Elezioni: astensionismo e voglia di cambiamento ... - Auser Liguria
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La Costituzione e il lavoro<br />
SINDACATI UNITI PER CONFERMARE IL VALORE DEL LAVORO<br />
FRANCESCO ROSSELLO*<br />
Viviamo tempi <strong>di</strong>fficili. Nell’articolo a fianco, Dabove traccia<br />
un breve quadro del precariato nella nostra provincia; in<br />
altre occasioni abbiamo descritto gli effetti della crisi<br />
sull’economia locale e sull’occupazione. Ognuno <strong>di</strong> noi<br />
vive sulla propria pelle il <strong>di</strong>sagio più o meno pesante che<br />
deriva da questa situazione, gli effetti nefasti <strong>di</strong> questa crisi<br />
incidono <strong>di</strong>rettamente sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> tutti.<br />
Quando qualcuno soffre, serve a poco <strong>di</strong>rgli “guarda che<br />
stai male” perché lo sa già, occorre invece scoprire le<br />
cause del suo dolore ed in<strong>di</strong>viduare la terapia giusta.<br />
Proviamo quin<strong>di</strong> a soffermarci prima sulla <strong>di</strong>agnosi, poi<br />
sulla cura. Nei mesi scorsi i Governi europei, e con essi il<br />
Governo Monti, ci hanno spiegato che l’’unica via per<br />
uscire dalla crisi risiedeva nel rigore e nell’austerità, era<br />
necessario riportare in pareggio i conti pubblici, tagliando<br />
la spesa pubblica, se occorre anche welfare, sanità e<br />
istruzione. Si <strong>di</strong>ceva “Prima ci vuole il risanamento, poi si<br />
penserà alla crescita”. Queste idee sono tipiche della<br />
destra europea e si basano sul concetto che gli Stati<br />
nazionali vadano gestiti come un’azienda privata, per cui i<br />
servizi pubblici non possono essere finanziati con il debito<br />
(da qui l’idea assolutamente non con<strong>di</strong>visibile <strong>di</strong> inserire in<br />
Costituzione l’obbligo <strong>di</strong> pareggio <strong>di</strong> bilancio). Sulla base <strong>di</strong><br />
questo principio sono state aumentate spropositatamente<br />
le tasse che però, sono state utilizzate per ripianare il<br />
deficit pubblico. Quin<strong>di</strong> ad un aumento delle tasse non ha<br />
corrisposto un aumento dei servizi nella quantità e nella<br />
qualità, al contrario anche i servizi sono <strong>di</strong>minuiti perché<br />
anche i Comuni hanno dovuto dare il proprio contributo<br />
all’obiettivo del risanamento accettando <strong>di</strong> vedersi ridurre<br />
le risorse. Quin<strong>di</strong> più tasse e meno servizi, una situazione<br />
che unita alla crisi industriale ed occupazionale, si è<br />
rivelata esplosiva. Le persone perdono il lavoro, pagano<br />
più tasse, non hanno prospettive e, quin<strong>di</strong> consumano <strong>di</strong><br />
meno. Meno consumi vuol <strong>di</strong>re ancora più crisi aziendali e<br />
più <strong>di</strong>soccupazione. Gli Stati <strong>di</strong>ventano bersaglio <strong>di</strong><br />
attacchi finanziari, le borse perdono, il famigerato spread<br />
aumenta, aumentano gli interessi sul debito che dobbiamo<br />
pagare e, alla fine <strong>di</strong> questo circolo vizioso, tutti i nostri<br />
sacrifici vanno in fumo e che, come beffa finale, il nostro<br />
debito aumenti anziché <strong>di</strong>minuire. Questa è la <strong>di</strong>agnosi e<br />
la prima cosa da <strong>di</strong>re con forza è che questa ricetta <strong>di</strong><br />
destra, che fino a qualche settimana fa ci veniva venduta<br />
come l’unica possibile, si è rivelata fallimentare.<br />
Fatta questa premessa, la cura non può che consistere in<br />
scelte <strong>di</strong> politica economica <strong>di</strong>verse e, se possibile,<br />
opposte, a quelle <strong>di</strong> prima. Nei giorni scorsi il Governo ha<br />
licenziato la riforma del mercato del lavoro, una riforma<br />
debole ed insufficiente che è stata venduta falsamente<br />
come uno strumento utile a creare occupazione. Non è<br />
con queste leggi che si crea occupazione, ma liberando<br />
risorse che facciano ripartire la produzione ed i consumi.<br />
11<br />
Come fare? Abolire l’Imu sull’abitazione principale,<br />
