Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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Monsignor Vicario Generale, pregato dal Padre Diffinitore Gaudenzio ad istanza di me, che per mio incomodo catarroso non posso uscire di convento, ha conceduto alla P.V.R. la chiesta facoltà d’assolvere un penitente dal gran peccato dell’omicidio volontario, che io voglio supporre un infanticidio 376 . Questa si è la prima volta, che ho avuto l’impegno di chiedere così fatta licenza, e bramo che sia eziandio l’ultima. Mi spiace, che la P.V. pensi, e tratti di sgravarsi del peso guardianale. Ciò non ostante le rispondo, che mi ricorderò di Lei nella prossima Congregazione. Frattanto le fo sapere, che l’altra sera è giunto qua per sostenere l’esame regio lettoresco il suo Padre Vicario Regalato: e riverendola mi dico. Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo. Ieridì saranno stati sacerdoti tutti li nostri chierici mandati a Feltre, conforme ha scritto il Padre Bernardino loro condottiere. 3060. 1805 Al P. lettore Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles. R.P.S.L.G.C. Trento 19 aprile 1805 377 . Intanto, che F. Vincenzio Maria sta compendiando la leggenda bollandiana di s. Vittore Moro, gli spedisco quella di Pietro de’ Natali, supponendo, che possa essergli di qualche giovamento preventivo: e notificandogli, che ai sedici del corrente in Feltre sono stati ordinati sacerdoti anche F. Urbano, e F. Crescenzio 378 , lo riverisco, e resto, col dispiacere, che il padre Guardiano d’Arco (Gio. Evangelista) si trova viaticato in Nago, in casa Gazzoletta, non potendo essere trasportato alle Grazie 379 . 3061. 1805 Al sig. don Bartolommeo de Ioris. Mezlombardo. Molto illustre e molto rev. sig. e padrone colendissimo. Trento, s. Bernardino 20 aprile 1805 380 . Unitamente con questa rimando a V.S. Molto illustre, e Molto rev. i tre rotoli, e la carta, che mi ha spedito da trascrivere. Fra di loro troverà la mia qualunque siasi copia senza veruna breviatura. Della carta ho fatto poco uso, perché non è una copia intera del rotolo più antico, e perché non la credo tutta sincera. Non ho trascritto il rotolo terzo, perché si è una copia del secondo, con pochissime, e non rimarchevoli varianti, una delle quali sta nella soscrizione, dove si legge Petri Crivelli de Gardulo publicus imperiali authoritate Notarius. Benché sappia, che in Enno furonvi de’ Berti, non posso credere, che debba leggersi Valentinus Berti de Enno, piuttosto leggerei Valentinus quondam Berti; ma pure non ardisco di scriver tanto. Eziandio dello scritto alla pag. 7 honore, et utilitate non son contento. Alla pag. 12 ho scritto: Ego Laurentius filius quondam egregii domini Adreae notarius, olim domini Laurentii notarii de Campo Enni, perché ho trovato altrove, che nel 1498 visse Ser Laurentius Notarius de Campo Enni: nel 1531 Ser Andreas Notarius de Campo Enni: nel 1566 Egregius dominus Laurentius Notarius filius quondam domini Andreae Notarii de Pangratiis de Campo 376 Ha conceduto l’assolvere dal peccato, ma non dalla irregolarità in caso che fossesi contratta. 377 Spedite tutte due li 20 aprile. Ricevuta la mia li 22. 378 Di lui discepoli. 379 Morì li 21 aprile. 380 Spedita li 22.

Enni: e nel 1570 Egregius Dominus Laurentius Notarius filius quondam Egregii Tabellionis Domini Andreae e Pangratiis de Campo Plebis Enni. Questi tre Lorenzo, Andrea, e Lorenzo detto giuniore, ed anche sex Pancratius, sono lodati nell’inscrizione sepolcrale de’ signori Campi, posta l’anno 1570 nella chiesa curata di Campo d’Enno. Odorico barone di Spor fiorì negli anni 1549, 1561, 1564. Un Giovanni Maorini da Maorina di Spor Maggiore, detto anche di Trento, nel 1655 vestì l’abito nostro francescano col nome di F. Carlo, e morì sacerdote in s. Bernardino di Trento l’anno 1691. Graduato. La ringrazio della limosina, che s’è compiaciuta di fare in pro di questo nostro povero convento: ed assicurandola, che favorendoci d’una sua visita, sarà ben veduta, con tutto il rispetto la riverisco, e mi professo. Di V.S.M.Ill.re, e M. Rev. Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo di Volano. Nota. I detti rotoli sono rotti, e di caratteri tristi, e smarriti. La mia copia è senza breviature, di carattere tutti distinto, chiaro, e netto, e di carta grossa del secolo decimosettimo, in 4°, pagg. 19. Ha questo titolo: Locationes duae perpetuales Mansus de Maurina Plebis Spaurensis factae Annis 1366, et 1632. Comincia: Exemplum ex authentico relevatum Anno 1805. Possono leggersi nel mio codice diplomatico To. V, pag. 549, et seqq. (num. 1159), La limosina cartacea fu di troni 26,3 per ricognizione d’altra copia fatta nel giugno, di cui sopra num. 2878, pag. 3653 381 . 3062. 1805 Al P. lettore Sisinnio Maria da Sanzeno. Mezlombardo. Rev. Padre lettore sia lodato Gesù Cristo S.N. Trento 21 aprile 1805 382 . Ringrazio la P.V.R. dell’avviso datomi, che la mia risposta alla quistione rinaldiana sia stata ben ricevuta, e messa in pratica. Dal che prendo motivo di sperare, che gioverà eziandio fuori di Mezlombardo. La prego poi di consegnare al P.R.S.P. Bartolommeo de Ioris le carte qui rinchiuse. La loro copia mi ha costato molta fatica, e molto tempo,ed anche attesa la barbarie del notaio seniore, e molta nausea. Godo però d’avere proccurato al possibile di rendere servito il lodato signor abate, cui rendo grazie della fattaci limosina, e scrivo, che sarà gradita la di lui visita. Rapporto alle descrizioni enipontane io non posso dirle altro, se non se, che non sono ancora comparse tutte, benché sia stato scritto a Insprugg, che si aspettano 383 . Frattanto Ella sia di buon animo, speri in bene: e mi raccomandi al signor Iddio come vecchio cadente ecc. 3063. 1805 Pro memoria 384 . Queste sacre Reliquie furono estratte dai tre altari marmorei della chiesa di San Michele di monache Clarisse appresso Trento, nel febbraio di quest’anno 1805,quando la medesima chiesa fu convertita in un magazzino militare 385 . L’estrattore fu il sig. Giuseppe Pizzoli gastaldo delle monache coll’aiuto di due fabbri ferrari, e colla previa 381 Nel 1662 gli 8 agosto è morto Angelus S.R.E. cardinalis Iorius da Camerino aetatis an. 77. 382 Spedita li 22. 383 Li 24 ho inteso, che sono venute al Castello di Trento. 384 Aprile 1805. 385 Le ho riposte nell’archivio provinciale. Ora nel maggio voglionsi levati anche gli altari.

