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Impegno per una vita migliore - Federazione Nazionale Sindrome di ...

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IMPEGNO PER UNA VITA MIGLIORE<br />

Perio<strong>di</strong>co d’informazione della<br />

<strong>Federazione</strong> Malattie Rare Infantili<br />

Anno X - n. 2 -<br />

Anno 2007<br />

Registrato presso il Trib<strong>una</strong>le <strong>di</strong> Torino,<br />

n. 5167 del 12 giugno 1998<br />

Direzione e Redazione:<br />

Via Susa 37 - 10138 Torino<br />

malattie-rare@cartaepenna.it<br />

Direttore Responsabile:<br />

Maria Antonietta Ricci<br />

Redazione: Lucia e Danilo De Ban<strong>di</strong>,<br />

Donatella Garitta, Vincenzo Vitagliano<br />

Impaginazione:<br />

Associazione Culturale Carta e Penna<br />

Via Susa, 37 - 10138 Torino<br />

Tel.: 011.434.68.13<br />

www.cartaepenna.it<br />

cartaepenna@cartaepenna.it<br />

Stampa: AGV - Torino<br />

GLI AMICI DI VALENTINA<br />

(Atassia Teleangiectasia o <strong>Sindrome</strong> <strong>di</strong> Louis-Bar )<br />

Via C.L.N. 42/a - 10095 Grugliasco (TO)<br />

Tel. fax: 011 4152920<br />

www.atassia-teleangiectasia.it -<br />

gliamici@atav.191.it<br />

ANIPI - Portatori Patologia Ipofisarie<br />

Dott. Walter Zaccagnini<br />

C.so Matteotti 23 - Torino<br />

Cell.: 335 330 087<br />

ArfSAG - Famiglie Adrenogenitale Piemonte<br />

Sig.ra Domenica Palermo<br />

presso Ospedale Regina Margherita<br />

Tel. 011 313 53 45<br />

arfsagp@libero.it<br />

EAMAS European Association Fiends of McCune-<br />

Albright Syndrome<br />

Via Borgovecchio 25 - 10041 Carignano (TO)<br />

Tel.-fax: 011 969 72 58<br />

info@eamas.net<br />

1<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

Sommar Sommario Sommar io<br />

Un caro saluto e auguri<br />

alla nuova redazione del giornale pag. 2<br />

Cosa è e <strong>per</strong>ché è nata la<br />

<strong>Federazione</strong> Malattie Rare Infantili pag. 3<br />

Il progetto MY-Ki pag. 4<br />

Notizie da EURORDIS pag. 5<br />

La voce delle associazioni pag. 8<br />

Amici della sindrome <strong>di</strong> Turner - APADEST pag. 10<br />

Associazione Prader Willi pag. 11<br />

Scartabellando pag. 16<br />

XX Fiera Internazionale del Libro <strong>di</strong> Torino pag. 18<br />

Le Ricette <strong>di</strong> Elena pag. 19<br />

Giochi pag. 20<br />

L’isola dei desideri pag. 23<br />

a<br />

ANF Associazione nazionale NeuroFibromatosi<br />

Sede del Piemonte: Sig. Mostacci<br />

Tel - fax: 011 411 36 43<br />

www.neurofibromatosi.org<br />

APADEST - <strong>Sindrome</strong> <strong>di</strong> Turner<br />

Sig.ra Marta Giunti - C.so Vercelli 86 - 10155 Torino<br />

Tel. 011 24 80 677<br />

martagiunti@tin.it<br />

ASPW - Associazione Soggetti Prader-Willi<br />

Sig.ra Maria Antonietta Ricci<br />

Via Garibal<strong>di</strong> 18/7 - 10040 Druento (TO)<br />

Tel.: 338 68 90 187<br />

www.praderwilli.it - praderwilli@praderwilli.it<br />

META - Associazione Malattie Metaboliche<br />

Ere<strong>di</strong>tarie<br />

OIRM Clinica Pe<strong>di</strong>atrica<br />

Tel.: 011 313 53 63<br />

marco.spada@unito.it


<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

UN CARO SALUTO E AUGURI ALLA NUOVA<br />

REDAZIONE DEL GIORNALE<br />

Diamo il via, con questa pubblicazione, alla collaborazione<br />

con la <strong>Federazione</strong> Malattie Rare <strong>di</strong> Torino.<br />

Il Presidente, prof. Alberto Musso, in questo progetto<br />

<strong>di</strong> informazione avrà il compito <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare gli argomenti<br />

attraverso un programma convenuto con le do<strong>di</strong>ci<br />

associazioni <strong>di</strong> malattie rare che compongono la <strong>Federazione</strong>.<br />

Il giornale si arricchirà <strong>di</strong> informazioni anche se le rubriche<br />

non verranno mo<strong>di</strong>ficate <strong>di</strong> molto. Si aggiungerà<br />

<strong>una</strong> sezione de<strong>di</strong>cata alle associazioni intitolata “La voce<br />

delle associazioni” , resterà “Il contributo della scienza”<br />

con le ultime novità scientifiche, “Scartabellando” con i<br />

suoi approfon<strong>di</strong>menti normativi e poi ancora i “I Giochi”,<br />

“L’isola dei desideri” e “Le ricette <strong>di</strong> Elena” con le sue<br />

profonde e sincere riflessioni.<br />

Elena ha 35 anni ed è affetta dalla sindrome <strong>di</strong> Prader<br />

Willi. Malattia genetica rara che provoca in chi ne è affetto:<br />

insufficienza mentale associata da un <strong>di</strong>sturbo del<br />

comportamento e soprattutto un fame genetica<br />

ossessiva compulsava. In pratica i soggetti Prader Willi<br />

non smetterebbero mai <strong>di</strong> mangiare ma sono costretti<br />

ad <strong>una</strong> rigida <strong>di</strong>eta. Ecco <strong>per</strong>ché <strong>una</strong> pagina <strong>di</strong> ricette<br />

curata da chi è colpito da questa rara malattia lascia un<br />

po’ <strong>per</strong>plessi.<br />

È con vero piacere, non <strong>di</strong>sgiunto <strong>per</strong>ò da preoccupazione<br />

<strong>per</strong> l’impegno che mi assumo, che ho accolto<br />

l’invito <strong>di</strong> Maria Antonietta Ricci <strong>di</strong> allargare alla <strong>Federazione</strong><br />

Malattie Rare Infantili la rivista “<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong><br />

Vita Migliore”. La rivista ha un taglio pratico che ho sempre<br />

apprezzato, è utile e piacevole da leggere. Poter<br />

estendere alle associazioni che compongono la <strong>Federazione</strong><br />

Malattie Rare Infantili un veicolo <strong>di</strong> informazione<br />

<strong>di</strong> così buona qualità è <strong>una</strong> occasione che non deve<br />

essere trascurata.<br />

Chi già conosce la rivista apprezzerà il fatto che<br />

l’impostazione generale rimane la stessa. Alcune piccole<br />

mo<strong>di</strong>fiche sono legate all’estensione a tutte le associazioni<br />

che compongono la <strong>Federazione</strong> Malattie<br />

Rare Infantili. In tutti i numeri troverete in prima pagina<br />

le associazioni aderenti con in<strong>di</strong>rizzi, numeri <strong>di</strong> telefono,<br />

e-mail etc. In terza pagina i centri <strong>di</strong> riferimento <strong>per</strong><br />

la <strong>di</strong>agnosi e cura delle malattie correlate alle associazioni.<br />

Maria Antonietta resta il <strong>di</strong>rettore responsabile della<br />

rivista, e continuerà a collaborare alla stessa con il medesimo<br />

impegno, anzi ancora <strong>di</strong> più in quanto dovrà<br />

controllare anche quello che farò io… (almeno lo s<strong>per</strong>o):<br />

grazie, signora Ricci.<br />

Anche quest’anno la <strong>Federazione</strong> Malattie Rare In-<br />

2<br />

Elena è molto contenta <strong>di</strong> creare e <strong>di</strong> vedere realizzata<br />

la sua pagina. Si occupa infatti <strong>di</strong> scegliere delle ricette<br />

che in<strong>di</strong>vidua nelle varie riviste de<strong>di</strong>cate all’argomento<br />

e poi, uno volta selezionate, le scrive con grande gusto<br />

e sod<strong>di</strong>sfazione <strong>per</strong>ché sostiene che “le sembra un<br />

po’ <strong>di</strong> mangiare tutta quella buona roba”, ma è anche<br />

molto felice <strong>di</strong> poter guadagnare qualche cosina.<br />

Ritornando al giornale, che avrò il piacere <strong>di</strong> continuare<br />

a seguire come <strong>di</strong>rettore responsabile, aggiungo<br />

che sono previste quattro pubblicazioni all’anno e che<br />

sarà inviato a tutte le famiglie che seguono le do<strong>di</strong>ci<br />

associazioni, agli o<strong>per</strong>atori sociali, sanitari e ai me<strong>di</strong>ci<br />

interessati all’argomento.<br />

L’obiettivo della pubblicazione è sempre quello <strong>di</strong> informare<br />

i lettori sulle caratteristiche delle malattie rare,<br />

sulle ultime novità in campo sanitario, sociale e legislativo<br />

e infine sulle iniziative previste dalle associazioni.<br />

Ed ora sono lieta, ma anche un po’ emozionata, <strong>di</strong> introdurre<br />

il nuovo e<strong>di</strong>toriale curato da un grande professionista<br />

quale è Alberto Musso, che ci terrà compagnia in<br />

futuro con i suoi interessanti argomenti.<br />

Maria Antonietta Ricci<br />

Associazione Prader Willi<br />

fantili ha avuto uno stand alla Fiera del Libro che si è<br />

svolta al Lingotto dal 10 al 14 maggio. Lo stand è stato<br />

curato in associazione e collaborazione con “Carta e<br />

Penna” e con i poeti e autori legati alla stessa associazione.<br />

L’avventura della Fiera del Libro e <strong>di</strong> tutte le <strong>per</strong>sone<br />

interessanti che ci hanno visitato è raccontata a<br />

pag. 18, ed è anche la protagonista della co<strong>per</strong>tina <strong>di</strong><br />

questo numero <strong>di</strong> “<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> Vita Migliore”.<br />

In quella occasione abbiamo presentato il progetto my-<br />

Ki, <strong>di</strong> cui potete leggere nella pagina successiva<br />

Chiudo questa già troppo lunga introduzione con un<br />

invito a tutte le associazioni e a tutti gli associati a collaborare<br />

alla rivista. Ci interessano le es<strong>per</strong>ienze <strong>di</strong> tutti,<br />

specie se utili in senso generale. Ci interessa che parliate<br />

dei vostri problemi ed ancor più se dopo il problema<br />

ci proponete <strong>una</strong> soluzione, o ci raccontate come lo<br />

avete affrontato. La rivista è un mezzo <strong>per</strong> scambiarsi<br />

informazioni in modo che ciascuno possa mettere la<br />

propria es<strong>per</strong>ienza e le proprie conoscenze a <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>di</strong> tutti: facciamola funzionare!<br />

Cor<strong>di</strong>ali saluti a tutti.<br />

Prof. Alberto Musso<br />

Presidente della <strong>Federazione</strong><br />

Malattie Rare Infantili <strong>di</strong> Torino


Il lettore della rivista “<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> Vita Migliore”<br />

che è anche membro della associazione<br />

Prader-Willi può giustamente domandarsi cosa è<br />

la <strong>Federazione</strong> Malattie Rare Infantili.<br />

Cercherò <strong>di</strong> rispondere a questa domanda.<br />

Le malattie rare sono circa 6000, delle quali<br />

5000 <strong>di</strong> origine genetica; le <strong>per</strong>sone colpite sono<br />

poco numerose <strong>per</strong> ogni singola malattia ma nel<br />

complesso costituiscono il 3-5% della popolazione<br />

generale ed il 20% della popolazione malata.<br />

La malattia rara è vista in genere come malattia<br />

dell’altro che non interessa me o la mia famiglia,<br />

ed inoltre è considerata in genere dai me<strong>di</strong>ci come<br />

con<strong>di</strong>zioni estranee alla pratica quoti<strong>di</strong>ana, da riservare<br />

al su<strong>per</strong>specialista.<br />

La <strong>per</strong>sona affetta da malattia rara ha quin<strong>di</strong> la<br />

doppia sfort<strong>una</strong> <strong>di</strong> essere malato e <strong>di</strong> avere <strong>una</strong><br />

malattia sconosciuta, misteriosa e <strong>per</strong> queste ragioni<br />

ancora più inquietante ed emarginante.<br />

Le malattie rare sono croniche, invalidanti in circa<br />

2/3 dei casi ed a volte letali.<br />

Colpiscono tutti gli organi e gli apparati, sono<br />

presenti spesso alla nascita, ma in <strong>una</strong> <strong>per</strong>centuale<br />

<strong>di</strong> casi possono comparire in seguito, in ogni<br />

<strong>per</strong>iodo della <strong>vita</strong>. Possono determinare ogni tipo<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità: fisica , psichica, intellettiva,<br />

sensoriale, sociale.<br />

I pazienti e le loro famiglie sono totalizzati dalla<br />

presenza <strong>di</strong> queste malattie: i bambini affetti richiedono<br />

<strong>di</strong> solito un enorme <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> energie<br />

emotive, economiche e <strong>di</strong> tempo.<br />

In Piemonte ci sono almeno 10.000 malati, dei<br />

quali metà in età pe<strong>di</strong>atrica e metà in età adulta.<br />

Da anni le istanze dei pazienti sono raccolte e<br />

3<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

COSA È E PERCHÉ È NATA LA<br />

FEDERAZIONE MALATTIE RARE INFANTILI<br />

PROF. ALBERTO MUSSO<br />

fatte conoscere da Associazioni <strong>di</strong> Volontariato,<br />

costituite da pazienti e loro familiari. Si tratta spesso<br />

<strong>di</strong> piccole associazioni, con scarse risorse<br />

umane e finanziarie che o<strong>per</strong>ano fra mille <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>per</strong> far conoscere e riconoscere la propria patologia.<br />

Ci si scontra troppo spesso con <strong>una</strong> dura<br />

realtà che fa comprendere che con piccoli numeri<br />

non si riesce a farsi ascoltare da nessuno o<br />

quasi, non si hanno finanziamenti, non si può proporre<br />

con s<strong>per</strong>anza <strong>di</strong> successo alle pubbliche<br />

amministrazioni alc<strong>una</strong> mo<strong>di</strong>fica legislativa o normativa,<br />

sei messo sempre “<strong>di</strong>etro” progetti ritenuti<br />

più importanti.<br />

Si è sentita quin<strong>di</strong> la necessità <strong>di</strong> rad<strong>una</strong>re queste<br />

istanze in un contesto più vasto e generale,<br />

<strong>per</strong>ché le necessità dei malati e delle Associazioni,<br />

<strong>di</strong>fferenziate nello specifico, trovino com<strong>una</strong>nza<br />

<strong>di</strong> intenti ed aspirazioni. Nasce così nel 2001<br />

la <strong>Federazione</strong> Malattie Rare Infantili, che raggruppa<br />

12 Associazioni de<strong>di</strong>cate a patologie o<br />

gruppi <strong>di</strong> patologie. O<strong>per</strong>a attraverso il sito web:<br />

www.malattie-rare.org, me<strong>di</strong>ante un’attività <strong>di</strong> informazione<br />

sulle novità organizzative, legislative<br />

ed assistenziali in tema <strong>di</strong> patologie rare, promuove<br />

Congressi e pubblicazioni, fornisce un servizio<br />

<strong>di</strong> consulenza on-line e gestisce il punto <strong>di</strong><br />

incontro “IncontRare” dove Me<strong>di</strong>ci volontari, psicologi<br />

ed assistenti sociali, nella sede <strong>di</strong> Torino in<br />

corso Galileo Galilei 38 forniscono consulenze sui<br />

<strong>per</strong>corsi assistenziali già intrapresi o da intraprendere<br />

nell’ambito delle malattie rare. Propone, attua<br />

e finanzia progetti <strong>di</strong> ricerca clinica. Forte dei<br />

suoi oltre 1000 associati riesce finalmente a farsi<br />

ascoltare.<br />

Sito internet: www.malattie-rare.org<br />

E-mail: info@malattie-rare.org


Il paziente affetto da <strong>una</strong> malattia rara convive con il<br />

problema cha la sua malattia è… rara, il che vuol <strong>di</strong>re<br />

semplicemente che la grande maggioranza della popolazione,<br />

e purtroppo la grande maggioranza dei me<strong>di</strong>ci,<br />

nulla o pochissimo sa <strong>di</strong> detta malattia.<br />

Ma spesso il paziente affetto da malattia rara come<br />

tutti si muove, viaggia, va in vacanza, ed è proprio quando<br />

è fuori dalla sua zona, lontano dai me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> riferimento<br />

che gli insorge <strong>una</strong> preoccupazione: nel posto<br />

dove andrò, se mi capita qualche cosa, troverò qualcuno<br />

in grado <strong>di</strong> capire le particolarità<br />

della mia malattia? Corro<br />

dei rischi ad allontanarmi da<br />

quei me<strong>di</strong>ci ed infermieri che mi<br />

conoscono e capiscono?<br />

Non è raro che queste preoccupazioni<br />

del paziente, e nel<br />

caso <strong>di</strong> bambini dei genitori, fac-<br />

ciano rinunciare o con<strong>di</strong>zionino<br />

la scelta del viaggio, della vacanza.<br />

Un danno in più <strong>per</strong> chi<br />

è affetto da malattia rara!<br />

Nel 2005 <strong>una</strong> delle associazioni<br />

aderenti alla <strong>Federazione</strong><br />

Malattie Rare Infantili ha ricevuto<br />

dalla Provincia <strong>di</strong> Torino un<br />

finanziamento <strong>per</strong> costruire alcuni<br />

cosiddetti “Patient Files”.<br />

Sono state scelte 10 malattie<br />

rare e <strong>per</strong> ogn<strong>una</strong> <strong>di</strong> esse si è<br />

stabilita <strong>una</strong> descrizione il più<br />

possibile aggiornata, le lineeguida<br />

<strong>per</strong> la <strong>di</strong>agnosi e la tera-<br />

pia, i centri <strong>di</strong> riferimento ed i care-givers (quei me<strong>di</strong>ci<br />

che prendono in carico il paziente affetto da malattia<br />

rara nella sua totalità).<br />

La realizzazione <strong>di</strong> questi 10 “patient files” ci è ben<br />

presto apparsa non come un lavoro finito, a se stante,<br />

ma come l’occasione <strong>per</strong> provare ad ovviare almeno in<br />

parte al problema del malato raro lontano dal suo ambiente.<br />

Lavorandoci sopra ci siamo accorti che in realtà<br />

si poteva realizzare anche qualcosa <strong>di</strong> più: avevamo in<br />

mano la possibilità <strong>di</strong> creare <strong>una</strong> cartella clinica interattiva<br />

che sarebbe stata utile anche al care-giver <strong>per</strong> avere<br />

traccia degli eventi rilevanti dal punto <strong>di</strong> vista sanitario<br />

cui andava incontro ogni singolo malato.<br />

È nato così il progetto my-Ki.<br />

My-Ki è un patient file <strong>per</strong>sonale. Una chiavetta USB<br />

da portare sempre con sé, su cui archiviare e consultare<br />

il proprio <strong>per</strong>corso clinico dovunque ci si trovi, qualunque<br />

cosa accada, chiunque sia il me<strong>di</strong>co curante.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un gadget che verrà offerto a tutti i pazienti<br />

affetti da sindrome rara e consiste in un braccialetto <strong>di</strong><br />

gomma con incorporata, appunto, <strong>una</strong> chiavetta USB.<br />

<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

IL PROGETTO MY-KI<br />

<strong>Federazione</strong> Malattie Rare Infantili<br />

presenta<br />

Un supporto<br />

<strong>per</strong>sonale, <strong>per</strong> custo<strong>di</strong>re la mia storia<br />

informatico, <strong>per</strong> comunicare con il mio me<strong>di</strong>co<br />

portatile, da portare sempre con me.<br />

Conferenza <strong>di</strong> presentazione<br />

Fiera Internazionale del Libro <strong>di</strong> Torino<br />

Lunedì 14 Maggio 2007, ore 15:00<br />

Spazio autori A<br />

4<br />

All’interno della chiavetta sono archiviati:<br />

1) i file relativi alla malattia <strong>di</strong> cui è affetto il paziente,<br />

con riferimenti bibliografici, link internet, elenco degli<br />

specialisti e centri <strong>di</strong> riferimento. La descrizione della<br />

malattia non è generica ma è la descrizione della malattia<br />

<strong>di</strong> quel singolo paziente, con le sue peculiarità, non<br />

tutti i sintomi della malattia ma solo dei sintomi che lui<br />

presenta. È la SUA malattia. Questo spazio è blindato.<br />

2) La cartella clinica ed i dati del paziente, da aggiornare<br />

ad ogni visita da chiunque sia fatta: care-giver,<br />

me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> base, pronto soccorso.<br />