aumentare le detrazioni sui red<strong>di</strong>ti da lavoro <strong>di</strong>pendente<br />
per ridurre subito le tasse a lavoratori e pensionati,<br />
allentare il patto <strong>di</strong> stabilità per quei Comuni che hanno<br />
lavori cantierabili e potrebbero pagarli. Sono tutti interventi<br />
finanziabili utilizzando le risorse recuperate dalla lotta<br />
all’evasione fiscale, riducendo i costi della politica e i costi<br />
per le “consulenze” nel sistema pubblico, tassando in<br />
maniera più incisiva i capitali esportati e, soprattutto,<br />
istituendo una patrimoniale vera che colpisca le gran<strong>di</strong><br />
ricchezze. All’art. 4 la Costituzione impegna lo Stato a<br />
“promuovere le con<strong>di</strong>zioni” che rendano effettivo il <strong>di</strong>ritto al<br />
lavoro. Con questa formulazione, lo Stato non deve<br />
trovare un posto <strong>di</strong> lavoro per ogni singolo citta<strong>di</strong>no, ma<br />
deve creare le con<strong>di</strong>zioni economiche e sociali che lo<br />
mettano nelle con<strong>di</strong>zioni “<strong>di</strong> svolgere, secondo le proprie<br />
possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che<br />
concorra al progresso materiale o spirituale della società”.<br />
Creare queste con<strong>di</strong>zioni è un dovere costituzionale e per<br />
questo, Cgil, Cisl e Uil hanno scelto <strong>di</strong> manifestare<br />
unitariamente e <strong>di</strong> proporre la propria “cura” in occasione<br />
del 2 giugno (manifestazione rinviata al 16 giugno a<br />
seguito del terremoto in Emilia). Quin<strong>di</strong> non solo scendere<br />
in piazza per manifestare un <strong>di</strong>sagio, ma, come sempre,<br />
per chiedere scelte politiche <strong>di</strong>verse.<br />
*Segretario Camera del Lavoro <strong>di</strong> Savona<br />
IL PRECARIATO A SAVONA<br />
FAUSTO DABOVE*<br />
Quello del precariato <strong>di</strong>ffuso ed ormai insostenibile sotto<br />
ogni punto <strong>di</strong> vista (sociale, economico, morale) è un<br />
fenomeno che ha investito in pieno anche la nostra<br />
provincia. Nel 2011 a Savona ben l’85% delle assunzioni<br />
sono avvenute con forme contrattuali precarie e solo nel<br />
15% dei casi il lavoratore ha ottenuto un contratto a tempo<br />
indeterminato. In altri termini su 20 savonesi che riescono<br />
a trovare lavoro, cosa già <strong>di</strong> per sé <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong> questi tempi,<br />
solo 3 vengono assunti con contratto a tempo<br />
indeterminato: gli altri 17 ottengono solo contratti precari.<br />
Per le persone sotto i 30 anni <strong>di</strong> età la situazione è ancora<br />
peggiore: in questo caso la percentuale <strong>di</strong> chi viene<br />
assunto con un contratto a tempo indeterminato è minore<br />
del 9%. Da tempo la precarietà non è più un fenomeno<br />
riconducibile solo ai giovani che entrano nel mondo del<br />
lavoro: anche chi cerca lavoro perché l’ha perso a causa<br />
della crisi si trova, in<strong>di</strong>pendentemente dall’età, <strong>di</strong> fronte<br />
questo scenario. Nella nostra provincia questa precarietà<br />
si manifesta prioritariamente con i contratti a tempo<br />
determinato (circa il 48% del totale delle assunzioni), quelli<br />
a chiamata (più 14%), o in somministrazione (interinali,<br />
circa il 10%). Seguono poi le tipologie contrattuali non<br />
riconducibili a lavoro <strong>di</strong>pendente, come i <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />
collaborazione (poco meno del 5% del totale delle<br />
assunzioni). Ci sono, infine, le false Partite Iva che spesso<br />
possono mascherare un rapporto <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>pendente: un<br />
fenomeno <strong>di</strong>fficile da stimare ma in sensibile aumento<br />
anche a Savona.<br />
*Segretario Ni<strong>di</strong>L CGIL Savona<br />
Ni<strong>di</strong>L (Nuove Identità <strong>di</strong> Lavoro) è la categoria che si occupa dei<br />
lavoratori con forme contrattuali precarie come il lavoro interinale,<br />
l’associazione in partecipazione, il contratto a progetto, le partite Iva<br />
in<strong>di</strong>viduali.