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Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />
Numero 89<br />
Settembre 2010<br />
Volare senza lacci!<br />
Salvami Regina<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 1 26/08/2010 10:59:05
“Statua di San Pio da Pietrelcina” -<br />
Chiesa di Santa Margherita Maria,<br />
Toronto (Canada)<br />
L<br />
a vita e la<br />
missione di Padre<br />
Pio testimoniano che<br />
difficoltà e dolori, se<br />
accettati per amore,<br />
si trasformano in un<br />
cammino privilegiato<br />
di santità, che apre<br />
verso prospettive di un<br />
bene più grande, noto<br />
soltanto al Signore.<br />
(Omelia di Giovanni Paolo II<br />
nella canonizzazione di Padre<br />
Pio, 16 giugno 2002) Gustavo Kralj<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 2 26/08/2010 10:59:09
Salvami<br />
Regina<br />
Periodico dell’Associazione<br />
Madonna di Fatima - Maria, Stella<br />
<strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />
Anno XII, numero 89, Settembre 2010<br />
Direttore responsabile:<br />
Zuccato Alberto<br />
Consiglio di redazione:<br />
Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane<br />
Vasconcelos A. Campos, EP,<br />
Luis Alberto Blanco Cortés, Madre<br />
Mariana Morazzani Arráiz, EP,<br />
Severiano Antonio de Oliveira<br />
Amministrazione:<br />
Via San Marco, 2A<br />
30034 Mira (VE)<br />
CCP 13805353<br />
Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99<br />
Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione<br />
in Abbonamento Postale - D. L.<br />
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
art. 1, comma 2, DR PD<br />
Contiene I.R.<br />
www.araldi.org<br />
www.salvamiregina.it<br />
Con la collaborazione<br />
dell’Associazione<br />
Privata Internazionale di Fedeli<br />
di Diritto Pontificio<br />
ARALDI DEL VANGELO<br />
Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5<br />
00165 Roma<br />
Tel. sede operativa<br />
a Mira (VE): 041 560 08 91<br />
Montaggio:<br />
Equipe di arti grafiche<br />
degli Araldi del Vangelo<br />
Stampa e rilegatura:<br />
Pozzoni - Istituto Veneto<br />
de Arti Grafiche S.p.A.<br />
Via L. Einaudi, 12<br />
36040 Brendola (VI)<br />
Gli articoli di questa <strong>rivista</strong> potranno essere<br />
riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii<br />
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli<br />
firmati è di responsabilità dei rispettivi autori.<br />
SommariO<br />
Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4<br />
Scienza e Rivelazione (Editoriale) . . . . . . . . . 5<br />
La voce del Papa –<br />
Alla scuola di San Tommaso<br />
d’ Aquino<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />
Commento al Vangelo –<br />
Volare senza lacci!<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />
Qumran, conferma o<br />
esmentito?<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18<br />
Araldi nel mondo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24<br />
Un gesuita<br />
vestito di porpora<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30<br />
Gli uomini di fede mutano<br />
i destini <strong>della</strong> Storia<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34<br />
O Croce, unica speranza!<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38<br />
É accaduto nella Chiesa e<br />
nel mondo<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40<br />
Storia per bambini...<br />
La seconda richiesta<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />
I Santi di ogni giorno<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />
Una garanzia di salvezza<br />
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 3 26/08/2010 10:59:14
SCRIVONO I LETTORI<br />
I DODICI FRUTTI DELLO<br />
SPIRITO SANTO<br />
È con immensa gioia che desidero<br />
complimentarmi con gli articolisti<br />
<strong>della</strong> <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo. In<br />
maniera speciale col Sig. Flávio Roberto<br />
Fugiyama, per aver dissertato,<br />
saggiamente e con molta precisione,<br />
sui dodici frutti dello Spirito Santo.<br />
Ponderando bene, i suoi frutti per<br />
noi, lettori, sono un vero e proprio<br />
capitale di saggezza e scienza, che la<br />
nostra Chiesa Cattolica Romana suole<br />
concedere alle persone illuminate<br />
dal Divino Paraclito, nel desiderio di<br />
unirci a lei con vincoli più forti.<br />
José Maria T.<br />
Americana – Brasile<br />
FEDELTÀ E AMORE PER LA CHIESA<br />
Vorrei ringraziare la direzione<br />
<strong>della</strong> <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo, per<br />
la fedeltà e l’amore verso la Chiesa<br />
Cattolica che permeano tutti gli argomenti<br />
trattati.<br />
Degni di una speciale menzione sono<br />
gli articoli di Mons. João Scognamiglio<br />
Clá Dias, veri lavori accademici<br />
che, allo stesso tempo, danno prova<br />
che lo Spirito Santo non smette di<br />
operare nella Chiesa, attraverso i suoi<br />
membri. Infatti, appoggiandosi ai più<br />
illustri autori, Mons. João istruisce e illumina<br />
il nostro intelletto, ma, soprattutto,<br />
spinge le nostre anime verso una<br />
vita più prossima agli ideali cattolici.<br />
Fernando G. V.<br />
Saragozza – Spagna<br />
RAFFINATO E IMPECCABILE<br />
CONTENUTO<br />
Reverendissimo Mons. João Scognamiglio<br />
Clá Dias,<br />
La <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo è proprio<br />
un capolavoro, sotto tutti i punti<br />
di vista, soprattutto per quanto ri-<br />
4 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
guarda il suo raffinato e impeccabile<br />
contenuto. La ricevo e la leggo con<br />
estrema soddisfazione e gaudio.<br />
Viene a proposito, infatti, sottolineare<br />
che la lettura <strong>della</strong> pubblicazione<br />
eleva l’anima e ci avvicina a<br />
quello che effettivamente interessa:<br />
la Parola di Dio, la cui inosservanza<br />
è causa di tutte le sventure sociali<br />
che viviamo. Complimenti a Lei,<br />
Rev.mo, per l’impresa che si propone<br />
di propagare così bei messaggi.<br />
Lindinalvo A. F.<br />
Questore<br />
Ribeirão Preto – Brasile<br />
COMMENTO DAL PROFONDO<br />
TENORE TEOLOGICO<br />
Sto seguendo da vari mesi la Rivista<br />
e mi sorprendo ogni volta di più<br />
rispetto agli argomenti in essa affrontati.<br />
Il contenuto è di prim’ordine,<br />
eccellente sotto tutti gli aspetti.<br />
Mi ha lasciato il cuore colmo di<br />
gioia il leggere la <strong>rivista</strong> del mese di<br />
luglio, il cui tema si riferisce al Vangelo<br />
<strong>della</strong> XVI Domenica del Tempo<br />
Ordinario: L’amore imperfetto di<br />
Maria e la preoccupazione naturalista<br />
di Marta. Eccellente il commento<br />
di Mons. João Scognamiglio Clá<br />
Dias, EP, molto profondo e di grande<br />
tenore teologico, con innumerevoli<br />
fonti citate di somma importanza<br />
per tutti noi cattolici praticanti.<br />
Realmente è una lettura meditativa,<br />
che ci fa riflettere e immergere nella<br />
sua essenza, affinché interiorizziamo<br />
tutto il suo contenuto.<br />
Jonny H. B.<br />
Santos – Brasile<br />
EDUCARE I PICCOLI<br />
È una gioia potermi felicitare con<br />
voi, Araldi del Vangelo, che da anni<br />
lavorate qui, in Ecuador, per diffondere<br />
l’amore a Dio e alla Vergine<br />
Maria. Mi piacciono tutte le vostre<br />
proposte di evangelizzazione e<br />
le vostre iniziative mi riempiono di<br />
aspettativa. Per la grande accoglienza<br />
che avete, vedo che le famiglie<br />
dell’Ecuador vengono educate e guidate<br />
a riconoscere l’amore di Dio e di<br />
Sua Madre Santissima, riscattando i<br />
valori morali e religiosi che da sempre<br />
ci insegna la Chiesa Cattolica.<br />
È lo Spirito Santo che Si trova ora<br />
impegnato ad educare i piccoli, sementi<br />
per il futuro, attraverso le Storie<br />
per bambini: è un tesoro che sicuramente<br />
sfrutteranno e da cui apprenderanno,<br />
in ognuno degli esempi<br />
che troviamo in questa sezione.<br />
Spero che questo sistema di insegnamento<br />
arrivi a una grande quantità di<br />
bambini e faccia fiorire nei loro piccoli<br />
cuori il desiderio enorme di amare<br />
Dio e Maria Santissima.<br />
Lucía A. I.<br />
Cuenca – Ecuador<br />
MEZZI PER FORTIFICARE LA FEDE<br />
Innanzitutto, vorrei complimentarmi<br />
con voi per la vostra bellissima<br />
<strong>rivista</strong>. D’altro canto, mi piacerebbe<br />
moltissimo vedere in essa articoli<br />
sui “Miracoli Eucaristici” e sui<br />
Santi i cui corpi rimangono incorrotti.<br />
Ho saputo che nel mondo ve ne sono<br />
circa duemila, avendo in comune<br />
solo il fatto che sono stati battezzati<br />
ed hanno ricevuto la Sacra Eucaristia.<br />
La circostanza particolare di incorruttibilità<br />
di questi corpi mi sembra<br />
sia un elemento particolarmente convincente<br />
per fortificare la fede di molti.<br />
Sebbene Nostro Signore abbia detto<br />
a San Tommaso: “Beati quelli che<br />
hanno creduto senza aver visto!”, anche<br />
questo Santo ha avuto bisogno di<br />
mettere la mano nella piaga per credere...<br />
Inoltre, ritengo sia fondamentale,<br />
nei tempi in cui viviamo, usare<br />
tutti i mezzi a nostra disposizione per<br />
crescere nell’amore verso Dio e aiutare<br />
i nostri fratelli che corrono il pericolo<br />
di perdersi per tutta l’eternità...<br />
Isabel M. C. P.<br />
Santiago – Cile<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 4 26/08/2010 10:59:19
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Numero 89<br />
Settembre 2010<br />
Volare senza lacci!<br />
Salvami Regina<br />
Dobbiamo vivere<br />
staccati da tutto<br />
quanto è terreno,<br />
proprio come<br />
un’aquila<br />
che vola nell’alto<br />
dei cieli<br />
(vedere pag.10-17)<br />
(Gerard Fritz / Getty Images)<br />
SCIENZA<br />
E ditoriale<br />
E RIVELAZIONE<br />
Investigare la natura, le cose in se stesse, le loro proprietà, costituisce una<br />
necessità umana. Secondo San Tommaso, le conoscenze così acquisite contribuiscono<br />
a far sì che l’uomo cresca nell’amore di Dio e collochi se stesso<br />
nel congiunto <strong>della</strong> creazione, come anche a vincere dottrine errate riguardo<br />
realtà terrene (Cfr. Summa contra gentiles, c.1-4).<br />
Uomini <strong>della</strong> statura di un Sant’Alberto Magno, sottolinea Papa Benedetto<br />
XVI, si sono dedicati a “coltivare serenamente lo studio delle scienze naturali e<br />
progredire nella conoscenza del micro e del macrocosmo, scoprendo le leggi proprie<br />
<strong>della</strong> materia, poiché tutto questo concorre ad alimentare la sete e l’amore<br />
di Dio”. Col suo spirito aperto e comprensivo, il Doctor Universalis dimostra così<br />
“che tra fede e scienza non vi è opposizione, nonostante alcuni episodi di incomprensione<br />
che si sono registrati nella Storia” (Udienza, 24/3/2010).<br />
Mesi dopo, il Santo Padre ricorderà anche le parole del famoso gesuita Matteo<br />
Ricci, per il quale scienza, ragione e fede formano una sintesi naturale: “Chi<br />
conosce il cielo e la terra – scrive nella prefazione alla terza edizione del mappamondo<br />
– può provare che Colui che governa il cielo e la terra è assolutamente<br />
buono, assolutamente grande e assolutamente uno. Gli ignoranti rigettano il Cielo,<br />
ma la scienza che non risale all’Imperatore del Cielo come alla prima causa,<br />
non è per niente scienza” (Discorso del 29/5/2010).<br />
Nella sua elevata missione di studiare l’universo materiale e comprendere le<br />
sue leggi fisiche, la scienza non potrà mai, pertanto, contraddire i dati <strong>della</strong> Rivelazione,<br />
che dopotutto hanno la loro origine nello stesso Creatore. La propria natura<br />
delle cose suppone un convivio armonioso tra scienza e fede. Ogni volta che<br />
qualche dato pare in conflitto o è frutto di un malinteso, di una falla nell’interpretazione<br />