Questo spazio è protetto (file<br />

<strong>di</strong> sola lettura, password).<br />

3) Uno spazio libero gestito<br />

<strong>di</strong>rettamente dall’utente.<br />

è un Patient File <strong>per</strong>sonale.<br />

Una chiavetta USB<br />

da portare sempre con sé,<br />

su cui archiviare e consultare<br />

il proprio <strong>per</strong>corso clinico<br />

dovunque ci si trovi<br />

qualunque cosa accada<br />

chiunque sia il me<strong>di</strong>co curante.<br />

I contenuti,<br />

compilati dal proprio specialista e<br />

aggiornati in sede <strong>di</strong> visite successive,<br />

sono organizzati automaticamente<br />

<strong>per</strong> semplificare il più possibile la consultazione<br />

anche in caso <strong>di</strong> malattie rare<br />

o <strong>di</strong> ricovero d'urgenza.<br />

Impostazioni Aiuto<br />

Numeri telefonici Sanitario +39 011 123456789 Terapia d’urgenza<br />

d'emergenza Genitori +39 011 123456789 In terapia sostitutiva con cortisone<br />

Chi sono<br />

In caso <strong>di</strong> insufficienza surrenalica<br />

acuta: Idrocortisone im o ev ogni 6-<br />

Chiamate i miei genitori<br />

8 ore<br />

prima <strong>di</strong> tutti!<br />

meno <strong>di</strong> 4 anni 25 -50 mg<br />

4-10 anni 50-100mg<br />

oltre 10 anni 100-250 mg<br />

Il mio nome è: Maria Luisa Rossi<br />

Sintesi clinica & Terapia attuale<br />

Città: Torino<br />

Prov.: TO Paese: ITA<br />

Lorem ipsum duo an albucius<br />

Sesso: F<br />

Età: 7 anni<br />

honestatis interesset, putent consulatu<br />

La mia malattia è: sindrome <strong>di</strong> Turner<br />

ad mei. Vix <strong>di</strong>cat oratio instructior et,<br />

ea mel fugit reprehendunt. Quo et<br />

Note importanti: allergia alla penicillina<br />

enim hendrerit me<strong>di</strong>ocritatem. No<br />

feugiat convenire facilisis mel, dolor<br />

Il mio Care Giver si chiama: Roberto Lala<br />

dolorem gloriatur ut vim. Suas laudem<br />

Città: Torino<br />

omittantur nec te, illud deserunt<br />

Struttura: Ospedale Infantile Regina Margherita<br />

scribentur vis at. Mollis vi<strong>di</strong>sse fierent<br />

no vel, dolore euismod an vix, nam<br />

visualizza dati estesi latine vivendum id. Vero appareat<br />

<strong>di</strong>ssentiunt ne eos, cu vim wisi<br />

vivendum intellegat.<br />

No sed eleifend expetenda evertitur,<br />

duo laudem putant dolorum et. Usu<br />

ne error splen<strong>di</strong>de expeten<strong>di</strong>s, ex<br />

brute labore nec. Utroque vivendo<br />

Cartelle cliniche<br />

recenti<br />

<strong>Federazione</strong> Malattie Rare Infantili<br />

Progetto a cura <strong>di</strong> associazioni <strong>di</strong> volontariato del Piemonte<br />

Ospedale Infantile Regina Margherita<br />

piazza Polonia 94, Torino<br />

Tel.: 011 3135854, Fax: 011 3135394<br />

www.malattie-rare.org<br />

email: info@malattie-rare.com<br />

FMRI<br />

<strong>Federazione</strong> Malattie<br />

Rare Infantili<br />

Archivio<br />

cartelle cliniche<br />

Fondazione<br />

Mario Magnetto<br />

La mia<br />

malattia<br />

Schermata principale del software della chiavetta USB<br />

SMR<br />

Società <strong>per</strong> lo Stu<strong>di</strong>o<br />

delle Malattie Rare<br />

my•Ki - Cre<strong>di</strong>ts<br />

I contenuti sono quin<strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visi<br />

in file non mo<strong>di</strong>ficabili contenenti<br />

le informazioni sulla malattia<br />

e caricati al momento della<br />

consegna del gadget, in file contenenti<br />

la cartella clinica,<br />

incrementabili ma non<br />

mo<strong>di</strong>ficabili, e in uno spazio libero<br />

all’interno del quale il paziente<br />

può inserire file e documenti<br />

<strong>per</strong>sonali <strong>di</strong> ogni tipo,<br />

agenda <strong>per</strong>sonale, filmati, musica,<br />

etc.<br />

I contenuti archiviati all’interno<br />

della chiavetta USB sono accessibili<br />

attraverso <strong>una</strong> interfaccia <strong>di</strong><br />

navigazione semplice ed<br />

intuitiva, sviluppata tenendo pre-<br />

sente livelli <strong>di</strong> compatibilità molto alti e basati sugli<br />

standard più bassi, cioè vanno bene su tutti i computer,<br />

mentre i livelli <strong>di</strong> sicurezza, attualmente sì alti ma non<br />

ancora sufficienti, dovranno essere i più alti possibili nell’ambito<br />

<strong>di</strong> un progetto che prevede l’utilizzo <strong>di</strong> chiavi<br />

USB con criptaggio evoluto. I contenuti, compilati all’inizio<br />

dal care-giver ed aggiornati in sede <strong>di</strong> visite successive<br />

dai vari me<strong>di</strong>ci che si sono occupati del paziente,<br />

sono organizzati automaticamente <strong>per</strong> semplificare<br />

quanto possibile la consultazione in caso <strong>di</strong> urgenza.<br />

Oltre a ciò, si è previsto che ogni qual volta la chiavetta<br />

viene inserita in un computer collegato ad internet essa<br />

invii in modo automatico al server centrale in cui sono<br />

custo<strong>di</strong>ti i dati dei pazienti gli aggiornamenti della cartella<br />

clinica, in modo che il care-giver abbia traccia degli<br />

eventi importanti dal punto <strong>di</strong> vista sanitario <strong>di</strong> quel paziente.<br />

Questo anche <strong>per</strong> ricostruire la storia clinica in<br />

caso <strong>di</strong> <strong>per</strong><strong>di</strong>ta della chiavetta <strong>per</strong>sonale.<br />

Si prevede fra settembre ed ottobre <strong>di</strong> avviare <strong>una</strong><br />

prima s<strong>per</strong>imentazione estesa su 50 pazienti, e <strong>di</strong> poter<br />

offrire my-Ki a partire dal febbraio 2008.


Nonostante l’adozione del Regolamento Europeo<br />

sui Prodotti Me<strong>di</strong>cinali Orfani nel 1999, molte organizzazioni<br />

<strong>di</strong> pazienti in Europa devono ancora lottare<br />

<strong>per</strong> salvaguardare le cure <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone affette da<br />

malattie rare. La situazione varia ampiamente da uno<br />

Stato all’altro Stato. A <strong>di</strong>cembre 2004 Euror<strong>di</strong>s ha svolto<br />

un sondaggio sulla <strong>di</strong>sponibilità dei primi 12 farmaci<br />

orfani in 25 Stati membri dell’Unione Europea. I risultati<br />

hanno mostrato che 9 farmaci orfani erano <strong>di</strong>sponibili<br />

in Olanda, ponendo questo Paese tra i primi cinque<br />

della lista, <strong>di</strong>etro la Danimarca (12 farmaci orfani),<br />

l’Austria e la Francia (11) e la Svezia (10), e allo<br />

stesso livello della Germania e della Finlan<strong>di</strong>a. Questo<br />

è sicuramente un ottimo traguardo se lo si paragona<br />

alla situazione dei restanti 18 Paesi europei, ma<br />

non è detto che sia sufficiente <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone affette<br />

da malattie rare, che necessitano <strong>di</strong> tante cure.<br />

L’impegno nel settore dei farmaci orfani in Olanda è<br />

cominciato molto presto nel 1998 quando il Ministero<br />

della Salute, dei Servizi e dello Sport ha chiesto al<br />

Consiglio olandese sulla ricerca sanitaria <strong>di</strong> formulare<br />

un parere sulla ricerca sui farmaci orfani. Sulla base<br />

<strong>di</strong> questo parere, è stato istituito uno Steering<br />

Committee olandese sui farmaci orfani a cui partecipano<br />

rappresentanti <strong>di</strong> pazienti, rappresentanti <strong>di</strong><br />

aziende farmaceutiche, me<strong>di</strong>ci, scienziati ed esponenti<br />

del Comitato <strong>di</strong> valutazione dei me<strong>di</strong>cinali, del<br />

Comitato olandese <strong>di</strong> assicurazione sanitaria e delle<br />

compagnie assicurative. La sua missione si focalizza<br />

su quattro obiettivi: offrire informazioni sulle malattie<br />

rare e i farmaci orfani, promuovere la ricerca sulle<br />

malattie rare, facilitare e stimolare le attività delle associazioni<br />

dei malati, stimolare il <strong>di</strong>battito su queste<br />

malattie.<br />

“Lo Steering Committee sta concentrando i suoi sforzi<br />

in tre <strong>di</strong>rezioni” afferma Jolanda Huizer, Responsabile<br />

scientifico presso la segreteria del comitato. “Informare<br />

i me<strong>di</strong>ci e i farmacisti dei farmaci orfani; sviluppare<br />

un sistema <strong>di</strong> controllo sostenibile <strong>per</strong> i registri<br />

e <strong>una</strong> chiara programmazione <strong>per</strong> le malattie rare,<br />

<strong>per</strong>ché abbiamo bisogno <strong>di</strong> conoscere il numero <strong>di</strong><br />

malati e il corso naturale delle malattie, gli effetti delle<br />

cure, i costi e i benefici e registrare le es<strong>per</strong>ienze cliniche<br />

e le attività <strong>di</strong> ricerca su 400 malattie rare nel<br />

Paese, da con<strong>di</strong>videre con i malati. In Olanda è stato<br />

introdotto <strong>di</strong> recente un sistema <strong>di</strong> assicurazione sanitaria<br />

impostato sul mercato” continua Jolanda.<br />

“Questo sistema non è sempre positivo <strong>per</strong> i malati.<br />

Nel 2005, abbiamo condotto un’indagine che ha mostrato<br />

che il 70% dei farmaci è <strong>di</strong>sponibile ai malati.<br />

NOTIZIE DA EURORDIS<br />

(ASSOCIAZIONE DI MALATTIE RARE EUROPEA)<br />

LA SITUAZIONE DELLE MALATTIE RARE E DEI FARMACI ORFANI IN OLANDA<br />

AUTORE: JEROME PARISSE-BRASSENS<br />

TRADUTTRICE: ROBERTA RUOTOLO<br />

5<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

Nel 2007, ripeteremo l’es<strong>per</strong>ienza negli ospedali universitari<br />

<strong>per</strong> vedere se qualcosa è cambiato. Il rimborso<br />

varia a seconda del luogo in cui i farmaci sono<br />

<strong>di</strong>stribuiti: negli ospedali, i farmaci orfani designati dalla<br />

UE sono rimborsati al 100%; altri farmaci più costosi<br />

che compaiono comunque nella lista <strong>di</strong> quelli ammessi<br />

sono rimborsati all’80%. Se i farmaci non compaiono<br />

nella lista, gli ospedali devono pagare <strong>per</strong> averli. Fuori<br />

dagli ospedali i farmaci non orfani e i farmaci orfani,<br />

<strong>per</strong> i quali è stato valutato un valore terapeutico aggiunto<br />

da parte del Comitato olandese <strong>di</strong> assicurazione<br />

sanitaria, sono a carico delle compagnie <strong>di</strong> assicurazione<br />

sanitaria. Resta comunque il problema <strong>per</strong><br />

i farmaci costosi fuori in<strong>di</strong>cazione.”<br />

Un altro soggetto interessato nella comunità olandese<br />

delle malattie rare è la VSOP, la <strong>Federazione</strong><br />

nazionale olandese <strong>per</strong> le malattie genetiche e rare.<br />

La VSOP, che è membro del Consiglio delle Federazioni<br />

Nazionali <strong>di</strong> Euror<strong>di</strong>s, si pone l’obiettivo <strong>di</strong> promuovere<br />

la ricerca, garantire l’integrazione delle <strong>per</strong>sone<br />

affette da malattie rare nella società e aumentare<br />

la conoscenza delle malattie rare e genetiche tra il<br />

pubblico. “VSOP sta avviando tre progetti molto importanti”<br />

afferma Cor Oosterwijk, Direttore <strong>di</strong> VSOP.<br />

“Il primo è incentrato sugli standards e sulla qualità<br />

delle cure tramite un sondaggio tra le organizzazioni<br />

dei pazienti. L’organizzazione ombrello olandese <strong>per</strong><br />

gli adulti e i bambini con malattie metaboliche (VKS)<br />

utilizzerà i risultati del sondaggio <strong>per</strong> sviluppare<br />

standards <strong>di</strong> trattamento <strong>per</strong> le malattie metaboliche<br />

nei centri accademici olandesi. Il secondo progetto<br />

intende creare un manuale sui centri <strong>di</strong> riferimento<br />

<strong>per</strong> le malattie rare in Olanda <strong>per</strong> le associazioni dei<br />

malati e, allo stesso tempo, cambiare il sistema sanitario<br />

<strong>per</strong> garantire il sostegno ai centri <strong>di</strong> riferimento.<br />

Questo progetto sarà un input <strong>per</strong> il progetto <strong>di</strong><br />

Euror<strong>di</strong>s Solidarietà con le <strong>per</strong>sone affette da <strong>una</strong> malattia<br />

rara (RAPSODY). Il terzo progetto ha come obiettivo<br />

la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> opuscoli de<strong>di</strong>cati alle malattie rare<br />

da <strong>di</strong>stribuire ai me<strong>di</strong>ci generici. Il progetto si basa sul<br />

ruolo dei pazienti come es<strong>per</strong>ti della propria malattia<br />

e <strong>di</strong>spensatori <strong>di</strong> informazioni. Il progetto ha attirato<br />

l’interesse del Fondo <strong>di</strong> assicurazione me<strong>di</strong>ca olandese,<br />

che ha deciso <strong>di</strong> offrire un cospicuo finanziamento.”<br />

L’es<strong>per</strong>ienza olandese sarà molto preziosa <strong>per</strong> i progetti<br />

<strong>di</strong> Euror<strong>di</strong>s, come RAPSODY, e <strong>per</strong> le iniziative<br />

del Consiglio delle Federazioni nazionali <strong>di</strong> Euror<strong>di</strong>s,<br />

come la campagna <strong>di</strong> sensibilizzazione sulle malattie<br />

rare.


