Bollettino n°4-2010 - unita' pastorale sant'ercolano
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6<br />
SAnt'ERCOLAnO<br />
L’insediamento eremitico di Campione<br />
La grotta di Sant’ Erculiano<br />
Secondo la tradizione locale, le due<br />
grotte che si aprono nella parete rocciosa<br />
che sovrasta Campione sono riconducibili,<br />
la più grande a Sant’Erculiano,<br />
l’altra al suo discepolo.<br />
Almeno per la grotta di Sant’Erculiano<br />
si tratta di una tradizione antica,<br />
in quanto ne riferisce, nel XV secolo,<br />
il Sanudo nel suo diario di viaggio. Si<br />
accorda a questa notizia Bartolomeo<br />
Vitali.<br />
La presenza degli insediamenti eremitici<br />
a Campione si inserisce in un<br />
contesto probabilmente segnato dalla<br />
presenza di due chiese: nel 1185,<br />
infatti, Urbano III in una bolla di<br />
conferma, emanata a favore del monastero<br />
di Leno, riconosce tra i beni<br />
del monastero anche una chiesa dedicata<br />
a san Lorenzo, mentre l’anno<br />
seguente lo stesso pontefice, riconoscerà<br />
alla pieve di Tignale i diritti<br />
sulla parte meridionale della penisola<br />
di Campione e l’oratorio di S.<br />
Erculiano.<br />
La grotta che ha preso il nome dal<br />
santo si trova alla quota di circa m30<br />
sul livello del lago. Per la costruzione<br />
La grotta del discepolo<br />
La grotta del discepolo è ubicata ad<br />
una cinquantina di metri da quella<br />
della Gardesana la parete rocciosa è<br />
stata tagliata verticalmente per circa<br />
m10; al di sopra di questo taglio artificiale,<br />
che ha cancellato ogni traccia<br />
di eventuali fori per ponteggi lignei,<br />
la parete prosegue sub verticale per<br />
un’altra dozzina di metri, ora superabili<br />
solo con tecnica di scalata in<br />
roccia.<br />
La grotta ha pianta ad arco ribassato,<br />
ampliato artificialmente nel livello<br />
di Sant’Erculiano, al di sopra della<br />
Gardesana che anche qui ha reso<br />
inferiore, ed è protetta verso valle da<br />
una muratura che rivela due differenti<br />
tecniche costruttive: a Ovest, nel<br />
tratto inferiore, è un’ opera incerta di<br />
pietre e numerosi frammenti di tegole<br />
di tipo romano; a Est e nel tratto<br />
superiore, si notano pietre spaccate<br />
disposte in corsi regolari con una<br />
tecnica che usualmente si ritrova in<br />
opere di età romanica. Differenti gli<br />
spessori delle murature.<br />
verticale per una decina di metri la<br />
parete rocciosa. Superata questa, si<br />
prosegue per una cinquantina di metri<br />
su una cengia fino a raggiungere<br />
la grotta. La grotta del discepolo<br />
ha la forma semicircolare irregolare<br />
ed è chiusa da un muro, sia nel lato<br />
Est, dove sono evidenti le spalle della<br />
porta di accesso e di una finestra, sia<br />
in quello Nord, al di sopra di uno<br />
sperone di roccia verticalizzato artificialmente.<br />
Sulla parete di fondo, a<br />
quote variabili, vi sono alcuni buchi<br />
per travi orizzontali che potevano<br />
servire per creare un soppalco.<br />
Tratto da “Insediamenti eremitici a<br />
Tignale” di Brogiolo e Ibsen,<br />
gentilmente segnalato dal<br />
Prof. Antonio Foglio