Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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3264. 1806 Alla M.R.M. Maria Giacinta Tabarelli. Alle Laste. Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano. Amen. S. Bernardino 24 gennaio 1806. Senza replicare espressamente le proteste fatte negli anni scorsi, intendendo però di farle, confesso, che dal P. confessore ho ricevuto i generosi effetti della loro bontà 700 . Le ringrazio tutte di cuore, e mi confesso loro obbligatissimo. Per qualche contraccambio manifesterò, e racconterò i miei debiti a Sua Divina Maestà, e la supplicherò, che a riguardo di san Grisostomo mio avvocato, voglia degnarsi di soddisfarli. Già il medesimo Iddio Signor nostro sa i nostri bisogni, e desideri, ed è onnipotente, ed insieme infinitamente buono. Con tal intenzione celebrerò, ed applicherò per loro le mie Messe della prossima domenica, e del seguente lunedì. Per la R.V. poi nella festa sua di santa Giacinta, che le sospiro felicissima. La prego de’ miei rispetti, e ringraziamenti alla M.R.M. badessa (Barbara Maccani) alla M. Aloisia, ed a tutte le altre Madri mie buone padrone, e senza più sospiro loro sincerissimamente la benedizione più grande di Gesù, e Maria Signori mostri benignissimi. Amen. Amen. Amen. Rimando la scatola con dei Direttori vecchi. Poi manderò delle carte ecc. 3265. 1806 Pro memoria. In ordine a quanto sta scritto sopra To. VI, epist. 2276, penso bene di registrare qui il seguente attestato, del trasporto fatto dal Malpaga al Belli: “Li 20 marzo 1805. Trento. Io sottoscritto confeso a nome di mia madre Catarina di avere riceputto fiorini ottata due, dicco fiorini 82 da troni cinque l’uno701 , dalla signora reverenda Madre Michelina Dorotea Tomasi di Cognola ex-Clarissa ecc. da puro inprestito, e restituirli quando la comanderà. Così, e non altrimenti etc. In fede. Gio. quondam Domenico Belli di Sopramonte”. 3266. 1806 Al sig. don Francesco de’ Paoli. Nano in Val di Non. Molto Illustre e M. R.do sig. e padrone colendissimo Trento, s. Bernardino 30 gennaio 1806 702 . Compiaciuta essendosi V.S. m. Ill. e M. Rev. di chiedere da me la totale decisione del dubbio qui avanti esposto circa la validità di un Battesimo 703 : ed io, perché non mi fidai del mio debole giudicio, specialmente trattandosi d’una materia tanto rimarchevole, avendolo mandato, tacito nomine, a monsignor (Zambaiti) Vicario Generale, ne riportai tosto la risposta, e decisione 704 , che l’accennato Battesimo fu valido, e che quindi non può replicare neppure sub conditione. Tanto le insinuo per suo regolamento; ed aggiugnendole, che disapprovo la pratica di non mai fare l’intenzione previa, e di aspettare sempre a farla solamente nell’atto di battezzare, e consecrare, e di assolvere, la riverisco, e resto Di V.S. Molto Ill. e M. Rev. 700 Ca. 48, G. 18 . 30. 701 Tutti in moneta suonante, non già cartacea. 702 Spedita 1 febbraio. 703 Di questa mia risposta restarono contentissimi i prete Paoli, ed il curato di Nano battezzatore, don Antonio Bottea di Monclassico d’anni 50. Così mi ha scritto da Cles li 10 febbraio 1806. 704 Oretenus per bocca del P. Vitantonio.

