Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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mai potessero opporsi; giacché egli colla sua potestà, ed autorità in tutti i tempi della Chiesa regolò simili intraprese. Del resto se nei tempi tranquilli della Chiesa sotto Benedetto XIV la correzione del Breviario incontrò tante, e moltiplici difficoltà, e sommi ostacoli, sicuramente nelle presenti dolorose, e critiche circostanze, e nello sconvolto ordine di cose non si potrà vedere sì tosto realizzata tale correzione. Ma posto anche il contrario, certamente anche in tale caso l’uso ulteriore del presente Breviario, non trovandosi in esso alcun errore sostanziale, verrebbe facilmente prolungato, e concesso ad ogni chiesa, e Provincia per molti anni, come fecero i Papi antecedenti. Così monsignore Arsio. Mi piace, spiacendomi soltanto, che non dà il titolo di Santo ai Papi Gregorio settimo, e Pio quinto, né di Sacrosanto al Concilio generale di Trento. Per ora non dico altro. 2873. 1804 Al P. Massimo. Borgo, colla gazzetta. Trento 15 giugno 1804. L’Ill.mo signor Gaetano Betta di Roveredo, sargente, giovine di circa 20 anni, ai quattro del corrente, per li suoi rari meriti fu condotto nella caserma di s. Saverio, ed in questa mattina fu spedito a Clagenfurt, città della Carintia, per esser poi confinato nell’Ungheria come soldato gregario. Egli s’è abusato della bontà bernardinianam e le ha corrisposto molto malamente. Non hanno giovato le buone; ed io temo, che né pure gioverangli le cattive promessegli dal militare. Il Signor Iddio, come buon Padre, lo illumini, e lo converta. Scrivo questo per il Padre Lettore, P. Bernardino, e gli altri, che l’hanno conosciuto, e trattato. 2874. 1804 Al P. Cipriano Arnoldi da Tueno. Arco. Le Grazie. R.P. Eccola qui di ritorno la sua patente confessionale prorogata oggidì ad un altro triennio 48 , che come io spero, non sarà l’ultimo di sua vita. Con questa occasione la prego di notificare al Padre Diffinitore Damiano, ed ai PP. Luigi, e Pio, che il loro già noto signor Gaetano Betta li 4 del corrente fu condotto nella caserma di s. Saverio, ed in questa mattina spedito a Clagenfurt, per poi andar a finire i suoi giorni infelici nel Bannato. Il militare gli ha promesso di farlo ubbidire,o sia di renderlo ubbidiente colle cattive, giacché non divenne tale colle buone. Amen. Trento 15 giugno 1804 49 . 2875. 1804 Al P. Giuseppe Antonio Ministro Provinciale. Cavalese. M.R.P. Benedicite. In questa mattina il P. Gio. Maria con Fra Pietro è partito per Pergine. Il P. Diffinitore Gaudenzio presentemente celebra la santa Messa 50 . Il P. Custode mi ha fatto sapere, che ha scritto alla P.V.M.R. come il Toller di Roncegno ha stabilito di ritornare alla sua casa 51 , perché il nostro telaro di Pergine 52 , e tutti gli offici nostri laicali superano le di lui forze. Il signor Betta venerdì è partito per Clagenfurt, e noi siamo restati 48 Dal Provicario. 49 Spedita li 19 giugno. 50 dai 14 giugno. 51 Depose l’abito ai 16 giugno. 52 *Telaio.

creditori per le spese fatte a di lui pro, e per li furti da lui fattici. Ho ricevuto le due lettere, che mi ha scritto da Bolgiano il P. segretario, e sto aspettando le cose accennatemi. Ieridì sono stato stimolato 53 di avvisare la P.V.M.R. che in Roveredo trattasi di solennizzare la festa di s. Rocco straordinariamente, cioè con un ottavario di canti, panegirici, strepiti mortareschi, pasti ecc., a spese di molti benefattori, ed amici nostri, divisi in differenti classi. Tali spese credonsi superflue, e temesi, che possano dispiacere ai contrari: e quindi vorrebbesi, che dalla P.V.M.R. venissero interdette. Se gli amici nostri si sentono di spendere, piuttosto spendano per rifare le nostre rovine. L’esserci stato ristituito il convento, e l’averlo rifatto, non ci assicura di possederlo. Ci è noto quello, ch’è accaduto al convento trentino di s. Francesco, ed alla chiesa della ss. Trinità, e che ora parlasi di rovinare un’altra volta la casa, e chiesa delle Fradaglie per fare una caserma. Io pure sono contrario alle dette spese, e feste. E quindi prego la P.V.M.R. che voglia impedirle, od almeno diminuirle. Genuflesso poi col bacio delle sacre mani la prego della sua paterna benedizione, e mi professo. Trento 18 giugno 1804. Di V.P.M.R. cui aggiungo, che il P. Candido neomista la ringrazia ecc. e che ho già ottenuta dal sig. Provicario la grazia chiesta dal P. Guardiano di Bolgiano. Umil.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito, e servo F. Gio. Grisostomo. 2876. 1804 Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano. Admodum Rev. Patri Guardiano bulsanensi F. Io. Chrysostomus de Avolano S.P.D. Hesterno vespere pervenerunt ad me literae P.T.A.R. pro F. Vincentio Ferrerio novitio tuo, olim dicto presbytero Ioanne Ev. Marin; hodie autem illas exhibui R.mo domino Provicario Generali, cui ad abundantiam ostendi etiam notam, quam de Marino eodem habet novissimum clerologium brixinense pag. 29, statimque petitam abs te gratiam impetravi, ac retuli, prout heic interclusae literae testantur. Gratias vero agens tibi, quod vere fraternam hospitalitatem praebueris nostro Patri Provinciali, eiusque secretario, me ad ulteriora servitia offero, et ut diu valeas exopto. Dabam Tridenti in conventu s. Bernardini die 18 iunii 1804. Extra. Tridento Admodum Rev. in Christo Patri, Patri colendissimo P. Hyacinto Larchero Ordinis Minorum Ref. S.P.N. Francisci lect. theol., conc., Definitori Provinciali, et Guardiano dignissimo 54 . Bulsanum Ad PP. Franciscanos Nota. Il prete Gio. evangelista Marin ottenne la patente di confessore pro utroque sexu ad biennium gli 8 marzo 1800,dal consistoro di Bressanone. Gli fu estesa ad novum biennium dallo stesso li 6 marzo 1802. Finalmente gli 8 marzo 1804 con data di Stilfes Giovanni de Tschusi decano rurale, e parroco gliela prorogò con questa nota: Praehabito examine scripto valeat rursus intro scripta licentia ad biennium a die huius signaturae 53 Da f. Vincenzio Tommasio. 54 Circa il 1740 fuit studiosus Bulsani Antonius de Larcher ab Eyseck bulsanensis.