degli esperimenti, di una teoria senza fondamento nella realtà, presto o<br />
tardi quel dato cadrà per terra e la verità prevarrà.<br />
Per non limitarci ai settori <strong>della</strong> fisica, chimica e biologia, consideriamo le aree<br />
che aiutano l’uomo a capire la sua storia, svelandogli il suo passato: archeologia,<br />
linguistica storica, papirologia, epigrafia e rami correlati. Quando il fine che si ha<br />
è stabilire la verità onestamente, le sue conclusioni e scoperte si armonizzano con<br />
i dati <strong>della</strong> Fede.<br />
Un esempio evidente ci viene dal lungo lavoro riguardante i Manoscritti del<br />
Mar Morto raccolti nelle grotte di Qumran, che tanta carta e inchiostro hanno<br />
fatto correre dalla loro scoperta nel 1947. Ordinato e messo a disposizione del<br />
pubblico l’insieme del materiale trovato in quelle grotte, studi seri e ponderati,<br />
veramente scientifici, hanno dimostrato che non c’è in quegli antichi papiri e pergamene<br />
nulla che contraddica quanto la Chiesa sempre ha insegnato a proposito<br />
delle Sacre Scritture. Al contrario, hanno posto nelle mani degli esegeti un prezioso<br />
strumento per lo sviluppo <strong>della</strong> loro scienza e l’approfondimento <strong>della</strong> Rivelazione.<br />
<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 5<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 5 26/08/2010 10:59:35
Alla scuola di<br />
San Tommaso d’ Aquino<br />
V<br />
orrei oggi completare,<br />
con una terza parte,<br />
le mie catechesi su<br />
San Tommaso d’Aquino.<br />
Anche a più di settecento anni dopo<br />
dalla sua morte, possiamo imparare<br />
molto da lui. Lo ricordava anche<br />
il mio Predecessore, il Papa Paolo<br />
VI, che, in un discorso pronunciato<br />
a Fossanova il 14 settembre 1974,<br />
in occasione del settimo centenario<br />
<strong>della</strong> morte di san Tommaso, si domandava:<br />
“Maestro Tommaso, quale<br />
lezione ci puoi dare?”. E rispondeva<br />
così: “la fiducia nella verità del<br />
pensiero religioso cattolico, quale<br />
da lui fu difeso, esposto, aperto alla<br />
capacità conoscitiva <strong>della</strong> mente<br />
umana” (Insegnamenti di Paolo VI,<br />
XII [1974], pagg. 833-834). E, nello<br />
stesso giorno, ad Aquino, riferendosi<br />
sempre a San Tommaso, affermava:<br />
“tutti, quanti siamo figli fedeli<br />
<strong>della</strong> Chiesa possiamo e dobbiamo,<br />
almeno in qualche misura, essere<br />
suoi discepoli!” (Idem, pag.836).<br />
Sforzo <strong>della</strong> mente<br />
illuminato dalla preghiera<br />
6 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
LA VOCE DEL PAPA<br />
Tutti noi, figli <strong>della</strong> Chiesa, dobbiamo, per lo meno in una certa<br />
misura, essere discepoli del Dottore Angelico e collocarci nella<br />
scuola del suo capolavoro, la “Summa Theologiæ”.<br />
Mettiamoci dunque anche noi<br />
alla scuola di San Tommaso e del<br />
suo capolavoro, la Summa Theologiae.<br />
Essa è rimasta incompiuta,<br />
tuttavia è un’opera monumentale:<br />
contiene 512 questioni e 2669<br />
articoli. Si tratta di un ragionamento<br />
serrato, in cui l’applicazione<br />
dell’intelligenza umana ai misteri<br />
<strong>della</strong> fede procede con chiarezza<br />
e profondità, intrecciando domande<br />
e risposte, nelle quali San Tommaso<br />
approfondisce l’insegnamento<br />
che viene dalla Sacra Scrittura e<br />
dai Padri <strong>della</strong> Chiesa, soprattutto<br />
da Sant’Agostino.<br />
In questa riflessione, nell’incontro<br />
con vere domande del suo tempo,<br />
che sono anche spesso domande<br />
nostre, San Tommaso, utilizzando<br />
anche il metodo e il pensiero<br />
dei filosofi antichi, in particolare di<br />
Aristotele, arriva così a formulazioni<br />
precise, lucide e pertinenti delle<br />
verità di fede, dove la verità è dono<br />
<strong>della</strong> fede, risplende e diventa accessibile<br />
per noi, per la nostra riflessione.<br />
Tale sforzo, però, <strong>della</strong> mente<br />
umana – ricorda l’Aquinate con la<br />
sua stessa vita – è sempre illuminato<br />
dalla preghiera, dalla luce che viene<br />
dall’Alto. Solo chi vive con Dio<br />
e con i misteri può anche capire che<br />
cosa essi dicono.<br />
Struttura di un’opera<br />
monumentale<br />
Nella Summa Theologiæ, San<br />
Tommaso parte dal fatto che ci sono<br />
tre diversi modi dell’essere e dell’essenza<br />
di Dio: Dio esiste in Se stesso,<br />
è il principio e la fine di tutte le cose,<br />
per cui tutte le creature procedono<br />
e dipendono da Lui; poi Dio è presente<br />
attraverso la Sua Grazia nella<br />
vita e nell’attività del cristiano, dei<br />
santi; infine, Dio è presente in modo<br />
del tutto speciale nella Persona di<br />
Cristo unito qui realmente con l’uomo<br />
Gesù, e operante nei Sacramenti,<br />
che scaturiscono dalla Sua opera<br />
redentrice. [...]<br />
È un circolo: Dio in Se stesso, che<br />
esce da Se stesso e ci prende per mano,<br />
così che con Cristo ritorniamo a<br />
Dio, siamo uniti a Dio, e Dio sarà<br />
tutto in tutti.<br />
La prima parte <strong>della</strong> Summa<br />
Theologiæ indaga dunque su Dio<br />
in Se stesso, sul Mistero <strong>della</strong> Trinità<br />
e sull’attività creatrice di Dio.<br />
In questa parte troviamo anche una<br />
profonda riflessione sulla realtà<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 6 26/08/2010 10:59:37
autentica dell’essere umano<br />
in quanto uscito dalle<br />
mani creatrici di Dio, frutto<br />
del Suo amore. Da una<br />
parte siamo un essere creato,<br />
dipendente, non veniamo<br />
da noi stessi; ma,<br />
dall’altra, abbiamo una vera<br />
autonomia, così che siamo<br />
non solo qualcosa di<br />
apparente – come dicono<br />
alcuni filosofi platonici<br />
– ma una realtà voluta da<br />
Dio come tale, e con valore<br />
in se stessa.<br />
Nella seconda parte San<br />
Tommaso considera l’uomo,<br />
spinto dalla Grazia,<br />
nella sua aspirazione a conoscere<br />
e ad amare Dio<br />
per essere felice nel tempo<br />
e nell’eternità. Per prima<br />
cosa, l’Autore presenta<br />
i principi teologici dell’agire morale,<br />
studiando come, nella libera scelta<br />
dell’uomo di compiere atti buoni,<br />
si integrano la ragione, la volontà e<br />
le passioni, a cui si aggiunge la forza<br />
che dona la Grazia di Dio attraverso<br />
le virtù e i doni dello Spirito Santo,<br />
come pure l’aiuto che viene offerto<br />
anche dalla legge morale. Quindi<br />
l’essere umano è un essere dinamico<br />
che cerca se stesso, cerca di divenire<br />
se stesso e cerca, in questo senso, di<br />
compiere atti che lo costruiscono, lo<br />
rendono veramente uomo; qui entra<br />
la legge morale, entra la Grazia e la<br />
propria ragione, la volontà e le passioni.<br />
Su questo fondamento San<br />
Tommaso delinea la fisionomia<br />
dell’uomo che vive secondo lo Spirito<br />
e che diventa, così, un’icona<br />
di Dio. Qui l’Aquinate si sofferma<br />
a studiare le tre virtù teologali<br />
- fede, speranza e carità -, seguite<br />
dall’esame acuto di più di cinquanta<br />
virtù morali, organizzate<br />
attorno alle quattro virtù cardinali<br />
- la prudenza, la giustizia, la temperanza<br />
e la fortezza. Termina poi<br />
"In nessuna creatura, come nella Madonna, le tre divine Persone inabitano<br />
e provano delizia e gioia a vivere nella Sua anima piena di Grazia."<br />
Udienza Generale del 23/6/2010 nella Sala Paolo VI<br />
con la riflessione sulle diverse vocazioni<br />
nella Chiesa.<br />
Nella terza parte <strong>della</strong> Summa<br />
Theologiæ, San Tommaso studia il<br />
Mistero di Cristo - la Via e la Verità<br />
- per mezzo del quale noi possiamo<br />
ricongiungerci a Dio Padre.<br />
In questa sezione scrive pagine<br />
pressoché insuperate sul Mistero<br />
dell’Incarnazione e <strong>della</strong> Passione<br />
di Gesù, aggiungendo poi un’ampia<br />
trattazione sui sette Sacramenti,<br />
perché in essi il Verbo divino incarnato<br />
estende i benefici dell’Incarnazione<br />
per la nostra salvezza,<br />
per il nostro cammino di fede verso<br />
Dio e la vita eterna, rimane materialmente<br />
quasi presente con le<br />
realtà <strong>della</strong> creazione, ci tocca così<br />
nell’intimo.<br />
Innamoriamoci dell’Eucaristia!<br />
Parlando dei Sacramenti, San<br />
Tommaso si sofferma in modo particolare<br />
sul Mistero dell’Eucaristia,<br />
per il quale ebbe una grandissima<br />
devozione, al punto che, secondo gli<br />
antichi biografi, era solito accostare<br />
il suo capo al Tabernacolo, come<br />
per sentire palpitare il Cuore divino<br />
e umano di Gesù.<br />
In una sua opera di commento<br />
alla Scrittura, San Tommaso ci aiuta<br />
a capire l’eccellenza del Sacramento<br />
dell’Eucaristia, quando scrive:<br />
“Essendo l’Eucaristia il sacramento<br />
<strong>della</strong> Passione di Nostro Signore,<br />
contiene in sé Gesù Cristo<br />
che patì per noi. Pertanto tutto ciò<br />
che è effetto <strong>della</strong> Passione di Nostro<br />
Signore, è anche effetto di questo<br />
sacramento, non essendo esso<br />
altro che l’applicazione in noi <strong>della</strong><br />
Passione del Signore” (In Ioannem,<br />
c.6, lect.6, n.963). Comprendiamo<br />
bene perché San Tommaso e<br />
altri santi abbiano celebrato la Santa<br />
Messa versando lacrime di compassione<br />
per il Signore, che Si offre<br />
in sacrificio per noi, lacrime di gioia<br />
e di gratitudine.<br />
Cari fratelli e sorelle, alla scuola<br />
dei santi, innamoriamoci di questo<br />
Sacramento! Partecipiamo alla<br />
Santa Messa con raccoglimento,<br />
per ottenerne i frutti spirituali, nutriamoci<br />
del Corpo e del Sangue del<br />
Signore, per essere incessantemente<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 7<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 7 26/08/2010 10:59:38<br />
L'Osservatore Romano
alimentati dalla Grazia divina! Intratteniamoci<br />
volentieri e frequentemente,<br />
a tu per tu, in compagnia del<br />
Santissimo Sacramento!<br />
Argomenti che non devono<br />
mancare nella catechesi<br />
e nella predicazione<br />
Quanto San Tommaso ha illustrato<br />
con rigore scientifico nelle<br />
sue opere teologiche maggiori, come<br />
appunto la Summa Theologiae,<br />
anche la Summa contra Gentiles è<br />
stato esposto anche nella sua predicazione,<br />
rivolta agli studenti e ai fedeli.<br />
Nel 1273, un anno prima <strong>della</strong><br />
sua morte, durante l’intera Quaresima,<br />
egli tenne delle prediche nella<br />
Chiesa di San Domenico Maggiore<br />
a Napoli. Il contenuto di quei<br />
sermoni è stato raccolto e conservato:<br />
sono gli Opuscoli in cui egli spiega<br />
il Simbolo degli Apostoli, interpreta<br />
la preghiera del Padre Nostro,<br />
illustra il Decalogo e commenta<br />
l’Ave Maria. Il contenuto <strong>della</strong><br />
predicazione del Doctor Angelicus<br />
corrisponde quasi del tutto alla<br />
struttura del Catechismo <strong>della</strong><br />
Chiesa Cattolica.<br />
Infatti, nella catechesi e nella<br />
predicazione, in un tempo come il<br />
nostro di rinnovato impegno per<br />
l’evangelizzazione, non dovrebbero<br />
mai mancare questi argomenti<br />
fondamentali: ciò che noi crediamo,<br />
ed ecco il Simbolo <strong>della</strong> fede;<br />
ciò che noi preghiamo, ed ecco il<br />
Padre Nostro e l’Ave Maria; e ciò<br />
che noi viviamo come ci insegna la<br />
Rivelazione biblica, ed ecco la legge<br />
dell’amore di Dio e del prossimo<br />
e i Dieci Comandamenti, come<br />
esplicazione di questo mandato<br />
dell’amore.<br />
Risposta di San Tommaso a quelli<br />
che obiettano contro la fede<br />
Vorrei proporre qualche esempio<br />
del contenuto, semplice, essenziale<br />
e convincente, dell’insegna-<br />
8 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