Umil.mo, div.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo da Volano Extra. Al molto Illustre e Molto Rev. sig. e padrone colendissimo Il signor don Francesco de’ Paoli. Nano In Val di Non. Pro memoria. Così ho scritto sul foglio mio presentato a M. Vicario: nel qual foglio si dice, che un sacerdote curato qualora viene chiamato a battezzare ha costume di portarsi alla chiesa senza la previa intenzione attuale di battezzare, la quale da lui si fa soltanto quando è per gettare l’acqua, e profferire la forma, fermandosi alquanto in farla. Una volta però distratto in guardare, e considerare il fanciullo come più bello, per essere figlio di genitori nobili, gettò l’acqua senza fare la detta intenzione. Vedi sopra num. 3260. Che il predetto Battesimo sia stato valido l’hanno creduto anche li nostri Padri Giuseppe Antonio da Cles Ministro Provinciale, Illuminato da Cles lettore, Vito Antonio da Cles Vicario etc. Il prete mi ha scritto da Nano li 22 gennaio, ed io ricevei la di lui lettera nella sera oscura de’ 25. 3267. 1806 Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno Guardiano. Arco. Le Grazie. Rev. Padre Guardiano S.L.G.C. Trento 30 gennaio 1806 705 . Qui rinchiuso rimando il testamento Marrocchiano colla mia copia, la quale mi costò non poco attese le macchie dell’originale. Se verrà collazionata col medesimo originale, spero,che sarà trovata sincera, ed insieme assai difficile da farsi. Per altro il vedere, che consumo carta, olio, tempo, e gli occhi, con sì poco pro, e frutto, mi stracca, ed annoia. Ma basta.. Son povero Frate, e vecchio tanto 706 , che ormai posso viver poco. Per carità mi raccomandi a Dio Signor nostro, ed a Maria Santissima delle Grazie, si conservi, e mi creda Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo. Nota. Mi ha mandato il detto testamento di donn’Antonio Marrocco ad istanza del signor Marrocchi di Drone, con data de’ 21 gennaio 1806. L’ho ricevuto li 22 ed ho finito di trascriverlo li 30 dello stesso mese. Il libretto in 4° è di pagg. 9, oltre un Avviso premesso d’una pagina. Non ha veruna parola sincopata; e dè intitolato da me Testamento del 1664. La prima di lui copia potrà vedersi nel mio Vol. V Compend. diplom. num. 1176, pag. 600 e seqq. 3268. 1806 Al sig. don Pietro Zaiotti curato di Faedo. In quest’anno 1806 ai dodici di febbraio faccia l’ottava di s. Agata sua titolare. Trasferisca s. Giovanni Elemosinario ai 20 dello stesso mese: ed ometta affatto s. Eucherio, giacché si è ad libitum. Così F. Gio. Grisostomo gli 8 febbraio. Tanto, e non più, ho scritto subito subito su della di lui lettera scrittami da Faedo, e riconsegnata da me alla latrice faedana. 705 Consegnata al P. Damiano li sei febbraio,che partì per Arco gli otto. 706 d’anni 75.

Umil.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Extra. Al molto Illustre e Molto Rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Francesco de’ Paoli.<br />

Nano<br />

In Val di Non.<br />

Pro memoria. Così ho scritto sul foglio mio presentato a M. Vicario: nel qual foglio<br />

si dice, che un sacerdote curato qualora viene chiamato a battezzare ha costume di<br />

portarsi alla chiesa senza la previa intenzione attuale di battezzare, la quale da lui si fa<br />

soltanto quando è per gettare l’acqua, e profferire la forma, fermandosi alquanto in farla.<br />

Una volta però distratto in guardare, e considerare il fanciullo come più bello, per essere<br />

figlio di genitori nobili, gettò l’acqua senza fare la detta intenzione. Vedi sopra num.<br />

3260. Che il predetto Battesimo sia stato valido l’hanno creduto anche li nostri Padri<br />

Giuseppe Antonio da Cles Ministro <strong>Provincia</strong>le, Illuminato da Cles lettore, Vito<br />

Antonio da Cles Vicario etc. Il prete mi ha scritto da Nano li 22 gennaio, ed io ricevei la<br />

di lui lettera nella sera oscura de’ 25.<br />

3267. 1806<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno Guardiano. Arco. Le Grazie.<br />

Rev. Padre Guardiano S.L.G.C.<br />

Trento 30 gennaio 1806 705 .<br />

Qui rinchiuso rimando il testamento Marrocchiano colla mia copia, la quale mi<br />

costò non poco attese le macchie dell’originale. Se verrà collazionata col medesimo<br />

originale, spero,che sarà trovata sincera, ed insieme assai difficile da farsi. Per altro il<br />

vedere, che consumo carta, olio, tempo, e gli occhi, con sì poco pro, e frutto, mi stracca,<br />

ed annoia. Ma basta.. Son povero Frate, e vecchio tanto 706 , che ormai posso viver poco.<br />

Per carità mi raccomandi a Dio Signor nostro, ed a Maria Santissima delle Grazie, si<br />

conservi, e mi creda<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. Mi ha mandato il detto testamento di donn’Antonio Marrocco ad istanza del<br />

signor Marrocchi di Drone, con data de’ 21 gennaio 1806. L’ho ricevuto li 22 ed ho<br />

finito di trascriverlo li 30 dello stesso mese. Il libretto in 4° è di pagg. 9, oltre un Avviso<br />

premesso d’una pagina. Non ha veruna parola sincopata; e dè intitolato da me<br />

Testamento del 1664. La prima di lui copia potrà vedersi nel mio Vol. V Compend.<br />

diplom. num. 1176, pag. 600 e seqq.<br />

3268. 1806<br />

Al sig. don Pietro Zaiotti curato di Faedo.<br />

In quest’anno 1806 ai dodici di febbraio faccia l’ottava di s. Agata sua titolare.<br />

Trasferisca s. Giovanni Elemosinario ai 20 dello stesso mese: ed ometta affatto s.<br />

Eucherio, giacché si è ad libitum. Così F. Gio. Grisostomo gli 8 febbraio.<br />

Tanto, e non più, ho scritto subito subito su della di lui lettera scrittami da Faedo, e<br />

riconsegnata da me alla latrice faedana.<br />

705 Consegnata al P. Damiano li sei febbraio,che partì per Arco gli otto.<br />

706 d’anni 75.

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