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L'alpeggio nelle Alpi lombarde tra passato e presente - Ruralpini

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oltre), alla difficoltà della viticoltura, la s<strong>tra</strong>tegia obbligata di intensificazione produttiva si basò<br />

sull’aumento della consistenza dell’allevamento bovino e comportatò un forte aumento del carico di<br />

bestiame sui pascoli alpini. L’aumento del carico di bestiame regis<strong>tra</strong>to nel XIX secolo nel<br />

comprensorio alpivo dalla Val Masino, dalle Valli del Bitto ed alla Val Lesina (nel XIX secolo senza<br />

dubbio il più importante della Valtellina, famoso per la produzione del Bitto, già rinomato e oggetto di<br />

commercio sulle piazze della bergamasca, ma anche a Como e Milano), è possibile sulla base del<br />

confronto <strong>tra</strong> le inchieste Czoernig 268 e Serpieri. 269<br />

Tabella - Capi caricati <strong>nelle</strong> alpi pascolive delle valli Tartano, Bitto e Lesina in Bassa Valtellina<br />

Bovini Ovini Caprini<br />

1835 (Inchiesta Czoenig) 2.700 400 2.450<br />

1903 (Inchiesta Serpieri) 4.546 316 1.625<br />

Questi dati riflettono una condizione locale legata ad un particolare orientamento al mercato della<br />

produzione del formaggio d’alpe, ma è probabile che altrove il fenomeno si presentasse in termini<br />

analoghi. Oltre all’aumento del numero di vacche alpeggiate il carico delle alpi valtellinesi <strong>tra</strong> la<br />

seconda metà del XIX secolo e i primi decenni del secolo seguente aumentò anche per effetto della<br />

maggior mole dei singoli capi adulti e per l’incremento del giovane bestiame. Va tenuto <strong>presente</strong> che<br />

la taglia dei bovini nel periodo considerato si elevò significativamente determinando un ragguardevole<br />

incremento dei fabbisogni foraggeri pro capite. Nella zona considerata secondo l’inchiesta del 1835 le<br />

vacche “grosse” pesavano dalle 350 alle 380 libbre di Sondrio (279-303 kg), quelle piccole solo 150-<br />

200 libbre (120-160 kg) 270 . Il Serpieri non indica il peso delle vacche caricate sugli alpeggi valtellinesi<br />

al tempo della sua inchiesta, ma osserva che sulle alpi comasche le vacche erano di taglia<br />

particolarmente ridotta “di poco superiore a 3 q.li”. Considerando che questo autore non manca di<br />

sottolineare le migliori condizioni naturali dei pascoli e le migliori tecniche dell’ alpicoltura<br />

valtellinesi rispetto a quelle comasche, si deve ritenere che il peso vivo medio delle vacche sulle alpi<br />

valtellinesi ,all’inizio del XX secolo, fosse pari ad almeno 350 kgm con un aumento di un terzo<br />

rispetto ai primi decenni del secolo precedente. Quanto al giovane bestiame si deve rilevare come<br />

l’aumento del numero di bovini <strong>tra</strong> XIX e XX secolo risultò in gran parte legato all’aumento del<br />

giovane bestiame “da vita” (in larga misura destinato alla rimonta delle stalle della Bassa) come indica<br />

il seguente prospetto:<br />

Confronto <strong>tra</strong> categorie di bovini in provincia di Sondrio <strong>tra</strong> la metà del XIX e del XX secolo 271<br />

Periodo Vacche Vitelli/e<br />

1847-1857 22.383 8.540<br />

1935-1955 24.700 20.050<br />

Il maggior carico delle superfici a pascolo venne accompagnato da miglioramenti (spie<strong>tra</strong>menti,<br />

creazione di barech) e da un maggior impegno di manodopera nella conduzione delle mandrie al fine<br />

di garantire un grado di utilizzo ottimale della risorsa foraggera, ma in parte si <strong>tra</strong>dusse in un<br />

sovracarico e nella riduzione del periodo d’alpeggio 272 . A fine XIX dalla Valtellina a fronte di un<br />

numero complessivo di 32,000 capi bovini alpeggiati ben 4.500, erano inviati all’alpeggio in<br />

Engadina 273 , in una situazione di precarietà determinata dalle frequenti chiusure delle frontiere, decise,<br />

in seguito del manifestarsi di epizoozie, da parte ora italiana, ora elvetica. Anche questa “emigrazione”<br />

rifletteva evidentemente un difficile equilibrio <strong>tra</strong> le risorse che determinava per i piccoli allevatori<br />

268<br />

K. Czoernig, Regione Lombardia, Settore cultura e informazione. Servizio biblioteche e beni librari e documentari.<br />

Agricoltura e condizioni di vita dei lavoratori agricoli lombardi: 1835-1839. Inchiesta di Karl Czoernig, Milano, 1986.<br />

269<br />

IPASoII.<br />

270<br />

Regione Lombardia, Settore cultura e informazione. Servizio biblioteche e beni librari e documentari, op. cit., p. 320<br />

271<br />

E. Bertolina , op. cit.<br />

272<br />

“il diritto di tutti non può essere rispettato che con un abbreviamento dell’alpeggio medesimo”, IPASoIII, p. 121.<br />

273<br />

C. Fanchiotti, La questione dell’alpeggio in Valtellina, La Valtellina, 16.4.1892.

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