madretrra numero 30 - giugno 2012 - Madreterranews.it
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MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA<br />
Anno III - N. <strong>30</strong> - GIUGNO <strong>2012</strong><br />
CARPE<br />
DIEM...<br />
SIGNOR SINDACO<br />
OMAGGIO<br />
PALMI & DINTORNI<br />
www.madreterranews.<strong>it</strong><br />
Dott. Giovanni Barone,<br />
nuovo sindaco di Palmi
MERAvIgLIOSAMENTE<br />
PALMI<br />
2 Continua ad inviare le tue foto all’indirizzo<br />
3<br />
lettori@madreterranews.<strong>it</strong><br />
PALMI NON FINISCE MAI DI STUPIRCI.<br />
LASCIAMOCI STUPIRE ANCORA!<br />
L’EDITORIALE<br />
di Paolo Ventrice<br />
’ giunta l’ora! E acqua sia!<br />
E Finalmente risplende la fontana di<br />
piazza Amendola, la celebrata polla (artificiale)<br />
che anima, coi suoi schizzi, i suoi<br />
zampilli e le sue luci, tutta la piazza.<br />
La rende viva, armonica, con lo scroscio<br />
delle sue acque che si miscela al vociare<br />
allegro dei palmesi, creando un sottofondo<br />
naturale sul quale adagiare i propri pensieri.<br />
Quanto tempo è passato dall’ultimo suo<br />
zampillo e quante voci hanno gridato “ridateci<br />
l’acqua, ridateci la gioia di vederla<br />
sgorgare dalle sue bocche”.<br />
In ver<strong>it</strong>à, ogni cosa ha sempre bisogno<br />
di un suo tempo. Sarebbe facile cogliere<br />
un opportunismo diabolico da parte della<br />
squadra pol<strong>it</strong>ica vinc<strong>it</strong>rice delle elezioni,<br />
che potrebbe voler dire: “Eccoci, cominciamo<br />
a mettere la nostra firma su questa c<strong>it</strong>tà!”,<br />
come a volerne segnare il passaggio.<br />
Io, però, voglio leggere un altro messaggio.<br />
Io voglio poter pensare che questo sia<br />
un piccolo, ma fortissimo, segnale di cambiamento,<br />
un “la” suonato sapientemente<br />
da un diapason felicemente risvegliato da<br />
un torpore annoso.<br />
Che incanto, poter rivedere l’acqua zampillante<br />
della nostra, bella, vecchia fontana.<br />
Un altro piccolo sforzo e riusciremmo<br />
pure a specchiarci, dentro quell’acqua. Una<br />
degna pulizia della vasca e nuova v<strong>it</strong>a alle<br />
luci finora celate, sarebbero il giusto omaggio<br />
per il r<strong>it</strong>orno dopo un’assenza dalle scene<br />
così prolungata.<br />
Cogliamolo come un segno, amici, mettiamolo<br />
come pietra d’angolo e costruiamoci<br />
sopra il futuro di Palmi, nel segno della<br />
sua storia e della sua bellezza.<br />
. . .<br />
Poi, un mattino mi sveglio e il sogno svanisce...<br />
L’acqua non c’è più! Quanto poco<br />
è durata questa chimera. D’incanto si torna<br />
nel purgatorio ad attendere ancora.<br />
Va da se che quando fu costru<strong>it</strong>a, nel lontano<br />
1922 (inaugurata il 15 ottobre di quell’anno)<br />
i signori Jommi e Sutera - rispettivamente<br />
l’arch<strong>it</strong>etto che la disegnò e lo scultore<br />
che ne curò i dettagli - non immaginavano,<br />
di certo, che la loro opera potesse essere,<br />
un giorno, malcurata dai posteri destinatari<br />
di essa stessa. Non hanno pensato, di certo,<br />
che potesse essere silenziosa e spoglia senza<br />
l’elemento principe, l’acqua e, soprattutto,<br />
non hanno pensato di poterla mai vedere<br />
sporca, come fosse un grande conten<strong>it</strong>ore<br />
di un vom<strong>it</strong>evole liquido verdastro con tante<br />
barchette di plastica e alluminio, qualcuna a<br />
galleggiare e le altre sul fondo.<br />
Il buon pensiero mi esorta a essere ottimista<br />
ma, vivace, implora delle raccomandazioni,<br />
banali senz’altro, ma necessarie,<br />
affinché i ragazzi osp<strong>it</strong>i di questa meravigliosa<br />
piazza, possano ricordarsi che sporcarla<br />
fa male a se stessi e mantenerla spor-<br />
ACQUA SI... ACQUA NO...<br />
ca fa male alla c<strong>it</strong>tà intera. Un po’ di attenzione<br />
ci lascerebbe respirare un’aria nuova<br />
che il messaggio di una fontana “rinata” ci<br />
potrebbe portare; ottimismo e civiltà.<br />
In fondo è un buon momento per pensare<br />
pos<strong>it</strong>ivo. Andare controtendenza è uno<br />
sport affascinante e siccome, dalla crisi<br />
economica, alle “crisi” geologiche (terremoti),<br />
dallo squallore della pol<strong>it</strong>ica nazionale,<br />
allo scandalo del calcio-scommesse,<br />
dal dramma della micro-delinquenza (post<br />
crisi) in aumento, al dramma del “corvo”<br />
della chiesa cattolica, abbiamo poco di<br />
pos<strong>it</strong>ivo e di cui gioire. Ecco che andare in<br />
controtendenza può essere l’alternativa.<br />
Giammai nascondersi dietro un d<strong>it</strong>o! Non è<br />
ciò che serve, ma raccogliere le poche forze<br />
che si riescono a racimolare e ricostruire, si!<br />
Nei giorni scorsi, benché fer<strong>it</strong>i e martoriati<br />
dalle ricorrenti scosse, benché alla<br />
continua ricerca di un luogo ove accamparsi,<br />
i c<strong>it</strong>tadini colp<strong>it</strong>i dal “cataclisma del<br />
XXI secolo” sono stati sol<strong>it</strong>i dire, ai microfoni<br />
“ricominciamo... in fondo ci sono quasi<br />
solo crepe... le crepe hanno segnato solo le<br />
strutture... noi siamo vivi e quindi si ricomincia,<br />
con pace di Dio!” Belle frasi, belle<br />
davvero. Sprigionano una forza senza pari.<br />
Ci auguriamo che questo pensiero dilaghi<br />
e, nel frattempo, speriamo che a Palmi ci<br />
arrivi prima che da altre parti (scusate il<br />
campanilismo).<br />
Ovviamente, tutte le nostre speranze sono<br />
legate, principalmente, al pool che ha preso<br />
possesso di palazzo San Nicola, dal quale ci<br />
aspettiamo risposte e proposte e col quale<br />
siamo pronti a ripartire. E’ un fatto sociale,<br />
non è una discendenza stirpale quella di<br />
amministrare una c<strong>it</strong>tà, per cui, chi si appresta<br />
a farlo non può farlo da solo, ma ha<br />
bisogno di ogni uomo di buon senso. E’ necessario<br />
che chiunque, pol<strong>it</strong>ico o no, fedele<br />
ai colori vincenti o meno, di maggioranza od<br />
opposizione, sia onesto con se stesso e con<br />
i palmesi, sia atto a promuovere e controllare,<br />
ma sempre nel rispetto di una forma<br />
costruttiva e migliorativa dell’esistente.<br />
In questa fase di start up è fondamentale<br />
sentire l’apporto della comun<strong>it</strong>à e la<br />
vicinanza di essa, per tutti coloro che sono<br />
stati demandati alla nuova consiliatura ed<br />
in questo senso, gli auguri miei personali e<br />
della redazione tutta, vogliono essere forti<br />
e sent<strong>it</strong>i, vogliono esprimere una speranza<br />
che può divenire certezza.<br />
Un’ultima riflessione vorrei farla soffermandomi<br />
sull’articolo di pagina 6. Io, di<br />
Francesco Cilea, so poco, conosco quello<br />
che, probabilmente, la maggior parte dei<br />
palmesi conosce e cioè che è stato un musicista,<br />
che è nato a Palmi, che ha musicato<br />
L’Arlesiana e poco altro (perdonate la mia<br />
minimalizzazione, ma serve come concetto<br />
rafforzativo a ciò che sto per dire).<br />
Allora mi domando: «Perchè i Palmesi non<br />
conoscono a fondo colui che risulta essere<br />
il personaggio più nominato nei discorsi, intellettuali<br />
e non, che riguardano l’orgoglio<br />
stesso di essere palmesi? Forse, per lo stesso<br />
motivo per cui a Varazze (la c<strong>it</strong>tá che ha<br />
adottato il nostro) si fanno in quattro per<br />
onorarne la memoria e non si fregiano del<br />
suo nome solo per van<strong>it</strong>à, mentre a Palmi il<br />
Mausoleo cade a pezzi e le urla di chi ama<br />
Cilea sono urla per sordi. Si, proprio il Mausoleo!<br />
Sta diventando invisibile, come invisibile<br />
sta divenendo tutta la storia di Cilea e i<br />
suoi lasc<strong>it</strong>i. Per fortuna, almeno la musica,<br />
qualcuno (pochi fortunati frequentatori di<br />
teatri), l’ascolta. Di contro, però, la nostra<br />
van<strong>it</strong>à fa si che, tutti, ne usiamo il nome<br />
con la stessa frequenza di un intercalare!»<br />
Med<strong>it</strong>iamo gente, med<strong>it</strong>iamo. Lo splendore<br />
di Villa Cilea a Varazze, il suo restauro (quello<br />
vero e non la ricostruzione modernizzata,<br />
come si suole fare a Palmi) curato nei minimi<br />
dettagli, l’attenzione nel preservare la<br />
storia di un uomo e di ciò che ci ha lasciato<br />
in ered<strong>it</strong>à, è fondamentale. Onorarne la<br />
memoria, sempre, e rinnovarla nel tempo è<br />
il minimo che possiamo fare. E allora, cominciamo<br />
proprio da li, da quel Mausoleo,<br />
custode delle sue spoglie che quasi passa<br />
inosservato ai più, ma che trasmette, a chi si<br />
ferma davanti, una seren<strong>it</strong>à particolare, un<br />
sentimento vicino a quello che ha legato il<br />
Maestro, in maniera viscerale, alla sua c<strong>it</strong>tà.<br />
Facciamoci un pensierino sindaco!
4 5<br />
LETTERA APERTA AL NUOVO SINDACO DI PALMI<br />
Egregio dottor Giovanni Barone, le elezioni del 20 Maggio hanno decretato la sua v<strong>it</strong>toria sull’altro candidato, Dott.<br />
Boemi. La c<strong>it</strong>tadinanza palmese ha riconosciuto in lei il nuovo rappresentante della nostra beneamata c<strong>it</strong>tadina, dopo un<br />
periodo di turbolenze pol<strong>it</strong>iche e di commissariamento.<br />
Vogliamo innanz<strong>it</strong>utto congratularci per il brillante risultato ottenuto. Esso giunge a coronamento di una onorata carriera<br />
e di molti anni di dedizione e di impegno pol<strong>it</strong>ico.<br />
Desideriamo inoltre porgerle i nostri più fervidi auguri ed esprimere la speranza che durante il suo mandato possa lavorare<br />
bene nell’interesse della c<strong>it</strong>tadinanza e nel rispetto della sua onorabil<strong>it</strong>à.<br />
E’ desiderio di ogni uomo che le proprie opere ed il proprio pensiero possano essere tramandate ai posteri. In quest’ottica<br />
e nell’interesse comune, ci auguriamo che lei possa raggiungere tale obiettivo.<br />
Siamo consapevoli delle difficoltà di gestire la cosa pubblica con rett<strong>it</strong>udine, onestà e determinazione. Molti sono gli<br />
ostacoli che si frappongono in questo lungo cammino! Ciononostante, continuiamo a sperare in un uomo che riesca a risollevare<br />
le sorti della nostra c<strong>it</strong>tà e la riporti alle glorie del passato.<br />
La natura è stata molto generosa con questa perla del Tirreno, incastonata tra la costa ed il Monte Sant’Elia, baciata<br />
dal sole nove mesi all’anno e ventilata dalla dolce brezza marina anche nei mesi più caldi. Tuttavia gli uomini non sempre<br />
mer<strong>it</strong>ano i doni che la natura profonde a piene mani, vero è che nel corso degli ultimi anni, un vero patrimonio è<br />
stato letteralmente depredato e sperperato da molti ingrati c<strong>it</strong>tadini nonché amministratori in mala fede. E’ facile comunque<br />
prendersela con gli altri perché, in fondo ….”gli altri siamo noi”….<br />
Pertanto, r<strong>it</strong>engo che sia del tutto inutile riporre le speranze in un’unica persona. Il primo c<strong>it</strong>tadino deve essere sostenuto<br />
da tutti, perché solo l’unione può fare la forza, in particolare ciò risulta vero in questi momenti di grave crisi nazionale<br />
ed internazionale.<br />
Non le chiediamo dunque promesse, che spesso risultano vane ed irrealizzabili, ma solo impegno, determinazione e<br />
lavoro giornaliero per ricostruire, mattone su mattone, una nuova c<strong>it</strong>tà. Che rinasca dalle ceneri di un glorioso passato,<br />
ma che sia in grado di rimettersi al passo con i tempi, riscoprendo le proprie tradizioni di civiltà e cultura. Ci auguriamo<br />
inoltre che sappia crescere e rappresentare nuovamente il punto di riferimento sui comuni vicini, che non posseggono<br />
certamente le nostre fortune geografiche e l’immenso patrimonio culturale (Scuole, uffici, tribunale, san<strong>it</strong>à) che ci lasciarono<br />
i nostri nonni.<br />
Auspichiamo che la nostra amata Palmi torni a fornire nuove opportun<strong>it</strong>à di lavoro ai giovani, che siano in tal modo invogliati<br />
a restarvi e a non fuggire verso lidi migliori, risucchiando così la nuova linfa v<strong>it</strong>ale alla nostra c<strong>it</strong>tà.<br />
R<strong>it</strong>engo con queste poche parole di rappresentare i desideri e le speranze del suo fedele elettorato ed inv<strong>it</strong>o tutti i<br />
miei conc<strong>it</strong>tadini ad offrirle un supporto morale e materiale per sostenerla nel faticoso cammino che si appresta ad intraprendere.<br />
Ad maiora!<br />
Carmela Maria Gentile<br />
MADRETERRA<br />
Palmi & Dintorni<br />
REgISTRAZIONE AL TRIB. DI PALMI<br />
Nr. 1 / 2010<br />
Anno III - Numero <strong>30</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong><br />
Direttore respons.: Francesco Massara<br />
Coordinatore: Paolo ventrice<br />
Collaboratori di REDAZIONE<br />
di questo <strong>numero</strong>.<br />
Saverio Pet<strong>it</strong>to Walter Cricrì<br />
Cettina Angì Salvatore De Francia<br />
Nella Cannata Giuseppe Cricrì<br />
Hanno collaborato per questo <strong>numero</strong><br />
anche: Salvatore De Francia, Bruno vadalà,<br />
Pasquale Frisina, giuseppe Magazzù<br />
Ed<strong>it</strong>ore: Associazione Culturale Madreterrra<br />
Sede Palmi-Via ss.18 km 485.<strong>30</strong><br />
P.I. 02604200804<br />
Cod. Fisc. 91016680802<br />
Mobile-Paolo Ventrice 335 6996255<br />
e-mail: redazione@madreterranews.<strong>it</strong><br />
Progetto Grafico:<br />
Saverio Pet<strong>it</strong>to-Walter Cricrì-Paolo Ventrice<br />
Impaginazione grafica:<br />
Paolo Ventrice<br />
Progetto e cura s<strong>it</strong>o web:<br />
S. De Francia-D. Galletta<br />
Stampa: gLF sas -Via Timpone Schifariello Zona<br />
P.I.P. II Traversa-87012 Castrovillari (Cs)<br />
SOMMARIO<br />
4 LetteRA APeRtA AL NuOvO SINDACO DI PALMI<br />
di Carmela Gentile<br />
6 FRANCeSCO CILeA - vILLA CILeA A vARAzze<br />
di Salvatore Ottavio Cosma<br />
7 INteRvIStA A beAtRICe zOCCALI<br />
di Gianfranco Lucente<br />
8 IL “NuOvO” SANtuARIO DeL CARMINe<br />
di Paolo Ventrice<br />
10 AttILIO zAGARI - tRA IMMAGINe e PAROLA<br />
di Cettina Angì<br />
12 “OPeRAzIONe CAMPettI” AL vIA!...<br />
di Ass. Prometeus<br />
14 “AvI A PASSARI A NOttAtA”<br />
di Felice Badolati<br />
15 COSA tI ASPettI DALLA LuNA?<br />
di Matteo Covello<br />
16 CIRCOLO CuLtuRALe “MARe AMICO”<br />
di Redazione<br />
18 L’uOMO NeLL’ORDINe NAtuRALe DeL MONDO<br />
di Mario Idà<br />
18 I SAPORI DeLLA LeGALItà ARRIvANO A PALMI<br />
di Giulia Filardi<br />
19 LA POP ARt RIFIORISCe... IN GIARDINO<br />
di Rocco Sgrò<br />
20 LICeO SCIeNtIFICO N. PIzI DI PALMI LA SCuOLA veRDe...<br />
di Helodie Fazzalari<br />
23 IL GRuPPO FOLkLORIStICO “COStA vIOLA” DI PALMI<br />
di Silvana Iaria<br />
28 PIOIRCìP<br />
di Giuseppe Cricrì<br />
<strong>30</strong> SteLIO PANDOLFINI OvveRO LA DIGNItà DeLLA RAGIONe<br />
di Antonio Musicò<br />
33 IL MONte DI PIetà DI PALMI<br />
di Rocco Liberti<br />
34 bACCO e L’AGNeLLO - PReMIO ALLO CheF eNzO CANNAtA’<br />
di Giuseppe Sgrò<br />
35 NutRIRSI CON I SeNSI<br />
di Walter Cricrì<br />
37 ANDAte A zAPPARe<br />
di Rocco Cadile<br />
39 DALLA teRRA AL CIeLO<br />
di Daniele Gagliardo<br />
di Chiara Ortuso<br />
Vogliamo 0<br />
a mortal<strong>it</strong>à infantile conti-<br />
Lnua ad essere una delle piaghe<br />
che affliggono giornalmente<br />
i paesi sottosviluppati, quelle<br />
nazioni che sembrano dimenticate<br />
da tutti, che lottano per<br />
un’esistenza che possa definirsi<br />
“umana”. L’Unicef, ( Fondo delle<br />
Nazioni Un<strong>it</strong>e per l’Infanzia),<br />
creato nel 1946 su decisione<br />
dell’Assemblea Generale dell’O-<br />
NU e operante attualmente in<br />
156 Paesi in via di sviluppo e in<br />
36 Paesi economicamente avanzati<br />
tram<strong>it</strong>e una rete di Com<strong>it</strong>ati<br />
Nazionali, si propone di dare un<br />
notevole contributo alla riduzione<br />
delle problematiche infantili<br />
più urgenti che sconvolgono le<br />
popolazioni del III mondo. Ogni<br />
giorno scompaiono in Africa circa<br />
22.000 bambini per cause banali<br />
quali: raffreddore, malnutrizione,<br />
mancanza di acqua, ma anche per<br />
malattie molto diffuse in luoghi in<br />
cui le condizioni igieniche sono<br />
precarie se non inesistenti: colera,<br />
malaria. Un vaccino salvav<strong>it</strong>a<br />
ha un costo irrisorio: 2 euro, ma<br />
meno del 20% dei bambini affetti<br />
da polmon<strong>it</strong>e o bronch<strong>it</strong>e riceve<br />
gli antibiotici di cui ha bisogno. Il<br />
movimento giovanile YouUnicef,<br />
di fronte a dati così allarmanti e<br />
deplorevoli, ha lanciato la campagna<br />
“Vogliamo 0” che si pone<br />
l’obiettivo di ridurre e azzerare<br />
la mortal<strong>it</strong>à infantile. Uno scopo<br />
nobile, all’apparenza impossibile,<br />
ma realizzabile grazie all’aiuto e<br />
alla comprensione di molti; tanti<br />
sono già i traguardi raggiunti che<br />
fanno sperare in un futuro migliore.<br />
Il gruppo Unicef di Palmi, consapevole<br />
dell’importanza del progetto<br />
lanciato quest’anno da Unicef,<br />
ha promosso attivamente tale<br />
campagna il 27 maggio al Centro<br />
Commerciale “Porto degli Ulivi”.<br />
Famiglie intere hanno accettato<br />
di essere testimonial Unicef,<br />
prestando la propria immagine a<br />
timbri e foto che saranno esposte<br />
nel s<strong>it</strong>o ufficiale dell’Organizzazione.<br />
Molti ancora hanno inviato<br />
un sms solidale al 45505, donando<br />
2 euro all’iniziativa. Inutile dire<br />
che senza la generos<strong>it</strong>à e i piccoli,<br />
grandi contributi di persone<br />
comuni, l’Unicef e organizzazioni<br />
simili non potrebbero neppure<br />
sussistere. Il nostro ringraziamento<br />
va dunque a tutti coloro<br />
che comprendono quanto possa<br />
essere importante la solidarietà<br />
per salvare una, 100, 1000 v<strong>it</strong>e.<br />
Tutti noi possiamo contribuire a<br />
rendere maggiormente vivibile<br />
questo nostro mondo e abbiamo<br />
il dovere e l’obbligo di farlo per<br />
sentirci parte di un’unica grande<br />
famiglia: l’uman<strong>it</strong>à. Non posso far<br />
altro che concludere con il nostro<br />
motto che è anche un auspicio:<br />
Vogliamo 0.
