Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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nostro monte. Dissi verso l’Avis, perché rapporto al resto del viaggio non convengono le relazioni, ed asserzioni. 3209. 1805 Frater Iosephus Antonius a Clesio huius Reformatae Provinciae Sancti Vigilii Minister, et servus. Plurimum dilecto Nobis in Christo R.P. F. Petro Paulo a Roncegno lectori theologo, concionatori, et eiusdem Provinciae Custodi, salutem in Domino sempiternam. Cum Nos variis, iisque gravibus curis distenti, pro muneris nostri debito ad conventum nostrum sancti Francisci Burgi Ausugii hoc anno personaliter accedere nequeamus, ne oves Nobis in Christo Domino commissae, quidquam detrimenti forsan patiantur, Tibi canonicam eiusdem conventus visitationem committendam duximus, ut diligentia, et solertia tua suppleat, quod Nos hac vice praestare non valemus. Quapropter praesentium vigore, cum salutaris obedientiae merito, Te nostrum commissarium, ac delegatum ad visitandum praefatum conventum instituimus, institutumque declaramus: committentes Tibi vices nostras cum plena facultate paetrnaliter inquirendi, corrigendi, et castigandi, tam in capite, quam in membris, omnes abusus, defectus, et negligentias, si quas repereris, ac pro eis convenientes, salutaresque poenitentias, ad normam nostrarum Constitutionum imponendi. Ac insuper ordinandi, et disponendi, quae pro exacta seraphici nostri Instituti observantia strictiori aptius expedire in Domino iudicaveris. Proinde in virtute sanctae obedientiae, ac sub poenis latis in generalibus Ordinis nostri Statutis, omnibus, et singulis, tam superioribs, quam subditis praedicti conventus Burgensis praecipimus, et mandamus, ut Te tamquam legitimum nostrum commissarium, ac delegatum recipiant, agnoscant, et venerentur: atque in omnibus, quae non sunt contra animam suam, et Regulam nostram pareant, et obediant. Volumus autem, ut expleta huiuscemodi visitatione, acta eiusdem fideliter descripta ad Nos transmittas. Vale, Deumque Optimum Maximum pro Nobis, qui Tibi paternam benedictionem peramanter impartimur, exorare memento. Datum in conventu sancti Bernardini apud Tridentum die 25 septembris A.D. 1805 607 . Fr. Iosephus Antonius a Clesio Minister Provincialis L.+S. maioris De mandato A.R.P.S. Fr. Io. Chrysostomus de Avolano Diffinitor et pro- secretarius provincialis. Registro qui questa patente, perché quantunque l’abbia tratta dal formulario provincialesco in sostanza; ho però in essa tralasciato, aggiunto, e variato parecchie parole, ed anche trasposte: e perché forse potrà servire a me, o altri nell’avvenire. Il P. Provinciale non può andare nella Valsugana, come fu sempre il solito de’ Provinciali d’andarvi nell’autunno, perché fu occupato dal Governo politico. 3210. 1805 Al R.mo sig. Piovano di s. Pietro. Trento. MONITUM. In Missali romano ad finem sub tit. Benedictiones ab episcopis, vel aliis facultatem habentibus faciendae, sunt benedictiones sacerdotalium indumentorum: mapparum, et tobalearum, sive linteaminum altaris: corporalium: et tabernaculi, seu vasculi pro sacrosancta Eucharistia conservanda. Eaedem habentur etiam in Rituali romano tit. de 607 Consegnato li 7 ottobre.

Benedictionibus. Apud Cavalerium autem To. 4. decr. 182 legitur: “Pyxis, ostensorium, et corporalia, quae immediate inserviunt ss. Sacramento, debent benedici iuxta formam, quae habetur in Missali propria. S.R.C. 16 nov. 1649, in Ianuensi”. Ita F. Io. Chrysostomus de Avolano die 26 septembris 1805 608 . Extra. Per il R.mo signor Piovano di san Pietro Trento. Nota. Il Piovano è don Giuseppe Simeoni di Trento, il quale ultimamente ha comperato una pisside vecchia, e la ha fatta indorare, perché quella che usava, e stava nel tabernacolo fu rubata, e pensa di mandarla a s. Michele affinché la benedica quel Preposito, ed abate mitrato 609 , giacché qui a Trento non c’è alcun vescovo. In questa sera mandò a cercare il mio sentimento, ed io penso, che dal premesso Monitum comprenderà non esservi bisogno di mandarla fuori di Trento, e che potrà benedirla quello stesso, che finora gli ha benedetto le pianete, i camici, li corporali ecc. per le quali benedizioni vienmi detto autorizzato il prete sagrestano di san Pietro: intorno a che potrassi vedere il mio Confessore perpetuo delle monache trinitarie n. 35. Veggasi pure il P. Lucio Ferrari verbo Benedictio, art. 1, num. 18 et seqq. 3211. 1805 Alla sig. Maria Gioseffa Rizzoli. Cavalese. Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo. Trento, s. Bernardino 27 settembre 1805 610 . Mi ha piaciuto, e consolato il principio della sua lettera, perché ringrazia Iddio Signor nostro, e loda due miei confratelli costì dimoranti (il P. Vicario Giannantonio, e F. Modesto). Altrettanto non posso dire rapporto al resto. Io compatisco il Padre Guardiano (Giorgio) se fa tant’uso del suo degnissimo Padre Vicario; e non posso credere, che lo faccia per effetto di avversione: ma bensì per bisogno, attesa la scarsezza de’ Religiosi, e perché sa, e vede, ch’è ubbidiente, ch’è dappertutto aggradito, che fa bene le incombenze addossategli, ed ora va esente dalla cura di novizzi. Son sicuro altresì, che il Padre Romedio non solamente non aspira alle superiorità; ma anzi le abborrisce, e le sfugge. Il predicatore del Terz’Ordine (P. Gerardo) ha molto poche prediche per altro; e molto meno ne avrà nel resto del corrente anno. Egli viene a ciò destinato non già dal Diffinitorio, e dal Padre Provinciale, ma dal Padre Guardiano. Io non son autorizzato per ovviare ai suppostimi disordini: e se anche lo fossi, dovrei esaminarli, e sentir eziandio gli accusati 611 . Ciò non ostante gli ho manifestati al Padre Provinciale, e spero, che non l’avrò fatto interamente in vano. Frattanto li signori di Cavalese abbiano la bontà di riflettere, che noi siamo obbligati anche al resto della Valle, ed essi hanno in Cavalese il Padre Vicario interpolatamente la maggior parte dell’anno. Io non posso dire di più; e però riverendola resto suo div.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo da Volano. P.S. Suor Michelina ringrazia della memoria che ha di essa, e la riverisce. 608 Spedita li 27. 609 Questo Preposito è ora in Insprugg. Chiamasi Gregorio Tasser. 610 Spedita li 2 ottobre per postam. 611 Vedi sopra num. 2915.

