Elezioni: astensionismo e voglia di cambiamento ... - Auser Liguria

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16.06.2013 Views

Sindacato pensionati Cgil Basta andare un po’ tra la gente, basta stare qualche ora nelle sedi del Sindacato dei Pensionati e incontrare le persone che arrivano lì, per vedere come stanno le cose, senza avere bisogno di tante statistiche (ma anche quelle confermano la reltà). La condizione materiale di tanti anziani è peggiorata in questi anni; molti di loro condividono le incertezze e le preoccupazioni di famiglie in cui i ragazzi non trovano lavoro e gli adulti spesso lo perdono. I redditi da pensione pagano più tasse di altri; pagano troppo, perchè ci sono ancora troppi che non pagano. Una malattia, la perdita di autosufficienza possono fare precipitare "sotto la soglia di povertà" persone che avrebbero un reddito anche decente. Una pensione da 1200 euro netti in su non avrà, quest'anno ed il prossimo, nessun adeguamento del suo valore all'aumento del costo della vita, che è tornato a crescere. Chi ha una casa propria, anche se ha solo quella, pagherà di nuovo una tassa in più. Certo, l'Italia era sull'orlo del disastro economico; se fosse accaduto staremmo tutti peggio. Ma per tenere a galla questa barca hanno pagato quelli che vivono del proprio lavoro e che versano regolarmente le tasse. Tutte cose che sappiamo. Così come è certo che se non ci sarà un po' di lavoro, di nuova occupazione, se non crescerà l'economia e se non cominceranno a pagate il giusto quelli che hanno di più, anche tutti i sacrifici dei lavoratori e dei pensionati non serviranno a femare il declino,l'impoverimento di tanti italiani. Questa deve essere la principale preoccupazione di chi governa oggi; questo è l'obiettivo del nostro sindacato. Le cose possono prendere un'altra piega se in Europa (a quel livello si decidono oggi cose importanti) prevarrà un altro modo di affrontare la crisi, non solo mettendo in ordine i conti pubblici, e certo non tagliando servizi e protezioni sociali, ma finanziando la crescita economica e uno stato sociale all’altezza delle necessità delle persone. E intanto, però, c’è bisogno che il Governo e il Parlamento italiano decidano di dare a chi “ha pagato” risposte precise ed urgenti: quel che si recupara dalla lotta all’evasione fiscale va restituito ai lavoratori ANNA GIACOBBE* 12 La crisi colpisce tutte le età. Ma gli anziani sono maggiormente penalizzati 20 GIUGNO 2012 MANIFESTAZIONE DEL SINDACATO PENSIONATI Dopo anni di separazione Cgil-Cisl e Uil in piazza uniti per tutelare i diritti dipendenti e ai pensionati, riducendo loro le tasse; ai più ricchi va fatta pagare una tassa sui grandi patrimoni; vanno trovati i soldi e date indicazioni precise a Comuni e Aziande sanitarie per sostenere le persone non autosufficienti con servizi e aiuti alle famiglie; l’IMU sulla prima casa deve essere cancellata e, intanto, almeno, devono pagare meno non solo le famiglie con figli, ma anche quelle che hanno disabili e anziani non autosufficenti e chi affitta a canone concordato. Sono queste le principali richieste che i sindacati dei pensionatidi di Cgil Cisl e Uil, finalmente uniti dopo anni difficili, hanno presentato e sosterranno con azioni pubbliche. In particolare stiamo preparando una giornata di mobilitazione per il 20 giugno, con tre manifestazioni contemporanee a Milano, Roma e Bari. E poi decideremo come proseguire la nostra battaglia. E’ importante che tanti e tante siano presenti. Anche avanti con l’età, nessuno “ci regala” nulla: tutto si deve conquistare e ri-conquistare. Insieme ai lavoratori, insieme ai giovani: gli interessi sono comuni. *Segretaria regionale Spi Liguria

