Scarica il testo del quaderno (1.06 MB) - Fondazione Ugo Bordoni
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R O B O T :<br />
approcci e architetture<br />
Secondo l’International Organisation for Standardisation<br />
(definizione ISO 8373), un robot è “un<br />
manipolatore automaticamente controllato, riprogrammab<strong>il</strong>e,<br />
multi-funzionale, programmab<strong>il</strong>e su<br />
tre o più assi, che può essere fisso o mob<strong>il</strong>e per<br />
l’uso in applicazioni di automazione industriale”.<br />
Questa definizione - condivisa anche dalla Internationa<br />
Federation of Robotics, dalla European Robotics<br />
Research Network e da altre sim<strong>il</strong>i organizzazioni<br />
- è piuttosto riduttiva e non contempla la<br />
grande varietà di macchine più o meno intelligenti<br />
che sono state costruite realmente o sono semplicemente<br />
scaturite dalla fantasia di noi umani.<br />
Un tratto caratteristico attribuito ai robot è l’autonomia:<br />
un robot autonomo è un agente in grado<br />
di compiere i compiti affidategli in ambienti non<br />
strutturati e senza guida umana, esibendo diversi<br />
gradi di indipendenza decisionale ed operativa a<br />
seconda <strong>del</strong>lo scopo per cui è stato progettato. Per<br />
esempio, un alto livello di indipendenza è richiesto<br />
per le esplorazioni spaziali, in cui i robot devono<br />
essere in grado di effettuare molteplici azioni in un<br />
luogo remoto e senza possib<strong>il</strong>ità di qualsiasi tipo<br />
di controllo.<br />
I moderni robot industriali sono autonomi solo<br />
rispetto al loro ambiente e alle operazioni che<br />
compiono, anche se possono esserci <strong>del</strong>le variab<strong>il</strong>i<br />
<strong>il</strong> cui valore deve essere di volta in volta ricalcolato:<br />
per esempio, <strong>il</strong> robot deve determinare la posizione<br />
<strong>del</strong> pezzo o <strong>il</strong> tipo di oggetto da trattare.<br />
Un robot completamente autonomo è invece<br />
in grado di estrarre informazioni dall’ambiente in<br />
cui si muove, di lavorare per lunghi periodi di tempo<br />
senza alcun intervento umano, di muoversi tutto<br />
o in parte nel suo ambiente senza assistenza,<br />
evitare situazioni che sono dannose per le perso-<br />
OTTOBRE2008<br />
di Daniela D’Aloisi<br />
ne o per se stesso a meno che non facciano parte<br />
dei suoi compiti, per esempio nella disattivazione<br />
di un ordigno.<br />
I robot autonomi spesso sono implementati con<br />
tecniche d’intelligenza artificiale e sono anche dotati<br />
di capacità di apprendimento al fine di aumentare<br />
le loro competenze o di migliorare le proprie<br />
prestazioni. La possib<strong>il</strong>ità di pianificare strategie per<br />
adattarsi al cambiamento <strong>del</strong>l’ambiente o per reagire<br />
a situazioni impreviste aumenta <strong>il</strong> loro grado<br />
di autonomia e la possib<strong>il</strong>ità di successo nel raggiungimento<br />
dei loro obiettivi.<br />
Mancando una definizione universale per <strong>il</strong> termine<br />
robot, introduciamo una caratterizzazione<br />
strutturale largamente accettata. Un robot può essere<br />
visto come composto da: un insieme di parti<br />
meccaniche - come ad esempio una piattaforma<br />
mob<strong>il</strong>e o di un braccio - e una collezione di attuatori/effettori<br />
che possano interagire con l’ambiente;<br />
un insieme di sensori in grado di sentire<br />
l’ambiente intorno e dare feedback; un cervello, visto<br />
come un insieme di programmi che definiscono<br />
<strong>il</strong> suo comportamento in base al con<strong>testo</strong> e alla<br />
situazione corrente, che processa gli input e decide<br />
cosa fare in risposta allo stato attuale.<br />
Nella robotica tradizionale, <strong>il</strong> robot possiede una<br />
mappa <strong>del</strong>l’ambiente in cui opera e pianifica cosa<br />
fare basandosi su questa mappa. I suoi sensori - <strong>il</strong><br />
cui tipo dipende dalle sue funzionalità - catturano<br />
informazioni dall’ambiente, <strong>il</strong> suo cervello le integra<br />
ed elabora, aggiornando la mappa <strong>del</strong> suo mondo.<br />
In base a questo, decide <strong>il</strong> piano da eseguire che<br />
mette in pratica attraverso i suoi attuatori ed effettori:<br />
i primi sono essenzialmente motori a cui i secondi,<br />
che di fatto interagiscono con l’ambiente, so-<br />
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