<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

Pubblichiamo il programma <strong>di</strong> un Convegno che si svolgerà a Torino il 19 ottobre e che tratterà argomenti molto<br />

interessanti <strong>per</strong> le famiglie che riguardano il presente ed il futuro dei ragazzi con han<strong>di</strong>cap intellettivo.<br />

Convegno nazionale “Durante e dopo <strong>di</strong> noi”<br />

Come garantire <strong>di</strong>ritti esigibili e tutele effettive alle <strong>per</strong>sone<br />

con han<strong>di</strong>cap intellettivo e limitata o nulla autonomia<br />

VENERDI’ 19 OTTOBRE 2007 - Ore 9,30 - 13,30<br />

GALLERIA D’ARTE MODERNA - Corso Galileo Ferraris, 30 - TORINO<br />

Le iscrizioni si ricevono nei limiti della capienza della<br />

sala. E’ in<strong>di</strong>spensabile telefonare o scrivere o inviare un<br />

fax o <strong>una</strong> e-mail alla Segreteria del Convegno <strong>per</strong> la<br />

prenotazione (obbligatoria). Verrà rilasciato il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

iscrizione, in<strong>di</strong>spensabile <strong>per</strong> l’accesso alla sala del<br />

Convegno. La partecipazione è gratuita.<br />

La Segreteria del Convegno è assicurata dalla Fondazione<br />

Promozione Sociale, Via Artisti 36, 10124 Torino,<br />

tel 011.812.44.69, fax 011 812.25.95, e-mail:<br />

info©fondazionepromozionesociale.it<br />

Qualora insorgessero impe<strong>di</strong>menti alla partecipazione<br />

al Convegno, gli iscritti sono pregati <strong>di</strong> informare al<br />

più presto la Segreteria. Ai partecipanti verrà rilasciato<br />

un attestato.<br />

Presentazione degli obiettivi<br />

Il convegno nasce dall’esigenza <strong>di</strong> promuovere la concreta<br />

esigibilità del <strong>di</strong>ritto agli interventi socio-assistenziali<br />

in particolare a favore delle <strong>per</strong>sone ultra<strong>di</strong>ciottenni<br />

con han<strong>di</strong>cap intellettivo e limitata o nulla autonomia:<br />

sostegni domiciliari alle famiglie, accessi garantiti nei<br />

centri <strong>di</strong>urni, ricoveri tempestivi in caso <strong>di</strong> necessità in<br />

piccole comunità <strong>di</strong> tipo familiare.<br />

I soggetti con han<strong>di</strong>cap intellettiva, che non hanno<br />

prevalenti <strong>di</strong>sturbi psichiatrici e che sono stati valutati<br />

dai servizi competenti (Centri provinciali <strong>per</strong> l’impiego)<br />

non avviabili al lavoro, al termine del <strong>per</strong>corso scolastico<br />

e formativo dovrebbero avere accesso ad attività <strong>di</strong>urne<br />

del settore socio-assistenziale. Il con<strong>di</strong>zionale è d’obbligo<br />

<strong>per</strong>ché il <strong>di</strong>ritto - come vedremo - non è affatto<br />

esigibile.<br />

La situazione<br />

La ragione della scelta <strong>di</strong> limitare questo momento <strong>di</strong><br />

riflessione alle <strong>per</strong>sone con han<strong>di</strong>cap intellettivo in situazione<br />

<strong>di</strong> gravità nasce dalla constatazione che, <strong>una</strong><br />

volta terminato il <strong>per</strong>corso scolastico-formativo, in assenza<br />

<strong>di</strong> interventi socio-assistenziali garantiti (esigibili),<br />

queste <strong>per</strong>sone sono ad alto rischio <strong>di</strong> esclusione sociale:<br />

o finiscono <strong>per</strong> restare a totale carico della famiglia<br />

oppure sono ricoverati anzitempo, <strong>per</strong>ché <strong>di</strong>venta<br />

insostenibile <strong>per</strong> la famiglia provvedervi a lungo senza<br />

aiuti esterni. Al contrario, è ormai <strong>di</strong>mostrato che, laddove<br />

è stata assicurata la frequenza <strong>di</strong> un centro <strong>di</strong>urno assistenziale,<br />

a<strong>per</strong>to cinque giorni alla settimana e <strong>per</strong> otto<br />

ore al giorno, il mantenimento a domicilio del figlio con<br />

han<strong>di</strong>cap, benché grave, quasi sempre si protrae a lungo<br />

nel tempo. Abbiamo ormai genitori<br />

ultrasettantacinquenni con figli <strong>di</strong> 45, 50 anni e oltre ancora<br />

in casa.<br />

6<br />

Garantire il “durante noi” come è garantita l’integrazione<br />

scolastica<br />

È indubbio che l’integrazione scolastica in ogni or<strong>di</strong>ne<br />

e grado della scuola, ivi compreso l’obbligo formativo,<br />

ha favorito l’accoglienza in famiglia <strong>di</strong> questi soggetti,<br />

un tempo sovente rifiutati e ricoverati in istituto.<br />

Importanti sono anche i servizi attivati <strong>per</strong> la prima<br />

accoglienza del neonato con han<strong>di</strong>cap come, ad esempio,<br />

quello <strong>di</strong> consulenza educativa dell’Assessorato<br />

all’istruzione del Comune <strong>di</strong> Torino, attivo da oltre quin<strong>di</strong>ci<br />

anni, che aiuta i genitori a muovere i primi passi con<br />

un bambino “<strong>di</strong>verso” da quello atteso.<br />

Tuttavia, mentre è assicurata la frequenza scolastica<br />

e la famiglia può quin<strong>di</strong> contare su aiuti concreti <strong>per</strong> continuare<br />

ad accogliere e mantenere a domicilio un figlio<br />

con han<strong>di</strong>cap intellettiva in situazione <strong>di</strong> gravità, non<br />

sempre è garantito l’intervento assistenziale dopo i 18<br />

anni.<br />

Riconoscere il volontariato intra-familiare<br />

Desideriamo anche porre l’accento sulla necessità <strong>di</strong><br />

riconoscere l’apporto fondamentale della famiglia che,<br />

volontariamente, decide <strong>di</strong> continuare ad occuparsi in<br />

prima <strong>per</strong>sona del figlio ultra-<strong>di</strong>ciottenne e che, <strong>per</strong>tanto,<br />

a maggior ragione deve essere sostenuta dalla comunità,<br />

anche me<strong>di</strong>ante il riconoscimento <strong>di</strong> un contributo<br />

forfetario <strong>per</strong> le maggiori spese a cui deve far fronte<br />

<strong>per</strong> garantire il mantenimento del figlio a domicilio.<br />

Un rilevante sostegno alla <strong>per</strong>manenza a domicilio<br />

delle <strong>per</strong>sone con limitata o nulla autonomia potrebbe<br />

essere il riconoscimento da parte delle istituzioni (Regioni,<br />

Comuni singoli e associati) del volontariato<br />

intrafamiliare prestato dai genitori e/o da altri congiunti<br />

e/o da terze <strong>per</strong>sone. Citiamo a titolo <strong>di</strong> esempio le positive<br />

delibere sul volontariato intrafamiliare approvate<br />

dal Consorzio dei Comuni <strong>di</strong> Collegno e Grugliasco (16<br />

gennaio 2001) e, <strong>per</strong> quanto riguarda gli anziani cronici<br />

non autosufficienti, dal Comune <strong>di</strong> Torino (26 settembre<br />

2005).<br />

Il “dopo <strong>di</strong> noi”<br />

La preoccupazione delle famiglie delle <strong>per</strong>sone con<br />

han<strong>di</strong>cap intellettivo con limitata o nulla autonomia è rivolto<br />

anche al futuro e, soprattutto, al momento in cui<br />

non saranno più in grado <strong>di</strong> fare fronte ai bisogni dei<br />

loro figli ormai adulti <strong>per</strong> esigenze <strong>di</strong> varia natura (decesso,<br />

malattie invalidanti, gravi <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> natura<br />

psi-cologica, ecc.).<br />

Certamente il problema del “dopo <strong>di</strong> noi” preoccupa,


<strong>per</strong>ché ancora troppi sono i ricoveri in istituti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />

notevoli e che prevedono sovente la com<strong>una</strong>nza<br />

tra <strong>per</strong>sone con problematiche <strong>di</strong>verse: anziani malati<br />

cronici non autosufficienti e <strong>per</strong>sone con problemi psichiatrici<br />

sovente vivono a fianco <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone con han<strong>di</strong>cap<br />

intellettivo. Anche se in nuclei separati, restano comunque<br />

convivenze forzate, sottoposte <strong>per</strong>altro a regole<br />

e comportamenti tipici delle istituzioni totali che, sin<br />

dal 1970, stiamo cercando <strong>di</strong> eliminare dalle risposte<br />

assistenziali, <strong>per</strong>ché veri luoghi <strong>di</strong> emarginazione sociale.<br />

Le famiglie chiedono agli Amministratori che non sia<br />

vanificato l’enorme sacrificio fatto <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere ai loro<br />

figli <strong>di</strong> condurre un’esistenza all’interno <strong>di</strong> un contesto <strong>di</strong><br />

normalità. Ritengono <strong>per</strong> questo che, nel momento in<br />

cui viene meno il loro impegno, ai loro figli debba essere<br />

assicurato, nel caso non sia praticabile l’affido a un<br />

congiunto o a <strong>una</strong> terza <strong>per</strong>sona, il ricovero in <strong>una</strong> comunità<br />

alloggio o in <strong>una</strong> casa famiglia, affinché possano<br />

ritrovare il più possibile quel clima familiare in<strong>di</strong>spensabile<br />

<strong>per</strong> condurre <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>di</strong>gnitosa. E noto, infatti,<br />

che solo in un piccolo ambiente, con al massimo 8/10<br />

<strong>per</strong>sone che vivono insieme in un appartamento o in<br />

<strong>una</strong> piccola costruzione situata in un normale contesto<br />

sociale, si possono stabilire relazioni <strong>per</strong>sonali e affettive<br />

che ripropongono un clima familiare.<br />

Le numerose iniziative finora intraprese dal privato<br />

sociale (fondazioni, banche, associazioni <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone in<br />

situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap) si sono mosse sul fronte della<br />

ricerca <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> <strong>per</strong> finanziare la realizzazione <strong>di</strong> piccole<br />

comunità alloggio, in alcuni casi coinvolgendo anche<br />

gran<strong>di</strong> enti pubblici, come è stato il caso del Comune <strong>di</strong><br />

Roma che è promotore <strong>di</strong> <strong>una</strong> fondazione <strong>per</strong> il “dopo <strong>di</strong><br />

noi”, ma prevalentemente cercando finanziamenti da<br />

parte <strong>di</strong> privati o attraverso altre iniziative benefiche.<br />

Tutto questo è senz’altro positivo <strong>per</strong>ché ha richiamato<br />

l’interesse generale sul problema e, soprattutto, ha<br />

sottolineato che la risposta non può essere l’istituto, ma<br />

deve essere <strong>una</strong> piccola comunità alloggio o <strong>una</strong> casafamiglia.<br />

Inoltre, è senz’altro utile e opportuno incoraggiare,<br />

anche attraverso le fondazioni, le donazioni <strong>di</strong> privati<br />

finalizzate a questi scopi. piuttosto che consolidare i<br />

patrimoni <strong>di</strong> vecchie istituzioni private che <strong>per</strong>severano<br />

nell’emarginazione <strong>di</strong> queste <strong>per</strong>sone.<br />

Tuttavia, queste iniziative possono al massimo contribuire<br />

a incrementare la <strong>di</strong>ffusione e realizzazione <strong>di</strong><br />

qualche comunità alloggio, ma non assicurano <strong>di</strong> <strong>per</strong><br />

sé il <strong>di</strong>ritto al ricovero <strong>per</strong> tutte le <strong>per</strong>sone in situazione<br />

<strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap che ne hanno la necessità; anche <strong>per</strong>chè vi<br />

è il rischio oggettivo della deresponsabilizzazione delle<br />

istituzioni (Parlamento, Governo, Regioni, Comuni).<br />

Inoltre, come è stato rilevato da alcuni osservatori attenti,<br />

il problema principale consiste nel trovare i fon<strong>di</strong><br />

necessari al funzionamento delle comunità alloggio e<br />

delle case-famiglia.<br />

Il costo annuale della gestione <strong>di</strong> <strong>una</strong> comunità alloggio<br />

<strong>per</strong> 8-10 <strong>per</strong>sone in situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap è <strong>di</strong> circa<br />

400-500 mila euro. Un importo insostenibile <strong>per</strong> <strong>una</strong> famiglia<br />

e che ness<strong>una</strong> polizza assicurativa intenderà mai<br />

7<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

coprire se non a fronte del pagamento <strong>di</strong> premi esorbitanti<br />

inavvicinabili ai più.<br />

I Comuni hanno precisi obblighi <strong>di</strong> legge<br />

Ferme restando quin<strong>di</strong> le valide iniziative <strong>di</strong> promozione<br />

<strong>per</strong> ottenere finanziamenti <strong>per</strong> realizzare comunità<br />

alloggio, è altrettanto in<strong>di</strong>spensabile coinvolgere con<br />

maggior fervore i Comuni e gli Enti gestori dei servizi<br />

socio-assistenziali.<br />

Vi sono obblighi <strong>di</strong> legge ben precisi, mai abrogati, e<br />

quin<strong>di</strong> ancora oggi esigibili in caso <strong>di</strong> necessità, che<br />

impongono proprio ai Comuni il dovere <strong>di</strong> assistere<br />

me<strong>di</strong>ante il ricovero i minori, i soggetti con han<strong>di</strong>cap e<br />

gli anziani che non sono in grado <strong>di</strong> provvedere alle loro<br />

esigenze<br />

Ci riferiamo agli ancora vigenti articoli 154 e 155 del<br />

regio decreto 773/1931, che le Regioni, nel dare attuazione<br />

alla legge 328/2000 dovrebbero riprendere <strong>per</strong><br />

confermare il <strong>di</strong>ritto esigibile al ricovero <strong>per</strong> i soggetti<br />

incapaci <strong>di</strong> provvedere alle loro esigenze fondamentali<br />

<strong>di</strong> <strong>vita</strong>, così come è stato fatto dalla Regione Piemonte<br />

con la legge 1/2004.<br />

Sono i Comuni che devono garantire il <strong>di</strong>ritto al ricovero<br />

e sono gli stessi Comuni i soli in grado <strong>di</strong> sostenere<br />

i costi <strong>di</strong> gestione delle comunità alloggio.<br />

Come garantire il <strong>di</strong>ritto a vivere in piccole comunità<br />

alloggio<br />

Le sopra citate <strong>di</strong>sposizioni del regio decreto 773/1931<br />

prevedono solamente il ricovero come <strong>di</strong>ritto esigibile,<br />

ricovero che potrebbe <strong>per</strong>ò essere effettuato anche in<br />

un istituto.<br />

Le iniziative <strong>di</strong> promozione sociale fin qui intraprese<br />

dovrebbero quin<strong>di</strong> procedere nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> ottenere<br />

da parte dei Comuni e degli Enti gestori dei servizi<br />

socio-assistenziali l’approvazione <strong>di</strong> delibere che sanciscano<br />

il <strong>di</strong>ritto all’accoglienza in comunità alloggio alle<br />

<strong>per</strong>sone in situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà e il dovere <strong>per</strong> l’Ente<br />

locale <strong>di</strong> provvedervi nel rispetto delle norme vigenti.<br />

È attraverso l’assunzione o impegni precisi e cioè leggi<br />

nazionali o regionali o delibere o com<strong>una</strong>li che si possono<br />

garantire le risorse necessarie <strong>per</strong> assicurare non<br />

solo la realizzazione, ma soprattutto la gestione delle<br />

comunità alloggio e delle case-famiglia necessarie.<br />

Questo anche al fine <strong>di</strong> tutelare tutti gli aventi <strong>di</strong>ritto e<br />

non solo chi ha la possibilità <strong>di</strong> effettuar donazioni.<br />

A partire dall’esempio positivo della citata legge 1/2004<br />

della Regione Piemonte, obiettivo del convegno è<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione dei <strong>per</strong>corsi da attivare <strong>per</strong> ottenere l’approvazione<br />

<strong>di</strong> leggi nazionali o regionali o delibere com<strong>una</strong>li<br />

che riconoscano il <strong>di</strong>ritto esigibile ai servizi socio-assistenziali<br />

(domiciliari, <strong>di</strong>urni, residenziali) <strong>per</strong> i<br />

soggetti con han<strong>di</strong>cap intellettivo in situazione <strong>di</strong> gravità.<br />

A tal fine è previsto il coinvolgimento degli enti gestori<br />

dei servizi socio-assistenziali della Provincia <strong>di</strong> Torino<br />

<strong>per</strong> <strong>una</strong> prima elaborazione della traccia <strong>di</strong> lavoro, allo<br />

scopo <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere un documento da sottoporre non solo<br />

alle Province nell’ambito dell’iniziativa <strong>di</strong> gemellaggio<br />

sociale, ma anche alle altre istituzioni e alle forze socia-


li, affinché siano assunti i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> cui sopra.<br />

Contestualmente si prevede <strong>di</strong> coinvolgere gli Assessorati<br />

regionali e i Ministeri <strong>per</strong> la solidarietà sociale e<br />

<strong>per</strong> le politiche <strong>per</strong> la famiglia.<br />

PROGRAMMA PRELIMINARE<br />

Argomenti da sviluppare nel convegno:<br />

• I <strong>di</strong>ritti attualmente esigibili e i <strong>di</strong>ritti ancora da conquistare<br />

in relazione alle <strong>per</strong>sone con han<strong>di</strong>cap intellettivo<br />

con limitata o nulla autonomia<br />

La relazione, affidata ad un giurista o magistrato, dovrebbe<br />

aiutarci a comprendere quando un <strong>di</strong>ritto è<br />

esigibile e, quin<strong>di</strong>, efficace nella tutela <strong>di</strong> soggetti non in<br />

grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi, con esempi ricavati dalla legislazione<br />

vigente, in particolare quella che interessa le <strong>per</strong>sone<br />

in situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap.<br />

• Dalla legge regionale sull’assistenza del Piemonte<br />

alle delibere com<strong>una</strong>li: le richieste delle famiglie e delle<br />

associazioni <strong>di</strong> tutela e i piani <strong>di</strong> zona<br />

A partire dall’analisi degli articoli della legge regionale<br />

che introducono il <strong>di</strong>ritto esigibile ad alcune prestazioni<br />

socio-assistenziali, si propone un confronto tra le aspettative/richieste<br />

dei familiari e delle associazioni <strong>di</strong> tutela<br />

e gli esiti dei tavoli dei piani <strong>di</strong> zona, <strong>per</strong> su<strong>per</strong>arne le<br />

criticità e in<strong>di</strong>viduare i punti inderogabili delle deliberazioni<br />

da proporre agli Enti locali a <strong>di</strong>fesa della qualità dei servizi<br />

e della loro effettiva esigibilità (intervento a cura della<br />

Fondazione promozione sociale in collaborazione con<br />

il Coor<strong>di</strong>namento provinciale degli enti gestori socio-assistenziali).<br />

• La concessione: uno strumento <strong>per</strong> la creazione <strong>di</strong><br />

comunità alloggio e altre strutture socio-assistenziali, con<br />

garanzie maggiori <strong>per</strong> gli utenti<br />

<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

8<br />

Non basta ottenere il <strong>di</strong>ritto alla comunità alloggio o al<br />

centro <strong>di</strong>urno. E anche in<strong>di</strong>spensabile che venga confermata<br />

la responsabilità dell’ente pubblico nei confronti<br />

<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni totalmente incapaci <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi e che siano<br />

rispettati i livelli <strong>di</strong> qualità delle prestazioni assicurate.<br />

Sussi<strong>di</strong>arietà non significa delega e deresponsabilizzazione<br />

dei Comuni e degli Enti gestori delle attività socioassistenziali.<br />

L’intervento si propone <strong>di</strong> rilanciare la concessione<br />

nel panorama delle modalità che l’ente pubblico<br />

può assumere, assicurandosi i vantaggi che derivano<br />

dalla gestione affidata a terzi, ma salvaguardando le<br />

tutele in<strong>di</strong>spensabili <strong>per</strong> i citta<strong>di</strong>ni che usufruiranno del<br />

servizio nel rispetto dei loro <strong>di</strong>ritti (intervento del <strong>di</strong>rettore<br />

<strong>di</strong> un Consorzio socio-assistenziale che ha praticato<br />

la concessione).<br />

Inoltre utilizzando lo strumento della concessione,<br />

nessun onere è a carico dei Comuni <strong>per</strong> quanto riguarda<br />

le spese <strong>di</strong> investimento, in quanto dette spese sono<br />

inserite in quelle pluriennali della gestione.<br />

• Amministrazione <strong>di</strong> sostegno, inter<strong>di</strong>zione,<br />

inabilitazione, tutela e curatela e il ruolo dell’ufficio <strong>di</strong><br />

pubblica tutela<br />

Oltre alla breve presentazione degli strumenti <strong>di</strong> cui<br />

sopra, in<strong>di</strong>spensabili <strong>per</strong> la tutela della <strong>per</strong>sona incapace,<br />

verrà illustrato il ruolo dell’Ufficio provinciale <strong>di</strong> pubblica<br />

tutela a sostegno delle famiglie e/o dei tutori e le<br />

proposte <strong>di</strong> collaborazione dell’Associazione tutori volontari<br />

al fine <strong>di</strong> su<strong>per</strong>are i conflitti <strong>di</strong> interesse che spesso<br />

si verificano nel caso in cui le tutele e le amministrazioni<br />

<strong>di</strong> sostegno siano assunte dall’ente o da o<strong>per</strong>atori<br />

che erogano <strong>di</strong>rettamente le prestazioni <strong>di</strong> cui necessitano<br />

i tutelati (intervento <strong>di</strong> un Giu<strong>di</strong>ce tutelare, <strong>di</strong> un<br />

responsabile dello sportello provinciale in collaborazione<br />

con l’Associazione tutori volontari).<br />

Questo colibrì ha bisogno <strong>di</strong> un po’ <strong>di</strong> colore...