di Salvatore Ottavio Cosma<br />
o incontrato la figura di<br />
HFrancesco Cilea, calabrese<br />
come me, a Varazze quando<br />
venni a Genova, nel 1962,<br />
per frequentare l’Univers<strong>it</strong>à. Un<br />
Lavarello di Sestri Levante, oggi<br />
Sindaco di quella C<strong>it</strong>tadina rivierasca,<br />
mio amico mi parlò di una<br />
sua parente andata sposa a Cilea<br />
e che con lui visse nella padronale<br />
Villa di Varazze, oggi riportata<br />
al suo splendore grazie ad un<br />
profondo restauro promosso dalla<br />
S.I.A.E. cui è andato il lasc<strong>it</strong>o<br />
Cilea/Lavarello.<br />
Ho r<strong>it</strong>rovato Cilea il 29 aprile<br />
scorso in occasione della inaugurazione<br />
dell’apertura della Villa<br />
con un concerto di Maria Beatrice<br />
Zoccali, palmese come Cilea interamente<br />
dedicato alle musiche<br />
per pianoforte di Francesco Cilea<br />
e una prolusione sulla v<strong>it</strong>a e sulla<br />
passione per l’opera del grande<br />
compos<strong>it</strong>ore di Palmi.<br />
Sono stati questi gli elementi<br />
della manifestazione “Francesco<br />
Cilea storia di un calabrese elegante<br />
musicista e uomo”.<br />
Prima del concerto, ho voluto<br />
illustrare l’iniziativa e leggere un<br />
mio componimento poetico scr<strong>it</strong>to<br />
espressamente per l’occasione.<br />
Parole di soddisfazione e di<br />
encomio per l’associazione sono<br />
state profuse dal Sindaco di<br />
Varazze Giovanni Delfino, che ha<br />
voluto sottolineare quanto è importante,<br />
per la cresc<strong>it</strong>a cultura-<br />
le di una c<strong>it</strong>tadina, la riapertura<br />
al pubblico di Villa Cilea.<br />
L’iniziativa è stata promossa<br />
dal Comune di Varazze e dall’Associazione<br />
Culturale dei calabresi<br />
di Liguria “La C<strong>it</strong>tà del Sole”<br />
con il patrocinio della S.I.A.E..<br />
In un salone grem<strong>it</strong>o di pubblico<br />
attento e appassionato, la<br />
Professoressa Zoccali, già docente<br />
di liceo, ha esegu<strong>it</strong>o magistralmente<br />
alcuni ined<strong>it</strong>i di Cilea con<br />
rara maestria, alcuni scr<strong>it</strong>ti in età<br />
giovanile, all’epoca dei suoi studi<br />
presso il Conservatorio “San<br />
Pietro alla Maiella” di Napoli.<br />
La pianista Beatrice Zoccali ha,<br />
infatti, esegu<strong>it</strong>o brani che fanno<br />
parte del suo repertorio ormai<br />
consolidato e dedicato al musicista<br />
di Palmi. A partire dalla<br />
Berceuse op. 20 alle Risonanze<br />
Nostalgiche, dal Notturno o. 22<br />
ai Tre Pezzi op. 43. Magistrale<br />
l’esecuzione della Zoccali che ha<br />
saputo coniugare, con stile, il carattere<br />
versatile della musica di<br />
Cilea, fatta ora di tinte accese,<br />
ora di toni lirici ed eleganti.<br />
Seconda parte del concerto,<br />
dedicata, invece, a dieci brani<br />
che cost<strong>it</strong>uiscono l’Album per la<br />
Gioventù e allo Scherzo finale.<br />
Vedendo la Professoressa<br />
Zoccali seduta davanti alla tastiera<br />
del pianoforte del Maestro,<br />
si notava in essa una gioia interiore<br />
nell’eseguire lo spart<strong>it</strong>o che<br />
prorompeva con una forza musicale<br />
altamente espressiva e che<br />
ci portava ad immaginare questo<br />
nostro conc<strong>it</strong>tadino chiuso nel<br />
suo studio, preso da malinconia<br />
6 7<br />
FRANCESCO CILEA<br />
Grande successo per il concerto dedicato alle musiche<br />
per pianoforte del compos<strong>it</strong>ore di Palmi in occasione<br />
della inaugurazione di Villa Cilea a Varazze.<br />
Un concerto per Cilea calabrese elegante, musicista e uomo.<br />
che combatteva componendo<br />
una musica che esprimeva, invece,<br />
una forza alta e penetrante<br />
il cuore. Del resto che cosa<br />
sono state l’Arlesiana, l’Adriana e<br />
Gloria, le tre creature della sua<br />
fantasia e del suo sogno ideale<br />
se non l’espressione dello spir<strong>it</strong>o,<br />
dell’<strong>it</strong>alian<strong>it</strong>à, della potenza<br />
della sua musica? Il concerto di<br />
Beatrice Zoccali, la sua magistrale<br />
esecuzione ci ha riportati nel<br />
cuore una forte emozione trasmettendoci<br />
gioia e passione.<br />
La mattinata si è conclusa con<br />
una prolungato applauso alla<br />
Professoressa Maria Beatrice<br />
Zoccali che, preannunciando lo<br />
studio di altri dieci ined<strong>it</strong>i brani<br />
per pianoforte di Cilea, ha garant<strong>it</strong>o<br />
l’impegno di r<strong>it</strong>ornare a<br />
Varazze con un nuovo concerto<br />
arricch<strong>it</strong>o degli ulteriori brani.<br />
Trascorsa questa giornata con<br />
grande successo, inizia il nostro<br />
lavoro teso a sviluppare un programma<br />
di iniziative e di attiv<strong>it</strong>à<br />
in Villa Cilea, intese a favorire la<br />
conoscenza della musica lirica,<br />
sinfonica e da camera in generale<br />
e quella di Cilea in particolare<br />
secondo la lettera e lo spir<strong>it</strong>o del<br />
lasc<strong>it</strong>o di Rosa Lavarello per perpetuare<br />
la memoria del Maestro.<br />
Ed è con questo spir<strong>it</strong>o che ho<br />
scr<strong>it</strong>to, una notte prima della riapertura<br />
di Villa Lavarello/Cilea,<br />
questo modesto componimento<br />
che dedico a loro e a tutti i calabresi.<br />
Salvatore Ottavio Cosma, presidente<br />
l’Associazione la “C<strong>it</strong>tà del<br />
Sole” calabresi di Liguria.<br />
A Francesco Cilea<br />
Fu Cilea calabrese errante per l’Italia e il mondo<br />
dietro le note della Sua musica popolata di donne:<br />
Adriana, Gloria, Gina, Tilda che generava<br />
nelle sue opere liriche.<br />
Anche noi siamo erranti da quella terra aspra e bella<br />
di monti e di mari e di civiltà antiche.<br />
E come te, Francesco, approdammo<br />
in questa terra di Liguria per studiare, vivere<br />
e lavorare onorando la nostra Calabria.<br />
Di te abbiamo letto tanto<br />
partendo dalla natia C<strong>it</strong>tà di Palmi<br />
passando per Napoli e, approdando<br />
qui a Varazze dove ti sei fermato<br />
trovando l’amore e il calore<br />
nella tua Lavarello e questo mare<br />
che ti ha ricordato, certo, la spiaggia<br />
di “Petri niri” della Marina della tua infanzia “parmisana”.<br />
In questa Villa ti rinchiudesti ancora quarantenne<br />
scrivendo musica mai ascoltata dai tuoi estimatori.<br />
Ma oggi ti onoriamo come uomo e come sommo compos<strong>it</strong>ore<br />
ascoltando questi brani proprio dove li componesti.<br />
Vorremmo venire anche a vis<strong>it</strong>arti, ma non possiamo.<br />
Sei tornato per il perenne riposo nella tua, nella nostra<br />
amata terra di Calabria a Palmi tua C<strong>it</strong>tà natia.<br />
Onore alla tua musica Francesco Cilea, calabrese di Liguria.<br />
Salvatore Ottavio Cosma<br />
di Gianfranco Lucente<br />
a mia passione verso il pia-<br />
Lnoforte risale a quando ero<br />
bambina.<br />
Ricordo che davanti alla vetrina<br />
del negozio di giocattoli di Genovesi,<br />
restavo incantata nell’osservare<br />
le piccole pianole Bontempi<br />
in esposizione e restavo invece<br />
indifferente a tutti i giocattoli e<br />
alle bambole esposte.<br />
E proprio con una di quelle pianole<br />
è iniziato il mio amore per<br />
la musica.<br />
Mi è stata regalata dalla mia<br />
tata in occasione di un Natale,<br />
quando io avevo poco più di<br />
6 anni e per me era un divertimento<br />
suonare i motivi delle<br />
canzoncine dello Zecchino d’Oro<br />
ad orecchio. Dopo qualche anno<br />
inizio a suonare musica e all’età<br />
di 10 anni mi viene regalato da<br />
mio padre, un pianoforte verticale,<br />
che tuttora è in mio possesso.<br />
Già dai primi approcci con la<br />
musica, i miei insegnanti notavano<br />
la mia gioia nello stare seduta<br />
davanti alla tastiera del pianoforte,<br />
gioia che ho ancora quando<br />
suono, e la mia curios<strong>it</strong>à nell’andare<br />
avanti, girando le pagine<br />
del libro di musica per imparare<br />
al più presto le cose più belle e<br />
quindi più impegnative, è la stessa<br />
dei miei inizi.<br />
Nel 1980 ho iniziato a studiare<br />
con Marcella Crudeli, grande concertista<br />
a livello internazionale e<br />
A Sinistra: La villa Del Maestro Cilea a Varazze - la targa affissa all’entrata -<br />
dei particolari del restauro interno e il busto di Francesco Cilea posto nei<br />
giardini della villa.<br />
Sopra: Un momento del concerto nel giorno dell’inaugurazione della villa -<br />
Beatrice Zoccali al pianoforte del Maestro Cilea.<br />
Intervista alla pianista Beatrice Zoccali<br />
ben nota al pubblico palmese.<br />
Durante i miei studi grandi soddisfazioni<br />
personali: diploma in<br />
pianoforte nel Conservatorio di<br />
Reggio C. con la votazione di 10,<br />
lode e Menzione d’Onore.<br />
Perfezionamento a Roma e<br />
Pescara dove il maestro Cafaro<br />
concluse affermando che solo<br />
la Musicista Zoccali aveva fatto<br />
“cantare” il pianoforte.<br />
Seguono gli studi in Olanda<br />
e alla prestigiosa scuola di “A.<br />
Cortot” di Parigi dove il maestro<br />
Quagliata, al termine della mia<br />
esecuzione di Triana di Albeniz,<br />
fece alzare tutti in piedi per applaudirmi<br />
ed esclamò: Mi è sembrato<br />
di sentir suonare Alicia de<br />
Laroccha” (una bravissima concertista<br />
spagnola)<br />
Premio Etruria 90<br />
Santor durante un mio concerto<br />
– studio op. 39 n. 5 di Rachmaninov,<br />
entusiasta mi avrebbe voluto<br />
come sua alieva alla Jiulliard<br />
Shool di New York, ma gli risposi<br />
che ero sposata ed in attesa del<br />
primo figlio.<br />
Oggi ho due splendidi figli, Mario<br />
di 17 anni e Maria Antonietta<br />
di 8 anni.<br />
Ed ho ripreso a suonare da<br />
quando l’età dei miei figli me lo<br />
ha permesso.<br />
Sono stata docente al Conservatorio<br />
Piccinni di Bari e al Conservatorio<br />
“Giacomoantonio“ di<br />
Cosenza.<br />
Nell’Ottobre scorso ho inciso un<br />
CD presso la sala di registrazione<br />
Belmusic di Milano, sotto la di-<br />
Maria Beatrice Zoccali si racconta...<br />
rezione artistica del musicologo<br />
Prof. Daniele Rubboli, int<strong>it</strong>olato<br />
“Il pianismo di Francesco Cilea -<br />
rar<strong>it</strong>à per collezionisti”.<br />
Dopo un concerto esegu<strong>it</strong>o nella<br />
Casa della Cultura “Leonida Repaci”<br />
di Palmi, in occasione dell’anniversario<br />
della morte del grande<br />
compos<strong>it</strong>ore Cilea, ho susc<strong>it</strong>ato<br />
notevole interesse perchè per alcuni<br />
dei brani presenti nel CD si<br />
tratta della prima registrazione a<br />
livello mondiale,in quanto nessuno<br />
prima d’ora aveva pensato di<br />
incidere queste pagine per far sì<br />
che fossero conosciute in tutto il<br />
mondo.<br />
Ho avuto il piacere di suonare<br />
questi brani per l’inaugurazione<br />
della nuova casa di Cilea a Varazze.<br />
Sono r<strong>it</strong>ornata da poco da Pechino<br />
dove sono stata inv<strong>it</strong>ata per<br />
un concerto dedicato a Cilea ed<br />
ho ottenuto un grande successo.<br />
Dovrò andare a suonare al<br />
MOMA di NewYork ed in altre sedi<br />
<strong>it</strong>aliane.<br />
Da qualche anno sono stata inv<strong>it</strong>ata<br />
a far parte delle commissioni<br />
giudicatrici in concorsi pianistici<br />
nazionali ed internazionali, e la<br />
cosa che amo fare di più è insegnare,<br />
perchè solo con l’insegnamento<br />
riesco a trasmettere ciò<br />
che ho imparato da tutti i maestri<br />
che ho avuto e mi dà immensa<br />
gioia ascoltare i risultati ottenuti<br />
in poco tempo dai miei allievi.<br />
Io non riuscirei a vivere senza<br />
pianoforte, stare seduta davanti<br />
ad una tastiera da un senso alla<br />
mia v<strong>it</strong>a ed è proprio suonare<br />
questo strumento che mi aiuta<br />
a superare i tanti momenti tristi<br />
della mia v<strong>it</strong>a. Quando suono<br />
sono felice, mi sento appagata e<br />
riesco a trasmettere queste mie<br />
emozioni a chi mi ascolta.<br />
La soddisfazione più grande è<br />
ricevere dal pubblico, consenso<br />
ed apprezzamento e concedere<br />
un bis è piacevole - l’inv<strong>it</strong>o a continuare<br />
a suonare perchè non si è<br />
stanchi di ascoltare.<br />
DRYOCOITAI<br />
Cicale che dorm<strong>it</strong>e nelle querce /<br />
che suonate la lira per la gente /<br />
nate dalla terra per la pace /<br />
ricche di saggezza, vissute con<br />
niente /<br />
tutti i vostri momenti sono ore di<br />
riposo /<br />
nessun dolore, nessuna preoccupazione<br />
vi tormentano /<br />
suonate nel meriggio, lontane dagli<br />
uccelli /<br />
cantilena della culla dei figli /<br />
nè il sangue nè la carne sono elementi<br />
della vostra v<strong>it</strong>a /<br />
Quasi invisibili simili quasi agli Dei/<br />
Ad Maiora Beatrice ed il tuo<br />
canto come quello delle cicale,<br />
possa far conoscere nel mondo<br />
le atmosfere anche musicali, che<br />
il maestro Francesco Cilea ha avvert<strong>it</strong>o<br />
nelle stanze della casa<br />
Repaci,guardando la Pietrosa, il<br />
mare, le bianche farfalle e lo Stretto<br />
di Messina, trasferendole in musica<br />
e che tu possa far conoscere<br />
attraverso questa, il bello e l’armonia<br />
della nostra Madre Terra.
conclusi i lavori di restauro della facciata<br />
8 9<br />
La facciata restaurata<br />
IL “NUOVO” SANTUARIO DEL CARMINE<br />
La Chiesa del Carmine prima del 1894<br />
di Paolo Ventrice<br />
La facciata prima del restauro<br />
Giorno 31 maggio <strong>2012</strong>, a conclusione di<br />
una breve processione, in onore alla<br />
“Vis<strong>it</strong>azione della Vergine Maria” si è svolta<br />
con una sobria cerimonia, l’inaugurazione<br />
della facciata della Chiesa del Carmine appena<br />
restaurata.<br />
Un altro tassello è stato posto per il completo<br />
recupero arch<strong>it</strong>ettonico del Santuario, a<br />
cui i c<strong>it</strong>tadini palmesi sono legati da particolare<br />
devozione.<br />
Dall’anno 2007 sono stati esegu<strong>it</strong>i i lavori di<br />
sistemazione del sagrato e la realizzazione<br />
della ringhiera adiacente; inoltre sono state<br />
recuperate la Sacrestia, le sale interne e parte<br />
degli ambienti del convento.<br />
L’impulso per dare il via ai complessi lavori<br />
di risanamento è avvenuto grazie alla presenza<br />
(dal 2007) nella Comun<strong>it</strong>à dei padri Carmel<strong>it</strong>ani,<br />
del Rettore padre Carmelo M. Silvaggio<br />
(calabrese di Filogaso) legato particolarmente<br />
a questo luogo di culto, in quanto proprio qui<br />
ha svolto il proprio percorso di Noviziato.<br />
La sua dedizione, e la sua parsimonia nel<br />
gestire le offerte dei fedeli (in ciò coadiuvato<br />
dall’economo frate Francesco M. Ciaccia), ha<br />
fatto sì che si potesse affrontare l’impegno<br />
economico del restauro, non avendo alcun<br />
apporto se non quello dei devoti.<br />
Lo stato di degrado generale (tinteggiatura<br />
sfarinata; intonaci fessurati; cornicioni ammalorati<br />
con parti a rischio di crollo; infiltrazioni<br />
di acqua piovana su parapetti e cornicioni,<br />
alterazione e sporcizia dei marmi), ha reso<br />
indefettibile l’operazione.<br />
I lavori, progettati e diretti (prestazioni<br />
compiute a t<strong>it</strong>olo gratu<strong>it</strong>o) con competenza<br />
e professional<strong>it</strong>à dall’arch. Santino Paladino,<br />
vista la bontà delle soluzioni adottate, hanno<br />
avuto il pieno consenso della Soprintendenza<br />
ai Beni Arch<strong>it</strong>ettonici per le province di Reggio<br />
C. e Vibo V., competente sull’edificio in<br />
quanto oggetto di tutela ai sensi del Decreto<br />
legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 1.<br />
Essi hanno interessato gli intonaci altamente<br />
deteriorati: la messa in sicurezza dei cornicioni<br />
compreso il risanamento delle armature;<br />
la pul<strong>it</strong>ura con microsabbiatrice delle volute<br />
dei cap<strong>it</strong>elli marmorei; la spazzolatura dei<br />
paramenti in marmo travertino compreso le<br />
colonne del protiro; l’impermeabilizzazione<br />
delle parti soggette ad infiltrazione di acque<br />
Particolare del Timpano prima e dopo il restauro<br />
Lo stato dei Cap<strong>it</strong>elli durante la fase di lavorazione<br />
piovane; la realizzazione di un artistico apparato<br />
di luci (che verrà acceso solo in concom<strong>it</strong>anza di<br />
particolari ricorrenze); l’inserimento di due portali<br />
in marmo ai lati della facciata principale, tale<br />
da dare un linguaggio armonico a tutto il complesso<br />
ed infine la tinteggiatura complessiva, la cui<br />
gradazione di colore è stata scelta concordemente<br />
al R.U.P. della Soprintendenza, giusto verbale<br />
di sopralluogo redatto in data 28.04.<strong>2012</strong>.<br />
Contestualmente, i due leoni bronzei sono stati<br />
riportati nella posizione per cui all’epoca sono<br />
stati ideati e cioè ai lati dell’ingresso e al di sotto<br />
dei cartigli in bronzo, affissi alla parete, commemorativi<br />
il miracolo del 16 novembre 1894.<br />
Infine, dopo alcuni decenni, è stata ricollocata<br />
(sopra la croce posta sulla somm<strong>it</strong>à della facciata)<br />
la famosa bandierina girevole indicante la direzione<br />
del vento.<br />
L’aggettivo “famosa” è dovuta al fatto che ancora<br />
oggi, è in voga tra la popolazione della c<strong>it</strong>tà,<br />
il detto: “ssì comu ‘a bandera du Carmini!” (sei<br />
come la bandiera del Carmine!), per add<strong>it</strong>are chi<br />
cambia facilmente opinione.<br />
Come si diceva, i lavori realizzati, sono una tappa<br />
volta al completo recupero dell’edificio di culto.<br />
Le ultime fatiche da compiere (si spera nell’anno<br />
2013, se il concreto aiuto dei fedeli lo permetterà),<br />
saranno quelle relative al restauro dei marmi<br />
interni, degli affreschi e dell’Altare maggiore.
10 11<br />
Attilio Zagari<br />
Autor<strong>it</strong>ratto<br />
di Cettina Angì<br />
Nous savons que serons compris<br />
d’un pet<strong>it</strong> nombre, mais<br />
cela nous suff<strong>it</strong>.<br />
(Sappiamo che saremo cap<strong>it</strong>i da<br />
pochi, però ci basta).<br />
uesta frase di Baudelaire<br />
Qsembra racchiudere quella<br />
che è stata la filosofia di v<strong>it</strong>a e<br />
la personal<strong>it</strong>à artistica di Attilio<br />
Zagari che ha cercato di essere<br />
migliore attraverso la bellezza<br />
che l’arte susc<strong>it</strong>a. Scrivere del<br />
p<strong>it</strong>tore-poeta Attilio Zagari è<br />
anche un modo, per cercare di<br />
difendere con amore il proprio<br />
passato, dando a tanti la possibil<strong>it</strong>à<br />
di conoscere la personal<strong>it</strong>à<br />
poliedrica di un grande palmese<br />
del Novecento, come Zagari,<br />
rompendo così, le barriere dell’<br />
indifferenza e dell’ oblio che avvolgono<br />
le cose che riguardano lo<br />
spir<strong>it</strong>o; come nel caso dell’ arte<br />
che, pur apparendo superflua, in<br />
quanto non legata all’util<strong>it</strong>à pratica,<br />
è invece essenziale ai bisogni<br />
della v<strong>it</strong>a, perchè attraverso<br />
le sue forme si esprimono i valori<br />
tramandati dall’ uomo nel corso<br />
dei secoli. ” La p<strong>it</strong>tura è una poesia<br />
che si vede e non si sente,<br />
e la poesia è una p<strong>it</strong>tura che si<br />
sente e non si vede ”- affermava<br />
Leonardo da Vinci, in effetti tra<br />
la p<strong>it</strong>tura e la poesia esiste una<br />
stretta correlazione, entrambe<br />
sono forme altissime di un linguaggio,<br />
che anche se, con segni<br />
diversi, hanno lo scopo di comunicare<br />
con il sentimento, dando<br />
v<strong>it</strong>a ad un dialogo intimo ed appassionato.<br />
Attilio Zagari, artista<br />
di autentica vocazione, è sempre<br />
stato considerato per la sua<br />
capac<strong>it</strong>à p<strong>it</strong>torica. Nulla di più<br />
incredibile scoprire nell’anima<br />
di questo artista una passione,<br />
a lungo nascosta, non meno importante<br />
e profonda, anche per<br />
la poesia, mezzo immediato e diretto<br />
in grado di dare voce alla<br />
parte più nascosta e vera di noi<br />
stessi. Un mondo fatto di immagini<br />
quello di Zagari che diviene<br />
anche, volutamente, analisi intimistica.<br />
Un linguaggio del cuore<br />
capace di comunicare sensazioni<br />
di vera emozione, che rappresentano<br />
momento di elevazione.<br />
Attilio Zagari era un’artista schivo<br />
e di innata modestia, capace<br />
di cogliere l’ essenza delle cose<br />
e delle persone, per poi tradurla<br />
in versi ed immagini. Nacque<br />
a Palmi nel 1893 dove poi, morì<br />
nel 1979. Ded<strong>it</strong>o al lavoro di insegnante,<br />
aveva creato un contatto<br />
emotivamente significativo<br />
con molti suoi alunni, educando<br />
in maniera severa moltissimi ragazzi<br />
che considerava come quei<br />
figli che non aveva mai avuto;<br />
trascorreva gran parte delle sue<br />
giornate leggendo, dipingendo,<br />
scrivendo; amava giocare e<br />
scherzare con i bambini. Le sue<br />
poesie, alcune, attraversate da<br />
una vena malinconica e dolorosa,<br />
furono pubblicate postume, dalla<br />
moglie Dora. Versi - quelli di Attilio<br />
Zagari - capaci di comunicare<br />
sentimenti ora di gioia, come l’<br />
amore, ora fortemente dolorosi,<br />
come la sofferenza per i distacchi,<br />
che rappresentavano per lui,<br />
un mondo indipendente, privato<br />
ma, certamente, non privo di intens<strong>it</strong>à<br />
e passione, tanto quanto<br />
le sue opere p<strong>it</strong>toriche. La parola<br />
e l’immagine erano per Zagari<br />
espressioni artistiche in grado di<br />
- tra immagine e parola -<br />
rappresentare le proprie ansie<br />
interiori e al contempo capaci di<br />
provocare emozioni o momenti di<br />
riflessione. Vasta fu la sua produzione<br />
artistica dedicata alla natura,<br />
non solo morta, ma anche alla<br />
rappresentazione di soggetti naturali,<br />
quali animali, fiori, frutta.<br />
Nonostante il successo riscosso<br />
alle <strong>numero</strong>se rassegne, mostre<br />
ed esposizioni a cui partecipò,<br />
rimase comunque una persona<br />
semplice e riservata, coerente<br />
con il suo stile di v<strong>it</strong>a, restìo alle<br />
mode; un uomo che non amava la<br />
pubblic<strong>it</strong>à, lontana dal suo tranquillo<br />
ambiente di paese. Grande<br />
studioso ed appassionato dei<br />
classici francesi, tradusse testi di<br />
poeti come Mallarmè, Apollinaire,<br />
Prevert, Valery; fu, un’ artista<br />
completo, versatile ed esperto di<br />
diverse e svariate tecniche, che<br />
ha vissuto la propria v<strong>it</strong>a come<br />
totale vocazione all’insegnamento<br />
e all’arte, lasciando in ered<strong>it</strong>à,<br />
con la sua presenza semplice ed<br />
autorevole, un prezioso esempio<br />
che noi tutti abbiamo il dovere di<br />
custodire e di fare apprezzare.<br />
SENTITI RINGRAZIAMENTI AL DOTT. GUIDO AUGIMERI PER LA GENTILE DISPONIBILITA’<br />
COME UN VENTO DI VITA<br />
Già morta alla memoria, ecco, improvvisa<br />
r<strong>it</strong>orni, intatta ancora<br />
dall’offesa del tempo, tutta armata<br />
dell’ altera fierezza dei vent’anni.<br />
Come un vento di v<strong>it</strong>a entri nell’anima<br />
e disperdi dalle segrete stanze<br />
vecchiezza e morte.
