Elaborazione Numerica dei Segnali
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2.9. Modulazione e Demodulazione in Frequenza (FM) 53<br />
s(t) cos ω t<br />
0<br />
t<br />
Figura 2.18 Rivelatore di inviluppo.<br />
viene divisa in identici blocchi di 10 kHz e ad ogni stazione viene assegnato un blocco:<br />
la stazione può allora trasmettere senza interferire messaggi con limite di banda di 5<br />
kHz.<br />
2.9 Modulazione e Demodulazione in Frequenza (FM)<br />
In questo paragrafo discutiamo un’altra importante tecnica di modulazione analogica: la<br />
modulazione in frequenza (FM).<br />
Il sistema che realizza la modulazione in frequenza ha un comportamento descritto<br />
dalla seguente relazione ingresso-uscita:<br />
t <br />
g(t) = A cos ω0t + ∆ω f(τ)dτ .<br />
Per semplicità di trattazione, in questo paragrafo supporremo che il segnale di ingresso<br />
f(t) sia normalizzato, e che quindi |f(t)| ≤ 1.<br />
I parametri A, ∆ω e ω0 sono numeri positivi arbitrari, in cui ipotizziamo tuttavia che<br />
∆ω, detto indice di modulazione, sia molto minore di ω0. Questo fa sì che il termine<br />
ω0 + ∆ωf(t) risulti sempre positivo.<br />
Osserviamo che:<br />
1. Il sistema che realizza la FM non è lineare, contrariamente a quel che accadeva per<br />
la AM; un sinonimo spesso usato in luogo di FM è infatti quello di “modulazione<br />
non lineare”.<br />
2. Per un segnale di tipo cos m(t) è possibile introdurre il concetto di frequenza istantanea<br />
ωi(t) al tempo t, data da:<br />
0<br />
ωi(t) = d<br />
dt m(t).<br />
A giustificazione del nome “frequenza istantanea”, osserviamo che se m(t) = ω0t+B,<br />
la frequenza istantanea è costante nel tempo e coincide con la frequenza ω0.<br />
t