9<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

LA VOCE DELLE ASSOCIAZIONI<br />

Ciao! Sono Guiduberto, ho do<strong>di</strong>ci anni, faccio la seconda<br />

me<strong>di</strong>a. Lo so, ho un nome un po’ strano... ma in<br />

realtà è un nome finto. Preferisco non <strong>di</strong>rvi il mio nome<br />

vero, non <strong>per</strong>chè non mi fi<strong>di</strong> <strong>di</strong> voi! ma <strong>per</strong>chè voglio<br />

raccontarvi <strong>una</strong> storia che è molto, molto simile a quella<br />

<strong>di</strong> tante altre famiglie (beh, forse mica poi tantissime,<br />

<strong>per</strong> la verità), e allora più che il mio nome conta quello<br />

che voglio <strong>di</strong>rvi...<br />

Ho <strong>una</strong> sorellina. Si chiama Caspiterina, e ha otto anni.<br />

I nostri genitori sono molto buoni, e ci vogliono tanto<br />

tanto bene. Spesso ci <strong>di</strong>cono che da quando siamo nati<br />

ci hanno voluto sempre più e più bene, e giorno dopo<br />

giorno sono stati sempre più felici che noi ci fossimo:<br />

anche adesso che an<strong>di</strong>amo a scuola e... sì, insomma, a<br />

volte siamo un po’ monelli.<br />

C’è stato un <strong>per</strong>iodo in cui i miei genitori sembravano<br />

sempre molto preoccupati. Un po’ me lo ricordo io, anche<br />

se ero piccolo; un po’ ce lo raccontano loro. Quando<br />

Caspiterina aveva più o meno due anni, un bel giorno<br />

mentre giocavamo insieme è caduta dal <strong>di</strong>vano. Secondo<br />

voi quanto può essere alto un <strong>di</strong>vano da terra?<br />

Può <strong>una</strong> bambina <strong>di</strong> due anni farsi tanto male cadendo<br />

da un <strong>di</strong>vano? e sotto c’era anche il tappeto! Quante<br />

volte ci eravamo buttati <strong>per</strong> terra da quel <strong>di</strong>vano. Beh:<br />

Caspiterina, quella volta lì, si è rotta un braccio. Sopra il<br />

gomito. Ha pianto un bel po’: poverina, chissà che male.<br />

Io ho cercato subito <strong>di</strong> calmarla, ma quando è arrivata la<br />

mamma che dalla cucina l’ha sentita urlare ha detto che<br />

era meglio portarla al pronto soccorso. Allora è tornato a<br />

casa il papà dall’ufficio e siamo andati tutti là, <strong>per</strong>chè io<br />

non potevo stare da solo. Ecco, le tre ore che abbiamo<br />

dovuto aspettare all’ospedale <strong>per</strong> fare la ra<strong>di</strong>ografia,<br />

quelle sì me le ricordo! Intanto <strong>per</strong> fort<strong>una</strong> Caspiterina si<br />

era calmata un po’, in braccio alla mamma: anche <strong>per</strong>chè<br />

io la facevo ridere facendo il pagliaccio.<br />

Quando poi il dottore è uscito con in mano la ra<strong>di</strong>ografia,<br />

ha detto che c’era proprio <strong>una</strong> frattura, ma non sembrava<br />

convinto. Allora ha telefonato a un altro dottore<br />

suo amico, sono stati lì un po’ a parlare e poi ci ha detto<br />

che sarebbe stato meglio se Caspiterina fosse rimasta<br />

lì, in ospedale, solo <strong>per</strong> qualche giorno, <strong>per</strong> fare altri<br />

esami e alcune visite. Mamma e papà si sono ovviamente<br />

preoccupati, ma tutti sono stati molto gentili con<br />

noi; allora io e papà siamo tornati a casa, e la mamma è<br />

rimasta in ospedale con lei. (Poi ci ha raccontato che ha<br />

dovuto dormire tre notti su <strong>una</strong> poltroncina mezza rotta.)<br />

Qualche giorno dopo i dottori hanno detto che forse<br />

Caspiterina aveva la “sindrome <strong>di</strong> McCune-Albright”<br />

(non ho ancora capito bene come si pronuncia: e <strong>per</strong><br />

scriverlo ho dovuto copiarlo), <strong>una</strong> malattia rara che causa<br />

la fragilità delle ossa e <strong>di</strong>versi problemi a tutto il sistema<br />

delle ghiandole del corpo. Dopo <strong>di</strong> che è tornata a<br />

casa con il braccio ingessato, e mamma e papà sono<br />

entrati in quel <strong>per</strong>iodo che <strong>di</strong>cevo <strong>di</strong> grande preoccupazione.<br />

Figuratevi quando Caspiterina, qualche mese<br />

dopo (il braccio era ormai guarito), ha iniziato ad avere<br />

qualche problemino, ehh... non so come <strong>di</strong>re... da ragazza<br />

più grande (mamma e papà mi hanno spiegato<br />

qualcosa, hanno detto che era giusto che sapessi anche<br />

io cosa aveva la mia sorellina). Anche lì, i dottori<br />

hanno detto che bisognava aspettare un po’ e vedere<br />

come andava: e mamma e papà sempre preoccupati, e<br />

si vedeva che non sapevano come fare <strong>per</strong> far guarire<br />

Caspiterina. O meglio: i dottori non sapevano come farla<br />

guarire, e i genitori, e anche io, non sapevamo come<br />

farla stare meglio, intendo <strong>di</strong>re sempre e non solo quando<br />

si calmava la malattia, e come farla contenta.<br />

Poi è successa <strong>una</strong> cosa (<strong>per</strong> fort<strong>una</strong>). Un nostro amico<br />

che abita in <strong>una</strong> certa città ci ha detto che un altro suo<br />

amico, lì vicino, aveva un bambino con <strong>una</strong> malattia che<br />

assomigliava proprio alla “nostra” (<strong>di</strong>co così <strong>per</strong>chè quando<br />

stava male Caspiterina stavamo male un po’ tutti).<br />

Allora papà si è fatto dare l’in<strong>di</strong>rizzo e il numero, e gli ha<br />

telefonato. E’ stato come quando uno, che pensava <strong>di</strong><br />

essere da solo in un deserto buio, un bel momento si<br />

trova su <strong>una</strong> strada con la luce: anche se la malattia era<br />

rara, c’erano delle altre famiglie con cui si poteva parlarne<br />

e darsi <strong>una</strong> mano, anche solo <strong>per</strong> farsi coraggio. Così<br />

papà e mamma hanno conosciuto altri genitori, noi abbiamo<br />

conosciuto altri bambini e ragazzi, chi con la malattia<br />

e chi no; siamo andati da nuovi dottori che capivano<br />

un po’ meglio la malattia (anche in altre città: pensate,<br />

ad<strong>di</strong>rittura fino a Roma) e, anche senza poterla guarire,<br />

hanno migliorato la situazione; e poi abbiamo imparato<br />

un sacco <strong>di</strong> cose su questa malattia, che, è vero, è<br />

seria ed è rara, ma visto che Caspiterina ce l’ha bisogna<br />

pur tenerla d’occhio.<br />

E’ passato qualche anno da allora. Caspiterina è cresciuta:<br />

un po’ sta bene, un po’ meno bene <strong>per</strong>chè ha<br />

qualche problemino dei suoi; ossa non se n’è rotta più,<br />

anche se le ha sempre un po’ fragili; ogni tanto deve<br />

andare in qualche ospedale, e io cerco <strong>di</strong> accompagnarla<br />

quando si può (anche se poi certe volte mamma e papà<br />

stanno un po’ troppo attenti solo a lei... vero, mamma e<br />

papà? ma fa niente). Sappiamo che da questa malattia<br />

non si guarisce, ma non <strong>per</strong> questo ci <strong>di</strong>s<strong>per</strong>iamo; insieme<br />

fra noi, e insieme ai nostri amici, an<strong>di</strong>amo avanti e<br />

<strong>di</strong>ventiamo gran<strong>di</strong>. E mamma e papà mi hanno spiegato<br />

che, <strong>per</strong> aiutarsi, si sono messi insieme alla associazione<br />

EAMAS, quella fondata da quei primi amici là <strong>di</strong><br />

“questa malattia”, che conosce e fa parlare insieme (anche<br />

nei congressi) tante famiglie e tanti dottori es<strong>per</strong>ti.<br />

Papà e mamma sono sempre un po’ preoccupati <strong>per</strong><br />

Caspiterina, è vero, ma possiamo vivere contenti lo stesso.<br />

Questo testo, immaginario - ma non troppo - e ovviamente<br />

scherzoso, è stato scritto cercando <strong>di</strong> “vedere” la<br />

sindrome <strong>di</strong> McCune-Albright (e più in generale la “malattia<br />

rara”) con gli occhi <strong>di</strong> un bambino, <strong>per</strong>chè un bam-


ino coglie le cose con più semplicità <strong>di</strong> noi adulti. Non<br />

sappiamo se siamo riusciti a rendere l’idea: comunque<br />

l’idea era <strong>di</strong> iniziare a presentare la malattia (e possibilmente<br />

anche gli strumenti, fra cui la nostra associazione<br />

EAMAS, tesi allo sforzo <strong>di</strong> migliorare la <strong>vita</strong> <strong>di</strong> chi ne<br />

Cari amici, mi chiamo Marta Giunti, sono la presidente<br />

dell’Associazione Piemontese amici della sindrome<br />

<strong>di</strong> Turner, APADEST. La nostra Associazione nasce dalla<br />

volontà <strong>di</strong> alcune famiglie <strong>di</strong> continuare a trovarsi a<br />

livello regionale quando anni fa il GAST nazionale si è<br />

sciolto. I suoi obiettivi sono la <strong>di</strong>vulgazione delle conoscenze<br />

me<strong>di</strong>che sulla sindrome stessa, il coor<strong>di</strong>namento<br />

e lo scambio <strong>di</strong> es<strong>per</strong>ienze tra le <strong>di</strong>verse pazienti e le<br />

loro famiglie, l’aggiornamento ed il miglioramento della<br />

legislazione e degli aspetti inerenti terapie ed assistenza<br />

alle pazienti affette da sindrome <strong>di</strong> Turner, nell’osservanza<br />

della privacy dei singoli membri costituenti.<br />

A gennaio <strong>di</strong> quest’anno la nostra associazione ha stipulato<br />

<strong>una</strong> convenzione con AFADOC ed ha ufficialmente<br />

iniziato <strong>una</strong> collaborazione che <strong>di</strong> fatto esisteva già da<br />

qualche anno, in modo <strong>di</strong> dare un riferimento unico e<br />

sempre più visibile a livello nazionale alle famiglie che<br />

entrano <strong>per</strong> la prima volta in contatto con questa malattia<br />

<strong>per</strong> sostenerle e non lasciarle sole, soprattutto senza<br />

le informazioni necessarie ad affrontarla. Riteniamo anche<br />

che unirci nella realizzazione del giornalino e nella<br />

partecipazione alle iniziative <strong>di</strong> AFADOC, soprattutto le<br />

vacanze e gli stage estivi, sia un’ulteriore opportunità <strong>di</strong><br />

aggregazione e con<strong>di</strong>visione <strong>per</strong> le ragazze e loro famiglie.<br />

La <strong>Sindrome</strong> <strong>di</strong> Turner è <strong>una</strong> con<strong>di</strong>zione, descritta <strong>per</strong><br />

la prima volta da Henry Turner nel 1938, caratterizzata<br />

da più segni clinici presenti contemporaneamente in<br />

misura maggiore o minore nelle singole pazienti.<br />

È propria solo del sesso femminile, il cui cariotipo normale<br />

è 46XX, ed è dovuta a <strong>di</strong>verse anomalie <strong>di</strong> un cromosoma<br />

X: assenza (monosomia XO, cosiddette forme<br />

classiche) aberrazioni strutturali (cromosoma X ad anello),<br />

isocromosoma X (Xi,Xq), delezione parziale.<br />

Queste anomalie dell’X sono presenti in <strong>per</strong>centuale<br />

<strong>di</strong>versa nelle cellule <strong>di</strong> vari organi ed apparati,<br />

configurando quadri clinici lievi o ad espressività completa.<br />

I segni clinici principali sono:<br />

bassa statura (90%)<br />

insufficienza ovarica con amenorrea primaria o menopausa<br />

precoce e/o infertilità (80%)<br />

car<strong>di</strong>opatia, specie aorta bicuspide e/o i<strong>per</strong>tensione<br />

arteriosa<br />

malformazioni renali che si accompagnano in genere<br />

a normale funzionalità renale, obesità, alterata tolleranza<br />

glici<strong>di</strong>ca, patologie autoimmunitarie, quali tiroi<strong>di</strong>te,<br />

celiachia, epatopatia.<br />

<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

a<br />

10<br />

è colpito o coinvolto) non attraverso un’asettica descrizione<br />

tecnica, pur magari utile, ma attraverso l’es<strong>per</strong>ienza<br />

<strong>di</strong> <strong>una</strong> famiglia, certamente comprensibile con più imme<strong>di</strong>atezza<br />

e, forse, più a<strong>per</strong>ta a <strong>una</strong> s<strong>per</strong>anza. Grazie.<br />

Alla prossima, se vorremo approfon<strong>di</strong>re.<br />

AMICI DELLA SINDROME DI TURNER - APADEST<br />

La sindrome NON comporta ritardo mentale, ma<br />

vengono segnalate <strong>di</strong>fficoltà scolastiche nel campo della<br />

matematica e dell’orientamento spazio-temporale,<br />

nonché problemi psicologici minori e, raramente, maggiori<br />

(psicosi) legati alle <strong>di</strong>fficoltà nell’inserimento del<br />

mondo lavorativo e delle relazioni inter<strong>per</strong>sonali. Dal<br />

punto <strong>di</strong> vista terapeutico la sindrome <strong>di</strong> Turner può avvalersi<br />

del trattamento con ormone della crescita <strong>per</strong> la<br />

bassa statura, con estroprogestinici <strong>per</strong> l’insufficienza<br />

ovarica, <strong>di</strong> eventuali supporti ortope<strong>di</strong>ci, oculistici o<br />

au<strong>di</strong>ologici in regime <strong>di</strong> esenzione totale dalla spesa<br />

sanitaria (Decreto Ministeriale n.279 del 18 maggio 2001<br />

sulle Malattie Rare).<br />

Se a vostra figlia hanno <strong>di</strong>agnosticato questa sindrome,<br />

aiutatela facendole sa<strong>per</strong>e che cos’è e che conseguenze<br />

ha, in base alla sua età e al suo sviluppo.<br />

Dovrà imparare a convivere con la malattia: se vostra<br />

figlia ha delle domande, ascoltatela con attenzione e<br />

rispondetele con sincerità, senza spazientirvi se vi<br />

farà le stesse domande più volte! Anzi, incoraggiatela<br />

a parlare con voi dei suoi dubbi, senza <strong>di</strong>ventare<br />

i<strong>per</strong>protettivi.<br />

Sappiate anche che in quasi tutti i centri specialistici<br />

dove vostra figlia sarà seguita, è possibile avere un supporto<br />

neuropsichiatrico e/o psicologico <strong>per</strong> il vostro sostegno<br />

e quello <strong>di</strong> vostra figlia: non esitate a richiederlo!<br />

La nostra intenzione è quella <strong>di</strong> utilizzare questo spazio<br />

che ci viene concesso <strong>per</strong> aggiornarvi sulle novità<br />

scientifiche, sui congressi de<strong>di</strong>cati alla sindrome e sulle<br />

iniziative <strong>di</strong> AFADOC e anche <strong>per</strong> pubblicare articoli <strong>di</strong><br />

familiari e <strong>di</strong> ragazze che vogliono con<strong>di</strong>videre i loro vissuti.<br />

Consultate anche il nostro sito e quello <strong>di</strong> AFADOC:<br />

www.afadoc.it <strong>per</strong> avere informazioni dettagliate sulla<br />

patologia, sul centro <strong>per</strong> la <strong>di</strong>agnosi più vicino a casa<br />

vostra e su tante altre notizie.<br />

Non mi resta che salutarvi e lasciare la parola a <strong>una</strong><br />

mamma che ha voluto raccontare la sua es<strong>per</strong>ienza.<br />

A presto.<br />

Marta Giunti<br />

Presidente APADEST<br />

Ciao amici,<br />

io mi chiamo Lina e sono la mamma <strong>di</strong> Maria, <strong>una</strong><br />

ragazza con la sindrome <strong>di</strong> Turner.<br />

Penso che con<strong>di</strong>videre la mia storia sia utile <strong>per</strong> altre<br />

mamme che stanno vivendo la stessa es<strong>per</strong>ienza.<br />

Maria è stata concepita prima del matrimonio nel 1980.<br />

Dal primo momento ho deciso che avrei de<strong>di</strong>cato la <strong>vita</strong>


a questa bambina. Mio marito era militare, mia suocera<br />

e mia madre avrebbero risolto la cosa <strong>di</strong>versamente dal<br />

mio pensiero, ma la mia determinazione ha vinto.<br />

Ho subito capito che non sarebbe stato facile.<br />

A 2 anni Maria ha subito <strong>una</strong> brutta o<strong>per</strong>azione e a 4<br />

anni la nefrite. Mi ricordo tanti ospedali, ma la voglia <strong>di</strong><br />

tornare alla normalità e vincere le malattie era così grande<br />

che ce la siamo cavata bene.<br />

A 5 anni, dopo alcuni incontri presso il reparto <strong>di</strong><br />

auxologia dell’Ospedale Regina Margherita <strong>di</strong> Torino,<br />

sono stata convocata <strong>per</strong> un “punto situazione”.<br />

Avevo 24 anni e mi chiedevo cosa fosse sto punto<br />

situazione. Non era <strong>una</strong> <strong>di</strong> quelle malattie contro cui<br />

avevo imparato a lottare come ad esempio la nefrite. La<br />

nefrite la curi con la penicillina.<br />

Con <strong>una</strong> dolcezza infinita la dottoressa mi <strong>di</strong>ce che la<br />

mia bambina è affetta da <strong>Sindrome</strong> <strong>di</strong> Turner. Chissà<br />