L’opera Lirica “Aida” è, in ordine cronologico, la ventinovesima opera di Giuseppe Verdi. E’ stata composta, su libretto di Antonio Ghislanzoni (tratto, a sua volta, da un soggetto di Auguste Mariette) negli anni 1870-1871, previa richiesta del Khedivè d’Egitto. E’ stata rappresentata, per la prima volta, al teatro dell’opera del Cairo, in data 24 dicembre 1861, in occasione della cerimonia inaugurale dell’apertura del canale di Suez. Ad un primo e superficiale esame, “Aida” sembra essere un’opera semplicemente celebrativa; non a caso, essa è stata rappresentata, più volte, in occasione di festival ed è stata oggetto di innumerevoli e grandiose esecuzioni all’aperto, destinate, soprattutto, ai turisti. Ma, le cose non sono così semplici; se noi esaminiamo l’opera nel suo profondo, possiamo riscontrare il suo alto significato etico e spirituale e possiamo scorgere in essa un eccezionale valore anche sotto il profilo puramente artistico e musicale. Incominciamo, allora, ad esaminarla partendo dalla trama, articolata in quattro atti. Atto primo- quadro primo Palazzo del re a Menfi Aida, figlia del re etiope Amonasro, vive, come una schiava, alla corte del re d’Egitto. Si è innamorata di Radames ed i suoi sentimenti sono ricambiati appassionatamente(vedi la romanza di Radames: “Celeste Aida”). Ma, anche la figlia del re d’Egitto, Amneris ama il giovane e valoroso guerriero; tuttavia, ella si accorge, con inquietudine, che Radames nutre nei confronti di Aida una profonda simpatia (terzetto: Aida, Amneris, Radames). ALDO PASTORE Al riaccendersi della guerra tra Etiopia ed Egitto, Radames, viene nominato condottiero delle truppe reali. Tutti gli augurano la vittoria; anche Aida, la quale, solo più tardi, si rende conto di aver desiderato la sconfitta del padre e, disperata, chiede agli Dei Patrizi consolazione alle proprie pene. Il conflitto interiore tra il sentimento per il padre e quello per l’uomo che ama è insolubile (vedi aria di Aida:”Ritorna vincitor”). Atto primo- quadro secondo Interno del tempio di Vulcano a Menfi. Sacerdoti e sacerdotesse invocano la divinità con canti e danze rituali, affinché Radames possa ritornare vincitore. Il gran sacerdote Ramfis consegna al condottiero la sacraspada. Atto secondo – quadro primo Sala nell’appartamento di Amneris. Gli egizi, guidati da Radames, hanno sconfitto gli etiopi. Aiutata dalle ancelle, Amneris si abbiglia sontuosamente per partecipare alla celebrazione della vittoria. Rimasta sola con Aida, riesce con uno stratagemma a farle confessare il suo amore per Radames (scena e duetto”Trema o vil schiava”). Atto secondo – quadro secondo Una delle porte della città di Tebe. I soldati egizi, tornati in patria, vengono accolti dal popolo esultante (Marcia trionfale). Amneris incorona Radames con il serto dei vincitori e il re promette solennemente al condottiero di soddisfare ogni suo desiderio. Radames chiede che venga concessa la libertà ai prigionieri etiopi. Il re acconsente, trattenendo però, in ostaggio Aida e suo padre. 13 LA NOBILTÀ E IL MESSAGGIO DI AIDA Quindi, offre a Radames la mano di Amneris e la successione al trono d’Egitto. Atto terzo Sulle rive del Nilo di notte. Alla vigilia delle nozze, Amneris si reca a pregare nel tempio di Iside. Sulle sponde del Nilo, Aida attende Radames per un incontro segreto (aria di Aida: ”O cieli azzurri”). Amonasro, che ha seguito la figlia, ne approfitta per ricordarle le pene sofferte dal suo popolo e convincerla a farsi rivelare da Radames i piani di battaglia dell’esercito egizio (duetto: Aida- Amonasro: “Rivedrai le foreste imbalsamate” ). Aida convince Radames a fuggire con lei (duetto: Aida -Radames:” Oltre il Nilo ne attendono i prodi a noi devoti”). Non appena Radames svela attraverso quale percorso il suo esercito avanzerà contro gli etiopi, Amonasro, che ha udito tutto di nascosto, esce dall’oscurità e si presenta a Radames con atteggiamento trionfale, dichiarando di essere il Re degli Etiopi. Amneris, uscita dal tempio, è testimone dell’involontario tradimento e denuncia il complotto ai sacerdoti ed alle guardie. Mentre Aida ed Amonasro riescono a fuggire, Radames si consegna prigioniero al capo dei sacerdoti. Atto quarto- quadro primo Sala del palazzo del re d’Egitto. Radames, accusato di alto tradimento, si difende davanti al tribunale dei sacerdoti. Amneris promette di salvarlo, purché rinunci ad Aida. Radames, irremovibile, è pronto a sacrificare la vita (scena e duetto Amneris Radames: E’ la morte un ben supremo”). (Segue a pagina 14)

