concessione dell’Editore.
La realizzazione di questa pubblicazione è stata possibile grazie
alla sensibilità di Gianluigi Belotti presidente di LVF Valves Solution.
Numero unico a cura dell’Amministrazione Comunale di Luzzana
Realizzato da Ezio Biondi e Marco Azzerboni
con la collaborazione di Consuelo Gaini
Stampato da Tipolitografia Signorelli

Alessandra Cassinelli nel suo studio d’arte con il padre Attilio
(foto di Flavio Bonetti)
ALESSANDRA CASSINELLI
Nasce a Milano dove vive e lavora
www.alessandracassinelli.eu

Museo d’Arte Contemporanea
di Luzzana - Donazione Meli
Comune di Luzzana
Sistema Bibliotecario
Seriate Laghi
Con il patrocinio di
Provincia di Bergamo
Assessorato alla Cultura
Unione dei Comuni
della Media Val Cavallina
Comunità Montana
dei Laghi Bergamaschi
Sponsor
MOSTRA di ILLUSTRAZIONE
dal 25 settembre al 28 novembre 2010
Inaugurazione sabato 25 settembre 2010 - ore 17,00
Interventi di
Ivan Beluzzi Sindaco di Luzzana
Elisabetta Calcaterra Giornalista d’arte
Ferdinando Cotti Presidente Sistema Bibliotecario Seriate Laghi
Per prenotazioni visite guidate o didattiche: Biblioteca U.M.V. in Luzzana tel. 035 820913
Castello Giovanelli - Via Chiesa, 3
Luzzana (Bg)
e-mail: info@museoluzzana.it
www.museoluzzana.it
Orari di Apertura:
mercoledì 14,00 - 18,30
sabato 09,00 - 12,30
domenica 15,00 - 18,00