Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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2957. 1804 Al P. Geremia di Borgo Guardiano di Pergine. Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo. Trovomi necessitato di pregare la P.V.R. che volendo venir qua de’ Terziari con degli animali, faccia loro sapere, che per animali non c’è luogo né qui a s. Bernardino, né alle Laste, così avendo disposto Iddio Signor Nostro, cui per atti di carità ci raccomandino caldamente tutti, mentre io la riverisco. Trento 25 settembre 1804 198 . P.S. Oggidì ho inteso, ch’è destinato per un ospitale militare anche il castello di Mattarello: e ch’è venuto ordine di fare una caserma a spese dell’erario regio 199 . Ieridì fu sorpreso da un colpetto apopletico in Cognola fuori di casa sua il sig. Giuseppe Lupi di Trento, cui oggidì F. Abbondanzio ha fatto la seconda visita, e dovrà farne delle altre. Fra Cosmo è ancora in città, assistendo il sig. Conte Bartolommeo Tabarelli dì, e notte, essendo oggi tre mesi in punto, che gli si presta da s. Bernardino tale assistenza 200 . Cosa nuova rapporto alla lunghezza del tempo. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo da Volano. 2958. 1804 Al P. Niccolò da Cles Guardiano di Campo. Rev. Padre sia fatta la ss. Volontà di Dio S.N. Da F. Agnello intenderà la nostra dolorosissima situazione. Ai 14 di sera fu visitato dal militare questo nostro convento, e quello di s. Chiara. Fu intimato alle monache di trasmigrare, ed andare alle Orsoline; ma non sono andate. Nel giorno 15 alle undici fu intimato in scriptis a noi d’evacuare subito s. Bernardino, e cederlo ai soldati alle undici de’ sedici. Dunque precipitosamente l’evacuammo, buttando quanto abbiamo potuto nella libreria, nell’archivio, e nelle tre celle provinciali, e mandando altre cose con molti carri alle Laste, dove dopo il pranzo preso nell’infermeria portaronsi anche i Religiosi, eccettuati li PP. Ignazio, Ilario, Vito, ed io: F. Feliciano, F. Salvadore, F. Abbondanzio, F. Vincenzo, F. Pietro, il Menego vecchio, ed il Giacomo. F. Placido s’ha fatto portare a Mezlombardo. Fu subito fatta una porta sul monte verso le Laste. Ci fu promesso di lasciarci la detta libreria, l’infermeria, la caneva, il legnaro, e la chiesa, ch’è chiusa; ma non siamo sicuri di tal promessa. Fu chiesto il convento per 86 infermi; ma domenica li 23 vennero 130. Dal refettorio fu levata la cattedra, e disfatte le panche. Dalle celle furono pur levati gli usci anche degli studioli. L’orto nostro è bruciato, perché non può adacquarsi. L’andar, e venire dalle Laste è continuo, e molto incomodo. La condotta delle borre avisane ci riesce più incommoda del solito per mancanza di Frati, e di luogo da riporle 201 . Così sarà colla cerca del vino. L’uva dell’orto fu vindimmiata in somma fretta, e consegnata al Zancanello. Non posso dir tutto. Già può immaginarsi, che stiamo assaissimo malamente. Il Signor Idio ha permesso così, e così sia. Lo preghino, che ci doni forza, e virtù per sopportare con merito una così fatta disgrazia, e si conservino. Trento 25 settembre 1804, di sera. Suo div.mo servo 198 Sono però venuti qua li Terziari di Metz, e Cavalese co’ muli vacui, e demmo loro albergo. Non così alle Laste. 199 Finite le vendemmie cessò l’ospitale di Mattarello. 200 Il Conte Tabarelli è andato a Padova nel 1805, ed è anche ritornato a Trento; ma storpio. 201 Furono riposte nel maso detto del Paradiso presso il già convento di s. Francesco.

F. Grisostomo. 2859. 1804 Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara. Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano. Amen. Dall’infermeria di s. Bernardino 26 settembre 1804. Per la Dio grazia siamo ancora vivi tutti, ed anche in piedi. Continuamente protestiamo, e replichiamo, che Sia fatta, lodata, ed in eterno esaltata la giustissima, altissima, ed amabilissima volontà di Dio in tutte le cose 202 : ma insieme lo supplichiamo, che si degni di sostenere la nostra debolezza per eseguirla divotamente, e con merito, e speriamo d’esser esauditi dalla infinita di lui misericordia, massimamente trovandoci aiutati dalle sante, e fervorose preghiere delle RR. LL. colle quali ci congratuliamo di cuore,che sieno state preservate dalla minacciata rovina 203 . Aggiungo loro, che ho ricevuto risposta da Alla d’Insprugg, data li 20 dell’andante che le monache nostre di Bressanone sono ancora nel loro monastero: che per essere molto numerose fu loro proibito di riceverne altre: e che l’Arciduca Giovanni passando per di là disse loro, che nell’avvenire non sarà soppresso alcun monastero di Clarisse: e che soltanto farsi potrebbe, che qualcheduno venisse trasferito. Là pure furonvi vari discorsi, altri dicendo, che sarebbero state mandate a Sonnenburgo, altri a Seben, ed altri alle Anglicane. Io però penso, che non sarà stata proibita assolutamente la vestizione, ma soltanto il vestirne senza previa licenza dell’eccelso Governo, come fu intimato anche a noi, ed alle RR. LL. Ringrazio la M.R.M. Badessa della carità,che s’è compiaciuta di mandarmi 204 ; e tutte delle orazioni cordiali, che hanno fatto per noi, e le prego di continuarle. Qui siamo senza l’uso delle campane, ed abbiamo il solo contento di sentire le loro, le quali ci servono anche di regolamento per le Ore. Presentemente non so cosa dir altro, se non che vivo memore di loro, e le benedico tutte in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen. 2960. 1804 Io sottoscritta, che mi ritrovo in una casa secolare appresso Trento 205 , attesto d’avere ricevuto fedelmente dalla cesareo-regia amministrazione governale de’ beni dei monasteri soppressi, fiorini 45, dico quarantacinque, dell’annua mia pensione di fiorini camerali cento, e ottanta, in ragione del quartale trascorso dal primo d’agosto sino all’ultimo di ottobre di quest’anno 1804. Idest Fiorini 45. L.+S. Michelina Dorotea Tommasi ex-Clarissa servente 206 . Scritto li 26 settembre. Così ho scritto qui perché ora non posso avere i miei registri incassati, e chiusi nell’archivio provinciale a motivo de’ soldati. La pensione le venne li 21 novembre 207 . 2961. 1804 202 Così l’orazione di Pio settimo del 1800. 203 Ma per poco. 204 Come a confessore straordinario. 205 Cioè nel molino Haideriano sotto s. Bernardino. 206 Sottoscritto dal sig. Ducati figlio. 207 * Di mano del P. Vincenzo Maria Keller continuatore del Tovazzi: “Nel 1806 la pensione che scadeva l’ultimo di aprile le venne li 21 giugno”.

