Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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seguito l’anno 1729, fu nominato Martinus de Iacobis a Moena: si raccomanda in precibus, e lo riverisce ecc. 3158. 1805 Al P. Giannantonio da Moena Vicario di Cavalese. R.P.S.L.G.C.S.N. Trento 5 agosto 1805 512 . Mantengo la parola datagli, e senz’aspettare occasione più opportuna, perché temo che non sia per venire presto, gli spedisco le antifone colle note di s. Bonaventura, s. Bernardino, s. Margherita Cortonese, s. Rosa Viterbiese, e s. Lodovico re. Ne aggiungo una di s. Antonio, perché la già stampata suole ordinariamente farsi sentire stuonante 513 . Lo prego poi di rimandarmele, affinché possa comunicarle, in caso,che ne venga ricercato, eziandio ad altri 514 . Replico,che sto aspettando un’occasione opportuna per mandar loro la storia nuova delle Valli di Non, e Sole 515 scritta dal signor Giacomantonio Maffei di Revò 516 , e riverendolo mi dico Suo div.mo servo F. Crisostomo. 3159. 1805 Al sig. Lorenzo Faes 517 arciprete di Vigol-Vattaro. Molto illustre, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo. Appunto dall’eccelso Governo deriva, e dipende la nostra tardanza rapporto ai nostri candidati. Più volte abbiamo presentato memoriali per impetrare la licenza di poter dar loro il nostro sacro abito, eziandio colla clausola di presto; ma sempre furono eccezionati. Abbiamo replicato a norma di quanto ci fu suggerito: ed avendo dato l’ultimo memoriale per sette candidati, con gli attestati ottimi sopra i loro studi, stiamo ansiosamente aspettando qualche risposta. Questa secondo il solito sarà tardiva, mentre anche i dispacci, che da questo Castello vengono a questo convento, sogliono impiegare nel loro viaggio setto, otto, nove, tredici, quattordici giorni. Subito, che verrà, qualunque sia per essere, la comunicheremo anche a V.S. R.ma: e frattanto riverendola eziandio per parte del Padre Provinciale, che stando per passare dalla Valle di Non in quella di Fieme, mi ha commesso di risponderle 518 , con tutto il rispetto le bacio la sacra destra, e mi professo Di V.S. molto illustre e R.ma Trento, s. Bernardino 5 agosto 1805 519 . Umil.mo, div.mo, ossequ.mo servo in Cristo F. Gio. Grisostomo da Volano Diffinitore e pro-segretario provinciale. Extra. Al Molto illustre e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo Il signor Lorenzo Faes arciprete degnissimo di 512 Spedita li 7. giunse al suo destino. 513 La quarta fatta da me. 514 Le ho ricevute di ritorno li 3 ottobre. 515 La ho spedita nel settembre per Tertiarium. 516 Morì li ... aprile 1806. 517 Egli si scrive Faès. 518 alla sua de’ 25 luglio. 519 Spedita li 6 di mattina. Nel dì 10 fu da me il candidato Bailone a nome dell’arciprete, che non ha ricevuto questa mia. Li 9 fu dal Menego.

Vigolo-Vattaro 3160. 1805 Al sig. Francesco Faglia, figlio di Giuseppe. Chiare. Molto illustre signore sia lodato Gesù Cristo S.N. La lettera di V.S. data li 17 luglio, e diretta al nostro Padre Provinciale, giunse a Roveredo li 27 dello stesso mese. Poi andò a Cles nella Valle di Non, dove stava il detto Padre, e questi, attesa la qualità del carattere, non avendo potuto rilevare né il luogo della data, né il di Lei cognome, ieridì la fece capitare nelle mie mani, coll’incombenza di darle la ricercata pronta risposta. Io dunque le fo sapere, che in questa stagione fuori del Capitolo noi non accettiamo novizzi: che non costumiamo d’accettare candidati nel convento per istruirli nella lingua latina: e che non potendo vestire alcuno per chierico senza la previa permissione del Governo regio, il quale risiede in Insprugg, non poco lontano da noi, l’abbiamo chiesta più volte per parecchi nostri candidati paesani; ma finora sempre indarno: e quindi supponiamo, che molto meno sarebbeci accordata per uno di altro Stato. Ella pertanto pazienti, e ci abbia per iscusati, se non secondiamo la di Lei risoluzione d’esser nostro. Mi spiace di dover darle una risposta di tal fatta; e riverendola resto. Trento, s. Bernardino 5 agosto 1805 520 . Suo div.mo servo in Cristo Fra Gio. Grisostomo di Volano Diffinitore, e pro-segretario provinciale de’ Minori Riformati di s. Francesco. Extra. Trento. Al Molto illustre signor Francesco Faglia figlio di Giuseppe Brescia-Chiare. Nota. La lettera del Faglia è molto rozza, ed anche molto malamente scritta. La mansione si è questa. Al Reverendissimo sig. sig. padrone colendissimo il molto Rev. Padre Provinciale de’ Padri Secolanti, in Contrada di s.to Rocco. Roveredo Preme. Il giovane dice, che ha 23 anni d’età, compiti nel marzo: e che ha in pronto il danaro per qualunque spesa, purché sia da noi accettato. Che brama di professare nella Provincia nostra, e di celebrare la santa Messa, dopo fatti gli studi. Son sicuro, ch’egli è Faglia di Chiare, luogo insigne della diocesi di Brescia, lungi da tale città 15 miglia, ed abitato da circa 7560 uomini sotto un vicario foraneo. Son sicuro del cognome Faglia, perché tengo la vita di d. Pietro Faglia prevosto di Chiari sua patria, dove morì nel 1768 e so che nel 1793 Angelo Conte Faglia fu parroco di Pontevico bresciano. Anche il Diario bresciano del 1793 pag. 110 ha Chiare: così pure il Sole di Brescia del 1773 nel quale pag. 71 vi è Angelo Conte Faglia vic. foraneo e prevosto di Chiare. 3161. 1805 Al P. Guardiano di Campo, con un plico di lettere. Trento 6 agosto 1805 521 . Il Padre Diffinitore letterario Gaudenzio è nell’infermeria col suo male podagrico. Anche F. Masseo patisce in un ginocchio tanto 522 , che non può continuare il suo uffizio 520 Spedita li 7. 521 Spedita li 9.