mento di San Tommaso. Nel suo<br />
Opuscolo sul Simbolo degli Apostoli<br />
egli spiega il valore <strong>della</strong> fede.<br />
Per mezzo di essa, dice, l’anima<br />
si unisce a Dio, e si produce come<br />
un germoglio di vita eterna; la vita<br />
riceve un orientamento sicuro, e<br />
noi superiamo agevolmente le tentazioni.<br />
A chi obietta che la fede è<br />
una stoltezza, perché fa credere in<br />
qualcosa che non cade sotto l’esperienza<br />
dei sensi, San Tommaso offre<br />
una risposta molto articolata, e<br />
ricorda che questo è un dubbio inconsistente,<br />
perché l’intelligenza<br />
umana è limitata e non può conoscere<br />
tutto. Solo nel caso in cui noi<br />
potessimo conoscere perfettamente<br />
tutte le cose visibili e invisibili, allora<br />
sarebbe un’autentica stoltezza<br />
accettare delle verità per pura fede.<br />
Del resto, è impossibile vivere,<br />
osserva San Tommaso, senza fidarsi<br />
dell’esperienza altrui, là dove la<br />
personale conoscenza non arriva.<br />
È ragionevole dunque prestare<br />
fede a Dio che Si rivela e alla testimonianza<br />
degli Apostoli: essi erano<br />
pochi, semplici e poveri, affranti<br />
a motivo <strong>della</strong> Crocifissione del<br />
loro Maestro; eppure molte persone<br />
sapienti, nobili e ricche si sono<br />
convertite in poco tempo all’ascolto<br />
<strong>della</strong> loro predicazione. Si tratta,<br />
in effetti, di un fenomeno storicamente<br />
prodigioso, a cui difficilmente<br />
si può dare altra ragionevole<br />
risposta, se non quella dell’incontro<br />
degli Apostoli con il Signore<br />
Risorto.<br />
Considerazioni sul Mistero<br />
dell’Incarnazione<br />
Commentando l’articolo del<br />
Simbolo sull’Incarnazione del Verbo<br />
divino, San Tommaso fa alcune<br />
considerazioni. Afferma che la fede<br />
cristiana, considerando il Mistero<br />
dell’Incarnazione, viene ad essere<br />
rafforzata; la speranza si eleva più<br />
fiduciosa, al pensiero che il Figlio di<br />
Dio è venuto tra noi, come uno di<br />
noi, per comunicare agli uomini la<br />
propria divinità; la carità è ravvivata,<br />
perché non vi è segno più evidente<br />
dell’amore di Dio per noi, quanto<br />
vedere il Creatore dell’universo farsi<br />
Egli stesso creatura, uno di noi.<br />
Infine, considerando il Mistero<br />
dell’Incarnazione di Dio, sentiamo<br />
infiammarsi il nostro desiderio<br />
di raggiungere Cristo nella gloria.<br />
Adoperando un semplice ed efficace<br />
paragone, San Tommaso osserva:<br />
“Se il fratello di un re stesse<br />
lontano, certo bramerebbe di potergli<br />
vivere accanto. Ebbene, Cristo<br />
ci è fratello: dobbiamo quindi desiderare<br />
la Sua compagnia, diventare<br />
un solo cuore con Lui” (Opuscoli teologico-spirituali,<br />
Roma 1976, pag.<br />
64). [...]<br />
La Madonna: luogo dove la<br />
Trinità trova il Suo riposo<br />
San Tommaso è stato, come tutti<br />
i santi, un grande devoto <strong>della</strong> Madonna.<br />
L’ha definita con un appellativo<br />
stupendo: Triclinium totius Trinitatis,<br />
triclinio, cioè luogo dove la<br />
Trinità trova il Suo riposo, perché, a<br />
motivo dell’Incarnazione, in nessuna<br />
creatura, come in Lei, le tre divine<br />
Persone inabitano e provano delizia<br />
e gioia a vivere nella Sua anima<br />
piena di Grazia. Per la Sua intercessione<br />
possiamo ottenere ogni aiuto.<br />
Con una preghiera, che tradizionalmente<br />
viene attribuita a San<br />
Tommaso e che, in ogni caso, riflette<br />
gli elementi <strong>della</strong> sua profonda devozione<br />
mariana, anche noi diciamo:<br />
“O beatissima e dolcissima Vergine<br />
Maria, Madre di Dio..., io affido<br />
al Tuo cuore misericordioso tutta<br />
la mia vita... Ottienimi, o mia dolcissima<br />
Signora, carità vera, con la<br />
quale possa amare con tutto il cuore<br />
il Tuo santissimo Figlio e Te, dopo di<br />
Lui, sopra tutte le cose, e il prossimo<br />
in Dio e per Dio”. <br />
(Passi dell'Udienza Generale,<br />
23/6/2010)<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 8 26/08/2010 10:59:39
Le esigenze<br />
<strong>della</strong> chiamata di Cristo<br />
Le esigenze <strong>della</strong> chiamata di Cristo possono sembrarci troppo severe, ma in realtà<br />
esprimono la novità e la priorità assoluta del Regno di Dio.<br />
Le letture bibliche <strong>della</strong><br />
Santa Messa di questa<br />
domenica mi danno l’opportunità<br />
di riprendere il tema<br />
<strong>della</strong> chiamata di Cristo e delle<br />
sue esigenze, tema sul quale mi<br />
sono soffermato anche una settimana<br />
fa, in occasione delle Ordinazioni<br />
dei nuovi presbiteri<br />
<strong>della</strong> Diocesi di Roma.<br />
In effetti, chi ha la fortuna<br />
di conoscere un giovane o una<br />
ragazza che lascia la famiglia<br />
di origine, gli studi o il lavoro<br />
per consacrarsi a Dio, sa bene<br />
di che cosa si tratta, perché ha<br />
davanti un esempio vivente di<br />
risposta radicale alla vocazione<br />
divina.<br />
E’ questa una delle esperienze<br />
più belle che si fanno<br />
nella Chiesa: vedere, toccare<br />
con mano l’azione del Signore<br />
nella vita delle persone; sperimentare<br />
che Dio non è un’entità<br />
astratta, ma una Realtà così<br />
grande e forte da riempire in<br />
modo sovrabbondante il cuore<br />
dell’uomo, una Persona vivente e vicina,<br />
che ci ama e chiede di essere<br />
amata.<br />
L’Evangelista Luca ci presenta<br />
Gesù che, mentre cammina per la<br />
strada, diretto a Gerusalemme, incontra<br />
alcuni uomini, probabilmen-<br />
te giovani, i quali promettono di seguirLo<br />
dovunque vada. Con costoro<br />
Egli Si mostra molto esigente, avvertendoli<br />
che “il Figlio dell’uomo<br />
– cioè Lui, il Messia – non ha dove<br />
posare il capo”, vale a dire non ha<br />
una propria dimora stabile, e che<br />
chi sceglie di lavorare con Lui<br />
nel campo di Dio non può più<br />
tirarsi indietro (cfr. Lc 9, 57-<br />
58.61-62).<br />
Ad un altro invece Cristo<br />
stesso dice: “SeguiMi”, chiedendogli<br />
un taglio netto dei legami<br />
familiari (cfr. Lc 9, 59-60).<br />
Queste esigenze possono apparire<br />
troppo dure, ma in realtà<br />
esprimono la novità e la priorità<br />
assoluta del Regno di Dio<br />
che si fa presente nella Persona<br />
stessa di Gesù Cristo.<br />
In ultima analisi, si tratta di<br />
quella radicalità che è dovuta<br />
all’Amore di Dio, al quale Gesù<br />
stesso per primo obbedisce.<br />
Chi rinuncia a tutto, persino a<br />
se stesso, per seguire Gesù, entra<br />
in una nuova dimensione<br />
<strong>della</strong> libertà, che San Paolo definisce<br />
“camminare secondo lo<br />
Spirito” (cfr. Gal 5, 16). “Cristo<br />
ci ha liberati per la libertà!” –<br />
scrive l’Apostolo – e spiega che<br />
questa nuova forma di libertà<br />
acquistataci da Cristo consiste<br />
nell’essere “a servizio gli uni degli<br />
altri” (Gal 5, 1.13).<br />
Libertà e amore coincidono! Al<br />
contrario, obbedire al proprio egoismo<br />
conduce a rivalità e conflitti. <br />
Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.<br />
La <strong>versione</strong> integrale di questi documenti può essere trovata in www.vatican.va<br />
Victor Toniolo<br />
(Tratto dell'Angelus, 27/6/2010)<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 9<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 9 26/08/2010 10:59:41
Come<br />
conseguenza<br />
del peccato,<br />
di solito ci<br />
sono lacci<br />
che legano le<br />
nostre anime<br />
alla terra<br />
e zavorre<br />
che rendono<br />
difficile il<br />
loro itinerario<br />
verso la<br />
perfezione<br />
10 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
COMMENTO AL VANGELO – XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO<br />
Volare senza lacci!<br />
Sono chiare le condizioni per seguire Gesù.<br />
Dipende da noi liberarci dai lacci che ci legano<br />
alla terra.<br />
I – LACCI E ZAVORRE NELLA<br />
VITA SPIRITUALE<br />
Nel giugno del 1783, i fratelli Joseph-Michel<br />
e Jacques-Étienne Montgolfier, figli di un fabbricante<br />
di carta di Lione, riuscirono a far volare,<br />
davanti agli increduli occhi dei loro conterranei,<br />
un grande pallone fatto di lino, di 32 metri<br />
di circonferenza. Piena di aria calda ottenuto<br />
dalla combustione di paglia secca, la macchinosa<br />
invenzione si elevò varie centinaia di metri<br />
sopra il suolo e percorse in dieci minuti una<br />
distanza da due a tre chilometri. Tre mesi dopo,<br />
ripeterono con successo la loro esperienza nel<br />
Parco di Versailles, davanti a Luigi XVI, Maria<br />
Antonietta e tutta la corte di Francia.<br />
Da allora, la tecnica di fabbricazione degli aerostati<br />
fu molto perfezionata, ma il principio del<br />
loro funzionamento – basato su una delle più elementari<br />
leggi <strong>della</strong> Fisica – continua inalterato: essendo<br />
più leggera, l’aria calda tende a salire. Mentre<br />
si riempie d’aria, il pallone resta attaccato al<br />
suolo da ormeggi. Ad un certo momento, essi vengono<br />
sciolti e il marchingegno inizia la sua ascensione,<br />
divenendo allora necessario cominciare a liberare<br />
le zavorre gradualmente affinché esso possa<br />
raggiungere un’altezza maggiore.<br />
Questa è una bella immagine dell’elevazione<br />
delle anime a Dio. “Riscaldate” dalla pratica<br />
delle virtù, specialmente <strong>della</strong> carità, esse ini-<br />
Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP<br />
ziano l’ascesa spirituale e cominciano a “volare”.<br />
Costuma esserci, tuttavia, come conseguenza<br />
del peccato, lacci che le legano alla terra e<br />
zavorre che rendono difficile il loro itinerario<br />
verso la perfezione. È imperativo, pertanto, tagliarli<br />
e sbarazzarsene, affinché lo spirito umano<br />
possa elevarsi al trascendente e all’eterno. A<br />
somiglianza del nostro corpo, le anime soffrono<br />
dei dannosi effetti di una specie di legge <strong>della</strong><br />
gravità spirituale per cui ci sentiamo attratti<br />
verso il più basso, il più triviale, ciò che esige da<br />
noi meno sforzo.<br />
Anche per le persone consacrate esistono lacci<br />
e zavorre, a volte più difficili da sciogliere rispetto<br />
a quelli dei semplici fedeli. Se i religiosi<br />
non corrispondono all’invito <strong>della</strong> Grazia a vivere<br />
su un piano più elevato, potranno sentire una<br />
specie di vertigine per cui tenderanno ad appigliarsi<br />
con speciale veemenza a ciò che è terreno.<br />
Per aiutare a vincere questi ostacoli nelle istituzioni<br />
religiose, lo Spirito Santo ha suscitato,<br />
nel corso dei tempi, le più diverse forme di spiritualità<br />
che intensificano il distacco dai beni<br />
passeggeri. Alcune ci provocano stupore per la<br />
loro radicalità. Per esempio, l’Ordine dei Chierici<br />
Regolari Teatini vive di elemosine, come<br />
tanti altri, ma i suoi membri non possono chiederle:<br />
devono aspettare che vengano loro offerte<br />
spontaneamente! 1<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 10 26/08/2010 10:59:43
Gustavo Kralj<br />
I palloni d’aria calda sono una bella immagine d’elevazione d’anima a Dio<br />
“L’ascensione del pallone Montgolfier ad Aranjuez”, di Antonio Carnicero – Museo del Prado, Madrid<br />
“In quel tempo, 25 siccome molta gente<br />
andava con Lui, Egli Si voltò e disse:<br />
26 ‘Se uno viene a Me e non odia<br />
suo padre, sua madre, la moglie, i figli,<br />
i fratelli, le sorelle e perfino la propria<br />
vita, non può essere Mio discepolo.<br />
27 Chi non porta la propria croce e non<br />
viene dietro di Me, non può essere Mio<br />
discepolo.<br />
28 Chi di voi, volendo costruire una torre,<br />
non si siede prima a calcolarne la spesa,<br />
se ha i mezzi per portarla a compimento?<br />
29 Per evitare che, se getta le fondamen-<br />
