Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
Signor Iddio, ma anche le Religiose sanno la di Lei buona volontà di lavorare, digiunare ecc. Proccuri di conservarsi, anche a motivo, che ora non si può vestire ecc. Quand’anche non potesse fare alcun servizio, il solo far numero può giovare alla conservazione del venerabile monastero. Tanto penso eziandio rapporto a me, non potendo più fare quanto faceva in addietro. Non so, se più potrò calare in città, e fare la salita delle Laste, attesa la difficoltà del respiro, il freddo, la brevità de’ giorni, e la mancanza del confessionale. Mi preme, che il Padre confessore si conservi, e quindi l’esorto a non abitare tra muri freschi, e frattanto aiutarsi al possibile. La prego de’ miei ossequi alla M.R.M. Badessa (Barbara Maccani) per cui domani (festa di s. Barbara) farò di tutto cuore il primo memento. Accerti pure la M.R.M. Saveria(Mancia) che oggidì ho fatto un memento simile per essa. Ringrazio tutte le nominatemi della memoria, che tengono di me, e le benedico tutte in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen. 3011. 1804 Al P. Benedetto da san Lugano. Campo. Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro. Trento 3 dicembre 1804. Finora ho composto, e stampato trentanove calendari per la nostra Provincia, e ventinove per questa diocesi. Ho sempre temuto assai di fallare la Pasqua: ma usato avendo la possibile diligenza, il Signor Iddio mi ha graziato di non mai fallarla. Spero, che né pure l’avrò fallata ne’ calendari già stampati per l’imminente anno 1805, nel che mi confermo, avendo veduto ultimamente, che rapporto alla Pasqua sono uniformi al monauniano di Trento, ad un Agostiniano di Venezia 285 , e ad un anonimo d’Insprugg. Io gli ho composti a norma delle tavole del Breviario romano, del Martirologio parimente romano, del Gavanto, e del nostro diligentissimo Padre Angelico roveretano. Questi si accordano nell’assegnare all’anno 1805 la lettera domenicale F. e l’epatta non già 29, ma Asteristica, cioè segnata con un asterisco, le quali note fissano la Pasqua nel giorno quartodecimo d’aprile. Che poi non sia cosa nuova, o errore di stampa, l’assegnamento dell’asterisco dopo l’epatta 18 dell’anno 1804 può rilevarsi anche dal sapere, che parimente dopo l’epatta 18 fu posto l’asterisco nel 1710, 1729, 1748, 1767, 1786, 1824, 1843, 1862, 1881. Mi lusingo, che questo poco possa bastarle per decidere l’insorta costì controversia 286 : e notificandole, che tengo preparato l’invoglio de’ calendari nuovi per il di Lei convento, aspettando un’occasione opportuna, la riverisco, e mi dico Suo div. servo in Cristo F. Gio. Grisostomo. In questa sera F. Placido è ritornato da Mezlombardo a questa infermeria come invalido. Il P. Ignazio sta sul letto. Ieri è morto di 80 anni F. Giacomo già somasco, nell’antica sua cameruccia di s. Maddalena. Dica al suo P. Guardiano che ho fatto quanto mi ha raccomandato rapporto alle castagne. 3012. 1804 Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles. Rev. Padre lettore sia lodato Gesù Cristo S.N. 285 ad un francescano di Venezia. 286 Il P. Benedetto pretende che la Pasqua sia per correre li 21 aprile, perché al 1805 dà l’epatta 29.
Per F. Vincenzo Maria, cui essendo chierico non è lecito lo scrivere lettere senza una espressa licenza, rispondo io alla P.V. ch’egli non tiene l’accennato fagottino di tabacco diretto al signor don Giuseppe dal Lago: e né pure il P. letterario Gaudenzo lo tiene, li quali nulla sanno di esso 287 . Godo, che il gentilissimo signor dottore Lorenzoni abbia mostrato aggradimento della mia risposta: e l’accerto, che prima di spedirla ho fatto memoria di lui, e del codice, che possede, nella copia stampata dal Ziletto, e conservata in questa nostra biblioteca. Qualora venisse fatta una nuova edizione, il detto codice potrebbe servire per emendare i parecchi errori commessi dal Ziletto nell’esporre le abbreviature. Ieri ho spedito alle Laste l’inchiusami 288 . Il P. Vitantonio è ancora in Romagnano supplimentario di quel R.S. curato. Anche il sig. curato di Gardolo sta molto male, e ci obbliga di supplire per lui nelle feste in due per fare i dialoghi. Nella scorsa domenica fu dialoghista il mentovato F. Vincenzo Maria col P. Vicario predicatore. Spero, che dal sig. Giuseppe Keller 289 avranno ricevuti li miei nuovi Direttori. Forse col tempo manderò loro anche una copia dell’altro mio Direttorio diocesano per al sagrestia. Qui il P. Ignazio stassene sempre sul letto. In Roveredo stanno male il P. Guardiano (Giangiusppe) ed il P. Giuseppe Andrea. Iersera F. Placido è ritornato a questa infermeria 290 . Io son vecchio, catarroso, e buono a niente. Per carità mi raccomandi al Signor Iddio, e stia bene. Trento 4 dicembre 1804 291 . Suo div.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo. 3013. 1804 Al P. Stanislao Kiebach. Ala d’Insprugg. Admodum Reverendo Patri diffinitori Stanislao Kiebachio F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D. Gaudeo, quod procurante A,R.P.T. res nostra penes C.R. officium salinare sit perfecta; et spero, quod vector tridentinus haud diu protrahet suum adventum istuc, quum uti iam scripsi, eidem tradiderim apocham, seu quitantiam sororum die duodecima praeteriti novembris, ac sollicitudinem commendaverim, etiam quia sale indigemus. Gratias autem ago ti P.A.R. nedum pro nova triginta octo Missarum adsignatione, quae dubio procul, et ad mentem, arasque praescriptas celebrabuntur; sed etiam pro monito circa ill.mum dominum de Baldauff, cuius memor ero. Et quoniam petis, quanti nobis steterit Venetiis Contensonius, aio, et dico, stetisse libris triginta duabus, seu florenis sex, et crucigeris viginti quatuor. Demum placet etiam, quod pro debiti nostri extinctione alia Missarum onera nobis promittis: et ut valeas iubeo. Dabam Tridenti, in conventu sancti Bernardini, nondum pristinae formae restituto, hac die quinta decembris A.D. 1804 292 . 3014. 1804 Al P. Davide da Tiarno. Salisburgo. Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro Clementissimo. 287 Dando Nego. Pedrotto. Già lo teneva il Pedrotto come dimenticato. 288 Per la di lui sorella M. Maria Antonia. 289 Fratello do F. Vincenzo Maria. 290 A F Placido li 30 dicembre ho dato il Viatico. Il primo gennaio l’Olio Santo. Li 3 di sera è morto. 291 Spedita li 5. 292 Foris ut num. 2930. Spedita li 7.
