Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
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Supponendo, che V.S. Molto Illustre e R.ma avrà ricevuto un’altra mia de’ cinque dello scorso agosto, mantengo la promessa, che le ho fatto, comunicandole la risposta venuta iersera, la quale porta, che dall’Eccelso Governo prima che non sia placidato dalla sovrana Corte l’umiliatole stato personale per la Provincia, non può esser accordata alcuna accettazione di candidati. Con sommo mio cordoglio, e dispiacere le do questo riscontro: e supplicandola riverentemente d’impetrarci dall’infinita Maestà di Dio Signor nostro clementissimo colle sue fervorose preghiere la necessaria pazienza, e rassegnazione, le bacio divotamente le sacre mani, e mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 9 settembre 1805. Di V.S. Molto Illustre e R.ma Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo da Volano Riformato di s. Francesco. Extra come sopra pag. 3970 (num. 3159). Il candidato vigolano Giacomo Bailioni fu da me nell’ottobre circa il mezzo. 3197. 1805 Alla sig. Gioseffa contessa Malfatti. Trento. Ill.ma signora, signora e padrone graziosissima. Per servire in qualche modo V.S.Ill.ma ho unito insieme quelle notizie, che teneva disperse 583 , della molto antica, e sempre nobile prosapia di Castel Campo, finalmente detta Galassa di Trento, le quali tirano dall’anno 1150, sino al 1719, e quindi le rispondo, che il celebratissimo maresciallo austriaco Mattia Conte Galasso, Duca di Lucera, e Signore di Fridland, Reichenberg, e Schmirschitz, morto in Vienna d’Austria li 25 aprile 1647, non fu l’ultimo di tale prosapia, giacché due de’ quattro di lui figliuoli Francesco, ed Antonio, generatigli da Dorotea contessa di Lodrone, poi principessa di Leichtenstein, vissero anche dopo il detto anno 1647, trovato avendo, che Antonio colonnello cesareo visse nel 1671, e Francesco, marito di Giovanna contessa Guaschin l’anno 1691. D’uno di questi probabilmente sarà stato figlio quel Giovanni Wenceslao Conte Galasso trentino, che nacque nel 1669, ebbe due mogli, fu ambasciatore cesareo ordinario in Roma presso la Santa Sede apostolica l’anno 1715, e morì viceré di Napoli nel giorno 25 di luglio l’anno 1719. Rapporto poi ai due matrimoni, che da V.S. Ill.ma diconsi seguiti nell’anno 1613 tra Lodovica, e Chiara figlie del nobile signor Antonio Galasso di Trento, ed Antonio figlio di Marcello Malfatti di Brentonico, e Marcello figlio d’Andrea Malfatti di Brentonico, abitante in Roveredo, io nulla sapeva. Questo si è quel poco, che ho l’onore di significarle in ordine alle di Lei ricerche: e pregandola di aggradire la buona volontà per il di più, che non posso, le fo una profonda riverenza, e passo a protestarmi Di V.S.Ill.ma Da s. Bernardino gli XI settembre 1805 584 . Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo da Volano Riformato di San Francesco. Extra. Per l’Ill.ma Signora La signora Capitania Gioseffa Contessa ved,va de’ Malfatti 583 Vide Familiarium cap. 61, pag. 467 et seqq. 584 Spedita XI settembre.
nata Contessa de’ Melchiori ecc. Trento La ho piegata sul modo de’ viglietti, perché sarà presentatale in proprie mani: come in fatti le fu presentata nello stesso giorno undecimo da F. Vincenzio d’Isfruzzo. La detta dama fa comporre l’albero de’Malfatti per darlo al suo genero Filippo barone Wussacovih tenente maresciallo austriaco. 3198. 1805 Al Padre Guardiano di Borgo. Colla gazzetta. Trento 13 settembre 1805. Ieridì sono partiti di qui per Giovo i PP. Simon Pietro, e Bonaventura. Oggidì poi per Busdivella, e Campo il P. Diffinitore Damiano, e F. Gio. Francesco 585 . Le mine strepitose continuano a rovinare li nostri tetti. L’altrieri abbiamo vendemmiato per non perder tutto. Servirà per fare l’aceto, e dell’acquavite. Così hanno fatto prima di noi anche i PP. lastani (Carmelitani). San Marco (de’ PP. Agostiniani) è pieno di gente militare utriusque sexus, che disturba il religioso silenzio. La risposta dell’ecc. Governo venuta gli 8 del corrente rapporto al vestire novizzi porta, che non può esser accordata alcuna accettazione di candidati, prima che non sia placidata dalla sovrana Corte l’umiliatole stato personale della Provincia. Pazienza per questa, e per ogn’altra disgrazia imminente. Amen. 3199. 1805 A monsig. Vicario Generale Capitolare. Trento. Monsignore Ill.mo, e R.mo. Il Padre Gio. Pio da Moena Riformato supplica riverentemente V.S.Ill.ma, e R.ma per la facoltà d’assolvere semel due persone dai Casi riservati in dioecesi, e di dispensare una dall’impedimento ad petendum debitum, ac etiam reddendum debitum etc. Concessum attributa etc. Sig. 15 septembris 1805. Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis. Trento 15 settembre 1805 586 . Iersera soltanto presso l’Avemmaria ho ricevuto la sua dei dieci, ed in questa mattina ho mandato apposta nel Castello questo memorialetto. IL P. Diffinitore Gaudenzio, che tutt’ora sta ritirato nell’infermeria, mi ha detto, e risposto, che non sa d’avere ricevuto l’indicatami lettera: e che se l’avesse ricevuta, fatto avrebbe il suo dovere. Nella mattina de’ tredici è partito di qui per le Giudicarie F. Gianfrancesco suo fratello col Padre Diffinitore Damiano. Ancora non si sa quando questi due nostri chierici ordinandi dovranno avviarsi per Marano. Eglino tengono preparato tutto l’occorrevole 587 . Stia dunque preparato anch’esso per il primo cenno, giacché dovrà esser loro capo, e condottiero, e gelosamente si conservi sano. 585 Sono ritornati qua nella sera de’15 e nella mattina de’ 16 partiti per Roveredo, ed Arco. Sono stati di ritorno in Trento li 25 e partirono per Pergine li 26 di mattina. 586 Spedita li 16. 587 Non andarono alle Ordinazioni per li disturbi guerrieri, e perché non seppero, che fosservi Ordinazioni. Venne la risposta soltanto li 15 dicembre del P. Benedetto Cappuccino Diffinitore e Guardiano.