a VANGELO A<br />
ta e non può finire il lavoro, tutti coloro<br />
che vedono comincino a deriderlo, dicendo:<br />
30 ‘Costui ha iniziato a costruire, ma<br />
non è stato capace di finire il lavoro!’<br />
31 Oppure quale re, partendo in guerra<br />
contro un altro re, non siede prima a<br />
esaminare se può affrontare con diecimila<br />
uomini chi gli viene incontro con<br />
ventimila? 32 Se no, mentre l’altro è ancora<br />
lontano, gli manda un’ambasceria<br />
per la pace. 33 Così chiunque di voi non<br />
rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere<br />
Mio discepolo!’” (Lc 14, 25-33).<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 11<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 11 26/08/2010 10:59:47
Come spiegare,<br />
alla luce<br />
dei Comandamenti<br />
<strong>della</strong><br />
Legge di Dio,<br />
questa esigenza<br />
di odiare<br />
i parenti più<br />
prossimi e<br />
persino la<br />
propria vita?<br />
Corbis (DC)/ Latinstock.<br />
F<br />
In previsione di questa nostra cattiva tendenza,<br />
Cristo ci insegna che sono indispensabili la<br />
rinuncia e l’abnegazione, per essere veri discepoli<br />
Suoi. Ecco la lezione <strong>della</strong> Liturgia di questa<br />
domenica.<br />
12 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
“San Francesco d’Assisi rinuncia alle ricchezze terrene”, di Giotto di Bondone – Basilica d’Assisi<br />
San Francisco prende Dio come Padre<br />
rancesco di Assisi (1182-1226) dopo<br />
aver condotto condotto una vita mondana, decidecise di sposare Signora Povertà, a imitazione<br />
di Nostro Signore Gesù Cristo, rinunciando<br />
a tutti i suoi beni.<br />
Per l’avido padre, Pedro Bernardone, che<br />
si lamentò con il Vescovo per l’ eccessiva generosità<br />
di carità del figlio, Francesco con-<br />
II – ODIARE IL PADRE E LA MADRE?<br />
“In quel tempo, 25 siccome molta gente<br />
andava con Lui, Egli Si voltò e disse:”.<br />
All’inizio <strong>della</strong> Sua predicazione, soltanto<br />
alcuni seguivano il Divino Maestro, ma in poco<br />
tempo, il numero dei Suoi seguaci andò crescendo<br />
fino a formare un pubblico considerevole.<br />
In questo tempo del Vangelo di San Luca,<br />
quando Egli Si incammina per l’ultima volta<br />
segna anche le sue ricche vesti, andando ad<br />
utilizzare solo una povera tunica.<br />
Ha preferito, quindi, prendere Dio come<br />
Padre, accettando la richiesta che Nostro Signore<br />
aveva fatto nella cappella di San Damiano<br />
per ripristinare la casa di Dio, che era<br />
in rovina, con riferimento alla spiacevole situazione<br />
<strong>della</strong> Santa Chiesa, del momento.<br />
verso Gerusalemme, si può già dire che “molta<br />
gente andava con Lui”.<br />
Tuttavia, non tutti potremmo chiamarli propriamente<br />
Suoi discepoli. Come sottolinea il<br />
Cardinale Gomá, quelle moltitudini seguivano<br />
Nostro Signore “mosse forse da pensieri troppo<br />
umani, presagendo chissà la gloria temporale<br />
del Regno Messianico”. 2<br />
Fu questo il motivo che portò Gesù a rivolgerSi<br />
a costoro al fine di insegnare loro – e anche<br />
a noi – il vero significato del Regno dei Cieli<br />
e le condizioni per ottenerlo.<br />
Gesù deve essere amato con<br />
un amore perfettissimo<br />
26 “Se uno viene a Me e non odia suo<br />
padre, sua madre, la moglie, i figli, i<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 12 26/08/2010 10:59:49
fratelli, le sorelle e perfino la propria vita,<br />
non può essere Mio discepolo”.<br />
Sebbene alcune versioni <strong>della</strong> Scrittura interpretino<br />
in questo passo il senso del verbo greco<br />
μισεω come “distaccarsi”, la Vulgata preferisce<br />
tradurre il termine μισεῖ con odit (odia). Di qui<br />
la formulazione classica di questo versetto: “Se<br />
uno viene a Me e non odia suo padre, sua madre,<br />
la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino<br />
la propria vita, non può essere Mio discepolo”.<br />
3<br />
Ora, come spiegare, alla luce dei Comandamenti<br />
<strong>della</strong> Legge di Dio, questa esigenza di<br />
odiare i parenti più prossimi e persino la propria<br />
vita? Trarre da ciò tutte le conseguenze alle<br />
quali una considerazione superficiale può indurre,<br />
non porterebbe questo versetto al parricidio,<br />
al fratricidio e perfino al suicidio? Non sarà<br />
stata, allora, incorretta, in quanto iperbolica,<br />
la traduzione di San Gerolamo?<br />
Non sembra. Al contrario, l’uso del verbo<br />
odiare sottolinea con enfasi didattica, in questo<br />
contesto, il senso più profondo delle parole del<br />
Maestro: la necessità di amare Dio sopra tutto,<br />
pertanto, di distaccarci radicalmente addirittura<br />
da quanto ci sia per noi di più caro, se questo<br />
rappresenta un ostacolo per seguire Cristo. Infatti<br />
Gesù è degno di essere amato con un amore<br />
perfettissimo, e mai arriverà ad essere Suo<br />
vero discepolo chi non è disposto a portare, a<br />
causa di Lui, fino agli ultimi estremi il distacco:<br />
“Chi ama suo padre o sua madre più di Me, non<br />
è degno di Me” (Mt 10, 37).<br />
San Tommaso nella Summa Teologica spiega<br />
che tocca alla virtù <strong>della</strong> pietà “prestare ai genitori<br />
culto e servizi, ma dentro le dovute misure.<br />
Ora, non esiste debita misura quando si<br />
tende a prestare all’uomo un culto maggiore<br />
di quello che si presta a Dio. [...] Se, di conseguenza,<br />
il culto dovuto ai genitori venisse ad<br />
allontanarci dal culto di Dio, non sarebbe più<br />
pietà filiale insistere in un culto che è contro<br />
Dio”. 4<br />
Deve esser interpretato nello stesso senso<br />
l’invito a staccarci “perfino dalla propria vita”,<br />
come giustamente indicano Balz e Scheider:<br />
“La duplice esigenza di Gesù – necessità di<br />
odiare i genitori e perfino se stessi, a causa di<br />
Lui (Lc 14, 26), e di non amare i genitori più<br />
che Lui (Mt 10, 37) – ha in realtà questo significato:<br />
per seguire Gesù, è necessario porre tutto<br />
da parte”. 5<br />
I nemici saranno gli stessi familiari<br />
Ora, come possono padre e madre, fratello<br />
e sorella rappresentare ostacoli alla nostra salvezza?<br />
Per meglio rispondere a questa domanda, è<br />
utile ricordare un altro passo del Vangelo, correlato<br />
a quello che adesso commentiamo: “Non<br />
crediate che Io sia venuto a portare pace sulla<br />
terra; non sono venuto a portare pace, ma una<br />
spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal<br />
padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera:<br />
e i nemici dell’uomo saranno quelli <strong>della</strong><br />
sua casa” (Mt 10, 34-36).<br />
Su questi versetti di San Matteo – ancor<br />
più incisivi, per un certo verso, di quelli<br />
di San Luca –, commenta Romano Guardini:<br />
“Il messaggio di Gesù è un messaggio di salvezza.<br />
Annuncia l’amore del Padre e l’avvento<br />
del Regno. Chiama gli uomini alla pace e<br />
alla concordia, nella volontà santa. Tuttavia,<br />
la Sua parola non comincia col produrre l’unione,<br />
ma la divisione. Quanto più un uomo<br />
diventa profondamente cristiano, tanto più la<br />
sua vita si distingue dalla vita degli altri che<br />
non vogliono diventare cristiani, o nella misura<br />
in cui si rifiutano di esserlo. [...] Ecco perché<br />
può così verificarsi una scissione tra padre<br />
e figlio, amico e amico, o tra gli abitanti di<br />
una stessa casa”. 6<br />
Vero senso del verbo odiare<br />
Ora, subito dopo, Guardini aggiunge, con<br />
molto acume, che l’esigenza di odiare i parenti<br />
quando essi ci allontanano da Dio “è antinaturale,<br />
e provoca la tentazione di conservare i parenti<br />
naturali e di abbandonare Gesù”. 7<br />
È volendo render chiara la necessità che l’uomo<br />
ha di far violenza contro se stesso per esser<br />
vero discepolo di Cristo, che la Vulgata, San<br />
Tommaso, San Gregorio Magno e molti altri<br />
commentatori ricorrono ad un termine così radicale<br />
quanto il verbo odiare: “Gregorio interpreta<br />
questa parola del Signore nel senso che<br />
‘dobbiamo odiare i nostri genitori e da loro fuggire,<br />
ignorandoli, quando li abbiamo come avversari<br />
nel cammino di Dio’. Se, infatti, i nostri<br />
genitori ci inducono al peccato e ci allontanano<br />
dal culto divino, per quel che concerne questo<br />
punto specifico dobbiamo odiarli e abbandonarli”.<br />
8<br />
Pertanto, è naturale, legittimo e persino<br />
un dovere l’amore a sorelle e fratelli, figlie e<br />
La duplice<br />
esigenza di<br />
Gesù ha, in<br />
realtà, questo<br />
significato:<br />
per seguire<br />
Gesù, è<br />
necessario<br />
porre tutto<br />
da parte<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 13<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 13 26/08/2010 10:59:50
I genitori<br />
devono essere<br />
onorati in<br />
quanto sono<br />
uniti a noi<br />
per la natura<br />
e per affinità,<br />
ma dobbiamo<br />
odiarli se<br />
costituiscono<br />
un ostacolo<br />
nella nostra<br />
ascensione<br />
alla<br />
perfezione<br />
<strong>della</strong> giustizia<br />
divina<br />
figli, padre o madre; ma dobbiamo ripudiarlo<br />
con ogni energia, se esso ci impedisce di seguire<br />
Cristo. Ancora una volta, è San Tommaso<br />
che chiarisce: “Non ci viene ordinato di odiare<br />
il nostro prossimo perché è il nostro prossimo,<br />
ma solamente coloro che ci impediscono<br />
di unirci a Dio. In questo essi non sono il<br />
nostro prossimo, ma nemici, secondo il libro di<br />
Michea: ‘i nemici dell’uomo sono quelli di casa<br />
sua’ (Mi 7, 6)”. 9<br />
Più avanti aggiunge: “Pertanto, si deve dire<br />
che, secondo il comandamento di Dio, i genitori<br />
devono essere onorati in quanto sono uniti<br />
a noi per la natura e per affinità, come mostra<br />
il libro dell’Esodo. Ma dobbiamo odiarli se costituiscono<br />
un ostacolo nella nostra ascensione<br />
alla perfezione <strong>della</strong> giustizia divina”. 10<br />
Resta così posta la questione nel suo vero<br />
equilibrio. La Santa Chiesa può insegnare con<br />
tutta l’autorità questa dottrina, poiché è stata<br />
lei che ha evangelizzato i popoli pagani ed ha<br />
consolidato nel mondo i principi basilari <strong>della</strong><br />
famiglia monogamica e indissolubile, con la<br />
sua predicazione e con l’amministrazione del<br />
Sacramento del Matrimonio, istituito dal Signore<br />
Gesù. Con questo, ha posto in una situazione<br />
degna nella società la moglie e i figli, facendo<br />
cessare abusi vigenti nel mondo antico,<br />
come il “diritto” del padre di uccidere i figli o<br />
14 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
Sono inestimabili, e sotto un certo profilo insuperabili, lo stimolo e l’appoggio <strong>della</strong> famiglia<br />
affinché i suoi membri si santifichino<br />
Beati Zélie e Louis Martin, genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino (al centro, con otto anni d’età)<br />
del marito di ripudiare la sposa ma, allo stesso<br />
tempo, essa enfatizza il fatto che tutto, persino<br />
la famiglia, è subordinato al servizio e alla<br />
gloria di Dio.<br />
Ancora a proposito del verbo odiare, padre<br />
Duquesne presenta un importante chiarimento:<br />
“Il termine odiare non significa che<br />
dobbiamo fare o augurar loro il male; ma esso<br />
sottolinea l’ardore, il coraggio, la forza con<br />
la quale dobbiamo resistere loro, nel caso si<br />
oppongano alla nostra salvezza, ci trascinino<br />
verso il male, ci dissuadano dall’assumere<br />
lo stato al quale Dio ci chiama o vogliano ingaggiarci<br />
in quello a cui Dio non ci chiama;<br />
nel caso ci impediscano di abbracciare la vera<br />
Fede e si sforzino di trattenerci o di gettarci<br />
nell’errore”. 11<br />
In senso contrario, possiamo considerare<br />
numerosi esempi che ci mostrano come siano<br />
