Bollettino n°4-2010 - unita' pastorale sant'ercolano
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26 PARROCCHiA Di tOSCOLAnO<br />
I fatti delittuosi del nostro tempo<br />
suggeriscono un pensiero angoscioso,<br />
ma anche di speranza.<br />
Colloquio con la notte<br />
Il sole già da tempo è scomparso dietro<br />
la cresta lontana dei monti e gli ultimi<br />
residui di luce si sono spenti sopraffatti<br />
dall’ombra che tutto raggiunge con rapido<br />
e tacito piede. Ma nella conca cupo-azzurra<br />
del cielo, si accendono a migliaia altri<br />
fuochi: sfavillano tremolanti e lontane le<br />
stelle, occhieggianti e curiose sulla piccola<br />
terra che pur essa si accende di mille<br />
luci. Laggiù all’orizzonte, il chiarore diffuso<br />
della città illuminata, luci sparse, casolari<br />
e capanne nelle vallate, sui pendii dei<br />
monti e piccole fiammelle tremolanti nei<br />
recinti dove riposano i nostri cari.<br />
Si fa silenzio ad un tratto; silenzio profondo<br />
che spegne adagio, or qui or là, con<br />
lieve soffio, luci e fiamme di focolari, tutto<br />
immergendo nell’altissima quiete notturna.<br />
C’è però chi veglia: una mamma stanca<br />
per il diuturno lavoro accanto ad una culla;<br />
uno studioso affonda la mente nei grossi<br />
volumi.<br />
Anch’io veglio.<br />
Mi accosto alla finestra per ascoltare il respiro<br />
della notte e le sue voci strane. Una<br />
brezza fresca mi accarezza il viso, sembra<br />
bisbigliarmi qualcosa all’orecchio. Sono in<br />
ascolto.<br />
Chi parla?<br />
Lontani rumori. Uno scoppio improvviso<br />
di risa, qualche passo frettoloso, poi più<br />
nulla, tutto silenzio.<br />
Alzo lo sguardo e affondo le pupille nell’im-<br />
mensa profondità e la mente si arresta, si<br />
smarrisce: il silenzio eterno di quegli spazi<br />
infiniti mi spaventa. Piccola creatura di<br />
un giorno e più debole di una canna scossa<br />
dal vento, fra tanto mistero.<br />
L’uomo è piccolissimo nella sua piccola<br />
dimora avvolta nell’ombra, sperduto ed<br />
errante in un vagabondaggio senza fine.<br />
Sulla breve zolla che lo ospita, quante<br />
guerre, quanta ferocia e follia in questa<br />
piccola creatura che rispetto al tempo,<br />
dura un istante.<br />
Chi piange di un pianto sconsolato? Un<br />
bimbo sperduto, vagante con passi malfermi.<br />
Grida di spavento, raffiche di morte,<br />
volti mascherati, delitti e sangue ad<br />
inzuppare la terra.<br />
Notte, perché le tue ombre non arrecano<br />
pace? Cosa nascondi di pietoso e di orrendo<br />
alle verginee stelle, il cui tremulo raggio<br />
sembra messaggio di pace e di conforto?<br />
Eppure ci sono anche parole d’amore fra<br />
le tue tenebre: cuori che si cercano, anime<br />
che si incontrano e tante persone impegnate<br />
in una solidarietà senza fine.<br />
Dilla a tutti una parola di pace, ed entra<br />
nelle case desolate degli uomini, riattizza<br />
i focolari deserti e riaccendi la fiamma<br />
dell’amore che hanno perduto.<br />
Ascoltami o notte e sii messaggera di<br />
vita.<br />
Antonio Fontana