Monsignor Vicario Generale, pregato dal Padre Diffinitore Gaudenzio ad istanza di<br />

me, che per mio incomodo catarroso non posso uscire di convento, ha conceduto alla<br />

P.V.R. la chiesta facoltà d’assolvere un penitente dal gran peccato dell’omicidio<br />

volontario, che io voglio supporre un infanticidio 376 . Questa si è la prima volta, che ho<br />

avuto l’impegno di chiedere così fatta licenza, e bramo che sia eziandio l’ultima.<br />

Mi spiace, che la P.V. pensi, e tratti di sgravarsi del peso guardianale. Ciò non<br />

ostante le rispondo, che mi ricorderò di Lei nella prossima Congregazione. Frattanto le<br />

fo sapere, che l’altra sera è giunto qua per sostenere l’esame regio lettoresco il suo<br />

Padre Vicario Regalato: e riverendola mi dico.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Ieridì saranno stati sacerdoti tutti li nostri chierici mandati a Feltre, conforme ha<br />

scritto il Padre Bernardino loro condottiere.<br />

3060. 1805<br />

Al P. lettore Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Trento 19 aprile 1805 377 .<br />

Intanto, che F. Vincenzio Maria sta compendiando la leggenda bollandiana di s.<br />

Vittore Moro, gli spedisco quella di Pietro de’ Natali, supponendo, che possa essergli di<br />

qualche giovamento preventivo: e notificandogli, che ai sedici del corrente in Feltre<br />

sono stati ordinati sacerdoti anche F. Urbano, e F. Crescenzio 378 , lo riverisco, e resto, col<br />

dispiacere, che il padre Guardiano d’Arco (Gio. Evangelista) si trova viaticato in Nago,<br />

in casa Gazzoletta, non potendo essere trasportato alle Grazie 379 .<br />

3061. 1805<br />

Al sig. don Bartolommeo de Ioris. Mezlombardo.<br />

Molto illustre e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 20 aprile 1805 380 .<br />

Unitamente con questa rimando a V.S. Molto illustre, e Molto rev. i tre rotoli, e la<br />

carta, che mi ha spedito da trascrivere. Fra di loro troverà la mia qualunque siasi copia<br />

senza veruna breviatura. Della carta ho fatto poco uso, perché non è una copia intera del<br />

rotolo più antico, e perché non la credo tutta sincera. Non ho trascritto il rotolo terzo,<br />

perché si è una copia del secondo, con pochissime, e non rimarchevoli varianti, una<br />

delle quali sta nella soscrizione, dove si legge Petri Crivelli de Gardulo publicus<br />

imperiali authoritate Notarius. Benché sappia, che in Enno furonvi de’ Berti, non posso<br />

credere, che debba leggersi Valentinus Berti de Enno, piuttosto leggerei Valentinus<br />

quondam Berti; ma pure non ardisco di scriver tanto. Eziandio dello scritto alla pag. 7<br />

honore, et utilitate non son contento. Alla pag. 12 ho scritto: Ego Laurentius filius<br />

quondam egregii domini Adreae notarius, olim domini Laurentii notarii de Campo<br />

Enni, perché ho trovato altrove, che nel 1498 visse Ser Laurentius Notarius de Campo<br />

Enni: nel 1531 Ser Andreas Notarius de Campo Enni: nel 1566 Egregius dominus<br />

Laurentius Notarius filius quondam domini Andreae Notarii de Pangratiis de Campo<br />

376 Ha conceduto l’assolvere dal peccato, ma non dalla irregolarità in caso che fossesi contratta.<br />

377 Spedite tutte due li 20 aprile. Ricevuta la mia li 22.<br />

378 Di lui discepoli.<br />

379 Morì li 21 aprile.<br />

380 Spedita li 22.

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