L’opera Lirica<br />

“Aida” è, in or<strong>di</strong>ne cronologico, la<br />

ventinovesima opera <strong>di</strong> Giuseppe<br />

Ver<strong>di</strong>. E’ stata composta, su libretto<br />

<strong>di</strong> Antonio Ghislanzoni (tratto, a sua<br />

volta, da un soggetto <strong>di</strong> Auguste<br />

Mariette) negli anni 1870-1871,<br />

previa richiesta del Khe<strong>di</strong>vè<br />

d’Egitto. E’ stata rappresentata, per<br />

la prima volta, al teatro dell’opera<br />

del Cairo, in data 24 <strong>di</strong>cembre<br />

1861, in occasione della cerimonia<br />

inaugurale dell’apertura del canale<br />

<strong>di</strong> Suez.<br />

Ad un primo e superficiale esame,<br />

“Aida” sembra essere un’opera<br />

semplicemente celebrativa; non a<br />

caso, essa è stata rappresentata,<br />

più volte, in occasione <strong>di</strong> festival ed<br />

è stata oggetto <strong>di</strong> innumerevoli e<br />

gran<strong>di</strong>ose esecuzioni all’aperto,<br />

destinate, soprattutto, ai turisti. Ma,<br />

le cose non sono così semplici; se<br />

noi esaminiamo l’opera nel suo<br />

profondo, possiamo riscontrare il<br />

suo alto significato etico e spirituale<br />

e possiamo scorgere in essa un<br />

eccezionale valore anche sotto il<br />

profilo puramente artistico e<br />

musicale. Incominciamo, allora, ad<br />

esaminarla partendo dalla trama,<br />

articolata in quattro atti.<br />

Atto primo- quadro primo<br />

Palazzo del re a Menfi<br />

Aida, figlia del re etiope Amonasro,<br />

vive, come una schiava, alla corte<br />

del re d’Egitto. Si è innamorata <strong>di</strong><br />

Radames ed i suoi sentimenti sono<br />

ricambiati appassionatamente(ve<strong>di</strong><br />

la romanza <strong>di</strong> Radames: “Celeste<br />

Aida”). Ma, anche la figlia del re<br />

d’Egitto, Amneris ama il giovane e<br />

valoroso guerriero; tuttavia, ella si<br />

accorge, con inquietu<strong>di</strong>ne, che<br />

Radames nutre nei confronti <strong>di</strong> Aida<br />

una profonda simpatia (terzetto:<br />

Aida, Amneris, Radames).<br />

ALDO PASTORE<br />

Al riaccendersi della guerra tra<br />

Etiopia ed Egitto, Radames, viene<br />

nominato condottiero delle truppe<br />

reali. Tutti gli augurano la vittoria;<br />

anche Aida, la quale, solo più tar<strong>di</strong>,<br />

si rende conto <strong>di</strong> aver desiderato la<br />

sconfitta del padre e, <strong>di</strong>sperata,<br />

chiede agli Dei Patrizi consolazione<br />

alle proprie pene.<br />

Il conflitto interiore tra il sentimento<br />

per il padre e quello per l’uomo che<br />

ama è insolubile (ve<strong>di</strong> aria <strong>di</strong><br />

Aida:”Ritorna vincitor”).<br />

Atto primo- quadro secondo<br />

Interno del tempio <strong>di</strong> Vulcano a<br />

Menfi.<br />

Sacerdoti e sacerdotesse invocano<br />

la <strong>di</strong>vinità con canti e danze rituali,<br />

affinché Radames possa ritornare<br />

vincitore. Il gran sacerdote Ramfis<br />

consegna al condottiero la sacraspada.<br />

Atto secondo – quadro primo<br />