inestimabili, e sotto un certo profilo insuperabili,<br />
lo stimolo e l’appoggio <strong>della</strong> famiglia<br />
affinché i suoi membri si santifichino: Santa<br />
Monica, le cui lacrime e preghiere hanno ottenuto<br />
la con<strong>versione</strong> del figlio; San Basilio,<br />
il Vecchio e Santa Emilia, genitori di San Basilio,<br />
San Gregorio di Nissa, Santa Macrina<br />
e San Pietro di Sebaste; o i Beati Luigi e Zelia<br />
Martin, genitori di Santa Teresa di Gesù<br />
Bambino.<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 14 26/08/2010 10:59:53
Il premio verrà nella gloria eterna<br />
27 “Chi non porta la propria croce e non<br />
viene dietro di Me, non può essere Mio<br />
discepolo”.<br />
Queste parole di Gesù scartano in un sol colpo<br />
tutte le speranze trionfaliste che la maggior<br />
parte dei giudei aveva a proposito del regno messianico.<br />
Infatti, in tutta la Sua predicazione, il Signore<br />
non aveva mai offerto la pienezza <strong>della</strong> felicità<br />
in questa vita, ma piuttosto la gloria eterna,<br />
la cui via passa per l’abnegazione e per il sacrificio.<br />
Per crucem ad lucem (è per la croce che<br />
si giunge alla luce), recita la nota massima latina.<br />
L’Apostolo illustra bene questa necessità di<br />
sacrificio e mortificazione, ricorrendo ad un<br />
esempio particolarmente vivo per i suoi seguaci<br />
a Corinto: “Però ogni atleta è temperante in<br />
tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile,<br />
noi invece una incorruttibile. Io dunque<br />
corro, ma non come chi è senza mèta; faccio<br />
il pugilato, ma non come chi batte l’aria, anzi<br />
tratto duramente il mio corpo e lo trascino in<br />
schiavitù perché non succeda che dopo avere<br />
predicato agli altri, venga io stesso squalificato”<br />
(I Cor 9, 25-27).<br />
Sempre su questo versetto del Vangelo, è interessante<br />
ricordare una pietosa considerazione<br />
di padre Duquesne: “Compariamo la nostra croce<br />
con quella di Gesù Cristo e quelle dei martiri,<br />
e vergogniamoci <strong>della</strong> nostra codardia!”. 12 Non<br />
vale, pertanto, portarla di malavoglia, reclamando<br />
per il suo peso o manifestando amarezza per<br />
le sofferenze che essa ci porta. Chi procede così,<br />
trascina la croce, non la carica; di conseguenza,<br />
non può esser considerato discepolo del Maestro.<br />
Seguire il Signore non significa soltanto<br />
andare fisicamente dietro di Lui, come facevano<br />
molte persone in quella moltitudine, ma “imitare<br />
i Suoi esempi, praticare le Sue virtù”, sottolinea<br />
lo stesso padre Duquesne. 13<br />
III – LUCIDITÀ E PRUDENZA<br />
Insegnare per mezzo di parabole è una costante<br />
<strong>della</strong> divina didattica. Così il Signore ricorre<br />
ora a due di queste, per rendere vivo agli<br />
occhi di quella moltitudine quanto il seguirLo<br />
non esiga solo sforzo e abnegazione, ma anche<br />
programmazione lucida e scrupolosa esecuzione,<br />
cioè, “prudenza e risolutezza nel calcolare<br />
lo sforzo che questo ci costerà”. 14<br />
Come non poteva non essere, le due immagini<br />
furono scelte con divina sapienza, in modo<br />
da illustrare alla perfezione l’insegnamento dei<br />
versetti precedenti. A questo proposito, commenta<br />
Maldonado: “Cristo ha proposto le parabole<br />
<strong>della</strong> torre e <strong>della</strong> guerra, preferendole<br />
ad altri temi, perché si trattava di imprese molto<br />
difficili e onerose innalzare torri e intraprendere<br />
guerre, le quali richiedevano grande e diligente<br />
preparazione”. 15<br />
I calcoli per costruire una torre<br />
o pianificare una guerra<br />
28 “Chi di voi, volendo costruire una<br />
torre, non si siede prima a calcolarne la<br />
spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?<br />
29 Per evitare che, se getta le<br />
fondamenta e non può finire il lavoro,<br />
tutti coloro che vedono comincino a deriderlo,<br />
dicendo: 30 ‘Costui ha iniziato a<br />
costruire, ma non è stato capace di finire<br />
il lavoro!’”.<br />
Come ha ben osservato Maldonado, “calcolare<br />
la spesa” significa qui prepararsi con cura,<br />
anche fermandosi ad ascoltare prudenti consigli.<br />
È quanto ogni uomo deve fare negli importanti<br />
crocevia <strong>della</strong> vita: misurare le difficoltà prima<br />
di lanciarsi per una o per un’altra via, sempre in<br />
accordo con la ragione, mai guidati soltanto dai<br />
sentimenti o dagli impulsi. Più importante ancora,<br />
è necessario decidere e agire tenendo presente,<br />
soprattutto, la vita eterna, e non solo gli interessi<br />
terreni, passeggeri per definizione.<br />
31 “Oppure quale re, partendo in guerra<br />
contro un altro re, non siede prima a<br />
esaminare se può affrontare con diecimila<br />
uomini chi gli viene incontro con<br />
ventimila?”.<br />
Le guerre tra piccoli Stati erano comuni<br />
nell’Antichità. Pertanto, Nostro Signore presentava<br />
in questa parabola una realtà ben nota a<br />
tutti coloro che Lo ascoltavano.<br />
Ora, nella battaglia per ottenere il Regno<br />
dei Cieli, l’uomo entra in condizioni molto<br />
sfavorevoli. Data la natura decaduta in conseguenza<br />
del peccato originale, ognuno ha nel<br />
suo intimo terribili nemici: “il castigo <strong>della</strong><br />
carne, la legge del peccato che impera nelle<br />
Nelle crocevia<br />
<strong>della</strong> vita,<br />
bisogna<br />
misurare le<br />
difficoltà<br />
prima di<br />
lanciarsi per<br />
una o per<br />
un’altra via,<br />
sempre in<br />
accordo con<br />
la ragione<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 15<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 15 26/08/2010 10:59:54
Vi è una differenza<br />
tra il<br />
rinunciare a<br />
tutte le cose e<br />
l’abbandonarle:<br />
compete<br />
ad un piccolo<br />
numero<br />
di perfetti<br />
abbandonarle<br />
e tocca a<br />
tutti i fedeli<br />
rinunciarvi<br />
Gustavo Kralj, per concessione del Ministero dei<br />
Beni Culturali <strong>della</strong> Repubblica <strong>It</strong>aliana<br />
nostre membra, e varie passioni”. 16 A questi si<br />
aggiungono “i Principati e le Potestà, contro i<br />
dominatori di questo mondo di tenebra, contro<br />
gli spiriti del male che abitano nelle regioni<br />
celesti” (Ef 6, 12).<br />
Mirando a render notoria questa sproporzione<br />
di forze, Sant’Agostino interpreta così il senso<br />
<strong>della</strong> parabola: “I diecimila uomini con i quali<br />
egli deve combattere il re che dispone di ventimila,<br />
rappresentano la semplicità del cristiano,<br />
che deve lottare contro la falsità del demonio,<br />
cioè, con i suoi inganni e fallacie”. 17<br />
Trattato di pace con il Supremo Sovrano<br />
32 “Se no, mentre l’altro è ancora lontano,<br />
gli manda un’ambasceria per la<br />
pace”.<br />
Da parte sua, San Gregorio Magno dà di<br />
questa parabola un’interpretazione di carattere<br />
escatologico, secondo la quale il re che si approssima<br />
sarebbe Colui che verrà alla fine dei<br />
tempi per giudicare i vivi e i morti. 18<br />
1 COSTITUZIONI, art.26:<br />
“Noi, chierici, dobbiamo vivere<br />
dell’Altare e del Vangelo,<br />
e di quanto ci offrano<br />
spontaneamente i fedeli,<br />
senza chiedere carità alcuna<br />
ai secolari, né direttamente<br />
né per intermediazione di<br />
altri. Tutta la nostra speranza<br />
deve esser posta nella parola<br />
di Cristo Signore, che dice:<br />
‘Cercate in primo luogo il<br />
Regno di Dio e la Sua giustizia<br />
e tutte queste cose vi saranno<br />
date in aggiunta’”.<br />
16 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
2 GOMÁ Y TOMÁS, Isidro. El<br />
Evangelio explicado. Barcelona:<br />
Casulleras, 1930, v.III,<br />
pag.283.<br />
3 Le due traduzioni sono corrette,<br />
poiché il verbo greco<br />
μισεω, come il suo equivalente<br />
ebreo śānā’, abbraccia<br />
una gamma di significati che<br />
va dall’amare meno, detestare,<br />
fino ad odiare (cf. BALZ,<br />
Horst; SCHEIDER, Gerhard<br />
(Eds.). Diccionario exegético<br />
del Nuevo Testamento. 2.ed.<br />
Seguire il Signore<br />
significa imitare i Suoi<br />
esempi, praticare le Sue<br />
virtù<br />
“Gesù porta la croce,<br />
insieme alla Madonna e a<br />
San Domenico di Guzmán” di<br />
Fra Angelico – Museo di San<br />
Marco, Firenze<br />
Così, nella prospettiva dell’arrivo del Supremo<br />
Sovrano, a paragone del quale niente siamo<br />
e niente possiamo, ci toccherebbe soltanto inviare<br />
messaggeri a sollecitarGli la pace. Costoro sono<br />
i nostri Angeli Custodi, i nostri intercessori celesti<br />
e, soprattutto, la Madonna. Infatti, come chiede<br />
padre Duquesne, “chi siamo noi per presentarci<br />
davanti a Dio e avere l’audacia di negoziare la pace<br />
con Lui? Che cosa abbiamo noi da offrirGli”. 19<br />
Quanto alle condizioni <strong>della</strong> pace, esse sono<br />
state già enunciate nei primi versetti di questo<br />
Vangelo: si tratta di rinunciare a tutto ed abbracciare<br />
la Croce per seguire il Divino Redentore.<br />
L’unico calcolo permesso al vero discepolo<br />
33 “Così chiunque di voi non rinunzia a<br />
tutti i suoi averi, non può essere Mio discepolo!”.<br />
In queste due parabole, il Signore rende evidente<br />
quanto sia necessario fare bene i calcoli prima<br />
di intraprendere un’impresa, assumersi una<br />
responsabilità o ingaggiare una battaglia terrena.<br />
Salamanca: Sígueme, 2002,<br />
col.295).<br />
4 SAN TOMMASO D’AQUI-<br />
NO. Summa Teologica, II-II,<br />
q.101, a.4, resp.<br />
5 BALZ; SCHEIDER, op. cit.,<br />
col.295.<br />
6 GUARDINI, Romano.<br />
O Senhor. Rio de Janeiro:<br />
Agir, s/d, pag.293.<br />
7 Idem, ibidem.<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 16 26/08/2010 10:59:56
Ora, in questo versetto, secondo l’interpretazione<br />
di Sant’Agostino, sarebbe dichiarato il senso<br />
di entrambe, poiché, egli afferma, “il denaro<br />
per edificare la torre e la forza di diecimila uomini<br />
per affrontare i ventimila combattenti dell’altro<br />
re, non hanno altro significato che quello che<br />
ciascuno rinunci a tutto quanto possiede”. 20<br />
Aggiunge il santo Vescovo di Ippona: “Quanto<br />
anteriormente detto concorda con quello che<br />
si dice ora, perché nella rinuncia di ognuno a tutto<br />
quanto possiede è contenuto anche l’odio a<br />
suo padre, sua madre, sua moglie, i suoi figli, i<br />
suoi fratelli, le sue sorelle e persino alla sua stessa<br />
vita. Tutte queste cose sono proprie di ognuno,<br />
e costituiscono un ostacolo e impedimento ad ottenere,<br />
non il temporale e transitorio, ma quello<br />
che è comune a tutti e sussisterà sempre”. 21<br />
Esiste, insomma, soltanto una via per diventare<br />
veri discepoli di Gesù: rinunciare totalmente<br />
agli affetti disordinati e all’attaccamento ai<br />
beni terreni, evitando che essi agiscano da lacci<br />
nella nostra vita spirituale o da pesanti zavorre<br />
per la nostra anima. Senza staccarci in forma<br />
piena e completa da quanto ci separa da Cristo,<br />
non otterremo mai il Regno dei Cieli.<br />
Importante è notare, inoltre, come fa il Cardinale<br />
Gomá, che non solo i chierici e religiosi<br />
devono esser discepoli di Gesù, ma anche tutti i<br />
battezzati: “Con gli esempi <strong>della</strong> torre e del re, il<br />
Signore non vuole dire che ognuno di noi sia libero<br />
di diventare o no Suo discepolo, come l’uomo<br />
<strong>della</strong> torre era libero di gettare o no le fondamenta.<br />
Egli ha intenzione di insegnarci l’impossibilità<br />
di piacere a Dio tra le cose che distraggono<br />
l’anima e nelle quali ella corre il rischio di soccombere,<br />
per l’astuzia del demonio”. 22<br />
8 SAN TOMMASO D’AQUI-<br />
NO, Summa Teologica, II-II,<br />
q.101, a.4, ad.1.<br />
9 Idem, II-II, q.26, a.7, ad.1.<br />
