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madretrra numero 30 - giugno 2012 - Madreterranews.it

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MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA<br />

Anno III - N. <strong>30</strong> - GIUGNO <strong>2012</strong><br />

CARPE<br />

DIEM...<br />

SIGNOR SINDACO<br />

OMAGGIO<br />

PALMI & DINTORNI<br />

www.madreterranews.<strong>it</strong><br />

Dott. Giovanni Barone,<br />

nuovo sindaco di Palmi


MERAvIgLIOSAMENTE<br />

PALMI<br />

2 Continua ad inviare le tue foto all’indirizzo<br />

3<br />

lettori@madreterranews.<strong>it</strong><br />

PALMI NON FINISCE MAI DI STUPIRCI.<br />

LASCIAMOCI STUPIRE ANCORA!<br />

L’EDITORIALE<br />

di Paolo Ventrice<br />

’ giunta l’ora! E acqua sia!<br />

E Finalmente risplende la fontana di<br />

piazza Amendola, la celebrata polla (artificiale)<br />

che anima, coi suoi schizzi, i suoi<br />

zampilli e le sue luci, tutta la piazza.<br />

La rende viva, armonica, con lo scroscio<br />

delle sue acque che si miscela al vociare<br />

allegro dei palmesi, creando un sottofondo<br />

naturale sul quale adagiare i propri pensieri.<br />

Quanto tempo è passato dall’ultimo suo<br />

zampillo e quante voci hanno gridato “ridateci<br />

l’acqua, ridateci la gioia di vederla<br />

sgorgare dalle sue bocche”.<br />

In ver<strong>it</strong>à, ogni cosa ha sempre bisogno<br />

di un suo tempo. Sarebbe facile cogliere<br />

un opportunismo diabolico da parte della<br />

squadra pol<strong>it</strong>ica vinc<strong>it</strong>rice delle elezioni,<br />

che potrebbe voler dire: “Eccoci, cominciamo<br />

a mettere la nostra firma su questa c<strong>it</strong>tà!”,<br />

come a volerne segnare il passaggio.<br />

Io, però, voglio leggere un altro messaggio.<br />

Io voglio poter pensare che questo sia<br />

un piccolo, ma fortissimo, segnale di cambiamento,<br />

un “la” suonato sapientemente<br />

da un diapason felicemente risvegliato da<br />

un torpore annoso.<br />

Che incanto, poter rivedere l’acqua zampillante<br />

della nostra, bella, vecchia fontana.<br />

Un altro piccolo sforzo e riusciremmo<br />

pure a specchiarci, dentro quell’acqua. Una<br />

degna pulizia della vasca e nuova v<strong>it</strong>a alle<br />

luci finora celate, sarebbero il giusto omaggio<br />

per il r<strong>it</strong>orno dopo un’assenza dalle scene<br />

così prolungata.<br />

Cogliamolo come un segno, amici, mettiamolo<br />

come pietra d’angolo e costruiamoci<br />

sopra il futuro di Palmi, nel segno della<br />

sua storia e della sua bellezza.<br />

. . .<br />

Poi, un mattino mi sveglio e il sogno svanisce...<br />

L’acqua non c’è più! Quanto poco<br />

è durata questa chimera. D’incanto si torna<br />

nel purgatorio ad attendere ancora.<br />

Va da se che quando fu costru<strong>it</strong>a, nel lontano<br />

1922 (inaugurata il 15 ottobre di quell’anno)<br />

i signori Jommi e Sutera - rispettivamente<br />

l’arch<strong>it</strong>etto che la disegnò e lo scultore<br />

che ne curò i dettagli - non immaginavano,<br />

di certo, che la loro opera potesse essere,<br />

un giorno, malcurata dai posteri destinatari<br />

di essa stessa. Non hanno pensato, di certo,<br />

che potesse essere silenziosa e spoglia senza<br />

l’elemento principe, l’acqua e, soprattutto,<br />

non hanno pensato di poterla mai vedere<br />

sporca, come fosse un grande conten<strong>it</strong>ore<br />

di un vom<strong>it</strong>evole liquido verdastro con tante<br />

barchette di plastica e alluminio, qualcuna a<br />

galleggiare e le altre sul fondo.<br />

Il buon pensiero mi esorta a essere ottimista<br />

ma, vivace, implora delle raccomandazioni,<br />

banali senz’altro, ma necessarie,<br />

affinché i ragazzi osp<strong>it</strong>i di questa meravigliosa<br />

piazza, possano ricordarsi che sporcarla<br />

fa male a se stessi e mantenerla spor-<br />

ACQUA SI... ACQUA NO...<br />

ca fa male alla c<strong>it</strong>tà intera. Un po’ di attenzione<br />

ci lascerebbe respirare un’aria nuova<br />

che il messaggio di una fontana “rinata” ci<br />

potrebbe portare; ottimismo e civiltà.<br />

In fondo è un buon momento per pensare<br />

pos<strong>it</strong>ivo. Andare controtendenza è uno<br />

sport affascinante e siccome, dalla crisi<br />

economica, alle “crisi” geologiche (terremoti),<br />

dallo squallore della pol<strong>it</strong>ica nazionale,<br />

allo scandalo del calcio-scommesse,<br />

dal dramma della micro-delinquenza (post<br />

crisi) in aumento, al dramma del “corvo”<br />

della chiesa cattolica, abbiamo poco di<br />

pos<strong>it</strong>ivo e di cui gioire. Ecco che andare in<br />

controtendenza può essere l’alternativa.<br />

Giammai nascondersi dietro un d<strong>it</strong>o! Non è<br />

ciò che serve, ma raccogliere le poche forze<br />

che si riescono a racimolare e ricostruire, si!<br />

Nei giorni scorsi, benché fer<strong>it</strong>i e martoriati<br />

dalle ricorrenti scosse, benché alla<br />

continua ricerca di un luogo ove accamparsi,<br />

i c<strong>it</strong>tadini colp<strong>it</strong>i dal “cataclisma del<br />

XXI secolo” sono stati sol<strong>it</strong>i dire, ai microfoni<br />

“ricominciamo... in fondo ci sono quasi<br />

solo crepe... le crepe hanno segnato solo le<br />

strutture... noi siamo vivi e quindi si ricomincia,<br />

con pace di Dio!” Belle frasi, belle<br />

davvero. Sprigionano una forza senza pari.<br />

Ci auguriamo che questo pensiero dilaghi<br />

e, nel frattempo, speriamo che a Palmi ci<br />

arrivi prima che da altre parti (scusate il<br />

campanilismo).<br />

Ovviamente, tutte le nostre speranze sono<br />

legate, principalmente, al pool che ha preso<br />

possesso di palazzo San Nicola, dal quale ci<br />

aspettiamo risposte e proposte e col quale<br />

siamo pronti a ripartire. E’ un fatto sociale,<br />

non è una discendenza stirpale quella di<br />

amministrare una c<strong>it</strong>tà, per cui, chi si appresta<br />

a farlo non può farlo da solo, ma ha<br />

bisogno di ogni uomo di buon senso. E’ necessario<br />

che chiunque, pol<strong>it</strong>ico o no, fedele<br />

ai colori vincenti o meno, di maggioranza od<br />

opposizione, sia onesto con se stesso e con<br />

i palmesi, sia atto a promuovere e controllare,<br />

ma sempre nel rispetto di una forma<br />

costruttiva e migliorativa dell’esistente.<br />

In questa fase di start up è fondamentale<br />

sentire l’apporto della comun<strong>it</strong>à e la<br />

vicinanza di essa, per tutti coloro che sono<br />

stati demandati alla nuova consiliatura ed<br />

in questo senso, gli auguri miei personali e<br />

della redazione tutta, vogliono essere forti<br />

e sent<strong>it</strong>i, vogliono esprimere una speranza<br />

che può divenire certezza.<br />

Un’ultima riflessione vorrei farla soffermandomi<br />

sull’articolo di pagina 6. Io, di<br />

Francesco Cilea, so poco, conosco quello<br />

che, probabilmente, la maggior parte dei<br />

palmesi conosce e cioè che è stato un musicista,<br />

che è nato a Palmi, che ha musicato<br />

L’Arlesiana e poco altro (perdonate la mia<br />

minimalizzazione, ma serve come concetto<br />

rafforzativo a ciò che sto per dire).<br />

Allora mi domando: «Perchè i Palmesi non<br />

conoscono a fondo colui che risulta essere<br />

il personaggio più nominato nei discorsi, intellettuali<br />

e non, che riguardano l’orgoglio<br />

stesso di essere palmesi? Forse, per lo stesso<br />

motivo per cui a Varazze (la c<strong>it</strong>tá che ha<br />

adottato il nostro) si fanno in quattro per<br />

onorarne la memoria e non si fregiano del<br />

suo nome solo per van<strong>it</strong>à, mentre a Palmi il<br />

Mausoleo cade a pezzi e le urla di chi ama<br />

Cilea sono urla per sordi. Si, proprio il Mausoleo!<br />

Sta diventando invisibile, come invisibile<br />

sta divenendo tutta la storia di Cilea e i<br />

suoi lasc<strong>it</strong>i. Per fortuna, almeno la musica,<br />

qualcuno (pochi fortunati frequentatori di<br />

teatri), l’ascolta. Di contro, però, la nostra<br />

van<strong>it</strong>à fa si che, tutti, ne usiamo il nome<br />

con la stessa frequenza di un intercalare!»<br />

Med<strong>it</strong>iamo gente, med<strong>it</strong>iamo. Lo splendore<br />

di Villa Cilea a Varazze, il suo restauro (quello<br />

vero e non la ricostruzione modernizzata,<br />

come si suole fare a Palmi) curato nei minimi<br />

dettagli, l’attenzione nel preservare la<br />

storia di un uomo e di ciò che ci ha lasciato<br />

in ered<strong>it</strong>à, è fondamentale. Onorarne la<br />

memoria, sempre, e rinnovarla nel tempo è<br />

il minimo che possiamo fare. E allora, cominciamo<br />

proprio da li, da quel Mausoleo,<br />

custode delle sue spoglie che quasi passa<br />

inosservato ai più, ma che trasmette, a chi si<br />

ferma davanti, una seren<strong>it</strong>à particolare, un<br />

sentimento vicino a quello che ha legato il<br />

Maestro, in maniera viscerale, alla sua c<strong>it</strong>tà.<br />

Facciamoci un pensierino sindaco!


4 5<br />

LETTERA APERTA AL NUOVO SINDACO DI PALMI<br />

Egregio dottor Giovanni Barone, le elezioni del 20 Maggio hanno decretato la sua v<strong>it</strong>toria sull’altro candidato, Dott.<br />

Boemi. La c<strong>it</strong>tadinanza palmese ha riconosciuto in lei il nuovo rappresentante della nostra beneamata c<strong>it</strong>tadina, dopo un<br />

periodo di turbolenze pol<strong>it</strong>iche e di commissariamento.<br />

Vogliamo innanz<strong>it</strong>utto congratularci per il brillante risultato ottenuto. Esso giunge a coronamento di una onorata carriera<br />

e di molti anni di dedizione e di impegno pol<strong>it</strong>ico.<br />

Desideriamo inoltre porgerle i nostri più fervidi auguri ed esprimere la speranza che durante il suo mandato possa lavorare<br />

bene nell’interesse della c<strong>it</strong>tadinanza e nel rispetto della sua onorabil<strong>it</strong>à.<br />

E’ desiderio di ogni uomo che le proprie opere ed il proprio pensiero possano essere tramandate ai posteri. In quest’ottica<br />

e nell’interesse comune, ci auguriamo che lei possa raggiungere tale obiettivo.<br />

Siamo consapevoli delle difficoltà di gestire la cosa pubblica con rett<strong>it</strong>udine, onestà e determinazione. Molti sono gli<br />

ostacoli che si frappongono in questo lungo cammino! Ciononostante, continuiamo a sperare in un uomo che riesca a risollevare<br />

le sorti della nostra c<strong>it</strong>tà e la riporti alle glorie del passato.<br />

La natura è stata molto generosa con questa perla del Tirreno, incastonata tra la costa ed il Monte Sant’Elia, baciata<br />

dal sole nove mesi all’anno e ventilata dalla dolce brezza marina anche nei mesi più caldi. Tuttavia gli uomini non sempre<br />

mer<strong>it</strong>ano i doni che la natura profonde a piene mani, vero è che nel corso degli ultimi anni, un vero patrimonio è<br />

stato letteralmente depredato e sperperato da molti ingrati c<strong>it</strong>tadini nonché amministratori in mala fede. E’ facile comunque<br />

prendersela con gli altri perché, in fondo ….”gli altri siamo noi”….<br />

Pertanto, r<strong>it</strong>engo che sia del tutto inutile riporre le speranze in un’unica persona. Il primo c<strong>it</strong>tadino deve essere sostenuto<br />

da tutti, perché solo l’unione può fare la forza, in particolare ciò risulta vero in questi momenti di grave crisi nazionale<br />

ed internazionale.<br />

Non le chiediamo dunque promesse, che spesso risultano vane ed irrealizzabili, ma solo impegno, determinazione e<br />

lavoro giornaliero per ricostruire, mattone su mattone, una nuova c<strong>it</strong>tà. Che rinasca dalle ceneri di un glorioso passato,<br />

ma che sia in grado di rimettersi al passo con i tempi, riscoprendo le proprie tradizioni di civiltà e cultura. Ci auguriamo<br />

inoltre che sappia crescere e rappresentare nuovamente il punto di riferimento sui comuni vicini, che non posseggono<br />

certamente le nostre fortune geografiche e l’immenso patrimonio culturale (Scuole, uffici, tribunale, san<strong>it</strong>à) che ci lasciarono<br />

i nostri nonni.<br />

Auspichiamo che la nostra amata Palmi torni a fornire nuove opportun<strong>it</strong>à di lavoro ai giovani, che siano in tal modo invogliati<br />

a restarvi e a non fuggire verso lidi migliori, risucchiando così la nuova linfa v<strong>it</strong>ale alla nostra c<strong>it</strong>tà.<br />

R<strong>it</strong>engo con queste poche parole di rappresentare i desideri e le speranze del suo fedele elettorato ed inv<strong>it</strong>o tutti i<br />

miei conc<strong>it</strong>tadini ad offrirle un supporto morale e materiale per sostenerla nel faticoso cammino che si appresta ad intraprendere.<br />

Ad maiora!<br />

Carmela Maria Gentile<br />

MADRETERRA<br />

Palmi & Dintorni<br />

REgISTRAZIONE AL TRIB. DI PALMI<br />

Nr. 1 / 2010<br />

Anno III - Numero <strong>30</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2012</strong><br />

Direttore respons.: Francesco Massara<br />

Coordinatore: Paolo ventrice<br />

Collaboratori di REDAZIONE<br />

di questo <strong>numero</strong>.<br />

Saverio Pet<strong>it</strong>to Walter Cricrì<br />

Cettina Angì Salvatore De Francia<br />

Nella Cannata Giuseppe Cricrì<br />

Hanno collaborato per questo <strong>numero</strong><br />

anche: Salvatore De Francia, Bruno vadalà,<br />

Pasquale Frisina, giuseppe Magazzù<br />

Ed<strong>it</strong>ore: Associazione Culturale Madreterrra<br />

Sede Palmi-Via ss.18 km 485.<strong>30</strong><br />

P.I. 02604200804<br />

Cod. Fisc. 91016680802<br />

Mobile-Paolo Ventrice 335 6996255<br />

e-mail: redazione@madreterranews.<strong>it</strong><br />

Progetto Grafico:<br />

Saverio Pet<strong>it</strong>to-Walter Cricrì-Paolo Ventrice<br />

Impaginazione grafica:<br />

Paolo Ventrice<br />

Progetto e cura s<strong>it</strong>o web:<br />

S. De Francia-D. Galletta<br />

Stampa: gLF sas -Via Timpone Schifariello Zona<br />

P.I.P. II Traversa-87012 Castrovillari (Cs)<br />

SOMMARIO<br />

4 LetteRA APeRtA AL NuOvO SINDACO DI PALMI<br />

di Carmela Gentile<br />

6 FRANCeSCO CILeA - vILLA CILeA A vARAzze<br />

di Salvatore Ottavio Cosma<br />

7 INteRvIStA A beAtRICe zOCCALI<br />

di Gianfranco Lucente<br />

8 IL “NuOvO” SANtuARIO DeL CARMINe<br />

di Paolo Ventrice<br />

10 AttILIO zAGARI - tRA IMMAGINe e PAROLA<br />

di Cettina Angì<br />

12 “OPeRAzIONe CAMPettI” AL vIA!...<br />

di Ass. Prometeus<br />

14 “AvI A PASSARI A NOttAtA”<br />

di Felice Badolati<br />

15 COSA tI ASPettI DALLA LuNA?<br />

di Matteo Covello<br />

16 CIRCOLO CuLtuRALe “MARe AMICO”<br />

di Redazione<br />

18 L’uOMO NeLL’ORDINe NAtuRALe DeL MONDO<br />

di Mario Idà<br />

18 I SAPORI DeLLA LeGALItà ARRIvANO A PALMI<br />

di Giulia Filardi<br />

19 LA POP ARt RIFIORISCe... IN GIARDINO<br />

di Rocco Sgrò<br />

20 LICeO SCIeNtIFICO N. PIzI DI PALMI LA SCuOLA veRDe...<br />

di Helodie Fazzalari<br />

23 IL GRuPPO FOLkLORIStICO “COStA vIOLA” DI PALMI<br />

di Silvana Iaria<br />

28 PIOIRCìP<br />

di Giuseppe Cricrì<br />

<strong>30</strong> SteLIO PANDOLFINI OvveRO LA DIGNItà DeLLA RAGIONe<br />

di Antonio Musicò<br />

33 IL MONte DI PIetà DI PALMI<br />

di Rocco Liberti<br />

34 bACCO e L’AGNeLLO - PReMIO ALLO CheF eNzO CANNAtA’<br />

di Giuseppe Sgrò<br />

35 NutRIRSI CON I SeNSI<br />

di Walter Cricrì<br />

37 ANDAte A zAPPARe<br />

di Rocco Cadile<br />

39 DALLA teRRA AL CIeLO<br />

di Daniele Gagliardo<br />

di Chiara Ortuso<br />

Vogliamo 0<br />

a mortal<strong>it</strong>à infantile conti-<br />

Lnua ad essere una delle piaghe<br />

che affliggono giornalmente<br />

i paesi sottosviluppati, quelle<br />

nazioni che sembrano dimenticate<br />

da tutti, che lottano per<br />

un’esistenza che possa definirsi<br />

“umana”. L’Unicef, ( Fondo delle<br />

Nazioni Un<strong>it</strong>e per l’Infanzia),<br />

creato nel 1946 su decisione<br />

dell’Assemblea Generale dell’O-<br />

NU e operante attualmente in<br />

156 Paesi in via di sviluppo e in<br />

36 Paesi economicamente avanzati<br />

tram<strong>it</strong>e una rete di Com<strong>it</strong>ati<br />

Nazionali, si propone di dare un<br />

notevole contributo alla riduzione<br />

delle problematiche infantili<br />

più urgenti che sconvolgono le<br />

popolazioni del III mondo. Ogni<br />

giorno scompaiono in Africa circa<br />

22.000 bambini per cause banali<br />

quali: raffreddore, malnutrizione,<br />

mancanza di acqua, ma anche per<br />

malattie molto diffuse in luoghi in<br />

cui le condizioni igieniche sono<br />

precarie se non inesistenti: colera,<br />

malaria. Un vaccino salvav<strong>it</strong>a<br />

ha un costo irrisorio: 2 euro, ma<br />

meno del 20% dei bambini affetti<br />

da polmon<strong>it</strong>e o bronch<strong>it</strong>e riceve<br />

gli antibiotici di cui ha bisogno. Il<br />

movimento giovanile YouUnicef,<br />

di fronte a dati così allarmanti e<br />

deplorevoli, ha lanciato la campagna<br />

“Vogliamo 0” che si pone<br />

l’obiettivo di ridurre e azzerare<br />

la mortal<strong>it</strong>à infantile. Uno scopo<br />

nobile, all’apparenza impossibile,<br />

ma realizzabile grazie all’aiuto e<br />

alla comprensione di molti; tanti<br />

sono già i traguardi raggiunti che<br />

fanno sperare in un futuro migliore.<br />

Il gruppo Unicef di Palmi, consapevole<br />

dell’importanza del progetto<br />

lanciato quest’anno da Unicef,<br />

ha promosso attivamente tale<br />

campagna il 27 maggio al Centro<br />

Commerciale “Porto degli Ulivi”.<br />

Famiglie intere hanno accettato<br />

di essere testimonial Unicef,<br />

prestando la propria immagine a<br />

timbri e foto che saranno esposte<br />

nel s<strong>it</strong>o ufficiale dell’Organizzazione.<br />

Molti ancora hanno inviato<br />

un sms solidale al 45505, donando<br />

2 euro all’iniziativa. Inutile dire<br />

che senza la generos<strong>it</strong>à e i piccoli,<br />

grandi contributi di persone<br />

comuni, l’Unicef e organizzazioni<br />

simili non potrebbero neppure<br />

sussistere. Il nostro ringraziamento<br />

va dunque a tutti coloro<br />

che comprendono quanto possa<br />

essere importante la solidarietà<br />

per salvare una, 100, 1000 v<strong>it</strong>e.<br />

Tutti noi possiamo contribuire a<br />

rendere maggiormente vivibile<br />

questo nostro mondo e abbiamo<br />

il dovere e l’obbligo di farlo per<br />

sentirci parte di un’unica grande<br />

famiglia: l’uman<strong>it</strong>à. Non posso far<br />

altro che concludere con il nostro<br />

motto che è anche un auspicio:<br />

Vogliamo 0.