<strong>per</strong>ché questo nome mi fa venire in mente la matematica,<br />

<strong>per</strong> esempio Euclide. Chi è sto Turner, cos’è la sindrome<br />

<strong>di</strong> Turner ? Dal Regina Margherita mi ritrovo in<br />

macchina con la mia bambina a Moncalieri, dalla parte<br />

opposta a dove abito e senza sa<strong>per</strong> come ci sono arrivata.<br />

A casa l’enciclope<strong>di</strong>a me<strong>di</strong>ca <strong>di</strong>ce che mia figlia<br />

non ha il cromosoma femminile ed è un uomo.<br />

Impanicata come pochi vado da <strong>una</strong> psicologa che mi<br />

ascolta in silenzio <strong>per</strong> due ore senza proferire parola e<br />

mi <strong>di</strong>ce ci ve<strong>di</strong>amo tra un mese <strong>per</strong> un’altra seduta.<br />

Quel giorno ho dovuto salire sulla Mole Antonelliana<br />

<strong>per</strong> <strong>di</strong>strarmi e ritrovare un po’ <strong>di</strong> serenità. In quel <strong>per</strong>iodo<br />

cercavo aiuto in tutti, ma nessuno conosceva questo<br />

problema e se accennavo a qualcosa si mettevano tutti<br />

a piangere.<br />

Abbiamo pensato <strong>di</strong> far conoscere la sindrome ai lettori<br />

che si sono aggiunti in questa nuova pubblicazione<br />

e quin<strong>di</strong> la relazione che segue tratta l’argomento in termini<br />

descrittivi sanitari. Il dott. Andrea Corrias, referente<br />

presso il Dipartimento <strong>di</strong> endocrinologia pe<strong>di</strong>atrica dell’Ospedale<br />

Infantile Regina Margherita <strong>di</strong> Torino, è autore<br />

della relazione che segue effettuata <strong>per</strong> il progetto<br />

“My-Ki” della <strong>Federazione</strong> delle Malattie rare <strong>di</strong> Torino.<br />

Il progetto riguarda l’applicazione <strong>di</strong> un file, con le informazioni<br />

sulla malattia rara, da apporre al paziente<br />

che ne è affetto.<br />

PATIENT FILE: SINDROME DI PRADER WILLI<br />

COS’E’ LA SINDROME DI PRADER WILLI<br />

DEFINIZIONE ED INCIDENZA<br />

La <strong>Sindrome</strong> <strong>di</strong> Prader Willi ( PWs), descritta nel 1956<br />

da due me<strong>di</strong>ci A. Prader e H. Willi , rappresenta la<br />

forma più comune <strong>di</strong> obesità genetica ed è causata da<br />

<strong>una</strong> alterazione del cromosoma 15 <strong>di</strong> origine paterna. Si<br />

a<br />

ASSOCIAZIONE PRADER WILLI<br />

11<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

Maria <strong>di</strong>segnò un Babbo Natale grosso e uno piccolo<br />

e quello grosso <strong>di</strong>ceva a quello piccolo: «Tu non sarai<br />

mai un vero Babbo Natale.»<br />

Da quel <strong>di</strong>segno ho capito che la mia bambina viveva<br />

tutte le mie ansie anche se io non me ne ero accorta.<br />

Decisi <strong>di</strong> calmarmi anche se non avevo trovato aiuto in<br />

nessuno.<br />

Poi un giorno il reparto <strong>di</strong> auxologia mi chiamò <strong>per</strong><br />

<strong>di</strong>rmi che altri genitori con bambini come Maria volevano<br />

fare un’associazione. Subito vi<strong>di</strong> un pezzo <strong>di</strong> cielo<br />

sereno tra tante nuvole. Alla prima riunione eravamo tantissimi.<br />

Che bello parlare con <strong>per</strong>sone che vivono ciò<br />

che vivi tu, con<strong>di</strong>videre le ansie e le preoccupazioni,<br />

sa<strong>per</strong>e che c’è sempre un me<strong>di</strong>co a cui chiedere consiglio.<br />

Mi sentivo <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> meno.<br />

Poi siamo partiti e le feste e le gite … e noi mamme<br />

sempre in un angolo a confabulare: «Ma tu... e tu…»<br />

Quando la prima associazione è caduta, <strong>per</strong>ché è<br />

mancato l’appoggio politico non è stato un problema, ci<br />

siamo subito ricostituiti e abbiamo speso i sol<strong>di</strong> rimasti<br />

in cassa in <strong>una</strong> bella pizza.<br />

Adesso sono tranquilla.<br />

Mia figlia ha 26 anni.<br />

Ha i problemi <strong>di</strong> <strong>una</strong> ragazza della sua età. Direi che il<br />

primo problema è un lavoro stabile , ma mi sembra che<br />

sia un problema comune a tutti.<br />

Il fidanzato non c’è, ma <strong>per</strong>ché non ne va mai bene<br />

uno. Ce ne sono sempre che ronzano attorno, comunque.<br />

Posso tranquillizzare chiunque adesso. Solo continuo<br />

a pensare che è lo stare insieme che mi ha salvata.<br />

LINA<br />

caratterizza <strong>per</strong> un complesso ed eterogeneo quadro<br />

clinico., interessa i sessi in eguale misura con <strong>una</strong> prevalenza<br />

<strong>di</strong> circa 1:13000 – 1/ 30000 . La prevalenza reale<br />

è comunque sottostimata a causa della scarsa conoscenza<br />

della sindrome .<br />

QUADRO CLINICO<br />

La storia naturale <strong>di</strong> un paziente affetto da sindrome<br />

<strong>di</strong> Prader Willi <strong>una</strong> evoluzione abbastanza tipica. Ciasc<strong>una</strong><br />

delle caratteristiche che <strong>di</strong> seguito verranno descritte<br />

non costituisce un dato specifico <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>di</strong>agnosi<br />

<strong>di</strong> sindrome <strong>di</strong> Prader Willi. Ciò che è significativo è<br />

solo la successione e l’insieme <strong>di</strong> questi eventi.<br />

durante la gestazione vengono segnalati scarsi movimenti<br />

fetali;<br />

la gravidanza è solitamente normale, a termine;<br />

alla nascita è caratteristica l’ipotonia più o meno<br />

rilevante con conseguente torpore ed ridotta capacità <strong>di</strong><br />

suzione che frequentemente richiede particolari tecniche<br />

<strong>di</strong> alimentazione. L’ipotonia <strong>di</strong> solito migliora con il


tempo. Si rilevano segni <strong>di</strong>smorfici quali fronte prominente,<br />

strabismo, labbro su<strong>per</strong>iore sottile, mani e pie<strong>di</strong><br />

tozzi, testicoli piccoli e ritenuti e pene piccolo nel maschio,<br />

ipoplasia clitoridea e delle piccole labbra nella femmina.<br />

Sin dai primi mesi <strong>di</strong> <strong>vita</strong> possono essere segnalati<br />

<strong>di</strong>sturbi della respirazione che nel tempo possono peggiorare<br />

e che sono legati sia alla patologia delle alte vie<br />

che delle basse vie respiratorie quali frequenti infezioni<br />

del tratto respiratorio, astenia, irritabilità, frequente o continua<br />

a<strong>per</strong>tura della bocca, respiro russante, apnea, posizioni<br />

particolari nel sonno, enuresi, cianosi, risvegli<br />

notturni, eccessiva sudorazione. Questi <strong>di</strong>sturbi solitamente<br />

si aggravano in caso <strong>di</strong> aumento ponderale rilevante.<br />

Già dai primi mesi è evidente un ritardo psicomotorio<br />

e, dopo i 18- 24 mesi <strong>di</strong> età, il bambino <strong>di</strong>venta i<strong>per</strong>fagico<br />

e, <strong>di</strong> conseguenza, obeso con accumulo <strong>di</strong> a<strong>di</strong>pe soprattutto<br />

al tronco ed al volto. L’impulso ad introdurre<br />

cibo è travolgente e porta le <strong>per</strong>sone affette a mangiare<br />

qualunque cosa <strong>di</strong>sponibile, compresi alimenti liqui<strong>di</strong> e<br />

soli<strong>di</strong> scaduti o avariati, con gravi <strong>per</strong>icoli <strong>per</strong> la salute.<br />

L’alimentazione richiede <strong>per</strong>ciò costante attenzione da<br />

parte dei genitori o <strong>di</strong> chi si prende cura del bambino<br />

con sindrome <strong>di</strong> Prader-Willi. Per meglio gestire i problemi<br />

<strong>di</strong> comportamento <strong>di</strong> questi pazienti è consigliabile<br />

seguire regole <strong>di</strong> <strong>vita</strong> molto precise e routinarie, con rigi<strong>di</strong><br />

limiti e gratificanti concessioni, sia <strong>per</strong> quanto riguarda<br />

la <strong>vita</strong> <strong>di</strong> tutti i giorni che il tempo libero. Sono stati<br />

proposti alcuni farmaci <strong>per</strong> ridurre il sintomo dell’i<strong>per</strong>fagia,<br />

ma allo stato attuale non vi sono ancora risultati concreti.<br />

negli anni della II e III infanzia si segnala un peggioramento<br />

del ritardo intellettivo e dell’appren<strong>di</strong>mento.<br />

Vengono segnalate <strong>di</strong>fficoltà nell’articolare la parola, nello<br />

scrivere , nel ricordare e negli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> aritmetica. Il bambino<br />

<strong>di</strong>venta insaziabile e la fame e’ irrefrenabile. In questi<br />

anni possono già manifestarsi la scoliosi e la cifosi<br />

che sono riportate molto frequentemente nei soggetti<br />

con PWs e che possono talora assumere negli anni successivi<br />

tal rilievo da dover ricorrere ad interventi chirurgici<br />

impegantivi.<br />

negli anni della prepubertà e della pubertà si riduce<br />

la velocità <strong>di</strong> crescita e si evidenzia un rallentato sviluppo<br />

puberale e sessuale.<br />

nell’adolescenza i maschi raggiungono <strong>una</strong> altezza<br />

definitiva intorno ai 155 cm, le femmine intorno ai 145<br />

cm, si accentua l’obesità e <strong>di</strong>ventano rilevanti i <strong>di</strong>sturbi<br />

comportamentali che impe<strong>di</strong>scono loro, più delle carenze<br />

intellettive, la conquista <strong>di</strong> impegni competitivi. I ragazzi<br />

sono <strong>di</strong> solito aggressivi, irritabili, testar<strong>di</strong> e irosi.<br />

Hanno scarsi rapporti con i coetanei e <strong>di</strong>sturbi della<br />

<strong>per</strong>sonalità. Più facilmente vanno incontro a malattie<br />

metaboliche, soprattutto <strong>di</strong>abete mellito <strong>di</strong> tipo II, ed a<br />

compromissioni car<strong>di</strong>opolmonari ed ortope<strong>di</strong>che…<br />

Nei soggetti con PWs vengono riportati anche altri<br />

sintomi quali:<br />

a) alterazione della tem<strong>per</strong>atura corporea verso l’alto<br />

(i<strong>per</strong>termia i<strong>di</strong>opatica) o, molto più frequentemente,<br />

verso il basso (ipotermia i<strong>di</strong>opatica). L’i<strong>per</strong>termia può<br />

verificarsi durante banali malattie e durante anestesia.<br />

<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

12<br />

Viceversa, la febbre può essere assente (ipotermia),<br />

nonostante la presenza <strong>di</strong> <strong>una</strong> grave infezione.<br />

b) Lesioni cutanee e scottature autoprovocate: lo<br />

skin-picking (escoriazioni cutanee autoprovocate) è un<br />

comportamento tipico delle <strong>per</strong>sone affette dalla sindrome<br />

consiste nel “torturare” e aggravare piccole lesioni<br />

già esistenti (come graffi o escoriazioni) sul viso, braccia<br />

gambe o regione anale. Ad esempio i sanguinamenti<br />

della regione anale possono essere erroneamente interpretati<br />

dal me<strong>di</strong>co come lesione del tratto terminale<br />

dell’intestino o del retto, oppure come lesioni emorroidali<br />

o raga<strong>di</strong>, mentre più frequentemente sono dovute ad<br />

ostinato skin-picking. Il consiglio in caso <strong>di</strong> ossessivo<br />

skin-picking è <strong>di</strong> tentare <strong>di</strong> ignorare tale comportamento,<br />

me<strong>di</strong>care e bendare le ferite e <strong>di</strong>strarre continuamente<br />

il malato con attività che impongano l’uso costante delle<br />

mani. Inoltre, i soggetti con PWS possono provocarsi<br />

facilmente ustioni. L’aspetto <strong>di</strong> queste ferite o bruciature<br />

può erroneamente portare al sospetto <strong>di</strong> violenza o abuso<br />

fisico.<br />

c) Reazioni allergiche ad alcuni farmaci. Le <strong>per</strong>sone<br />

affette da Prader-Willi possono manifestare insolite reazioni<br />

a normali dosaggi farmacologici. Viene consigliata<br />

quin<strong>di</strong> estrema attenzione nel somministrare soprattutto<br />

i sedativi, poiché sono state descritte risposte prolungate<br />

ed esagerate rispetto alla me<strong>di</strong>a.<br />

d) Problemi dentari. Possono includere alterazioni<br />

dello smalto dentario, <strong>di</strong> ridotta consistenza, saliva densa<br />

e vischiosa, scarsa igiene del cavo orale,<br />

<strong>di</strong>grignamento dei denti e frequente ruminazione. Spazzolini<br />

da denti speciali possono migliorare l’igiene. Sono<br />

utili anche prodotti <strong>per</strong> aumentare la flui<strong>di</strong>tà della saliva.<br />

e) elevata soglia del dolore e <strong>di</strong>minuito senso del<br />

vomito<br />

Molte delle caratteristiche sindromiche descritte sono<br />

dovute a <strong>una</strong> <strong>di</strong>sfunzione della regione ipotalamoipofisaria<br />

pur in assenza <strong>di</strong> lesioni organiche <strong>di</strong>mostrabili<br />

alla RMN cerebrale. L’unico dato che si evince da questo<br />

esame è il rilievo <strong>di</strong> <strong>una</strong> ipofisi frequentemente più<br />

piccola del normale.<br />

COME VIENE POSTA LA DIAGNOSI?<br />

Quando vengono segnalati segni/sintomi in<strong>di</strong>cativi<br />

della sindrome, è necessaria <strong>una</strong> indagine genetica.<br />

Le cause: Per comprendere le cause genetiche della<br />

sindrome <strong>di</strong> Prader-Willi bisogna ricordare che ognuno<br />

<strong>di</strong> noi possiede 46 coppie <strong>di</strong> cromosomi; <strong>di</strong> ogni coppia<br />

<strong>di</strong> cromosomi, uno proviene dalla madre e uno dal padre.<br />

La sindrome <strong>di</strong> Prader-Willi è causata dall’assenza<br />

<strong>di</strong> <strong>una</strong> porzione del cromosoma 15 paterno (porzione<br />

contrassegnata come 15q11-q13). A causa <strong>di</strong> un complesso<br />

meccanismo biologico chiamato “imprinting”, i<br />

geni contenuti in questa porzione del cromosoma 15<br />

sono funzionanti solo nel cromosoma paterno e sono<br />

“spenti” in quello materno. Possiamo riconoscere i seguenti<br />

tipi <strong>di</strong> alterazione genetica:<br />

1) Delezione (mancanza) della regione 15q11-q13. E’<br />

la causa più frequente della malattia (70% dei casi). Il<br />

cromosoma che presenta la delezione è sempre quello<br />

<strong>di</strong> origine paterna, <strong>per</strong> cui, <strong>di</strong> fatto, verranno a mancare


i geni normalmente funzionanti sulla regione 15q11-q13<br />

(quelli materni, infatti sono spenti).<br />

2) Disomia uniparentale (circa 30% dei casi). Per dei<br />

complessi motivi biologici è possibile che entrambi i cromosomi<br />

15 siano <strong>di</strong> origine materna. Questo fenomeno<br />

si chiama <strong>di</strong>somia uniparentale. Disomia in<strong>di</strong>ca che il<br />

numero <strong>di</strong> cromosomi 15 è normale (=2) ma che entrambe<br />

le copie provengono da un solo genitore. In questo<br />

caso i pazienti hanno un numero normale <strong>di</strong> cromosomi<br />

e <strong>una</strong> quantità normale <strong>di</strong> geni, ma è come se<br />

mancassero dei geni presenti nella regione 15q11-q13,<br />

in quanto sono attivi solo sul cromosoma 15 <strong>di</strong> origine<br />

paterna.<br />

3) Mutazioni del centro <strong>di</strong> imprinting. Questo terzo gruppo<br />

<strong>di</strong> pazienti sono molto rari (1-2%). In questi casi l’alterazione<br />

è localizzata nella stessa regione del cromosoma<br />

15 ma è più sottile, e coinvolge esclusivamente<br />

un piccolo frammento, chiamato “centro dell’imprinting”,<br />

che regola l’espressione dei geni circostanti. Il funzionamento<br />

corretto <strong>di</strong> questa regione <strong>per</strong>mette l’espressione<br />

dei geni della regione 15q11-q13 <strong>di</strong> origine paterna.<br />

Quando il centro dell’imprinting è mutato, i geni che dovrebbero<br />

essere espressi dal cromosoma paterno non<br />

lo saranno più, con un effetto finale analogo a quello<br />

della delezione o della <strong>di</strong>somia uniparentale.<br />

4) Anomalie genetiche caratterizzate da<br />

riarrangiamenti cromosomici.<br />

Per evidenziare l’alterazione genica, la maggior parte<br />

degli Autori preferiscono impiegare innanzitutto la tecnica<br />

FISH , che <strong>per</strong>mette l’evidenza della mancanza della<br />

regione in questione (delezione) come precedentemente<br />

riportato e che costituisce la maggior parte delle alterazioni<br />

geniche responsabili della sindrome <strong>di</strong> Prader<br />

Willi (70% dei casi). Altri Autori preferiscono subito l’impiego<br />

del test <strong>di</strong> metilazione che riconosce la quasi totalità<br />

dei soggetti con PWs: a tal proposito è utile ricordare<br />

che il test <strong>di</strong> metilazione non precisa il tipo <strong>di</strong> anomalia<br />