10 Idem, II-II, q.34, a.3, ad.1.<br />
11 DUQUESNE. L’Évangile<br />
médité. Lyon-Paris: Perisse<br />
Frères, 1849, v.III, pag.104.<br />
12 Idem, pag.106.<br />
13 Idem, ibidem.<br />
14 GOMÁ Y TOMÁS, op. cit.,<br />
pag.282.<br />
15 MALDONADO, SJ, Juan<br />
de. Comentarios a los cuatro<br />
Evangelios. Evangelios de San<br />
Marcos y San Lucas. Madrid:<br />
BAC, 1951, v.II, pag.642.<br />
16 SAN CIRILLO D’ALES-<br />
SANDRIA. Commentaria in<br />
Lucam, sermo 105: PG 72,<br />
796.<br />
17 SANT’AGOSTINO. Quæstiones<br />
Evangeliorum, l.2, c.31:<br />
PL 35, 1343.<br />
San Beda fa una distinzione tra il dovere delle<br />
anime chiamate allo stato di vita consacrata<br />
e l’obbligo di tutti i fedeli: “Vi è una differenza<br />
tra il rinunciare a tutte le cose e l’abbandonarle:<br />
compete ad un piccolo numero di perfetti<br />
abbandonarle, ossia, mettere da parte le cure<br />
del mondo e tocca a tutti i fedeli rinunciarvi,<br />
cioè, possedere le cose terrene in maniera tale<br />
che esse non li ancorino al mondo”. 23<br />
IV – LE AFFEZIONI DISORDINATE<br />
CI RUBANO LA PACE DELL’ANIMA<br />
In questo senso, possiamo affermare che<br />
la liturgia <strong>della</strong> 23ª Domenica del Tempo Ordinario<br />
è un invito al distacco: “Chi non porta<br />
la sua croce e non Mi segue, non può essere<br />
Mio discepolo”. Questo non significa che<br />
dobbiamo essere flagellati, coronati di spine<br />
o inchiodati nella croce, come è stato il Signore<br />
Gesù. La croce che Egli ci chiede consiste<br />
principalmente nel vivere staccati da tutto<br />
quanto è terreno, proprio come un’aquila<br />
che vola senza lacci per contemplare meglio,<br />
nel cielo, il sole.<br />
Come tante volte verifichiamo nella vita, l’attaccamento<br />
disordinato genera afflizioni, insicurezze<br />
e timori che ci rubano la pace dell’anima.<br />
Pertanto, anche l’uomo non chiamato alla<br />
vita religiosa deve fare tutto con il cuore riposto<br />
nelle cose di Dio, anche quando si prende cura<br />
degli affari e dell’amministrazione dei suoi beni.<br />
Questo distacco è condizione per seguire da vicino<br />
il Signore Gesù. Agendo così, l’anima sperimenterà<br />
la vera felicità, preannunciatrice <strong>della</strong><br />
gioia che avrà nel Cielo. <br />
18 Cf. SAN GREGORIO MA-<br />
GNO. Homiliarum in Evangelia,<br />
hom. 37, c.6: PL 76,<br />
1277-1278.<br />
19 DUQUESNE, op. cit.,<br />
pag.119.<br />
20 SANT’AGOSTINO, apud<br />
SAN TOMMASO D’AQUI-<br />
NO, Catena Aurea.<br />
21 Idem.<br />
22 GOMÁ Y TOMÁS, op. cit.,<br />
pag.285.<br />
23 SAN BEDA, apud SAN<br />
TOMMASO D’AQUINO,<br />
Catena Aurea.<br />
Esiste soltanto<br />
un cammino<br />
a seguire<br />
per diventare<br />
veri discepoli<br />
di Gesù:<br />
rinunciare<br />
totalmente<br />
agli affetti<br />
disordinati<br />
e all’attaccamento<br />
ai<br />
beni terreni<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 17<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 17 26/08/2010 10:59:57
Gustavo Kralj<br />
Frammento 4Q1,<br />
contenendo Gn 39,<br />
11-21 (anno 125 a<br />
100 a.C.)<br />
All’inizio dell’anno 1947,<br />
un giovane pastore beduino,<br />
di nome Mohammed<br />
ed-Dib, cercava affannosamente<br />
una pecora smarrita<br />
lungo la falesia che costeggiava<br />
il Mar Morto, a circa dieci chilometri<br />
dalla biblica città di Gerico. Setacciando<br />
le rientranze <strong>della</strong> roccia,<br />
entrò in una caverna dove scoprì vasi<br />
di argilla contenenti rotoli di pelle<br />
manoscritti, avvolti in un tessuto<br />
di lino. Ne scelse i sette che gli parevano<br />
in miglior stato e se li portò via.<br />
Alcuni mesi dopo, i beduini vendettero<br />
tre di questi rotoli ad un archeologo<br />
dell’Università Ebraica di<br />
Gerusalemme e i restanti al Metropolita<br />
del convento siro-giacobita<br />
San Marco, sempre nella Città Santa.<br />
Non passò molto tempo che gli<br />
studiosi capirono che Mohammed<br />
aveva fatto la più strepitosa scoperta<br />
archeologica del XX secolo: i famosi<br />
Manoscritti del Mar Morto.<br />
Un po’alla volta, alcuni ricercatori<br />
cominciarono ad esplorare me-<br />
18 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
Qumran,<br />
conferma o smentito?<br />
Considerata la maggior scoperta archeologica del XX secolo,<br />
la collezione dei manoscritti del Mar Morto, ha di fatto<br />
prestato un grande aiuto alla esegesi cristiana, chiarendo<br />
punti relativi alla Sacra Scrittura e confermando la veridicità<br />
dei testi biblici che circolano oggi.<br />
ticolosamente la regione, mentre i<br />
beduini, dal canto loro, facevano lo<br />
stesso. Così, dal 1949 al 1956, furono<br />
scoperte altre dieci grotte, nelle<br />
quali si trovarono raccolti diversi rotoli<br />
in differenti stati di conservazione<br />
e decine di migliaia di frammenti,<br />
alcuni talmente piccoli da contenere<br />
appena poche lettere.<br />
Ricchezza e varietà di contenuto<br />
Una volta analizzati e classificati<br />
i frammenti maggiori, si è giunti alla<br />
conclusione che essi componevano<br />
un insieme di 900 documenti scritti in<br />
ebraico, aramaico o greco tra la fine<br />
del secolo III a.C. e l’anno 68 dell’Era<br />
Cristiana. La maggior parte di questi<br />
è scritta su pergamena, alcuni sono<br />
in papiro e solo uno è inciso su rame.<br />
Più di un quarto di questi è costituito<br />
da copie di libri dell’Antico Testamento,<br />
nella stragrande maggioranza<br />
scritti in ebraico o aramaico.<br />
Vi figurano tutti i libri canonici <strong>della</strong><br />
bibbia ebraica, salvo quello di Ester e<br />
quello di Neemia, e frequentemente<br />
José Messias Lins Brandão<br />
in vari esemplari: vi sono per lo meno<br />
quattordici manoscritti del Deuteronomio,<br />
quindici di Isaia e diciassette<br />
Salmi. Vi si trovano anche tre libri<br />
deuterocanonici: Tobia, Ecclesiastico<br />
e la Lettera di Geremia, che fa parte<br />
di Baruc.<br />
Un secondo blocco di manoscritti è<br />
formato da passi di libri apocrifi: Giubileo,<br />
Salmi Apocrifi, Libro di Enoc<br />
e Testamento dei Dodici Patriarchi.<br />
Fanno anche parte di questo insieme<br />
un gran numero di altri scritti come<br />
l’Apocrifo <strong>della</strong> Genesi, Orazione<br />
di Nabonide, passi di inni, annotazioni<br />
e commenti, tra i quali il Targum di<br />
Giobbe e il Commento di Habacuc.<br />
Ci sono infine, brani di quelli che<br />
si potrebbero chiamare “codici disciplinari”<br />
– la Regola <strong>della</strong> Comunità,<br />
il Regolamento <strong>della</strong> Guerra<br />
dei Figli <strong>della</strong> Luce contro i Figli<br />
delle Tenebre, lo Scritto di Damasco<br />
–, come pure inni, orazioni per ogni<br />
giorno del mese, testi poetici, commenti<br />
di passi <strong>della</strong> Bibbia, calendari,<br />
ecc.<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 18 26/08/2010 11:00:01
Gustavo Kralj<br />
Fra 1949 e 1956, beduini e<br />
ricercatori scoprirono undici grotte<br />
con i documenti<br />
A destra, veduta esterna <strong>della</strong><br />
grotta IV; sopra, fotografia scattata<br />
nell’epoca delle escavazioni - Royal<br />
Ontario Museum, Toronto (Canada)<br />
La misteriosa comunità<br />
di Qumram<br />
Toccava ora agli archeologi svelare<br />
il mistero: Come era mai capitata in<br />
tali inospitali caverne una così preziosa<br />
biblioteca? Chi era l’autore di questi<br />
documenti, molti dei quali inediti?<br />
La chiave <strong>della</strong> soluzione si trovava,<br />
certamente, nelle vicine rovine di<br />
Qumran e nella enigmatica comunità<br />
che le aveva abitate fino al primo secolo<br />
<strong>della</strong> nostra era. Infatti, come spiega<br />
Pnina Shor, capo <strong>della</strong> Sezione di<br />
Conservazione di Artefatti del Dipartimento<br />
di Antichità di Israele in un’intervista<br />
esclusiva alla nostra <strong>rivista</strong>, “il<br />
gruppo che ha scritto i manoscritti si<br />
autodefinisce yahad, che in ebraico significa<br />
‘l’insieme’, ‘la comunità’”. 1<br />
Nel corso degli anni non sono<br />
mancate le controversie tra gli specialisti<br />
sull’identità di questa comunità<br />
ma, al giorno d’oggi, la grande<br />
maggioranza degli specialisti la<br />
identifica con gli esseni, 2 o, per esser<br />
più precisi, con i membri di un’ala<br />
radicale di questo movimento. 3<br />
Gli esseni costituivano, insieme ai<br />
farisei e ai sadducei, i tre principali<br />
gruppi religiosi in cui si dividevano<br />
i giudei dal secondo secolo avanti<br />
Cristo fino alla distruzione di Gerusalemme.<br />
4 Cercavano di vivere in<br />
stretto compimento <strong>della</strong> legge mosaica,<br />
attenendosi ancor più alla lettera<br />
di questa che gli stessi farisei.<br />
Secondo una corrente di autori, il<br />
suo nome deriva dal greco εσσηνοι (i<br />
devoti). Sebbene non siano menzionati<br />
col loro nome nelle Sacre Scritture,<br />
non ne mancano riferimenti in autori<br />
antichi come Plinio il Vecchio, Flavio<br />
Giuseppe e Filone di Alessandria.<br />
Gli esseni che abitavano a<br />
Qumran componevano una comunità<br />
maschile, celibataria, dalla vita<br />
austera e retta da una regola, simile,<br />
pertanto, ai monasteri cristiani sorti<br />
secoli più tardi. E, come riconosce<br />
la menzionata Pnina Shor, responsabile<br />
<strong>della</strong> conservazione dei manoscritti<br />
del Mar Morto, “la descrizione<br />
che Giuseppe fa degli esseni e di<br />
come essi vivevano è del tutto simile<br />
a quello che questo gruppo narra su<br />
se stesso”. 5<br />
L’insediamento di Qumran fu raso<br />
al suolo nell’anno 68, da una legione<br />
Romana. Tutto indica che gli esseni,<br />
di fronte all’irresistibile avanzata<br />
delle truppe imperiali, cercarono<br />
di mettere in salvo la loro biblioteca.<br />
All’inizio, i rotoli sono stati avvolti<br />
in tessuti e collocati in vasi di argilla<br />
ben tappati; alla fine, sono stati gettati<br />
nelle cavità <strong>della</strong> falesia, in fretta e<br />
furia e senza protezione alcuna.<br />
Osserva a questo riguardo il teologo<br />
luterano Joachim Jeremias: “I frati<br />
devono essere stati sterminati, fino<br />
all’ultimo, in quell’anno 68, poiché,<br />
se uno solo di loro ne fosse scampato,<br />
le grotte non avrebbero custodito,<br />
fino ai nostri giorni, il loro segreto”. 6<br />
Il “fenomeno Qumran”<br />
La scoperta dei manoscritti del<br />
Mar Morto ha provocato quello<br />
che il sacerdote gesuita J. R.<br />
Scheifler descrive come “fenomeno<br />
Qumran”: “una prodigiosa e<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 19<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 19 26/08/2010 11:00:02<br />
Getty Images/Dorling Kindersley
allarmante fecondità letteraria, soprattutto<br />
tra gli specialisti e un insolito<br />
interesse tra il grande pubblico,<br />
a volte con un certo sentore di snobismo<br />
e non senza una dose di insicurezza<br />
e inquietudine tra i fedeli”. 7<br />
Infatti, solo nei primi quindici anni<br />
dopo la scoperta dei manoscritti<br />
vennero pubblicati “più di tremila<br />
titoli, tra opere e articoli, oltre<br />
ad una <strong>rivista</strong> scientifica consacrata<br />
esclusivamente al tema”, aggiunge<br />
lo studioso gesuita.<br />
Il “fenomeno Qumran” non tardò<br />
neppure a travalicare i circoli<br />
scientifici per arrivare alle riviste di<br />
carattere generale. Nel corso di questi<br />
quasi sessant’anni dalla scoperta<br />
dei manoscritti, la stampa ha dedicato<br />
al tema fiumi di inchiostro e<br />
tonnellate di carta, occupando oggi<br />
anche un considerevole spazio nelle<br />
pagine web di internet.<br />
Quale la causa più profonda di<br />
questo “inusitato interesse”?<br />
Fedeltà delle versioni bibliche<br />
Prima che Gutenberg stampasse,<br />
nel 1455, la sua “Bibbia di 42 righe”,<br />