Sala nell’appartamento <strong>di</strong> Amneris.<br />

Gli egizi, guidati da Radames,<br />

hanno sconfitto gli etiopi. Aiutata<br />

dalle ancelle, Amneris si abbiglia<br />

sontuosamente per partecipare alla<br />

celebrazione della vittoria. Rimasta<br />

sola con Aida, riesce con uno<br />

stratagemma a farle confessare il<br />

suo amore per Radames (scena e<br />

duetto”Trema o vil schiava”).<br />

Atto secondo – quadro secondo<br />

Una delle porte della città <strong>di</strong> Tebe.<br />

I soldati egizi, tornati in patria,<br />

vengono accolti dal popolo<br />

esultante (Marcia trionfale).<br />

Amneris incorona Radames con il<br />

serto dei vincitori e il re promette<br />

solennemente al condottiero <strong>di</strong><br />

sod<strong>di</strong>sfare ogni suo desiderio.<br />

Radames chiede che venga<br />

concessa la libertà ai prigionieri<br />

etiopi. Il re acconsente, trattenendo<br />

però, in ostaggio Aida e suo padre.<br />

13<br />

LA NOBILTÀ<br />

E IL MESSAGGIO<br />

DI AIDA<br />

Quin<strong>di</strong>, offre a Radames la mano <strong>di</strong><br />

Amneris e la successione al trono<br />

d’Egitto.<br />

Atto terzo<br />

Sulle rive del Nilo <strong>di</strong> notte.<br />

Alla vigilia delle nozze, Amneris si<br />

reca a pregare nel tempio <strong>di</strong> Iside.<br />

Sulle sponde del Nilo, Aida attende<br />

Radames per un incontro segreto<br />

(aria <strong>di</strong> Aida: ”O cieli azzurri”).<br />

Amonasro, che ha seguito la figlia,<br />

ne approfitta per ricordarle le pene<br />

sofferte dal suo popolo e<br />

convincerla a farsi rivelare da<br />

Radames i piani <strong>di</strong> battaglia<br />

dell’esercito egizio (duetto: Aida-<br />

Amonasro: “Rivedrai le foreste<br />

imbalsamate” ). Aida convince<br />

Radames a fuggire con lei (duetto:<br />

Aida -Radames:” Oltre il Nilo ne attendono i<br />

pro<strong>di</strong> a noi devoti”). Non appena<br />

Radames svela attraverso quale<br />

percorso il suo esercito avanzerà<br />

contro gli etiopi, Amonasro, che ha<br />

u<strong>di</strong>to tutto <strong>di</strong> nascosto, esce<br />

dall’oscurità e si presenta a<br />

Radames con atteggiamento<br />

trionfale, <strong>di</strong>chiarando <strong>di</strong> essere il Re<br />

degli Etiopi. Amneris, uscita dal<br />

tempio, è testimone dell’involontario<br />

tra<strong>di</strong>mento e denuncia il complotto<br />

ai sacerdoti ed alle guar<strong>di</strong>e. Mentre<br />

Aida ed Amonasro riescono a<br />

fuggire, Radames si consegna<br />

prigioniero al capo dei sacerdoti.<br />

Atto quarto- quadro primo<br />

Sala del palazzo del re d’Egitto.<br />

Radames, accusato <strong>di</strong> alto<br />

tra<strong>di</strong>mento, si <strong>di</strong>fende davanti al<br />

tribunale dei sacerdoti. Amneris<br />

promette <strong>di</strong> salvarlo, purché rinunci<br />

ad Aida. Radames, irremovibile, è<br />

pronto a sacrificare la vita (scena e<br />

duetto Amneris Radames: E’ la morte un<br />

ben supremo”).<br />

(Segue a pagina 14)

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