di Salvatore Ottavio Cosma<br />

o incontrato la figura di<br />

HFrancesco Cilea, calabrese<br />

come me, a Varazze quando<br />

venni a Genova, nel 1962,<br />

per frequentare l’Univers<strong>it</strong>à. Un<br />

Lavarello di Sestri Levante, oggi<br />

Sindaco di quella C<strong>it</strong>tadina rivierasca,<br />

mio amico mi parlò di una<br />

sua parente andata sposa a Cilea<br />

e che con lui visse nella padronale<br />

Villa di Varazze, oggi riportata<br />

al suo splendore grazie ad un<br />

profondo restauro promosso dalla<br />

S.I.A.E. cui è andato il lasc<strong>it</strong>o<br />

Cilea/Lavarello.<br />

Ho r<strong>it</strong>rovato Cilea il 29 aprile<br />

scorso in occasione della inaugurazione<br />

dell’apertura della Villa<br />

con un concerto di Maria Beatrice<br />

Zoccali, palmese come Cilea interamente<br />

dedicato alle musiche<br />

per pianoforte di Francesco Cilea<br />

e una prolusione sulla v<strong>it</strong>a e sulla<br />

passione per l’opera del grande<br />

compos<strong>it</strong>ore di Palmi.<br />

Sono stati questi gli elementi<br />

della manifestazione “Francesco<br />

Cilea storia di un calabrese elegante<br />

musicista e uomo”.<br />

Prima del concerto, ho voluto<br />

illustrare l’iniziativa e leggere un<br />

mio componimento poetico scr<strong>it</strong>to<br />

espressamente per l’occasione.<br />

Parole di soddisfazione e di<br />

encomio per l’associazione sono<br />

state profuse dal Sindaco di<br />

Varazze Giovanni Delfino, che ha<br />

voluto sottolineare quanto è importante,<br />

per la cresc<strong>it</strong>a cultura-<br />

le di una c<strong>it</strong>tadina, la riapertura<br />

al pubblico di Villa Cilea.<br />

L’iniziativa è stata promossa<br />

dal Comune di Varazze e dall’Associazione<br />

Culturale dei calabresi<br />

di Liguria “La C<strong>it</strong>tà del Sole”<br />

con il patrocinio della S.I.A.E..<br />

In un salone grem<strong>it</strong>o di pubblico<br />

attento e appassionato, la<br />

Professoressa Zoccali, già docente<br />

di liceo, ha esegu<strong>it</strong>o magistralmente<br />

alcuni ined<strong>it</strong>i di Cilea con<br />

rara maestria, alcuni scr<strong>it</strong>ti in età<br />

giovanile, all’epoca dei suoi studi<br />

presso il Conservatorio “San<br />

Pietro alla Maiella” di Napoli.<br />

La pianista Beatrice Zoccali ha,<br />

infatti, esegu<strong>it</strong>o brani che fanno<br />

parte del suo repertorio ormai<br />

consolidato e dedicato al musicista<br />

di Palmi. A partire dalla<br />

Berceuse op. 20 alle Risonanze<br />

Nostalgiche, dal Notturno o. 22<br />

ai Tre Pezzi op. 43. Magistrale<br />

l’esecuzione della Zoccali che ha<br />

saputo coniugare, con stile, il carattere<br />

versatile della musica di<br />

Cilea, fatta ora di tinte accese,<br />

ora di toni lirici ed eleganti.<br />

Seconda parte del concerto,<br />

dedicata, invece, a dieci brani<br />

che cost<strong>it</strong>uiscono l’Album per la<br />

Gioventù e allo Scherzo finale.<br />

Vedendo la Professoressa<br />

Zoccali seduta davanti alla tastiera<br />

del pianoforte del Maestro,<br />

si notava in essa una gioia interiore<br />

nell’eseguire lo spart<strong>it</strong>o che<br />

prorompeva con una forza musicale<br />

altamente espressiva e che<br />

ci portava ad immaginare questo<br />

nostro conc<strong>it</strong>tadino chiuso nel<br />

suo studio, preso da malinconia<br />

6 7<br />

FRANCESCO CILEA<br />

Grande successo per il concerto dedicato alle musiche<br />

per pianoforte del compos<strong>it</strong>ore di Palmi in occasione<br />

della inaugurazione di Villa Cilea a Varazze.<br />

Un concerto per Cilea calabrese elegante, musicista e uomo.<br />

che combatteva componendo<br />

una musica che esprimeva, invece,<br />

una forza alta e penetrante<br />

il cuore. Del resto che cosa<br />

sono state l’Arlesiana, l’Adriana e<br />

Gloria, le tre creature della sua<br />

fantasia e del suo sogno ideale<br />

se non l’espressione dello spir<strong>it</strong>o,<br />

dell’<strong>it</strong>alian<strong>it</strong>à, della potenza<br />

della sua musica? Il concerto di<br />

Beatrice Zoccali, la sua magistrale<br />

esecuzione ci ha riportati nel<br />

cuore una forte emozione trasmettendoci<br />

gioia e passione.<br />

La mattinata si è conclusa con<br />

una prolungato applauso alla<br />

Professoressa Maria Beatrice<br />

Zoccali che, preannunciando lo<br />

studio di altri dieci ined<strong>it</strong>i brani<br />

per pianoforte di Cilea, ha garant<strong>it</strong>o<br />

l’impegno di r<strong>it</strong>ornare a<br />

Varazze con un nuovo concerto<br />

arricch<strong>it</strong>o degli ulteriori brani.<br />

Trascorsa questa giornata con<br />

grande successo, inizia il nostro<br />

lavoro teso a sviluppare un programma<br />

di iniziative e di attiv<strong>it</strong>à<br />

in Villa Cilea, intese a favorire la<br />

conoscenza della musica lirica,<br />

sinfonica e da camera in generale<br />

e quella di Cilea in particolare<br />

secondo la lettera e lo spir<strong>it</strong>o del<br />

lasc<strong>it</strong>o di Rosa Lavarello per perpetuare<br />

la memoria del Maestro.<br />

Ed è con questo spir<strong>it</strong>o che ho<br />

scr<strong>it</strong>to, una notte prima della riapertura<br />

di Villa Lavarello/Cilea,<br />

questo modesto componimento<br />

che dedico a loro e a tutti i calabresi.<br />

Salvatore Ottavio Cosma, presidente<br />

l’Associazione la “C<strong>it</strong>tà del<br />

Sole” calabresi di Liguria.<br />

A Francesco Cilea<br />

Fu Cilea calabrese errante per l’Italia e il mondo<br />

dietro le note della Sua musica popolata di donne:<br />

Adriana, Gloria, Gina, Tilda che generava<br />

nelle sue opere liriche.<br />

Anche noi siamo erranti da quella terra aspra e bella<br />

di monti e di mari e di civiltà antiche.<br />

E come te, Francesco, approdammo<br />

in questa terra di Liguria per studiare, vivere<br />

e lavorare onorando la nostra Calabria.<br />

Di te abbiamo letto tanto<br />

partendo dalla natia C<strong>it</strong>tà di Palmi<br />

passando per Napoli e, approdando<br />

qui a Varazze dove ti sei fermato<br />

trovando l’amore e il calore<br />

nella tua Lavarello e questo mare<br />

che ti ha ricordato, certo, la spiaggia<br />

di “Petri niri” della Marina della tua infanzia “parmisana”.<br />

In questa Villa ti rinchiudesti ancora quarantenne<br />

scrivendo musica mai ascoltata dai tuoi estimatori.<br />

Ma oggi ti onoriamo come uomo e come sommo compos<strong>it</strong>ore<br />

ascoltando questi brani proprio dove li componesti.<br />

Vorremmo venire anche a vis<strong>it</strong>arti, ma non possiamo.<br />

Sei tornato per il perenne riposo nella tua, nella nostra<br />

amata terra di Calabria a Palmi tua C<strong>it</strong>tà natia.<br />

Onore alla tua musica Francesco Cilea, calabrese di Liguria.<br />

Salvatore Ottavio Cosma<br />

di Gianfranco Lucente<br />

a mia passione verso il pia-<br />

Lnoforte risale a quando ero<br />

bambina.<br />

Ricordo che davanti alla vetrina<br />

del negozio di giocattoli di Genovesi,<br />

restavo incantata nell’osservare<br />

le piccole pianole Bontempi<br />

in esposizione e restavo invece<br />

indifferente a tutti i giocattoli e<br />

alle bambole esposte.<br />

E proprio con una di quelle pianole<br />

è iniziato il mio amore per<br />

la musica.<br />

Mi è stata regalata dalla mia<br />

tata in occasione di un Natale,<br />

quando io avevo poco più di<br />

6 anni e per me era un divertimento<br />

suonare i motivi delle<br />

canzoncine dello Zecchino d’Oro<br />

ad orecchio. Dopo qualche anno<br />

inizio a suonare musica e all’età<br />

di 10 anni mi viene regalato da<br />

mio padre, un pianoforte verticale,<br />

che tuttora è in mio possesso.<br />

Già dai primi approcci con la<br />

musica, i miei insegnanti notavano<br />

la mia gioia nello stare seduta<br />

davanti alla tastiera del pianoforte,<br />

gioia che ho ancora quando<br />

suono, e la mia curios<strong>it</strong>à nell’andare<br />

avanti, girando le pagine<br />

del libro di musica per imparare<br />

al più presto le cose più belle e<br />

quindi più impegnative, è la stessa<br />

dei miei inizi.<br />

Nel 1980 ho iniziato a studiare<br />

con Marcella Crudeli, grande concertista<br />

a livello internazionale e<br />

A Sinistra: La villa Del Maestro Cilea a Varazze - la targa affissa all’entrata -<br />

dei particolari del restauro interno e il busto di Francesco Cilea posto nei<br />

giardini della villa.<br />

Sopra: Un momento del concerto nel giorno dell’inaugurazione della villa -<br />

Beatrice Zoccali al pianoforte del Maestro Cilea.<br />

Intervista alla pianista Beatrice Zoccali<br />

ben nota al pubblico palmese.<br />

Durante i miei studi grandi soddisfazioni<br />

personali: diploma in<br />

pianoforte nel Conservatorio di<br />

Reggio C. con la votazione di 10,<br />

lode e Menzione d’Onore.<br />

Perfezionamento a Roma e<br />

Pescara dove il maestro Cafaro<br />

concluse affermando che solo<br />

la Musicista Zoccali aveva fatto<br />

“cantare” il pianoforte.<br />

Seguono gli studi in Olanda<br />

e alla prestigiosa scuola di “A.<br />

Cortot” di Parigi dove il maestro<br />

Quagliata, al termine della mia<br />

esecuzione di Triana di Albeniz,<br />

fece alzare tutti in piedi per applaudirmi<br />

ed esclamò: Mi è sembrato<br />

di sentir suonare Alicia de<br />

Laroccha” (una bravissima concertista<br />

spagnola)<br />

Premio Etruria 90<br />

Santor durante un mio concerto<br />

– studio op. 39 n. 5 di Rachmaninov,<br />

entusiasta mi avrebbe voluto<br />

come sua alieva alla Jiulliard<br />

Shool di New York, ma gli risposi<br />

che ero sposata ed in attesa del<br />

primo figlio.<br />

Oggi ho due splendidi figli, Mario<br />

di 17 anni e Maria Antonietta<br />

di 8 anni.<br />

Ed ho ripreso a suonare da<br />

quando l’età dei miei figli me lo<br />

ha permesso.<br />

Sono stata docente al Conservatorio<br />

Piccinni di Bari e al Conservatorio<br />

“Giacomoantonio“ di<br />

Cosenza.<br />

Nell’Ottobre scorso ho inciso un<br />

CD presso la sala di registrazione<br />

Belmusic di Milano, sotto la di-<br />

Maria Beatrice Zoccali si racconta...<br />

rezione artistica del musicologo<br />

Prof. Daniele Rubboli, int<strong>it</strong>olato<br />

“Il pianismo di Francesco Cilea -<br />

rar<strong>it</strong>à per collezionisti”.<br />

Dopo un concerto esegu<strong>it</strong>o nella<br />

Casa della Cultura “Leonida Repaci”<br />

di Palmi, in occasione dell’anniversario<br />

della morte del grande<br />

compos<strong>it</strong>ore Cilea, ho susc<strong>it</strong>ato<br />

notevole interesse perchè per alcuni<br />

dei brani presenti nel CD si<br />

tratta della prima registrazione a<br />

livello mondiale,in quanto nessuno<br />

prima d’ora aveva pensato di<br />

incidere queste pagine per far sì<br />

che fossero conosciute in tutto il<br />

mondo.<br />

Ho avuto il piacere di suonare<br />

questi brani per l’inaugurazione<br />

della nuova casa di Cilea a Varazze.<br />

Sono r<strong>it</strong>ornata da poco da Pechino<br />

dove sono stata inv<strong>it</strong>ata per<br />

un concerto dedicato a Cilea ed<br />

ho ottenuto un grande successo.<br />

Dovrò andare a suonare al<br />

MOMA di NewYork ed in altre sedi<br />

<strong>it</strong>aliane.<br />

Da qualche anno sono stata inv<strong>it</strong>ata<br />

a far parte delle commissioni<br />

giudicatrici in concorsi pianistici<br />

nazionali ed internazionali, e la<br />

cosa che amo fare di più è insegnare,<br />

perchè solo con l’insegnamento<br />

riesco a trasmettere ciò<br />

che ho imparato da tutti i maestri<br />

che ho avuto e mi dà immensa<br />

gioia ascoltare i risultati ottenuti<br />

in poco tempo dai miei allievi.<br />

Io non riuscirei a vivere senza<br />

pianoforte, stare seduta davanti<br />

ad una tastiera da un senso alla<br />

mia v<strong>it</strong>a ed è proprio suonare<br />

questo strumento che mi aiuta<br />

a superare i tanti momenti tristi<br />

della mia v<strong>it</strong>a. Quando suono<br />

sono felice, mi sento appagata e<br />

riesco a trasmettere queste mie<br />

emozioni a chi mi ascolta.<br />

La soddisfazione più grande è<br />

ricevere dal pubblico, consenso<br />

ed apprezzamento e concedere<br />

un bis è piacevole - l’inv<strong>it</strong>o a continuare<br />

a suonare perchè non si è<br />

stanchi di ascoltare.<br />

DRYOCOITAI<br />

Cicale che dorm<strong>it</strong>e nelle querce /<br />

che suonate la lira per la gente /<br />

nate dalla terra per la pace /<br />

ricche di saggezza, vissute con<br />

niente /<br />

tutti i vostri momenti sono ore di<br />

riposo /<br />

nessun dolore, nessuna preoccupazione<br />

vi tormentano /<br />

suonate nel meriggio, lontane dagli<br />

uccelli /<br />

cantilena della culla dei figli /<br />

nè il sangue nè la carne sono elementi<br />

della vostra v<strong>it</strong>a /<br />

Quasi invisibili simili quasi agli Dei/<br />

Ad Maiora Beatrice ed il tuo<br />

canto come quello delle cicale,<br />

possa far conoscere nel mondo<br />

le atmosfere anche musicali, che<br />

il maestro Francesco Cilea ha avvert<strong>it</strong>o<br />

nelle stanze della casa<br />

Repaci,guardando la Pietrosa, il<br />

mare, le bianche farfalle e lo Stretto<br />

di Messina, trasferendole in musica<br />

e che tu possa far conoscere<br />

attraverso questa, il bello e l’armonia<br />

della nostra Madre Terra.


conclusi i lavori di restauro della facciata<br />

8 9<br />

La facciata restaurata<br />

IL “NUOVO” SANTUARIO DEL CARMINE<br />

La Chiesa del Carmine prima del 1894<br />

di Paolo Ventrice<br />

La facciata prima del restauro<br />

Giorno 31 maggio <strong>2012</strong>, a conclusione di<br />

una breve processione, in onore alla<br />

“Vis<strong>it</strong>azione della Vergine Maria” si è svolta<br />

con una sobria cerimonia, l’inaugurazione<br />

della facciata della Chiesa del Carmine appena<br />

restaurata.<br />

Un altro tassello è stato posto per il completo<br />

recupero arch<strong>it</strong>ettonico del Santuario, a<br />

cui i c<strong>it</strong>tadini palmesi sono legati da particolare<br />

devozione.<br />

Dall’anno 2007 sono stati esegu<strong>it</strong>i i lavori di<br />

sistemazione del sagrato e la realizzazione<br />

della ringhiera adiacente; inoltre sono state<br />

recuperate la Sacrestia, le sale interne e parte<br />

degli ambienti del convento.<br />

L’impulso per dare il via ai complessi lavori<br />

di risanamento è avvenuto grazie alla presenza<br />

(dal 2007) nella Comun<strong>it</strong>à dei padri Carmel<strong>it</strong>ani,<br />

del Rettore padre Carmelo M. Silvaggio<br />

(calabrese di Filogaso) legato particolarmente<br />

a questo luogo di culto, in quanto proprio qui<br />

ha svolto il proprio percorso di Noviziato.<br />

La sua dedizione, e la sua parsimonia nel<br />

gestire le offerte dei fedeli (in ciò coadiuvato<br />

dall’economo frate Francesco M. Ciaccia), ha<br />

fatto sì che si potesse affrontare l’impegno<br />

economico del restauro, non avendo alcun<br />

apporto se non quello dei devoti.<br />

Lo stato di degrado generale (tinteggiatura<br />

sfarinata; intonaci fessurati; cornicioni ammalorati<br />

con parti a rischio di crollo; infiltrazioni<br />

di acqua piovana su parapetti e cornicioni,<br />

alterazione e sporcizia dei marmi), ha reso<br />

indefettibile l’operazione.<br />

I lavori, progettati e diretti (prestazioni<br />

compiute a t<strong>it</strong>olo gratu<strong>it</strong>o) con competenza<br />

e professional<strong>it</strong>à dall’arch. Santino Paladino,<br />

vista la bontà delle soluzioni adottate, hanno<br />

avuto il pieno consenso della Soprintendenza<br />

ai Beni Arch<strong>it</strong>ettonici per le province di Reggio<br />

C. e Vibo V., competente sull’edificio in<br />

quanto oggetto di tutela ai sensi del Decreto<br />

legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 1.<br />

Essi hanno interessato gli intonaci altamente<br />

deteriorati: la messa in sicurezza dei cornicioni<br />

compreso il risanamento delle armature;<br />

la pul<strong>it</strong>ura con microsabbiatrice delle volute<br />

dei cap<strong>it</strong>elli marmorei; la spazzolatura dei<br />

paramenti in marmo travertino compreso le<br />

colonne del protiro; l’impermeabilizzazione<br />

delle parti soggette ad infiltrazione di acque<br />

Particolare del Timpano prima e dopo il restauro<br />

Lo stato dei Cap<strong>it</strong>elli durante la fase di lavorazione<br />

piovane; la realizzazione di un artistico apparato<br />

di luci (che verrà acceso solo in concom<strong>it</strong>anza di<br />

particolari ricorrenze); l’inserimento di due portali<br />

in marmo ai lati della facciata principale, tale<br />

da dare un linguaggio armonico a tutto il complesso<br />

ed infine la tinteggiatura complessiva, la cui<br />

gradazione di colore è stata scelta concordemente<br />

al R.U.P. della Soprintendenza, giusto verbale<br />

di sopralluogo redatto in data 28.04.<strong>2012</strong>.<br />

Contestualmente, i due leoni bronzei sono stati<br />

riportati nella posizione per cui all’epoca sono<br />

stati ideati e cioè ai lati dell’ingresso e al di sotto<br />

dei cartigli in bronzo, affissi alla parete, commemorativi<br />

il miracolo del 16 novembre 1894.<br />

Infine, dopo alcuni decenni, è stata ricollocata<br />

(sopra la croce posta sulla somm<strong>it</strong>à della facciata)<br />

la famosa bandierina girevole indicante la direzione<br />

del vento.<br />

L’aggettivo “famosa” è dovuta al fatto che ancora<br />

oggi, è in voga tra la popolazione della c<strong>it</strong>tà,<br />

il detto: “ssì comu ‘a bandera du Carmini!” (sei<br />

come la bandiera del Carmine!), per add<strong>it</strong>are chi<br />

cambia facilmente opinione.<br />

Come si diceva, i lavori realizzati, sono una tappa<br />

volta al completo recupero dell’edificio di culto.<br />

Le ultime fatiche da compiere (si spera nell’anno<br />

2013, se il concreto aiuto dei fedeli lo permetterà),<br />

saranno quelle relative al restauro dei marmi<br />

interni, degli affreschi e dell’Altare maggiore.


10 11<br />

Attilio Zagari<br />

Autor<strong>it</strong>ratto<br />

di Cettina Angì<br />

Nous savons que serons compris<br />

d’un pet<strong>it</strong> nombre, mais<br />

cela nous suff<strong>it</strong>.<br />

(Sappiamo che saremo cap<strong>it</strong>i da<br />

pochi, però ci basta).<br />

uesta frase di Baudelaire<br />

Qsembra racchiudere quella<br />

che è stata la filosofia di v<strong>it</strong>a e<br />

la personal<strong>it</strong>à artistica di Attilio<br />

Zagari che ha cercato di essere<br />

migliore attraverso la bellezza<br />

che l’arte susc<strong>it</strong>a. Scrivere del<br />

p<strong>it</strong>tore-poeta Attilio Zagari è<br />

anche un modo, per cercare di<br />

difendere con amore il proprio<br />

passato, dando a tanti la possibil<strong>it</strong>à<br />

di conoscere la personal<strong>it</strong>à<br />

poliedrica di un grande palmese<br />

del Novecento, come Zagari,<br />

rompendo così, le barriere dell’<br />

indifferenza e dell’ oblio che avvolgono<br />

le cose che riguardano lo<br />

spir<strong>it</strong>o; come nel caso dell’ arte<br />

che, pur apparendo superflua, in<br />

quanto non legata all’util<strong>it</strong>à pratica,<br />

è invece essenziale ai bisogni<br />

della v<strong>it</strong>a, perchè attraverso<br />

le sue forme si esprimono i valori<br />

tramandati dall’ uomo nel corso<br />

dei secoli. ” La p<strong>it</strong>tura è una poesia<br />

che si vede e non si sente,<br />

e la poesia è una p<strong>it</strong>tura che si<br />

sente e non si vede ”- affermava<br />

Leonardo da Vinci, in effetti tra<br />

la p<strong>it</strong>tura e la poesia esiste una<br />

stretta correlazione, entrambe<br />

sono forme altissime di un linguaggio,<br />

che anche se, con segni<br />

diversi, hanno lo scopo di comunicare<br />

con il sentimento, dando<br />

v<strong>it</strong>a ad un dialogo intimo ed appassionato.<br />

Attilio Zagari, artista<br />

di autentica vocazione, è sempre<br />

stato considerato per la sua<br />

capac<strong>it</strong>à p<strong>it</strong>torica. Nulla di più<br />

incredibile scoprire nell’anima<br />

di questo artista una passione,<br />

a lungo nascosta, non meno importante<br />

e profonda, anche per<br />

la poesia, mezzo immediato e diretto<br />

in grado di dare voce alla<br />

parte più nascosta e vera di noi<br />

stessi. Un mondo fatto di immagini<br />

quello di Zagari che diviene<br />

anche, volutamente, analisi intimistica.<br />

Un linguaggio del cuore<br />

capace di comunicare sensazioni<br />

di vera emozione, che rappresentano<br />

momento di elevazione.<br />

Attilio Zagari era un’artista schivo<br />

e di innata modestia, capace<br />

di cogliere l’ essenza delle cose<br />

e delle persone, per poi tradurla<br />

in versi ed immagini. Nacque<br />

a Palmi nel 1893 dove poi, morì<br />

nel 1979. Ded<strong>it</strong>o al lavoro di insegnante,<br />

aveva creato un contatto<br />

emotivamente significativo<br />

con molti suoi alunni, educando<br />

in maniera severa moltissimi ragazzi<br />

che considerava come quei<br />

figli che non aveva mai avuto;<br />

trascorreva gran parte delle sue<br />

giornate leggendo, dipingendo,<br />

scrivendo; amava giocare e<br />

scherzare con i bambini. Le sue<br />

poesie, alcune, attraversate da<br />

una vena malinconica e dolorosa,<br />

furono pubblicate postume, dalla<br />

moglie Dora. Versi - quelli di Attilio<br />

Zagari - capaci di comunicare<br />

sentimenti ora di gioia, come l’<br />

amore, ora fortemente dolorosi,<br />

come la sofferenza per i distacchi,<br />

che rappresentavano per lui,<br />

un mondo indipendente, privato<br />

ma, certamente, non privo di intens<strong>it</strong>à<br />

e passione, tanto quanto<br />

le sue opere p<strong>it</strong>toriche. La parola<br />

e l’immagine erano per Zagari<br />

espressioni artistiche in grado di<br />

- tra immagine e parola -<br />

rappresentare le proprie ansie<br />

interiori e al contempo capaci di<br />

provocare emozioni o momenti di<br />

riflessione. Vasta fu la sua produzione<br />

artistica dedicata alla natura,<br />

non solo morta, ma anche alla<br />

rappresentazione di soggetti naturali,<br />

quali animali, fiori, frutta.<br />

Nonostante il successo riscosso<br />

alle <strong>numero</strong>se rassegne, mostre<br />

ed esposizioni a cui partecipò,<br />

rimase comunque una persona<br />

semplice e riservata, coerente<br />

con il suo stile di v<strong>it</strong>a, restìo alle<br />

mode; un uomo che non amava la<br />

pubblic<strong>it</strong>à, lontana dal suo tranquillo<br />

ambiente di paese. Grande<br />

studioso ed appassionato dei<br />

classici francesi, tradusse testi di<br />

poeti come Mallarmè, Apollinaire,<br />

Prevert, Valery; fu, un’ artista<br />

completo, versatile ed esperto di<br />

diverse e svariate tecniche, che<br />

ha vissuto la propria v<strong>it</strong>a come<br />

totale vocazione all’insegnamento<br />

e all’arte, lasciando in ered<strong>it</strong>à,<br />

con la sua presenza semplice ed<br />

autorevole, un prezioso esempio<br />

che noi tutti abbiamo il dovere di<br />

custodire e di fare apprezzare.<br />

SENTITI RINGRAZIAMENTI AL DOTT. GUIDO AUGIMERI PER LA GENTILE DISPONIBILITA’<br />

COME UN VENTO DI VITA<br />

Già morta alla memoria, ecco, improvvisa<br />

r<strong>it</strong>orni, intatta ancora<br />

dall’offesa del tempo, tutta armata<br />

dell’ altera fierezza dei vent’anni.<br />

Come un vento di v<strong>it</strong>a entri nell’anima<br />

e disperdi dalle segrete stanze<br />

vecchiezza e morte.