ogni esemplare delle Sacre Scritture<br />
era una trascrizione singola fatta da<br />
amanuensi. Ora, una volta che non<br />
sono conservati gli originali dei libri<br />
vetero e neotestamentari, qual è il<br />
grado di affidabilità di queste innumerevoli<br />
“copie di copie” realizzate<br />
nel corso di diciannove o più secoli<br />
da scrivani di indole e razze diverse?<br />
Fino alla scoperta del Mar Morto,<br />
i più antichi manoscritti contenenti<br />
la Bibbia completa erano il<br />
Codex Vaticanus (sec. IV), il Sinaiticus<br />
(sec. IV) e l’Alexandrinus (sec.<br />
V), tutti provenienti dalla Septuaginta.<br />
I primi testi masoretici – scritti<br />
in ebraico e includenti soltanto i libri<br />
accettati dalla religione giudaica<br />
– erano più recenti: tanto il Codex<br />
Leningradensis come l’Aleppo sono<br />
datati al secolo XI. Si conservavano<br />
anche frammenti di testi anteriori,<br />
il più antico di questi è un raro<br />
20 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
Gustavo Kralj<br />
Pnina Shor: “Quando i<br />
manoscritti sono stati<br />
trovati, si è verificato che<br />
l’esattezza delle traduzioni è<br />
realmente mirabile – questo è<br />
emozionante”.<br />
papiro del secolo secondo prima di<br />
Cristo, contenente solo il Decalogo<br />
e un passo del Deuteronomio.<br />
Ora, nel 1947, apparvero inaspettatamente<br />
nelle undici grotte del<br />
Qumran un gran numero di testi biblici<br />
copiati tra il II secolo a.C. e il<br />
I secolo dell’Era Cristiana che poterono<br />
rafforzare l’autenticità delle<br />
versioni <strong>della</strong> Sacra Scrittura oggi<br />
utilizzate dalla Chiesa o indicarne<br />
le imperfezioni. Inoltre, la maggior<br />
parte dei libri dell’Antico Testamento<br />
era stata copiata in ebraico o<br />
aramaico, il che permetteva di confrontarli<br />
con il testo greco <strong>della</strong> Septuaginta.<br />
Sono state queste le ragioni<br />
che hanno reso tanto attesa la pubblicazioni<br />
dei documenti del Mar<br />
Morto.<br />
Oggigiorno, essendo venuto alla<br />
luce l’ultimo volume <strong>della</strong> collezione<br />
con i manoscritti, 8 qualunque<br />
persona con conoscenza dell’ebraico,<br />
aramaico e greco può confrontare<br />
le differenti versioni e verificare<br />
che, nel corso dei secoli, le traduzioni<br />
hanno mantenuto un’impressionante<br />
fedeltà.<br />
Per questo la Dott.ssa Shor commenta<br />
che, attraverso i manoscritti<br />
del Mar Morto, si può constatare<br />
come le traduzioni greche e lati-<br />
ne <strong>della</strong> Sacra Scrittura si sono conservate<br />
fedeli agli originali ebraici.<br />
“Quando i manoscritti sono stati<br />
trovati, si è verificato che l’esattezza<br />
delle traduzioni è realmente mirabile<br />
– e questo è emozionante”. 9<br />
Al contrario, pertanto, di quello<br />
che alcuni prevedevano, i manoscritti<br />
di Qumran mostrano che i testi<br />
delle Sacre Scritture conservati<br />
dalla Chiesa Cattolica e proposti ai<br />
fedeli durante quasi venti secoli sono<br />
perfettamente affidabili, smontando<br />
certe ipotesi fantasiose sull’origine<br />
del Nuovo Testamento sorte<br />
cent’anni fa.<br />
Ipotesi fantasiose sui<br />
quattro Vangeli<br />
In effetti, certi esegeti degli inizi<br />
del secolo XX hanno voluto vedere<br />
nei libri del Nuovo Testamento<br />
opere tarde, distanti dalla realtà<br />
che narrano, influenzate dalla mitologia<br />
e filosofia greca. Ora, tale ipotesi<br />
si scontra con l’evidenza fornita<br />
dai manoscritti del Mar Morto.<br />
Molte delle espressioni e stili suppostamente<br />
ellenici delle redazioni<br />
neotestamentarie coincidono con<br />
espressioni e stili trovati in tali manoscritti,<br />
i più recenti dei quali, come<br />
abbiamo visto, risalgono all’anno<br />
68 d.C. Si dimostrava così che essi<br />
erano di uso corrente nella società<br />
giudaica dell’epoca di Gesù e, a fortiori,<br />
gli autori del Nuovo Testamento<br />
erano abituati a pensare e a parlare<br />
in ebraico o aramaico, e non in<br />
greco.<br />
Pur non essendo stato provato<br />
che ci siano tra i documenti di<br />
Qumran frammenti di scritti neotestamentari,<br />
10 tuttavia, “vari testichiave<br />
contengono informazioni,<br />
idee o un linguaggio molto simili a<br />
quelli trovati in certi passi dei Vangeli”,<br />
11 come anche nelle Lettere e<br />
negli Atti, sebbene non siano stati<br />
redatti da cristiani o per i cristiani.<br />
Per questo la Dott.ssa Shor dice<br />
che, in quei manoscritti, “si possono<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 20 26/08/2010 11:00:03
vedere le origini del Cristianesimo,<br />
insieme a testi biblici e altri testi giudaici.<br />
Si constata così l’origine comune<br />
delle due religioni”. 12<br />
Ora, è nel terzo blocco di manoscritti<br />
– il quale, come abbiamo visto,<br />
contiene testi dottrinali e disciplinari<br />
degli esseni – che troviamo<br />
alcuni elementi di maggior interesse<br />
per l’esegesi neotestamentaria.<br />
In questi documenti inediti pullulano<br />
numerose parole, frasi e descrizioni<br />
di fatti che riportano sorprendentemente<br />
a parole, frasi e fatti dei<br />
Vangeli e di alcune lettere di San Paolo:<br />
i “poveri di spirito”, la “giustificazione<br />
per la Fede”, lotta tra i “figli<br />
<strong>della</strong> luce” e i “figli delle tenebre”.<br />
Meritano di essere sottolineate<br />
due espressioni usate da San Luca:<br />
“sarà chiamato Figlio di Dio” (Lc 1,<br />
35) e “si chiamerà Figlio dell’Altissimo”<br />
(Lc 1, 32). Una generazione<br />
precedente di esegeti aveva tentato<br />
di ricercare l’origine di questi termini<br />
nel paganesimo ellenico, ma queste<br />
espressioni si trovano in un testo<br />
aramaico di Qumran, nel quale<br />
si legge chiaramente: “Sarà denominato<br />
figlio di Dio, e lo chiameranno<br />
figlio dell’Altissimo” (4Q246).<br />
Sembra, pertanto, che tali concetti<br />
si siano sviluppati in circoli giudaici,<br />
il che costituisce un’ulteriore<br />
prova del radicamen-<br />
to ebraico, e non ellenico, del Nuovo<br />
Testamento. 13<br />
Più impressionante ancora è stata<br />
la scoperta relativa alla risposta<br />
data dal Signore ai discepoli di San<br />
Giovanni Battista, che gli erano venuti<br />
a chiedere: “Sei Tu Colui che<br />
deve venire o dobbiamo attenderne<br />
un altro?” (Mt 11, 3; Lc 7, 20). Gesù<br />
rispose loro: “Andate e riferite a<br />
Giovanni ciò che voi udite e vedete:<br />
i ciechi recuperano la vista, gli storpi<br />
camminano, i lebbrosi sono guariti,<br />
i sordi riacquistano l’udito, i morti<br />
risuscitano, ai poveri è predicata la<br />
buona novella...” (Mt 11, 4-5; Lc 7,<br />
21-22).<br />
Queste parole di Nostro Signore<br />
alludono chiaramente a Isaia (35,<br />
5-6 e 61, 1). Tuttavia, in questo libro<br />
profetico non si parla di resurrezione<br />
dei morti. Ora, il frammento<br />
4Q521 di Qumran, riferendosi al<br />
Messia, afferma: “Infatti Egli guarirà<br />
coloro che sono criticamente feriti,<br />
Egli risusciterà i morti, Egli porterà<br />
buone novelle ai poveri”. 14<br />
Come commenta John J. Collins,<br />
l’impressionante somiglianza<br />
tra questo frammento e i citati passi<br />
dei Vangeli di San Matteo e San<br />
Luca permettono di giungere alla<br />
conclusione che Gesù “proclama il<br />
regno di Dio e col Suo ministero di<br />
guarigione ed esorcismo, prova che<br />
è presente; e aggiunge di esser unto<br />
e, dunque, qualificato per proclamare<br />
la buona novella. [Questo frammento]<br />
appoggia in modo significativo<br />
la tradizionale concezione che<br />
Gesù vedeva Se stesso come il Messia<br />
di Israele”. 15<br />
In totale, sono stati identificati<br />
più di 500 paralleli tra il linguaggio<br />
di Qumram e quello del Nuovo<br />
Testamento, molti dei quali senza<br />
precedenti nell’Antico Testamento.<br />
16 La fantasiosa ipotesi a proposito<br />
dell’origine ellenica degli scritti<br />
neotestamentari veniva, così, definitivamente<br />
scartata.<br />
Smentite completamente le ipotesi<br />
sensazionaliste e stravaganti<br />
Nel frattempo, l’origine comune<br />
giudaica delle letterature qumrânica<br />
e neotestamentaria, come pure<br />
le analogie indicate sopra, hanno<br />
portato a mettere nuovamente in<br />
dubbio l’autenticità delle narrazioni<br />
evangeliche, analizzandole ora sotto<br />
un altro punto di vista.<br />
Si voleva provare che il Cristianesimo<br />
nascente non portava nessuna<br />
novità; non era niente più che<br />
un prolungamento <strong>della</strong> comunità<br />
di Qumran, un mero plagio<br />
di questa. “Si vedeva,<br />
I manoscritti di Qumran mostrano che i testi delle Sacre Scritture conservati dalla Chiesa Cattolica e proposti ai<br />
fedeli durante quasi venti secoli sono perfettamente affidabili<br />
Pagine del “Codex Sinaiticus” - Freer & Sackler Gallery, Smithsonian Institution, Washington; Vangeli bizantini, sec. X -<br />
Smithsonian Institution, Washington; Bibbia di Gutenberg - Collezione privata, New York<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 21<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 21 26/08/2010 11:00:07<br />
Gustavo Kralj
Gustavo Kralj<br />
nel raggruppamento esseno, un predecessore<br />
<strong>della</strong> comunità cristiana,<br />
e addirittura la sua origine. Si pensava,<br />
in particolare, di aver incontrato<br />
nel Maestro di Giustizia un precursore<br />
di Gesù: si riteneva per certo<br />
che la setta avrebbe visto in lui il<br />
Messia, gli attribuiva una morte violenta,<br />
supponendo persino che egli<br />
fosse stato crocifisso e si parlava di<br />
fede nella sua resurrezione e nel suo<br />
ritorno”. 17<br />
Il Prof. Dupont-Sommer è giunto<br />
alla conclusione che le somiglianze<br />
tra la Religione Cristiana e la setta<br />
essena “costituiscono un insieme<br />
quasi allucinante”, aggiungendo: “In<br />
tutte le parti nelle quali i paralleli ci<br />
obbligano o invitano a pensare ad<br />
un plagio, il plagio è stato fatto dal<br />
Cristianesimo”. 18<br />
Alcuni hanno galoppato nelle loro<br />
ipotesi, guadagnandosi molta attenzione<br />
nei mezzi di comunicazione.<br />
Un periodicista americano, E.<br />
Wilson, pensa che il monastero di<br />
Qumran “sia probabilmente, più<br />
che Betlemme o Nazareth, la culla<br />
del Cristianesimo”. 19 E nel giornale<br />
russo Konsomolskaia Pravda, edizione<br />
del 9/1/1958 si legge che i Manoscritti<br />
del Mar Morto “hanno di-<br />
22 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
mostrato perentoriamente il carattere<br />
mitico di Mosè e di Gesù”. 20<br />
John Allegro, Barbara Thiering e<br />
Edmond Székely sono diventati nomi<br />
popolari nella letteratura sensazionalista<br />
per le loro ipotesi stravaganti,<br />
che avevano tutte la pretesa di<br />
appoggiarsi sui manoscritti del Mar<br />
Morto per ridurre il Cristianesimo<br />
a una setta pagana o gnostica, negando<br />
l’esistenza storica del Signore<br />
Gesù o attribuendoGli una vita eccentrica.<br />
21<br />
Ora, dopo la catalogazione finale<br />
delle pergamene e l’attuale stato<br />
di conoscenza del loro contenuto,<br />
non c’è più posto ormai per tesi<br />
bizzarre e fantasiose. A tale proposito,<br />
Vanderkam e Flint sono tassativi:<br />
“Dobbiamo mettere in chiaro<br />
che le teorie o approssimazioni descritte<br />
[fin qui] non sono appoggiate<br />
dagli specialisti delle pergamene del<br />
Mar Morto”. 22<br />
Differenze su punti essenziali<br />
Confutando le ipotesi anteriori,<br />
tutte basate sulle somiglianze tra<br />
testi esseni e testi cristiani, i manoscritti<br />
di Qumran dimostrano che<br />
vi sono differenze inconciliabili in<br />
punti fondamentali.<br />
Anche se ci sono<br />
molte somiglianze<br />
tra la lingua dei<br />