2957. 1804<br />

Al P. Geremia di Borgo Guardiano di Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Trovomi necessitato di pregare la P.V.R. che volendo venir qua de’ Terziari con<br />

degli animali, faccia loro sapere, che per animali non c’è luogo né qui a s. Bernardino,<br />

né alle Laste, così avendo disposto Iddio Signor Nostro, cui per atti di carità ci<br />

raccomandino caldamente tutti, mentre io la riverisco. Trento 25 settembre 1804 198 .<br />

P.S. Oggidì ho inteso, ch’è destinato per un ospitale militare anche il castello di<br />

Mattarello: e ch’è venuto ordine di fare una caserma a spese dell’erario regio 199 . Ieridì fu<br />

sorpreso da un colpetto apopletico in Cognola fuori di casa sua il sig. Giuseppe Lupi di<br />

Trento, cui oggidì F. Abbondanzio ha fatto la seconda visita, e dovrà farne delle altre.<br />

Fra Cosmo è ancora in città, assistendo il sig. Conte Bartolommeo Tabarelli dì, e notte,<br />

essendo oggi tre mesi in punto, che gli si presta da s. Bernardino tale assistenza 200 . Cosa<br />

nuova rapporto alla lunghezza del tempo.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2958. 1804<br />

Al P. Niccolò da Cles Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre sia fatta la ss. Volontà di Dio S.N.<br />

Da F. Agnello intenderà la nostra dolorosissima situazione. Ai 14 di sera fu visitato<br />

dal militare questo nostro convento, e quello di s. Chiara. Fu intimato alle monache di<br />

trasmigrare, ed andare alle Orsoline; ma non sono andate. Nel giorno 15 alle undici fu<br />

intimato in scriptis a noi d’evacuare subito s. Bernardino, e cederlo ai soldati alle undici<br />

de’ sedici. Dunque precipitosamente l’evacuammo, buttando quanto abbiamo potuto<br />

nella libreria, nell’archivio, e nelle tre celle provinciali, e mandando altre cose con molti<br />

carri alle Laste, dove dopo il pranzo preso nell’infermeria portaronsi anche i Religiosi,<br />

eccettuati li PP. Ignazio, Ilario, Vito, ed io: F. Feliciano, F. Salvadore, F. Abbondanzio,<br />

F. Vincenzo, F. Pietro, il Menego vecchio, ed il Giacomo. F. Placido s’ha fatto portare a<br />

Mezlombardo. Fu subito fatta una porta sul monte verso le Laste. Ci fu promesso di<br />

lasciarci la detta libreria, l’infermeria, la caneva, il legnaro, e la chiesa, ch’è chiusa; ma<br />

non siamo sicuri di tal promessa. Fu chiesto il convento per 86 infermi; ma domenica li<br />

23 vennero 130. Dal refettorio fu levata la cattedra, e disfatte le panche. Dalle celle<br />

furono pur levati gli usci anche degli studioli. L’orto nostro è bruciato, perché non può<br />

adacquarsi. L’andar, e venire dalle Laste è continuo, e molto incomodo. La condotta<br />

delle borre avisane ci riesce più incommoda del solito per mancanza di Frati, e di luogo<br />

da riporle 201 . Così sarà colla cerca del vino. L’uva dell’orto fu vindimmiata in somma<br />

fretta, e consegnata al Zancanello. Non posso dir tutto. Già può immaginarsi, che stiamo<br />

assaissimo malamente. Il Signor Idio ha permesso così, e così sia. Lo preghino, che ci<br />

doni forza, e virtù per sopportare con merito una così fatta disgrazia, e si conservino.<br />

Trento 25 settembre 1804, di sera.<br />

Suo div.mo servo<br />

198<br />

Sono però venuti qua li Terziari di Metz, e Cavalese co’ muli vacui, e demmo loro albergo. Non<br />

così alle Laste.<br />

199<br />

Finite le vendemmie cessò l’ospitale di Mattarello.<br />

200<br />

Il Conte Tabarelli è andato a Padova nel 1805, ed è anche ritornato a Trento; ma storpio.<br />

201<br />

Furono riposte nel maso detto del Paradiso presso il già convento di s. Francesco.

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