12 13<br />
“OPERAZIONE CAMPETTI” AL VIA!..<br />
La corazzata “PROMeteuS”<br />
ha dato via ai lavori del<br />
parco giochi, che saranno collocati<br />
nella zona denominata, nel<br />
gergo popolare, “campetti”.<br />
Alla squadra dell’associazione,<br />
già nota alla c<strong>it</strong>tà, per le<br />
belle opere precedentemente<br />
realizzate, formata da tONI-<br />
NO ORLANDO, PINO IANNeLLI,<br />
FRANCO PARDeO, ROCCO tRIMbOLI,<br />
DOMeNICO CANNIStRA’,<br />
SANtO FORtuGNO, eNzO SI-<br />
MONettA, LeLLO ARCuRI,<br />
PASQuALe FONtANA, DAvIDe<br />
GRASSO, GIuSePPe MAGAzzu’,<br />
si aggiungono ogni giorno nuove<br />
maestranze che vogliono dare,<br />
in qualsiasi modo, un contributo<br />
alla realizzazione del parco:<br />
- GAetANO FORtuGNO, giovane agronomo, che si occuperà dell’allestimento e la cura del verde;<br />
- ANtONIO bONASeRA, ingegnere palmese, impegnato nei calcoli statici della zona di sosta, oltre<br />
all’apporto tecnico della propria impresa;<br />
- ROCCO FICARRA (movimento terra);<br />
- CRuCIttI GROuP SRL-PADRe & FIGLI (forn<strong>it</strong>ura cemento);<br />
- DIttA GAGLIOtI,CeRAMIChe eD ARReDI di bARRItteRI, leader del settore, che fornirà gratu<strong>it</strong>amente<br />
il rivestimento dei bagni pubblici;<br />
- L’ARte DeL FALeGNAMe SRL, di Massimiliano Arcuri e Oreste Pace, specialisti negli allestimenti di<br />
negozi, che hanno offerto una zona sosta<br />
in legno lamellare di circa 50 mq;<br />
- eNzO SOLANO, noto elettricista palmese, che ha donato l’impianto di illuminazione e la sua messa<br />
in opera;<br />
- FRANCeSCO CIPRI, giovane serramentista e artista del ferro battuto, che risistemerà tutte le<br />
panchine in ferro battuto esistenti nel parco;<br />
- EDIL DECORO di Santo Fortugno e Enzo Saffioti (costruzione bagni per disabili)<br />
- IMPReSA eDILe di Domenico Cannistrà (costruzione bagni per disabili)<br />
- 3L PARQuet di Lello Leuzzi (costruzione bagni per disabili)<br />
- eDIL CeRAMIChe PALMI di Antonio Schipill<strong>it</strong>i (costruzione bagni per disabili)<br />
- SuD GRONDA di Giuseppe Russo – tAuRIANOvA (costruzione bagni per disabili)<br />
- hOMe DeSIGNeR DI Giuseppe Magazzù (progettista impianti sportivi e bagni)<br />
- ALLeANzA tORO SPA SeDe DI PALMI (donazione del campetto di basket)<br />
- TOP DECORATIVE LINE di Giuseppe Barbaro - Palmi - Concessionaria Barrisol, L’arte del soff<strong>it</strong>to teso<br />
(p<strong>it</strong>turazione ringhiere)<br />
- ReNAtO SuRACe (sistemazione e ristrutturazione scale parco).<br />
- NINO MeLARA, eNzO bOMbARDIeRI (elettric<strong>it</strong>à)<br />
COME AIUTARCI<br />
C/C N. 000094156981 INTESTATO AD ASSOCIAZIO-<br />
NE CULTURALE PROMETEUS CON CAUSALE: ”PARCO GIOCHI”;<br />
BONIFICO CODICE IBAN:<br />
It39P0760116<strong>30</strong>0000094156981<br />
- POSTE ITALIANE PALMI CENTRO - ASSOCIAZIO-<br />
NE CULTURALE PROMETEUS.<br />
OPPURE RITIRA L’ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE, DIRET-<br />
TAMENTE DAI VOLONTARI DELLE ASSOCIAZIONI COINVOLTE<br />
E NEI CENTRI AUTORIZZATI.<br />
LA DONAzIONe e’ DetRAIbILe DAL-<br />
Le tASSe CONSeRvANDO LA COPIA DeL<br />
bONIFICO O DeLL’ASSeGNO.<br />
BELLOMO ANTONIA<br />
ABRAMO TERESA<br />
AGENZIA VIAGGI “VUELTA<br />
VACANZE”<br />
ALAMPI PAOLO<br />
ALIMENTARI TEDESCO<br />
ALONGI FAUSTO<br />
ALONGI GIORGIA<br />
AMBESI CELESTINO<br />
AMBROGIO CATERINA<br />
AMEDEO SANTINA<br />
AMMENDOLEA FRANCESCO<br />
ANANIA ANTONELLA<br />
ANDIDERO GIUSEPPE<br />
ANEDDA ANNUNZIATA<br />
ANEDDA ANTONELLA<br />
ANGALO’ ROBERTO<br />
ANGEMI ELENA<br />
ANGI’ CARMELA<br />
ANGI’ CETTINA<br />
ARCURI ANTONELLO<br />
ARCURI ANTONIO<br />
ARCURI SANTO<br />
ARENA CARMELO<br />
ARENA FRANCESCA<br />
ARREDAMENTI SERR. ARCURI<br />
ASS.SPORTIVA KOLBE<br />
AUDDINO VINCENZO<br />
BAGALA’ ANTONIETTA<br />
BAGALA’ FRANCESCA<br />
BAGALA’ PIETRO<br />
BARBARO GIUSEPPE<br />
BARBARO IMMOBILIARE<br />
BARBERA GIUSEPPE<br />
BARBERA MARCO<br />
BARBERA NINO<br />
BARBERA SARA<br />
BARBERA VINCENZA<br />
BARBIERI GROUP (Altomonte)<br />
BARONE ANDREA<br />
BARONE ANTONIO<br />
BARONE CONCETTA<br />
BARONE GIUSEPPE<br />
BARONE MARIA<br />
BENDINI ROBERTO<br />
BENFATTO ANNA MARIA<br />
BERNARDINI MARIA LUISA<br />
BONACCORSO ANTONIO<br />
BONACCORSO GABRIELE<br />
BONACCORSO GIAMPIERO<br />
BONACCORSO GIOVANNI<br />
BONASERA ANTONIO<br />
BONGIOVANNI LUCA<br />
BORRELLO ANGELA<br />
BOVA ALESSANDRO<br />
BOVI CRISTOFORO MARIA<br />
BRACCO GIUSEPPE<br />
BRANDO GIUSEPPE<br />
BRANDO GIUSEPPE<br />
BRANDO ROBERTO<br />
BRIZZI MARILENA<br />
CAIA CARMELA<br />
CALABRIA GIOVANNI<br />
CALABRO’ DANIELA<br />
CALI’ MARIO<br />
CALI’ MASSIMO<br />
CALOGERO DANIELA<br />
CALOGERO SALVATORE<br />
CALOGERO SALVATORE<br />
CAMBARERI PINO<br />
CAMERA ANTONIO<br />
CAMERA FRANCESCO<br />
CAMMARERI MARIA TERESA<br />
CANNISTRA’ SAVERIO<br />
CANTINE ZAGARI<br />
CARATOZZOLO FRANCESCO R.<br />
CARBONE RAFFAELANGELO<br />
(DELIANUOVA)<br />
CARDONE VERA<br />
CARIDDI PINA<br />
CARMELITANO MATTEO<br />
CARNEVALE RODOLFO<br />
CARONE DOMENICO<br />
CARONE TINA<br />
CARPANO SALVATORE<br />
CASADONTE SERGIO<br />
CASEIFICIO “IL GRANATORE”<br />
CATALANO MARIA ROSARIA<br />
CAVALLO IVAN<br />
CELI ANNA<br />
CHINE.TER.<br />
CHOTEAU PASCALE<br />
CICCONE CARMELO<br />
CILONA GIUSEPPE<br />
CIPRI FRANCA<br />
CIPRI FRANCESCO<br />
COFANO ACHILLE<br />
COGLIANDRO CARMINE<br />
COLLURA ELENA<br />
COLLURA LUCIA<br />
COLLURA SABRINA<br />
COLOSI CARMELO<br />
COLOSI FRANCESCO<br />
COMMISSO ELVIRA<br />
COSENZA FRANCESCO<br />
COSTA MARIA CONCETTA<br />
COSTANTINO DARIO<br />
COSTANTINO SALVATORE<br />
...per una c<strong>it</strong>tà da amare<br />
COVELLO MATTEO<br />
CREA CARMELA<br />
CREA EUGENIO<br />
CRICRI’ ALBERTO<br />
CRICRI’ AURORA<br />
CRICRI’ CLAUDIO<br />
CRICRI’ FILIBERTO<br />
CRICRI’ FILIBERTO junior<br />
CRICRI’ GIUSEPPE<br />
CRICRI’ GIUSEPPE junior<br />
CRICRI’ WALTER<br />
CROCITTA MAURIZIO<br />
CRUCITTI JULIA<br />
D’AGOSTINO A. CONCETTA<br />
D’AGOSTINO DOMENICO<br />
D’AGOSTINO FRANCESCO<br />
D’ELIA TERESA<br />
DAVI’ GIUSEPPE<br />
DE FRANCIA SALVATORE<br />
DE FRANCIA VINCENZO<br />
DE GIORGIO TIZIANA<br />
DE LEONARDIS MARIA ROSA<br />
DE LUCA SALVATORE<br />
DE MARCO ROCCO<br />
DE MARIA ELISABETTA<br />
DE NICOLA Agenzia Viaggi<br />
DE SALVO PAOLA<br />
DE SANTIS MARTA<br />
DE SANTIS MATTEO<br />
DE SANTIS NOEMI<br />
DE VINCENZO MAURIZIO<br />
DE VIVO BIAGIO<br />
DELLA SPINA LOREDANA<br />
DELLO IACOVO CAMILLO<br />
DI LORENZO GIOVANNI<br />
DOMINICI CARMELA<br />
DONATO GIUSEPPE<br />
DONATO GIUSEPPE<br />
DORIA GIUSEPPE<br />
EPIFANIO FRANCESCO<br />
ESPOSITO MARCO<br />
ESPOSITO NATALE<br />
ESPOSITO PIERO<br />
FARMACIA SAFFIOTI<br />
FAVAZZO CARLO<br />
FEBBO GIUSEPPE<br />
FERRARO ANTONIO<br />
FERRARO DOMENICO<br />
FERRARO MARGHERITA<br />
FILIPPONE ANGELA<br />
FILIPPONE CARMELA<br />
FILIPPONE CARMELO<br />
FILIPPONE DANIELA<br />
FILIPPONE GIUSEPPE<br />
FILIPPONE ROBERTO<br />
FIORAMONTE CINZIA<br />
FIORILLO MARINA<br />
FIORILLO MONICA<br />
FIORINO ANGELA<br />
FIORINO ANTONINO<br />
FIORINO CARMELA<br />
FIORINO GRAZIELLA<br />
FISIOFIT<br />
FIUMARA SAVERIO<br />
FORTUGNO GAETANO<br />
FORTUGNO GIUSEPPE<br />
FOTIA ANTONELLO<br />
FOTIA CARMELO<br />
FRANCONIERI PASQUALE<br />
FRANCONIERI PASQUALE<br />
FRISINA MATTIA<br />
FRISINA PASQUALE<br />
FUSARO FRANCESCO<br />
FUSARO NICOLA<br />
GAGLIARDO ALICE<br />
GAGLIARDO GIORGIA<br />
GAGLIARDO ILARIA<br />
GAGLIOSTRO ANTONINO<br />
GAGLIOSTRO CONCETTA<br />
GAGLIOTI FRANCO<br />
GALLETTA ENZO<br />
GALLETTA GUIDO<br />
GALLETTA GUIDO<br />
GALLICO CATERINA<br />
GALLO GIORGIA<br />
GANGEMI PINO<br />
GARGANO ERNESTO<br />
GAUDIOSO ROCCO<br />
GENTILE GIUSEPPE<br />
GENTILE ROSARIO<br />
GENUA NICO<br />
GEROCARNI ROSA<br />
GIOE’ FILIPPO<br />
GIORDANO NICOLA<br />
GRASSO DAVIDE<br />
GRASSO EMANUELA<br />
GRASSO LINA<br />
GRASSO LUIGIA<br />
GRASSO MARIA TERESA<br />
GRILLEA GIOVANNI<br />
GRILLO PATRIZIA<br />
GRUPPO ZULULANDIA<br />
GUARNACCIA ANTONIO PIO<br />
GUARNACCIA CATERINA<br />
GUERRERA CRISTIAN<br />
GUERRERA GIUSEPPE<br />
GUERRERA MANUELA<br />
GUGLIELMO FABIANA<br />
GULLO ANTONELLA<br />
GULLO DOMENICO ANTONIO<br />
IANNELLI ERIKA<br />
IANNELLI FRANCESCO<br />
IANNELLI GIUSEPPE<br />
IANNELLI LILLO<br />
IANNELLO MICHELE<br />
IANNINO DARIO<br />
IANNINO FRANCESCO<br />
IMPIOMBATO MANUELA<br />
INFANTINO VINCENZO<br />
IR IMPIANTI ELETTRICI DI<br />
IANNELLI R.<br />
ISOLA BERNADETTE CARLA<br />
ISOLA PEPPINO<br />
ISOLA ROCCO<br />
ISOLA VINCENZO<br />
LAGANA’ LUCIANA<br />
LAGANA’ CONSUELO<br />
LAGANA’ STEFANO<br />
LAMBERTI GIUSEPPE<br />
LAMBERTI PIETRO<br />
LANDOLFO CARMINE<br />
LANGONE MICHELE<br />
LANZA GIULIA<br />
LENTINO MICHELE V.<br />
LENTINO ROSA<br />
LEONARDIS ANNA M.<br />
LEONARDIS FRANCESCO<br />
LEONARDIS GIULIA<br />
LEONARDIS SANTINA<br />
LEONARDIS VINCENZO<br />
LEONELLO ANGELA<br />
LO BARTOLO GIUSEPPE<br />
LO PREVITE STEFANO<br />
LUPPINO DOMENICO<br />
LUPPINO ROCCO<br />
LUPPINO SIMONE<br />
LUVERO CESARE<br />
MACE CETTA<br />
MACE GIUSEPPE<br />
MACE PASQUALE<br />
MAGAZZU’ ANTONINO<br />
MAGAZZU’ ANTONIO<br />
MAGAZZU’ GIUSEPPE<br />
MAGAZZU’ MARCO<br />
MAGAZZU’ MICHELANGELO<br />
MAGLIANO RENATO<br />
MAISANO GIORGIA<br />
MALGERI ANTONIO<br />
MAMBRINO VINCENZO<br />
MAMMOLITI DOMENICO<br />
MANAGO’ BIANCA<br />
MANAGO’ FRANCESCO<br />
MANAGO’ VINCENZO<br />
MANUCRA FRANCESCO<br />
MANUCRA SINA<br />
MARIANO CAMELA<br />
MATARESE GIOVANNI<br />
MATINA FRANCO<br />
MAURO SILVANA<br />
MAZZA ANTONIETTA<br />
MAZZAFERRO SANTINA<br />
MELISSARI LORENZO<br />
MELISSARI MINO<br />
MELISSARI SERENA<br />
MICARI ROCCO ANTONIO<br />
MILIDONO CONCETTA<br />
MILITANO ANNA<br />
MILITANO CONCETTA<br />
MILITANO GIUSEPPE<br />
MONTEBIANCO LILIANA<br />
MONTELEONE SILVANA<br />
MONTEROSSO ANTONIO<br />
MORGANTE ANTONIO<br />
MURATORE LUIGI<br />
MURATORE NUCCIO<br />
MURATORE PIERLUIGI<br />
MUSICO’ ANTONINO<br />
NASTRI CARMINE<br />
NIZZARI MICHELA<br />
NOTO VINCENZO<br />
OLIVA CARLO<br />
OLIVERI DOMENICO<br />
OLIVERIO FRANCESCO<br />
OLIVERIO ROBERTO<br />
ORLANDO DOMENICO<br />
ORLANDO MARIA<br />
ORLANDO TONINO<br />
OTTOBRE ANTONINO<br />
PACILE VINCENZO<br />
PALERMO PIETRO<br />
PAPALIA MARCELLO<br />
PARDEO FRANCESCO<br />
PARDEO GAETANO<br />
PARDEO ROCCO<br />
PARISI NINO<br />
PARISI VINCENZO<br />
PARRELLO ANNUNZIATO<br />
PARRELLO AURELIO<br />
PARRELLO CARMELA<br />
PARRELLO LUCIANO<br />
PARRELLO NICOLA E IDA<br />
PARRELLO NUNZIATINA<br />
PASSALACQUA TERESA<br />
PASSARELLI MAURO<br />
PATAMIA CARLOTTA<br />
PATAMIA LORENZO<br />
PATTI ANTONELLA<br />
PEDULLA’ LUCIA<br />
PELLEGRINO EMILIO<br />
PELLEGRINO<br />
PASQUALE(VARAPODIO)<br />
PERNA ENZO (Tessano)<br />
PERNA IGNAZIO<br />
PETITTO ANTONIO<br />
PETITTO ROSA<br />
PETITTO SAVERIO<br />
PICCOLO GIOVANNI<br />
PICCOLO GIOVANNI<br />
PICCOLO MARIA<br />
PIPINO GIUSEPPE<br />
PIPINO ROBERTO<br />
PIRROTTINA ANTONIO<br />
PISANO ROBERTO<br />
PITERA’ GRETA<br />
PITITTO LUIGI<br />
PITTI PIETRO<br />
PIZZUTO<br />
SABINA(TAURIANOVA)<br />
POLIMENI GIULIA<br />
POZZOLINI WALTER<br />
PRINCI ROCCO<br />
PUGLIESE AURELIO<br />
PUGLIESE CARMELINA<br />
PUGLIESE GIORGIA<br />
PUGLIESE MARTA<br />
PUNTO VERDE<br />
PUTRINO GIANCARLO<br />
PUTRINO GIULIANA<br />
RAMONDINO ENZO<br />
RANDAZZO ANTONIO<br />
RANIERI ENZA<br />
REPACI ADOLFO<br />
RESIDENCE “LA MARINELLA”<br />
RICCIARDI MARCO<br />
RIGITANO PALMERINO<br />
EUGENIO<br />
RIOLO GERARDINA<br />
RIOTTO ROBERTO<br />
RIOTTO ROCCO<br />
RISO ANDREA<br />
RIZZITANO ALESSANDRO<br />
RIZZITANO FILIPPO<br />
ROMANO’ CATERINA PAOLA<br />
ROMEO ANASTASIA<br />
ROMEO ANNUNZIATA<br />
ROMEO FRANCO<br />
ROMEO MEME’<br />
ROMEO ROBERTO(MAROPATI)<br />
ROMEO TINA<br />
ROMEO VINCENZO<br />
ROMOLA GIOVANNI<br />
RONDANINI ENZO<br />
ROSACE GIUSEPPE<br />
ROSITANI DOMENICA<br />
ROTOLO ANTONELLA<br />
RUOPPOLO ANTONIO<br />
RUSSO GIUSEPPE<br />
S.S.P.A. “G.SERGI”<br />
SACCA’ NATALE<br />
SACCA’ NATALE<br />
SAFFIOTI ANTONINO<br />
SAFFIOTI AURORA<br />
SAFFIOTI ETTORE<br />
SAFFIOTI GIUSEPPE<br />
SAFFIOTI ING.GIUSEPPE<br />
SAFFIOTI MARIA<br />
SAFFIOTI ROBERTO<br />
SALERNO CARMELO<br />
SALVO FRANCESCO<br />
SALVO MARIA<br />
SALVO ROSA<br />
SANTORO ANNUNZIATO<br />
SANTORO GIUSEPPE<br />
SANTORO MARIA TERESA<br />
SANTORO SERGIO<br />
SCAGLIOLA ANTONELLA<br />
SCARCELLA ALICE E NICOLA<br />
SCARCELLA MIRELLA<br />
SCARCELLA TIZIANA<br />
SCARFONE DAVIDE<br />
SCHIPILLITI ANTONINO<br />
SCHIPILLITI CARMELO<br />
SCHIPILLITI NINI’<br />
SCOPELLITI ANTONELLA<br />
SCOPELLITI CARLA<br />
SCOPELLITI LAURA<br />
SEMINARA DOMENICO<br />
SEMINARA EUGENIO<br />
SEMINARA GIANNI E LILLA<br />
SEMINARA GIOVANNI<br />
SEMINARA GIROLAMO<br />
SIRIGATTI SILVANO<br />
SIRIO MARIA TERESA<br />
SOBRIO DESIREE (S.Eufemia)<br />
SOLANO FRANCESCO<br />
SOLANO ROSA<br />
SOLLEVANTE SNC<br />
SPERANZA NATALINA<br />
SPRIZZI DINA<br />
SPRIZZI FRANCESCA<br />
SPRIZZI MARIO<br />
SURACE DEMETRIO<br />
SURACE GIORGIA<br />
SURACE MARTINA<br />
SURACE RENATO<br />
SURACE ROCCO<br />
SURACE VITTORIA<br />
SURACI ENZO<br />
SURIANO ANNA<br />
TABACCHERIA RIC.EDIC.<br />
TEDESCO<br />
TEDESCO ALESSANDRO<br />
TEDESCO ANDREA<br />
TEDESCO CHRISTIAN<br />
TEDESCO FRANCESCANTONIO<br />
TEDESCO GIOVANNA<br />
TEDESCO ROSARIO<br />
TEDESCO VINCENZO<br />
TEGANO FLAVIO<br />
TEGANO GIANLUCA<br />
TILOTTA GIOVANNI<br />
TOPOLINIA<br />
TORCHIA FRANCESCO<br />
TRENTINELLA MARTINA<br />
TRIPODI ANTONINO<br />
TRIPODI GABRIELE<br />
TRIPODI GIUSEPPE<br />
TRIPODINA CLAUDIA<br />
UNIVERSITA’ TEL. CALABR.<br />
VENTRICE ALBERTO<br />
VENTRICE LOREDANA<br />
VENTRICE MANUEL<br />
VENTRICE PAOLO<br />
VERSI’ VINCENZO<br />
VILLIVA’ ANTONINO<br />
VIOLA NUCCIO<br />
ZACCURI STEFANIA<br />
ZAGARI VINCENZO<br />
ZAPPATORE NICOLA<br />
ZAPPONE ANTONIO<br />
ZAPPONE VINCENZO<br />
ZAPPONE VINCENZO<br />
ZAVAGLIA DOMENICO<br />
ZIMBELLO ANNA<br />
ZIRINO PASQUALE<br />
ZOCCALI ANTONIO<br />
ZOCCALI CARMELO<br />
ZOCCALI DOMENICO<br />
ZOCCALI MELISSA
di Felice Badolati<br />
i avvicina l’estate, con il suo caldo, il mare, il corso, la vil-<br />
Sla e –speriamo- tanti giovani per le strade. Del resto da una<br />
parte il piacere di mostrare i modelli della moda, uguali per tutti,<br />
dall’altra il <strong>numero</strong> incredibile di pizzerie sorte negli ultimi anni,<br />
garantiscono che di giovani (e anche di agèes ne vedremo) soprattutto<br />
la sera tardi.<br />
Così come, speriamo, avremo l’annuale Premio Palmi, e, altra<br />
speranza, la stagione teatrale alla Motta.<br />
Speriamo, perché non sappiamo se la nuova Giunta appena eletta<br />
sarà in condizione di organizzare qualcosa.<br />
Si profila una lunga nottata…<br />
Ma come sanno tutti quelli che amano andare di sera a S. elia<br />
o al mare, il cielo notturno del nostro impareggiabile paese, è un<br />
merletto ricamato di stelle, con venere la più brillante, in testa. Il<br />
che significa che i giovani fru<strong>it</strong>ori delle notti palmesi, un poco di<br />
romanticismo lo troveranno comunque.<br />
e non solo i giovani che, forse, seguaci e discepoli attenti di televisione<br />
e facebook, tanto romantici non sono più…<br />
Perché da sempre Palmi è IL centro della Cultura! Da sempre c’è<br />
una quant<strong>it</strong>à di persone, di tutte le età, che vivono di cultura; che<br />
non è solo amore per la propria terra.<br />
e Madreterra ne è, con La Piana, l’esempio.<br />
Il problema sta nell’uscire allo scoperto, nel rendere gli “altri”<br />
partecipi di questo nostro fermento che non è solo intellettualismo<br />
fine a sé stesso ma il modo migliore –se non l’unico- per fare<br />
che ancora una volta questa nostra Palmi riconquisti il suo primato.<br />
Che non è e non è mai stato “il commercio”. Certo percorrere<br />
le nostre strade per godere lo spettacolo di saracinesche abbassa-<br />
14 15<br />
“AVI A PASSARI A NOTTATA”<br />
Tramonto sulle Eolie dalla Villa Comunale<br />
FONTE - www.GeoLocation.ws - Daniele Avarello<br />
te e negozi chiusi è come subire la fustigazione. Ma anche quando<br />
i nostri commercianti erano i migliori, i più moderni, i più forn<strong>it</strong>i,<br />
Palmi viveva di altro: viveva di cultura.<br />
Spero nel perdono di quei pochi amici che mi leggeranno, per<br />
parlare un attimo di questo elemento essenziale per uno sviluppo<br />
equilibrato e attuale. Non voglio fare né sembrare “sapiente”, voglio<br />
solo cercare di ricordare, a noi tutti, quanto e come eravamo.<br />
Cultura (Socrate, Aristotele, Cicerone, barlaam ecc.) è CONO-<br />
SCeNzA, di sé e degli altri; cioè del modo di essere e di pensare.<br />
Quindi “cultura” vuol dire l’insieme di conoscenze, di esperienze,<br />
di comportamenti, di scelte di v<strong>it</strong>a, di principi, di vALORI, grazie ai<br />
quali l’uomo è in grado di confrontarsi, di vivere dign<strong>it</strong>osamente,<br />
civilmente con tutti, di fare giuste scelte sociali e morali. e’ proprio<br />
della cultura susc<strong>it</strong>are idee nuove, esaltare bisogni non solo<br />
materiali, a volte aiutare a superare momenti non facili, formare<br />
una classe di c<strong>it</strong>tadini capace di sostenere, suggerire e guidare,<br />
avvicinare uomini, popoli, lingue, SvILuPPANDO tutto quello che<br />
è comune ed ACCOMuNA. un ruolo quello della cultura, quindi, di<br />
fondamentale importanza soprattutto in questo momento storico,<br />
caratterizzato dalla “sol<strong>it</strong>udine e dal relativismo”. Ognuno vive<br />
con sé, di sé e per sé, magari dinanzi al proprio televisore, e,<br />
peggio, a quello strumento infernale che è il computer. Dove sono<br />
più le donne che si incontravano, dentro e fuori casa, per scambiare<br />
notizie, desideri, saperi e pettegolezzi (pecchì no)? Dove<br />
sono i giovani? Seduti davanti ad un teleschermo o perduti dietro<br />
al dilemma: “compro questi jeans o quelli”?. I giovani non sognano<br />
più, non amano più, perché hanno ormai tutto.<br />
Meno la cultura!<br />
Non è, questo mio, un discorso pessimistico; amaro si, ma per<br />
gli altri, perché noi Palmesi abbiamo nel nostro sangue, nel nostro<br />
DNA, quella cosa che si chiama “predisposizione” alla cultura, il<br />
“piacere” della cultura, il “gusto” di fare dire agli altri: ci manca<br />
il “DARe” noi stessi, la soddisfazione di scambiare con gli altri<br />
le nostre curios<strong>it</strong>à. basta guardarsi intorno e scopriamo QuANtI<br />
siamo i palmesi che hanno, che fanno, che amano la cultura..<br />
Senza voler contare i vecchi –sempre noiosi e petulanti (come me)<br />
e lamentanti il passato che fu- basta fare riferimento a questo<br />
mensile Madreterra, al settimanale La Piana. Oppure parlando e<br />
chiacchierando, apprendere quanti giovani scrivono poesie, racconti,<br />
memorie, romanzi; quanti artisti –veRI- producono sculture,<br />
p<strong>it</strong>ture, incisioni; quanti divorano le letture più disparate;<br />
quanti si sono specializzati ad esempio nella gastronomia, nella<br />
musica, nella storia dei basiliani qui A PALMI; nella storia di Palmi;<br />
nel culto dei personaggi che hanno FAttO Palmi.<br />
Le persone, il materiale (perdonate la banal<strong>it</strong>à dell’espressione)<br />
umano c’è. bisogna allora favorire l’incontro, creare l’occasione<br />
d’incontro, uSCIRe allo scoperto per potersi conoscere, potere<br />