Vigolo-Vattaro<br />

3160. 1805<br />

Al sig. Francesco Faglia, figlio di Giuseppe. Chiare.<br />

Molto illustre signore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

La lettera di V.S. data li 17 luglio, e diretta al nostro Padre <strong>Provincia</strong>le, giunse a<br />

Roveredo li 27 dello stesso mese. Poi andò a Cles nella Valle di Non, dove stava il detto<br />

Padre, e questi, attesa la qualità del carattere, non avendo potuto rilevare né il luogo<br />

della data, né il di Lei cognome, ieridì la fece capitare nelle mie mani, coll’incombenza<br />

di darle la ricercata pronta risposta. Io dunque le fo sapere, che in questa stagione fuori<br />

del Capitolo noi non accettiamo novizzi: che non costumiamo d’accettare candidati nel<br />

convento per istruirli nella lingua latina: e che non potendo vestire alcuno per chierico<br />

senza la previa permissione del Governo regio, il quale risiede in Insprugg, non poco<br />

lontano da noi, l’abbiamo chiesta più volte per parecchi nostri candidati paesani; ma<br />

finora sempre indarno: e quindi supponiamo, che molto meno sarebbeci accordata per<br />

uno di altro Stato. Ella pertanto pazienti, e ci abbia per iscusati, se non secondiamo la di<br />

Lei risoluzione d’esser nostro. Mi spiace di dover darle una risposta di tal fatta; e<br />

riverendola resto. Trento, s. Bernardino 5 agosto 1805 520 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

Fra Gio. Grisostomo di Volano<br />

Diffinitore, e pro-segretario provinciale<br />

de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Extra. Trento.<br />

Al Molto illustre signor Francesco Faglia<br />

figlio di Giuseppe<br />

Brescia-Chiare.<br />

Nota. La lettera del Faglia è molto rozza, ed anche molto malamente scritta. La<br />

mansione si è questa. Al Reverendissimo sig. sig. padrone colendissimo il molto Rev.<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le de’ Padri Secolanti, in Contrada di s.to Rocco.<br />

Roveredo<br />

Preme.<br />

Il giovane dice, che ha 23 anni d’età, compiti nel marzo: e che ha in pronto il<br />

danaro per qualunque spesa, purché sia da noi accettato. Che brama di professare nella<br />

<strong>Provincia</strong> nostra, e di celebrare la santa Messa, dopo fatti gli studi. Son sicuro, ch’egli è<br />

Faglia di Chiare, luogo insigne della diocesi di Brescia, lungi da tale città 15 miglia, ed<br />

abitato da circa 7560 uomini sotto un vicario foraneo. Son sicuro del cognome Faglia,<br />

perché tengo la vita di d. Pietro Faglia prevosto di Chiari sua patria, dove morì nel<br />

1768 e so che nel 1793 Angelo Conte Faglia fu parroco di Pontevico bresciano. Anche<br />

il Diario bresciano del 1793 pag. 110 ha Chiare: così pure il Sole di Brescia del 1773<br />

nel quale pag. 71 vi è Angelo Conte Faglia vic. foraneo e prevosto di Chiare.<br />

3161. 1805<br />

Al P. Guardiano di Campo, con un plico di lettere.<br />

Trento 6 agosto 1805 521 .<br />

Il Padre Diffinitore letterario Gaudenzio è nell’infermeria col suo male podagrico.<br />

Anche F. Masseo patisce in un ginocchio tanto 522 , che non può continuare il suo uffizio<br />

520 Spedita li 7.<br />

521 Spedita li 9.

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