Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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3033. 1805 Al P. Stanislao Küebach. Ala d’Insprugg. Admodum Rev. Patri Diffinitori Stanislao Küebach F. Ioan. Chrysostomus de Avolano S.P.D. Quod sal quoque pro Clarissis huc advenerit, notum facio tibi P.A.R. cui pariter notum, ac certum esse volo, quod nuper adsignatas nobis triginta sex Missas, fideliter celebrabimus. De quitantiis autem Officii salinarii, ac oenipontani bibliopolae nullatenus curo; satis enim mihi est verbum tuum 323 . Negotium igitur nostrum absolutum est pro anno isto, qui quoad me forsan erit ultimus, quia senex sum. Quapropter gratias tibi quas possum maximas pro tot incommodis nostri causa exantlatis ago, etiam nomine Patris Provincialis, Deumque Optimum Maximum deprecor, ut pro nobis remunerator sit, ac vitam tibi nedum longevam, sed etiam felicem pro sua infinita benignitate concedere dignetur. Amen. Dabam Tridenti in conventu sancti Bernardini die 22 ianuarii A.D. 1805. L’inscrizione come sopra num. 2930, col Provinciali ecc. 3034. 1805 Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario e maestro. Arco. R.P.P.C.S.L.G.C.S.N. Trento 22 gennaio 1805. Assicuro la P.V.R. che dal Padre Diffinitore Damiano ho ricevuto anche il tomo Massiniano d’agosto: e che tengo preparati per ispedirglieli colla prima occasione li sette tomi Massiniani ben legati, ed anche li sette offici propri della nostra diocesi. La legatura de’ sette tomi costa troni 8, e carentani nove 324 . Gli offici poi sette traieri. Dunque il debito qui contratto si è di troni dieci, e carentani sei. Mi raccomando. Qui ieridì ha nevicato tanto, che li nostri PP. lettori non poterono venire dal Castello a san Bernardino per pranzare, e nella sera dovemmo mandare a pigliarli con un legno: malgrado il quale ritornarono bagnati ecc. Oggi poi non poterono ritornare al detto Castello, ed il P. Vicario Armando fu dispensato dall’andare a predicare in s. Maria Maggiore 325 . I tetti non istagnano: dalla porta ferrea dell’infermeria è entrata molta acqua ecc. Avendo nel primo giorno di questo mese rinunciata la curazia di Gardolo il signor don Domenico Filippi, attesa la sua infermità ostinata, e mortale, nello scorso giorno 19 fu eletto di lui successore il signor don Gio. Battista Gelmini di Storo primessario di Ravina, d’anno circa 32. Non so quando piglierà il possesso; bensì, che eziandio nella domenica prossima dovrà predicarvi, e fare la dottrina, come fu fatto dai nostri Padri anche ne’ tre mesi passati ogni festa. Lo riverisco ecc. 3035. 1805 Al P. Daniele da Enno Guardiano di Cles. R.P.S.L.G.C.S.N. F. Gio.Grisostomo lo prega, che voglia consegnare al signor sostituto de’ benefattori del suo convento gli 8 troni, e tre carentani qui rinchiusi 326 , destinati dalla M. 323 Così egli scrive. 324 Dunque ognuno soldi 25. 325 Per mancanza di uditorio impedito dalla neve. 326 Una cedola con 4 quindicini.

Badessa lastana per indennizzarlo della spesa fatta colla provisione de’ quattro Supplimenti breviariali. E lo riverisce ecc. S. Bernardino 22 gennaio 1805 327 . 3036. 1805 Alla M. Maria Giacinta Tabarella. Alle Laste. Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano. Amen. S. Bernardino 29 gennaio 1805. Anch’io senza cerimonie, e senza replicare quanto dissi negli anni scorsi, confesso d’avere ricevuto quell’abbondante limosina 328 , che sonosi compiaciute di mandarmi per la mia festa onomastica. Le ringrazio di cuore, e prego Iddio Signor nostro, che le rimuneri, specialmente accordando loro la sussistenza. Ma temo di non esser trovato degno d’esser esaudito, sapendo che malgrado lo stesso mio augurio dell’anno scaduto, han dovuto nel medesimo anno cangiar luogo, e paese. Ciò non ostante continuerò le mie suppliche, ed in breve a loro pro celebrerò due sante Messe. Tutti, preti, Frati, monache, vescovi, Conti, baroni, cavalieri, nobili, ed ignobili, siamo in un barca rotta. Se il Signor Iddio ci donerà la pazienza, e la costanza nella santa fede, poi andremo in paradiso 329 . Preghiamo dì, e notte caldamente, e speriamo nel paterno di lui amore. Prego la R.V. che voglia ringraziare da parte mia la M.R.M. Badessa, e le altre tutte mie benefattrici. Della M. Aloisia, se sarò vivo, mi ricorderò da s. Giuseppe. Domani applicherò per V.R. la mia essa, onde per intercessione della sua santa nomastica. Iddio le conceda quello, che santamente desidera. Colla prima occasione opportuna le rimanderò la scatola piena di Direttori vecchi, ed anche un fascio d’altri Direttori stampati, e manoscritti. Mi compatisca se tratto da povero. Non so se avrò più il contento di riverirla personalmente. Il catarro specialmente obbligami a stare ritirato, e stento a fare salite. Spero, che ci rivedremo nel santo Paradiso. Amen. P.S. Spero altresì, che la voce di spianare il Borgo di santa croce, e di erigere delle fortezze in Sardagna, ed alle Laste, non avrà effetto 330 .ù 3037. 1805 Al P. Vitantonio da Cles predicatore di Riva. Pro memoria. F. Gio. Grisostomo brama di sapere, se nel libro de’ battezzati in Riva l’anno 1671 sotto all’ultimo giorno di dicembre siavi quel Gio. Battista Riccabona, che nel giorno 19 di giugno 1695 vestì l’abito francescano tra’ Riformati della Provincia trentina di s. Vigilio col nome di Fra Prospero, e morì sacerdote in Trento li 4 agosto 1746. Egli trovasi nominato Riccabona di Riva nel Necrologio, e ne’ cataloghi de’ Religiosi della predetta Provincia. Ma esso Fra Gio. Grisostomo dubita rapporto al cognome Riccabona, perché avendo trovato molti rivani dall’anno 1350 sino all’anno 17909 detti Richeboni, Richemboni, Riccamboni, e Riccomboni, non ha trovato neppure un Riccabona rivano. Vorrebbe altresì sapere: il nome del genitore del predetto Gio. Battista, per potere confrontarlo coi nomi de’ Riccamboni. La risposta potrà mettessi su questa stessa cartuccia. Così ho scritto li 30 gennaio 1805. Fu risposto, che ne’ libri de’ battezzati si legge: “31 dicembre 1671. Ioannes Baptista filius Ioannis Iacobi Riccabonae fabri ferrarii hic 327 Spedita li 21. 328 Cap. 69. Un fiasco di vino, un cuore di marzapane. 329 Qui alludo al mio Cantico del Paradiso già noto alle monache. 330 In Sardagna fu fatta nel luglio del 1805, e sul nostro monte nell’ottobre.