parlare, potere scambiare idee e conoscenza: per fare cultura.<br />
Così la nottata passerà prima.<br />
Per noi, per i nostri giovani. Per la nostra PALMI<br />
Cosa ti aspetti dalla luna?<br />
IL RECITAL DEI RAGAZZI DEL “CENTRO PRESENZA”<br />
di Matteo Covello<br />
abato 19 maggio u.s., presso<br />
Sil Salone Pio X della Concattedrale<br />
di Palmi si è svolto un rec<strong>it</strong>al<br />
musicale in due atti int<strong>it</strong>olato<br />
“Cosa ti aspetti dalla luna?”. Ma,<br />
prima di parlare dello spettacolo<br />
è doveroso premettere che prima<br />
dell’inizio del rec<strong>it</strong>al,nel salone<br />
grem<strong>it</strong>o all’inverosimile di studenti,<br />
familiari e semplici c<strong>it</strong>tadini, si<br />
è appresa la notizia del vile attentato<br />
ad una scuola professionale<br />
in Puglia e precisamente nella<br />
c<strong>it</strong>tà di Brindisi,che è costata la<br />
v<strong>it</strong>a ad una studentessa di sedici<br />
anni ed al ferimento di una decina<br />
di studentesse che frequentavano<br />
l’Ist<strong>it</strong>uto “Morvillo-Falcone”<br />
anche loro v<strong>it</strong>time vent’anni fa<br />
di un tragico attentato di stampo<br />
mafioso. Dalle prime notizie<br />
apprese in modo frammentario<br />
Don Silvio, Arcidiacono di Palmi<br />
nonché Presidente dell’Associazione<br />
di Volontariato Presenza,<br />
ha espresso a nome dell’Associazione<br />
e naturalmente della comun<strong>it</strong>à<br />
palmese parole di vicinanza<br />
ai familiari della v<strong>it</strong>tima, dei fer<strong>it</strong>i<br />
e all’Ist<strong>it</strong>uto che è stato og-<br />
getto dell’attentato,comunicando<br />
che nella stessa giornata avrebbe<br />
sped<strong>it</strong>o anche un telegramma di<br />
solidarietà di cui si riporta integralmente<br />
il testo: “Nel momento<br />
in cui vivevamo un’esperienza<br />
gioiosa, frutto di un lavoro che ha<br />
visto coinvolti alcuni alunni del Liceo<br />
“C. Alvaro” e i ragazzi diversamente<br />
abili dell’Associazione di<br />
volontariato “Presenza” di Palmi,<br />
abbiamo appreso con sgomento e<br />
profonda commozione la notizia<br />
dell’attentato alla vostra Scuola.<br />
Manifestando solidarietà e vicinanza<br />
agli studenti, alle famiglie<br />
e agli operatori della Scuola v<strong>it</strong>tima<br />
di questo atto vergognoso e<br />
riprovevole, ci uniamo al vostro<br />
dolore per la perd<strong>it</strong>a della dolce<br />
Melissa Bassi e auguriamo una<br />
pronta guarigione alle studentesse<br />
fer<strong>it</strong>e.<br />
Impegnati in un’attiv<strong>it</strong>à di<br />
solidarietà e di civiltà ispirata<br />
all’amore e alla fratellanza, auspichiamo<br />
che gli autori di del<strong>it</strong>ti<br />
di questo genere, indegni di ogni<br />
società civile, vengano immediatamente<br />
individuati e pun<strong>it</strong>i per<br />
continuare il nostro impegno con<br />
fiducia e speranza per l’avvenire”.<br />
I Dirigenti, gli insegnanti,<br />
gli alunni del Liceo “C. Alvaro”<br />
e l’Associazione di volontariato<br />
“Presenza” ONLUS di Palmi (RC).<br />
Ma torniamo allo spettacolo: Don<br />
Silvio nel concludere il suo intervento,<br />
rivolgendosi agli studenti,<br />
ha evidenziato che i ragazzi<br />
disabili li hanno accolti e gli<br />
hanno regalato affetto che loro<br />
hanno ricambiato. Il rec<strong>it</strong>al ha<br />
visto protagonisti i ragazzi del<br />
Centro Socio-Riabil<strong>it</strong>ativo diurno<br />
“Emmanuele”dell’Associazione<br />
di Volontariato Presenza e la<br />
classe IV AN indirizzo scienze sociali<br />
dell’Ist<strong>it</strong>uto magistrale “C.<br />
Alvaro” di Palmi. Gli studenti assieme<br />
agli utenti del Centro sono<br />
stati gli attori del rec<strong>it</strong>al con una<br />
parte musicale e l’altra rec<strong>it</strong>ata,<br />
preparata da circa sei mesi sotto<br />
la regia degli Educatori Professionali<br />
del Centro dott. Ruggero<br />
Ceravolo, dott. Matteo Covello e<br />
dott. Enzo De Masi che con grande<br />
professional<strong>it</strong>à e competenza<br />
sono riusc<strong>it</strong>i a portare a termine<br />
un progetto che da diversi<br />
anni,studenti dell’Ist<strong>it</strong>uto Magistrale<br />
segu<strong>it</strong>i dalla referente<br />
Prof.ssa Angela Mancini e il Centro<br />
Emmanuele, li vede protagonisti<br />
di un percorso formativo<br />
per alcune classi dell’Ist<strong>it</strong>uto.<br />
All’inizio di questa esperienza<br />
gli studenti hanno partecipato<br />
ad alcuni incontri di formazione<br />
o meglio propedeutici, con alcune<br />
figure professionali che fanno<br />
parte dell’organico dell’Associazione<br />
Presenza.Gli oggetti di<br />
scena, i costumi e la scenografia<br />
sono stati preparati dai ragazzi<br />
del centro Emmanuele e dai volontari<br />
che, quotidianamente ed<br />
in modo responsabile, danno il<br />
loro contributo.<br />
E’ opportuno precisare che gli<br />
Educatori Professionali che operano<br />
al Centro, Ceravolo,Covello<br />
e De Masi, propongono agli utenti<br />
che frequentano il Centro Emmanuele<br />
un ventaglio di attiv<strong>it</strong>à<br />
che sono: cogn<strong>it</strong>iva,informatica,<br />
manuale, sportiva ecc. che i ragazzi,<br />
secondo le proprie potenzial<strong>it</strong>à<br />
e capac<strong>it</strong>à, riescono a<br />
espletare nei migliori dei modi.<br />
Gli utenti del Centro partecipano<br />
anche a delle manifestazioni<br />
esterne come lo scorso anno dove<br />
sono stati presenti in occasione<br />
della manifestazione la “C<strong>it</strong>tà è<br />
dei ragazzi” che Madreterra ha<br />
organizzato nel mese di luglio<br />
scorso in piazza I Maggio.
CARATOZZOLO CARMELA<br />
CARATOZZOLO CARMELA<br />
CARATOZZOLO CATERINA<br />
CARATOZZOLO MARIA<br />
CARERI ANGELICA<br />
CARERI ANNA<br />
CARERI AZZURRA<br />
CARERI CHIARA<br />
CARERI EMANUELA<br />
CARERI ENZO<br />
CARERI LUANA<br />
CARERI MARIAROSA<br />
CARERI MAURO<br />
CARERI PIETRO<br />
CARERI ROBERTA<br />
CARERI ROCCO<br />
CARERI TERESA<br />
CARERI VINCENZA<br />
CASABLANCA MNIRANDA<br />
CUTRI’ CARMELA<br />
CUTRI’ ELEONORA<br />
FIORINO MONICA<br />
HANNMAN ROSAMARISA<br />
IANNI’ ALFONSO<br />
IANNI’ ALVIRA<br />
IANNI’ ARMANDO<br />
IANNI’ ARTURO<br />
IANNI’ CARMELA<br />
IANNI’ CONCETTA<br />
IANNI’ DANIELA<br />
IANNI’ GIOCONDA<br />
IANNI’ GIOVANNA<br />
IANNI’ ITALIA<br />
IANNI’ LOREDANA<br />
IANNI’ MATTEO<br />
IANNI’ MICHELA<br />
IANNI’ PALMA<br />
IANNI’ PAOLA<br />
IANNI’ RITA<br />
Tonnara di PALMI - cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il<br />
CIRCOLO CULTURALE “MARE AMICO ”<br />
IANNI’ ROBERTA<br />
IANNI’ ROSARIO<br />
IANNI’ ROSSANA<br />
IANNI’ SARA<br />
IANNI’ SOCCORSA<br />
IANNI’ STEFANIA<br />
IANNI’ TERESA<br />
IANNI’ VINCENZA<br />
IANNI’ VINCENZO<br />
MAZZAFERRO ENZA<br />
MAZZAFERRO TERESA<br />
OLEVERIO GRAZIELLA<br />
OLEVERIOCINZIA<br />
OLIVERIO PAOLA<br />
OLIVERO VERONICA<br />
PATAMIA NATALE<br />
RUGGERO ROSA ILENIA<br />
RUGGIERO GESSICA<br />
RUGGIERO TERESA<br />
SAFFIOTI ANGELO<br />
SAFFIOTI ALESSIA<br />
SAFFIOTI BENEDETTA<br />
SAFFIOTI CATARINA<br />
SAFFIOTI DANIELE<br />
SAFFIOTI MARIA<br />
SAFFIOTI MICHELINA<br />
SAFFIOTI NADIA<br />
SAFFIOTI RINALDO<br />
SAFFIOTI ROSA<br />
SAFFIOTI SABRINA<br />
SCICCHITANO CARMELA<br />
SPERANZA ANNA<br />
SPERANZA ANTONINO<br />
SPERANZA AURORA<br />
SPERANZA CONCETTA<br />
SPERANZA FRANCESCO<br />
SPERANZA MARISA<br />
SPERANZA TERESA<br />
SURACE CINZIA<br />
VERSACE ANTONIO<br />
VERSACE DOMENICO<br />
16 17<br />
’obiettivo è quello di tutelare un angolo di terr<strong>it</strong>orio ricco di storia e tradizioni mari-<br />
L nare, salvaguardando gli spazi attorno alla zona che va dallo scoglio dell’Ulivo al Porto,<br />
compresa lo specchio d’acqua antistante.<br />
“Abbiamo sent<strong>it</strong>o il bisogno di creare questo Circolo con fini civili, sociali e turistici” -<br />
afferma il presidente Alfonso Iannì - “con l’intenzione di promuovere ogni iniziativa utile<br />
e necessaria volta ad informare, coinvolgere e mobil<strong>it</strong>are l’opinione pubblica sulla nostra<br />
zona”.<br />
La cost<strong>it</strong>uzione del com<strong>it</strong>ato, che comprende quasi ottanta soci promotori, è stata pos<strong>it</strong>ivamente<br />
accolta dagli ab<strong>it</strong>anti della Tonnara che intravedono, dopo anni di divisioni,<br />
la possibil<strong>it</strong>à di cost<strong>it</strong>uire un fronte comune per poter meglio dialogare con le Ist<strong>it</strong>uzioni<br />
locali, per soddisfare gli enormi bisogni che questa zona, parte integrante e significativa<br />
della c<strong>it</strong>tà di Palmi, necess<strong>it</strong>a. Nei giorni scorsi, dopo la cost<strong>it</strong>uzione del circolo, il direttivo<br />
ha avuto un incontro con il Presidente e il vice presidente dell’associazione “Prometeus”<br />
per richiedere una collaborazione fattiva nelle prossime iniziative che si andranno ad intraprendere.<br />
“Per noi, che operiamo da anni con grande amore nel nostro terr<strong>it</strong>orio, avere<br />
la possibil<strong>it</strong>à di aiutare il vostro circolo e la vostra zona, che comprende palmesi laboriosi<br />
e disponibili è un vero piacere”, assicura, in un breve intervento, il Presidente dell’associazione<br />
“Prometeus”, promettendo il totale impegno di tutti i soci per questo valido ed<br />
interessante progetto. Nei giorni che seguiranno il neo circolo “MARE AMICO”, una volta<br />
espletate le pratiche burocratiche della cost<strong>it</strong>uzione, si presenterà ufficialmente al nuovo<br />
sindaco dott. Giovanni Barone.<br />
CIRCOLO CuLtuRALe “MARe AMICO” - Cda tonnara, 119 - Palmi - tel. 338 6639247
L’UOMO NELL’ORDINE<br />
NATURALE DEL MONDO<br />
Paracelsus<br />
Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von<br />
Hohenheim - R<strong>it</strong>ratto di Quentin Matsys<br />
di Mario Idà<br />
Viviamo in un tempo nel quale esiste un pericoloso squilibrio<br />
nella bilancia che pesa il bene e il male. Chiunque presti attenzione<br />
ai modelli comportamentali oggi in voga, può verificare<br />
il crescente e triste fenomeno di persone in preda alle passioni<br />
più sfrenate, che consumano inutilmente la loro esistenza.<br />
E’ innegabile come tale distruttivo comportamento non trovi<br />
riscontro in nessuna delle altre forme v<strong>it</strong>ali che popolano il<br />
nostro pianeta, dove tutto si svolge secondo modi e r<strong>it</strong>mi immodificabili.<br />
L’uomo di oggi è sfribrato e non ha tempo per riflettere<br />
che le sue angosce nascono nel momento stesso in cui<br />
egli si pone al di fuori dell’ordine naturale dei processi v<strong>it</strong>ali.<br />
In natura ci sono regole, c’è economia, istinto che preserva e<br />
indirizza ed intu<strong>it</strong>o che parla più delle vuote parole umane. La<br />
natura non ha es<strong>it</strong>azioni, sprigiona un immenso flusso di energia<br />
che si materializza attraverso le opere dell’homo faber. Ma<br />
l’uomo di oggi, disorientato e privo di certezze, non si accorge<br />
di essere assorb<strong>it</strong>o in un processo di degenerazione e di involuzione<br />
verso le forme v<strong>it</strong>ali più basse. Incapace di intendere<br />
la v<strong>it</strong>a nel suo significato autentico, si lascia trasportare dalla<br />
corrente che lo travolgerà. Se facesse un esame di coscienza,<br />
scoprirebbe che la v<strong>it</strong>a è un dono sul quale sovrasta l’Eterno,<br />
da cui tutto si svolge e si compie. L’uomo - al tempo stesso<br />
- nasce libero, ma la sua libertà è sempre più spesso svil<strong>it</strong>a,<br />
in quanto non si conforma all’ordine che governa il tutto. La<br />
libertà autentica è quella che aderisce alla legge divina, mentre<br />
il male è tutto ciò che non è conforme a tale precetto.<br />
Ma l’uomo di oggi, sfiduciato, disorientato e privo di scrupoli<br />
morali, non riconosce che la vera libertà sta nell’obbedienza,<br />
proprio perché, come dice Paracelso, “chi rimane nella<br />
dottrina, nell’ordine e nel comandamento di Dio, è un uomo<br />
libero”. Ma l’uomo di oggi, nel suo prometeico disegno di diventare<br />
esso stesso un dio, ha sovvert<strong>it</strong>o i r<strong>it</strong>mi naturali della<br />
v<strong>it</strong>a, scatenando lo sconvolgimento della biosfera. La mental<strong>it</strong>à<br />
materialista lo rende incapace di rialzarsi. E’ così ammalato<br />
nella mente, da diventarlo anche nel corpo e più si ammala,<br />
più è destinato – nella sua superbia – a non riconoscere il suo<br />
fallimento. Ci vuole coraggio. Un immenso coraggio per uscire<br />
da questa assenza di ident<strong>it</strong>à e comprendere che l’uomo non<br />
è l’Assoluto, ma è l’Assoluto ad essere in lui.<br />
18 19<br />
I SAPORI DELLA<br />
LEgALITà<br />
ARRIVANO A PALMI<br />
I prodottI della cooperatIva socIale “valle<br />
del Marro - lIbera terra” approdano a palMI,<br />
nella bottega “Il peperoncIno”<br />
di Giulia Filardi<br />
vent’anni dalla strage di Capaci, dove morirono il giudice<br />
A Falcone, la moglie e gli uomini della scorta, il Gruppo<br />
LiberAreaPalmi vede realizzarsi un sogno: finalmente anche a<br />
Palmi si potranno acquistare i prodotti della cooperativa sociale<br />
“Valle del Marro - Libera Terra”.<br />
La bottega “Il Peperoncino”, in via Gramsci, vicino alla Chiesa<br />
dell’Oratorio, è il primo negozio della c<strong>it</strong>tadina palmese<br />
ad avviare la vend<strong>it</strong>a dei prodotti di Libera, l’Associazione<br />
fondata da Don Luigi Ciotti, magistrati e familiari di v<strong>it</strong>time<br />
innocenti della mafia, dopo lo stragismo che ha colp<strong>it</strong>o l’Italia<br />
nei primi anni ‘90.<br />
Per chi non la conosce, la Valle del Marro è la prima cooperativa<br />
sociale di Libera a coltivare in Calabria, dal dicembre<br />
2004, 120 ettari di terreni confiscati e sequestrati alla<br />
‘ndrangheta nella piana di Gioia Tauro. Ad oggi produce olio<br />
extra vergine d’oliva, pesto di peperoncino, filetti di melanzane<br />
sott’olio e due qual<strong>it</strong>à di pesto di olive. Prodotti di ottima<br />
qual<strong>it</strong>à, commercializzati con il logo di Libera Terra, rigorosamente<br />
provvisti della certificazione di agricoltura biologica.<br />
Prodotti che sono frutto del lavoro e dell’impegno di giovani<br />
del terr<strong>it</strong>orio, tra cui Sergio Casadonte, che ha spiegato così il<br />
valore dell’iniziativa:<br />
“Ogni prodotto di Libera che viene acquistato è un gesto di<br />
giustizia da parte del consumatore. E’ infatti un impegno per<br />
la giustizia ad animare le cooperative sociali che lavorano sui<br />
terreni confiscati. I loro prodotti hanno il sapore della legal<strong>it</strong>à<br />
e della libertà, dicono NO ad ogni condizionamento mafioso,<br />
consentono ai giovani di affrancarsi e di continuare a coltivare<br />
la speranza del cambiamento”.<br />
All’interno della bottega “Il Peperoncino” si potranno trovare<br />
molte altre bontà e special<strong>it</strong>à culinarie calabresi e non.<br />
Non resta che consigliare ai buon gustai di andare a far vis<strong>it</strong>a a<br />
questo punto alimentare per testimoniare i propri valori anche<br />
con le scelte di consumo ed incoraggiare Erika a promuovere<br />
nuove forme di cooperazione ed iniziative.<br />
La Pop Art rifiorisce… in giardino!<br />
di Rocco Sgrò<br />
’è anche un po’ di Palmi nel giardino vinc<strong>it</strong>ore della recente<br />
C quarta edizione del Concorso “Giardini&Giardini”, svoltosi dal <strong>30</strong><br />
marzo al 1° Aprile all’interno della Fiera VerdeCasa di Padova, evento<br />
di rilievo internazionale nel campo della promozione di nuove soluzioni<br />
per il verde in casa ed in giardino, che nei tre giorni di apertura al<br />
pubblico è stata vis<strong>it</strong>ata da oltre 15000 spettatori. Patrocinato dall’A-<br />
IAPP (Associazione Italiana Arch<strong>it</strong>ettura del Paesaggio) e organizzato<br />
dallo studio panGEA, diretto dall’arch. Matteo Pernigo, il concorso ha<br />
infatti celebrato l’affermazione di un lavoro dell’agronomo paesaggista<br />
palmese Sergio Sgrò, già segnalatosi nell’edizione dello scorso anno.<br />
Il suo giardino Pot-ARt, realizzato insieme al collega Sergio Luison di<br />
Padova, è stato prefer<strong>it</strong>o agli altri undici lavori in gara, realizzati da<br />
professionisti provenienti da tutta Italia, da una giuria tecnica composta<br />
da esperti del settore e professori dell’Univers<strong>it</strong>à di Padova. Punto<br />
forte dell’opera è stata la perfetta attinenza al tema di quest’anno:<br />
Design+Garden+Art. I due autori hanno concep<strong>it</strong>o una geniale fusione<br />
fra questi tre aspetti, a partire dal nome attribu<strong>it</strong>o al loro progetto,<br />
che con un appropriato quanto sorprendente gioco di parole ha richiamato<br />
la corrente artistica della POP Art, rivis<strong>it</strong>andola con la realizzazione<br />
di un giardino basato perlopiù sull’impiego di fioriere in metallo<br />
(in inglese POT): spesso elemento marginale nell’arredo degli spazi<br />
verdi, nel giardino Pot-ART la fioriera assurge a protagonista indiscusso,<br />
all’interno di una composizione artistica decisamente originale.<br />
Grazie ad un largo uso di fioriere dai colori vivaci, la Pot-ART stessa si<br />
rivela concetto innovativo e rivoluzionario: la corrente della Pop-ART,<br />
a cui si ispira, ha lasciato il segno grazie ad un’intelligente intuizione,<br />
nobil<strong>it</strong>are gli oggetti comuni più disparati, ricombinandoli e accentuandone<br />
colori e geometrie. Dall’uso di oggetti semplici, ma dotati di<br />
una dirompente carica simbolica, poiché dominanti e facilmente riconoscibili<br />
nell’universo quotidiano, è sorta un’arte popolare perché di<br />
universale e immediata comprensione: l’espressione artistica che ne<br />
scaturisce travalica l’esperienza soggettiva e si pone come un nuovo<br />
linguaggio condiviso, in cui l’idea ispiratrice non si manifesta in quanto<br />
creazione, bensì quale inconsueta manipolazione dell’esistente, di<br />
cui viene superata la banal<strong>it</strong>à attraverso nuove tecniche d’impiego.<br />
Allo stesso modo la Pot-ART reinterpreta ogni singolo elemento tradizionale<br />
del giardino in chiave non convenzionale: la composizione artistica,<br />
le sedute, i gradini, i muri, sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i soltanto da fioriere,<br />
che grazie ad un’audace rivis<strong>it</strong>azione concettuale rivelano inaspettate<br />
e sorprendenti potenzial<strong>it</strong>à: l’impiego modulare eleva la fioriera a<br />
nuova e ined<strong>it</strong>a un<strong>it</strong>à costruttiva fondamentale. Le tre lettere della<br />
parola ART, che campeggiano a caratteri cub<strong>it</strong>ali, cost<strong>it</strong>uiscono un’eloquente<br />
sintesi di questa nuova concezione artistica, che consiste<br />
nell’usare la fioriera rispettandone la funzione ma allo stesso tempo<br />
trascendendola: al punto da accantonare persino, quando necessario,<br />
la classica collocazione orizzontale, per dar v<strong>it</strong>a ovunque a superfici<br />
verdi armoniose e inconsuete, probabilmente ancor più funzionali.
