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Scarica il testo del quaderno (1.06 MB) - Fondazione Ugo Bordoni

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no connessi. Questa metodologia è<br />

molto pesante da un punto di vista<br />

computazionale: <strong>il</strong> solo mantenere<br />

una mappa aggiornata<br />

di un mondo che cambia<br />

continuamente è estremamente<br />

diffic<strong>il</strong>e. Il superamento<br />

di questi problemi ha portato<br />

ad un nuovo approccio,<br />

detto behavior-based robotics<br />

(BBR), e all’adozione di un’architettura<br />

nota come subsumption<br />

architecture, introdotta da Rodney<br />

A. Brook (<strong>del</strong> MIT AI Lab) con <strong>il</strong> suo<br />

fondamentale articolo “Elephants Don’t Play<br />

Chess” (1986).<br />

La subsumption architecture è un modo per<br />

decomporre comportamenti intelligenti ma complessi<br />

in molti moduli più semplici, organizzati a<br />

livelli stratificati uno sopra l’altro. Ogni livello implementa<br />

un particolare obiettivo (goal) <strong>del</strong>l’agente<br />

robotico, ed è definito in base alle cause <strong>del</strong>la<br />

sua attivazione (trigger) e alle azioni da intraprendere.<br />

Il goal di ogni livello sussume in senso<br />

gerarchico quelli dei livelli sottostanti, ossia la soddisfazione<br />

di un obiettivo di livello superiore implica<br />

quella dei livelli inferiori. Per esempio, dato<br />

<strong>il</strong> goal di basso livello “evitare un oggetto”, l’obiettivo<br />

superiore potrebbe essere “muoversi intorno”<br />

seguito da “esplorare <strong>il</strong> mondo”. Ognuno di<br />

questi livelli orizzontali può accedere a tutti i sensori<br />

e può generare azioni per gli attuatori. Nel<br />

caso di conflitti tra livelli, interviene un decisore<br />

centralizzato. Il comportamento complessivo <strong>del</strong><br />

robot è emergente e può essere migliore <strong>del</strong>la<br />

somma <strong>del</strong>le sue parti. Piuttosto che ingegnerizzare<br />

<strong>il</strong> robot, si aggiunge un comportamento e si<br />

osserva cosa emerge. Roomba, <strong>il</strong> robot-aspirapolvere,<br />

è costruito usando questa architettura<br />

e ha un’interfaccia aperta con cui è possib<strong>il</strong>e pro-<br />

ROBOT FRA REALTÀ E FANTASIA<br />

grammare specifiche funzionalità.<br />

È stata sv<strong>il</strong>uppata<br />

dalla iRobot, una compagnia<br />

fondata proprio da Brooks con<br />

altre persone <strong>del</strong> MIT.<br />

Attualmente, la subsumption architecture<br />

è largamente diffusa soprattutto per i livelli bassi<br />

di definizione di un robot.<br />

Muovendosi verso gradi di astrazione superiore,<br />

i robot cognitivi (introdotti nel precedente Quaderno<br />

di Telèma) permettono una gamma più vasta<br />

di applicazioni e sono aperti alla sperimentazione<br />

di molte discipline, anche umanistiche.<br />

Esistono due principali approcci, uno simbolico<br />

che si rifà a tecniche di intelligenza artificiale<br />

(AI), l’altro di tipo evolutivo che trae le sue origini<br />

dalla biologia e dalle scienze umane.<br />

Il primo approccio implica l’integrazione di diverse<br />

discipline nell’ambito <strong>del</strong>l’AI, principalmente<br />

rappresentazione <strong>del</strong>la conoscenza, tecniche<br />

sofisticate di ragionamento automatico, pianificazione,<br />

apprendimento automatico, etc.<br />

Il secondo segue l’idea dei comportamenti<br />

emergenti che si evolvono a partire da comportamenti<br />

elementari.<br />

Chiaramente questo breve articolo non esaurisce<br />

tutte le possib<strong>il</strong>i architetture, per descrivere<br />

le quali ci vorrebbe un intero volume.<br />

Daniela D’Aloisi<br />

<strong>Fondazione</strong> <strong>Ugo</strong> <strong>Bordoni</strong><br />

Figura 1. Il robot-aspirapolvere<br />

basato sulla subsumption<br />

architecture.<br />

48 Iquadernidi

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