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Elaborazione Numerica dei Segnali

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14 <strong>Segnali</strong> e Sistemi<br />

Esempio 1.3.10<br />

Fissata una famiglia di funzioni M(t, x), con x ∈ R, il sistema<br />

S(f) =<br />

∞<br />

−∞<br />

M(t, x)f(x)dx<br />

è un sistema lineare, come si può verificare direttamente.<br />

Esempio 1.3.11<br />

La modulazione di fase MF di un segnale f(t) è descritta dal sistema<br />

MF(f(t)) = ρ cos(ωt + f(t)).<br />

Poichè in generale cos(ωt + (f + g)) = cos(ωt + f) + cos(ωt + g), MF non è un sistema<br />

lineare.<br />

Una nozione importante relativa agli spazi lineari è quella di “base”: una base è un<br />

insieme di vettori {a1, . . . , an} tale che ogni altro vettore x può essere ottenuto come<br />

combinazione lineare x = <br />

i αiai di elementi della base, e contemporaneamente nessun<br />

elemento della base può essere ottenuto come combinazione lineare <strong>dei</strong> rimanenti.<br />

Un sistema lineare S è univocamente definito conoscendo le risposte del sistema sugli<br />

elementi di una base. Infatti, per ogni ingresso x, x è ottenuto come combinazione lineare<br />

x = <br />

i αiai e vale:<br />

S(x) = S<br />

<br />

i<br />

αiai<br />

<br />

= <br />

αiS(ai).<br />

Conoscendo quindi S(ai) per ogni i, riusciamo a conoscere S(x) per tutti i segnali x dello<br />

spazio.<br />

Queste considerazioni, introdotte per spazi a base finita, possono essere estese (con<br />

qualche precauzione) a spazi più generali. Il seguente importante esempio introduce una<br />

“base” indiciata su un continuo, per segnali a tempo continuo e una base numerabile per<br />

segnali a tempo discreto.<br />

Esempio 1.3.12<br />

Introduciamo la funzione impulso (o delta di Dirac) δ(t). Essa non è una funzione nel<br />

senso di Dirichelet, e sarà chiamata funzione generalizzata. Intuitivamente può essere<br />

pensata come limite (per ∆ → 0) di una sequenza di funzioni non negative p∆(t), dove<br />

p∆(t) è nulla al di fuori dell’intervallo [−∆/2, ∆/2] e tale che ∞<br />

−∞ p∆(x)dx = 1. Un<br />

esempio è mostrato in Figura 1.16: qui la funzione impulso è definita come il limite di<br />

un impulso rettangolare,<br />

δ(t) = lim p∆(t).<br />

∆→0<br />

i

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