Silvia Morano<br />
GIOVANE CALABRESE<br />
ALLA RIBALTA<br />
ilvia Morano, giovane cantante di C<strong>it</strong>tanova, sta<br />
Smietendo notevoli successi nel panorama artistico<br />
regionale. Già vinc<strong>it</strong>rice di diversi concorsi, studia<br />
canto presso l’accademia “Mauro Giuliani” di Laureana<br />
di Borrello con l’insegnante Maria Ferraro. Alla giovane<br />
Silvia, la redazione di Madreterra augura un radioso<br />
futuro ricco di soddisfazioni.<br />
20 21<br />
Liceo Scientifico N. Pizi di Palmi<br />
La Scuola Verde del Futuro<br />
di Helodie Fazzalari<br />
i dice che l’emozione sia il<br />
Stermometro della nostra<br />
anima, l’unico strumento in grado<br />
di dirci come e dove ci troviamo;<br />
ma ci sono circostanze,<br />
luoghi, attimi, in cui niente è più<br />
sufficiente per capire, in cui tutto<br />
appare sfocato, attimi in cui<br />
senti un vuoto d’aria salire dallo<br />
stomaco, in cui ti si stringe la<br />
gola, in cui le lacrime scacciano<br />
via i pensieri, il sangue prende<br />
a ribollire nelle guance e i denti<br />
stridono, incapaci di trattenere<br />
un sorriso. Tutti li, il 25 Maggio<br />
<strong>2012</strong> presso Villa Mondragone,<br />
sede di Rappresentanza dell’Univers<strong>it</strong>à<br />
di Tor Vergata a Monte<br />
Porzio Catone (Roma), tutti li ad<br />
alzare la voce dell’Italia migliore,<br />
dell’Italia giovane, dell’Italia del<br />
futuro. Oltre 700 giovanissimi,<br />
provenienti da tutta la penisola,<br />
motivati, capaci e speranzosi.<br />
C’eravamo anche noi, i ragazzi<br />
del Liceo Scientifico N.Pizi di Palmi,<br />
accompagnati dalla preside<br />
Corica, dalla professoressa Anile<br />
e da tre gen<strong>it</strong>ori degli alunni, e<br />
dopo un faticoso lavoro e un lun-<br />
go viaggio abbiamo avuto l’onore<br />
di conoscere Paola Bolaffio, direttrice<br />
e ideatrice del concorso<br />
“Giornalisti nell’Erba” a cui abbiamo<br />
partecipato. La giornata<br />
nazionale di Giornalisti nell’Erba,<br />
int<strong>it</strong>olata proprio “Segnali dal<br />
Verde”, è stata una grande festa,<br />
con 47 eventi su ambiente,<br />
scienza, giornalismo e innovazione.<br />
Protagonisti noi ragazzi, che<br />
abbiamo moderato tavole rotonde,<br />
“arene della comunicazione”<br />
e incontri con giornalisti, esperti<br />
di ambiente e scienziati adulti,<br />
elaborando le nostre “proposte<br />
per una nuova comunicazione<br />
ambientale, a misura di giovanissimi<br />
perché capiscano tutti”.<br />
Tante le presenze, dal giornalista<br />
scientifico Andrea Vico, che<br />
ha coinvolto il pubblico in divertenti<br />
e apprezzatissimi giochi di<br />
ruolo su energia e ambiente, ai<br />
tanti ricercatori di ESA - Agenzia<br />
Spaziale Europea -, ASI - Agenzia<br />
Spaziale Italiana -, INFN, ENEA e<br />
delle Univers<strong>it</strong>à, che insieme ad<br />
alcuni imprend<strong>it</strong>ori “green” si<br />
sono confrontati con noi ragazzi<br />
nelle tavole rotonde “Energie a<br />
confronto” e “Segnali dal Verde”.<br />
“the green school of the future”<br />
Tanti naturalmente i giornalisti:<br />
direttori e inviati di importanti<br />
testate <strong>it</strong>aliane, ambientaliste e<br />
non. Marco Fratoddi, direttore<br />
di La Nuova Ecologia, e Alfredo<br />
Macchi, inviato speciale delle testate<br />
Mediaset, hanno coinvolto<br />
“giornalisti nell’erba” di tutte le<br />
età in due laboratori di giornalismo<br />
su “attacchi ecologici” e video<br />
reportage. In un terzo laboratorio<br />
i ragazzi coinvolti nel progetto<br />
Giornalisti nell’Erba e nella<br />
sua testata online hanno iniziato<br />
a compilare il loro “manuale di<br />
giornalismo”, il primo scr<strong>it</strong>to collettivamente<br />
dai ragazzi per i<br />
ragazzi: sarà una raccolta di casi<br />
pratici per rispondere ai ques<strong>it</strong>i<br />
più frequenti di chi si avvicina al<br />
giornalismo o vuole “smontare”<br />
le notizie per capirle meglio. È<br />
stato un passo, un piccolo passo<br />
per la costruzione del nostro<br />
futuro. Noi del Pizi, protagonisti<br />
della giornata, abbiamo governato<br />
la scena, e con i nostri<br />
lavori, articoli, video, disegni<br />
anche in lingua inglese abbiamo<br />
sbaragliato gli altri concorrenti,<br />
portando a casa ben 3 premi e<br />
una mansione speciale. La prima<br />
premiazione, fascia 16-21 anni si<br />
è svolta nella Sala degli Svizzeri<br />
alle 10.<strong>30</strong>, si respirava tensione e<br />
paura e si cercava di mantenere<br />
un equilibrio tra emozioni contrastanti.<br />
Avevano già annunciato<br />
il 3° e il 2° vinc<strong>it</strong>ore, quando<br />
all’esultare della sala fu pronunciato<br />
il nome di Helodie Fazzalari<br />
come 1° vinc<strong>it</strong>rice del concorso<br />
per la sezione nazionale articoli.<br />
Paola Mar<strong>it</strong>an, referente del progetto<br />
“color your life” ha consegnato<br />
il premio di persona, uno<br />
stage di studio presso la “dreamerschool”,<br />
scuola di eccellenza<br />
a Loano, in Liguria. Alle 16:00 c’è<br />
stata la premiazione della fascia<br />
dei medi, dagli 11 ai 15 anni; e<br />
come poteva la II A del Pizi non<br />
aggiudicarsi il primo posto? Una<br />
classe un<strong>it</strong>a, ricca di idee legate<br />
bene insieme dall’aiuto, dalla<br />
disponibil<strong>it</strong>à e dalla pazienza<br />
della professoressa Maria Anile.<br />
Hanno presentato il loro video e<br />
ci hanno sorpreso con un intervento<br />
alquanto brillante, che ha<br />
commosso la professoressa stessa,<br />
fiera dei suoi alunni e orgogliosa<br />
dei risultati raggiunti. Non<br />
poteva mancare all’appello l’ac-<br />
La Prof.ssa Maria Anile<br />
curato lavoro della studentessa,<br />
sempre del Pizi, Daria Impiobato<br />
che si è aggiudicata il 3° posto<br />
per la sezione internazionale,<br />
presentando un dettagliato<br />
articolo in lingua inglese, che<br />
ha attirato sub<strong>it</strong>o l’attenzione<br />
della giuria per l’incisiva frase:<br />
“sw<strong>it</strong>ch off the light, turn on<br />
the future!” Sub<strong>it</strong>o dopo è stata<br />
consegnata una mansione speciale<br />
a quattro studentesse del Pizi,<br />
Monica e Stefania Bagalà, Lucia<br />
Scionti e Eliana Barbato (purtroppo<br />
assente), che hanno lavorato<br />
duramente a delle vignette, presentando<br />
così un idea originale,<br />
nuova e molto personale. Infine<br />
anche la nostra preside Corica<br />
e la professoressa Anile hanno<br />
ricevuto un premio per il loro<br />
impegno, la loro determinazione,<br />
e per tutto il lavoro e il tempo<br />
che hanno impiegato in questo<br />
progetto, portato a termine<br />
con ottimi risultati. E così dopo<br />
un turbine di emozioni che<br />
hanno preso il sopravvento sulla<br />
razional<strong>it</strong>à, abbiamo aggiunto un<br />
mattoncino alla grande casa che<br />
stiamo pian piano costruendo, e<br />
abbiamo cercato di promuovere<br />
“la scuola dei ragazzi”, la scuola<br />
attiva che è in grado di fondere lo<br />
studio sui libri con l’esperienza,<br />
abbiamo cercato di promuovere<br />
un modello di “scuola ideale” che<br />
La Preside Maria Corica<br />
Daria Impiombato Helodie Fazzalari<br />
La classe II° A<br />
Lucia Scionti, Monica e<br />
Stefania Bagalà<br />
metta al centro di tutto lo studente<br />
e che sia in grado di tirare<br />
fuori e sfruttare al meglio le qual<strong>it</strong>à<br />
di noi ragazzi.<br />
Ringraziamenti:<br />
Un grazie speciale va ai nostri<br />
autisti Vincenzo e Michele Gaudioso<br />
che con la loro simpatia e<br />
disponibil<strong>it</strong>à hanno reso questo<br />
viaggio più piacevole e divertente.<br />
Grazie perché ci avete accompagnato<br />
non solo fisicamente<br />
ma anche moralmente, standoci<br />
sempre accanto e provvedendo<br />
ad ogni nostro bisogno (compreso<br />
il bagno dell’autobus e l’aria condizionata),<br />
grazie per il bel rapporto<br />
che in soli tre giorni siamo<br />
riusc<strong>it</strong>i ad iNstaurare insieme.<br />
Grazie di cuore.<br />
Ancora grazie alla nostra professoressa<br />
Maria Anile, che ha<br />
creduto in noi e che promuove le<br />
nostre iniziative.<br />
Grazie alla nostra Preside Maria<br />
Corica, che ci ha dato questa<br />
possibil<strong>it</strong>à e ci ha permesso di<br />
partecipare al progetto, nonostante<br />
le difficoltà.<br />
Ed infine grazie ai nostri accompagnatori<br />
Alessandro Fazzalari,<br />
Lilli Mellino e Gabriella<br />
Saccà, che sono stati un po’ i gen<strong>it</strong>ori<br />
di tutti noi per tre giorni e<br />
hanno cercato di farci sentire a<br />
casa. Grazie a tutti, dai ragazzi<br />
del Liceo Scientifico N.Pizi.
22 23<br />
Il Gruppo Folkloristico “Costa viola” di Palmi<br />
di Silvana Iaria<br />
arà cap<strong>it</strong>ato a tutti di ri-<br />
Svedersi in una fotografia di<br />
tanti anni prima e di provare una<br />
certa, strana emozione, o persino<br />
di riconoscersi in scatti di<br />
cui ignorava l’esistenza. Certo<br />
le immagini in bianco e nero, o<br />
in quel pallido, sbiad<strong>it</strong>o velo di<br />
colore, tipico delle foto dei primi<br />
anni ’70, hanno sempre un<br />
grande fascino: riescono sempre<br />
a conferire una grande intens<strong>it</strong>à<br />
a tutti gli attimi fuggenti del nostro<br />
passato che hanno catturato,<br />
anche a quelli piuttosto ordinari,<br />
molto di più delle moderne<br />
fotografie dig<strong>it</strong>ali. Proprio alcune<br />
vecchie fotografie mi hanno<br />
regalato di recente una grad<strong>it</strong>a<br />
sorpresa: un’amica di gioventù,<br />
incontrata per caso, perchè ormai<br />
da innumerevoli anni vive al<br />
Nord Italia, mi ha informato che<br />
su Facebook c’erano delle fotografie<br />
che immortalavano alcuni<br />
momenti di uno spettacolo del<br />
gruppo folkloristico “Costa Viola”,<br />
l’unico gruppo folkloristico<br />
che Palmi abbia mai avuto… e<br />
del quale anch’io ho fatto parte.<br />
Ricordo come fosse ieri di aver<br />
letto l’avviso dentro la vetrina<br />
del negozio di stoffe del Cavaliere<br />
Maisano, sul Corso Garibaldi, e<br />
di aver ader<strong>it</strong>o all’iniziativa quasi<br />
per gioco. Il giorno del primo<br />
incontro ci r<strong>it</strong>rovammo in molti,<br />
tutti giovani allegri e spensierati<br />
che avevano voglia di cimentarsi<br />
con la danza popolare tipica<br />
della Calabria, la Tarantella.<br />
Mai nessuno di noi ebbe l’ardire<br />
di pensare che saremmo potuti<br />
diventare famosi, e meno che<br />
mai nessuno pensò che si potessero<br />
far soldi ballando. Eravamo<br />
ragazzi degli anni ‘70, semplici,<br />
forse un po’ provinciali, ma<br />
non sprovveduti: alcuni erano<br />
già iscr<strong>it</strong>ti all’univers<strong>it</strong>à, altri<br />
frequentavano ancora le scuole<br />
c<strong>it</strong>tadine. Se adesso questi vi<br />
sembrano tempi duri, sappiate<br />
che neanche quelli furono tempi<br />
facili: erano anni di forte tensione<br />
sociale, fu un lungo, buio periodo,<br />
in cui l’Italia dovette fare<br />
i conti con il terrorismo; qualcuno<br />
li chiamò anni di piombo… furono<br />
certamente anni di dolore,<br />
con molte v<strong>it</strong>time incolpevoli.<br />
Per noi della Provincia di Reggio<br />
Calabria quegli anni significarono<br />
anche i lunghi mesi della rivolta<br />
di Reggio, c<strong>it</strong>tà trad<strong>it</strong>a, che si<br />
era vista portare via il capoluogo,<br />
senza un motivo plausibile; i<br />
Reggini si ribellarono a quella ingiustizia<br />
e l’unica risposta che lo<br />
Stato seppe dare fu inviare i carri<br />
armati contro la sua popolazione.<br />
Se tutto non degenerò in una<br />
carneficina fu solo per mer<strong>it</strong>o di<br />
alcuni dirigenti saggi e illuminati<br />
delle forze dell’ordine dell’epoca.<br />
Anche noi giovani calabresi,<br />
pur vivendo una condizione periferica<br />
in confronto alla “grande<br />
storia”, abbiamo attraversato<br />
quegli anni tristi e difficili, senza<br />
mai rinunciare ai nostri progetti<br />
e ai nostri sogni, che poi, con il<br />
trascorrere del tempo, abbiamo<br />
più o meno realizzato. Le persone<br />
che conoscemmo in quel<br />
primo incontro, cioè al momento<br />
della selezione e della cost<strong>it</strong>uzione<br />
del gruppo folkloristico,<br />
ci avrebbero in segu<strong>it</strong>o accom-<br />
pagnato durante quella che per<br />
tutti noi fu un’esperienza indimenticabile.<br />
Ricordo con affetto<br />
il sorriso rassicurante del Professore<br />
Giuseppe Saffioti (GISA),<br />
disponibile con tutti e grande<br />
esperto di tradizioni popolari:<br />
spesso lo vedevamo dare consigli<br />
anche alle nostre maestre coreografe,<br />
che a quei tempi venivano<br />
da Reggio Calabria. Come non<br />
ricordare il Signor Peppe Lipari,<br />
sempre garbato e accomodante<br />
con noi ragazzi: quando c’era un<br />
problema si faceva in quattro per<br />
trovare una soluzione. Che dire<br />
poi del Maestro Salvatore Idà,<br />
autore delle musiche dei nostri<br />
pezzi, e della sua bella famiglia!<br />
Due dei suoi figli ballavano nel<br />
gruppo folkloristico insieme a<br />
noi: il caro Federico, prematuramente<br />
scomparso, e la bella<br />
Silvana dalla voce melodiosa.<br />
A pensarci bene, anche il figlio<br />
Massimo era dei nostri! Ricordo<br />
il compianto Prof. Mario Bagalà,<br />
intelligente, dissacrante, pieno<br />
di voglia di fare: davanti a tutto<br />
metteva sempre la sua “Parmi”!<br />
Ricordo la gentilezza del Prof.<br />
Pino Managò, direttore della Pro<br />
Loco c<strong>it</strong>tadina, e ancora tante<br />
altre persone, nostri sosten<strong>it</strong>ori<br />
dei quali in segu<strong>it</strong>o, purtroppo,<br />
non ho saputo più nulla. Quanti<br />
bei ricordi, quante ore passate<br />
a provare e riprovare canzoni e<br />
balli! Come non ricordare la voce<br />
potente del nostro insost<strong>it</strong>uibile<br />
cantante Enzo Saffioti, che si esibiva<br />
con la sua giovane e bella<br />
moglie Piera. Salivamo sul palco<br />
e, ricchi semplicemente della<br />
nostra gioventù e dell’amore per<br />
il nostro paese, raccontavamo la<br />
storia triste di “Donna Canfora”,<br />
che pur di non lasciare la sua<br />
terra preferiva trovare la morte<br />
tra le onde del mare. Già allora<br />
trovavo in questa leggenda, e ancor<br />
più trovo oggi, una perfetta<br />
allegoria del destino di noi calabresi,<br />
legati indissolubilmente<br />
a questa terra bella ma povera,<br />
che spesso, troppo spesso, siamo<br />
costretti a lasciare, ma che portiamo<br />
nei nostri cuori fino all’ultimo<br />
respiro. Quante tarantelle<br />
abbiamo imparato! Qualche passo<br />
lo ricordiamo ancora adesso,<br />
che le nostre gambe non sono più<br />
agili e scattanti come allora. La<br />
nostra avventura andò avanti per<br />
una lunga estate e ancora un po’<br />
oltre, partecipammo anche alla<br />
festa dell’uva, poi lentamente le<br />
attiv<strong>it</strong>à si diradarono e non se ne<br />
fece più niente…. Ognuno riprese<br />
la sua strada… ma ne conserveremo<br />
il ricordo per sempre… tra<br />
i nostri cavalieri c’erano Tiberio,<br />
Pino, Nino, Carmelo, Ninello,<br />
Federico, Massimo, Ciccio, Marcello,<br />
tra le dame Edda, Maria,<br />
Adriana, Eleonora, Silvana, Rosetta,<br />
Concetta, Piera, io. Fu<br />
una primavera di prove e fatica,<br />
ma seguì un’estate bellissima,<br />
irripetibile, come quella di un<br />
romanzo di Hermann Hesse, in<br />
cui “le settimane splendenti trascorrevano<br />
come rapidi sogni”…<br />
poi nulla è rimasto… se non<br />
qualche fotografia scolor<strong>it</strong>a. Mi<br />
conforta tuttavia la vivac<strong>it</strong>à dei<br />
ricordi, poiché molti di noi sono<br />
qui a raccontare questa entusiasmante<br />
avventura, e sono certa<br />
che tanti ricorderanno ancora il<br />
“Gruppo Folkloristico Costa Viola”<br />
di Palmi.