Benedictionibus. Apud Cavalerium autem To. 4. decr. 182 legitur: “Pyxis, ostensorium,<br />

et corporalia, quae immediate inserviunt ss. Sacramento, debent benedici iuxta formam,<br />

quae habetur in Missali propria. S.R.C. 16 nov. 1649, in Ianuensi”.<br />

Ita F. Io. Chrysostomus de Avolano<br />

die 26 septembris 1805 608 .<br />

Extra. Per il R.mo signor Piovano di san Pietro<br />

Trento.<br />

Nota. Il Piovano è don Giuseppe Simeoni di Trento, il quale ultimamente ha<br />

comperato una pisside vecchia, e la ha fatta indorare, perché quella che usava, e stava<br />

nel tabernacolo fu rubata, e pensa di mandarla a s. Michele affinché la benedica quel<br />

Preposito, ed abate mitrato 609 , giacché qui a Trento non c’è alcun vescovo. In questa sera<br />

mandò a cercare il mio sentimento, ed io penso, che dal premesso Monitum<br />

comprenderà non esservi bisogno di mandarla fuori di Trento, e che potrà benedirla<br />

quello stesso, che finora gli ha benedetto le pianete, i camici, li corporali ecc. per le<br />

quali benedizioni vienmi detto autorizzato il prete sagrestano di san Pietro: intorno a che<br />

potrassi vedere il mio Confessore perpetuo delle monache trinitarie n. 35. Veggasi pure<br />

il P. Lucio Ferrari verbo Benedictio, art. 1, num. 18 et seqq.<br />

3211. 1805<br />

Alla sig. Maria Gioseffa Rizzoli. Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 27 settembre 1805 610 .<br />

Mi ha piaciuto, e consolato il principio della sua lettera, perché ringrazia Iddio<br />

Signor nostro, e loda due miei confratelli costì dimoranti (il P. Vicario Giannantonio, e<br />

F. Modesto). Altrettanto non posso dire rapporto al resto. Io compatisco il Padre<br />

Guardiano (Giorgio) se fa tant’uso del suo degnissimo Padre Vicario; e non posso<br />

credere, che lo faccia per effetto di avversione: ma bensì per bisogno, attesa la scarsezza<br />

de’ Religiosi, e perché sa, e vede, ch’è ubbidiente, ch’è dappertutto aggradito, che fa<br />

bene le incombenze addossategli, ed ora va esente dalla cura di novizzi. Son sicuro<br />

altresì, che il Padre Romedio non solamente non aspira alle superiorità; ma anzi le<br />

abborrisce, e le sfugge. Il predicatore del Terz’Ordine (P. Gerardo) ha molto poche<br />

prediche per altro; e molto meno ne avrà nel resto del corrente anno. Egli viene a ciò<br />

destinato non già dal Diffinitorio, e dal Padre <strong>Provincia</strong>le, ma dal Padre Guardiano. Io<br />

non son autorizzato per ovviare ai suppostimi disordini: e se anche lo fossi, dovrei<br />

esaminarli, e sentir eziandio gli accusati 611 . Ciò non ostante gli ho manifestati al Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le, e spero, che non l’avrò fatto interamente in vano. Frattanto li signori di<br />

Cavalese abbiano la bontà di riflettere, che noi siamo obbligati anche al resto della<br />

Valle, ed essi hanno in Cavalese il Padre Vicario interpolatamente la maggior parte<br />

dell’anno. Io non posso dire di più; e però riverendola resto<br />

suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. Suor Michelina ringrazia della memoria che ha di essa, e la riverisce.<br />

608<br />

Spedita li 27.<br />

609<br />

Questo Preposito è ora in Insprugg. Chiamasi Gregorio Tasser.<br />

610<br />

Spedita li 2 ottobre per postam.<br />

611<br />

Vedi sopra num. 2915.

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