12 13<br />

“OPERAZIONE CAMPETTI” AL VIA!..<br />

La corazzata “PROMeteuS”<br />

ha dato via ai lavori del<br />

parco giochi, che saranno collocati<br />

nella zona denominata, nel<br />

gergo popolare, “campetti”.<br />

Alla squadra dell’associazione,<br />

già nota alla c<strong>it</strong>tà, per le<br />

belle opere precedentemente<br />

realizzate, formata da tONI-<br />

NO ORLANDO, PINO IANNeLLI,<br />

FRANCO PARDeO, ROCCO tRIMbOLI,<br />

DOMeNICO CANNIStRA’,<br />

SANtO FORtuGNO, eNzO SI-<br />

MONettA, LeLLO ARCuRI,<br />

PASQuALe FONtANA, DAvIDe<br />

GRASSO, GIuSePPe MAGAzzu’,<br />

si aggiungono ogni giorno nuove<br />

maestranze che vogliono dare,<br />

in qualsiasi modo, un contributo<br />

alla realizzazione del parco:<br />

- GAetANO FORtuGNO, giovane agronomo, che si occuperà dell’allestimento e la cura del verde;<br />

- ANtONIO bONASeRA, ingegnere palmese, impegnato nei calcoli statici della zona di sosta, oltre<br />

all’apporto tecnico della propria impresa;<br />

- ROCCO FICARRA (movimento terra);<br />

- CRuCIttI GROuP SRL-PADRe & FIGLI (forn<strong>it</strong>ura cemento);<br />

- DIttA GAGLIOtI,CeRAMIChe eD ARReDI di bARRItteRI, leader del settore, che fornirà gratu<strong>it</strong>amente<br />

il rivestimento dei bagni pubblici;<br />

- L’ARte DeL FALeGNAMe SRL, di Massimiliano Arcuri e Oreste Pace, specialisti negli allestimenti di<br />

negozi, che hanno offerto una zona sosta<br />

in legno lamellare di circa 50 mq;<br />

- eNzO SOLANO, noto elettricista palmese, che ha donato l’impianto di illuminazione e la sua messa<br />

in opera;<br />

- FRANCeSCO CIPRI, giovane serramentista e artista del ferro battuto, che risistemerà tutte le<br />

panchine in ferro battuto esistenti nel parco;<br />

- EDIL DECORO di Santo Fortugno e Enzo Saffioti (costruzione bagni per disabili)<br />

- IMPReSA eDILe di Domenico Cannistrà (costruzione bagni per disabili)<br />

- 3L PARQuet di Lello Leuzzi (costruzione bagni per disabili)<br />

- eDIL CeRAMIChe PALMI di Antonio Schipill<strong>it</strong>i (costruzione bagni per disabili)<br />

- SuD GRONDA di Giuseppe Russo – tAuRIANOvA (costruzione bagni per disabili)<br />

- hOMe DeSIGNeR DI Giuseppe Magazzù (progettista impianti sportivi e bagni)<br />

- ALLeANzA tORO SPA SeDe DI PALMI (donazione del campetto di basket)<br />

- TOP DECORATIVE LINE di Giuseppe Barbaro - Palmi - Concessionaria Barrisol, L’arte del soff<strong>it</strong>to teso<br />

(p<strong>it</strong>turazione ringhiere)<br />

- ReNAtO SuRACe (sistemazione e ristrutturazione scale parco).<br />

- NINO MeLARA, eNzO bOMbARDIeRI (elettric<strong>it</strong>à)<br />

COME AIUTARCI<br />

C/C N. 000094156981 INTESTATO AD ASSOCIAZIO-<br />

NE CULTURALE PROMETEUS CON CAUSALE: ”PARCO GIOCHI”;<br />

BONIFICO CODICE IBAN:<br />

It39P0760116<strong>30</strong>0000094156981<br />

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TAMENTE DAI VOLONTARI DELLE ASSOCIAZIONI COINVOLTE<br />

E NEI CENTRI AUTORIZZATI.<br />

LA DONAzIONe e’ DetRAIbILe DAL-<br />

Le tASSe CONSeRvANDO LA COPIA DeL<br />

bONIFICO O DeLL’ASSeGNO.<br />

BELLOMO ANTONIA<br />

ABRAMO TERESA<br />

AGENZIA VIAGGI “VUELTA<br />

VACANZE”<br />

ALAMPI PAOLO<br />

ALIMENTARI TEDESCO<br />

ALONGI FAUSTO<br />

ALONGI GIORGIA<br />

AMBESI CELESTINO<br />

AMBROGIO CATERINA<br />

AMEDEO SANTINA<br />

AMMENDOLEA FRANCESCO<br />

ANANIA ANTONELLA<br />

ANDIDERO GIUSEPPE<br />

ANEDDA ANNUNZIATA<br />

ANEDDA ANTONELLA<br />

ANGALO’ ROBERTO<br />

ANGEMI ELENA<br />

ANGI’ CARMELA<br />

ANGI’ CETTINA<br />

ARCURI ANTONELLO<br />

ARCURI ANTONIO<br />

ARCURI SANTO<br />

ARENA CARMELO<br />

ARENA FRANCESCA<br />

ARREDAMENTI SERR. ARCURI<br />

ASS.SPORTIVA KOLBE<br />

AUDDINO VINCENZO<br />

BAGALA’ ANTONIETTA<br />

BAGALA’ FRANCESCA<br />

BAGALA’ PIETRO<br />

BARBARO GIUSEPPE<br />

BARBARO IMMOBILIARE<br />

BARBERA GIUSEPPE<br />

BARBERA MARCO<br />

BARBERA NINO<br />

BARBERA SARA<br />

BARBERA VINCENZA<br />

BARBIERI GROUP (Altomonte)<br />

BARONE ANDREA<br />

BARONE ANTONIO<br />

BARONE CONCETTA<br />

BARONE GIUSEPPE<br />

BARONE MARIA<br />

BENDINI ROBERTO<br />

BENFATTO ANNA MARIA<br />

BERNARDINI MARIA LUISA<br />

BONACCORSO ANTONIO<br />

BONACCORSO GABRIELE<br />

BONACCORSO GIAMPIERO<br />

BONACCORSO GIOVANNI<br />

BONASERA ANTONIO<br />

BONGIOVANNI LUCA<br />

BORRELLO ANGELA<br />

BOVA ALESSANDRO<br />

BOVI CRISTOFORO MARIA<br />

BRACCO GIUSEPPE<br />

BRANDO GIUSEPPE<br />

BRANDO GIUSEPPE<br />

BRANDO ROBERTO<br />

BRIZZI MARILENA<br />

CAIA CARMELA<br />

CALABRIA GIOVANNI<br />

CALABRO’ DANIELA<br />

CALI’ MARIO<br />

CALI’ MASSIMO<br />

CALOGERO DANIELA<br />

CALOGERO SALVATORE<br />

CALOGERO SALVATORE<br />

CAMBARERI PINO<br />

CAMERA ANTONIO<br />

CAMERA FRANCESCO<br />

CAMMARERI MARIA TERESA<br />

CANNISTRA’ SAVERIO<br />

CANTINE ZAGARI<br />

CARATOZZOLO FRANCESCO R.<br />

CARBONE RAFFAELANGELO<br />

(DELIANUOVA)<br />

CARDONE VERA<br />

CARIDDI PINA<br />

CARMELITANO MATTEO<br />

CARNEVALE RODOLFO<br />

CARONE DOMENICO<br />

CARONE TINA<br />

CARPANO SALVATORE<br />

CASADONTE SERGIO<br />

CASEIFICIO “IL GRANATORE”<br />

CATALANO MARIA ROSARIA<br />

CAVALLO IVAN<br />

CELI ANNA<br />

CHINE.TER.<br />

CHOTEAU PASCALE<br />

CICCONE CARMELO<br />

CILONA GIUSEPPE<br />

CIPRI FRANCA<br />

CIPRI FRANCESCO<br />

COFANO ACHILLE<br />

COGLIANDRO CARMINE<br />

COLLURA ELENA<br />

COLLURA LUCIA<br />

COLLURA SABRINA<br />

COLOSI CARMELO<br />

COLOSI FRANCESCO<br />

COMMISSO ELVIRA<br />

COSENZA FRANCESCO<br />

COSTA MARIA CONCETTA<br />

COSTANTINO DARIO<br />

COSTANTINO SALVATORE<br />

...per una c<strong>it</strong>tà da amare<br />

COVELLO MATTEO<br />

CREA CARMELA<br />

CREA EUGENIO<br />

CRICRI’ ALBERTO<br />

CRICRI’ AURORA<br />

CRICRI’ CLAUDIO<br />

CRICRI’ FILIBERTO<br />

CRICRI’ FILIBERTO junior<br />

CRICRI’ GIUSEPPE<br />

CRICRI’ GIUSEPPE junior<br />

CRICRI’ WALTER<br />

CROCITTA MAURIZIO<br />

CRUCITTI JULIA<br />

D’AGOSTINO A. CONCETTA<br />

D’AGOSTINO DOMENICO<br />

D’AGOSTINO FRANCESCO<br />

D’ELIA TERESA<br />

DAVI’ GIUSEPPE<br />

DE FRANCIA SALVATORE<br />

DE FRANCIA VINCENZO<br />

DE GIORGIO TIZIANA<br />

DE LEONARDIS MARIA ROSA<br />

DE LUCA SALVATORE<br />

DE MARCO ROCCO<br />

DE MARIA ELISABETTA<br />

DE NICOLA Agenzia Viaggi<br />

DE SALVO PAOLA<br />

DE SANTIS MARTA<br />

DE SANTIS MATTEO<br />

DE SANTIS NOEMI<br />

DE VINCENZO MAURIZIO<br />

DE VIVO BIAGIO<br />

DELLA SPINA LOREDANA<br />

DELLO IACOVO CAMILLO<br />

DI LORENZO GIOVANNI<br />

DOMINICI CARMELA<br />

DONATO GIUSEPPE<br />

DONATO GIUSEPPE<br />

DORIA GIUSEPPE<br />

EPIFANIO FRANCESCO<br />

ESPOSITO MARCO<br />

ESPOSITO NATALE<br />

ESPOSITO PIERO<br />

FARMACIA SAFFIOTI<br />

FAVAZZO CARLO<br />

FEBBO GIUSEPPE<br />

FERRARO ANTONIO<br />

FERRARO DOMENICO<br />

FERRARO MARGHERITA<br />

FILIPPONE ANGELA<br />

FILIPPONE CARMELA<br />

FILIPPONE CARMELO<br />

FILIPPONE DANIELA<br />

FILIPPONE GIUSEPPE<br />

FILIPPONE ROBERTO<br />

FIORAMONTE CINZIA<br />

FIORILLO MARINA<br />

FIORILLO MONICA<br />

FIORINO ANGELA<br />

FIORINO ANTONINO<br />

FIORINO CARMELA<br />

FIORINO GRAZIELLA<br />

FISIOFIT<br />

FIUMARA SAVERIO<br />

FORTUGNO GAETANO<br />

FORTUGNO GIUSEPPE<br />

FOTIA ANTONELLO<br />

FOTIA CARMELO<br />

FRANCONIERI PASQUALE<br />

FRANCONIERI PASQUALE<br />

FRISINA MATTIA<br />

FRISINA PASQUALE<br />

FUSARO FRANCESCO<br />

FUSARO NICOLA<br />

GAGLIARDO ALICE<br />

GAGLIARDO GIORGIA<br />

GAGLIARDO ILARIA<br />

GAGLIOSTRO ANTONINO<br />

GAGLIOSTRO CONCETTA<br />

GAGLIOTI FRANCO<br />

GALLETTA ENZO<br />

GALLETTA GUIDO<br />

GALLETTA GUIDO<br />

GALLICO CATERINA<br />

GALLO GIORGIA<br />

GANGEMI PINO<br />

GARGANO ERNESTO<br />

GAUDIOSO ROCCO<br />

GENTILE GIUSEPPE<br />

GENTILE ROSARIO<br />

GENUA NICO<br />

GEROCARNI ROSA<br />

GIOE’ FILIPPO<br />

GIORDANO NICOLA<br />

GRASSO DAVIDE<br />

GRASSO EMANUELA<br />

GRASSO LINA<br />

GRASSO LUIGIA<br />

GRASSO MARIA TERESA<br />

GRILLEA GIOVANNI<br />

GRILLO PATRIZIA<br />

GRUPPO ZULULANDIA<br />

GUARNACCIA ANTONIO PIO<br />

GUARNACCIA CATERINA<br />

GUERRERA CRISTIAN<br />

GUERRERA GIUSEPPE<br />

GUERRERA MANUELA<br />

GUGLIELMO FABIANA<br />

GULLO ANTONELLA<br />

GULLO DOMENICO ANTONIO<br />

IANNELLI ERIKA<br />

IANNELLI FRANCESCO<br />

IANNELLI GIUSEPPE<br />

IANNELLI LILLO<br />

IANNELLO MICHELE<br />

IANNINO DARIO<br />

IANNINO FRANCESCO<br />

IMPIOMBATO MANUELA<br />

INFANTINO VINCENZO<br />

IR IMPIANTI ELETTRICI DI<br />

IANNELLI R.<br />

ISOLA BERNADETTE CARLA<br />

ISOLA PEPPINO<br />

ISOLA ROCCO<br />

ISOLA VINCENZO<br />

LAGANA’ LUCIANA<br />

LAGANA’ CONSUELO<br />

LAGANA’ STEFANO<br />

LAMBERTI GIUSEPPE<br />

LAMBERTI PIETRO<br />

LANDOLFO CARMINE<br />

LANGONE MICHELE<br />

LANZA GIULIA<br />

LENTINO MICHELE V.<br />

LENTINO ROSA<br />

LEONARDIS ANNA M.<br />

LEONARDIS FRANCESCO<br />

LEONARDIS GIULIA<br />

LEONARDIS SANTINA<br />

LEONARDIS VINCENZO<br />

LEONELLO ANGELA<br />

LO BARTOLO GIUSEPPE<br />

LO PREVITE STEFANO<br />

LUPPINO DOMENICO<br />

LUPPINO ROCCO<br />

LUPPINO SIMONE<br />

LUVERO CESARE<br />

MACE CETTA<br />

MACE GIUSEPPE<br />

MACE PASQUALE<br />

MAGAZZU’ ANTONINO<br />

MAGAZZU’ ANTONIO<br />

MAGAZZU’ GIUSEPPE<br />

MAGAZZU’ MARCO<br />

MAGAZZU’ MICHELANGELO<br />

MAGLIANO RENATO<br />

MAISANO GIORGIA<br />

MALGERI ANTONIO<br />

MAMBRINO VINCENZO<br />

MAMMOLITI DOMENICO<br />

MANAGO’ BIANCA<br />

MANAGO’ FRANCESCO<br />

MANAGO’ VINCENZO<br />

MANUCRA FRANCESCO<br />

MANUCRA SINA<br />

MARIANO CAMELA<br />

MATARESE GIOVANNI<br />

MATINA FRANCO<br />

MAURO SILVANA<br />

MAZZA ANTONIETTA<br />

MAZZAFERRO SANTINA<br />

MELISSARI LORENZO<br />

MELISSARI MINO<br />

MELISSARI SERENA<br />

MICARI ROCCO ANTONIO<br />

MILIDONO CONCETTA<br />

MILITANO ANNA<br />

MILITANO CONCETTA<br />

MILITANO GIUSEPPE<br />

MONTEBIANCO LILIANA<br />

MONTELEONE SILVANA<br />

MONTEROSSO ANTONIO<br />

MORGANTE ANTONIO<br />

MURATORE LUIGI<br />

MURATORE NUCCIO<br />

MURATORE PIERLUIGI<br />

MUSICO’ ANTONINO<br />

NASTRI CARMINE<br />

NIZZARI MICHELA<br />

NOTO VINCENZO<br />

OLIVA CARLO<br />

OLIVERI DOMENICO<br />

OLIVERIO FRANCESCO<br />

OLIVERIO ROBERTO<br />

ORLANDO DOMENICO<br />

ORLANDO MARIA<br />

ORLANDO TONINO<br />

OTTOBRE ANTONINO<br />

PACILE VINCENZO<br />

PALERMO PIETRO<br />

PAPALIA MARCELLO<br />

PARDEO FRANCESCO<br />

PARDEO GAETANO<br />

PARDEO ROCCO<br />

PARISI NINO<br />

PARISI VINCENZO<br />

PARRELLO ANNUNZIATO<br />

PARRELLO AURELIO<br />

PARRELLO CARMELA<br />

PARRELLO LUCIANO<br />

PARRELLO NICOLA E IDA<br />

PARRELLO NUNZIATINA<br />

PASSALACQUA TERESA<br />

PASSARELLI MAURO<br />

PATAMIA CARLOTTA<br />

PATAMIA LORENZO<br />

PATTI ANTONELLA<br />

PEDULLA’ LUCIA<br />

PELLEGRINO EMILIO<br />

PELLEGRINO<br />

PASQUALE(VARAPODIO)<br />

PERNA ENZO (Tessano)<br />

PERNA IGNAZIO<br />

PETITTO ANTONIO<br />

PETITTO ROSA<br />

PETITTO SAVERIO<br />

PICCOLO GIOVANNI<br />

PICCOLO GIOVANNI<br />

PICCOLO MARIA<br />

PIPINO GIUSEPPE<br />

PIPINO ROBERTO<br />

PIRROTTINA ANTONIO<br />

PISANO ROBERTO<br />

PITERA’ GRETA<br />

PITITTO LUIGI<br />

PITTI PIETRO<br />

PIZZUTO<br />

SABINA(TAURIANOVA)<br />

POLIMENI GIULIA<br />

POZZOLINI WALTER<br />

PRINCI ROCCO<br />

PUGLIESE AURELIO<br />

PUGLIESE CARMELINA<br />

PUGLIESE GIORGIA<br />

PUGLIESE MARTA<br />

PUNTO VERDE<br />

PUTRINO GIANCARLO<br />

PUTRINO GIULIANA<br />

RAMONDINO ENZO<br />

RANDAZZO ANTONIO<br />

RANIERI ENZA<br />

REPACI ADOLFO<br />

RESIDENCE “LA MARINELLA”<br />

RICCIARDI MARCO<br />

RIGITANO PALMERINO<br />

EUGENIO<br />

RIOLO GERARDINA<br />

RIOTTO ROBERTO<br />

RIOTTO ROCCO<br />

RISO ANDREA<br />

RIZZITANO ALESSANDRO<br />

RIZZITANO FILIPPO<br />

ROMANO’ CATERINA PAOLA<br />

ROMEO ANASTASIA<br />

ROMEO ANNUNZIATA<br />

ROMEO FRANCO<br />

ROMEO MEME’<br />

ROMEO ROBERTO(MAROPATI)<br />

ROMEO TINA<br />

ROMEO VINCENZO<br />

ROMOLA GIOVANNI<br />

RONDANINI ENZO<br />

ROSACE GIUSEPPE<br />

ROSITANI DOMENICA<br />

ROTOLO ANTONELLA<br />

RUOPPOLO ANTONIO<br />

RUSSO GIUSEPPE<br />

S.S.P.A. “G.SERGI”<br />

SACCA’ NATALE<br />

SACCA’ NATALE<br />

SAFFIOTI ANTONINO<br />

SAFFIOTI AURORA<br />

SAFFIOTI ETTORE<br />

SAFFIOTI GIUSEPPE<br />

SAFFIOTI ING.GIUSEPPE<br />

SAFFIOTI MARIA<br />

SAFFIOTI ROBERTO<br />

SALERNO CARMELO<br />

SALVO FRANCESCO<br />

SALVO MARIA<br />

SALVO ROSA<br />

SANTORO ANNUNZIATO<br />

SANTORO GIUSEPPE<br />

SANTORO MARIA TERESA<br />

SANTORO SERGIO<br />

SCAGLIOLA ANTONELLA<br />

SCARCELLA ALICE E NICOLA<br />

SCARCELLA MIRELLA<br />

SCARCELLA TIZIANA<br />

SCARFONE DAVIDE<br />

SCHIPILLITI ANTONINO<br />

SCHIPILLITI CARMELO<br />

SCHIPILLITI NINI’<br />

SCOPELLITI ANTONELLA<br />

SCOPELLITI CARLA<br />

SCOPELLITI LAURA<br />

SEMINARA DOMENICO<br />

SEMINARA EUGENIO<br />

SEMINARA GIANNI E LILLA<br />

SEMINARA GIOVANNI<br />

SEMINARA GIROLAMO<br />

SIRIGATTI SILVANO<br />

SIRIO MARIA TERESA<br />

SOBRIO DESIREE (S.Eufemia)<br />

SOLANO FRANCESCO<br />

SOLANO ROSA<br />

SOLLEVANTE SNC<br />

SPERANZA NATALINA<br />

SPRIZZI DINA<br />

SPRIZZI FRANCESCA<br />

SPRIZZI MARIO<br />

SURACE DEMETRIO<br />

SURACE GIORGIA<br />

SURACE MARTINA<br />

SURACE RENATO<br />

SURACE ROCCO<br />

SURACE VITTORIA<br />

SURACI ENZO<br />

SURIANO ANNA<br />

TABACCHERIA RIC.EDIC.<br />

TEDESCO<br />

TEDESCO ALESSANDRO<br />

TEDESCO ANDREA<br />

TEDESCO CHRISTIAN<br />

TEDESCO FRANCESCANTONIO<br />

TEDESCO GIOVANNA<br />

TEDESCO ROSARIO<br />

TEDESCO VINCENZO<br />

TEGANO FLAVIO<br />

TEGANO GIANLUCA<br />

TILOTTA GIOVANNI<br />

TOPOLINIA<br />

TORCHIA FRANCESCO<br />

TRENTINELLA MARTINA<br />

TRIPODI ANTONINO<br />

TRIPODI GABRIELE<br />

TRIPODI GIUSEPPE<br />

TRIPODINA CLAUDIA<br />

UNIVERSITA’ TEL. CALABR.<br />

VENTRICE ALBERTO<br />

VENTRICE LOREDANA<br />

VENTRICE MANUEL<br />

VENTRICE PAOLO<br />

VERSI’ VINCENZO<br />

VILLIVA’ ANTONINO<br />

VIOLA NUCCIO<br />

ZACCURI STEFANIA<br />

ZAGARI VINCENZO<br />

ZAPPATORE NICOLA<br />

ZAPPONE ANTONIO<br />

ZAPPONE VINCENZO<br />

ZAPPONE VINCENZO<br />

ZAVAGLIA DOMENICO<br />

ZIMBELLO ANNA<br />

ZIRINO PASQUALE<br />

ZOCCALI ANTONIO<br />

ZOCCALI CARMELO<br />

ZOCCALI DOMENICO<br />

ZOCCALI MELISSA


di Felice Badolati<br />

i avvicina l’estate, con il suo caldo, il mare, il corso, la vil-<br />

Sla e –speriamo- tanti giovani per le strade. Del resto da una<br />

parte il piacere di mostrare i modelli della moda, uguali per tutti,<br />

dall’altra il <strong>numero</strong> incredibile di pizzerie sorte negli ultimi anni,<br />

garantiscono che di giovani (e anche di agèes ne vedremo) soprattutto<br />

la sera tardi.<br />

Così come, speriamo, avremo l’annuale Premio Palmi, e, altra<br />

speranza, la stagione teatrale alla Motta.<br />

Speriamo, perché non sappiamo se la nuova Giunta appena eletta<br />

sarà in condizione di organizzare qualcosa.<br />

Si profila una lunga nottata…<br />

Ma come sanno tutti quelli che amano andare di sera a S. elia<br />

o al mare, il cielo notturno del nostro impareggiabile paese, è un<br />

merletto ricamato di stelle, con venere la più brillante, in testa. Il<br />

che significa che i giovani fru<strong>it</strong>ori delle notti palmesi, un poco di<br />

romanticismo lo troveranno comunque.<br />

e non solo i giovani che, forse, seguaci e discepoli attenti di televisione<br />

e facebook, tanto romantici non sono più…<br />

Perché da sempre Palmi è IL centro della Cultura! Da sempre c’è<br />

una quant<strong>it</strong>à di persone, di tutte le età, che vivono di cultura; che<br />

non è solo amore per la propria terra.<br />

e Madreterra ne è, con La Piana, l’esempio.<br />

Il problema sta nell’uscire allo scoperto, nel rendere gli “altri”<br />

partecipi di questo nostro fermento che non è solo intellettualismo<br />

fine a sé stesso ma il modo migliore –se non l’unico- per fare<br />

che ancora una volta questa nostra Palmi riconquisti il suo primato.<br />

Che non è e non è mai stato “il commercio”. Certo percorrere<br />

le nostre strade per godere lo spettacolo di saracinesche abbassa-<br />

14 15<br />

“AVI A PASSARI A NOTTATA”<br />

Tramonto sulle Eolie dalla Villa Comunale<br />

FONTE - www.GeoLocation.ws - Daniele Avarello<br />

te e negozi chiusi è come subire la fustigazione. Ma anche quando<br />

i nostri commercianti erano i migliori, i più moderni, i più forn<strong>it</strong>i,<br />

