L'alpeggio nelle Alpi lombarde tra passato e presente - Ruralpini
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che tenevano lontati per tutto l’anno gli uomini, del frontalierato e dalle maggiori opportunità di<br />
occupazione ex<strong>tra</strong>-agricola), iniziarono a staccarsi dalla realtà dell’alpeggio. Le operazioni di<br />
caseificio era di responsabilità delle donne che potevano avvalersi dell’aiuto di pastori per la<br />
conduzione della mandria. Il ritmo di lavoro era più rilassato rispetto alle alpi sfruttate in modo<br />
unitario. In un’alpe-villaggio di Soazza (Ti) la “casara”, finiti i lavori del caseificio, –gestito in forma<br />
individuale- e messo sul fuoco il desinare:<br />
“se è bel tempo esce al sole, si siede con le altre casare a far calza, rammendare panni o far pizzi (...) [alla sera] si munge<br />
come alla mattina e si cena; poi casare e pastori si radunano in una cascina a chiaccherare, ridere e cantare attorno al fuoco, e<br />
prima di separarsi decidono in quale pascolo condurre il bestiame il giorno dopo e pregano insieme” 120 .<br />
In Val Valvarrone (Lc) dove il ruolo dell’elemento femminile era particolarmente importante 121 :<br />
“Durante il giorno uomini e donne , ragazze sopratutto, stavano attorno con le bestie e si ritrovavano al <strong>tra</strong>monto a mangiare<br />
insieme presso la casera. Poi la sera (...) dopo il magro pasto tutti si univano a cantare (...)” 122<br />
Accanto alle tipologie della “tipica” alpe unitaria e dell’alpe-villaggio (più o meno accen<strong>tra</strong>to) si<br />
devono regis<strong>tra</strong>re altre forme di insediamenti temporanei funzionali all’esercizio dell’alpeggio che non<br />
sono riconducibili alla tipologia dell’alpe. Nelle zone prealpine, dove il piano sommitale non<br />
raggiunge quote elevate (per esempio nell’area del basso Sebino) i maggenghi sono utilizzati per tutta<br />
l’estate. Queste realtà, che, peraltro, in alcune aree come il Triangolo lariano sono localmente<br />
denominate aalp anche quando l’altitudine è di soli 600-700 m slm, si avvicinano al modello<br />
dell’alpeggio quando l’importanza del pascolo diventa preminente rispetto alla produzione di fieno. La<br />
difficoltà di distinguere il maggengo dall’alpeggio sorge anche all’interno del massiccio alpino, sia in<br />
alta Valtellina che in alta Vallecamonica. In alta Valtellina (Valfurva, Valdidentro) è diffusa la<br />
presenza di baite di proprietà privata, site a quote elevate ed utilizzate durante l’estate quando il<br />
bestiame, durante il giorno, pascola su vicine superfici di proprietà comunale 123 . In alta Vallecamonica<br />
queste baite isolate potevano essere di grandi dimensioni e, per la loro gestione, i proprietari, che<br />
caricavano anche bestiame di piccoli allevatori, dovevano avvalersi di personale salariato. Si <strong>tra</strong>tta<br />
evidentemente di una tipologia che, pur non presentando l’organicità dell’alpe non è comunque<br />
riconducibile al maggengo, come dimos<strong>tra</strong> il fatto che i proprietari di queste baite possedevano a volte<br />
maggenghi veri e propri a quote inferiori. In Valfurva le alpi comunali sono poche e vengono affittate<br />
(come in <strong>passato</strong>) a gente di fuori. Le baite sono numerose (450 in 120 siti) e arrivano a 2.400 m di<br />
quota e oltre 124 . La conduzione del bestiame e la lavorazione del latte in questi piccoli nuclei erano<br />
svolte a turno, utilizzando i locali dei singoli proprietari ritenuti più idonei 125 . La differenza <strong>tra</strong> queste<br />
baite e le tipologie tipiche della Valchiavenna è legata alla forma di proprietà: in Valchiavenna<br />
l’esistenza di un’unica proprietà collettiva indivisa identifica un’alpe (Alpe Teggiate, Alpe Andossi<br />
ecc.), sia pure con una tipologia insediativa sui generis, in Valfurva, invece, ci troviamo in presenza di<br />
singole proprietà private individuali (baite e terreni) e di pascoli proprietà pubblica utilizzati in modo<br />
complementare alla proprietà privata.<br />
120<br />
ALP, p. 115.<br />
121<br />
A Premana gli uomini in <strong>passato</strong> erano impiegati <strong>nelle</strong> miniere di ferro e, in tempi più recenti, <strong>nelle</strong> officine.<br />
122<br />
P. Pensa, op. cit. p. 453.<br />
123<br />
A.R.Toniolo, op. cit.; G. Agostini, op. cit.; M. Testorelli, op. cit.<br />
124<br />
L’altitudine di questi insediamenti, paragonabile a quella delle alpi determina il carattere accessorio della produzione di<br />
fieno e non consente in alcun modo l’assimilazione al maggengo a conferma che la discriminante del tipo di proprietà non è<br />
da sola sufficiente a distinguere <strong>tra</strong> alpi e maggenghi.<br />
125<br />
M. Testorelli op. cit.