FOtO - GeNOveSI ANNALISA<br />
24 25<br />
FOtO - bARbARO GAbRIeLe<br />
FOtO - De CICCO CLAuDIO<br />
FOtO - GRASSO SeReNA
LA SATIRA di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />
26 27<br />
POWERED THE DICTATOR<br />
<strong>2012</strong><br />
QUESTIONE DI... PNEUMATICI<br />
(Maggioranze diverse)<br />
1985
Pioircìp<br />
di Giuseppe Cricrì<br />
ra piccolissimo e verde, ver-<br />
Ede come una foglia di lattuga,<br />
l’avevo voluto del colore della<br />
speranza, forse perché pensavo<br />
fosse di buon auspicio, sapevo<br />
che un pulcino di quell’età avrebbe<br />
avuto bisogno di tanta fortuna<br />
per sopravvivere senza la sua<br />
chioccia ed io speravo, volevo<br />
fortemente che potesse scampare<br />
alla morte, che potesse diventare<br />
un bel galletto, di quelli che<br />
con un chicchirichì ti svegliano al<br />
mattino e ti fanno iniziare nel migliore<br />
dei modi la giornata.<br />
I miei ricordi mi portano indietro<br />
nel tempo, avevo nove anni<br />
e mi trovavo per le vie di Crotone,<br />
era il mese di maggio e si festeggiava<br />
la Madonna, protettrice<br />
della c<strong>it</strong>tà, come per tradizione<br />
durante la festa veniva allest<strong>it</strong>a<br />
una fiera che durava per un’intera<br />
settimana.<br />
Giravamo per le bancarelle io<br />
papà ed i miei fratelli, Walter e<br />
Sergio, quando ad un tratto, tra<br />
la folla, iniziammo a vedere tanti<br />
bambini che, a passeggio con<br />
i loro gen<strong>it</strong>ori, tenevano in mano<br />
una bustina di nylon trasparente<br />
il cui contenuto era un pulcino<br />
colorato, pigolante.<br />
Nel fondo di quel sacchetto alcuni<br />
pulcini avevano anche del<br />
mangime, ma sembravano ignorarlo,<br />
mentre disperatamente<br />
continuavano a pigolare.<br />
C’è ne erano di tanti colori;<br />
rossi, celesti, rosa, fucsia, viola,<br />
amaranto, verdi.<br />
Si capiva che quello non poteva<br />
essere il loro colore naturale ma<br />
evidentemente chi li aveva artificialmente<br />
dipinti con quelle tinte<br />
vivaci, lo aveva fatto per renderli<br />
più appariscenti agli occhi dei<br />
bambini, ai quali, come piccoli,<br />
teneri giocattoli viventi, sarebbero<br />
stati destinati.<br />
-Che bello!!! Papà ce lo compri<br />
un pulcino?...-<br />
Papà continuava a passeggiare<br />
con lo sguardo alto e sembrava<br />
ignorare la nostra implorazione,<br />
-Ti prego papà, se me lo compri<br />
prometto che non ti farò arrabbiare<br />
mai più!!-<br />
Svoltammo l’angolo e finalmente<br />
vedemmo il posto in cui era<br />
stata allest<strong>it</strong>a la postazione dei<br />
vend<strong>it</strong>ori di pulcini.<br />
A terra in una grande scatola ve<br />
ne erano più di un centinaio e li<br />
vicino, in altre scatole bucherellate,<br />
ancora tanti attendevano di<br />
poter rivedere la luce del sole.<br />
Guardai negli occhi papà, supplicandolo<br />
che me lo facesse<br />
questo regalo, e lui dopo pochi<br />
istanti cedette.<br />
Dai - mi disse -, scegl<strong>it</strong>ene uno!<br />
Diedi una rapida occhiata nella<br />
scatola, e in quel piccolo mare di<br />
piumini colorati individuai il pulcino<br />
verde che mi sembrava più<br />
vivace, poi, senza distogliere lo<br />
sguardo per non smarrirlo in quella<br />
folla di suoi simili lo indicai al ven<br />
28 29<br />
d<strong>it</strong>ore chiedendogli di prelevarlo.<br />
L’uomo lo sollevò e senza indugiare<br />
lo infilò nella bustina e me<br />
lo porse.<br />
- Mille lire- sentenziò, e<br />
papà, che le aveva già in mano<br />
gliele diede.<br />
Tenevo in grembo, con me un<br />
piccolo tesoro vivente che i miei<br />
fratellini chiesero di poter accarezzare.<br />
Non vedevo l’ora di arrivare a<br />
casa per dare degna sistemazione<br />
al mio animaletto.<br />
Comperammo a parte del mangime<br />
specifico e tornammo a<br />
casa.<br />
Lo collocai in una scatola capiente,<br />
nella quale disposi una<br />
ciotolina con l’acqua ed un’altra<br />
col becchime.<br />
Mamma era anche lei affascinata<br />
da quell’esserino tenerissimo,<br />
le ricordava di quando, bambina,<br />
la nonna in ogni primavera comperava<br />
al mercato una dozzina di<br />
pulcini che sarebbero diventati i<br />
membri del pollaio di famiglia.<br />
La nonna riservava tante attenzioni<br />
a quei polli in erba, e finché<br />
non sarebbero diventati più<br />
grandicelli li avrebbe trattati con<br />
premura, coprendoli tutte le sere<br />
con una copertina di lana con la<br />
quale avrebbe avvolto la scatola<br />
ove avrebbero passato la notte.<br />
Usai un calzino di lana di papà<br />
per fare un nido caldo e accogliente,<br />
fu in quel covo che il piccolo<br />
osp<strong>it</strong>e si addormentò, mentre<br />
la mia mano, messa a mo di<br />
coppa lo copriva in modo rassi<br />
curante.<br />
Ci fu da sub<strong>it</strong>o chi sentenziò<br />
che il mio pulcino non sarebbe<br />
sopravvissuto fino al giorno dopo,<br />
e chi disse che il colorante con<br />
cui era stato irrorato, appena<br />
sgusciato dall’uovo, essendo tossico,<br />
lo avrebbe di conseguenza<br />
avvelenato.<br />
Sta di fatto che il mio pulcino,<br />
coccolato come la cosa più cara e<br />
preziosa sembrava godere di ottima<br />
salute.<br />
Il fatto che mi colpì, intenerendomi<br />
profondamente, fu il<br />
constatare che, essendo rimasto<br />
senza altri pulcini accanto a se,<br />
quel batuffolo avesse la assoluta<br />
necess<strong>it</strong>à di avere vicino qualcosa<br />
o qualcuno che gli ricordasse<br />
la madre.<br />
Appena veniva lasciato da solo<br />
iniziava a pigolare in modo straziante,<br />
mentre appena lo si metteva<br />
a terra tendeva a rincorrere<br />
e seguire chiunque lo chiamasse<br />
o si mostrasse vivo.<br />
Col d<strong>it</strong>o medio della mano percuotevo<br />
tamburellando il pavimento<br />
e lui, a quel suono, accorreva<br />
sbattendo le alucce e<br />
cercando un immediato contatto,<br />
quindi si accostava e cambiava<br />
immantinente il suo pigolio, facendolo<br />
diventare come un borbottio<br />
pigolato di soddisfazione.<br />
Fu quello il momento in cui decisi<br />
di dargli un nome e lo feci<br />
utilizzando in modo onomatopeico<br />
quel suo verso tanto tenero e<br />
accattivante, Pioircìp si sarebbe<br />
chiamato.<br />
Era una gioia vedersi inseguire,<br />
come sarebbe stato con un qualsiasi<br />
cucciolo che cerca la propria<br />
mamma, ero diventato il papà di<br />
quell’esserino che ora, chiamato<br />
per nome, accorreva felice.<br />
Bisognava stare molto attenti<br />
però, a non calpestarlo, perché<br />
tendeva a nascondersi sotto<br />
le scarpe, così come l’istinto gli<br />
avrebbe sugger<strong>it</strong>o di fare sotto le<br />
piume della chioccia.<br />
Al mattino, appena sveglio, il<br />
mio primo pensiero era quello<br />
di andare a r<strong>it</strong>rovare Pioircìp per<br />
giocare un po’ con lui prima di<br />
andare a scuola, mentre la sera<br />
dopo averlo ricoverato mi rimanevano<br />
le sole energie che servono<br />
per rec<strong>it</strong>are le preghiere e<br />
chiudere gli occhi.<br />
Mi incuriosivano molto alcuni<br />
movimenti che faceva in modo<br />
automatico. Il più buffo era il<br />
suo raspare alternativamente con<br />
una zampetta e poi con l’altra nel<br />
pavimento, nell’intento quasi automatico<br />
di rimuovere il terreno<br />
o di rimestare fra il becchime,<br />
magari per cercare un improbabile<br />
lombrico.<br />
Poi mi piaceva tanto vederlo<br />
sdraiarsi, al sole e chiudere gli<br />
occhi per cadere come addormentato<br />
in un torpore gaudente.<br />
Pioircìp iniziò a crescere, la sua<br />
crestina si faceva sempre più dr<strong>it</strong>ta<br />
e colorata di rosso, mangiava<br />
di tutto, a volte la mamma gli offriva<br />
le rimanenze del nostro pasto<br />
che lui provvedeva a far sparire<br />
ingurg<strong>it</strong>andole con avid<strong>it</strong>à.<br />
Presto il piumino colorato di<br />
verde iniziò a diradarsi, venne sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />
da piumette e penne nuove.<br />
Emergevano folte ed erano di<br />
un bianco quasi niveo, che con-<br />
trastava col rosso di cresta e bargigli,<br />
ed anche questi crescevano<br />
a vista d’occhio.<br />
Presto Pioircìp diventò pollastrello,<br />
fu allora che venne immortalato<br />
in una foto, dove veniva<br />
amorevolmente tenuto in<br />
braccio dal mio fratellino Fausto,<br />
grazie a quella immagine ci saremmo<br />
ricordati di lui per tanto<br />
tempo ancora.<br />
Crescendo il pollastrello divenne<br />
pollastro, quindi galletto, ero<br />
fiero di quell’animale che, anche<br />
se diventato adulto, continuava a<br />
riconoscermi e a rispondere alle<br />
mie chiamate come fosse stato un<br />
cagnolino. Viveva in un gabbiotto<br />
che avevamo allocato in un angolo<br />
riparato nel balcone del nostro<br />
appartamento al terzo piano, ogni<br />
tanto veniva liberato per fare la<br />
sua ora d’aria. Passeggiava altero<br />
su e giù, ed intanto cresceva.<br />
La sua voce pigolata pian piano<br />
cambiò tono e si fece prima<br />
più chiocciata, poi via via sempre<br />
più robusta, come accade negli<br />
adolescenti, per diventare all’inizio<br />
tenorile e infine bar<strong>it</strong>onale.<br />
Era trascorsa l’estate e Pioircìp<br />
era diventato un bel gallo bianco,<br />
con una coda pimpante ed arcuata<br />
che lo rendeva maestoso e<br />
solenne, la cresta rosso fuoco poi<br />
sembrava una corona e i bargigli<br />
tremolanti lo rendevano quasi<br />
imponente, perfino regale.<br />
Tutte le mattine ci svegliava col<br />
suo chicchirichì e le nostre giornate<br />
erano allietate dal trillo giulivo<br />
della sua voce. Poi sviluppò<br />
anche una att<strong>it</strong>udine al combattimento,<br />
lo stimolavo provocandolo<br />
con il piede, pungolandolo<br />
con la scarpa sotto il collo e lui<br />
rispondeva all’offesa con un attacco<br />
repentino a colpi di speroni<br />
e beccate.<br />
Sembrava un pugile sul ring, ed<br />
io ero fiero di lui.<br />
Un giorno però Pioircìp dovette<br />
percepire nell’aria il richiamo<br />
conturbante della libertà, se<br />
pensò bene di fare prima un balzo<br />
fin sulla ringhiera del balcone<br />
e poi, dato uno sguardo curioso<br />
giù al panorama, scorgendo il bel<br />
verde di un campo di grano che<br />
confinava con la nostra casa, ricordandosi<br />
di essere pur sempre<br />
un uccello, spiccò un salto nel<br />
cielo e con un volo planato andò<br />
ad atterrare fra le spighe.<br />
Non ricordo chi fu ad avvisarci<br />
che il gallo era volato giù dal<br />
terzo piano, sta di fatto che dovetti<br />
faticare non poco per poterlo<br />
recuperare nel bel mezzo del<br />
campo. Ero disperato mentre lo<br />
chiamavo a squarciagola, ma lui<br />
non mi degnava neanche di uno<br />
sguardo, sfuggiva al richiamo e<br />
alle mie implorazioni,- Pioircìp…<br />
Pioircìp fermati!! Vieni da me!! –<br />
Gridavo, ma niente da fare,<br />
sembrava sordo ai richiami, l’ebrezza<br />
della libertà gli aveva fatto<br />
dimenticare nome e patern<strong>it</strong>à,<br />
Pioircìp sarebbe voluto rimanere<br />
li, sul campo, a razzolare felice<br />
come un fagiano in libertà, per il<br />
resto della sua v<strong>it</strong>a.<br />
Finalmente dopo tante corse riuscii<br />
a catturarlo.<br />
Al mio r<strong>it</strong>orno su, a casa, mi<br />
accorsi che papà era parecchio<br />
rabbuiato a causa della fuga con<br />
recupero del fugg<strong>it</strong>ivo, col mio<br />
correre su e giù nel campo ave-<br />
vo rovinato parecchie spighe ed il<br />
contadino si sarebbe infuriato, se<br />
avesse scoperto la causa di quei<br />
cerchi nel grano, avrebbe potuto<br />
persino chiedere i danni.<br />
-E’ venuta l’ora di tirare il collo<br />
a questo gallinaceo!!- disse risoluto,<br />
e poi aggiunse: - finchè si<br />
tratta di un pulcino e allora transiat,<br />
si potrebbe anche tollerare<br />
la sua presenza in un balcone, ma<br />
un gallo così grosso sporca troppo,<br />
è intollerabile l’idea di poterlo<br />
tenere ancora in v<strong>it</strong>a, così,<br />
come un animale da compagnia.-<br />
Quindi concluse deciso: -Bisogna<br />
fargli la festa!-<br />
Scoppiai a piangere, lo implorai,<br />
di non ammazzarlo, - papà,<br />
non lo puoi fare!! - Ma lui sorridendo<br />
mi rispose: - Giuseppe ragiona,<br />
ti sembra normale tenere<br />
un gallo in casa così, come se fosse<br />
un gattino? Non ti rendi conto<br />
che soffre a stare da solo qui,<br />
senza pollaio, né galline? -<br />
Non mi convinse ma mi resi<br />
conto che non aveva tutti i torti.<br />
Passarono alcune settimane e<br />
sembrò che a casa si fossero dimenticati<br />
dell’increscioso accaduto,<br />
io ero preoccupato di<br />
quanto aveva sentenziato papà e<br />
speravo che l’inev<strong>it</strong>abile non accadesse<br />
mai.<br />
Anche quella estate trascorse,<br />
era iniziata la scuola quando<br />
un brutto giorno,al mio r<strong>it</strong>orno<br />
a casa, percorrendo il corridoio<br />
sentii nell’aria un profumino di<br />
pollo arrosto.<br />
Corsi sub<strong>it</strong>o nel balcone e mi<br />
accorsi che la gabbia di Pioircìp<br />
era vuota.<br />
Fu allora che compresi tutto.<br />
Mi precip<strong>it</strong>ai in cucina, e guardai<br />
inorrid<strong>it</strong>o dentro al forno, il<br />
girarrosto rosolava il mio gallo<br />
in un trionfo di patatine novelle<br />
e rosmarino, si stava dorando a<br />
puntino.<br />
Urlai la mia rabbia con tutta la<br />
forza che avevo in corpo, poi corsi<br />
disperato a piangere nella mia<br />
camera.<br />
Mi ci barricai dentro, non volevo<br />
vedere nessuno, volevo soffrire<br />
in sol<strong>it</strong>udine.<br />
Quando fu l’ora di pranzo i miei<br />
gen<strong>it</strong>ori mi chiamarono a gran<br />
voce inv<strong>it</strong>andomi a tavola, dopo<br />
un po’ venne mio fratello Sergio,<br />
mandato da loro, con fare esplorativo,<br />
per testare il livello della<br />
mia costernazione, chiedendomi<br />
se davvero avrei rinunciato a degustare<br />
Pioircìp.<br />
– E’ squis<strong>it</strong>o!! - aggiunse con<br />
gusto, ruotando la punta dell’indice<br />
sulla guancia, ed io gli urlai<br />
- Sparisci cannibale!! Siete tutti<br />
cannibali!!-<br />
Per anni conservai le lunghe<br />
piume candide della sua coda,<br />
che papà aveva avuto la buona<br />
creanza di non buttare nella<br />
spazzatura. Mi vantai sempre di<br />
non aver ceduto alla tentazione<br />
di gustare le tenere carni del mio<br />
ex pulcino.<br />
Oggi, trascorsi quarant’anni dai<br />
tempi di Pioircìp, ogni tanto, fra<br />
il sonno e la veglia mattutina, mi<br />
sembra ancora di risentirlo il canto<br />
di un galletto familiare, è allora<br />
che mi piace illudermi che sia<br />
proprio lui, che sia r<strong>it</strong>ornato, forse<br />
per salutarmi o forse per ringraziarmi<br />
di non averlo neanche<br />
assaggiato.<br />
Palmi- Concorso letterario<br />
- Domenico Zappone -<br />
Venerdì 25 maggio, presso la Casa della Cultura di<br />
Palmi, si è svolta la IV edizione del Concorso Letterario<br />
di poesia e narrativa, quest’anno dedicato allo scr<strong>it</strong>tore<br />
e giornalista Domenico Zappone. L’Associazione culturale<br />
Amici di Ermelinda Oliva, organizzatrice dell’evento,<br />
in collaborazione col Comune di Palmi, area culturale e<br />
col patrocinio dall’Assessorato alla Cultura della Provincia<br />
di Reggio Calabria, consegue per il quarto anno consecutivo<br />
un altro successo, registrando <strong>numero</strong>se adesioni di<br />
partecipanti al concorso e consensi di pubblico e di cr<strong>it</strong>ica<br />
in occasione della premiazione.<br />
Era uno “scr<strong>it</strong>tista”, così ha voluto definire Zappone,<br />
usando un acuto neologismo, Santino Salerno, coautore,<br />
insieme ad Antonio Renda, di un commovente documentario<br />
dal t<strong>it</strong>olo “Domenico Zappone, cavaliere dell’assurdo”,<br />
con la voce narrante di Wladimiro Maisano, proiettato nel<br />
corso della manifestazione.<br />
Il racconto breve Pioircìp di Giuseppe Cricrì è stato premiato<br />
dalla giuria del Premio D. Zappone nella sezione<br />
narrativa adulti, insieme allo scr<strong>it</strong>to di Carmela Rosace.<br />
Altri premiati:Giovanna Morab<strong>it</strong>o, Chiara De Francia e<br />
V<strong>it</strong>o Muratore per la sez. poesia adulti. Per la sez. studenti,<br />
alla narrativa, Iside Cedro, Michelina Turri ed Elisabetta<br />
Genovese del Liceo N. Pizi di Palmi e Valerio Cutellè del<br />
Liceo R. Piria di Laureana di Borrello. Alla poesia, Tiziano<br />
Castagnella, Antonio Di Bianco e Peppino Carbone del<br />
Liceo N. Pizi di Palmi.<br />
Nel corso della manifestazione hanno premiato i vinc<strong>it</strong>ori:<br />
il vicepresidente provinciale Giuseppe Saletta, il neo<br />
sindaco Giovanni Barone ed alcuni membri della giuria<br />
del premio, che era cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da Alberto Calogero, Maria<br />
Brancato, Maria Rosa Garipoli, Caterina Provenzano ed<br />
Enza Spatola.<br />
Nella hall della Casa della Cultura è stata allest<strong>it</strong>a una<br />
pregevole mostra sul tema del concorso, con i lavori realizzati<br />
dagli alunni delle varie scuole del comprensorio<br />
di Palmi. A conclusione dell’evento, il neo sindaco, intervenuto<br />
nella sua prima manifestazione ufficiale, ha voluto<br />
ribadire la sua personale vicinanza al mondo della cultura,<br />
lanciando la proposta di inserire fra le materie scolastiche<br />
anche la letteratura locale.