Palmi viveva di altro: viveva di cultura.<br />

Spero nel perdono di quei pochi amici che mi leggeranno, per<br />

parlare un attimo di questo elemento essenziale per uno sviluppo<br />

equilibrato e attuale. Non voglio fare né sembrare “sapiente”, voglio<br />

solo cercare di ricordare, a noi tutti, quanto e come eravamo.<br />

Cultura (Socrate, Aristotele, Cicerone, barlaam ecc.) è CONO-<br />

SCeNzA, di sé e degli altri; cioè del modo di essere e di pensare.<br />

Quindi “cultura” vuol dire l’insieme di conoscenze, di esperienze,<br />

di comportamenti, di scelte di v<strong>it</strong>a, di principi, di vALORI, grazie ai<br />

quali l’uomo è in grado di confrontarsi, di vivere dign<strong>it</strong>osamente,<br />

civilmente con tutti, di fare giuste scelte sociali e morali. e’ proprio<br />

della cultura susc<strong>it</strong>are idee nuove, esaltare bisogni non solo<br />

materiali, a volte aiutare a superare momenti non facili, formare<br />

una classe di c<strong>it</strong>tadini capace di sostenere, suggerire e guidare,<br />

avvicinare uomini, popoli, lingue, SvILuPPANDO tutto quello che<br />

è comune ed ACCOMuNA. un ruolo quello della cultura, quindi, di<br />

fondamentale importanza soprattutto in questo momento storico,<br />

caratterizzato dalla “sol<strong>it</strong>udine e dal relativismo”. Ognuno vive<br />

con sé, di sé e per sé, magari dinanzi al proprio televisore, e,<br />

peggio, a quello strumento infernale che è il computer. Dove sono<br />

più le donne che si incontravano, dentro e fuori casa, per scambiare<br />

notizie, desideri, saperi e pettegolezzi (pecchì no)? Dove<br />

sono i giovani? Seduti davanti ad un teleschermo o perduti dietro<br />

al dilemma: “compro questi jeans o quelli”?. I giovani non sognano<br />

più, non amano più, perché hanno ormai tutto.<br />

Meno la cultura!<br />

Non è, questo mio, un discorso pessimistico; amaro si, ma per<br />

gli altri, perché noi Palmesi abbiamo nel nostro sangue, nel nostro<br />

DNA, quella cosa che si chiama “predisposizione” alla cultura, il<br />

“piacere” della cultura, il “gusto” di fare dire agli altri: ci manca<br />

il “DARe” noi stessi, la soddisfazione di scambiare con gli altri<br />

le nostre curios<strong>it</strong>à. basta guardarsi intorno e scopriamo QuANtI<br />

siamo i palmesi che hanno, che fanno, che amano la cultura..<br />

Senza voler contare i vecchi –sempre noiosi e petulanti (come me)<br />

e lamentanti il passato che fu- basta fare riferimento a questo<br />

mensile Madreterra, al settimanale La Piana. Oppure parlando e<br />

chiacchierando, apprendere quanti giovani scrivono poesie, racconti,<br />

memorie, romanzi; quanti artisti –veRI- producono sculture,<br />

p<strong>it</strong>ture, incisioni; quanti divorano le letture più disparate;<br />

quanti si sono specializzati ad esempio nella gastronomia, nella<br />

musica, nella storia dei basiliani qui A PALMI; nella storia di Palmi;<br />

nel culto dei personaggi che hanno FAttO Palmi.<br />

Le persone, il materiale (perdonate la banal<strong>it</strong>à dell’espressione)<br />

umano c’è. bisogna allora favorire l’incontro, creare l’occasione<br />

d’incontro, uSCIRe allo scoperto per potersi conoscere, potere<br />

parlare, potere scambiare idee e conoscenza: per fare cultura.<br />

Così la nottata passerà prima.<br />

Per noi, per i nostri giovani. Per la nostra PALMI<br />

Cosa ti aspetti dalla luna?<br />

IL RECITAL DEI RAGAZZI DEL “CENTRO PRESENZA”<br />

di Matteo Covello<br />

abato 19 maggio u.s., presso<br />

Sil Salone Pio X della Concattedrale<br />

di Palmi si è svolto un rec<strong>it</strong>al<br />

musicale in due atti int<strong>it</strong>olato<br />

“Cosa ti aspetti dalla luna?”. Ma,<br />

prima di parlare dello spettacolo<br />

è doveroso premettere che prima<br />

dell’inizio del rec<strong>it</strong>al,nel salone<br />

grem<strong>it</strong>o all’inverosimile di studenti,<br />

familiari e semplici c<strong>it</strong>tadini, si<br />

è appresa la notizia del vile attentato<br />

ad una scuola professionale<br />

in Puglia e precisamente nella<br />

c<strong>it</strong>tà di Brindisi,che è costata la<br />

v<strong>it</strong>a ad una studentessa di sedici<br />

anni ed al ferimento di una decina<br />

di studentesse che frequentavano<br />

l’Ist<strong>it</strong>uto “Morvillo-Falcone”<br />

anche loro v<strong>it</strong>time vent’anni fa<br />

di un tragico attentato di stampo<br />

mafioso. Dalle prime notizie<br />

apprese in modo frammentario<br />

Don Silvio, Arcidiacono di Palmi<br />

nonché Presidente dell’Associazione<br />

di Volontariato Presenza,<br />

ha espresso a nome dell’Associazione<br />

e naturalmente della comun<strong>it</strong>à<br />

palmese parole di vicinanza<br />

ai familiari della v<strong>it</strong>tima, dei fer<strong>it</strong>i<br />

e all’Ist<strong>it</strong>uto che è stato og-<br />

getto dell’attentato,comunicando<br />

che nella stessa giornata avrebbe<br />

sped<strong>it</strong>o anche un telegramma di<br />

solidarietà di cui si riporta integralmente<br />

il testo: “Nel momento<br />

in cui vivevamo un’esperienza<br />

gioiosa, frutto di un lavoro che ha<br />

visto coinvolti alcuni alunni del Liceo<br />

“C. Alvaro” e i ragazzi diversamente<br />

abili dell’Associazione di<br />

volontariato “Presenza” di Palmi,<br />

abbiamo appreso con sgomento e<br />

profonda commozione la notizia<br />

dell’attentato alla vostra Scuola.<br />

Manifestando solidarietà e vicinanza<br />

agli studenti, alle famiglie<br />

e agli operatori della Scuola v<strong>it</strong>tima<br />

di questo atto vergognoso e<br />

riprovevole, ci uniamo al vostro<br />

dolore per la perd<strong>it</strong>a della dolce<br />

Melissa Bassi e auguriamo una<br />

pronta guarigione alle studentesse<br />

fer<strong>it</strong>e.<br />

Impegnati in un’attiv<strong>it</strong>à di<br />

solidarietà e di civiltà ispirata<br />

all’amore e alla fratellanza, auspichiamo<br />

che gli autori di del<strong>it</strong>ti<br />

di questo genere, indegni di ogni<br />

società civile, vengano immediatamente<br />

individuati e pun<strong>it</strong>i per<br />

continuare il nostro impegno con<br />

fiducia e speranza per l’avvenire”.<br />

I Dirigenti, gli insegnanti,<br />

gli alunni del Liceo “C. Alvaro”<br />

e l’Associazione di volontariato<br />

“Presenza” ONLUS di Palmi (RC).<br />

Ma torniamo allo spettacolo: Don<br />

Silvio nel concludere il suo intervento,<br />

rivolgendosi agli studenti,<br />

ha evidenziato che i ragazzi<br />

disabili li hanno accolti e gli<br />

hanno regalato affetto che loro<br />

hanno ricambiato. Il rec<strong>it</strong>al ha<br />

visto protagonisti i ragazzi del<br />

Centro Socio-Riabil<strong>it</strong>ativo diurno<br />

“Emmanuele”dell’Associazione<br />

di Volontariato Presenza e la<br />

classe IV AN indirizzo scienze sociali<br />

dell’Ist<strong>it</strong>uto magistrale “C.<br />

Alvaro” di Palmi. Gli studenti assieme<br />

agli utenti del Centro sono<br />

stati gli attori del rec<strong>it</strong>al con una<br />

parte musicale e l’altra rec<strong>it</strong>ata,<br />

preparata da circa sei mesi sotto<br />

la regia degli Educatori Professionali<br />

del Centro dott. Ruggero<br />

Ceravolo, dott. Matteo Covello e<br />

dott. Enzo De Masi che con grande<br />

professional<strong>it</strong>à e competenza<br />

sono riusc<strong>it</strong>i a portare a termine<br />

un progetto che da diversi<br />

anni,studenti dell’Ist<strong>it</strong>uto Magistrale<br />

segu<strong>it</strong>i dalla referente<br />

Prof.ssa Angela Mancini e il Centro<br />

Emmanuele, li vede protagonisti<br />

di un percorso formativo<br />

per alcune classi dell’Ist<strong>it</strong>uto.<br />

All’inizio di questa esperienza<br />

gli studenti hanno partecipato<br />

ad alcuni incontri di formazione<br />

o meglio propedeutici, con alcune<br />

figure professionali che fanno<br />

parte dell’organico dell’Associazione<br />

Presenza.Gli oggetti di<br />

scena, i costumi e la scenografia<br />

sono stati preparati dai ragazzi<br />

del centro Emmanuele e dai volontari<br />

che, quotidianamente ed<br />

in modo responsabile, danno il<br />

loro contributo.<br />

E’ opportuno precisare che gli<br />

Educatori Professionali che operano<br />

al Centro, Ceravolo,Covello<br />

e De Masi, propongono agli utenti<br />

che frequentano il Centro Emmanuele<br />

un ventaglio di attiv<strong>it</strong>à<br />

che sono: cogn<strong>it</strong>iva,informatica,<br />

manuale, sportiva ecc. che i ragazzi,<br />

secondo le proprie potenzial<strong>it</strong>à<br />

e capac<strong>it</strong>à, riescono a<br />

espletare nei migliori dei modi.<br />

Gli utenti del Centro partecipano<br />

anche a delle manifestazioni<br />

esterne come lo scorso anno dove<br />

sono stati presenti in occasione<br />

della manifestazione la “C<strong>it</strong>tà è<br />

dei ragazzi” che Madreterra ha<br />

organizzato nel mese di luglio<br />

scorso in piazza I Maggio.


CARATOZZOLO CARMELA<br />

CARATOZZOLO CARMELA<br />

CARATOZZOLO CATERINA<br />

CARATOZZOLO MARIA<br />

CARERI ANGELICA<br />

CARERI ANNA<br />

CARERI AZZURRA<br />

CARERI CHIARA<br />

CARERI EMANUELA<br />

CARERI ENZO<br />

CARERI LUANA<br />

CARERI MARIAROSA<br />

CARERI MAURO<br />

CARERI PIETRO<br />

CARERI ROBERTA<br />

CARERI ROCCO<br />

CARERI TERESA<br />

CARERI VINCENZA<br />

CASABLANCA MNIRANDA<br />

CUTRI’ CARMELA<br />

CUTRI’ ELEONORA<br />

FIORINO MONICA<br />

HANNMAN ROSAMARISA<br />

IANNI’ ALFONSO<br />

IANNI’ ALVIRA<br />

IANNI’ ARMANDO<br />

IANNI’ ARTURO<br />

IANNI’ CARMELA<br />

IANNI’ CONCETTA<br />

IANNI’ DANIELA<br />

IANNI’ GIOCONDA<br />

IANNI’ GIOVANNA<br />

IANNI’ ITALIA<br />

IANNI’ LOREDANA<br />

IANNI’ MATTEO<br />

IANNI’ MICHELA<br />

IANNI’ PALMA<br />

IANNI’ PAOLA<br />

IANNI’ RITA<br />

Tonnara di PALMI - cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o il<br />

CIRCOLO CULTURALE “MARE AMICO ”<br />

IANNI’ ROBERTA<br />

IANNI’ ROSARIO<br />

IANNI’ ROSSANA<br />

IANNI’ SARA<br />

IANNI’ SOCCORSA<br />

IANNI’ STEFANIA<br />

IANNI’ TERESA<br />

IANNI’ VINCENZA<br />

IANNI’ VINCENZO<br />

MAZZAFERRO ENZA<br />

MAZZAFERRO TERESA<br />

OLEVERIO GRAZIELLA<br />

OLEVERIOCINZIA<br />

OLIVERIO PAOLA<br />

OLIVERO VERONICA<br />

PATAMIA NATALE<br />

RUGGERO ROSA ILENIA<br />

RUGGIERO GESSICA<br />

RUGGIERO TERESA<br />

SAFFIOTI ANGELO<br />

SAFFIOTI ALESSIA<br />

SAFFIOTI BENEDETTA<br />

SAFFIOTI CATARINA<br />

SAFFIOTI DANIELE<br />

SAFFIOTI MARIA<br />

SAFFIOTI MICHELINA<br />

SAFFIOTI NADIA<br />

SAFFIOTI RINALDO<br />

SAFFIOTI ROSA<br />

SAFFIOTI SABRINA<br />

SCICCHITANO CARMELA<br />

SPERANZA ANNA<br />

SPERANZA ANTONINO<br />

SPERANZA AURORA<br />

SPERANZA CONCETTA<br />

SPERANZA FRANCESCO<br />

SPERANZA MARISA<br />

SPERANZA TERESA<br />

SURACE CINZIA<br />

VERSACE ANTONIO<br />

VERSACE DOMENICO<br />

16 17<br />

’obiettivo è quello di tutelare un angolo di terr<strong>it</strong>orio ricco di storia e tradizioni mari-<br />

L nare, salvaguardando gli spazi attorno alla zona che va dallo scoglio dell’Ulivo al Porto,<br />

compresa lo specchio d’acqua antistante.<br />

“Abbiamo sent<strong>it</strong>o il bisogno di creare questo Circolo con fini civili, sociali e turistici” -<br />

afferma il presidente Alfonso Iannì - “con l’intenzione di promuovere ogni iniziativa utile<br />

e necessaria volta ad informare, coinvolgere e mobil<strong>it</strong>are l’opinione pubblica sulla nostra<br />

zona”.<br />

La cost<strong>it</strong>uzione del com<strong>it</strong>ato, che comprende quasi ottanta soci promotori, è stata pos<strong>it</strong>ivamente<br />

accolta dagli ab<strong>it</strong>anti della Tonnara che intravedono, dopo anni di divisioni,<br />

la possibil<strong>it</strong>à di cost<strong>it</strong>uire un fronte comune per poter meglio dialogare con le Ist<strong>it</strong>uzioni<br />

locali, per soddisfare gli enormi bisogni che questa zona, parte integrante e significativa<br />

della c<strong>it</strong>tà di Palmi, necess<strong>it</strong>a. Nei giorni scorsi, dopo la cost<strong>it</strong>uzione del circolo, il direttivo<br />

ha avuto un incontro con il Presidente e il vice presidente dell’associazione “Prometeus”<br />

per richiedere una collaborazione fattiva nelle prossime iniziative che si andranno ad intraprendere.<br />

“Per noi, che operiamo da anni con grande amore nel nostro terr<strong>it</strong>orio, avere<br />

la possibil<strong>it</strong>à di aiutare il vostro circolo e la vostra zona, che comprende palmesi laboriosi<br />

e disponibili è un vero piacere”, assicura, in un breve intervento, il Presidente dell’associazione<br />

“Prometeus”, promettendo il totale impegno di tutti i soci per questo valido ed<br />

interessante progetto. Nei giorni che seguiranno il neo circolo “MARE AMICO”, una volta<br />

espletate le pratiche burocratiche della cost<strong>it</strong>uzione, si presenterà ufficialmente al nuovo<br />

sindaco dott. Giovanni Barone.<br />

CIRCOLO CuLtuRALe “MARe AMICO” - Cda tonnara, 119 - Palmi - tel. 338 6639247


L’UOMO NELL’ORDINE<br />

NATURALE DEL MONDO<br />

Paracelsus<br />

Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von<br />

Hohenheim - R<strong>it</strong>ratto di Quentin Matsys<br />

di Mario Idà<br />

Viviamo in un tempo nel quale esiste un pericoloso squilibrio<br />

nella bilancia che pesa il bene e il male. Chiunque presti attenzione<br />

ai modelli comportamentali oggi in voga, può verificare<br />

il crescente e triste fenomeno di persone in preda alle passioni<br />

più sfrenate, che consumano inutilmente la loro esistenza.<br />

E’ innegabile come tale distruttivo comportamento non trovi<br />

riscontro in nessuna delle altre forme v<strong>it</strong>ali che popolano il<br />

nostro pianeta, dove tutto si svolge secondo modi e r<strong>it</strong>mi immodificabili.<br />

L’uomo di oggi è sfribrato e non ha tempo per riflettere<br />

che le sue angosce nascono nel momento stesso in cui<br />

egli si pone al di fuori dell’ordine naturale dei processi v<strong>it</strong>ali.<br />

In natura ci sono regole, c’è economia, istinto che preserva e<br />

indirizza ed intu<strong>it</strong>o che parla più delle vuote parole umane. La<br />

natura non ha es<strong>it</strong>azioni, sprigiona un immenso flusso di energia<br />

che si materializza attraverso le opere dell’homo faber. Ma<br />

l’uomo di oggi, disorientato e privo di certezze, non si accorge<br />

di essere assorb<strong>it</strong>o in un processo di degenerazione e di involuzione<br />

verso le forme v<strong>it</strong>ali più basse. Incapace di intendere<br />

la v<strong>it</strong>a nel suo significato autentico, si lascia trasportare dalla<br />

corrente che lo travolgerà. Se facesse un esame di coscienza,<br />

scoprirebbe che la v<strong>it</strong>a è un dono sul quale sovrasta l’Eterno,<br />

da cui tutto si svolge e si compie. L’uomo - al tempo stesso<br />

- nasce libero, ma la sua libertà è sempre più spesso svil<strong>it</strong>a,<br />

in quanto non si conforma all’ordine che governa il tutto. La<br />

libertà autentica è quella che aderisce alla legge divina, mentre<br />

il male è tutto ciò che non è conforme a tale precetto.<br />

Ma l’uomo di oggi, sfiduciato, disorientato e privo di scrupoli<br />

morali, non riconosce che la vera libertà sta nell’obbedienza,<br />

proprio perché, come dice Paracelso, “chi rimane nella<br />

dottrina, nell’ordine e nel comandamento di Dio, è un uomo<br />

libero”. Ma l’uomo di oggi, nel suo prometeico disegno di diventare<br />

esso stesso un dio, ha sovvert<strong>it</strong>o i r<strong>it</strong>mi naturali della<br />

v<strong>it</strong>a, scatenando lo sconvolgimento della biosfera. La mental<strong>it</strong>à<br />

materialista lo rende incapace di rialzarsi. E’ così ammalato<br />

nella mente, da diventarlo anche nel corpo e più si ammala,<br />

più è destinato – nella sua superbia – a non riconoscere il suo<br />

fallimento. Ci vuole coraggio. Un immenso coraggio per uscire<br />

da questa assenza di ident<strong>it</strong>à e comprendere che l’uomo non<br />

è l’Assoluto, ma è l’Assoluto ad essere in lui.<br />

18 19<br />

I SAPORI DELLA<br />

LEgALITà<br />

ARRIVANO A PALMI<br />

I prodottI della cooperatIva socIale “valle<br />

del Marro - lIbera terra” approdano a palMI,<br />

nella bottega “Il peperoncIno”<br />

di Giulia Filardi<br />

vent’anni dalla strage di Capaci, dove morirono il giudice<br />

A Falcone, la moglie e gli uomini della scorta, il Gruppo<br />

LiberAreaPalmi vede realizzarsi un sogno: finalmente anche a<br />

Palmi si potranno acquistare i prodotti della cooperativa sociale<br />

“Valle del Marro - Libera Terra”.<br />

La bottega “Il Peperoncino”, in via Gramsci, vicino alla Chiesa<br />

dell’Oratorio, è il primo negozio della c<strong>it</strong>tadina palmese<br />

ad avviare la vend<strong>it</strong>a dei prodotti di Libera, l’Associazione<br />

fondata da Don Luigi Ciotti, magistrati e familiari di v<strong>it</strong>time<br />

innocenti della mafia, dopo lo stragismo che ha colp<strong>it</strong>o l’Italia<br />

nei primi anni ‘90.<br />

Per chi non la conosce, la Valle del Marro è la prima cooperativa<br />

sociale di Libera a coltivare in Calabria, dal dicembre<br />

2004, 120 ettari di terreni confiscati e sequestrati alla<br />

‘ndrangheta nella piana di Gioia Tauro. Ad oggi produce olio<br />

extra vergine d’oliva, pesto di peperoncino, filetti di melanzane<br />

sott’olio e due qual<strong>it</strong>à di pesto di olive. Prodotti di ottima<br />

qual<strong>it</strong>à, commercializzati con il logo di Libera Terra, rigorosamente<br />

provvisti della certificazione di agricoltura biologica.<br />

Prodotti che sono frutto del lavoro e dell’impegno di giovani<br />

del terr<strong>it</strong>orio, tra cui Sergio Casadonte, che ha spiegato così il<br />

valore dell’iniziativa:<br />

“Ogni prodotto di Libera che viene acquistato è un gesto di<br />

giustizia da parte del consumatore. E’ infatti un impegno per<br />

la giustizia ad animare le cooperative sociali che lavorano sui<br />

terreni confiscati. I loro prodotti hanno il sapore della legal<strong>it</strong>à<br />

e della libertà, dicono NO ad ogni condizionamento mafioso,<br />

consentono ai giovani di affrancarsi e di continuare a coltivare<br />

la speranza del cambiamento”.<br />

All’interno della bottega “Il Peperoncino” si potranno trovare<br />

molte altre bontà e special<strong>it</strong>à culinarie calabresi e non.<br />

Non resta che consigliare ai buon gustai di andare a far vis<strong>it</strong>a a<br />

questo punto alimentare per testimoniare i propri valori anche<br />

con le scelte di consumo ed incoraggiare Erika a promuovere<br />

nuove forme di cooperazione ed iniziative.<br />

La Pop Art rifiorisce… in giardino!<br />

di Rocco Sgrò<br />

’è anche un po’ di Palmi nel giardino vinc<strong>it</strong>ore della recente<br />