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nata Contessa de’ Melchiori ecc.<br />
Trento<br />
La ho piegata sul modo de’ viglietti, perché sarà presentatale in proprie mani: come<br />
in fatti le fu presentata nello stesso giorno undecimo da F. Vincenzio d’Isfruzzo. La<br />
detta dama fa comporre l’albero de’Malfatti per darlo al suo genero Filippo barone<br />
Wussacovih tenente maresciallo austriaco.<br />
3198. 1805<br />
Al Padre Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />
Trento 13 settembre 1805.<br />
Ieridì sono partiti di qui per Giovo i PP. Simon Pietro, e Bonaventura. Oggidì poi<br />
per Busdivella, e Campo il P. Diffinitore Damiano, e F. Gio. Francesco 585 . Le mine<br />
strepitose continuano a rovinare li nostri tetti. L’altrieri abbiamo vendemmiato per non<br />
perder tutto. Servirà per fare l’aceto, e dell’acquavite. Così hanno fatto prima di noi<br />
anche i PP. lastani (Carmelitani). San Marco (de’ PP. Agostiniani) è pieno di gente<br />
militare utriusque sexus, che disturba il religioso silenzio. La risposta dell’ecc. Governo<br />
venuta gli 8 del corrente rapporto al vestire novizzi porta, che non può esser accordata<br />
alcuna accettazione di candidati, prima che non sia placidata dalla sovrana Corte<br />
l’umiliatole stato personale della <strong>Provincia</strong>. Pazienza per questa, e per ogn’altra<br />
disgrazia imminente. Amen.<br />
3199. 1805<br />
A monsig. Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />
Monsignore Ill.mo, e R.mo.<br />
Il Padre Gio. Pio da Moena Riformato supplica riverentemente V.S.Ill.ma, e R.ma<br />
per la facoltà d’assolvere semel due persone dai Casi riservati in dioecesi, e di<br />
dispensare una dall’impedimento ad petendum debitum, ac etiam reddendum debitum<br />
etc.<br />
Concessum attributa etc.<br />
Sig. 15 septembris 1805.<br />
Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />
Trento 15 settembre 1805 586 .<br />
Iersera soltanto presso l’Avemmaria ho ricevuto la sua dei dieci, ed in questa<br />
mattina ho mandato apposta nel Castello questo memorialetto. IL P. Diffinitore<br />
Gaudenzio, che tutt’ora sta ritirato nell’infermeria, mi ha detto, e risposto, che non sa<br />
d’avere ricevuto l’indicatami lettera: e che se l’avesse ricevuta, fatto avrebbe il suo<br />
dovere. Nella mattina de’ tredici è partito di qui per le Giudicarie F. Gianfrancesco suo<br />
fratello col Padre Diffinitore Damiano. Ancora non si sa quando questi due nostri<br />
chierici ordinandi dovranno avviarsi per Marano. Eglino tengono preparato tutto<br />
l’occorrevole 587 . Stia dunque preparato anch’esso per il primo cenno, giacché dovrà<br />
esser loro capo, e condottiero, e gelosamente si conservi sano.<br />
585 Sono ritornati qua nella sera de’15 e nella mattina de’ 16 partiti per Roveredo, ed Arco. Sono<br />
stati di ritorno in Trento li 25 e partirono per Pergine li 26 di mattina.<br />
586 Spedita li 16.<br />
587 Non andarono alle Ordinazioni per li disturbi guerrieri, e perché non seppero, che fosservi<br />
Ordinazioni. Venne la risposta soltanto li 15 dicembre del P. Benedetto Cappuccino Diffinitore e<br />
Guardiano.