(Stelio Pandolfini S. Cristina d’Aspromonte<br />
1926-Roma 2011 ha<br />
vissuto ad Oppido Mamertina,<br />
donde risiedeva la famiglia).<br />
di Antonio Musicò<br />
quanti – saggisti, studiosi<br />
A o, semplicemente, lettori –<br />
sono interessati alla storia della<br />
letteratura calabrese del secolo<br />
scorso Stelio Pandolfini è noto<br />
per aver pubblicato due romanzi<br />
(“La fiumara va così”, Galzerano<br />
ed<strong>it</strong>ore e “Il sogno”, ed<strong>it</strong>ore<br />
Rubbettino) nonché per essersi<br />
distinto in <strong>numero</strong>si concorsi di<br />
poesia con contributi, sia pure<br />
discontinui. A tale breve ma non<br />
del tutto inopportuna premessa<br />
va aggiunto che con le c<strong>it</strong>ate<br />
opere dalle trame per più aspetti<br />
speculari e qui omesse che s’incentrano<br />
su complesse problematiche<br />
attinenti all’universo bracciantile<br />
e contadino della Piana<br />
di Gioia Tauro, l’Autore non persegue<br />
alcuno scopo di denuncia<br />
sociale fine a se stessa né ricorre<br />
alla retorica dell’ideologismo di<br />
moda: egli osserva il mondo, di<br />
cui si sente parte e cui è legato,<br />
e in toni e lessico volutamente disomogenei<br />
descrive gli aspetti e i<br />
r<strong>it</strong>mi della dura quotidian<strong>it</strong>à. Né<br />
tralascia di soffermarsi, spesso<br />
anal<strong>it</strong>icamente e con energiche<br />
espressioni vernacolari, sulle difficoltà<br />
esistenziali di singoli protagonisti<br />
come di intere comun<strong>it</strong>à.<br />
Certo non rimane né potrebbe,<br />
sensibile per indole e cultura<br />
com’è, rimanere indifferente di<br />
fronte alle vessazioni che in misura<br />
e forme diverse, per secoli<br />
– prima e dopo l’Un<strong>it</strong>à si sono<br />
riversate sulle classi subalterne,<br />
anzi egli fa proprio il mon<strong>it</strong>o di<br />
Gramsci per il quale “indifferenza<br />
è abulia, è vigliaccheria,<br />
è parass<strong>it</strong>ismo, non è v<strong>it</strong>a”. Appunto<br />
perché non appartiene alla<br />
schiera di coloro che definisce “i<br />
vivi morti”, Stelio Pandolfini va<br />
considerato uno scr<strong>it</strong>tore libero,<br />
schietto, fuori da ogni conventicola<br />
e perciò scomodo e trasgressivo<br />
nella demolizione, ora sarcastica<br />
ora perentoria, di pretestuose<br />
ed imperanti ipocrisie. La<br />
sua, in effetti, è una scr<strong>it</strong>tura varia,<br />
a volte frammentata per dare<br />
vigore e vivac<strong>it</strong>à ai dialoghi, sintatticamente<br />
robusta nelle parti<br />
che appartengono più al saggio<br />
che al racconto una scr<strong>it</strong>tura che<br />
<strong>30</strong> 31<br />
Stelio Pandolfini<br />
Ovvero la dign<strong>it</strong>à della ragione<br />
sollec<strong>it</strong>a la mente “con esplorazioni<br />
ragionative” e con l’intrinseco<br />
propos<strong>it</strong>o di: “far sapere”<br />
perché il “sapere” è un dir<strong>it</strong>to<br />
dell’uomo in quanto persona.<br />
“Non è sufficiente imparare –<br />
ammonisce Stelio Pandolfini in<br />
una pagina de “La fiumara” – bisogna<br />
imparare con spir<strong>it</strong>o cr<strong>it</strong>ico,<br />
con discernimento, altrimenti<br />
si può diventare pozzi di scienza<br />
e rimanere ignoranti”. Qui prevale<br />
la formazione illuministica<br />
condensata in una nota lapidaria,<br />
un vero e proprio aforisma<br />
“Più rifletto e più dubbi mi vengono”<br />
con il conseguente rifiuto<br />
delle ver<strong>it</strong>à dogmatiche, quelle<br />
che devono cioè essere accolte<br />
acr<strong>it</strong>icamente e mai discusse. La<br />
ver<strong>it</strong>à e lo scopo del vivere: ques<strong>it</strong>i<br />
ardui rispetto ai quali Stelio<br />
Pandolfini risponde in maniera<br />
inequivocabile.<br />
“Vi è chi una risposta la cerca<br />
con la fede – scrive in una lettera<br />
– io la cerco con la ragione e,<br />
se pure non spero di trovarla, la<br />
“vedo” in una dimensione generale<br />
ove l’Uman<strong>it</strong>à nel suo piccolo<br />
insieme si contenta della propria<br />
ident<strong>it</strong>à naturale”. In un’altra<br />
viene sottolineata una sorta di<br />
apertura dell’animo:<br />
“Viene spontaneo domandarci<br />
se, considerando il dolce e l’amaro<br />
di cui è fatta l’esistenza, non<br />
era meglio non essere nati” ma<br />
più in avanti alterna tale pessimistica<br />
“esplorazione ragionativa”<br />
r<strong>it</strong>enendo che “non possiamo<br />
sottrarci a tanto amare riflessioni<br />
prima con il conforto immediato<br />
di ciò che abbiamo creato e<br />
continuerà dopo di noi, poi con<br />
il conforto defin<strong>it</strong>ivo che il tempo<br />
cancellerà tutto; dopo questo<br />
passaggio si tornerà alla quiete”<br />
Da queste riflessioni di derivazione<br />
lucreziana e da altre, permeate<br />
di sofferto autobiografismo,<br />
Stelio Pandolfini trae ispirazione<br />
ed indica punti di riferimento<br />
ben defin<strong>it</strong>i per le opere, ed<strong>it</strong>e<br />
ed ined<strong>it</strong>e, in cui confluiscono<br />
gratificanti e motivati i consensi<br />
di cr<strong>it</strong>ici autorevoli, tra i quali<br />
primo va ricordato Salinari e<br />
quindi Spinazzola, Fiori e soprattutto<br />
Piromalli “un monumento<br />
di v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à, squis<strong>it</strong>ezza d’animo<br />
e poderosa attiv<strong>it</strong>à d’ingegno”.<br />
Definizione quasi epigrafica che,<br />
quando l’illustre conterraneo di<br />
Maropati scompare, Stelio Pandolfini<br />
completa con struggenti<br />
parole di ammirazione e commiato:<br />
“Massima la disponibil<strong>it</strong>à<br />
verso chiunque e in qualsiasi momento,<br />
la grande dote naturale di<br />
un uomo che chi a lui m’indirizzò<br />
aveva defin<strong>it</strong>o persona squis<strong>it</strong>a<br />
(ad indirizzarlo a Piromalli è l’amico<br />
Rocco Liberti).<br />
“Il ricordo più caro? Risento la<br />
sua voce suadente, di quando,<br />
esaur<strong>it</strong>o l’argomentare, prendeva<br />
l’ultimo libro delle sue letture e<br />
ne sceglieva le pagine più belle.<br />
Le parole fluivano come musica,<br />
lui si esaltava ed io m’incantavo.<br />
Ci lasciavamo con gli occhi lucidi”.<br />
All’intellettuale come Piromalli<br />
che appartiene alla storia<br />
Stelio Pandolfini dedica ciò che<br />
il cuore gli detta con la poetica<br />
eleganza che gli è propria. Ma è<br />
di sé che offre altro più compiutamente<br />
con uno spiccato senso<br />
del riserbo e del lim<strong>it</strong>e ossia la<br />
sua v<strong>it</strong>a intima con i sentimenti,<br />
le memorie, le passioni civili, le<br />
sensibil<strong>it</strong>à umane e culturali che<br />
formano la cifra del suo autentico<br />
essere e che si riverberano<br />
esaustivamente nelle lettere private<br />
ancor più che nelle prose e<br />
nelle poesie. Da esse emerge un<br />
uomo umano, uno Stelio Pandolfini<br />
attento, razionalmente lucido,<br />
sensibile alle varie tappe di<br />
questo travagliato “passaggio” e<br />
pure legato alle cose belle della<br />
natura e della v<strong>it</strong>a. “Mia madre<br />
le lettere di Geppino mil<strong>it</strong>are (il<br />
maggiore dei fratelli) e dall’Abissinia<br />
di mio padre dopo averle<br />
lette se le teneva strette sul cuore<br />
sino all’arrivo delle successive<br />
(….). L’ultima lettera di Ernesto (il<br />
secondo dei fratelli – il suo alter<br />
ego) sped<strong>it</strong>ami oggi di diciassette<br />
anni fa, sta ancora nel cassetto<br />
di questa scrivania e mi parla in<br />
continuazione, proseguendo un<br />
dialogo che così non finisce mai”.<br />
“Ho aperto la tua lettera adesso<br />
perché devo scriverti, altrimenti<br />
chissà quando l’avrei letta.<br />
Non so tu. Io seguo il calcio per<br />
disperazione, sforzandomi di non<br />
badare a tutto il putridume che<br />
sta dentro questo sport bellissimo.<br />
Devo leggere che X, uno che<br />
sa tirare calci al pallone e agli<br />
stinchi degli avversari, possiede<br />
un’immensa villa all’Olgiata con<br />
cinque piscine e idromassaggi e<br />
altre diavolerie. Penso a mio fratello<br />
Geppino che vendeva l’oro<br />
sottratto alla mamma per comprare<br />
le magliette giallo rosse<br />
dell’Aurora (…). Penso pure al<br />
tempo in cui giocavamo a carte<br />
un’aranciata e in quei momenti<br />
eravamo felici”.<br />
“Frugando tra le mie carte mi<br />
sono venuti sotto le mani alcuni<br />
miei racconti scr<strong>it</strong>ti tanti, tanti<br />
anni fa. Scorrendone le pagine li<br />
ho trovati migliori di come me li<br />
ricordavo… Ne ho raccolti cinque<br />
dal t<strong>it</strong>olo significativo “Contadina-quattro<br />
ballate e un canto” e<br />
dall’ancor più espressiva epigrafe<br />
“Una volta, in campagna, cantavano<br />
tutti”.<br />
“Sto portando a termine “Madonna<br />
con bambino” …. Materia<br />
scabro setta (d’altronde non è più<br />
tempo, per me, in trastulli, i temi<br />
fondamentali vanno affrontati di<br />
petto ….”Al giudizio relativamente<br />
negativo di Spinazzola è seguìto<br />
quello di Piromalli:<br />
“È un lavoro ottimo sotto ogni<br />
aspetto”<br />
“Siamo provvisori e, quel che è<br />
peggio, dobbiamo constatare che<br />
in questo breve passaggio ogni<br />
nostro sforzo teso a cambiare<br />
lo stato delle cose s’è mostrato<br />
vano”.<br />
“Ho deciso di finire in cenere e<br />
volare (…) per immergermi direttamente<br />
nella Terra”<br />
-“Tu così forte, Conta mantenere<br />
integro lo spir<strong>it</strong>o, vincere la<br />
stanchezza della carne con la vivezza<br />
della mente. Proprio come<br />
fai tu. E poi ricordati che resti<br />
sempre il mio primo lettore”<br />
“Fra le tante cose che vorrei<br />
realizzare: una cenetta con te,<br />
soli soli, magari in cucina, isolati<br />
da occhi ed orecchi estranei (…).<br />
Staremmo a mangiare senza dire<br />
una parola con ricordi e pensieri<br />
chissà quante volte ricordati e<br />
pensati.”<br />
“Si resiste come meglio si può<br />
alle insidie della v<strong>it</strong>a c<strong>it</strong>tadina”<br />
“L’odore penetrante di terra<br />
ed alberi che avvolge le case, il<br />
quieto respiro dei vicoletti carichi<br />
di rumori nascosti, i miei<br />
dorati mandarini che aspettano<br />
di venire raccolti, il Tuo caldo focolare<br />
di attese inv<strong>it</strong>anti”. Frammenti,<br />
questi, d’un sentire coerente<br />
e profondo.<br />
Poeta dal verso sempre ispirato,<br />
sapientemente costru<strong>it</strong>o, evocativo<br />
e musicale:<br />
“Non può essere.<br />
Dicono che morrai, paese mio,<br />
malato di diaspora,<br />
che all’ombra dei tuoi monti<br />
solo morti resteranno<br />
e alberi.<br />
Io dico no! Non può essere<br />
Che questa terra senza un<br />
nome resti,<br />
che sia vano questo nascere<br />
questo soffrire questo vivere,<br />
che i figli lontani una madre<br />
non abbiano<br />
cui guardare come meta dei<br />
loro sogni di zingari.<br />
Lascia”gli occhi lucidi” il tono<br />
elegiaco “d’una lontana memoria<br />
sempre nuova”.<br />
Fra me e te – ad ernesto –<br />
Inutilmente mi parli, e mi<br />
guardi<br />
Cercando di capire il mio sorriso;<br />
io ascolto la tenera voce<br />
d’una lontana memoria sempre<br />
nuova:<br />
di quelle sere, a Bagnara,<br />
quando andavo sulla strada del<br />
monte<br />
nell’aria cristallina<br />
mirando le cime cangianti<br />
il sole rutilante sul mare,<br />
e poi al r<strong>it</strong>orno<br />
-immacolata era la pace del<br />
crepuscolo –<br />
non sentivo che l’olezzo dei<br />
campi<br />
e del latte appena munto<br />
che ti portavo.
32 33<br />
Il monte di pietà di Palmi<br />
Oppido - antica sede Monte dei pegni -<br />
di Rocco Liberti<br />
a scr<strong>it</strong>to il De Salvo, die-<br />
Htro ricerca esper<strong>it</strong>a in un<br />
opuscolo stampato a Palmi nel<br />
1876, che il locale monte di pietà<br />
è stato stabil<strong>it</strong>o da d. Gregorio<br />
Rossi con testamento del 9 novembre<br />
1737 a beneficio dei soli<br />
ab<strong>it</strong>anti della c<strong>it</strong>tà ed è entrato<br />
in funzione tra il 1749 ed il 1756.<br />
Effettivamente, come possiamo<br />
agevolmente ricavare da un atto<br />
notarile del 19 febbraio 1749, con<br />
attrice la sorella del Rossi, donna<br />
Antonia detta anche donna Tolla,<br />
la notizia risponde al vero.<br />
Testava in quell’occasione d.<br />
Tolla che il «Sagro Monte di Pietà è<br />
stato ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o ed ordinato eriggersi»<br />
dal fu d. Gregorio Rossi figlio<br />
di Scipione e mar<strong>it</strong>o di d. Giulia<br />
Valenzisi col suo ultimo testamento<br />
del 9 nov. 1737 e ch’era giunto<br />
ormai il momento di dare corpo<br />
all’iniziativa dati i decessi di d.<br />
Anna Maria (1748), figlia del Gregorio<br />
predetto e, in età pupillare,<br />
della propria, d. Vincenza (1744),<br />
avuta dal matrimonio con d. Casimiro<br />
Coscinà (1734) e ch’essa,<br />
peraltro, veniva a rinunziare alla<br />
maggior parte dell’usufrutto sui<br />
beni avuti in retaggio. Desiderando<br />
che un tale ente fosse varato<br />
prima di morire, in considerazione<br />
che si trovava in «età cadente»,<br />
ratificava ed accettava quanto il<br />
fratello aveva disposto e fondava<br />
da quel giorno con le clausole già<br />
previste il monte «colli Beni, Iussi,<br />
raggioni e pretentioni da essa<br />
medesima cedenti, et donandi»<br />
allo stesso e, per esso, logicamente,<br />
agli ufficiali preposti, i quali<br />
in parte risultavano già nominati<br />
nel testamento del 1737 in parte<br />
ancora da eleggersi. Detta testatrice,<br />
nel frangente, veniva a devolvere<br />
alla nuova pia ist<strong>it</strong>uzione,<br />
eccezion fatta per «alcuni beni<br />
stabbili ed annui censi... per suo<br />
preciso comodo, sua v<strong>it</strong>a durante»,<br />
anche i cred<strong>it</strong>i che avessero<br />
potuto provenirle da ered<strong>it</strong>à «paterna,<br />
materna, sororia, zierna<br />
ed Averna», nonché l’usufrutto sui<br />
beni del fratello sia mobili come<br />
stabili, oro, argento, lavorati,<br />
annui censi, suppellettili, danari<br />
contanti, le somme in ragione dei<br />
538 ducati accred<strong>it</strong>ati per spese<br />
già effettuate, il recupero di<br />
beni detenuti indeb<strong>it</strong>amente da<br />
d. Casimiro Coscinà e di «Cassa, e<br />
Bagugli pieni di beni mobili», che<br />
si trovavano in consegna a Nicola<br />
Baghalà.<br />
Volendo che si desse il via rapidamente<br />
all’erezione del monte<br />
e comprendendo che occorreva<br />
provvedere alle prime spese sia<br />
per il varo dell’iniziativa che per<br />
affrontare le l<strong>it</strong>i da muovere al<br />
Coscinà e ad altri, d. Tolla stabiliva<br />
la vend<strong>it</strong>a di quanto trattenuto<br />
dal Baghalà, vend<strong>it</strong>a che affidava<br />
al canonico d. Carlo Antonio Lacquan<strong>it</strong>i<br />
con l’assistenza del sindaco<br />
d. Gio. Battista Candiloro.<br />
Necess<strong>it</strong>ando dell’altro denaro,<br />
si poteva far ricorso soltanto ai<br />
frutti, intendendo lasciare i beni<br />
del tutto inalienabili. Cost<strong>it</strong>uiva<br />
il fondamento del monte di pietà<br />
palmese una serie di beni mobili<br />
ed immobili veramente cospicua:<br />
un oliveto in contrada sotto le<br />
Stalle, un giardino in c.da L’Acqua<br />
degli Olivi con «celzi, vigna,<br />
ficari ed altri alberi fruttiferi e<br />
cassa di fabrica; uno stabile» in<br />
c.da La Marina con «celzi negri;<br />
olivi» in c.da La Croce delli Morti,<br />
due stabili» in c.da La Gubbia con<br />
«ortal<strong>it</strong>ij, celzi negri e bianchi;<br />
uno stabile» in c.da Sambiceli con<br />
«celzi negri; olivari d’aumento;<br />
volerino di celsi e casa di fabrica;<br />
uno stabile» in c.da Lo Salice con<br />
«pomari e alcuni piedi d’olivare;<br />
una vigna di circa tre migliara»<br />
in c.da Folari, la «casa palatiata»<br />
ab<strong>it</strong>ata da d. Tolla nel quartiere<br />
Lo Rosario; 2 case nel medesimo<br />
quartiere, annuo censo di ducati<br />
5 e grana 75 dovuto dagli eredi<br />
del qm. mastro Domenico Repaci<br />
su una casa del quartiere Santo<br />
Nicola; annuo censo di 21 carlini<br />
pagato dal rev. d. Francesco Sbarbato<br />
su uno stabile di c.da Lo Crismo;<br />
annuo censo di 4 «stuppelli<br />
di grani bianchi alla magra» dovuto<br />
da Filippo Longo e figli su stabile<br />
di c.da Lo Rinazzo. D. Tolla<br />
Rossi, con successivo atto notarile<br />
del 5 settembre 1753, facendo riferimento<br />
ad un altare della Pietà<br />
nella chiesa del Rosario e ad una<br />
venerabile cappella dallo stesso<br />
t<strong>it</strong>olo, che avrebbe dovuto essere<br />
trasfer<strong>it</strong>a nella chiesa da costruirsi<br />
«nel Sagro Monte della Pietà<br />
fondato dalla famiglia d’essa D.<br />
Tolla», ha deliberato l’offerta di<br />
un cap<strong>it</strong>ale a garanzìa della celebrazione<br />
di una messa settimanale<br />
ed al riguardo venne ad accordi<br />
con i reverendi padri riformati d.<br />
Bruno e d. Antonino Trifiletti.<br />
Non essendo riusc<strong>it</strong>i a rintracciare<br />
l’atto originario della cost<strong>it</strong>uzione<br />
del monte, per qualche<br />
altro minimo, ma indispensabile<br />
tassello, non possiamo che rifarci<br />
all’opuscolo, cui ha attinto il De<br />
Salvo. Ha riportato in esso l’autore<br />
Giuseppe Impalà, in sequela ad un<br />
fiume di parole sugli ist<strong>it</strong>uti car<strong>it</strong>ativi<br />
in genere, che il Rossi, a torto<br />
considerato un grande usurajo»<br />
ed un detentore in v<strong>it</strong>a di depos<strong>it</strong>i<br />
di pegni, è stato spinto nella sua<br />
azione da impulso filantropico verso<br />
i conc<strong>it</strong>tadini, anche se, per la<br />
ver<strong>it</strong>à, aveva ancorato la sua fondazione<br />
al caso che fossero morti i<br />
suoi discendenti diretti.<br />
Questi i dati più importanti che<br />
si ottengono dal lavoro dell’Impalà.<br />
Il monte, una volta avviato,<br />
avrebbe dovuto aver sede in un<br />
fabbricato di proprietà del testatore<br />
nel quartiere del “Salvadore”,<br />
mentre nello spiazzo adiacente<br />
ci si impegnava a costruire<br />
una chiesa con la denominazione<br />
di S. Maria della Pietà, nella quale<br />
stabilire il peso di 2 messe annue<br />
in suffragio della sua anima.<br />
L’amministrazione era riservata<br />
a persone usc<strong>it</strong>e da un’elezione<br />
a scrutinio segreto da effettuarsi<br />
nel tempio nell’ultima domenica<br />
di settembre, giornata dedicata<br />
alla Madonna sotto lo stesso t<strong>it</strong>olo.<br />
Le prime nomine riguardavano<br />
elementi della cerchia degli amici<br />
con preferenza ad esponenti<br />
delle famiglie Rossi e Grassi e, se<br />
ancora vivo, primo governatore<br />
avrebbe dovuto essere il cugino d.<br />
Nicola Grassi. Tale carica, addir<strong>it</strong>tura,<br />
sarebbe stata trasmissibile<br />
da «primogen<strong>it</strong>o in primogen<strong>it</strong>o»<br />
quasi per invest<strong>it</strong>ura dinastica. Il<br />
pegno andava lim<strong>it</strong>ato alla cifra di<br />
25 ducati senza alcun interesse in<br />
contropart<strong>it</strong>a, ma, trascorsi due<br />
anni dalla concessione del prest<strong>it</strong>o,<br />
gli oggetti depos<strong>it</strong>ati andavano<br />
incontro a pubblico incanto. Mol-<br />
to probabilmente, l’erezione del<br />
monte è stata resa possibile in<br />
segu<strong>it</strong>o alla morte di d. Tolla avvenuta<br />
il 20 febbraio 1756 in età<br />
di circa 90 anni.<br />
In mer<strong>it</strong>o alla questione delle<br />
nomine e su altro particolare<br />
concernente la v<strong>it</strong>a del monte<br />
c’illumina opportunamente un<br />
atto notarile del 13 maggio 1771,<br />
dal quale si apprende soprattutto<br />
come le disposizioni impart<strong>it</strong>e<br />
dal Rossi fossero state eseguìte a<br />
puntino. All’epoca risultava, infatti,<br />
«Governatore perpetuo del<br />
Pio Monte... di Palmi, sotto il t<strong>it</strong>olo<br />
della Madonna della Pietà» d.<br />
Pasquale Grassi, figlio del Nicola<br />
predestinato ad essere il primo<br />
responsabile. Tra “officiali, e rettori”<br />
poi si dà il caso di rilevare la<br />
presenza di 4 “Cappellani perpetui”<br />
aventi l’obbligo di celebrare<br />
90 messe annue «in perpetuum,<br />
ed in infin<strong>it</strong>um per l’Anima del<br />
qm. Ch.co D. Gio. Petro Rossi».<br />
Rientrando anche l’invest<strong>it</strong>ura di<br />
detti tra i poteri concessi al governatore,<br />
questi nell’occasione<br />
dava la sua preferenza al chierico<br />
novizio d. Giuseppe Serrao di<br />
Castelmonardo, il quale con tale<br />
incarico e la cost<strong>it</strong>uzione del richiesto<br />
patrimonio avrebbe potuto<br />
benissimo pervenire all’ordinazione.<br />
Secondo ancora l’Impalà,<br />
segu<strong>it</strong>o dal De Salvo, il monte di<br />
pietà di Palmi, ad un trentennio<br />
circa di distanza dal suo avvìo,<br />
doveva incappare nella più completa<br />
rovina complice l’arcinoto<br />
terremoto del 1783, ma il danno<br />
maggiore, come rifer<strong>it</strong>o, è venuto<br />
a riceverlo sicuramente al momento<br />
del doppio sacco operato<br />
dai briganti nel 1807 e 1809.<br />
In conseguenza di decreti degli<br />
anni 1810 e 1812 l’opera pia<br />
è passata sotto il pieno controllo<br />
del governo e la famiglia Grassi<br />
ha fin<strong>it</strong>o di esprimere il principale<br />
amministratore. Però, ancora per<br />
vario tempo si è trattato soltanto<br />
di assicurare la gestione dei fondi<br />
ubicati nelle contrade Trachini<br />
o Triarie, Salice, Sambiceli, Fazio<br />
seu Canali, Torrione, Croce dei<br />
morti, Elice, Crismo, Valle, di una<br />
cava di calce ed una bottega s<strong>it</strong>a<br />
nel quartiere la Piazza. Successivamente,<br />
detti beni sono stati<br />
venduti all’asta, ad eccezione<br />
di Salice, Crismo ed Elice e si è<br />
ottenuto un frutto di 4<strong>30</strong> ducati<br />
annui. In prosieguo, l’amministrazione<br />
ha provveduto all’acquisto<br />
del fondo Bosco nella adiacenze<br />
di Lubrichi.<br />
Il ripristino delle operazioni di<br />
pegno e spegno è avvenuta con<br />
decreto reale del 14 marzo 1831,<br />
che, assegnando per cap<strong>it</strong>ale iniziale<br />
700 ducati cost<strong>it</strong>uenti «l’avanzo<br />
dei luoghi pii comunali»,<br />
ha prescr<strong>it</strong>to l’applicazione delle<br />
stesse regole approvate il 12 aprile<br />
1828 a favore dell’ente oppidese.<br />
Passato dalla commissione di<br />
beneficenza alla congregazione<br />
di car<strong>it</strong>à, lo statuto originario<br />
del monte n’è risultato parecchio<br />
modificato. Sono rimasti in piedi<br />
il legato delle messe e l’agevolazione<br />
di non pagare interessi per<br />
un determinato periodo per pegni<br />
fino a lire 25 e 50 centesimi ed<br />
è spar<strong>it</strong>a la clausola che voleva<br />
riservato ai c<strong>it</strong>tadini di Palmi il<br />
dir<strong>it</strong>to ad usufruire dei benefìci<br />
previsti.