C quarta edizione del Concorso “Giardini&Giardini”, svoltosi dal <strong>30</strong><br />

marzo al 1° Aprile all’interno della Fiera VerdeCasa di Padova, evento<br />

di rilievo internazionale nel campo della promozione di nuove soluzioni<br />

per il verde in casa ed in giardino, che nei tre giorni di apertura al<br />

pubblico è stata vis<strong>it</strong>ata da oltre 15000 spettatori. Patrocinato dall’A-<br />

IAPP (Associazione Italiana Arch<strong>it</strong>ettura del Paesaggio) e organizzato<br />

dallo studio panGEA, diretto dall’arch. Matteo Pernigo, il concorso ha<br />

infatti celebrato l’affermazione di un lavoro dell’agronomo paesaggista<br />

palmese Sergio Sgrò, già segnalatosi nell’edizione dello scorso anno.<br />

Il suo giardino Pot-ARt, realizzato insieme al collega Sergio Luison di<br />

Padova, è stato prefer<strong>it</strong>o agli altri undici lavori in gara, realizzati da<br />

professionisti provenienti da tutta Italia, da una giuria tecnica composta<br />

da esperti del settore e professori dell’Univers<strong>it</strong>à di Padova. Punto<br />

forte dell’opera è stata la perfetta attinenza al tema di quest’anno:<br />

Design+Garden+Art. I due autori hanno concep<strong>it</strong>o una geniale fusione<br />

fra questi tre aspetti, a partire dal nome attribu<strong>it</strong>o al loro progetto,<br />

che con un appropriato quanto sorprendente gioco di parole ha richiamato<br />

la corrente artistica della POP Art, rivis<strong>it</strong>andola con la realizzazione<br />

di un giardino basato perlopiù sull’impiego di fioriere in metallo<br />

(in inglese POT): spesso elemento marginale nell’arredo degli spazi<br />

verdi, nel giardino Pot-ART la fioriera assurge a protagonista indiscusso,<br />

all’interno di una composizione artistica decisamente originale.<br />

Grazie ad un largo uso di fioriere dai colori vivaci, la Pot-ART stessa si<br />

rivela concetto innovativo e rivoluzionario: la corrente della Pop-ART,<br />

a cui si ispira, ha lasciato il segno grazie ad un’intelligente intuizione,<br />

nobil<strong>it</strong>are gli oggetti comuni più disparati, ricombinandoli e accentuandone<br />

colori e geometrie. Dall’uso di oggetti semplici, ma dotati di<br />

una dirompente carica simbolica, poiché dominanti e facilmente riconoscibili<br />

nell’universo quotidiano, è sorta un’arte popolare perché di<br />

universale e immediata comprensione: l’espressione artistica che ne<br />

scaturisce travalica l’esperienza soggettiva e si pone come un nuovo<br />

linguaggio condiviso, in cui l’idea ispiratrice non si manifesta in quanto<br />

creazione, bensì quale inconsueta manipolazione dell’esistente, di<br />

cui viene superata la banal<strong>it</strong>à attraverso nuove tecniche d’impiego.<br />

Allo stesso modo la Pot-ART reinterpreta ogni singolo elemento tradizionale<br />

del giardino in chiave non convenzionale: la composizione artistica,<br />

le sedute, i gradini, i muri, sono cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i soltanto da fioriere,<br />

che grazie ad un’audace rivis<strong>it</strong>azione concettuale rivelano inaspettate<br />

e sorprendenti potenzial<strong>it</strong>à: l’impiego modulare eleva la fioriera a<br />

nuova e ined<strong>it</strong>a un<strong>it</strong>à costruttiva fondamentale. Le tre lettere della<br />

parola ART, che campeggiano a caratteri cub<strong>it</strong>ali, cost<strong>it</strong>uiscono un’eloquente<br />

sintesi di questa nuova concezione artistica, che consiste<br />

nell’usare la fioriera rispettandone la funzione ma allo stesso tempo<br />

trascendendola: al punto da accantonare persino, quando necessario,<br />

la classica collocazione orizzontale, per dar v<strong>it</strong>a ovunque a superfici<br />

verdi armoniose e inconsuete, probabilmente ancor più funzionali.


Silvia Morano<br />

GIOVANE CALABRESE<br />

ALLA RIBALTA<br />

ilvia Morano, giovane cantante di C<strong>it</strong>tanova, sta<br />

Smietendo notevoli successi nel panorama artistico<br />

regionale. Già vinc<strong>it</strong>rice di diversi concorsi, studia<br />

canto presso l’accademia “Mauro Giuliani” di Laureana<br />

di Borrello con l’insegnante Maria Ferraro. Alla giovane<br />

Silvia, la redazione di Madreterra augura un radioso<br />

futuro ricco di soddisfazioni.<br />

20 21<br />

Liceo Scientifico N. Pizi di Palmi<br />

La Scuola Verde del Futuro<br />

di Helodie Fazzalari<br />

i dice che l’emozione sia il<br />

Stermometro della nostra<br />

anima, l’unico strumento in grado<br />

di dirci come e dove ci troviamo;<br />

ma ci sono circostanze,<br />

luoghi, attimi, in cui niente è più<br />

sufficiente per capire, in cui tutto<br />

appare sfocato, attimi in cui<br />

senti un vuoto d’aria salire dallo<br />

stomaco, in cui ti si stringe la<br />

gola, in cui le lacrime scacciano<br />

via i pensieri, il sangue prende<br />

a ribollire nelle guance e i denti<br />

stridono, incapaci di trattenere<br />

un sorriso. Tutti li, il 25 Maggio<br />

<strong>2012</strong> presso Villa Mondragone,<br />

sede di Rappresentanza dell’Univers<strong>it</strong>à<br />

di Tor Vergata a Monte<br />

Porzio Catone (Roma), tutti li ad<br />

alzare la voce dell’Italia migliore,<br />

dell’Italia giovane, dell’Italia del<br />

futuro. Oltre 700 giovanissimi,<br />

provenienti da tutta la penisola,<br />

motivati, capaci e speranzosi.<br />

C’eravamo anche noi, i ragazzi<br />

del Liceo Scientifico N.Pizi di Palmi,<br />

accompagnati dalla preside<br />

Corica, dalla professoressa Anile<br />

e da tre gen<strong>it</strong>ori degli alunni, e<br />

dopo un faticoso lavoro e un lun-<br />

go viaggio abbiamo avuto l’onore<br />

di conoscere Paola Bolaffio, direttrice<br />

e ideatrice del concorso<br />

“Giornalisti nell’Erba” a cui abbiamo<br />

partecipato. La giornata<br />

nazionale di Giornalisti nell’Erba,<br />

int<strong>it</strong>olata proprio “Segnali dal<br />

Verde”, è stata una grande festa,<br />

con 47 eventi su ambiente,<br />

scienza, giornalismo e innovazione.<br />

Protagonisti noi ragazzi, che<br />

abbiamo moderato tavole rotonde,<br />

“arene della comunicazione”<br />

e incontri con giornalisti, esperti<br />

di ambiente e scienziati adulti,<br />

elaborando le nostre “proposte<br />

per una nuova comunicazione<br />

ambientale, a misura di giovanissimi<br />

perché capiscano tutti”.<br />

Tante le presenze, dal giornalista<br />

scientifico Andrea Vico, che<br />

ha coinvolto il pubblico in divertenti<br />

e apprezzatissimi giochi di<br />

ruolo su energia e ambiente, ai<br />

tanti ricercatori di ESA - Agenzia<br />

Spaziale Europea -, ASI - Agenzia<br />

Spaziale Italiana -, INFN, ENEA e<br />

delle Univers<strong>it</strong>à, che insieme ad<br />

alcuni imprend<strong>it</strong>ori “green” si<br />

sono confrontati con noi ragazzi<br />

nelle tavole rotonde “Energie a<br />

confronto” e “Segnali dal Verde”.<br />

“the green school of the future”<br />

Tanti naturalmente i giornalisti:<br />

direttori e inviati di importanti<br />

testate <strong>it</strong>aliane, ambientaliste e<br />

non. Marco Fratoddi, direttore<br />

di La Nuova Ecologia, e Alfredo<br />

Macchi, inviato speciale delle testate<br />

Mediaset, hanno coinvolto<br />

“giornalisti nell’erba” di tutte le<br />

età in due laboratori di giornalismo<br />

su “attacchi ecologici” e video<br />

reportage. In un terzo laboratorio<br />

i ragazzi coinvolti nel progetto<br />

Giornalisti nell’Erba e nella<br />

sua testata online hanno iniziato<br />

a compilare il loro “manuale di<br />

giornalismo”, il primo scr<strong>it</strong>to collettivamente<br />

dai ragazzi per i<br />

ragazzi: sarà una raccolta di casi<br />

pratici per rispondere ai ques<strong>it</strong>i<br />

più frequenti di chi si avvicina al<br />

giornalismo o vuole “smontare”<br />

le notizie per capirle meglio. È<br />

stato un passo, un piccolo passo<br />

per la costruzione del nostro<br />

futuro. Noi del Pizi, protagonisti<br />

della giornata, abbiamo governato<br />

la scena, e con i nostri<br />

lavori, articoli, video, disegni<br />

anche in lingua inglese abbiamo<br />

sbaragliato gli altri concorrenti,<br />

portando a casa ben 3 premi e<br />

una mansione speciale. La prima<br />

premiazione, fascia 16-21 anni si<br />

è svolta nella Sala degli Svizzeri<br />

alle 10.<strong>30</strong>, si respirava tensione e<br />

paura e si cercava di mantenere<br />

un equilibrio tra emozioni contrastanti.<br />

Avevano già annunciato<br />

il 3° e il 2° vinc<strong>it</strong>ore, quando<br />

all’esultare della sala fu pronunciato<br />

il nome di Helodie Fazzalari<br />

come 1° vinc<strong>it</strong>rice del concorso<br />

per la sezione nazionale articoli.<br />

Paola Mar<strong>it</strong>an, referente del progetto<br />

“color your life” ha consegnato<br />

il premio di persona, uno<br />

stage di studio presso la “dreamerschool”,<br />

scuola di eccellenza<br />

a Loano, in Liguria. Alle 16:00 c’è<br />

stata la premiazione della fascia<br />

dei medi, dagli 11 ai 15 anni; e<br />

come poteva la II A del Pizi non<br />

aggiudicarsi il primo posto? Una<br />

classe un<strong>it</strong>a, ricca di idee legate<br />

bene insieme dall’aiuto, dalla<br />

disponibil<strong>it</strong>à e dalla pazienza<br />

della professoressa Maria Anile.<br />

Hanno presentato il loro video e<br />

ci hanno sorpreso con un intervento<br />

alquanto brillante, che ha<br />

commosso la professoressa stessa,<br />

fiera dei suoi alunni e orgogliosa<br />

dei risultati raggiunti. Non<br />

poteva mancare all’appello l’ac-<br />

La Prof.ssa Maria Anile<br />

curato lavoro della studentessa,<br />

sempre del Pizi, Daria Impiobato<br />

che si è aggiudicata il 3° posto<br />

per la sezione internazionale,<br />

presentando un dettagliato<br />

articolo in lingua inglese, che<br />

ha attirato sub<strong>it</strong>o l’attenzione<br />

della giuria per l’incisiva frase:<br />

“sw<strong>it</strong>ch off the light, turn on<br />

the future!” Sub<strong>it</strong>o dopo è stata<br />

consegnata una mansione speciale<br />

a quattro studentesse del Pizi,<br />

Monica e Stefania Bagalà, Lucia<br />

Scionti e Eliana Barbato (purtroppo<br />

assente), che hanno lavorato<br />

duramente a delle vignette, presentando<br />

così un idea originale,<br />

nuova e molto personale. Infine<br />

anche la nostra preside Corica<br />

e la professoressa Anile hanno<br />

ricevuto un premio per il loro<br />

impegno, la loro determinazione,<br />

e per tutto il lavoro e il tempo<br />

che hanno impiegato in questo<br />

progetto, portato a termine<br />

con ottimi risultati. E così dopo<br />

un turbine di emozioni che<br />

hanno preso il sopravvento sulla<br />

razional<strong>it</strong>à, abbiamo aggiunto un<br />

mattoncino alla grande casa che<br />

stiamo pian piano costruendo, e<br />

abbiamo cercato di promuovere<br />

“la scuola dei ragazzi”, la scuola<br />

attiva che è in grado di fondere lo<br />

studio sui libri con l’esperienza,<br />

abbiamo cercato di promuovere<br />

un modello di “scuola ideale” che<br />

La Preside Maria Corica<br />

Daria Impiombato Helodie Fazzalari<br />

La classe II° A<br />

Lucia Scionti, Monica e<br />

Stefania Bagalà<br />

metta al centro di tutto lo studente<br />

e che sia in grado di tirare<br />

fuori e sfruttare al meglio le qual<strong>it</strong>à<br />

di noi ragazzi.<br />

Ringraziamenti:<br />

Un grazie speciale va ai nostri<br />

autisti Vincenzo e Michele Gaudioso<br />

che con la loro simpatia e<br />

disponibil<strong>it</strong>à hanno reso questo<br />

viaggio più piacevole e divertente.<br />

Grazie perché ci avete accompagnato<br />

non solo fisicamente<br />

ma anche moralmente, standoci<br />

sempre accanto e provvedendo<br />

ad ogni nostro bisogno (compreso<br />

il bagno dell’autobus e l’aria condizionata),<br />

grazie per il bel rapporto<br />

che in soli tre giorni siamo<br />

riusc<strong>it</strong>i ad iNstaurare insieme.<br />

Grazie di cuore.<br />

Ancora grazie alla nostra professoressa<br />

Maria Anile, che ha<br />

creduto in noi e che promuove le<br />

nostre iniziative.<br />

Grazie alla nostra Preside Maria<br />

Corica, che ci ha dato questa<br />

possibil<strong>it</strong>à e ci ha permesso di<br />

partecipare al progetto, nonostante<br />

le difficoltà.<br />

Ed infine grazie ai nostri accompagnatori<br />

Alessandro Fazzalari,<br />

Lilli Mellino e Gabriella<br />

Saccà, che sono stati un po’ i gen<strong>it</strong>ori<br />

di tutti noi per tre giorni e<br />

hanno cercato di farci sentire a<br />

casa. Grazie a tutti, dai ragazzi<br />

del Liceo Scientifico N.Pizi.


22 23<br />

Il Gruppo Folkloristico “Costa viola” di Palmi<br />

di Silvana Iaria<br />

arà cap<strong>it</strong>ato a tutti di ri-<br />

Svedersi in una fotografia di<br />

tanti anni prima e di provare una<br />

certa, strana emozione, o persino<br />

di riconoscersi in scatti di<br />

cui ignorava l’esistenza. Certo<br />

le immagini in bianco e nero, o<br />

in quel pallido, sbiad<strong>it</strong>o velo di<br />

colore, tipico delle foto dei primi<br />

anni ’70, hanno sempre un<br />

grande fascino: riescono sempre<br />

a conferire una grande intens<strong>it</strong>à<br />

a tutti gli attimi fuggenti del nostro<br />

passato che hanno catturato,<br />

anche a quelli piuttosto ordinari,<br />

molto di più delle moderne<br />

fotografie dig<strong>it</strong>ali. Proprio alcune<br />

vecchie fotografie mi hanno<br />

regalato di recente una grad<strong>it</strong>a<br />

sorpresa: un’amica di gioventù,<br />

incontrata per caso, perchè ormai<br />

da innumerevoli anni vive al<br />

Nord Italia, mi ha informato che<br />

su Facebook c’erano delle fotografie<br />

che immortalavano alcuni<br />

momenti di uno spettacolo del<br />

gruppo folkloristico “Costa Viola”,<br />

l’unico gruppo folkloristico<br />

che Palmi abbia mai avuto… e<br />

del quale anch’io ho fatto parte.<br />

Ricordo come fosse ieri di aver<br />

letto l’avviso dentro la vetrina<br />

del negozio di stoffe del Cavaliere<br />

Maisano, sul Corso Garibaldi, e<br />

di aver ader<strong>it</strong>o all’iniziativa quasi<br />

per gioco. Il giorno del primo<br />

incontro ci r<strong>it</strong>rovammo in molti,<br />

tutti giovani allegri e spensierati<br />

che avevano voglia di cimentarsi<br />

con la danza popolare tipica<br />

della Calabria, la Tarantella.<br />

Mai nessuno di noi ebbe l’ardire<br />

di pensare che saremmo potuti<br />

diventare famosi, e meno che<br />

mai nessuno pensò che si potessero<br />

far soldi ballando. Eravamo<br />

ragazzi degli anni ‘70, semplici,<br />

forse un po’ provinciali, ma<br />

non sprovveduti: alcuni erano<br />

già iscr<strong>it</strong>ti all’univers<strong>it</strong>à, altri<br />

frequentavano ancora le scuole<br />

c<strong>it</strong>tadine. Se adesso questi vi<br />

sembrano tempi duri, sappiate<br />

che neanche quelli furono tempi<br />

facili: erano anni di forte tensione<br />

sociale, fu un lungo, buio periodo,<br />

in cui l’Italia dovette fare<br />

i conti con il terrorismo; qualcuno<br />

li chiamò anni di piombo… furono<br />

certamente anni di dolore,<br />

con molte v<strong>it</strong>time incolpevoli.<br />

Per noi della Provincia di Reggio<br />

Calabria quegli anni significarono<br />

anche i lunghi mesi della rivolta<br />

di Reggio, c<strong>it</strong>tà trad<strong>it</strong>a, che si<br />

era vista portare via il capoluogo,<br />

senza un motivo plausibile; i<br />

Reggini si ribellarono a quella ingiustizia<br />

e l’unica risposta che lo<br />

Stato seppe dare fu inviare i carri<br />

armati contro la sua popolazione.<br />

Se tutto non degenerò in una<br />

carneficina fu solo per mer<strong>it</strong>o di<br />

alcuni dirigenti saggi e illuminati<br />

delle forze dell’ordine dell’epoca.<br />

Anche noi giovani calabresi,<br />

pur vivendo una condizione periferica<br />

in confronto alla “grande<br />

storia”, abbiamo attraversato<br />

quegli anni tristi e difficili, senza<br />

mai rinunciare ai nostri progetti<br />

e ai nostri sogni, che poi, con il<br />

trascorrere del tempo, abbiamo<br />

più o meno realizzato. Le persone<br />

che conoscemmo in quel<br />

primo incontro, cioè al momento<br />

della selezione e della cost<strong>it</strong>uzione<br />

del gruppo folkloristico,<br />

ci avrebbero in segu<strong>it</strong>o accom-<br />

pagnato durante quella che per<br />

tutti noi fu un’esperienza indimenticabile.<br />

Ricordo con affetto<br />

il sorriso rassicurante del Professore<br />

Giuseppe Saffioti (GISA),<br />

disponibile con tutti e grande<br />

esperto di tradizioni popolari:<br />

spesso lo vedevamo dare consigli<br />

anche alle nostre maestre coreografe,<br />

che a quei tempi venivano<br />

da Reggio Calabria. Come non<br />

ricordare il Signor Peppe Lipari,<br />

sempre garbato e accomodante<br />

con noi ragazzi: quando c’era un<br />

problema si faceva in quattro per<br />

trovare una soluzione. Che dire<br />

poi del Maestro Salvatore Idà,<br />

autore delle musiche dei nostri<br />

pezzi, e della sua bella famiglia!<br />

Due dei suoi figli ballavano nel<br />

gruppo folkloristico insieme a<br />

noi: il caro Federico, prematuramente<br />

scomparso, e la bella<br />

Silvana dalla voce melodiosa.<br />

A pensarci bene, anche il figlio<br />

Massimo era dei nostri! Ricordo<br />

il compianto Prof. Mario Bagalà,<br />

intelligente, dissacrante, pieno<br />

di voglia di fare: davanti a tutto<br />

metteva sempre la sua “Parmi”!<br />

Ricordo la gentilezza del Prof.<br />

Pino Managò, direttore della Pro<br />

Loco c<strong>it</strong>tadina, e ancora tante<br />

altre persone, nostri sosten<strong>it</strong>ori<br />

dei quali in segu<strong>it</strong>o, purtroppo,<br />

non ho saputo più nulla. Quanti<br />

bei ricordi, quante ore passate<br />

a provare e riprovare canzoni e<br />

balli! Come non ricordare la voce<br />

potente del nostro insost<strong>it</strong>uibile<br />

cantante Enzo Saffioti, che si esibiva<br />

con la sua giovane e bella<br />

moglie Piera. Salivamo sul palco<br />

e, ricchi semplicemente della<br />

nostra gioventù e dell’amore per<br />

il nostro paese, raccontavamo la<br />

storia triste di “Donna Canfora”,<br />

che pur di non lasciare la sua<br />

terra preferiva trovare la morte<br />

tra le onde del mare. Già allora<br />

trovavo in questa leggenda, e ancor<br />

più trovo oggi, una perfetta<br />

allegoria del destino di noi calabresi,<br />

legati indissolubilmente<br />

a questa terra bella ma povera,<br />

che spesso, troppo spesso, siamo<br />

costretti a lasciare, ma che portiamo<br />

nei nostri cuori fino all’ultimo<br />

respiro. Quante tarantelle<br />

abbiamo imparato! Qualche passo<br />

lo ricordiamo ancora adesso,<br />

che le nostre gambe non sono più<br />

agili e scattanti come allora. La<br />

nostra avventura andò avanti per<br />

una lunga estate e ancora un po’<br />

oltre, partecipammo anche alla<br />

festa dell’uva, poi lentamente le<br />

attiv<strong>it</strong>à si diradarono e non se ne<br />

fece più niente…. Ognuno riprese<br />

la sua strada… ma ne conserveremo<br />

il ricordo per sempre… tra<br />

i nostri cavalieri c’erano Tiberio,<br />

Pino, Nino, Carmelo, Ninello,<br />

Federico, Massimo, Ciccio, Marcello,<br />

tra le dame Edda, Maria,<br />

Adriana, Eleonora, Silvana, Rosetta,<br />

Concetta, Piera, io. Fu<br />

una primavera di prove e fatica,<br />

ma seguì un’estate bellissima,<br />

irripetibile, come quella di un<br />

romanzo di Hermann Hesse, in<br />

cui “le settimane splendenti trascorrevano<br />

come rapidi sogni”…<br />

poi nulla è rimasto… se non<br />

qualche fotografia scolor<strong>it</strong>a. Mi<br />

conforta tuttavia la vivac<strong>it</strong>à dei<br />

ricordi, poiché molti di noi sono<br />

qui a raccontare questa entusiasmante<br />

avventura, e sono certa<br />

che tanti ricorderanno ancora il<br />

“Gruppo Folkloristico Costa Viola”<br />

di Palmi.