3033. 1805<br />

Al P. Stanislao Küebach. Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. Patri Diffinitori Stanislao Küebach<br />

F. Ioan. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Quod sal quoque pro Clarissis huc advenerit, notum facio tibi P.A.R. cui pariter<br />

notum, ac certum esse volo, quod nuper adsignatas nobis triginta sex Missas, fideliter<br />

celebrabimus. De quitantiis autem Officii salinarii, ac oenipontani bibliopolae<br />

nullatenus curo; satis enim mihi est verbum tuum 323 . Negotium igitur nostrum absolutum<br />

est pro anno isto, qui quoad me forsan erit ultimus, quia senex sum. Quapropter gratias<br />

tibi quas possum maximas pro tot incommodis nostri causa exantlatis ago, etiam nomine<br />

Patris <strong>Provincia</strong>lis, Deumque Optimum Maximum deprecor, ut pro nobis remunerator<br />

sit, ac vitam tibi nedum longevam, sed etiam felicem pro sua infinita benignitate<br />

concedere dignetur. Amen. Dabam Tridenti in conventu sancti Bernardini die 22<br />

ianuarii A.D. 1805.<br />

L’inscrizione come sopra num. 2930, col <strong>Provincia</strong>li ecc.<br />

3034. 1805<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario e maestro. Arco.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 22 gennaio 1805.<br />

Assicuro la P.V.R. che dal Padre Diffinitore Damiano ho ricevuto anche il tomo<br />

Massiniano d’agosto: e che tengo preparati per ispedirglieli colla prima occasione li<br />

sette tomi Massiniani ben legati, ed anche li sette offici propri della nostra diocesi. La<br />

legatura de’ sette tomi costa troni 8, e carentani nove 324 . Gli offici poi sette traieri.<br />

Dunque il debito qui contratto si è di troni dieci, e carentani sei. Mi raccomando.<br />

Qui ieridì ha nevicato tanto, che li nostri PP. lettori non poterono venire dal<br />

Castello a san Bernardino per pranzare, e nella sera dovemmo mandare a pigliarli con<br />

un legno: malgrado il quale ritornarono bagnati ecc. Oggi poi non poterono ritornare al<br />

detto Castello, ed il P. Vicario Armando fu dispensato dall’andare a predicare in s.<br />

Maria Maggiore 325 . I tetti non istagnano: dalla porta ferrea dell’infermeria è entrata<br />

molta acqua ecc. Avendo nel primo giorno di questo mese rinunciata la curazia di<br />

Gardolo il signor don Domenico Filippi, attesa la sua infermità ostinata, e mortale, nello<br />

scorso giorno 19 fu eletto di lui successore il signor don Gio. Battista Gelmini di Storo<br />

primessario di Ravina, d’anno circa 32. Non so quando piglierà il possesso; bensì, che<br />

eziandio nella domenica prossima dovrà predicarvi, e fare la dottrina, come fu fatto dai<br />

nostri Padri anche ne’ tre mesi passati ogni festa. Lo riverisco ecc.<br />

3035. 1805<br />

Al P. Daniele da Enno Guardiano di Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

F. Gio.Grisostomo lo prega, che voglia consegnare al signor sostituto de’<br />

benefattori del suo convento gli 8 troni, e tre carentani qui rinchiusi 326 , destinati dalla M.<br />

323 Così egli scrive.<br />

324 Dunque ognuno soldi 25.<br />

325 Per mancanza di uditorio impedito dalla neve.<br />

326 Una cedola con 4 quindicini.

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