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Elaborazione Numerica dei Segnali

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6.2. Architettura Von Neumann e Harvard 123<br />

può ulteriormente essere agevolato fornendo l’elaboratore di un minimo di s/w di base, per<br />

esempio per l’auto-diagnosi e per la gestione delle periferiche. Infine, la progettazione di<br />

sistemi con tecniche digitali allarga la fascia <strong>dei</strong> potenziali progettisti, in quanto richiede<br />

meno competenze matematiche e fisiche che non la controparte analogica: grazie all’uso<br />

di strumenti s/w di ausilio alla programmazione, l’uso di questa tecnologia richiede<br />

solo una conoscenza di base <strong>dei</strong> principi di elaborazione <strong>dei</strong> segnali e qualche abilità di<br />

programmazione.<br />

In conclusione, le soluzioni digitali offrono vari vantaggi rispetto a quelle analogiche.<br />

Per prima cosa, i circuiti analogici sono affetti dalla cosiddetta variabilità: lo stesso circuito<br />

ha comportamenti diversi in dipendenza dalla temperatura di lavoro o dal tempo di<br />

funzionamento, inoltre circuiti con lo stesso disegno hanno caratteristiche diverse a causa<br />

dell’intrinseca imprecisione delle componenti. Per contro, soluzioni digitali sono caratterizzate<br />

dalla loro ripetibilità: circuiti digitali correttamente disegnati produrranno gli<br />

stessi risultati in ogni tempo e per ragionevoli range di temperatura. L’approccio mediante<br />

programmazione porta inoltre a vantaggi di flessibilità: lo stesso h/w può supportare<br />

una infinita gamma di potenziali applicazioni. Va tuttavia segnalato che per particolari<br />

applicazioni le soluzioni analogiche hanno minor costo e maggior semplicità, oltre a non<br />

incorrere nel rumore di quantizzazione.<br />

6.2 Architettura Von Neumann e Harvard<br />

I microprocessori programmabili per l’elaborazione digitali <strong>dei</strong> segnali possono essere<br />

raggruppati nelle seguenti categorie: microprocessori general-purpose, microcontrollori,<br />

processori specializzati all’elaborazione <strong>dei</strong> segnali (DSP).<br />

Microprocessori general-purpose. Questi microprocessori devono supportare le più<br />

disparate applicazioni, quindi la loro architettura viene progettata per l’ottimizzazione<br />

della gestione della memoria; le loro prestazioni nell’elaborazione digitale<br />

<strong>dei</strong> segnali risultano tuttavia mediocri.<br />

Microcontrollori. Questi strumenti implementano singole parti di un elaboratore, ad<br />

esempio apparecchi per l’input-output, memorie RAM e ROM; l’architettura è generalmente<br />

funzionale all’ottimizzazione delle caratteristiche input-output.<br />

Processori specializzati all’elaborazione <strong>dei</strong> segnali (DSP). Questi microprocessori<br />

sono appositamente studiati per ottimizzare le prestazioni nell’elaborazione <strong>dei</strong> segnali.<br />

Poiché gli algoritmi per la simulazione di sistemi per segnali consistono spesso<br />

nella iterazione di sequenze di semplici operazioni aritmetiche, grande attenzione è<br />

posta nell’ottimizzazione dell’unità aritmetico-logica (ALU): i primi DSP sono addirittura<br />

stati motivati dalla necessità di accelerare l’esecuzione dell’operazione di<br />

moltiplicazione, rispetto agli usuali microprocessori. La necessità di grande velocità<br />

di elaborazione imposte dalle applicazioni in tempo-reale richiede inoltre l’introduzione<br />

di architetture che sfruttino l’inerente parallelismo di alcune funzionalità,<br />

pur sacrificando la semplicità realizzativi e la flessibilità rispetto alle applicazioni.

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