FOtO - GeNOveSI ANNALISA<br />

24 25<br />

FOtO - bARbARO GAbRIeLe<br />

FOtO - De CICCO CLAuDIO<br />

FOtO - GRASSO SeReNA


LA SATIRA di Saverio Pet<strong>it</strong>to<br />

26 27<br />

POWERED THE DICTATOR<br />

<strong>2012</strong><br />

QUESTIONE DI... PNEUMATICI<br />

(Maggioranze diverse)<br />

1985


Pioircìp<br />

di Giuseppe Cricrì<br />

ra piccolissimo e verde, ver-<br />

Ede come una foglia di lattuga,<br />

l’avevo voluto del colore della<br />

speranza, forse perché pensavo<br />

fosse di buon auspicio, sapevo<br />

che un pulcino di quell’età avrebbe<br />

avuto bisogno di tanta fortuna<br />

per sopravvivere senza la sua<br />

chioccia ed io speravo, volevo<br />

fortemente che potesse scampare<br />

alla morte, che potesse diventare<br />

un bel galletto, di quelli che<br />

con un chicchirichì ti svegliano al<br />

mattino e ti fanno iniziare nel migliore<br />

dei modi la giornata.<br />

I miei ricordi mi portano indietro<br />

nel tempo, avevo nove anni<br />

e mi trovavo per le vie di Crotone,<br />

era il mese di maggio e si festeggiava<br />

la Madonna, protettrice<br />

della c<strong>it</strong>tà, come per tradizione<br />

durante la festa veniva allest<strong>it</strong>a<br />

una fiera che durava per un’intera<br />

settimana.<br />

Giravamo per le bancarelle io<br />

papà ed i miei fratelli, Walter e<br />

Sergio, quando ad un tratto, tra<br />

la folla, iniziammo a vedere tanti<br />

bambini che, a passeggio con<br />

i loro gen<strong>it</strong>ori, tenevano in mano<br />

una bustina di nylon trasparente<br />

il cui contenuto era un pulcino<br />

colorato, pigolante.<br />

Nel fondo di quel sacchetto alcuni<br />

pulcini avevano anche del<br />

mangime, ma sembravano ignorarlo,<br />

mentre disperatamente<br />

continuavano a pigolare.<br />

C’è ne erano di tanti colori;<br />

rossi, celesti, rosa, fucsia, viola,<br />

amaranto, verdi.<br />

Si capiva che quello non poteva<br />

essere il loro colore naturale ma<br />

evidentemente chi li aveva artificialmente<br />

dipinti con quelle tinte<br />

vivaci, lo aveva fatto per renderli<br />

più appariscenti agli occhi dei<br />

bambini, ai quali, come piccoli,<br />

teneri giocattoli viventi, sarebbero<br />

stati destinati.<br />

-Che bello!!! Papà ce lo compri<br />

un pulcino?...-<br />

Papà continuava a passeggiare<br />

con lo sguardo alto e sembrava<br />

ignorare la nostra implorazione,<br />

-Ti prego papà, se me lo compri<br />

prometto che non ti farò arrabbiare<br />

mai più!!-<br />

Svoltammo l’angolo e finalmente<br />

vedemmo il posto in cui era<br />

stata allest<strong>it</strong>a la postazione dei<br />

vend<strong>it</strong>ori di pulcini.<br />

A terra in una grande scatola ve<br />

ne erano più di un centinaio e li<br />

vicino, in altre scatole bucherellate,<br />

ancora tanti attendevano di<br />

poter rivedere la luce del sole.<br />

Guardai negli occhi papà, supplicandolo<br />

che me lo facesse<br />

questo regalo, e lui dopo pochi<br />

istanti cedette.<br />

Dai - mi disse -, scegl<strong>it</strong>ene uno!<br />

Diedi una rapida occhiata nella<br />

scatola, e in quel piccolo mare di<br />

piumini colorati individuai il pulcino<br />

verde che mi sembrava più<br />

vivace, poi, senza distogliere lo<br />

sguardo per non smarrirlo in quella<br />

folla di suoi simili lo indicai al ven<br />

28 29<br />

d<strong>it</strong>ore chiedendogli di prelevarlo.<br />

L’uomo lo sollevò e senza indugiare<br />

lo infilò nella bustina e me<br />

lo porse.<br />

- Mille lire- sentenziò, e<br />

papà, che le aveva già in mano<br />

gliele diede.<br />

Tenevo in grembo, con me un<br />

piccolo tesoro vivente che i miei<br />

fratellini chiesero di poter accarezzare.<br />

Non vedevo l’ora di arrivare a<br />

casa per dare degna sistemazione<br />

al mio animaletto.<br />

Comperammo a parte del mangime<br />

specifico e tornammo a<br />

casa.<br />

Lo collocai in una scatola capiente,<br />

nella quale disposi una<br />

ciotolina con l’acqua ed un’altra<br />

col becchime.<br />

Mamma era anche lei affascinata<br />

da quell’esserino tenerissimo,<br />

le ricordava di quando, bambina,<br />

la nonna in ogni primavera comperava<br />

al mercato una dozzina di<br />

pulcini che sarebbero diventati i<br />

membri del pollaio di famiglia.<br />

La nonna riservava tante attenzioni<br />

a quei polli in erba, e finché<br />

non sarebbero diventati più<br />

grandicelli li avrebbe trattati con<br />

premura, coprendoli tutte le sere<br />

con una copertina di lana con la<br />

quale avrebbe avvolto la scatola<br />

ove avrebbero passato la notte.<br />

Usai un calzino di lana di papà<br />

per fare un nido caldo e accogliente,<br />

fu in quel covo che il piccolo<br />

osp<strong>it</strong>e si addormentò, mentre<br />

la mia mano, messa a mo di<br />

coppa lo copriva in modo rassi<br />

curante.<br />

Ci fu da sub<strong>it</strong>o chi sentenziò<br />

che il mio pulcino non sarebbe<br />

sopravvissuto fino al giorno dopo,<br />

e chi disse che il colorante con<br />

cui era stato irrorato, appena<br />

sgusciato dall’uovo, essendo tossico,<br />

lo avrebbe di conseguenza<br />

avvelenato.<br />

Sta di fatto che il mio pulcino,<br />

coccolato come la cosa più cara e<br />

preziosa sembrava godere di ottima<br />

salute.<br />

Il fatto che mi colpì, intenerendomi<br />

profondamente, fu il<br />

constatare che, essendo rimasto<br />

senza altri pulcini accanto a se,<br />

quel batuffolo avesse la assoluta<br />

necess<strong>it</strong>à di avere vicino qualcosa<br />

o qualcuno che gli ricordasse<br />

la madre.<br />

Appena veniva lasciato da solo<br />

iniziava a pigolare in modo straziante,<br />

mentre appena lo si metteva<br />

a terra tendeva a rincorrere<br />

e seguire chiunque lo chiamasse<br />

o si mostrasse vivo.<br />

Col d<strong>it</strong>o medio della mano percuotevo<br />

tamburellando il pavimento<br />

e lui, a quel suono, accorreva<br />

sbattendo le alucce e<br />

cercando un immediato contatto,<br />

quindi si accostava e cambiava<br />

immantinente il suo pigolio, facendolo<br />

diventare come un borbottio<br />

pigolato di soddisfazione.<br />

Fu quello il momento in cui decisi<br />

di dargli un nome e lo feci<br />

utilizzando in modo onomatopeico<br />

quel suo verso tanto tenero e<br />

accattivante, Pioircìp si sarebbe<br />

chiamato.<br />

Era una gioia vedersi inseguire,<br />

come sarebbe stato con un qualsiasi<br />

cucciolo che cerca la propria<br />

mamma, ero diventato il papà di<br />

quell’esserino che ora, chiamato<br />

per nome, accorreva felice.<br />

Bisognava stare molto attenti<br />

però, a non calpestarlo, perché<br />

tendeva a nascondersi sotto<br />

le scarpe, così come l’istinto gli<br />

avrebbe sugger<strong>it</strong>o di fare sotto le<br />

piume della chioccia.<br />

Al mattino, appena sveglio, il<br />

mio primo pensiero era quello<br />

di andare a r<strong>it</strong>rovare Pioircìp per<br />

giocare un po’ con lui prima di<br />

andare a scuola, mentre la sera<br />

dopo averlo ricoverato mi rimanevano<br />

le sole energie che servono<br />

per rec<strong>it</strong>are le preghiere e<br />

chiudere gli occhi.<br />

Mi incuriosivano molto alcuni<br />

movimenti che faceva in modo<br />

automatico. Il più buffo era il<br />

suo raspare alternativamente con<br />

una zampetta e poi con l’altra nel<br />

pavimento, nell’intento quasi automatico<br />

di rimuovere il terreno<br />

o di rimestare fra il becchime,<br />

magari per cercare un improbabile<br />

lombrico.<br />

Poi mi piaceva tanto vederlo<br />

sdraiarsi, al sole e chiudere gli<br />

occhi per cadere come addormentato<br />

in un torpore gaudente.<br />

Pioircìp iniziò a crescere, la sua<br />

crestina si faceva sempre più dr<strong>it</strong>ta<br />

e colorata di rosso, mangiava<br />

di tutto, a volte la mamma gli offriva<br />

le rimanenze del nostro pasto<br />

che lui provvedeva a far sparire<br />

ingurg<strong>it</strong>andole con avid<strong>it</strong>à.<br />

Presto il piumino colorato di<br />

verde iniziò a diradarsi, venne sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

da piumette e penne nuove.<br />

Emergevano folte ed erano di<br />

un bianco quasi niveo, che con-<br />

trastava col rosso di cresta e bargigli,<br />

ed anche questi crescevano<br />

a vista d’occhio.<br />

Presto Pioircìp diventò pollastrello,<br />

fu allora che venne immortalato<br />

in una foto, dove veniva<br />

amorevolmente tenuto in<br />

braccio dal mio fratellino Fausto,<br />

grazie a quella immagine ci saremmo<br />

ricordati di lui per tanto<br />

tempo ancora.<br />

Crescendo il pollastrello divenne<br />

pollastro, quindi galletto, ero<br />

fiero di quell’animale che, anche<br />

se diventato adulto, continuava a<br />

riconoscermi e a rispondere alle<br />

mie chiamate come fosse stato un<br />

cagnolino. Viveva in un gabbiotto<br />

che avevamo allocato in un angolo<br />

riparato nel balcone del nostro<br />

appartamento al terzo piano, ogni<br />

tanto veniva liberato per fare la<br />

sua ora d’aria. Passeggiava altero<br />

su e giù, ed intanto cresceva.<br />

La sua voce pigolata pian piano<br />

cambiò tono e si fece prima<br />

più chiocciata, poi via via sempre<br />

più robusta, come accade negli<br />

adolescenti, per diventare all’inizio<br />

tenorile e infine bar<strong>it</strong>onale.<br />

Era trascorsa l’estate e Pioircìp<br />

era diventato un bel gallo bianco,<br />

con una coda pimpante ed arcuata<br />

che lo rendeva maestoso e<br />

solenne, la cresta rosso fuoco poi<br />

sembrava una corona e i bargigli<br />

tremolanti lo rendevano quasi<br />

imponente, perfino regale.<br />

Tutte le mattine ci svegliava col<br />

suo chicchirichì e le nostre giornate<br />

erano allietate dal trillo giulivo<br />

della sua voce. Poi sviluppò<br />

anche una att<strong>it</strong>udine al combattimento,<br />

lo stimolavo provocandolo<br />

con il piede, pungolandolo<br />

con la scarpa sotto il collo e lui<br />

rispondeva all’offesa con un attacco<br />

repentino a colpi di speroni<br />

e beccate.<br />

Sembrava un pugile sul ring, ed<br />

io ero fiero di lui.<br />

Un giorno però Pioircìp dovette<br />

percepire nell’aria il richiamo<br />

conturbante della libertà, se<br />

pensò bene di fare prima un balzo<br />

fin sulla ringhiera del balcone<br />

e poi, dato uno sguardo curioso<br />

giù al panorama, scorgendo il bel<br />

verde di un campo di grano che<br />

confinava con la nostra casa, ricordandosi<br />

di essere pur sempre<br />

un uccello, spiccò un salto nel<br />

cielo e con un volo planato andò<br />

ad atterrare fra le spighe.<br />

Non ricordo chi fu ad avvisarci<br />

che il gallo era volato giù dal<br />

terzo piano, sta di fatto che dovetti<br />

faticare non poco per poterlo<br />

recuperare nel bel mezzo del<br />

campo. Ero disperato mentre lo<br />

chiamavo a squarciagola, ma lui<br />

non mi degnava neanche di uno<br />

sguardo, sfuggiva al richiamo e<br />

alle mie implorazioni,- Pioircìp…<br />

Pioircìp fermati!! Vieni da me!! –<br />

Gridavo, ma niente da fare,<br />

sembrava sordo ai richiami, l’ebrezza<br />

della libertà gli aveva fatto<br />

dimenticare nome e patern<strong>it</strong>à,<br />

Pioircìp sarebbe voluto rimanere<br />

li, sul campo, a razzolare felice<br />

come un fagiano in libertà, per il<br />

resto della sua v<strong>it</strong>a.<br />

Finalmente dopo tante corse riuscii<br />

a catturarlo.<br />

Al mio r<strong>it</strong>orno su, a casa, mi<br />

accorsi che papà era parecchio<br />

rabbuiato a causa della fuga con<br />

recupero del fugg<strong>it</strong>ivo, col mio<br />

correre su e giù nel campo ave-<br />

vo rovinato parecchie spighe ed il<br />

contadino si sarebbe infuriato, se<br />

avesse scoperto la causa di quei<br />

cerchi nel grano, avrebbe potuto<br />

persino chiedere i danni.<br />

-E’ venuta l’ora di tirare il collo<br />

a questo gallinaceo!!- disse risoluto,<br />

e poi aggiunse: - finchè si<br />

tratta di un pulcino e allora transiat,<br />

si potrebbe anche tollerare<br />

la sua presenza in un balcone, ma<br />

un gallo così grosso sporca troppo,<br />

è intollerabile l’idea di poterlo<br />

tenere ancora in v<strong>it</strong>a, così,<br />

come un animale da compagnia.-<br />

Quindi concluse deciso: -Bisogna<br />

fargli la festa!-<br />

Scoppiai a piangere, lo implorai,<br />

di non ammazzarlo, - papà,<br />

non lo puoi fare!! - Ma lui sorridendo<br />

mi rispose: - Giuseppe ragiona,<br />

ti sembra normale tenere<br />

un gallo in casa così, come se fosse<br />

un gattino? Non ti rendi conto<br />

che soffre a stare da solo qui,<br />

senza pollaio, né galline? -<br />

Non mi convinse ma mi resi<br />

conto che non aveva tutti i torti.<br />

Passarono alcune settimane e<br />

sembrò che a casa si fossero dimenticati<br />

dell’increscioso accaduto,<br />

io ero preoccupato di<br />

quanto aveva sentenziato papà e<br />

speravo che l’inev<strong>it</strong>abile non accadesse<br />

mai.<br />

Anche quella estate trascorse,<br />

era iniziata la scuola quando<br />

un brutto giorno,al mio r<strong>it</strong>orno<br />

a casa, percorrendo il corridoio<br />

sentii nell’aria un profumino di<br />

pollo arrosto.<br />

Corsi sub<strong>it</strong>o nel balcone e mi<br />

accorsi che la gabbia di Pioircìp<br />

era vuota.<br />

Fu allora che compresi tutto.<br />

Mi precip<strong>it</strong>ai in cucina, e guardai<br />

inorrid<strong>it</strong>o dentro al forno, il<br />

girarrosto rosolava il mio gallo<br />

in un trionfo di patatine novelle<br />

e rosmarino, si stava dorando a<br />

puntino.<br />

Urlai la mia rabbia con tutta la<br />

forza che avevo in corpo, poi corsi<br />

disperato a piangere nella mia<br />

camera.<br />

Mi ci barricai dentro, non volevo<br />

vedere nessuno, volevo soffrire<br />

in sol<strong>it</strong>udine.<br />

Quando fu l’ora di pranzo i miei<br />

gen<strong>it</strong>ori mi chiamarono a gran<br />

voce inv<strong>it</strong>andomi a tavola, dopo<br />

un po’ venne mio fratello Sergio,<br />

mandato da loro, con fare esplorativo,<br />

per testare il livello della<br />

mia costernazione, chiedendomi<br />

se davvero avrei rinunciato a degustare<br />

Pioircìp.<br />

– E’ squis<strong>it</strong>o!! - aggiunse con<br />

gusto, ruotando la punta dell’indice<br />

sulla guancia, ed io gli urlai<br />

- Sparisci cannibale!! Siete tutti<br />

cannibali!!-<br />

Per anni conservai le lunghe<br />

piume candide della sua coda,<br />

che papà aveva avuto la buona<br />

creanza di non buttare nella<br />

spazzatura. Mi vantai sempre di<br />

non aver ceduto alla tentazione<br />

di gustare le tenere carni del mio<br />

ex pulcino.<br />

Oggi, trascorsi quarant’anni dai<br />

tempi di Pioircìp, ogni tanto, fra<br />

il sonno e la veglia mattutina, mi<br />

sembra ancora di risentirlo il canto<br />

di un galletto familiare, è allora<br />

che mi piace illudermi che sia<br />

proprio lui, che sia r<strong>it</strong>ornato, forse<br />

per salutarmi o forse per ringraziarmi<br />

di non averlo neanche<br />

assaggiato.<br />

Palmi- Concorso letterario<br />

- Domenico Zappone -<br />

Venerdì 25 maggio, presso la Casa della Cultura di<br />

Palmi, si è svolta la IV edizione del Concorso Letterario<br />

di poesia e narrativa, quest’anno dedicato allo scr<strong>it</strong>tore<br />

e giornalista Domenico Zappone. L’Associazione culturale<br />

Amici di Ermelinda Oliva, organizzatrice dell’evento,<br />

in collaborazione col Comune di Palmi, area culturale e<br />

col patrocinio dall’Assessorato alla Cultura della Provincia<br />

di Reggio Calabria, consegue per il quarto anno consecutivo<br />

un altro successo, registrando <strong>numero</strong>se adesioni di<br />

partecipanti al concorso e consensi di pubblico e di cr<strong>it</strong>ica<br />

in occasione della premiazione.<br />

Era uno “scr<strong>it</strong>tista”, così ha voluto definire Zappone,<br />

usando un acuto neologismo, Santino Salerno, coautore,<br />

insieme ad Antonio Renda, di un commovente documentario<br />

dal t<strong>it</strong>olo “Domenico Zappone, cavaliere dell’assurdo”,<br />

con la voce narrante di Wladimiro Maisano, proiettato nel<br />

corso della manifestazione.<br />

Il racconto breve Pioircìp di Giuseppe Cricrì è stato premiato<br />

dalla giuria del Premio D. Zappone nella sezione<br />

narrativa adulti, insieme allo scr<strong>it</strong>to di Carmela Rosace.<br />

Altri premiati:Giovanna Morab<strong>it</strong>o, Chiara De Francia e<br />

V<strong>it</strong>o Muratore per la sez. poesia adulti. Per la sez. studenti,<br />

alla narrativa, Iside Cedro, Michelina Turri ed Elisabetta<br />

Genovese del Liceo N. Pizi di Palmi e Valerio Cutellè del<br />

Liceo R. Piria di Laureana di Borrello. Alla poesia, Tiziano<br />

Castagnella, Antonio Di Bianco e Peppino Carbone del<br />

Liceo N. Pizi di Palmi.<br />

Nel corso della manifestazione hanno premiato i vinc<strong>it</strong>ori:<br />

il vicepresidente provinciale Giuseppe Saletta, il neo<br />

sindaco Giovanni Barone ed alcuni membri della giuria<br />

del premio, che era cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da Alberto Calogero, Maria<br />

Brancato, Maria Rosa Garipoli, Caterina Provenzano ed<br />

Enza Spatola.<br />

Nella hall della Casa della Cultura è stata allest<strong>it</strong>a una<br />

pregevole mostra sul tema del concorso, con i lavori realizzati<br />

dagli alunni delle varie scuole del comprensorio<br />

di Palmi. A conclusione dell’evento, il neo sindaco, intervenuto<br />

nella sua prima manifestazione ufficiale, ha voluto<br />

ribadire la sua personale vicinanza al mondo della cultura,<br />

lanciando la proposta di inserire fra le materie scolastiche<br />

anche la letteratura locale.


(Stelio Pandolfini S. Cristina d’Aspromonte<br />

1926-Roma 2011 ha<br />

vissuto ad Oppido Mamertina,<br />

donde risiedeva la famiglia).<br />

di Antonio Musicò<br />

quanti – saggisti, studiosi<br />

A o, semplicemente, lettori –<br />

sono interessati alla storia della<br />

letteratura calabrese del secolo<br />

scorso Stelio Pandolfini è noto<br />

per aver pubblicato due romanzi<br />

(“La fiumara va così”, Galzerano<br />

ed<strong>it</strong>ore e “Il sogno”, ed<strong>it</strong>ore<br />

Rubbettino) nonché per essersi<br />

distinto in <strong>numero</strong>si concorsi di<br />

poesia con contributi, sia pure<br />

discontinui. A tale breve ma non<br />

del tutto inopportuna premessa<br />

va aggiunto che con le c<strong>it</strong>ate<br />

opere dalle trame per più aspetti<br />

speculari e qui omesse che s’incentrano<br />

su complesse problematiche<br />

attinenti all’universo bracciantile<br />

e contadino della Piana<br />

di Gioia Tauro, l’Autore non persegue<br />

alcuno scopo di denuncia<br />

sociale fine a se stessa né ricorre<br />

alla retorica dell’ideologismo di<br />

moda: egli osserva il mondo, di<br />

cui si sente parte e cui è legato,<br />

e in toni e lessico volutamente disomogenei<br />

descrive gli aspetti e i<br />

r<strong>it</strong>mi della dura quotidian<strong>it</strong>à. Né<br />

tralascia di soffermarsi, spesso<br />

anal<strong>it</strong>icamente e con energiche<br />

espressioni vernacolari, sulle difficoltà<br />

esistenziali di singoli protagonisti<br />

come di intere comun<strong>it</strong>à.<br />

Certo non rimane né potrebbe,<br />

sensibile per indole e cultura<br />

com’è, rimanere indifferente di<br />

fronte alle vessazioni che in misura<br />

e forme diverse, per secoli<br />

– prima e dopo l’Un<strong>it</strong>à si sono<br />

riversate sulle classi subalterne,<br />

anzi egli fa proprio il mon<strong>it</strong>o di<br />

Gramsci per il quale “indifferenza<br />

è abulia, è vigliaccheria,<br />

è parass<strong>it</strong>ismo, non è v<strong>it</strong>a”. Appunto<br />

perché non appartiene alla<br />

schiera di coloro che definisce “i<br />

vivi morti”, Stelio Pandolfini va<br />

considerato uno scr<strong>it</strong>tore libero,<br />

schietto, fuori da ogni conventicola<br />

e perciò scomodo e trasgressivo<br />

nella demolizione, ora sarcastica<br />

ora perentoria, di pretestuose<br />

ed imperanti ipocrisie. La<br />

sua, in effetti, è una scr<strong>it</strong>tura varia,<br />

a volte frammentata per dare<br />

vigore e vivac<strong>it</strong>à ai dialoghi, sintatticamente<br />

robusta nelle parti<br />

che appartengono più al saggio<br />

che al racconto una scr<strong>it</strong>tura che<br />

<strong>30</strong> 31<br />

Stelio Pandolfini<br />

Ovvero la dign<strong>it</strong>à della ragione<br />

sollec<strong>it</strong>a la mente “con esplorazioni<br />

ragionative” e con l’intrinseco<br />

propos<strong>it</strong>o di: “far sapere”<br />

perché il “sapere” è un dir<strong>it</strong>to<br />

dell’uomo in quanto persona.<br />

“Non è sufficiente imparare –<br />

ammonisce Stelio Pandolfini in<br />

una pagina de “La fiumara” – bisogna<br />

imparare con spir<strong>it</strong>o cr<strong>it</strong>ico,<br />

con discernimento, altrimenti<br />

si può diventare pozzi di scienza<br />

e rimanere ignoranti”. Qui prevale<br />

la formazione illuministica<br />

condensata in una nota lapidaria,<br />

un vero e proprio aforisma<br />

“Più rifletto e più dubbi mi vengono”<br />

con il conseguente rifiuto<br />

delle ver<strong>it</strong>à dogmatiche, quelle<br />

che devono cioè essere accolte<br />

acr<strong>it</strong>icamente e mai discusse. La<br />

ver<strong>it</strong>à e lo scopo del vivere: ques<strong>it</strong>i<br />

ardui rispetto ai quali Stelio<br />

Pandolfini risponde in maniera<br />

inequivocabile.<br />

“Vi è chi una risposta la cerca<br />

con la fede – scrive in una lettera<br />

– io la cerco con la ragione e,<br />

se pure non spero di trovarla, la<br />

“vedo” in una dimensione generale<br />

ove l’Uman<strong>it</strong>à nel suo piccolo<br />

insieme si contenta della propria<br />

ident<strong>it</strong>à naturale”. In un’altra<br />

viene sottolineata una sorta di<br />

apertura dell’animo:<br />

“Viene spontaneo domandarci<br />

se, considerando il dolce e l’amaro<br />

di cui è fatta l’esistenza, non<br />

era meglio non essere nati” ma<br />

più in avanti alterna tale pessimistica<br />

“esplorazione ragionativa”<br />

r<strong>it</strong>enendo che “non possiamo<br />

sottrarci a tanto amare riflessioni<br />

prima con il conforto immediato<br />

di ciò che abbiamo creato e<br />

continuerà dopo di noi, poi con<br />

il conforto defin<strong>it</strong>ivo che il tempo<br />

cancellerà tutto; dopo questo<br />

passaggio si tornerà alla quiete”<br />

Da queste riflessioni di derivazione<br />

lucreziana e da altre, permeate<br />

di sofferto autobiografismo,<br />

Stelio Pandolfini trae ispirazione<br />

ed indica punti di riferimento<br />

ben defin<strong>it</strong>i per le opere, ed<strong>it</strong>e<br />

ed ined<strong>it</strong>e, in cui confluiscono<br />

gratificanti e motivati i consensi<br />

di cr<strong>it</strong>ici autorevoli, tra i quali<br />

primo va ricordato Salinari e<br />

quindi Spinazzola, Fiori e soprattutto<br />

Piromalli “un monumento<br />

di v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à, squis<strong>it</strong>ezza d’animo<br />

