Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina
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2867. 1804<br />
Al P. Gio. Pio da Moena. Arco.<br />
S.L.G.C. Trento 10 giugno 1804.<br />
Giacché ho il contento di rimandargli ‘l suo memoriale35 con rescritto favorevole,<br />
segnato ieri dal sig. Provicario Generale Capitolare, l’avviso, che in avvenire, mettendo<br />
il suo nome al principio curialmente, non lo replichi civilmente al fine, e perciò tralasci<br />
anche il Di V.S. Ill.ma, e R.ma. Così pure, che riservi per altri memoriali da presentarsi<br />
a cancellerie la inscrizione estranea. Mi raccomando in precibus, lo riverisco, e mi dico.<br />
Suo div.mo servo in Cristo<br />
F. Gio. Grisostomo.<br />
2868. 1804<br />
Al medesimo, nella coperta della precedente.<br />
Trento 10 giugno 1804.<br />
L’ostessa trentina dalle Due Spade nella scorsa domenica mandò a questo convento<br />
un suo viglietto per aver finalmente li trentadue fiorini, che le deve lo Speranza di<br />
Roncone, allora nostro novizio: ed io ieri le ho fatto intendere, ch’egli non ha più da fare<br />
con noi 36 . La stessa risposta possiamo dare anche ai creditori 37 del signor Gaetano Betta,<br />
poiché ai quattro del corrente, d’ordine del suo zio, fu nobilmente condotto da tre<br />
soldati nella caserma di s. Saverio, dove stassene custodito di continuo da due guardie<br />
affinché non si precipiti, e possa essere trasportato nel Bannato come soldato gregario.<br />
Finora noi non abbiamo ricevuto alcuna ricompensa dallo stesso per lui, e<br />
dell’incomodo, che ci ha recato in cinque mesi non picciolo 38 . Pazienza.<br />
2869. 1804<br />
Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio da Cles. Bolgiano.<br />
M.R.P. Benedicite.<br />
Suppongo, che dal Terziario di Cles avrà inteso il caso senza esempio succeduto in<br />
Arco ai sei del corrente, cioè della partenza del novizzo ronconico, essendo presenti li di<br />
lui parenti invitati, e venuti per assistere alla di lui professa. Essi partirono molto<br />
mortificati,ed egli andò di notte al convento di Campo. Intendo, che fu discolo, e che fu<br />
coi francesi, o cisalpini. Qui a Trento fece dei debiti, che sono ancora da pagarsi. Credo<br />
essere buono per noi, che siassene andato. In questa sera sono ritornati dalle Giudicarie<br />
li PP. Leonardo e Candido. L’altrieri è andato a Pergine Fra Valerio. Fra Ferdinando è<br />
ancora qui. È pur qui il P. Custode. F. Gio. Maria Terziario è venuto da Cavalese oggidì<br />
per pigliare i fagotti del P. Regalato 39 , ed il supposto neo-professo ronconico, aspettato<br />
dal quel P. lettore Vigilio per principiare le sue lezioni. Domani il detto Terziario andrà<br />
verso Arco per pigliare i mentovati fagotti. Il signor Gaetano Betta se en sta ora nella<br />
caserma del seminario, e per quanto intendo, sabato partirà per altro paese 40 . S’è<br />
35<br />
Di poter tenere, e leggere i libri proibiti di seconda classe.<br />
36<br />
Altri ne deve all’oste del Sole.<br />
37<br />
Creditori molti, e di molto.<br />
38<br />
Arrivò per fino a vendere i nostri lenzuoli, e coperte, ed un velo: e voleva vendere anche lo<br />
stramazzo. Le coperte furono quattro, e fors’anche di più. Egli vendette anche le proprie camicie. Un<br />
amico del Betta ha detto al nostro P. Vicario, che ha venduto cinque lenzuoli, cinque coperte, e cinque<br />
camicie. Nell’agosto 1804 li Betti pregati hanno dato soltanto fiorini 90.<br />
39<br />
Partì li 12.<br />
40<br />
Venerdì mattina 14 giugno partì con un trasporto per Clagenfurt. Non ha tollerato li nostri avvisi<br />
religiosi.