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Signor Iddio, ma anche le Religiose sanno la di Lei buona volontà di lavorare, digiunare<br />
ecc. Proccuri di conservarsi, anche a motivo, che ora non si può vestire ecc.<br />
Quand’anche non potesse fare alcun servizio, il solo far numero può giovare alla<br />
conservazione del venerabile monastero. Tanto penso eziandio rapporto a me, non<br />
potendo più fare quanto faceva in addietro. Non so, se più potrò calare in città, e fare la<br />
salita delle Laste, attesa la difficoltà del respiro, il freddo, la brevità de’ giorni, e la<br />
mancanza del confessionale. Mi preme, che il Padre confessore si conservi, e quindi<br />
l’esorto a non abitare tra muri freschi, e frattanto aiutarsi al possibile. La prego de’ miei<br />
ossequi alla M.R.M. Badessa (Barbara Maccani) per cui domani (festa di s. Barbara)<br />
farò di tutto cuore il primo memento. Accerti pure la M.R.M. Saveria(Mancia) che<br />
oggidì ho fatto un memento simile per essa. Ringrazio tutte le nominatemi della<br />
memoria, che tengono di me, e le benedico tutte in nomine Patris, et Filii, et Spiritus<br />
Sancti. Amen.<br />
3011. 1804<br />
Al P. Benedetto da san Lugano. Campo.<br />
Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />
Trento 3 dicembre 1804.<br />
Finora ho composto, e stampato trentanove calendari per la nostra <strong>Provincia</strong>, e<br />
ventinove per questa diocesi. Ho sempre temuto assai di fallare la Pasqua: ma usato<br />
avendo la possibile diligenza, il Signor Iddio mi ha graziato di non mai fallarla. Spero,<br />
che né pure l’avrò fallata ne’ calendari già stampati per l’imminente anno 1805, nel che<br />
mi confermo, avendo veduto ultimamente, che rapporto alla Pasqua sono uniformi al<br />
monauniano di Trento, ad un Agostiniano di Venezia 285 , e ad un anonimo d’Insprugg.<br />
Io gli ho composti a norma delle tavole del Breviario romano, del Martirologio<br />
parimente romano, del Gavanto, e del nostro diligentissimo Padre Angelico roveretano.<br />
Questi si accordano nell’assegnare all’anno 1805 la lettera domenicale F. e l’epatta non<br />
già 29, ma Asteristica, cioè segnata con un asterisco, le quali note fissano la Pasqua nel<br />
giorno quartodecimo d’aprile. Che poi non sia cosa nuova, o errore di stampa,<br />
l’assegnamento dell’asterisco dopo l’epatta 18 dell’anno 1804 può rilevarsi anche dal<br />
sapere, che parimente dopo l’epatta 18 fu posto l’asterisco nel 1710, 1729, 1748, 1767,<br />
1786, 1824, 1843, 18<strong>62</strong>, 1881. Mi lusingo, che questo poco possa bastarle per decidere<br />
l’insorta costì controversia 286 : e notificandole, che tengo preparato l’invoglio de’<br />
calendari nuovi per il di Lei convento, aspettando un’occasione opportuna, la riverisco,<br />
e mi dico<br />
Suo div. servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo.<br />
In questa sera F. Placido è ritornato da Mezlombardo a questa infermeria come<br />
invalido. Il P. Ignazio sta sul letto. Ieri è morto di 80 anni F. Giacomo già somasco,<br />
nell’antica sua cameruccia di s. Maddalena. Dica al suo P. Guardiano che ho fatto<br />
quanto mi ha raccomandato rapporto alle castagne.<br />
3012. 1804<br />
Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />
Rev. Padre lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />
285 ad un francescano di Venezia.<br />
286 Il P. Benedetto pretende che la Pasqua sia per correre li 21 aprile, perché al 1805 dà l’epatta 29.