e poderosa attiv<strong>it</strong>à d’ingegno”.<br />

Definizione quasi epigrafica che,<br />

quando l’illustre conterraneo di<br />

Maropati scompare, Stelio Pandolfini<br />

completa con struggenti<br />

parole di ammirazione e commiato:<br />

“Massima la disponibil<strong>it</strong>à<br />

verso chiunque e in qualsiasi momento,<br />

la grande dote naturale di<br />

un uomo che chi a lui m’indirizzò<br />

aveva defin<strong>it</strong>o persona squis<strong>it</strong>a<br />

(ad indirizzarlo a Piromalli è l’amico<br />

Rocco Liberti).<br />

“Il ricordo più caro? Risento la<br />

sua voce suadente, di quando,<br />

esaur<strong>it</strong>o l’argomentare, prendeva<br />

l’ultimo libro delle sue letture e<br />

ne sceglieva le pagine più belle.<br />

Le parole fluivano come musica,<br />

lui si esaltava ed io m’incantavo.<br />

Ci lasciavamo con gli occhi lucidi”.<br />

All’intellettuale come Piromalli<br />

che appartiene alla storia<br />

Stelio Pandolfini dedica ciò che<br />

il cuore gli detta con la poetica<br />

eleganza che gli è propria. Ma è<br />

di sé che offre altro più compiutamente<br />

con uno spiccato senso<br />

del riserbo e del lim<strong>it</strong>e ossia la<br />

sua v<strong>it</strong>a intima con i sentimenti,<br />

le memorie, le passioni civili, le<br />

sensibil<strong>it</strong>à umane e culturali che<br />

formano la cifra del suo autentico<br />

essere e che si riverberano<br />

esaustivamente nelle lettere private<br />

ancor più che nelle prose e<br />

nelle poesie. Da esse emerge un<br />

uomo umano, uno Stelio Pandolfini<br />

attento, razionalmente lucido,<br />

sensibile alle varie tappe di<br />

questo travagliato “passaggio” e<br />

pure legato alle cose belle della<br />

natura e della v<strong>it</strong>a. “Mia madre<br />

le lettere di Geppino mil<strong>it</strong>are (il<br />

maggiore dei fratelli) e dall’Abissinia<br />

di mio padre dopo averle<br />

lette se le teneva strette sul cuore<br />

sino all’arrivo delle successive<br />

(….). L’ultima lettera di Ernesto (il<br />

secondo dei fratelli – il suo alter<br />

ego) sped<strong>it</strong>ami oggi di diciassette<br />

anni fa, sta ancora nel cassetto<br />

di questa scrivania e mi parla in<br />

continuazione, proseguendo un<br />

dialogo che così non finisce mai”.<br />

“Ho aperto la tua lettera adesso<br />

perché devo scriverti, altrimenti<br />

chissà quando l’avrei letta.<br />

Non so tu. Io seguo il calcio per<br />

disperazione, sforzandomi di non<br />

badare a tutto il putridume che<br />

sta dentro questo sport bellissimo.<br />

Devo leggere che X, uno che<br />

sa tirare calci al pallone e agli<br />

stinchi degli avversari, possiede<br />

un’immensa villa all’Olgiata con<br />

cinque piscine e idromassaggi e<br />

altre diavolerie. Penso a mio fratello<br />

Geppino che vendeva l’oro<br />

sottratto alla mamma per comprare<br />

le magliette giallo rosse<br />

dell’Aurora (…). Penso pure al<br />

tempo in cui giocavamo a carte<br />

un’aranciata e in quei momenti<br />

eravamo felici”.<br />

“Frugando tra le mie carte mi<br />

sono venuti sotto le mani alcuni<br />

miei racconti scr<strong>it</strong>ti tanti, tanti<br />

anni fa. Scorrendone le pagine li<br />

ho trovati migliori di come me li<br />

ricordavo… Ne ho raccolti cinque<br />

dal t<strong>it</strong>olo significativo “Contadina-quattro<br />

ballate e un canto” e<br />

dall’ancor più espressiva epigrafe<br />

“Una volta, in campagna, cantavano<br />

tutti”.<br />

“Sto portando a termine “Madonna<br />

con bambino” …. Materia<br />

scabro setta (d’altronde non è più<br />

tempo, per me, in trastulli, i temi<br />

fondamentali vanno affrontati di<br />

petto ….”Al giudizio relativamente<br />

negativo di Spinazzola è seguìto<br />

quello di Piromalli:<br />

“È un lavoro ottimo sotto ogni<br />

aspetto”<br />

“Siamo provvisori e, quel che è<br />

peggio, dobbiamo constatare che<br />

in questo breve passaggio ogni<br />

nostro sforzo teso a cambiare<br />

lo stato delle cose s’è mostrato<br />

vano”.<br />

“Ho deciso di finire in cenere e<br />

volare (…) per immergermi direttamente<br />

nella Terra”<br />

-“Tu così forte, Conta mantenere<br />

integro lo spir<strong>it</strong>o, vincere la<br />

stanchezza della carne con la vivezza<br />

della mente. Proprio come<br />

fai tu. E poi ricordati che resti<br />

sempre il mio primo lettore”<br />

“Fra le tante cose che vorrei<br />

realizzare: una cenetta con te,<br />

soli soli, magari in cucina, isolati<br />

da occhi ed orecchi estranei (…).<br />

Staremmo a mangiare senza dire<br />

una parola con ricordi e pensieri<br />

chissà quante volte ricordati e<br />

pensati.”<br />

“Si resiste come meglio si può<br />

alle insidie della v<strong>it</strong>a c<strong>it</strong>tadina”<br />

“L’odore penetrante di terra<br />

ed alberi che avvolge le case, il<br />

quieto respiro dei vicoletti carichi<br />

di rumori nascosti, i miei<br />

dorati mandarini che aspettano<br />

di venire raccolti, il Tuo caldo focolare<br />

di attese inv<strong>it</strong>anti”. Frammenti,<br />

questi, d’un sentire coerente<br />

e profondo.<br />

Poeta dal verso sempre ispirato,<br />

sapientemente costru<strong>it</strong>o, evocativo<br />

e musicale:<br />

“Non può essere.<br />

Dicono che morrai, paese mio,<br />

malato di diaspora,<br />

che all’ombra dei tuoi monti<br />

solo morti resteranno<br />

e alberi.<br />

Io dico no! Non può essere<br />

Che questa terra senza un<br />

nome resti,<br />

che sia vano questo nascere<br />

questo soffrire questo vivere,<br />

che i figli lontani una madre<br />

non abbiano<br />

cui guardare come meta dei<br />

loro sogni di zingari.<br />

Lascia”gli occhi lucidi” il tono<br />

elegiaco “d’una lontana memoria<br />

sempre nuova”.<br />

Fra me e te – ad ernesto –<br />

Inutilmente mi parli, e mi<br />

guardi<br />

Cercando di capire il mio sorriso;<br />

io ascolto la tenera voce<br />

d’una lontana memoria sempre<br />

nuova:<br />

di quelle sere, a Bagnara,<br />

quando andavo sulla strada del<br />

monte<br />

nell’aria cristallina<br />

mirando le cime cangianti<br />

il sole rutilante sul mare,<br />

e poi al r<strong>it</strong>orno<br />

-immacolata era la pace del<br />

crepuscolo –<br />

non sentivo che l’olezzo dei<br />

campi<br />

e del latte appena munto<br />

che ti portavo.


32 33<br />

Il monte di pietà di Palmi<br />

Oppido - antica sede Monte dei pegni -<br />

di Rocco Liberti<br />

a scr<strong>it</strong>to il De Salvo, die-<br />

Htro ricerca esper<strong>it</strong>a in un<br />

opuscolo stampato a Palmi nel<br />

1876, che il locale monte di pietà<br />

è stato stabil<strong>it</strong>o da d. Gregorio<br />

Rossi con testamento del 9 novembre<br />

1737 a beneficio dei soli<br />

ab<strong>it</strong>anti della c<strong>it</strong>tà ed è entrato<br />

in funzione tra il 1749 ed il 1756.<br />

Effettivamente, come possiamo<br />

agevolmente ricavare da un atto<br />

notarile del 19 febbraio 1749, con<br />

attrice la sorella del Rossi, donna<br />

Antonia detta anche donna Tolla,<br />

la notizia risponde al vero.<br />

Testava in quell’occasione d.<br />

Tolla che il «Sagro Monte di Pietà è<br />

stato ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o ed ordinato eriggersi»<br />

dal fu d. Gregorio Rossi figlio<br />

di Scipione e mar<strong>it</strong>o di d. Giulia<br />

Valenzisi col suo ultimo testamento<br />

del 9 nov. 1737 e ch’era giunto<br />

ormai il momento di dare corpo<br />

all’iniziativa dati i decessi di d.<br />

Anna Maria (1748), figlia del Gregorio<br />

predetto e, in età pupillare,<br />

della propria, d. Vincenza (1744),<br />

avuta dal matrimonio con d. Casimiro<br />

Coscinà (1734) e ch’essa,<br />

peraltro, veniva a rinunziare alla<br />

maggior parte dell’usufrutto sui<br />

beni avuti in retaggio. Desiderando<br />

che un tale ente fosse varato<br />

prima di morire, in considerazione<br />

che si trovava in «età cadente»,<br />

ratificava ed accettava quanto il<br />

fratello aveva disposto e fondava<br />

da quel giorno con le clausole già<br />

previste il monte «colli Beni, Iussi,<br />

raggioni e pretentioni da essa<br />

medesima cedenti, et donandi»<br />

allo stesso e, per esso, logicamente,<br />

agli ufficiali preposti, i quali<br />

in parte risultavano già nominati<br />

nel testamento del 1737 in parte<br />

ancora da eleggersi. Detta testatrice,<br />

nel frangente, veniva a devolvere<br />

alla nuova pia ist<strong>it</strong>uzione,<br />

eccezion fatta per «alcuni beni<br />

stabbili ed annui censi... per suo<br />

preciso comodo, sua v<strong>it</strong>a durante»,<br />

anche i cred<strong>it</strong>i che avessero<br />

potuto provenirle da ered<strong>it</strong>à «paterna,<br />

materna, sororia, zierna<br />

ed Averna», nonché l’usufrutto sui<br />

beni del fratello sia mobili come<br />

stabili, oro, argento, lavorati,<br />

annui censi, suppellettili, danari<br />

contanti, le somme in ragione dei<br />

538 ducati accred<strong>it</strong>ati per spese<br />

già effettuate, il recupero di<br />

beni detenuti indeb<strong>it</strong>amente da<br />

d. Casimiro Coscinà e di «Cassa, e<br />

Bagugli pieni di beni mobili», che<br />

si trovavano in consegna a Nicola<br />

Baghalà.<br />

Volendo che si desse il via rapidamente<br />

all’erezione del monte<br />

e comprendendo che occorreva<br />

provvedere alle prime spese sia<br />

per il varo dell’iniziativa che per<br />

affrontare le l<strong>it</strong>i da muovere al<br />

Coscinà e ad altri, d. Tolla stabiliva<br />

la vend<strong>it</strong>a di quanto trattenuto<br />

dal Baghalà, vend<strong>it</strong>a che affidava<br />

al canonico d. Carlo Antonio Lacquan<strong>it</strong>i<br />

con l’assistenza del sindaco<br />

d. Gio. Battista Candiloro.<br />

Necess<strong>it</strong>ando dell’altro denaro,<br />

si poteva far ricorso soltanto ai<br />

frutti, intendendo lasciare i beni<br />

del tutto inalienabili. Cost<strong>it</strong>uiva<br />

il fondamento del monte di pietà<br />

palmese una serie di beni mobili<br />

ed immobili veramente cospicua:<br />

un oliveto in contrada sotto le<br />

Stalle, un giardino in c.da L’Acqua<br />

degli Olivi con «celzi, vigna,<br />

ficari ed altri alberi fruttiferi e<br />

cassa di fabrica; uno stabile» in<br />

c.da La Marina con «celzi negri;<br />

olivi» in c.da La Croce delli Morti,<br />

due stabili» in c.da La Gubbia con<br />

«ortal<strong>it</strong>ij, celzi negri e bianchi;<br />

uno stabile» in c.da Sambiceli con<br />

«celzi negri; olivari d’aumento;<br />

volerino di celsi e casa di fabrica;<br />

uno stabile» in c.da Lo Salice con<br />

«pomari e alcuni piedi d’olivare;<br />

una vigna di circa tre migliara»<br />

in c.da Folari, la «casa palatiata»<br />

ab<strong>it</strong>ata da d. Tolla nel quartiere<br />

Lo Rosario; 2 case nel medesimo<br />

quartiere, annuo censo di ducati<br />

5 e grana 75 dovuto dagli eredi<br />

del qm. mastro Domenico Repaci<br />

su una casa del quartiere Santo<br />

Nicola; annuo censo di 21 carlini<br />

pagato dal rev. d. Francesco Sbarbato<br />

su uno stabile di c.da Lo Crismo;<br />

annuo censo di 4 «stuppelli<br />

di grani bianchi alla magra» dovuto<br />

da Filippo Longo e figli su stabile<br />

di c.da Lo Rinazzo. D. Tolla<br />

Rossi, con successivo atto notarile<br />

del 5 settembre 1753, facendo riferimento<br />

ad un altare della Pietà<br />

nella chiesa del Rosario e ad una<br />

venerabile cappella dallo stesso<br />

t<strong>it</strong>olo, che avrebbe dovuto essere<br />

trasfer<strong>it</strong>a nella chiesa da costruirsi<br />

«nel Sagro Monte della Pietà<br />

fondato dalla famiglia d’essa D.<br />

Tolla», ha deliberato l’offerta di<br />

un cap<strong>it</strong>ale a garanzìa della celebrazione<br />

di una messa settimanale<br />

ed al riguardo venne ad accordi<br />

con i reverendi padri riformati d.<br />

Bruno e d. Antonino Trifiletti.<br />

Non essendo riusc<strong>it</strong>i a rintracciare<br />

l’atto originario della cost<strong>it</strong>uzione<br />

del monte, per qualche<br />

altro minimo, ma indispensabile<br />

tassello, non possiamo che rifarci<br />

all’opuscolo, cui ha attinto il De<br />

Salvo. Ha riportato in esso l’autore<br />

Giuseppe Impalà, in sequela ad un<br />

fiume di parole sugli ist<strong>it</strong>uti car<strong>it</strong>ativi<br />

in genere, che il Rossi, a torto<br />

considerato un grande usurajo»<br />

ed un detentore in v<strong>it</strong>a di depos<strong>it</strong>i<br />

di pegni, è stato spinto nella sua<br />

azione da impulso filantropico verso<br />

i conc<strong>it</strong>tadini, anche se, per la<br />

ver<strong>it</strong>à, aveva ancorato la sua fondazione<br />

al caso che fossero morti i<br />

suoi discendenti diretti.<br />

Questi i dati più importanti che<br />

si ottengono dal lavoro dell’Impalà.<br />

Il monte, una volta avviato,<br />

avrebbe dovuto aver sede in un<br />

fabbricato di proprietà del testatore<br />

nel quartiere del “Salvadore”,<br />

mentre nello spiazzo adiacente<br />

ci si impegnava a costruire<br />

una chiesa con la denominazione<br />

di S. Maria della Pietà, nella quale<br />

stabilire il peso di 2 messe annue<br />

in suffragio della sua anima.<br />

L’amministrazione era riservata<br />

a persone usc<strong>it</strong>e da un’elezione<br />

a scrutinio segreto da effettuarsi<br />

nel tempio nell’ultima domenica<br />

di settembre, giornata dedicata<br />

alla Madonna sotto lo stesso t<strong>it</strong>olo.<br />

Le prime nomine riguardavano<br />

elementi della cerchia degli amici<br />

con preferenza ad esponenti<br />

delle famiglie Rossi e Grassi e, se<br />

ancora vivo, primo governatore<br />

avrebbe dovuto essere il cugino d.<br />

Nicola Grassi. Tale carica, addir<strong>it</strong>tura,<br />

sarebbe stata trasmissibile<br />

da «primogen<strong>it</strong>o in primogen<strong>it</strong>o»<br />

quasi per invest<strong>it</strong>ura dinastica. Il<br />

pegno andava lim<strong>it</strong>ato alla cifra di<br />

25 ducati senza alcun interesse in<br />

contropart<strong>it</strong>a, ma, trascorsi due<br />

anni dalla concessione del prest<strong>it</strong>o,<br />

gli oggetti depos<strong>it</strong>ati andavano<br />

incontro a pubblico incanto. Mol-<br />

to probabilmente, l’erezione del<br />

monte è stata resa possibile in<br />

segu<strong>it</strong>o alla morte di d. Tolla avvenuta<br />

il 20 febbraio 1756 in età<br />

di circa 90 anni.<br />

In mer<strong>it</strong>o alla questione delle<br />

nomine e su altro particolare<br />

concernente la v<strong>it</strong>a del monte<br />

c’illumina opportunamente un<br />

atto notarile del 13 maggio 1771,<br />

dal quale si apprende soprattutto<br />

come le disposizioni impart<strong>it</strong>e<br />

dal Rossi fossero state eseguìte a<br />

puntino. All’epoca risultava, infatti,<br />

«Governatore perpetuo del<br />

Pio Monte... di Palmi, sotto il t<strong>it</strong>olo<br />

della Madonna della Pietà» d.<br />

Pasquale Grassi, figlio del Nicola<br />

predestinato ad essere il primo<br />

responsabile. Tra “officiali, e rettori”<br />

poi si dà il caso di rilevare la<br />

presenza di 4 “Cappellani perpetui”<br />

aventi l’obbligo di celebrare<br />

90 messe annue «in perpetuum,<br />

ed in infin<strong>it</strong>um per l’Anima del<br />

qm. Ch.co D. Gio. Petro Rossi».<br />

Rientrando anche l’invest<strong>it</strong>ura di<br />

detti tra i poteri concessi al governatore,<br />

questi nell’occasione<br />

dava la sua preferenza al chierico<br />

novizio d. Giuseppe Serrao di<br />

Castelmonardo, il quale con tale<br />

incarico e la cost<strong>it</strong>uzione del richiesto<br />

patrimonio avrebbe potuto<br />

benissimo pervenire all’ordinazione.<br />

Secondo ancora l’Impalà,<br />

segu<strong>it</strong>o dal De Salvo, il monte di<br />

pietà di Palmi, ad un trentennio<br />

circa di distanza dal suo avvìo,<br />

doveva incappare nella più completa<br />

rovina complice l’arcinoto<br />

terremoto del 1783, ma il danno<br />

maggiore, come rifer<strong>it</strong>o, è venuto<br />

a riceverlo sicuramente al momento<br />

del doppio sacco operato<br />

dai briganti nel 1807 e 1809.<br />

In conseguenza di decreti degli<br />

anni 1810 e 1812 l’opera pia<br />

è passata sotto il pieno controllo<br />

del governo e la famiglia Grassi<br />

ha fin<strong>it</strong>o di esprimere il principale<br />

amministratore. Però, ancora per<br />

vario tempo si è trattato soltanto<br />

di assicurare la gestione dei fondi<br />

ubicati nelle contrade Trachini<br />

o Triarie, Salice, Sambiceli, Fazio<br />

seu Canali, Torrione, Croce dei<br />

morti, Elice, Crismo, Valle, di una<br />

cava di calce ed una bottega s<strong>it</strong>a<br />

nel quartiere la Piazza. Successivamente,<br />

detti beni sono stati<br />

venduti all’asta, ad eccezione<br />

di Salice, Crismo ed Elice e si è<br />

ottenuto un frutto di 4<strong>30</strong> ducati<br />

annui. In prosieguo, l’amministrazione<br />

ha provveduto all’acquisto<br />

del fondo Bosco nella adiacenze<br />

di Lubrichi.<br />

Il ripristino delle operazioni di<br />

pegno e spegno è avvenuta con<br />

decreto reale del 14 marzo 1831,<br />

che, assegnando per cap<strong>it</strong>ale iniziale<br />

700 ducati cost<strong>it</strong>uenti «l’avanzo<br />

dei luoghi pii comunali»,<br />

ha prescr<strong>it</strong>to l’applicazione delle<br />

stesse regole approvate il 12 aprile<br />

1828 a favore dell’ente oppidese.<br />

Passato dalla commissione di<br />

beneficenza alla congregazione<br />

di car<strong>it</strong>à, lo statuto originario<br />

del monte n’è risultato parecchio<br />

modificato. Sono rimasti in piedi<br />

il legato delle messe e l’agevolazione<br />

di non pagare interessi per<br />

un determinato periodo per pegni<br />

fino a lire 25 e 50 centesimi ed<br />

è spar<strong>it</strong>a la clausola che voleva<br />

riservato ai c<strong>it</strong>tadini di Palmi il<br />

dir<strong>it</strong>to ad usufruire dei benefìci<br />

previsti.