Prestigioso successo in Sardegna per il nostro chef<br />
enzo Cannatà!<br />
di Giuseppe Sgrò<br />
BACCO E L’AGNELLO<br />
PRIMA RASSEGNA DEDICATA ALL’AGNELLO DI SARDEGNA IGP AI VINI E ALL’AGROALIMENTARE<br />
I due vinc<strong>it</strong>ori:<br />
a sinistra lo chef Enzo Cannatà<br />
Il piatto presentato dal team calabrese<br />
razie al talento dei suoi chef, l’Associazione Pro-<br />
Gfessionale Cuochi Calabresi ottiene un’altra prestigiosa<br />
affermazione, stavolta fuori dai propri confini,<br />
in Sardegna: la prima edizione della rassegna “bacco<br />
e l’Agnello”, svoltasi presso l’hotel “Nuraghe Arvu” di<br />
Cala Gonone, Dorgali (Nu), il 12 e il 13 maggio scorsi,<br />
ha infatti registrato il successo del nostro chef enzo<br />
Cannatà, di C<strong>it</strong>tanova (Rc). Organizzata dal comune<br />
della c<strong>it</strong>tadina sarda in collaborazione con l’Accademia<br />
Internazionale epulae, la competizione gastronomica<br />
aveva come tema “L’Agnello di Sardegna Igp a tavola”:<br />
tutti gli chef partecipanti, in rappresentanza delle<br />
varie regioni <strong>it</strong>aliane, hanno pertanto sviluppato nella<br />
loro proposta culinaria una personale reinterpretazione<br />
di questo prodotto tipico. Al termine della preparazione<br />
e della degustazione dei piatti preparati dai concorrenti,<br />
la giuria tecnica, che annoverava fra i suoi membri<br />
l’agronomo di Palmi Walter Cricrì, Direttore dell’Ist<strong>it</strong>uto<br />
Nazionale Assaggiatori Pane, ed era presieduta dal presidente<br />
nazionale dell’Accademia Epulae, il giornalista<br />
enogastronomico Angelo Concas, ha deciso di conferire<br />
il primo premio, ex aequo, allo chef Enzo Cannatà,<br />
rappresentante della Calabria, e a Stefano Aldreghetti,<br />
proveniente dal Veneto. Coadiuvato dallo chef Nicola<br />
Alessi, lo chef Cannatà ha proposto dei “Medaglioni di<br />
agnello sardo con erbe del med<strong>it</strong>erraneo al profumo di<br />
liquirizia con schiacciatina di patate e carciofi”: una<br />
pietanza che ha rivelato un forte legame con la tradizione,<br />
esaltata attraverso l’impiego di erbe spontanee<br />
del terr<strong>it</strong>orio e arricch<strong>it</strong>a dall’ined<strong>it</strong>o connubio con la<br />
liquirizia, autentica firma di calabres<strong>it</strong>à apposta dai<br />
nostri chef. La manifestazione si è aperta la mattina<br />
con un convegno di alto profilo dedicato all’Agnello, ai<br />
vini ed all’enogastronomia del terr<strong>it</strong>orio dorgalese ed<br />
è prosegu<strong>it</strong>a con una degustazione aperta al pubblico,<br />
che ha anticipato la competizione vera e propria tra<br />
chef: prima di sottoporlo al competente giudizio della<br />
giuria, tutti i cuochi partecipanti hanno presentato il<br />
loro piatto agli osp<strong>it</strong>i presenti, che hanno espresso il<br />
proprio voto, attribuendo anche in questa occasione<br />
un prestigioso riconoscimento al piatto del team calabrese,<br />
classificatosi al secondo posto, quale fortunato<br />
preludio del successivo trionfo.<br />
34 35<br />
di Walter Cricrì<br />
algrado la nostra “evoluzione”, non<br />
Mabbiamo perso le nostre capac<strong>it</strong>à<br />
sensoriali, le abbiamo private di “autor<strong>it</strong>à”,<br />
occultate sotto la moderna, sproporzionata<br />
disponibil<strong>it</strong>à di cibo. Viviamo<br />
tempi di involuzione sensoriale, i nostri<br />
cinque sensi stanno perdendo la nostra<br />
congen<strong>it</strong>a att<strong>it</strong>udine di scegliere gli alimenti,<br />
mediante sollec<strong>it</strong>azioni sensoriali.<br />
Di conseguenza ci nutriamo senza essere<br />
più capaci di selezionare il proprio cibo<br />
in base alla istintiva comprensione sensoriale.<br />
Vorremmo occuparci delle nostre<br />
espe rienze più comuni. Cosa c’è di più<br />
comune dell’assaporare il gusto di una<br />
pietanza, quando si ha fame, e di trarne<br />
piacere? Cosa c’è di più naturale del rifiutarsi<br />
di mangiare quando non si ha fame<br />
o quan do il cibo non è buono? Si tratta<br />
di conoscenze quotidiane, fonte di piccoli<br />
appagamenti o di piccole frustrazioni.<br />
Si tratta anche di mo menti più preziosi,<br />
di pranzi della domenica preparati con<br />
cura, im band<strong>it</strong>i, vissuti con entusiasmo, e<br />
poi ripetutamente commentati.<br />
Siamo sempre più spesso condizionati<br />
(soprattutto i nostri ragazzi) da cibi troppo<br />
ric chi, troppo appet<strong>it</strong>osi, concep<strong>it</strong>i<br />
da industrie attente più al proprio giro<br />
d’affari, che alla salute dei consumatori,<br />
che violentano la saggezza del corpo,<br />
sedotto dall’unione di zuccheri e grassi,<br />
e che incrementano la massa adiposa di<br />
un <strong>numero</strong> sempre maggiore di consumatori.<br />
Il sovrappeso, un tempo espressione<br />
di abbondanza, indicatore di prosper<strong>it</strong>à<br />
eco nomica che consentiva l’accesso alla<br />
buona tavola, oggi è una patologia delle<br />
classi meno ambienti nelle società industrializzate.<br />
Gli occhi, la bocca e gli altri organi di<br />
senso conoscono gli alimenti. Il corpo<br />
umano avrebbe l’abil<strong>it</strong>à di prediligere gli<br />
alimenti scegliendoli sulla base della loro<br />
diversa composizione chimica. I cinque<br />
sensi sono guide naturali capaci di vagliare<br />
il cibo, di cui le cellule hanno bisogno.<br />
Nella nutrizione, i cinque sensi, non<br />
Nutrirsi con i Sensi<br />
La ricerca deL cibo ideaLe, sui scaffaLi deL negozio o aL mercato rionaLe, può essere effettuata utiLizzando<br />
iL nostro Laboratorio di anaLisi personaLe: i 5 sensi, basta averLi ben addestrati e aLLenati.<br />
hanno solo la funzione di procurare<br />
edonismo alimentare, ma soprattutto di<br />
guidare l’interesse nella scelta del cibo<br />
ideale, richiesto dal nostro organismo.<br />
Per fare qualche esempio, il gusto dolce<br />
di un cibo indica la presenza di carboidrati.<br />
Il gusto acido, la presenza di proteine,<br />
grassi, acidi organici. L’amaro, in<br />
natura, è un gusto difensivo, protettivo<br />
perché informa il cervello sul potenziale<br />
pericolo che un cibo amaro possiede.<br />
Un eccesso di amaro in un alimento causa<br />
vom<strong>it</strong>o, rifiuto del cibo. L’amaro blocca<br />
la assunzione di cibo, per questo motivo<br />
siamo portati a concludere un pasto con<br />
l’amaro!<br />
Gli alimenti parlano con i nostri sensi<br />
attraverso le stimolazioni chimiche e fisiche.<br />
E’ da sempre un linguaggio di v<strong>it</strong>ale<br />
importanza, di cui si sta progressivamente<br />
perdendo la capac<strong>it</strong>à innata, data<br />
dalla natura, per la conservazione della<br />
salute e della specie.<br />
La maggior parte dei circu<strong>it</strong>i cerebrali,<br />
che comandano la fame e il piacere, si<br />
non sarebbe tutto più sempLice se un essere<br />
razionaLe ingerisse La sua dose giornaLiera di<br />
zuccheri rapidi e di zuccheri Lenti, di aminoacidi<br />
essenziaLi, di omega-3 e di omega-6, di fibre,<br />
di v<strong>it</strong>amine e di oLigoeLementi neLLe proporzioni<br />
richieste, senza L’imbarazzo di segnaLi sensoriaLi<br />
più fastidiosi che utiLi?<br />
sono formati prima della comparsa dei<br />
primati. Ci furono poi lenti adattamenti<br />
che hanno trasformato colui che mangia<br />
in ciò che è oggi.<br />
Nel giro di qualche decennio però -pochissimo<br />
sulla scala evolutiva- l’”ammodernamento”<br />
alimentare, con le sue<br />
conseguenze economiche e culturali, ha<br />
completamente stravolto il paesaggio<br />
nutr<strong>it</strong>ivo, mentre il consumatore è rimasto,<br />
biologicamente parlando, lo stesso<br />
di centinaia di migliaia di anni fa. Gli alimenti,<br />
che da tempi immemorabili erano<br />
rari, faticosi da procurare per la maggior<br />
parte degli esseri umani, con una disponibil<strong>it</strong>à<br />
episodica, è divenuto abbondante,<br />
comodamente abbordabile e sempre<br />
disponibile.<br />
Se in passato la scelta alimentare era<br />
per necess<strong>it</strong>à accettabilmente monotona,<br />
ora è divenuta sempre più diversificata,<br />
ma purtroppo l’apporto calorico dei<br />
prodotti non smette di crescere. Mangiamo<br />
smodatamente, cibi troppo ricchi,<br />
non facciamo abbastanza sforzi per ottenerli<br />
e soffriamo di malattie da sovrabbondanza,<br />
di malattie cardiovascolari.<br />
Anche per ciò, gran parte dei mezzi di<br />
cui l’organismo dispone per controllare<br />
l’alimentazione, passa attraverso l’uso<br />
dei sensi, soprattutto da quelli chiamati<br />
chimici: l’o dorato e il gusto, dotati per<br />
acquisizione della sorprendente capac<strong>it</strong>à<br />
di generare piacere, dispiacere o disgusto.<br />
Il linguaggio degli alimenti vegetali<br />
sono i colori, scelti durante la loro evoluzione<br />
naturale, per assicurare la propria<br />
integr<strong>it</strong>à e resistere meglio al variare della<br />
irradiazione del sole e delle condizioni<br />
climatiche.<br />
Mangiare bene e trarne un leg<strong>it</strong>timo<br />
piacere non è quindi così semplice, come<br />
ci piacerebbe pensare. Per i nostri giovani<br />
diventerà sempre più difficile, se non<br />
deb<strong>it</strong>amente “addestrati” a distinguere il<br />
genuino dall’imbroglio.<br />
Oggi i nostri sensi sono ingannati, raggirati<br />
da alimenti manipolati per renderli<br />
più appetibili, coltivati e allevati in modo<br />
intensivo, forzati nel loro ciclo biologico.<br />
Fermiamoci, per ripartire dai nostri cinque<br />
sensi, vere naturali guide nella scelta<br />
del nostro cibo quotidiano.
DEBUTTO AL vERTICE<br />
PER LE ALLIEvE DELLA<br />
di Simona Tripodina<br />
KOLBE<br />
Da sinistra - Angela Bonaccorso, Alessia Denaro Maria Chiara Gentile,<br />
Desirè Speranza, Federica Giannone, Luciana Cipri, Valeria Croc<strong>it</strong>ta<br />
l 29 aprile <strong>2012</strong> presso la palestra CONI di Catanzaro, le allieve<br />
Idella Società Sportiva R<strong>it</strong>mica KOLBE di Palmi, hanno fatto il loro<br />
debutto nelle competizioni di ginnastica r<strong>it</strong>mica, partecipando ad<br />
una gara regionale di serie D. Le ginnaste Maria Chiara Gentile, Desirè<br />
Speranza, Alessia Denaro e Federica Giannone, in segu<strong>it</strong>o alla<br />
eccellente performance composta da: un singolo col cerchio, un doppio<br />
con palla e nastro e una prova a corpo libero di squadra; hanno<br />
mer<strong>it</strong>atamente riportato un primo posto imponendosi sulle dirette<br />
avversarie provenienti da altre palestre della regione. Lusinghiero il<br />
risultato, certamente mer<strong>it</strong>o, delle istruttrici Luciana Cipri ed Angela<br />
Bonaccorso che, oltre alla impeccabile preparazione delle atlete<br />
ed alla disciplina loro inculcata, sanno sempre operare le opportune<br />
scelte per non deludere, comunque, i sacrifici di tutti coloro che<br />
credono nello sport. Il plauso va, dunque, alle istruttrici oltre che<br />
alle giovanissime atlete, che hanno saputo interpretare al meglio gli<br />
insegnamenti regalando alla c<strong>it</strong>tà di Palmi, un seppur piccolo t<strong>it</strong>olo,<br />
che comunque la rende grande nel panorama calabrese.<br />
36 37<br />
di Rocco Cadile<br />
Zurigo, nell’ultimo test amichevole, prima degli europei,<br />
A l’Italia cede 3-0 alla Russia, uscendone umiliata e quello<br />
che più ha impressionato negativamente, nell’indifferenza dei<br />
18000 tifosi <strong>it</strong>aliani. Quel silenzio di fine part<strong>it</strong>a, messo in evidenza<br />
dal cronista, la dice lunga sullo stato d’animo di chi al<br />
calcio ormai non ci crede più. Un calcio trad<strong>it</strong>o e vilipeso. Nella<br />
formazione Italiana aleggia l’ombra di alcuni calciatori indagati<br />
per il calcio scommesse. Nemmeno la Nazionale che, dovrebbe<br />
rappresentare l’orgoglio calcistico dell’Italia, è più credibile.<br />
Una volta ci si stava attaccati davanti allo schermo per non perdere<br />
l’appuntamento con gli azzurri, perché ogni <strong>it</strong>aliano s’identificava<br />
e fremeva per le sorti della squadra. Adesso non è<br />
più così. Il calcio è ormai malato, a cominciare dai campionati<br />
dilettantistici per finire alla massima serie e, bisogna correre<br />
al capezzale per curarlo e rest<strong>it</strong>uirgli quei valori ormai svan<strong>it</strong>i.<br />
Nessuno può accettare e nemmeno giustificare che dei ragazzi<br />
professionisti, che hanno avuto la fortuna di trovarsi in un aureo<br />
mondo, debbano dedicarsi alla truffa, al commercio delle<br />
part<strong>it</strong>e e alla svend<strong>it</strong>a degli ideali. Quegli ideali di cui tanto si<br />
parla che, sono stati e, speriamo lo siano ancora, il vangelo e<br />
la guida di tantissimi sportivi cresciuti nell’onestà e nella saggezza.<br />
E pensare che trattasi di ragazzi che dalla v<strong>it</strong>a hanno<br />
No! Preferisco giocare, giuro<br />
che mi comporterò bene!<br />
Andate a zappare!<br />
tutto: soldi, affetti, amori e privilegi di ogni genere. Qualcuno<br />
dirà che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio e che quelli<br />
coinvolti con calciopoli, sono una minima parte. A questo ci crediamo<br />
poco, perché anche se la maggioranza respinge il coinvolgimento,<br />
sono quantomeno reticenti e quindi da considerarsi<br />
complici che alimentano questo sporco giro. La dimostrazione<br />
eloquente è quella relativa della part<strong>it</strong>a Siena-Varese, dove<br />
emergono particolari sconcertanti: Il Presidente del Siena Mezzaroma,<br />
avrebbe chiesto alla sua squadra di perdere il match.<br />
Tutto lo staff era a conoscenza e tutti sapevano, ecco perché è<br />
sconcertante. Perché i calciatori che hanno rifiutato la richiesta<br />
del presidente non si sono ribellati denunciando sub<strong>it</strong>o il caso e<br />
l’hanno fatto dopo che è scoppiato lo scandalo? Il calciatore del<br />
Gubbio (serie B) Simone Farina che ha segnalato una combine,<br />
è da considerarsi una “mosca bianca”, tanto da fare notizia,<br />
passando per un eroe e per questo motivo convocato per premio<br />
nella Nazionale. E’ ridicolo che un comportamento responsabile<br />
e civile che dovrebbe appartenere a tutti, debba passare per un<br />
episodio eccezionale. Purtroppo, la cosa che più fa male è che<br />
in tutto questo sudiciume sono coinvolti giocatori, ultrà, addetti<br />
ai lavori e finanche i presidenti, coloro che rappresentavano in<br />
passato la guida per la cresc<strong>it</strong>a dei giovani. Sono persone indegni<br />
e trad<strong>it</strong>ori della società. Che cosa spiegheremo ai bambini<br />
che si identificano nei loro idoli: che le part<strong>it</strong>e si possono vincere,<br />
perdere e anche vendere? Viene in mente quel ragazzino<br />
con indosso la maglia di Doni, suo idolo, che pianse dopo avere<br />
appreso la notizia del suo arresto. Ecco perché diciamo che il<br />
calcio è fall<strong>it</strong>o e che i calciatori sono dei mercenari. L’hanno dimostrato<br />
anche quando minacciarono lo sciopero con il fermo<br />
del campionato, perché il nuovo governo, ha introdotto nella<br />
manovra, il “contributo di solidarietà” che prevede un prelievo<br />
di una piccola percentuale dai redd<strong>it</strong>i superiori a 150.000 euro.<br />
Ebbene, i nostri “modelli” che guadagnano milioni di euro vorrebbero<br />
sottrarsi caricando il balzello ai poveri impiegati con<br />
stipendi da fame. Farebbero bene che guardassero ogni tanto<br />
a quelle molte persone indigenti che vivono sulla soglia della<br />
povertà. Il loro esempio di spreco di denaro è ingordigia è<br />
un’offesa per quei padri di famiglia che hanno perso il lavoro,<br />
ai cassintegrati o a coloro che per disperazione compiono gesti<br />
estremi. Il prezzo più alto lo pagano gli Italiani defin<strong>it</strong>i all’estero,<br />
riportando le parole di Giovanni Trapattoni, “mafiosi e<br />
intrallazzoni”, ma principalmente i tifosi che rappresentano la<br />
parte più sana e genuina di questo sporco mondo. Sono proprio<br />
loro i più amareggiati e ingannati, quelli cui gli hanno tolto il<br />
piacere di vedere quel calcio fatto di sudore, rabbia e v<strong>it</strong>torie<br />
ottenute sul campo in maniera trasparente e senza ombre.<br />
Sentire sui campi da calcio frasi, come “ANDATE A ZAPPARE”,<br />
indirizzati ai calciatori e ai dirigenti inetti e incapaci, è il preludio<br />
che forse qualcosa sta cambiando. In molti ipotizzano e<br />
sperano che “la v<strong>it</strong>toria più bella, ancora prima di quella sul<br />
campo, sarebbe quella sulla coscienza dei detrattori che hanno<br />
deturpato lo spettacolo più bello al mondo”.
38 39<br />
Dalla terra al cielo<br />
di Daniele Gagliardo<br />
fari proiettati sull’enorme<br />
I palcoscenico si spengono in<br />
rapida sequenza, velando gli oggetti<br />
di scena rimasti accanto<br />
alle quinte impolverate. In ordine<br />
sparso gli ultimi spettatori in tutta<br />
fretta vanno via. Riecheggia il<br />
rumore dei tacchi a spillo che le<br />
signore cercano di controllare in<br />
una stabil<strong>it</strong>à precaria, come fossero<br />
equilibriste alle prime armi<br />
mentre, nell’ambiente circostante,<br />
si avverte un forte odore di<br />
naftalina proveniente da un paletot<br />
riesumato dal profondo di<br />
qualche guardaroba. Trapela dal<br />
volto dei presenti la convinzione<br />
che, nell’acquistare il biglietto<br />
d’ingresso, i propri soldi siano<br />
stati invest<strong>it</strong>i in maniera proficua.<br />
Come formiche laboriose<br />
fanno r<strong>it</strong>orno a casa seguendo la<br />
scia della luna, anch’essa soddisfatta<br />
dallo spettacolo appena<br />
concluso. All’usc<strong>it</strong>a le locandine<br />
affisse alla bacheca non prevedono<br />
repliche future. Lucio è chiuso<br />
nel suo camerino. Questa volta<br />
non concede interviste, foto e<br />
né tantomeno autografi. Vuole<br />
restare da solo, stanco, provato<br />
e quasi afono per avere dato il<br />
massimo di sé stesso. Nelle sue<br />
lenti tonde rispecchiano le luci<br />
poste come cornice, ai bordi dello<br />
specchio del trucco, dove istantanee<br />
fanno capolino immortalando<br />
nell’inganno attimi di esistenza.<br />
Ognuna di loro rappresenta per<br />
lui una storia, un’emozione indelebile,<br />
un attimo di v<strong>it</strong>a rubato al<br />
tempo, un flash emotivo che la<br />
mente non ha saputo trattenere.<br />
Un’offuscata malinconia lo avvolge<br />
ascoltando il rovinoso silenzio<br />
di quella stanza. La musica è stata<br />
sempre la sua v<strong>it</strong>a e non sopporta<br />
che il vuoto riecheggi nella<br />
mente. L’ inseparabile clarinetto,<br />
compagno fedele di innumerevoli<br />
concerti, è deposto mestamente<br />
nella custodia. Lucio continua a<br />
specchiarsi, scrutando ogni singola<br />
ruga del suo volto. Sono solchi<br />
che la v<strong>it</strong>a gli ha segnato e nei<br />
quali ha impiantato il seme, facendo<br />
germogliare composizioni<br />
musicali che non sfioriranno nel<br />
tempo, storie di amori che ogni<br />
alba riproporrà nel suo ciclo incessante,<br />
assieme allo scrosciare<br />
dell’acqua che si infrange violentemente<br />
sugli scogli. La cronaca<br />
appena narrata, segna l’epilogo di<br />
una storia dosata sapientemente<br />
tra note e chiavi di violino ed inser<strong>it</strong>a<br />
tra cinque linee sovrastanti<br />
con innata padronanza da un<br />
grande maestro che risponde al<br />
nome di Lucio Dalla. L’ho iniziato<br />
a conoscere verso la fine degli<br />
anni ’70 ascoltando la sua musica<br />
dallo Stereo 8, reperto archeologico<br />
assieme alle mastodontiche<br />
audio cassette pesanti come<br />
mammut. Testi a volte trasgressivi<br />
per un artista all’avanguardia<br />
che non accettava in maniera<br />
assoluta di conformarsi all’epoca<br />
che stava vivendo. Dotato di una<br />
sensibil<strong>it</strong>à particolare che lo rendeva<br />
unico nel suo genere, la discrezione<br />
di Dalla lo confermava<br />
come anti-divo per eccellenza.<br />
Ha sempre percorso le strade c<strong>it</strong>tadine<br />
della sua tanto amata Bologna<br />
con disinvoltura, mischiandosi<br />
tra gente comune alla quale<br />
era particolarmente legato e, dalla<br />
quale, veniva ricambiato con<br />
spontaneo affetto. L’amore, nella<br />
sua v<strong>it</strong>a giocava un ruolo fondamentale.<br />
I testi delle canzoni rap-<br />
presentano delle arnie dove, con<br />
cura, l’autore custodisce i suoi<br />
sentimenti più recond<strong>it</strong>i e dalle<br />
quali trae alimenti per pascere<br />
l’ascoltatore, dietro sua inev<strong>it</strong>abile<br />
richiesta, addolcendolo con<br />
il frutto del suo lavoro. Molte le<br />
collaborazioni musicali con artisti<br />
di tutto il mondo, molte le piazze<br />
e i teatri grem<strong>it</strong>i fino all’inverosimile,<br />
dove la folla partecipava<br />
attivamente cantando a memoria<br />
tutte le sue canzoni. Lucio Dalla<br />
era il cantante del popolo e nella<br />
gente comune si rispecchiava per<br />
la sua spontanea semplic<strong>it</strong>à. Lo<br />
immagino adesso con quella sua<br />
aria m<strong>it</strong>e e pacata, percorrere un<br />
viale alberato che porta verso una<br />
destinazione imprecisata e con il<br />
cappellino di lana in testa scrutare,<br />
con la curios<strong>it</strong>à di un bambino,<br />
l’ambiente che lo circonda e<br />
chiedersi “ Cosa sarà che fa crescere<br />
gli alberi la felic<strong>it</strong>à, che fa<br />
morire a vent’anni anche se arrivi<br />
fino a cento?”. Senza fragori così<br />
come ha vissuto continua la sua<br />
strada fischiettando, con le mani<br />
dietro la schiena, sicuro che adesso<br />
qualcuno darà una risposta alla<br />
sua domanda.