SOSPETTA PWS<br />

TEST DI METILAZIONE<br />

(punteggio secondo Holm)<br />

Cariotipo<br />

(riarrangiamenti citogenetici, traslocazioni…)<br />

NORMALE PATOLOGICO<br />

Esclude PWS<br />

Tabella 1<br />

negativa<br />

PCR FISH<br />

Microsatelliti<br />

DISOMIA UNIPARENTALE MUTAZIONE DEL DELEZIONE<br />

CENTRO DI IMPRINTING<br />

13<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

genetica (delezione del cromosoma paterno, o presenza<br />

<strong>di</strong> 2 cromosomi 15 , entrambi <strong>di</strong> derivazione materna<br />

- <strong>di</strong>somia uniparentale) e <strong>per</strong>tanto è utile eseguire anche<br />

la FISH che <strong>per</strong>mette la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale tra le<br />

due forme patologiche.<br />

Nei casi con sintomatologia riferibile a PWs , ma in<br />

assenza <strong>di</strong> anomalie genetiche rilevabili con il test<br />

sovrariportato, necessario eseguire cariotipo costituzionale<br />

<strong>per</strong> evidenziare la presenza <strong>di</strong> riarrangiamenti<br />

cromosomici. Nella tabella 1 riportiamo un iter <strong>di</strong>agnostico<br />

<strong>per</strong> evidenziare la patologia cromosomica.<br />

COME SI TRASMETTE L’ANOMALIA CROMOSO-<br />

MICA: se il primo figlio ha la delezione classica o la<br />

<strong>di</strong>somia uniparentale, il rischio <strong>di</strong> avere un secondo figlio<br />

malato è molto basso (inferiore a 1 su 100).<br />

Se il padre è portatore <strong>di</strong> traslocazione (15q11-13/ altro<br />

cromosoma) o con un <strong>di</strong>fetto dell’imprinting, il rischio<br />

<strong>di</strong> ricorrenza può arrivare fino al 35% e 50% rispettivamente.<br />

Per questo è importante che i genitori con un figlio<br />

PWs si rivolgano ad un centro specializzato <strong>per</strong> avere<br />

<strong>una</strong> consulenza appropriata. Nella tabella che segue<br />

viene riportata la <strong>per</strong>centuale delle possibili alterazioni<br />

genetiche della PWS ed il rischio <strong>per</strong> i neonati basato<br />

sul meccanismo genetico<br />

% <strong>di</strong> pazienti Meccanismo<br />

Genetico<br />

Positiva<br />

Rischio<br />

Circa 70% Delezione meno dell’1%<br />

Circa 30% Disomia<br />

uniparentale<br />

(UPD)<br />

Meno dell’1%<br />

Circa 2% Difetto<br />

imprinting<br />

<strong>di</strong> Fino al 50%*<br />


QUALI SPECIALISTI DOVREBBERO SEGUIRE IL<br />

SOGGETTO PWS NEL CORSO DELLA ETA’<br />

EVOLUTIVA?<br />

Gli specialisti coinvolti nella cura della sindrome sono<br />

molteplici e <strong>di</strong>fferiscono sovente in relazione alla età del<br />

soggetto PWs :<br />

il neonatologo che ha la funzione <strong>di</strong> sospettare la<br />

malattia e <strong>di</strong> iniziare frequentemente <strong>una</strong> terapia <strong>di</strong>etetica<br />

<strong>per</strong> la frequente <strong>di</strong>fficoltà / impossibilità <strong>di</strong> nutrirsi da parte<br />

del soggetto PWs in conseguenza alla ipotonia che<br />

ne limita la capacità <strong>di</strong> suzione<br />

il genetista che ha il compito <strong>di</strong> confermare il sospetto<br />

ponendo <strong>di</strong>agnosi con esami <strong>di</strong> genetica molecolare<br />

o con cariotipo costituzionale e stimare il rischio <strong>di</strong> ricorrenza<br />

il neurologo che, unita-mente ad altre figure (fisiatra,<br />

logope<strong>di</strong>sta, psicologo) deve provvedere ad uno sviluppo<br />

neuropsichiatrico <strong>migliore</strong> possibile<br />

l’endocrinologo che deve valutare l’evoluzione<br />

staturale e puberale provvedendo ad <strong>una</strong> corretta terapia<br />

specifica.<br />

Lo pneumologo e l’otorinolaringoiatra <strong>per</strong> il frequente<br />

riscontro <strong>di</strong> patologia respiratoria legata o a cause<br />

compressive da i<strong>per</strong>trofia adenotonsillare o a patologia<br />

<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

Follow-up Primi 2 anni II e III infanzia Pre- e<br />

adolescenza<br />

Inquadramento psicologico e neuropsichiatrico Ogni 3-6 mesi Ogni 6-12 mesi Variabile*<br />

Valutazione clinico-auxologica e <strong>di</strong>etologica Ogni 2-3 mesi Ogni 6 mesi Ogni 12 mesi<br />

Funzionalità renale Almeno 1 volta Annuale Annuale<br />

Assetto lipi<strong>di</strong>co ed epatico 1 sola volta Annuale * Annuale *<br />

Età ossea (RX mano sinistra) 1 sola volta Ogni 1-2 anni 1 anno fino a<br />

saldatura<br />

Ecografia epatica 1 sola volta Annuale * Annuale *<br />

Polisonnografia + valutazione pneumologica Si, soprattutto<br />

se inizia GH<br />

Annuale * Annuale *<br />

RMN encefalo 1 sola volta 1 sola volta ** No<br />

Funzionalità tiroidea Almeno 1 volta Variabile Variabile<br />

OGTT (glicemia e insulinemia) No (si se in<br />

terapia con GH)<br />

1-2 volte * Ogni 1-2 anni<br />

Funzionalità gona<strong>di</strong>ca No No Variabile<br />

Secrezione dell’ormone della crescita e<br />

somatome<strong>di</strong>ne<br />

Se possibile<br />

(sempre<br />

somatome<strong>di</strong>ne)<br />

14<br />

primitiva polmonare in cui particolare importanza hanno<br />

l’ipotonia ed eventuali complicazioni quali l’obesità e la<br />

scoliosi.<br />

l’oculista <strong>per</strong> il frequente riscontro <strong>di</strong> strabismo<br />

il chirurgo generale <strong>per</strong> il criptorchi<strong>di</strong>smo<br />

il <strong>di</strong>etologo <strong>per</strong> il frequentissimo rilievo <strong>di</strong> obesità,<br />

spesso <strong>di</strong> grado elevato, che peggiora la patologia<br />

polmonare e può con<strong>di</strong>zionare l’insorgenza <strong>di</strong> un <strong>di</strong>abete<br />

mellito <strong>di</strong> tipo II<br />

il <strong>di</strong>abetologo<br />

l’ortope<strong>di</strong>co <strong>per</strong> il rilievo <strong>di</strong> scoliosi , presente in alta<br />

<strong>per</strong>centuale nei soggetti con soggetti PWs<br />

l’odontostomatologo<br />

Tutti questi specialisti intervengono durante i vari <strong>per</strong>io<strong>di</strong><br />

della <strong>vita</strong> pe<strong>di</strong>atrica con tempistiche <strong>di</strong>fferenti: <strong>per</strong><br />

alcuni specialisti i controlli devono interessare tutta l’età<br />

evolutiva, altri intervengono solo in alcuni <strong>per</strong>io<strong>di</strong>.<br />

Nella tabella 2 viene riportato un programma <strong>di</strong> followup<br />

pubblicato recentemente su <strong>una</strong> rivista <strong>di</strong><br />

endocrinologia pe<strong>di</strong>atrica dal gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sull’Obesità<br />

Genetica della Società Italiana <strong>di</strong> Endocrinologia e<br />

Diabetologia (SIEDP).<br />

Sempre<br />

somatome<strong>di</strong>ne<br />

1 sola volta ,<br />

sempre IGF-1<br />

Valutazione car<strong>di</strong>ovascolare Almeno 1 volta Variabile Annuale *<br />

Valutazione oculistica Ogni 6-8 mesi Annuale * Annuale *<br />

Valutazione ortope<strong>di</strong>ca 1 sola volta Annuale * Variabile<br />

RX colonna vertebrale In base al Ogni 2-3 anni se Ogni 2-3 anni se<br />

quadro clinico in terapia con GH in terapia con GH<br />

Valutazione logope<strong>di</strong>stica Ogni 3-6 mesi Ogni 6-12 mesi Annuale *<br />

Valutazione odontoniatrica Dopo 1 anno Ogni 6-12 mesi Ogni 6-12 mesi<br />

*variabile sulla base dell’andamento clinico e ai risultati delle indagini già eseguite<br />

** da ripetere nei casi con anomalie che necessita <strong>di</strong> controlli longitu<strong>di</strong>nali<br />

Tabella 2


TERAPIA<br />

Terapia ormonale: si basa sulla somministrazione <strong>di</strong><br />

ormone della crescita e <strong>di</strong> ormoni sessuali<br />

Ormone della crescita: da alcuni anni, in relazione allo<br />

scarso accrescimento, viene proposta terapia con ormone<br />

della crescita. Nei soggetti PWs prepuberi attualmente<br />

non viene richiesta documentazione della ridotta<br />

secrezione <strong>di</strong> questo ormone, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto<br />

succede <strong>per</strong> la prescrizione nella quasi totalità <strong>di</strong> soggetti<br />

con altre patologie. Il trattamento con ormone della<br />

crescita interviene favorevolmente non solo sulla statura,<br />

ma migliora anche la flacci<strong>di</strong>tà, l’ipotonia, la forza<br />

muscolare e la consistenza ossea e mo<strong>di</strong>fica la <strong>di</strong>stribuzione<br />

del tessuto a<strong>di</strong>poso.<br />

Rimane ancora da precisare quando intraprendere<br />

questa terapia: infatti, la maggior parte degli Autori ne<br />

ritengono utile un precoce inizio (intorno al secondo anno<br />

<strong>di</strong> <strong>vita</strong>), altri preferiscono attendere <strong>una</strong> deflessione della<br />

normale velocità <strong>di</strong> crescita. In ogni caso è utile impiegare<br />

questo farmaco con cautela in soggetti con patologia<br />

respiratoria, scoliosi <strong>di</strong> grado elevato o in presenza<br />

<strong>di</strong> alterazioni <strong>di</strong> ricambio glici<strong>di</strong>co.<br />

Ormoni sessuali: da somministrare in caso <strong>di</strong><br />

ipogona<strong>di</strong>smo in entrambi i sessi. Nella femmine, inol-<br />

15<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

tre, può essere necessaria <strong>una</strong> terapia con<br />

estroprogestinici nei soggetti che , pur presentando normale<br />

evoluzione dei caratteri puberali, lamentano un<br />

quadro <strong>di</strong> alterata ciclicità mestruale, rappresentata soprattutto<br />

da amenorrea ( assenza <strong>di</strong> mestruazioni ).<br />

Trattamento <strong>per</strong> le apnee: può essere in<strong>di</strong>cata la ventilazione<br />

notturna a pressione positiva con maschera nasale<br />

o oronasale (ad es. CPAP)<br />

Nei casi con sindrome ostruttiva legata a patologia<br />

Otorinolaringoiatrica, è mandatorio un intervento chirurgico<br />

<strong>di</strong> adenotonsillectomia.<br />

Terapia chirurgica : nei casi <strong>di</strong> testicolo ritenuto, <strong>di</strong> strabismo<br />

o <strong>di</strong> grave scoliosi<br />

Terapia <strong>di</strong>etetica: si riba<strong>di</strong>sce la notevole importanza<br />

<strong>di</strong> <strong>una</strong> corretta alimentazione, unitamente ad <strong>una</strong> costante<br />

attività motoria<br />

Logope<strong>di</strong>a, fisiatria, fisioterapia, terapia psicologica ed<br />

eccezionalmente terapia psichiatrica molto più comune<br />

nell’età adolescenziale e soprattutto nell’età adulta <strong>per</strong> i<br />

vari quadri clinici neurologici e psicologici dell’età<br />

evolutiva.<br />

Infine, si segnala che dal 1991 è stata costituita in Italia l’Associazione <strong>per</strong> l’aiuto ai soggetti con <strong>Sindrome</strong> <strong>di</strong><br />

Prader-Willi e alle loro Famiglie; è <strong>di</strong>sponibile il sito web www.praderwilli.it - email info@praderwilli.it<br />

Conferenza del 14 maggio, alla Fiera Internazionale del Libro <strong>di</strong> Torino, con presentazione <strong>di</strong> Mi-Ky e dello spot<br />

realizzato a favore della <strong>Federazione</strong> Prader Willi dall’attrice Elena Santarelli.<br />

Hanno partecipato: (da destra) dr. Roberto Lala, prof. Alberto Musso, prof. Piero Abruzzese, senatore Gianetto, e<br />

la vecchia gloria del Torino Calcio Renato Zaccarelli.


<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

SCARTABELLANDO<br />

PROVVIDENZE ECONOMICHE PER INVALIDI<br />

CIVILI, CIECHI CIVILI E SORDOMUTI:<br />

IMPORTI PER IL 2007<br />

Ogni anno vengono ridefiniti, collegandoli agli in<strong>di</strong>catori<br />

dell’inflazione e del costo della <strong>vita</strong>, gli importi delle<br />

pensioni, assegni e indennità che vengono erogati agli<br />

16<br />

invali<strong>di</strong> civili, ai ciechi civili e sordomuti e i relativi limiti<br />

red<strong>di</strong>tuali previsti <strong>per</strong> alcune provvidenze economiche.<br />

Per il 2007 importo delle provvidenze e limiti red<strong>di</strong>tuali<br />

sono stati fissati dalla Direzione Centrale delle Prestazioni<br />

dell’Inps con Circolare del 4 gennaio 2007, n. 3.<br />

Nella tabella che segue riportiamo gli importi in euro,<br />

comparati con quelli del 2006.<br />

Tipo <strong>di</strong> provvidenza Importo Limite <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to<br />

2007 2006 2007 2006<br />

Pensione ciechi civili assoluti 262,62 257,47 14.256,92 13.973,26<br />

Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati) 242,84 238,07 14.256,92 13.973,26<br />

Pensione ciechi civili parziali 242,84 238,07 14.256,92 13.973,26<br />

Pensione invali<strong>di</strong> civili totali 242,84* 238,07 14.256,92 13.973,26<br />

Pensione sordomuti 242,84 238,07 14.256,92 13.973,26<br />

Assegno mensile invali<strong>di</strong> civili parziali 242,84 238,07 4.171,44 4.089,54<br />

Indennità mensile frequenza minori 242,84 238,07 4.171,44 4.089.54<br />

Indennità accompagnamento ciechi civili assoluti 710,32 689,56 Nessuno Nessuno<br />

Indennità accompagnamento invali<strong>di</strong> civili totali 457,66 450,78 Nessuno Nessuno<br />

Indennità comunicazione sordomuti 229,64 226,53 Nessuno Nessuno<br />

Indennità speciale ciechi ventesimisti 168,70 164,96 Nessuno Nessuno<br />

Lavoratori con drepanocitosi o talassemia major 436,14 427,58 Nessuno Nessuno<br />

* Se spettanti, si aggiungono euro 10,33 relativi alla maggiorazione introdotta dalla legge<br />

388/2000<br />

Anche <strong>per</strong> l’anno 2007 viene inviato daIl’Inps un plico<br />

nel quale sono inseriti: il Mod. ObisM, il Mod. CUD 2007<br />

e la modulistica <strong>per</strong> le prestazioni INVCIV.<br />

Modello ObisM<br />

Questo modello contiene le informazioni relative a tutte<br />

le pensioni erogate dall’Inps al pensionato e riporta le<br />

informazioni a lui relative (in<strong>di</strong>rizzo, detrazioni d’impo-<br />

PRESTAZIONI INVALIDI CIVILI<br />

DICHIARAZIONI DI RESPONSABILITÀ<br />

PREVISTE DALLA LEGGE N. 662 DEL 1996<br />

Agli invali<strong>di</strong> civili titolari <strong>di</strong> indennità <strong>di</strong> accompagnamento<br />

(fascia 33, 38, 41, 42, 44, 45), che sono tenuti, ai<br />

sensi dell’articolo 1, comma 248, della legge 23 <strong>di</strong>cembre<br />

1996, n. 662, a presentare entro il 31 marzo <strong>di</strong> ogni<br />

anno la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> responsabilità relativa alla sussistenza<br />

o meno <strong>di</strong> uno stato <strong>di</strong> ricovero a titolo gratuito<br />

in istituto viene inviato, unitamente al Mod. ObisM, il Mod.<br />

ICRICOI.<br />

Agli invali<strong>di</strong> civili titolari <strong>di</strong> assegno mensile (fascia 34<br />

35 36 40 48) che sono tenuti ai sensi dell articolo I comma<br />

249, della legge 23 <strong>di</strong>cembre 1996, n. 662, a presentare<br />

entro il 31 marzo <strong>di</strong> ogni anno, la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong><br />

responsabilità relativa alla <strong>per</strong>manenza dell’iscrizione<br />

nelle liste <strong>di</strong> collocamento, viene inviato, unitamente al<br />

Mod. ObisM, il Mod. ICINCOI.<br />

sta, quote incumulabili con il lavoro, ecc.) e un riquadro<br />

con l’in<strong>di</strong>cazione degli importi mensili spettanti <strong>per</strong> ogni<br />

pensione.<br />

Modello CUD<br />

Il CUD è il modello attraverso il quale l’lnps certifica i<br />

red<strong>di</strong>ti erogati al pensionato compilato secondo lo schema<br />

approvato dall’Agenzia delle entrate.<br />

Gli interessati restituiranno le <strong>di</strong>chiarazioni alle Se<strong>di</strong><br />

INPS, ai Comuni o alle ASL.<br />

Le <strong>di</strong>chiarazioni non vengono richieste ai titolari <strong>di</strong> prestazioni<br />

INVClV <strong>di</strong>sabili intellettivi e minorati psichici che<br />

hanno presentato il certificato me<strong>di</strong>co ai sensi dell’articolo<br />

1, comma 254, della citata legge n. 662 del 1996.<br />

LEGGE FINANZIARIA 2007:<br />

PROVVEDIMENTI CHE INTERESSANO<br />

LE PERSONE CON HANDICAP<br />

Riportiamo le <strong>di</strong>sposizioni contenute nella legge 296<br />

del 27/12/2006, meglio conosciuta come Legge Finanziaria<br />

2007, che interessano le <strong>per</strong>sone con han<strong>di</strong>cap,<br />

con un breve commento <strong>per</strong> ogni provve<strong>di</strong>mento.<br />

DETRAZIONI FAMILIARI<br />

La legge ha rimodellato l’Irpef e le relative detrazioni o<br />

deduzioni. Una delle nuove <strong>di</strong>sposizioni riguarda le <strong>per</strong>-


sone <strong>di</strong>sabili che sono fiscalmente a carico <strong>di</strong> un contribuente.<br />