mai potessero opporsi; giacché egli colla sua potestà, ed autorità in tutti i tempi della<br />

Chiesa regolò simili intraprese. Del resto se nei tempi tranquilli della Chiesa sotto<br />

Benedetto XIV la correzione del Breviario incontrò tante, e moltiplici difficoltà, e<br />

sommi ostacoli, sicuramente nelle presenti dolorose, e critiche circostanze, e nello<br />

sconvolto ordine di cose non si potrà vedere sì tosto realizzata tale correzione. Ma posto<br />

anche il contrario, certamente anche in tale caso l’uso ulteriore del presente Breviario,<br />

non trovandosi in esso alcun errore sostanziale, verrebbe facilmente prolungato, e<br />

concesso ad ogni chiesa, e <strong>Provincia</strong> per molti anni, come fecero i Papi antecedenti.<br />

Così monsignore Arsio. Mi piace, spiacendomi soltanto, che non dà il titolo di Santo ai<br />

Papi Gregorio settimo, e Pio quinto, né di Sacrosanto al Concilio generale di Trento. Per<br />

ora non dico altro.<br />

2873. 1804<br />

Al P. Massimo. Borgo, colla gazzetta.<br />

Trento 15 giugno 1804.<br />

L’Ill.mo signor Gaetano Betta di Roveredo, sargente, giovine di circa 20 anni, ai<br />

quattro del corrente, per li suoi rari meriti fu condotto nella caserma di s. Saverio, ed in<br />

questa mattina fu spedito a Clagenfurt, città della Carintia, per esser poi confinato<br />

nell’Ungheria come soldato gregario. Egli s’è abusato della bontà bernardinianam e le<br />

ha corrisposto molto malamente. Non hanno giovato le buone; ed io temo, che né pure<br />

gioverangli le cattive promessegli dal militare. Il Signor Iddio, come buon Padre, lo<br />

illumini, e lo converta. Scrivo questo per il Padre Lettore, P. Bernardino, e gli altri, che<br />

l’hanno conosciuto, e trattato.<br />

2874. 1804<br />

Al P. Cipriano Arnoldi da Tueno. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.<br />

Eccola qui di ritorno la sua patente confessionale prorogata oggidì ad un altro<br />

triennio 48 , che come io spero, non sarà l’ultimo di sua vita. Con questa occasione la<br />

prego di notificare al Padre Diffinitore Damiano, ed ai PP. Luigi, e Pio, che il loro già<br />

noto signor Gaetano Betta li 4 del corrente fu condotto nella caserma di s. Saverio, ed in<br />

questa mattina spedito a Clagenfurt, per poi andar a finire i suoi giorni infelici nel<br />

Bannato. Il militare gli ha promesso di farlo ubbidire,o sia di renderlo ubbidiente colle<br />

cattive, giacché non divenne tale colle buone. Amen. Trento 15 giugno 1804 49 .<br />

2875. 1804<br />

Al P. Giuseppe Antonio Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

In questa mattina il P. Gio. Maria con Fra Pietro è partito per Pergine. Il P.<br />

Diffinitore Gaudenzio presentemente celebra la santa Messa 50 . Il P. Custode mi ha fatto<br />

sapere, che ha scritto alla P.V.M.R. come il Toller di Roncegno ha stabilito di ritornare<br />

alla sua casa 51 , perché il nostro telaro di Pergine 52 , e tutti gli offici nostri laicali superano<br />

le di lui forze. Il signor Betta venerdì è partito per Clagenfurt, e noi siamo restati<br />

48 Dal Provicario.<br />

49 Spedita li 19 giugno.<br />

50 dai 14 giugno.<br />

51 Depose l’abito ai 16 giugno.<br />

52 *Telaio.

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