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RIVISTA 4/00 - Mare Nostrum

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mutato non avendo più la funzione di<br />

migliore ebbero i modelli con i mate-<br />

Nel Sei, Sette e Ottocento si predisposero<br />

modelli oggi in possesso degli<br />

antiquari: modelli barattati da parroci<br />

scarsamente coscienziosi in cambio di<br />

simulacri della Vergine o di Santi per<br />

ringraziarli di un evitato pericolo in<br />

mare.<br />

E’ stato riscontrato che queste opere<br />

denunciano le preoccupazioni del<br />

costruttore, per cui ne deriva a volte la<br />

cura particolare di uno scafo da parte<br />

di un carpentiere, che trascurava però<br />

l’attrezzatura: per contro un gabbiere<br />

impiegava maggiore impegno nell’attrezzatura<br />

piuttosto che nello scafo e un<br />

addetto alle manovre preferiva il pennone<br />

o un’asta di un fiocco su altre<br />

parti.<br />

I modelli eseguiti dai marinai generalmente<br />

sono lunghi un metro per non<br />

disporre, a bordo, di spazi superiori per<br />

una loro ampiezza maggiore. La più<br />

parte di questi modelli sono molto precisi<br />

nei dettagli perché il marinaio li<br />

realizzava sulla nave nella quale era<br />

imbarcato e aveva i commenti severi<br />

degli altri componenti di viaggio.<br />

I materiali impiegati sono perlopiù di<br />

legno tenero, di abete o di pino americano,<br />

per lo scafo e la pittura è rappresentata<br />

in relazione al campionario<br />

esistente nel magazzino del carpentiere.<br />

I pezzetti di piombo erano presi in<br />

prestito dallo scandaglio per creare le<br />

ancore, i cannoni, la ferramenta e le<br />

trozze dei pennoni.<br />

Il bozzellame veniva confezionato in<br />

osso, con le ossa degli avanzi di un<br />

pasto o di quegli uccelli marini catturati<br />

e, benchè i collanti non esistessero<br />

ancora, i pezzi venivano tenuti molto<br />

saldamente insieme con gomma arabica<br />

e colla da falegname. Non veniva<br />

usata la tela per le vele, ma si preferiva<br />

trasportare le anime, ma di semplici<br />

riali più umili in quanto furono com- lamierino molto sottile e leggero. Dalla<br />

offerte per grazie ricevute. Ne consegue<br />

promessi dal tempo e dall’incuria. finezza di tutti questi particolari si giu-<br />

che la stessa materia sia adeguata al rin-<br />

Se qualche esempio è rimasto, il merito dicava il lavoro del marinaio e taluni<br />

graziamento reso, per cui oltre al legno<br />

è di quei marinai cultori di questi per simulare i vetri dell’osteriggio del<br />

e alla tela sono impiegati l’oro, l’ar-<br />

oggetti degradati ai quali hanno ridato salone si servivano anche della mica.<br />

gento, gli intarsi e le pietre preziose.<br />

vita con ringiovanimenti di gusto perso- Si vuole infine rammentare che i<br />

Simili tesori non si poterono conservare<br />

nale, quindi con criteri lontani da un modelli a tutto tondo descritti sopra<br />

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a lungo integri e neppure un destino<br />

rispetto archeologico.<br />

scomparvero insieme alla navigazione<br />

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