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Elaborazione Numerica dei Segnali

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56 Analisi in Frequenza di <strong>Segnali</strong> Analogici<br />

Nel caso della modulazione in frequenza a banda larga, si può osservare che le funzioni<br />

cos(β sin W t) e sin(β sin W t) sono funzioni periodiche di periodo T = 2π/W . Esse<br />

possono essere espanse in serie di Fourier ed approssimate restringendo la serie alle componenti<br />

armoniche più significative. Osservando che cos(β sin W t) è una funzione pari e<br />

che sin(β sin W t) è una funzione dispari, si ha:<br />

cos(β sin W t) = J0(β) + <br />

sin(β sin W t) =<br />

<br />

n≤1, n dispari<br />

n≤2, n pari<br />

Jn(β) cos(nW t),<br />

Jn(β) cos(nW t),<br />

dove i coefficienti Jn(β), dipendenti da β, sono:<br />

Jn(β) = 1<br />

π<br />

e<br />

2π −π<br />

i(β sin t−nt) dt.<br />

Le funzioni Jn(β), dette funzioni di Bessel di prima specie, sono ben studiate per il<br />

loro interesse in fisica-matematica. Fissato β ≫ 1, è in particolare noto che Jn(β) ≈ 0 per<br />

n > β: la componente armonica di maggior frequenza significativamente presente nelle<br />

espansioni in serie di cos(β sin W t) e sin(β sin W t) si ha in corrispondenza di n = β, ed<br />

è quindi cos(βW t), con frequenza M = βW = ∆ω. Questo implica che, se β ≫ 1, la<br />

larghezza di banda del segnale modulato è 2∆ω, in accordo con la regola di Carson.<br />

2.9.2 Demodulazione di <strong>Segnali</strong> Modulati in Frequenza<br />

La frequenza istantanea del segnale ottenuto modulando in frequenza f(t) è data da:<br />

ωi(t) = ω0 + ∆ωf(t).<br />

In altre parole, la frequenza istantanea coincide con f(t), a meno di una traslazione e di<br />

un fattore di scala.<br />

Per demodulare in frequenza è quindi sufficiente costruire un sistema che, avendo in<br />

ingresso un segnale del tipo cos m(t), dà in uscita la sua frequenza istantanea ωi(t) =<br />

d<br />

dt m(t).<br />

Sistemi con questo tipo di comportamento sono detti discriminatori di frequenza: in<br />

Figura 2.20 viene mostrato il processo di modulazione, trasmissione e demodulazione in<br />

frequenza.<br />

In linea di principio, per ottenere un discriminatore di frequenza si può considerare<br />

il sistema differenziatore che, avendo in ingresso il segnale m(t), dà in uscita il segnale<br />

d<br />

dt m(t).<br />

Ponendo in ingresso a tale sistema il segnale modulato<br />

<br />

A cos ω0t + ∆ω<br />

t<br />

0<br />

<br />

f(τ)dτ ,

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