Per il 2007 sono considerate fiscalmente a carico<br />

le <strong>per</strong>sone che <strong>per</strong>cepiscono un red<strong>di</strong>to annuo non<br />

su<strong>per</strong>iore a 2840,5 euro al lordo degli oneri deducibili.<br />

La Finanziaria 2007 reintroduce il sistema precedente<br />

a quello attualmente in vigore e dunque ripristina in<br />

questo caso il sistema delle detrazioni. In altre parole a<br />

partire dal 2007 (<strong>di</strong>chiarazione lrpef 2008) si ritorna a<br />

detrarre dall’imposta lorda che il contribuente deve pagare<br />

la cifra in<strong>di</strong>cata dalla legge. Riportiamo <strong>di</strong> seguito<br />

le detrazioni previste dall’articolo 1, comma 6 della legge<br />

386/2006 nel caso che ci interessa: «800 euro <strong>per</strong><br />

ciascun figlio, compresi i figli naturali riconosciuti, i<br />

figli adottivi e gli affidati. La detrazione è aumentata<br />

a 900 euro <strong>per</strong> ciascun figlio <strong>di</strong> età inferiore a tre<br />

anni. Le predette detrazioni sono aumentate <strong>di</strong> un<br />

importo pari a 220 euro <strong>per</strong> ogni figlio portatore <strong>di</strong><br />

han<strong>di</strong>cap ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio<br />

1992, n. 104».<br />

La detrazione è ripartita nella misura del 50 <strong>per</strong> cento<br />

tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati<br />

ovvero, previo accordo tra gli stessi, spetta al genitore<br />

che possiede un red<strong>di</strong>to complessivo più elevato. In caso<br />

<strong>di</strong> separazione legale ed effettiva o <strong>di</strong> annullamento,<br />

scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio,<br />

la detrazione spetta, in mancanza <strong>di</strong> accordo, al<br />

genitore affidatario. Nel caso <strong>di</strong> affidamento congiunto<br />

o con<strong>di</strong>viso la detrazione è ripartita, in mancanza <strong>di</strong> accordo,<br />

nella misura del 50 <strong>per</strong> cento tra i genitori.<br />

AGEVOLAZIONI SUGLI AUTOVEICOLI<br />

Il comma 36 della legge riporta le seguenti parole: «Le<br />

agevolazioni tributarie e <strong>di</strong> altra natura relative agli autoveicoli<br />

utilizzati <strong>per</strong> la locomozione dei soggetti <strong>di</strong> cui<br />

al ‘articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, con<br />

ridotte o impe<strong>di</strong>te capacità motorie, sono riconosciute a<br />

con<strong>di</strong>zione che gli autoveicoli siano utilizzati in via esclusiva<br />

o prevalente a beneficio dei predetti soggetti».<br />

Questo comma ci pare un’inutile enunciazione in quanto<br />

non è specificato in alcun modo come si dovrebbe<br />

accertare l’uso esclusivo o prevalente del veicolo.<br />

Il comma 37 recita: «In caso <strong>di</strong> trasferimento a titolo<br />

oneroso o gratuito delle autovetture <strong>per</strong> le quali l’acquirente<br />

ha usufruito dei benefici fiscali prima del decorso<br />

termine <strong>di</strong> due anni dall‘acquisto, è dovuta la <strong>di</strong>fferenza<br />

fra l’imposta dovuta in assenza <strong>di</strong> agevolazioni e quella<br />

risultante dall‘applicazione delle agevolazioni stesse. La<br />

<strong>di</strong>sposizione non si applica <strong>per</strong> i <strong>di</strong>sabili che, in seguito<br />

a mutate necessità dovute al proprio han<strong>di</strong>cap, cedano<br />

il proprio veicolo <strong>per</strong> acquistarne un altro su cui realizzare<br />

nuovi e <strong>di</strong>versi adattamenti».<br />

A questo proposito bisogna ricordare che <strong>una</strong> norma<br />

già vigente prevede che le agevolazioni fiscali previste<br />

<strong>per</strong> l’acquisto <strong>di</strong> <strong>una</strong> autovettura al servizio <strong>di</strong> <strong>una</strong> <strong>per</strong>sona<br />

han<strong>di</strong>cappata non possono essere fruite che a <strong>di</strong>stanza<br />

<strong>di</strong> quattro anni dall’ultimo acquisto effettuato.<br />

Questa nuova norma introduce il principio secondo cui<br />

l’autovettura acquistata con le agevolazioni se viene<br />

venduta o anche ceduta gratuitamente, si deve versare<br />

al fisco l’agevolazione <strong>di</strong> cui si è goduto. Si fa eccezione<br />

17<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

solo <strong>per</strong> le autovetture che avessero bisogno <strong>di</strong> nuovi e<br />

<strong>di</strong>versi adattamenti da apportare necessariamente <strong>per</strong><br />

le mutate esigenze della <strong>per</strong>sona han<strong>di</strong>cappata.<br />

LIVEAS (LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIO-<br />

NI ASSISTENZIALI)<br />

11 comma 1264 <strong>di</strong>spone che: «Alfine <strong>di</strong> garantire l’attuazione<br />

dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali<br />

da garantire su tutto il territorio nazionale con riguardo<br />

alle <strong>per</strong>sone non autosufficienti, è istituito presso<br />

il Ministero della solidarietà sociale un fondo denominato<br />

“Fondo <strong>per</strong> le non autosufficienze”, al quale è<br />

assegnata la somma <strong>di</strong> 100 milioni <strong>di</strong> euro <strong>per</strong> l’anno<br />

2007 e <strong>di</strong> 200 milioni <strong>di</strong> euro <strong>per</strong> ciascuno degli anni<br />

2008 e 2009».<br />

La somma stanziata da questo comma della Finanziaria<br />

non è, con tutta evidenza, proporzionata ai bisogni<br />

delle <strong>per</strong>sone non autosufficienti, tuttavia ci auguriamo<br />

che il governo, come previsto dal successivo comma<br />

1265, si attivi in fretta <strong>per</strong> adottare gli atti ed i provve<strong>di</strong>menti<br />

necessari all’utilizzazione del fondo.<br />

AGEVOLAZIONI LAVORATIVE<br />

Il comma 1266 riporta: «All’ ‘articolo 42, comma 5, del<br />

testo unico delle <strong>di</strong>sposizioni legislative in materia <strong>di</strong> tutela<br />

e sostegno della maternità e della paternità, <strong>di</strong> cui<br />

al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, e successive<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni è aggiunto, infine, il seguente <strong>per</strong>iodo:<br />

“I soggetti che usufruiscono dei <strong>per</strong>messi <strong>di</strong> cui a/<br />

presente comma <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo continuativo non su<strong>per</strong>iore<br />

a sei mesi hanno <strong>di</strong>ritto ad usufruire <strong>di</strong> <strong>per</strong>messi<br />

non retribuiti in misura pari al numero dei giorni <strong>di</strong> congedo<br />

or<strong>di</strong>nario che avrebbero maturato nello stesso arco<br />

<strong>di</strong> tempo lavorativo, senza riconoscimento del <strong>di</strong>ritto a<br />

contribuzione figurativa”».<br />

Per maggiore chiarezza facciamo un esempio: un ipotetico<br />

signor A fruisce <strong>di</strong> un congedo parentale <strong>di</strong> quattro<br />

mesi. In questo <strong>per</strong>iodo, se avesse lavorato, avrebbe<br />

maturato un certo numero <strong>di</strong> giorni <strong>di</strong> ferie (il numero<br />

<strong>di</strong>fferisce a seconda del contratto <strong>di</strong> lavoro) che, <strong>per</strong> pura<br />

ipotesi, ren<strong>di</strong>amo pari a 7. Ebbene, con questa nuova<br />

<strong>di</strong>sposizione, il signor A, se vuole, può chiedere i suddetti<br />

7 giorni, o parte <strong>di</strong> questi, come <strong>per</strong>messo non retribuito.<br />

In precedenza questa possibilità non esisteva.<br />

NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI 2007 CON-<br />

FERMATA LA POSSIBILITÀ DI DEVOLVERE IL 5 PER<br />

MILLE DELL’IMPOSTA A FAVORE DI ASSOCIAZIONI<br />

DI VOLONTARTATO<br />

Riportiamo il comma 1234: «Per I anno finanziario<br />

2007, fermo quanto già dovuto dai contribuenti a titolo<br />

<strong>di</strong> imposta sul red<strong>di</strong>to delle <strong>per</strong>sone fisiche, <strong>una</strong> quota<br />

pari al 5 <strong>per</strong> mille dell’imposta stessa è destinata in base<br />

alla scelta del contribuente alle seguenti finalità:<br />

a) sostegno delle organizzazioni non lucrative <strong>di</strong> utilità<br />

sociale <strong>di</strong> cui all’articolo 10 del decreto legislativo 4<br />

<strong>di</strong>cembre 1997, n. 460, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni, nonché<br />

delle associazioni <strong>di</strong> promozione sociale iscritte nei<br />

registri nazionale, regionali e provinciali, previsti dall ‘articolo<br />

7, commi 1, 2, 3 e 4, della legge 7 <strong>di</strong>cembre 2000,


n. 383, e delle associazioni riconosciute che o<strong>per</strong>ano<br />

nei settori <strong>di</strong> cui all’articolo 10, comma 1, lettera a), del<br />

decreto legislativo <strong>di</strong>cembre 1997, n. 460».<br />

È dunque confermato anche <strong>per</strong> il prossimo anno la<br />

<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

Alcuni autori <strong>di</strong> Carta e Penna col giornalista Oliviero Bea<br />

18<br />

possibilità <strong>di</strong> devolvere <strong>una</strong> parte dell’imposta dovuta<br />

(non è dunque <strong>una</strong> somma aggiuntiva) alla organizzazione<br />

scelta dal contribuente.<br />

XX FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO<br />

Al Lingotto Fiere <strong>di</strong> Torino si è tenuta, dal 10 al<br />

14 maggio, la Fiera Internazionale del Libro e la<br />

<strong>Federazione</strong> Malattie Rare Infantili ha partecipato<br />

con Carta e Penna, l’associazione culturale che<br />

supporta da tempo la <strong>Federazione</strong> SPW.<br />

I cinque giorni trascorsi in fiera sono stati l’occasione<br />

<strong>per</strong> parlare <strong>di</strong> Malattie Rare ai visitatori e<br />

la conferenza conclusiva tenutasi lunedì 14 maggio<br />

ha avuto un ottimo riscontro <strong>di</strong> pubblico e l’attenzione<br />

della Rai che ha pre<strong>di</strong>sposto un servizio<br />

andato in onda sulla rete regionale.<br />

Particolare interesse ha suscitato il progetto Mi-<br />

Ky e la presentazione dello spot realizzato dalla<br />

<strong>Federazione</strong> Associazioni Prader Willi ed avente,<br />

quale testimonial l’attrice Elena Santarelli che<br />

ha prestato la sua immagine <strong>per</strong> <strong>di</strong>vulgare la conoscenza<br />

della sindrome affiancata dalla bravissima<br />

Federica.<br />

Si sono poi susseguiti, nei cinque giorni, <strong>per</strong>sonaggi<br />

noti che hanno posato volentieri <strong>per</strong> le<br />

foto ricordo e mostrato interesse nei confronti<br />

delle problematiche delle malattie rare.<br />

Albertina e Barbara “conquistate” da Pikaciù


19<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

LE RICETTE DI ELENA<br />

Al mare in estate faccio i bagni e sto tutto il giorno in spiaggia. Mangio in spiaggia, quasi sempre i panini. Se piove<br />

passeggio e mangio a casa. In inverno non faccio i bagni passeggio e mangio a casa sia se piove e sia quando non<br />

piove. Quando siamo soli, senza le zie, faccio tanti bagni invece quando ci sono loro non faccio tanti bagni <strong>per</strong>ché<br />

devo vedere se le zie hanno portato qualcosa da mangiare. Certe volte l’acqua è calda, alle volte è fredda. Noi<br />

facciamo la doccia in spiaggia. In acqua nuoto lontano <strong>per</strong>ché so nuotare e non ho paura dell’acqua alta e mi piace<br />

anche nuotare sotto acqua. Io starei sempre in acqua e non prendo mai il sole <strong>per</strong>ché mi fa male cerco sempre<br />

l’ombra.<br />

PRUGNE AL PROSCIUTTO<br />

80g <strong>di</strong> prosciutto cotto 60g <strong>di</strong> burro 8 prugne secche<br />

ammorbi<strong>di</strong>te.<br />

Tagliate le fette <strong>di</strong> prosciutto a striscioline avvolgete le<br />

prugne nelle striscioline <strong>di</strong> prosciutto infilzatele negli stecchini<br />

<strong>di</strong> legno e fatele rosolare in <strong>una</strong> padella con il burro<br />

Quando gli involtini saranno dorati scolateli aiutandovi<br />

con un cucchiaio forato <strong>di</strong>sponeteli su un piatto <strong>di</strong><br />

portata caldo e serviteli subito.<br />

CONCHIGLIONI CON CREMA E PROSCIUTTO<br />

350g <strong>di</strong> pasta conchiglioni 50g <strong>di</strong> burro 100g <strong>di</strong> ricotta<br />

100g <strong>di</strong> mascarpone 50g <strong>di</strong> prosciutto cotto sale.<br />

In <strong>una</strong> terrina sbattete bene il burro poi amalgamatevi<br />

la ricotta il mascarpone e il sale Tagliate il prosciutto a<br />

fiammifero e unitelo alla spuma In acqua bollente salata<br />

fate lessare i conchiglioni poi scolateli con<strong>di</strong>teli con la<br />

crema preparata e serviteli ben cal<strong>di</strong>.<br />

FRITTELLE DI FILETTI DI MERLUZZO<br />

400g <strong>di</strong> filetti <strong>di</strong> merluzzo olio <strong>di</strong> semi 2 uova 100g <strong>di</strong><br />

farina 2 cucchiaini <strong>di</strong> lievito 4 cucchiai <strong>di</strong> latte sale pepe<br />

Preparate la pastella in <strong>una</strong> terrina sbattere le uova<br />

poi uniteli la farina setacciata con il lievito il sale il pepe<br />

e il latte Mescolatevi il merluzzo sbriciolato e fate friggere<br />

il composto a cucchiaiate nell’olio bollente Sgocciolate<br />

le frittelle su <strong>una</strong> carta assorbente e servitele ben<br />

calde.<br />

FRITTATINE RIPIENE IN SALSA<br />

4 uova 4 fette <strong>di</strong> prosciutto cotto 4 cucchiaiate <strong>di</strong> piselli<br />

pomodoro burro sale<br />

Preparate con le uova e un pizzico <strong>di</strong> sale 4 frittatine e<br />

friggetele nel burro su ogn<strong>una</strong> <strong>di</strong>sponete <strong>una</strong> fetta <strong>di</strong><br />

prosciutto e <strong>una</strong> cucchiaiata <strong>di</strong> piselli Arrotolate le frittatine<br />

fissatele con stuzzicadenti e <strong>di</strong>sponetele in un tegame<br />

dove avrete messo il pomodoro lasciate scaldare il tutto<br />

e servite.<br />

POLPETTE CON PROSCIUTTO<br />

65g <strong>di</strong> patate 2l <strong>di</strong> latte 150g <strong>di</strong> prosciutto cotto 1 uovo<br />

parmigiano prezzemolo farina noce burro sale pepe<br />

Scaldate senza farli bollire il latte e un equivalente<br />

quantitativo <strong>di</strong> acqua poi versateli le patate messi in <strong>una</strong><br />

terrina Mescolate poi unitevi il prosciutto l’uovo il prezzemolo<br />

il parmigiano il sale il pepe e la noce Formate<br />

un impasto ben amalgamato dal quale ricaverete tante<br />

polpette rotonde e appiattite Passatele in farina e fatele<br />

dorate e cuocere nel burro imbion<strong>di</strong>to.<br />

FRITTELLINE DI MELE<br />

500g <strong>di</strong> mele 2 uova 100g <strong>di</strong> farina 3 cucchiai <strong>di</strong> latte<br />

2 cucchiai <strong>di</strong> zucchero 1 cucchiaio <strong>di</strong> liquore limone olio<br />

Sbucciate le mele e tagliatele a pezzettini oppure grattugiatele<br />

grossolanamente a bastoncini In <strong>una</strong> terrina<br />

preparate la pastella sbattendo le uova con la farina il<br />

latte lo zucchero il liquore limone mescolatevi le mele e<br />

fate friggere il composto a cucchiaiate nell’olio Sgocciolare<br />

man mano le frittelline sulla carta assorbente e servitele<br />

in tavola calde spolverizzandole con lo zucchero.<br />

BISCOTTINI RAPIDI<br />

250g <strong>di</strong> zucchero 30g <strong>di</strong> burro 2 uova sale 250g <strong>di</strong><br />

avena 1 bustina <strong>di</strong> zucchero 2 cucchiaini <strong>di</strong> lievito<br />

In <strong>una</strong> terrina mescolate lo zucchero con il burro unitevi<br />

l’uovo il sale avena il lievito lo zucchero Amalgamate<br />

bene l’impasto e unite il burro Fate cuocere i biscotti<br />

quin<strong>di</strong> toglieteli con <strong>una</strong> paletta poneteli su <strong>una</strong> gratella<br />

e aspettate che si raffred<strong>di</strong>no.