Prestigioso successo in Sardegna per il nostro chef<br />

enzo Cannatà!<br />

di Giuseppe Sgrò<br />

BACCO E L’AGNELLO<br />

PRIMA RASSEGNA DEDICATA ALL’AGNELLO DI SARDEGNA IGP AI VINI E ALL’AGROALIMENTARE<br />

I due vinc<strong>it</strong>ori:<br />

a sinistra lo chef Enzo Cannatà<br />

Il piatto presentato dal team calabrese<br />

razie al talento dei suoi chef, l’Associazione Pro-<br />

Gfessionale Cuochi Calabresi ottiene un’altra prestigiosa<br />

affermazione, stavolta fuori dai propri confini,<br />

in Sardegna: la prima edizione della rassegna “bacco<br />

e l’Agnello”, svoltasi presso l’hotel “Nuraghe Arvu” di<br />

Cala Gonone, Dorgali (Nu), il 12 e il 13 maggio scorsi,<br />

ha infatti registrato il successo del nostro chef enzo<br />

Cannatà, di C<strong>it</strong>tanova (Rc). Organizzata dal comune<br />

della c<strong>it</strong>tadina sarda in collaborazione con l’Accademia<br />

Internazionale epulae, la competizione gastronomica<br />

aveva come tema “L’Agnello di Sardegna Igp a tavola”:<br />

tutti gli chef partecipanti, in rappresentanza delle<br />

varie regioni <strong>it</strong>aliane, hanno pertanto sviluppato nella<br />

loro proposta culinaria una personale reinterpretazione<br />

di questo prodotto tipico. Al termine della preparazione<br />

e della degustazione dei piatti preparati dai concorrenti,<br />

la giuria tecnica, che annoverava fra i suoi membri<br />

l’agronomo di Palmi Walter Cricrì, Direttore dell’Ist<strong>it</strong>uto<br />

Nazionale Assaggiatori Pane, ed era presieduta dal presidente<br />

nazionale dell’Accademia Epulae, il giornalista<br />

enogastronomico Angelo Concas, ha deciso di conferire<br />

il primo premio, ex aequo, allo chef Enzo Cannatà,<br />

rappresentante della Calabria, e a Stefano Aldreghetti,<br />

proveniente dal Veneto. Coadiuvato dallo chef Nicola<br />

Alessi, lo chef Cannatà ha proposto dei “Medaglioni di<br />

agnello sardo con erbe del med<strong>it</strong>erraneo al profumo di<br />

liquirizia con schiacciatina di patate e carciofi”: una<br />

pietanza che ha rivelato un forte legame con la tradizione,<br />

esaltata attraverso l’impiego di erbe spontanee<br />

del terr<strong>it</strong>orio e arricch<strong>it</strong>a dall’ined<strong>it</strong>o connubio con la<br />

liquirizia, autentica firma di calabres<strong>it</strong>à apposta dai<br />

nostri chef. La manifestazione si è aperta la mattina<br />

con un convegno di alto profilo dedicato all’Agnello, ai<br />

vini ed all’enogastronomia del terr<strong>it</strong>orio dorgalese ed<br />

è prosegu<strong>it</strong>a con una degustazione aperta al pubblico,<br />

che ha anticipato la competizione vera e propria tra<br />

chef: prima di sottoporlo al competente giudizio della<br />

giuria, tutti i cuochi partecipanti hanno presentato il<br />

loro piatto agli osp<strong>it</strong>i presenti, che hanno espresso il<br />

proprio voto, attribuendo anche in questa occasione<br />

un prestigioso riconoscimento al piatto del team calabrese,<br />

classificatosi al secondo posto, quale fortunato<br />

preludio del successivo trionfo.<br />

34 35<br />

di Walter Cricrì<br />

algrado la nostra “evoluzione”, non<br />

Mabbiamo perso le nostre capac<strong>it</strong>à<br />

sensoriali, le abbiamo private di “autor<strong>it</strong>à”,<br />

occultate sotto la moderna, sproporzionata<br />

disponibil<strong>it</strong>à di cibo. Viviamo<br />

tempi di involuzione sensoriale, i nostri<br />

cinque sensi stanno perdendo la nostra<br />

congen<strong>it</strong>a att<strong>it</strong>udine di scegliere gli alimenti,<br />

mediante sollec<strong>it</strong>azioni sensoriali.<br />

Di conseguenza ci nutriamo senza essere<br />

più capaci di selezionare il proprio cibo<br />

in base alla istintiva comprensione sensoriale.<br />

Vorremmo occuparci delle nostre<br />

espe rienze più comuni. Cosa c’è di più<br />

comune dell’assaporare il gusto di una<br />

pietanza, quando si ha fame, e di trarne<br />

piacere? Cosa c’è di più naturale del rifiutarsi<br />

di mangiare quando non si ha fame<br />

o quan do il cibo non è buono? Si tratta<br />

di conoscenze quotidiane, fonte di piccoli<br />

appagamenti o di piccole frustrazioni.<br />

Si tratta anche di mo menti più preziosi,<br />

di pranzi della domenica preparati con<br />

cura, im band<strong>it</strong>i, vissuti con entusiasmo, e<br />

poi ripetutamente commentati.<br />

Siamo sempre più spesso condizionati<br />

(soprattutto i nostri ragazzi) da cibi troppo<br />

ric chi, troppo appet<strong>it</strong>osi, concep<strong>it</strong>i<br />

da industrie attente più al proprio giro<br />

d’affari, che alla salute dei consumatori,<br />

che violentano la saggezza del corpo,<br />

sedotto dall’unione di zuccheri e grassi,<br />

e che incrementano la massa adiposa di<br />

un <strong>numero</strong> sempre maggiore di consumatori.<br />

Il sovrappeso, un tempo espressione<br />

di abbondanza, indicatore di prosper<strong>it</strong>à<br />

eco nomica che consentiva l’accesso alla<br />

buona tavola, oggi è una patologia delle<br />

classi meno ambienti nelle società industrializzate.<br />

Gli occhi, la bocca e gli altri organi di<br />

senso conoscono gli alimenti. Il corpo<br />

umano avrebbe l’abil<strong>it</strong>à di prediligere gli<br />

alimenti scegliendoli sulla base della loro<br />

diversa composizione chimica. I cinque<br />

sensi sono guide naturali capaci di vagliare<br />

il cibo, di cui le cellule hanno bisogno.<br />

Nella nutrizione, i cinque sensi, non<br />

Nutrirsi con i Sensi<br />

La ricerca deL cibo ideaLe, sui scaffaLi deL negozio o aL mercato rionaLe, può essere effettuata utiLizzando<br />

iL nostro Laboratorio di anaLisi personaLe: i 5 sensi, basta averLi ben addestrati e aLLenati.<br />

hanno solo la funzione di procurare<br />

edonismo alimentare, ma soprattutto di<br />

guidare l’interesse nella scelta del cibo<br />

ideale, richiesto dal nostro organismo.<br />

Per fare qualche esempio, il gusto dolce<br />

di un cibo indica la presenza di carboidrati.<br />

Il gusto acido, la presenza di proteine,<br />

grassi, acidi organici. L’amaro, in<br />

natura, è un gusto difensivo, protettivo<br />

perché informa il cervello sul potenziale<br />

pericolo che un cibo amaro possiede.<br />

Un eccesso di amaro in un alimento causa<br />

vom<strong>it</strong>o, rifiuto del cibo. L’amaro blocca<br />

la assunzione di cibo, per questo motivo<br />

siamo portati a concludere un pasto con<br />

l’amaro!<br />

Gli alimenti parlano con i nostri sensi<br />

attraverso le stimolazioni chimiche e fisiche.<br />

E’ da sempre un linguaggio di v<strong>it</strong>ale<br />

importanza, di cui si sta progressivamente<br />

perdendo la capac<strong>it</strong>à innata, data<br />

dalla natura, per la conservazione della<br />

salute e della specie.<br />

La maggior parte dei circu<strong>it</strong>i cerebrali,<br />

che comandano la fame e il piacere, si<br />

non sarebbe tutto più sempLice se un essere<br />

razionaLe ingerisse La sua dose giornaLiera di<br />

zuccheri rapidi e di zuccheri Lenti, di aminoacidi<br />

essenziaLi, di omega-3 e di omega-6, di fibre,<br />

di v<strong>it</strong>amine e di oLigoeLementi neLLe proporzioni<br />

richieste, senza L’imbarazzo di segnaLi sensoriaLi<br />

più fastidiosi che utiLi?<br />

sono formati prima della comparsa dei<br />

primati. Ci furono poi lenti adattamenti<br />

che hanno trasformato colui che mangia<br />

in ciò che è oggi.<br />

Nel giro di qualche decennio però -pochissimo<br />

sulla scala evolutiva- l’”ammodernamento”<br />

alimentare, con le sue<br />

conseguenze economiche e culturali, ha<br />

completamente stravolto il paesaggio<br />

nutr<strong>it</strong>ivo, mentre il consumatore è rimasto,<br />

biologicamente parlando, lo stesso<br />

di centinaia di migliaia di anni fa. Gli alimenti,<br />

che da tempi immemorabili erano<br />

rari, faticosi da procurare per la maggior<br />

parte degli esseri umani, con una disponibil<strong>it</strong>à<br />

episodica, è divenuto abbondante,<br />

comodamente abbordabile e sempre<br />

disponibile.<br />

Se in passato la scelta alimentare era<br />

per necess<strong>it</strong>à accettabilmente monotona,<br />

ora è divenuta sempre più diversificata,<br />

ma purtroppo l’apporto calorico dei<br />

prodotti non smette di crescere. Mangiamo<br />

smodatamente, cibi troppo ricchi,<br />

non facciamo abbastanza sforzi per ottenerli<br />

e soffriamo di malattie da sovrabbondanza,<br />

di malattie cardiovascolari.<br />

Anche per ciò, gran parte dei mezzi di<br />

cui l’organismo dispone per controllare<br />

l’alimentazione, passa attraverso l’uso<br />

dei sensi, soprattutto da quelli chiamati<br />

chimici: l’o dorato e il gusto, dotati per<br />

acquisizione della sorprendente capac<strong>it</strong>à<br />

di generare piacere, dispiacere o disgusto.<br />

Il linguaggio degli alimenti vegetali<br />

sono i colori, scelti durante la loro evoluzione<br />

naturale, per assicurare la propria<br />

integr<strong>it</strong>à e resistere meglio al variare della<br />

irradiazione del sole e delle condizioni<br />

climatiche.<br />

Mangiare bene e trarne un leg<strong>it</strong>timo<br />

piacere non è quindi così semplice, come<br />

ci piacerebbe pensare. Per i nostri giovani<br />

diventerà sempre più difficile, se non<br />

deb<strong>it</strong>amente “addestrati” a distinguere il<br />

genuino dall’imbroglio.<br />

Oggi i nostri sensi sono ingannati, raggirati<br />

da alimenti manipolati per renderli<br />

più appetibili, coltivati e allevati in modo<br />

intensivo, forzati nel loro ciclo biologico.<br />

Fermiamoci, per ripartire dai nostri cinque<br />

sensi, vere naturali guide nella scelta<br />

del nostro cibo quotidiano.


DEBUTTO AL vERTICE<br />

PER LE ALLIEvE DELLA<br />

di Simona Tripodina<br />

KOLBE<br />

Da sinistra - Angela Bonaccorso, Alessia Denaro Maria Chiara Gentile,<br />

Desirè Speranza, Federica Giannone, Luciana Cipri, Valeria Croc<strong>it</strong>ta<br />

l 29 aprile <strong>2012</strong> presso la palestra CONI di Catanzaro, le allieve<br />

Idella Società Sportiva R<strong>it</strong>mica KOLBE di Palmi, hanno fatto il loro<br />

debutto nelle competizioni di ginnastica r<strong>it</strong>mica, partecipando ad<br />

una gara regionale di serie D. Le ginnaste Maria Chiara Gentile, Desirè<br />

Speranza, Alessia Denaro e Federica Giannone, in segu<strong>it</strong>o alla<br />

eccellente performance composta da: un singolo col cerchio, un doppio<br />

con palla e nastro e una prova a corpo libero di squadra; hanno<br />

mer<strong>it</strong>atamente riportato un primo posto imponendosi sulle dirette<br />

avversarie provenienti da altre palestre della regione. Lusinghiero il<br />

risultato, certamente mer<strong>it</strong>o, delle istruttrici Luciana Cipri ed Angela<br />

Bonaccorso che, oltre alla impeccabile preparazione delle atlete<br />

ed alla disciplina loro inculcata, sanno sempre operare le opportune<br />

scelte per non deludere, comunque, i sacrifici di tutti coloro che<br />

credono nello sport. Il plauso va, dunque, alle istruttrici oltre che<br />

alle giovanissime atlete, che hanno saputo interpretare al meglio gli<br />

insegnamenti regalando alla c<strong>it</strong>tà di Palmi, un seppur piccolo t<strong>it</strong>olo,<br />

che comunque la rende grande nel panorama calabrese.<br />

36 37<br />

di Rocco Cadile<br />

Zurigo, nell’ultimo test amichevole, prima degli europei,<br />

A l’Italia cede 3-0 alla Russia, uscendone umiliata e quello<br />

che più ha impressionato negativamente, nell’indifferenza dei<br />

18000 tifosi <strong>it</strong>aliani. Quel silenzio di fine part<strong>it</strong>a, messo in evidenza<br />

dal cronista, la dice lunga sullo stato d’animo di chi al<br />

calcio ormai non ci crede più. Un calcio trad<strong>it</strong>o e vilipeso. Nella<br />

formazione Italiana aleggia l’ombra di alcuni calciatori indagati<br />

per il calcio scommesse. Nemmeno la Nazionale che, dovrebbe<br />

rappresentare l’orgoglio calcistico dell’Italia, è più credibile.<br />

Una volta ci si stava attaccati davanti allo schermo per non perdere<br />

l’appuntamento con gli azzurri, perché ogni <strong>it</strong>aliano s’identificava<br />

e fremeva per le sorti della squadra. Adesso non è<br />

più così. Il calcio è ormai malato, a cominciare dai campionati<br />

dilettantistici per finire alla massima serie e, bisogna correre<br />

al capezzale per curarlo e rest<strong>it</strong>uirgli quei valori ormai svan<strong>it</strong>i.<br />

Nessuno può accettare e nemmeno giustificare che dei ragazzi<br />

professionisti, che hanno avuto la fortuna di trovarsi in un aureo<br />

mondo, debbano dedicarsi alla truffa, al commercio delle<br />

part<strong>it</strong>e e alla svend<strong>it</strong>a degli ideali. Quegli ideali di cui tanto si<br />

parla che, sono stati e, speriamo lo siano ancora, il vangelo e<br />

la guida di tantissimi sportivi cresciuti nell’onestà e nella saggezza.<br />

E pensare che trattasi di ragazzi che dalla v<strong>it</strong>a hanno<br />

No! Preferisco giocare, giuro<br />

che mi comporterò bene!<br />

Andate a zappare!<br />

tutto: soldi, affetti, amori e privilegi di ogni genere. Qualcuno<br />

dirà che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio e che quelli<br />

coinvolti con calciopoli, sono una minima parte. A questo ci crediamo<br />

poco, perché anche se la maggioranza respinge il coinvolgimento,<br />

sono quantomeno reticenti e quindi da considerarsi<br />

complici che alimentano questo sporco giro. La dimostrazione<br />

eloquente è quella relativa della part<strong>it</strong>a Siena-Varese, dove<br />

emergono particolari sconcertanti: Il Presidente del Siena Mezzaroma,<br />

avrebbe chiesto alla sua squadra di perdere il match.<br />

Tutto lo staff era a conoscenza e tutti sapevano, ecco perché è<br />

sconcertante. Perché i calciatori che hanno rifiutato la richiesta<br />

del presidente non si sono ribellati denunciando sub<strong>it</strong>o il caso e<br />

l’hanno fatto dopo che è scoppiato lo scandalo? Il calciatore del<br />

Gubbio (serie B) Simone Farina che ha segnalato una combine,<br />

è da considerarsi una “mosca bianca”, tanto da fare notizia,<br />

passando per un eroe e per questo motivo convocato per premio<br />

nella Nazionale. E’ ridicolo che un comportamento responsabile<br />

e civile che dovrebbe appartenere a tutti, debba passare per un<br />

episodio eccezionale. Purtroppo, la cosa che più fa male è che<br />

in tutto questo sudiciume sono coinvolti giocatori, ultrà, addetti<br />

ai lavori e finanche i presidenti, coloro che rappresentavano in<br />

passato la guida per la cresc<strong>it</strong>a dei giovani. Sono persone indegni<br />

e trad<strong>it</strong>ori della società. Che cosa spiegheremo ai bambini<br />

che si identificano nei loro idoli: che le part<strong>it</strong>e si possono vincere,<br />

perdere e anche vendere? Viene in mente quel ragazzino<br />

con indosso la maglia di Doni, suo idolo, che pianse dopo avere<br />

appreso la notizia del suo arresto. Ecco perché diciamo che il<br />

calcio è fall<strong>it</strong>o e che i calciatori sono dei mercenari. L’hanno dimostrato<br />

anche quando minacciarono lo sciopero con il fermo<br />

del campionato, perché il nuovo governo, ha introdotto nella<br />

manovra, il “contributo di solidarietà” che prevede un prelievo<br />

di una piccola percentuale dai redd<strong>it</strong>i superiori a 150.000 euro.<br />

Ebbene, i nostri “modelli” che guadagnano milioni di euro vorrebbero<br />

sottrarsi caricando il balzello ai poveri impiegati con<br />

stipendi da fame. Farebbero bene che guardassero ogni tanto<br />

a quelle molte persone indigenti che vivono sulla soglia della<br />

povertà. Il loro esempio di spreco di denaro è ingordigia è<br />

un’offesa per quei padri di famiglia che hanno perso il lavoro,<br />

ai cassintegrati o a coloro che per disperazione compiono gesti<br />

estremi. Il prezzo più alto lo pagano gli Italiani defin<strong>it</strong>i all’estero,<br />

riportando le parole di Giovanni Trapattoni, “mafiosi e<br />

intrallazzoni”, ma principalmente i tifosi che rappresentano la<br />

parte più sana e genuina di questo sporco mondo. Sono proprio<br />

loro i più amareggiati e ingannati, quelli cui gli hanno tolto il<br />

piacere di vedere quel calcio fatto di sudore, rabbia e v<strong>it</strong>torie<br />

ottenute sul campo in maniera trasparente e senza ombre.<br />

Sentire sui campi da calcio frasi, come “ANDATE A ZAPPARE”,<br />

indirizzati ai calciatori e ai dirigenti inetti e incapaci, è il preludio<br />

che forse qualcosa sta cambiando. In molti ipotizzano e<br />

sperano che “la v<strong>it</strong>toria più bella, ancora prima di quella sul<br />

campo, sarebbe quella sulla coscienza dei detrattori che hanno<br />

deturpato lo spettacolo più bello al mondo”.


38 39<br />

Dalla terra al cielo<br />

di Daniele Gagliardo<br />

fari proiettati sull’enorme<br />

I palcoscenico si spengono in<br />

rapida sequenza, velando gli oggetti<br />

di scena rimasti accanto<br />

alle quinte impolverate. In ordine<br />

sparso gli ultimi spettatori in tutta<br />

fretta vanno via. Riecheggia il<br />

rumore dei tacchi a spillo che le<br />

signore cercano di controllare in<br />

una stabil<strong>it</strong>à precaria, come fossero<br />

equilibriste alle prime armi<br />

mentre, nell’ambiente circostante,<br />

si avverte un forte odore di<br />

naftalina proveniente da un paletot<br />

riesumato dal profondo di<br />

qualche guardaroba. Trapela dal<br />

volto dei presenti la convinzione<br />

che, nell’acquistare il biglietto<br />

d’ingresso, i propri soldi siano<br />

stati invest<strong>it</strong>i in maniera proficua.<br />

Come formiche laboriose<br />

fanno r<strong>it</strong>orno a casa seguendo la<br />

scia della luna, anch’essa soddisfatta<br />

dallo spettacolo appena<br />

concluso. All’usc<strong>it</strong>a le locandine<br />

affisse alla bacheca non prevedono<br />

repliche future. Lucio è chiuso<br />

nel suo camerino. Questa volta<br />

non concede interviste, foto e<br />

né tantomeno autografi. Vuole<br />

restare da solo, stanco, provato<br />

e quasi afono per avere dato il<br />

massimo di sé stesso. Nelle sue<br />

lenti tonde rispecchiano le luci<br />

poste come cornice, ai bordi dello<br />

specchio del trucco, dove istantanee<br />

fanno capolino immortalando<br />

nell’inganno attimi di esistenza.<br />

Ognuna di loro rappresenta per<br />

lui una storia, un’emozione indelebile,<br />

un attimo di v<strong>it</strong>a rubato al<br />

tempo, un flash emotivo che la<br />

mente non ha saputo trattenere.<br />

Un’offuscata malinconia lo avvolge<br />

ascoltando il rovinoso silenzio<br />

di quella stanza. La musica è stata<br />

sempre la sua v<strong>it</strong>a e non sopporta<br />

che il vuoto riecheggi nella<br />

mente. L’ inseparabile clarinetto,<br />

compagno fedele di innumerevoli<br />

concerti, è deposto mestamente<br />

nella custodia. Lucio continua a<br />

specchiarsi, scrutando ogni singola<br />

ruga del suo volto. Sono solchi<br />

che la v<strong>it</strong>a gli ha segnato e nei<br />

quali ha impiantato il seme, facendo<br />

germogliare composizioni<br />

musicali che non sfioriranno nel<br />

tempo, storie di amori che ogni<br />

alba riproporrà nel suo ciclo incessante,<br />

assieme allo scrosciare<br />

dell’acqua che si infrange violentemente<br />

sugli scogli. La cronaca<br />

appena narrata, segna l’epilogo di<br />

una storia dosata sapientemente<br />

tra note e chiavi di violino ed inser<strong>it</strong>a<br />

tra cinque linee sovrastanti<br />

con innata padronanza da un<br />

grande maestro che risponde al<br />

nome di Lucio Dalla. L’ho iniziato<br />

a conoscere verso la fine degli<br />

anni ’70 ascoltando la sua musica<br />

dallo Stereo 8, reperto archeologico<br />

assieme alle mastodontiche<br />

audio cassette pesanti come<br />

mammut. Testi a volte trasgressivi<br />

per un artista all’avanguardia<br />

che non accettava in maniera<br />

assoluta di conformarsi all’epoca<br />

che stava vivendo. Dotato di una<br />

sensibil<strong>it</strong>à particolare che lo rendeva<br />

unico nel suo genere, la discrezione<br />

di Dalla lo confermava<br />

come anti-divo per eccellenza.<br />

Ha sempre percorso le strade c<strong>it</strong>tadine<br />

della sua tanto amata Bologna<br />

con disinvoltura, mischiandosi<br />

tra gente comune alla quale<br />

era particolarmente legato e, dalla<br />

quale, veniva ricambiato con<br />

spontaneo affetto. L’amore, nella<br />

sua v<strong>it</strong>a giocava un ruolo fondamentale.<br />

I testi delle canzoni rap-<br />

presentano delle arnie dove, con<br />

cura, l’autore custodisce i suoi<br />

sentimenti più recond<strong>it</strong>i e dalle<br />

quali trae alimenti per pascere<br />

l’ascoltatore, dietro sua inev<strong>it</strong>abile<br />

richiesta, addolcendolo con<br />

il frutto del suo lavoro. Molte le<br />

collaborazioni musicali con artisti<br />

di tutto il mondo, molte le piazze<br />

e i teatri grem<strong>it</strong>i fino all’inverosimile,<br />

dove la folla partecipava<br />

attivamente cantando a memoria<br />

tutte le sue canzoni. Lucio Dalla<br />

era il cantante del popolo e nella<br />

gente comune si rispecchiava per<br />

la sua spontanea semplic<strong>it</strong>à. Lo<br />

immagino adesso con quella sua<br />

aria m<strong>it</strong>e e pacata, percorrere un<br />

viale alberato che porta verso una<br />

destinazione imprecisata e con il<br />

cappellino di lana in testa scrutare,<br />

con la curios<strong>it</strong>à di un bambino,<br />

l’ambiente che lo circonda e<br />

chiedersi “ Cosa sarà che fa crescere<br />

gli alberi la felic<strong>it</strong>à, che fa<br />

morire a vent’anni anche se arrivi<br />

fino a cento?”. Senza fragori così<br />

come ha vissuto continua la sua<br />

strada fischiettando, con le mani<br />

dietro la schiena, sicuro che adesso<br />

qualcuno darà una risposta alla<br />

sua domanda.

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