GIOCHI<br />

<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

a cura <strong>di</strong> Vincenzo Vitagliano<br />

Ciao a tutti, come avete certamente notato ci sono importanti novità in questa e<strong>di</strong>zione del giornale. Novità che<br />

ci dovrebbero portare altri lettori che, tra l’altro, potranno <strong>di</strong>lettarsi con i nostri giochi. Grande assente, questa volta,<br />

è l’agente Cifroni, lo sconquassato agente segreto che sta preparando altre improbabili indagini. Con lui ci vedremo<br />

la prossima volta.<br />

GIOCO 1 – ASSOCIAZIONE DI IDEE<br />

Le vignette illustrate e le eventuali <strong>di</strong>dascalie richiamano il titolo <strong>di</strong> un libro o <strong>di</strong> un film che dovrete indovinare. Se<br />

non riuscite al primo colpo non vi preoccupate, riprovate in seguito e vedrete che la soluzione salterà fuori.<br />

Prima o poi arriverà<br />

anche Venerdì<br />

SOLUZIONE: _________________________________________<br />

Jim, Silver e gli altri.<br />

SOLUZIONE _________________________________________________________________<br />

20


GIOCO 2 – REBUS<br />

21<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

Ripren<strong>di</strong>amo il nostro <strong>di</strong>scorso sui rebus. Sapete che i rebus sono frasi costruite attraverso “le cose”. Il primo<br />

rebus contiene solo 2 “cose” e 5 lettere <strong>di</strong> aiuto; il secondo è sempliCE ma contiene solo <strong>una</strong> lettera <strong>di</strong> aiuto, il terzo<br />

è semplicissimo, ma attenti al nome degli animali da cortile in esso illustrati.<br />

1) REBUS - FRASE (7, 7)<br />

VA d 8 ri<br />

SOLUZIONE: ____________________________________________________________________<br />

2) REBUS – FRASE: 4, 9, 3, 7.<br />

P x<br />

SOLUZIONE: ___________________________________________________________________<br />

3) REBUS – FRASE: 7, 5, 3, 7<br />

X IN C<br />

SOLUZIONE: __________________________________________________________________<br />

Ed ora passiamo al gioco più importante. Basterà ricostruire la frase che lo strillone pronuncia in<br />

modo sconnesso; tale frase non è altro che <strong>una</strong> domanda alla quale dovrete rispondere. Scrivete la<br />

risposta e inviatela in redazione.<br />

NEL DECIMALE SISTEMA METRICO IL SI PESO MISURA IN GRAMMI DEI QUALI<br />

MULTIPLI ESISTONO E SOTTOMULTIPLI. TROVARE QUANTI DOVETE<br />

ETTOGRAMMI IN UN VI SONO QUINTALE E FORMANO DECAGRAMMI QUANTI<br />

MEZZA TONNELLATA. FORZA RAGAZZI, NON E’ DIFFICILE!!!!!!!!!<br />

SOLUZIONE __________________________________________________________________


<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

GIOCO 3 – ENIGMISTICA CLASSICA<br />

FALSI ACCRESCITIVI:<br />

(Spiritello nor<strong>di</strong>co)<br />

In <strong>una</strong> radura della foresta incantata, <strong>per</strong> conoscere l’ora , il piccolo XXXXX barbuto, della meri<strong>di</strong>ana dovè<br />

sistemare lo XXXXXXX<br />

Soluzione: ______________ ____________________<br />

(Giocando a scacchi con un <strong>di</strong>vo)<br />

La partita finì in XXXXXX tra me e Sylvester XXXXXXXX.<br />

Soluzione _________________ __________________<br />

FALSI DIMINUTIVI<br />

(Weekend in montagna)<br />

Grazie alla settimana XXXXX passò due giorni a XXXXXXX.<br />

(Automobilista <strong>di</strong>stratto)<br />

Provocò un grosso XXXXXXX mentre cercava uno XXXXXXXXX<br />

APPUNTAMENTO CON LA NATURA.<br />

Purtroppo anche <strong>per</strong> questo numero siamo arrivati alla fine.<br />

Donatella certamente mi sgriderà <strong>per</strong>ché le rubo troppo spazio, ma non possiamo certo chiudere senza il nostro<br />

consueto appuntamento con la natura. Nelle ultime settimane avrete certamente sentito i continui richiami <strong>di</strong><br />

televisione e ra<strong>di</strong>o sul problema della siccità. In Italia ormai piove poco. Colpa del riscaldamento della terra dovuto<br />

anche alle attività dell’uomo. I gas <strong>di</strong> scarico delle auto, dei riscaldamenti domestici, delle fabbriche, immettono<br />

nell’atmosfera i gas serra che impe<strong>di</strong>scono alla terra <strong>di</strong> raffreddarsi.<br />

Stiamo passando da <strong>una</strong> fase nella quale consumavamo l’acqua senza pensarci troppo e, soprattutto, pagandola<br />

poco ad <strong>una</strong> nella quale dobbiamo stare attenti ai consumi anche <strong>per</strong> risparmiare sui costi.<br />

Non <strong>per</strong> questo dobbiamo sentirci colpevoli quando facciamo la doccia né dobbiamo <strong>di</strong>pendere troppo dalle<br />

previsioni del tempo <strong>per</strong>ché rischiamo <strong>di</strong> vivere in modo inutilmente angosciato: può essere più bello affrontare le<br />

incertezze meteorologiche.<br />

Però possiamo assumere dei comportamenti più consapevoli e<br />

più corretti che evitino gli sprechi e <strong>di</strong>minuiscano i consumi.<br />

Abbiamo ripetuto più volte che preferire la doccia al<br />

bagno, chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i<br />

denti, far funzionare lavatrice e lavastoviglie<br />

a pieno carico, non bagnare troppo il prato<br />

è sicuramente un vantaggio ma funziona<br />

solo se ci impegniamo tutti in<br />

questa <strong>di</strong>rezione.<br />

Ognuno <strong>di</strong> noi può fare molto<br />

<strong>per</strong>ché i comportamenti dei nostri<br />

amici e parenti ci aiutino a raggiungere<br />

lo scopo.<br />

Cari saluti a tutti.<br />

SULUZIONI DI QUESTO NUMERO: 1) Robinson Crusoe – L’isola del tesoro. 2) Gnomo – Gnomone / Stallo –<br />

Stallone; Corta – Cortina / Scontro – Scontrino. Rebus: Valenti dottori – Moto preparata <strong>per</strong> correre – Pollice rotto<br />

<strong>per</strong> incidente.<br />

22


23<br />

Anno X - N. 2 aprile, maggio, giugno 2007<br />

L’isoLa dei desideri<br />

L’isola dei desideri accoglie le o<strong>per</strong>e classificate al primo posto della sezione Narrativa a tema e al secondo<br />

posto della sezione Poesia a tema del Concorso Letterario Internazionale Prader Willi, indetto dall’Associazione<br />

Carta e Penna <strong>di</strong> Torino. Gli autori dovevano trattare i problemi relativi all’han<strong>di</strong>cap, nell’accezione più ampia del<br />

termine.<br />

L’attesa L’attesa - - Racconto Racconto Racconto <strong>di</strong> <strong>di</strong> Maria Maria Teresa Teresa Fiore Fiore (Torino)<br />

(Torino)<br />

Nella sala d’attesa, ormai svuotata dal quoti<strong>di</strong>ano<br />

brulicare delle <strong>per</strong>sone, hanno spento le luci. Solo<br />

<strong>una</strong> piccola e fioca luce <strong>di</strong> servizio è rimasta accesa<br />

e illumina uno spicchio <strong>di</strong> spazio. Oltre quel breve<br />

intaglio regnano le ombre degli oggetti, quasi in<br />

<strong>di</strong>alogo con l’oscurità del lume acceso.<br />

Conosco bene questa stanza. Ogni oggetto, ogni<br />

macchia della tinteggiatura, ormai stinta, sono conficcati<br />

nella mia memoria come quadri affissi ad un<br />

muro, eretto strato dopo strato, dalla sofferenza.<br />

“Ci prenderemo cura noi del suo bambino, lei resti<br />

qui ad aspettare”.<br />

Aspettare <strong>per</strong> me, è <strong>di</strong>ventata <strong>una</strong> dolorosa consuetu<strong>di</strong>ne.<br />

Prima della tua nascita, Francesco, l’attesa<br />

aveva un sapore magico. Era trama <strong>di</strong> s<strong>per</strong>anze<br />

ed aspettative <strong>per</strong> il futuro. Doveva accadermi<br />

qualcosa <strong>di</strong> profondamente bello. Lo volevo<br />

fortemente. Sentivo <strong>di</strong> meritarlo. Una sorta <strong>di</strong> ricompensa<br />

ad <strong>una</strong> <strong>vita</strong> fatta <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ni ed abbandoni.<br />

Come comprendo adesso che la <strong>vita</strong> non è<br />

fatta <strong>di</strong> colpe e meriti. Di premi e castighi. Ma <strong>di</strong><br />

eventi affidati, forse alla casualità, ma capaci, se lo<br />

vogliamo <strong>di</strong> cambiarci, mo<strong>di</strong>ficarci profondamente.<br />

Allora aspettavo, fiduciosa che qualcosa sarebbe<br />

accaduto.<br />

I giorni si susseguirono <strong>per</strong>ò sempre uguali, ritmati<br />

solo dalle abitu<strong>di</strong>ni. E fu prima la solitu<strong>di</strong>ne a vincermi.<br />

Un lungo abisso <strong>di</strong> silenzio frantumato da<br />

<strong>una</strong> fugace presenza: l’incontro con l’uomo che non<br />

fu mai tuo padre <strong>per</strong>ché abitò solo il tempo della<br />

s<strong>per</strong>anza. Quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> nuovo un’attesa. Ma così speciale<br />

come mai prima era accaduto. I primi mesi <strong>di</strong><br />

gravidanza trascorsero tranquilli. Tu crescevi nel mio<br />

ventre ed io mi cullavo all’idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare madre.<br />

“Tutto regolare”, aveva affermato la ginecologa.<br />

Così le mie giornate scorrevano tranquille, immaginandoti,<br />

<strong>di</strong>segnando nella mia mente il tuo volto,<br />

cercando <strong>di</strong> indovinare il colore dei tuoi occhi, dei<br />

capelli, il suono dei tuoi primi vagiti.<br />

Attenderti aveva scosso la mia <strong>vita</strong>lità. Tutto era<br />

apparso più luminoso. Ogni cosa aveva ripreso contorni<br />

precisi, netti, e la <strong>vita</strong> correva <strong>di</strong> nuovo verso<br />

un futuro.<br />

Ora vivo un eterno presente, dominato dalla paura<br />

<strong>di</strong> <strong>per</strong>derti.<br />

A volte, sai, ho un dubbio. Forse la curiosità <strong>di</strong> conoscerti<br />

ha impresso <strong>una</strong> brusca accelerata al tuo<br />

momento <strong>di</strong> venire al mondo e mi sento in colpa <strong>per</strong><br />

questo.<br />

Era appena iniziato il sesto mese <strong>di</strong> gravidanza.<br />

Un dolore improvviso. Una pausa. Poi ancora dolore,<br />

violento e un <strong>di</strong>lagare del liquido che avrebbe<br />

dovuto proteggerti. Successe tutto <strong>per</strong> strada ed io<br />

mi accovacciai quasi a volermi inutilmente nascondere.<br />

Intanto tu premevi, premevi, cercando un<br />

varco alla luce. Qualcuno accorse in mio aiuto. Un<br />

suono lacerante s’impose al frastuono del traffico:<br />

l’ambulanza si sforzò <strong>di</strong> correre e zigzagare tra le<br />

automobili che a loro volta cercavano <strong>di</strong> scansarsi.<br />

Intuii il tragitto dagli scossoni assestati al mio corpo.<br />

Il dolore era forte. No! Non il dolore fisico. Era<br />

lancinante la sofferenza <strong>di</strong> sentire che stavo <strong>per</strong> <strong>per</strong>derti.<br />

Tentarono tutto sai, proprio tutto. Io volevo trattenerti.<br />

“È presto”, urlavo. Fu tutto inutile. Nascesti<br />

ma non sentii il tuo primo<br />

vagito accarezzarmi il cuore. Vi<strong>di</strong> solo un affannarsi<br />

<strong>di</strong> corpi bianchi intorno a te. E mani che volteggiavano,<br />

si abbassavano, si alzavano. Sai, pensai<br />

a mani <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore d’orchestra che <strong>di</strong>rigono un<br />

muto concerto <strong>di</strong> dolore. Poi svenni. O mi addormentai.<br />

Troppo stanca o forse, <strong>una</strong> parte <strong>di</strong> me si<br />

rifiutò <strong>di</strong> guardare. Mi spiace ancora <strong>per</strong> quella <strong>per</strong><strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> coscienza, quel sonno improvviso che mi<br />

allontanò da te. Al risveglio chiesi subito tue notizie.<br />

Mi <strong>di</strong>ssero che eri<br />

un batuffolo, tanto, troppo piccolo. Che eri nato<br />

praticamente morto. Cosa voleva <strong>di</strong>re? Trovai assur<strong>di</strong><br />

quei due termini così contrad<strong>di</strong>ttori messi vicini.<br />

Ti avevano rianimato. Ora eri chiuso in <strong>una</strong> scatola<br />

<strong>di</strong> vetro. La pelle trasparente e tesa. Il corpo<br />

fragile e scosso da tremiti. Quando ti vi<strong>di</strong> <strong>per</strong> la prima<br />

volta pensai a Biancaneve chiusa nella sua teca<br />

<strong>di</strong> cristallo <strong>per</strong>ché avvelenata dalla strega cattiva.<br />

Mi avvicinai alla tua culla e ti osservai: piccolo, quasi<br />

immobile. Ogni tanto un sussulto. Avrei voluto


prepararti <strong>una</strong> nicchia in fondo al mio cuore e lì<br />

tenerti, cacciando la tua strega avvelenatrice.<br />

Si succedettero i giorni, scan<strong>di</strong>ti dalla mie visite<br />

in ospedale dove tu rimanesti a lungo. Mi <strong>di</strong>ssero,<br />

finalmente che potevo portarti a casa, con<br />

me. Eri cresciuto ma <strong>una</strong> breve mancanza d’ossigeno<br />

(i tuoi polmoni erano così minuti), ti avrebbe<br />

segnato <strong>per</strong> sempre. Non me ne importò<br />

molto. Certo avevo notato i tuoi movimenti, a volte<br />

scatti improvvisi, quasi il tuo corpo fosse <strong>per</strong>cosso<br />

da brivi<strong>di</strong>. Ma io ce l’avrei fatta a risvegliare<br />

lo spirito nel tuo corpo, richiamando l’anima<br />

dall’antro oscuro nel quale era precipitata.<br />

Dapprima non mi accorsi che tu non riuscivi<br />

ad imparare. La tua voce si modulava in piccole<br />

grida e gorgheggi che impreziosivano il mio silenzio.<br />

Qualche balbettio … poi più nulla. Non<br />

imparasti a gattonare, a camminare, ad afferrare<br />

gli oggetti. Eri condannato a restare un eterno<br />

neonato. Ora hai quasi otto anni. A scuola<br />

che frequenti senza un quaderno, in modo grigio<br />

come tante tue giornate, ti sopportano.<br />

Tanto sei un “han<strong>di</strong>cap che non <strong>di</strong>sturba” come<br />

sentii <strong>di</strong>re <strong>di</strong> te da due insegnanti, nei corridoi<br />

della scuola dove spesso transitavo rapida e<br />

furtiva <strong>per</strong> non cogliere gli sguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> pietà a me<br />

rivolti.<br />

Sorri<strong>di</strong> spesso. Il più bel sorriso mai visto sul<br />

volto <strong>di</strong> un bambino. E gli altri bambini hanno<br />

imparato a comunicare con te attraverso quel<br />

sorriso.<br />

Quando hai compiuto sei anni ho guardato le<br />

vetrine colme <strong>di</strong> zaini colorati, <strong>di</strong> quaderni, <strong>di</strong><br />

astucci che tu non avresti mai a<strong>per</strong>to.<br />

Ah come avrei voluto gettare fango su quei<br />

colori <strong>per</strong> spegnerli come le mie notti quando<br />

immobile nel buio cerco <strong>di</strong> sentire se respiri. A<br />

volte, durante le lunghe attese come questa, in<br />

questa sala in penombra, quando <strong>una</strong> febbre<br />

banale rischia <strong>di</strong> trascinarti definitivamente tra<br />

le ombre, ho pregato l’angelo dei bambini <strong>per</strong>ché<br />

ti portasse via leggero, sulle sue ali. Così<br />

volando, senza il peso del tuo corpo contratto<br />

potresti vedere i colori dell’universo; danzare al<br />

suono della musica e cantare con la tua voce<br />

<strong>una</strong> delle canzoni che ti ripeto spesso <strong>per</strong> farti<br />

sorridere.<br />

Anche ora mi ha raggiunto questo pensiero.<br />

Ma, imme<strong>di</strong>atamente mi pento.<br />

Si! Mi pento <strong>per</strong>ché ti amo. Amo le tue piccole<br />

grida <strong>di</strong> sorpresa quando riesco a scordare la<br />

tristezza e ti canto <strong>una</strong> canzone; oppure quando<br />

mangiamo il gelato e tu, riconoscendolo spalanchi<br />

la bocca <strong>per</strong> farti imboccare. E allora con<br />

fatica apri le mani serrate dalla malattia e afferri<br />

<strong>Impegno</strong> <strong>per</strong> <strong>una</strong> <strong>vita</strong> <strong>migliore</strong><br />

24<br />

TU CHE SORRIDI<br />

A OGNI MIO SORRISO<br />

(de<strong>di</strong>cata a chi - seppur menomato -<br />

ci insegna ad amare la <strong>vita</strong>)<br />

<strong>di</strong> Fabiano Braccini (Milano)<br />

Ti lasci quietamente condurre ovunque<br />

-senza alcun timoretanto<br />

devotamente confi<strong>di</strong> in me :<br />

posso così guidarti verso un ristoro d’ombra<br />

oppure<br />

incontro alla luce smagliante del sole.<br />

Sovente<br />

sorri<strong>di</strong> <strong>di</strong>vertito a un gioco, a <strong>una</strong> burla,<br />

ma <strong>di</strong>venti triste se immalinconisco un poco.<br />

Corri con la fantasia quando io corro,<br />

o ti fai pensoso e assorto<br />

<strong>per</strong> un breve sconforto che mi leggi in viso.<br />

Ascolti attento un racconto, <strong>una</strong> storia,<br />

le rime <strong>di</strong> <strong>una</strong> poesia,<br />

incantato da ogni accento, da ogni mia parola.<br />

E vicino a me, osservi <strong>per</strong> ore un prato,<br />

il cielo, le onde calme del lago,<br />

col volto che pare illuminarsi <strong>di</strong> stupore.<br />

Talvolta mi guar<strong>di</strong> in silenzio<br />

aspettando un semplice gesto, un invito,<br />

un complice cenno d’intesa<br />

o l’annuncio <strong>di</strong> qualche sorpresa gra<strong>di</strong>ta :<br />

sempre stretto fidente alla mia mano<br />

fragile amico infermo, “maestro mio” <strong>di</strong> <strong>vita</strong>.<br />

un lembo del mio vestito. O mi sfiori. E il tuo gesto è<br />

<strong>una</strong> carezza, un tocco leggero ma capace <strong>di</strong> stendere<br />

le pieghe <strong>di</strong> dolore<br />

del mio viso. E allora prego. Prego quel Dio che ti ha<br />

donato a me, forse <strong>per</strong> farmi comprendere che la <strong>vita</strong><br />

non è fatta <strong>di</strong> premi ma neanche <strong>di</strong> punizioni.<br />

È <strong>una</strong> lunga e faticosa scalata <strong>per</strong> il cielo. E tutte le<br />

montagne hanno sassi e sentieri im<strong>per</strong>vi. Ma anche<br />

boschi e sorgenti e forse la mia sorgente è il tuo sorriso.<br />

E prego ancora Dio <strong>di</strong> lasciarti a me, ancora un<br />

poco <strong>per</strong>ché sei come questa luce che sembra fioca<br />

ma è capace <strong>di</strong> illuminare la mia notte.<br />

Ecco, la porta si apre. Il me<strong>di</strong>co mi viene incontro,<br />

sorride. Capisco che anche questa volta la tua voglia <strong>di</strong><br />

vivere è prevalsa. Ancora un pensiero prima <strong>di</strong><br />

riabbracciarti: “Grazie angelo dei bambini, <strong>per</strong>ché aspetti<br />

ancora”.

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