documenti del<br />
Nuovo Testamento<br />
e gli Esseni, ci sono<br />
anche inconciliabili<br />
differenze dottrinali<br />
A sinistra, “San Luca Evangelista” –<br />
Basilica di San Marco, Venezia; a destra,<br />
frammento 11Q14, appartenente al Libro<br />
<strong>della</strong> Guerra (fra 20 e 50 d.C.)<br />
Uno dei temi sui quali lo scontro<br />
è maggiore tra le concezioni cristiane<br />
e quelle di Qumran è quello<br />
<strong>della</strong> Legge di Mosè. Nella comunità<br />
del Mar Morto, la giustificazione<br />
per Legge ha un carattere intenso e<br />
la realizzazione <strong>della</strong> perfezione per<br />
mezzo <strong>della</strong> Legge veniva interpretata<br />
in un modo più stretto che tra<br />
gli stessi farisei.<br />
A Qumran, “la Legge è propriamente<br />
il messia, la salvezza”. 23 A<br />
causa di questo, secondo Scheifler,<br />
anche senza attribuire al Signore<br />
un atteggiamento polemico rispetto<br />
a quella comunità, sembra esserci<br />
un’allusione a Qumran nella risposta<br />
ai farisei che lo interrogavano<br />
sulla guarigione di sabato: “Ed ecco,<br />
c’era un uomo che aveva una mano<br />
inaridita, ed essi chiesero a Gesù:<br />
“Chi tra voi, avendo una pecora, se<br />
questa gli cade di sabato in una fossa,<br />
non l’afferra e la tira fuori? ” (Mt<br />
12, 10-13). “Le parole di Cristo sembrano<br />
supporre una pratica ammessa<br />
o di senso comune. Tuttavia, la<br />
setta di Qumran, più stretta nella casistica<br />
sabatica che gli stessi farisei,<br />
la proibivano espressamente”. 24<br />
Il punto più difficile da armonizzare<br />
tra il Cristianesimo e la dottrina<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 22 26/08/2010 11:00:09
di Qumran è quello dell’amore verso<br />
il nemico. Saranno state un riferimento<br />
diretto a loro le parole di<br />
Nostro Signore: “Avete inteso che<br />
fu detto: Amerai il tuo prossimo e<br />
odierai il tuo nemico, ma io vi dico...”<br />
(Mt 5, 43s)? Un buon numero<br />
di specialisti risponde affermativamente.<br />
25 Allo stesso modo, l’estensione<br />
data da Gesù al comandamento<br />
dell’amore al prossimo è<br />
estranea al pensiero <strong>della</strong> comunità<br />
di Qumran. Questa si afferrava<br />
ad un esclusivismo separatista e orgoglioso,<br />
considerando degno d’amore<br />
solo il suo selezionato gruppo,<br />
escludendo in modo assoluto i pagani<br />
e gran parte di Israele. Più che<br />
per i farisei, le tre parabole <strong>della</strong> misericordia<br />
(Lc 3, 3-32) e “l’anch’io<br />
non ti condanno”, diretto all’adultera,<br />
devono essersi ripercosse co-<br />
1 KRALJ, Gustavo Adolfo. Parole che<br />
hanno mutato il mondo. Intervista<br />
esclusiva con la Dott.ssa Pinna<br />
Shor. In. Araldi del Vangelo, sett.<br />
2009, n.77, pag.49.<br />
2 VANDERKAM, James; FLINT,<br />
Peter. The Meaning of the Dead<br />
Sea Scrolls. London-New York:<br />
T&T Clark International, 2002,<br />
pagg.239-252.<br />
3 SIEVERS, Joseph. Judaísmo y<br />
Cristianismo del siglo I a través<br />
de los Rollos del Mar Muerto. Testo<br />
<strong>della</strong> conferenza disponibile in<br />
www.sion.org.ar.<br />
4 JOSEPHUS, Flavius. Jewish Antiquities.<br />
London: Wordsworth, 2006,<br />
pag.549; JOSEPHUS, Flavius.<br />
The Jewish War. London: Penguin<br />
Books, 1981, pagg.133-137.<br />
5 KRALJ, op. cit., pag.49.<br />
6 JEREMIAS, Joachim. Estudos no<br />
Novo Testamento. Santo André:<br />
Academia Cristã, 2006, pag.409.<br />
7 SCHEIFLER, J.R. Así nacieron los<br />
Evangelios. Bilbao: Mensajero,<br />
1967, pag.231.<br />
me un qualcosa di insopportabile a<br />
Qumran. 26<br />
L’archeologia conferma<br />
il senno <strong>della</strong> Chiesa<br />
A causa del ritardo nella pubblicazione<br />
dei manoscritti del Mar<br />
Morto, già riferita sopra, si è sollevato<br />
ad un certo momento il sospetto<br />
che la Santa Sede stesse ponendo<br />
ostacoli a questo, per timore <strong>della</strong><br />
verità storica. In uno degli episodi<br />
più rocamboleschi, M. Baigent e<br />
R. Leigh hanno approfittato del clima<br />
creato per lanciare un libro con<br />
il folgorante titolo La menzogna dei<br />
rotoli del Mar Morto: Perché una dozzina<br />
di studiosi religiosi hanno cospirato<br />
per sopprimere il contenuto rivoluzionario<br />
dei rotoli del Mar Morto. 27<br />
Secondo i due autori, l’equipe di<br />
specialisti incaricati <strong>della</strong> pubblica-<br />
8 La collezione di 40 volumi, intitolata<br />
Discoveries in the Judaean Desert<br />
(Oxford University, www.oup.<br />
co.uk), è stata via via pubblicata<br />
nel corso degli anni. Il vol.39, pubblicato<br />
nel 2002, porta un’introduzione<br />
e note alla collezione completa.<br />
L’ultimo libro è venuto alla<br />
luce nel 2009.<br />
9 KRALJ, op. cit., pag.50.<br />
10 Non è stato neanche provato che<br />
non vi siano (VANDERKAM;<br />
FLINT, op. cit., pagg.311-320).<br />
Lasciamo volutamente da parte<br />
lo scrupoloso studio fatto dal<br />
papirologo gesuita spagnolo José<br />
O’Callaghan Martínez sul frammento<br />
7Q5, visto che, dal materiale<br />
disponibile fino al momento,<br />
non è possibile concludere contro<br />
o a favore delle sue ipotesi (Idem,<br />
pag.320).<br />
11 VANDERKAM; FLINT, op. cit.,<br />
pag.330.<br />
12 KRALJ, op. cit., pag.49.<br />
13 VANDERKAM; FLINT, op. cit.,<br />
pagg.334-336; SIEVERS, op. cit.,<br />
pag.6.<br />
14 Idem, pagg.332-334; Idem, p.7.<br />
zione si trovava sotto il controllo del<br />
Vaticano, il quale temeva di vedere<br />
il Cristianesimo minato dalle rivelazioni<br />
contenute nei riferiti manoscritti.<br />
Il libro è diventato un bestseller.<br />
Chi lo ha comprato è caduto<br />
in un vero imbroglio, poiché, come<br />
commentano Vanderkam e Flint,<br />
“ora che i testi sono a disposizione<br />
in forma di fotografia, trascrizioni<br />
e traduzioni, ci chiediamo che cosa<br />
può aver portato qualcuno a pensare<br />
che essi avrebbero causato un<br />
danno al Cristianesimo o che il Vaticano<br />
avrebbe avuto interesse – e anche<br />
il potere – ad eliminarli”. 28<br />
Al contrario di autori come questi,<br />
gli studiosi cristiani vedono nei<br />
manoscritti del Mar Morto un’inesauribile<br />
fonte di dati esegetici, un<br />
inestimabile strumento per il loro lavoro.<br />
<br />
15 COLLINS, John J., apud VAN-<br />
DERKAM; FLINT, op. cit.,<br />
pag.334.<br />
16 SCHEIFLER, op. cit., pag.251.<br />
17 JEREMIAS, op. cit., pag.417.<br />
18 DUPONT-SOMMER, André, apud<br />
SCHEIFLER, op. cit., pag.235.<br />
19 E. WILSON, apud SCHEIFLER,<br />
op. cit., pag.235.<br />
20 Giornale Konsomolskaia Pravda,<br />
apud JEREMIAS, op. cit., pag.417.<br />
21 VANDERKAM; FLINT, op. cit.,<br />
pagg.321-330.<br />
22 Idem, pag.330.<br />
23 SCHEIFLER, op. cit., pag.257.<br />
24 Idem, pag.259.<br />
25 Idem, pag.262.<br />
26 Idem, pag.265.<br />
27 BAIGENT, Michael; LEIGH, Richard.<br />
Dead Sea Scrolls Deception.<br />
New York: Touchstone Book, 1991.<br />
28 VANDERKAM; FLINT, op. cit.,<br />
pag.394.<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 23<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 23 26/08/2010 11:00:11
24 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
Attività estive<br />
Corso Estivo – Fatti storici presentati sotto forma di pezzi teatrali hanno dato vita alle esposizioni del simposio<br />
realizzato nel Seminario degli Araldi a Caieiras. Giovani araldi di diverse città hanno approfittato, così, durante i 15<br />
giorni di vacanza per arricchirsi dal punto di vista storico, culturale e spirituale.<br />
Curitiba – Dopo un corso preparatorio diretto da Don<br />
Isoldino José Quintão e Silva, EP, undici giovani hanno<br />
fatto la solenne consacrazione alla Madonna.<br />
Foz do Iguaçu – Giovani aspiranti hanno partecipato<br />
a conferenze sulle meraviglie <strong>della</strong> creazione ed hanno<br />
visitato il Parco degli Uccelli e le Cataratte dell’Iguaçu.<br />
Joinville – Genitori e figli hanno partecipato alla Festa Julina organizzata nella casa degli Araldi. Iniziata con la<br />
Santa Messa, celebrata da Don Santiago Canals Coma, EP, la programmazione è stata animata da lotterie, giochi,<br />
falò e piatti tipici, in un ambiente di gioia e piacevole convivio.<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 24 26/08/2010 11:00:24
IX Congresso del<br />
settore femminile<br />
al 15 al 18 luglio, suore <strong>della</strong> Società Regina<br />
Virginum hanno realizzato un incontro per<br />
novizie e aspiranti provenienti da varie città del<br />
Brasile e da altri paesi.<br />
Il congresso si è tenuto nella loro Casa Generalizia<br />
situata nella Serra da Cantareira e ha avuto<br />
come tema: “Dove trovare la vera felicità?” Messe,<br />
teatri, conferenze, momenti di preghiera davanti a<br />
Gesù Sacramentato, come pure animate conversazioni,<br />
hanno formato la programmazione.<br />
VII Congresso dei Cooperatori<br />
Dal 23 al 25 luglio, nelle dipendenze del Seminario degli Araldi<br />
del Vangelo, a Caieiras, Brasile, più di 700 cooperatori<br />
provenienti da Europa, Asia, Africa e vari paesi d’America – oltre<br />
a rappresentanti di 13 stati brasiliani – hanno vissuto giornate<br />
di intensa condivisione e riflessione spirituale allo scopo di addentrarsi<br />
maggiormente nel carisma dell’Istituzione.<br />
La recita del Rosario e l’Adorazione del Santissimo Sacramento<br />
erano gli atti iniziali di ogni giornata (foto 4). A seguire,<br />
si svolgevano animate conferenze arricchite da rappresentazioni<br />
teatrali (foto 1), circoli di studio (foto 3) e altre attività. Anche<br />
le refezioni erano occasione per coltivare amicizie e stringere<br />
relazioni con cooperatori di altre città e paesi (foto 2).<br />
In una delle solenni Celebrazioni Eucaristiche, 25 nuovi<br />
membri hanno ricevuto dalle mani del sacerdote la tunica che<br />
distingue i cooperatori degli Araldi.<br />
D<br />
1 2<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 25<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 25 26/08/2010 11:00:32<br />
3<br />
4
N<br />
26 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
Ad Aguascalientes, ar<br />
Anno Sacerdotale – La Statua Pellegrina è stata condotta dal clero in processione fino alla Chiesa del Sacro<br />
Cuore di Gesù, dove è stata commemorata la chiusura dell’Anno Sacerdotale.<br />
Consacrazione – Mons. José Maria de la Torre Martín ha consacrato la diocesi al Cuore Immacolato di Maria in un<br />
atto solenne nella cattedrale.<br />
ei giorni che vanno dall’8 al 13 giugno, missionari araldi<br />
hanno realizzato un pellegrinaggio con la statua <strong>della</strong><br />
Madonna di Fatima nella città di Aguascalientes, nello stato<br />
messicano omonimo. La statua è stata ricevuta nella cattedrale<br />
dal Vescovo, Mons. José Maria de la Torre Martín, che<br />
dopo la solenne incoronazione <strong>della</strong> statua, ha consacrato il<br />
clero e la diocesi al Cuore Immacolato di Maria.<br />
Parrocchie, collegi, case religiose, abitazioni, un ospedale<br />
e un asilo sono stati visitati dalla Madonna. Nella Parrocchia<br />
di San José de los Pocitos, i fedeli hanno ricevuto la visita<br />
<strong>della</strong> Statua Pellegrina con molto fervore; la chiesa è<br />
stata molto frequentata fino al termine <strong>della</strong> visita al paese.<br />
Interviste – Il pellegrinaggio è stato annunciato alla<br />
radio-cavo Messicana (foto sopra) e nella Radio Gruppo,<br />
come pure nel programma televisivo “Mi Ciudad”.<br />
Si sono effettuate processioni, catechesi, recita del Rosario<br />
e, alla fine, il parroco ha celebrato la Santa Messa.<br />
In una delle giornate, missionari araldi hanno condotto la<br />
statua alla città di Calvillo, che ha accolto l’illustre visitatrice<br />
processionalmente fino alla Parrocchia del Signore del Salitre.<br />
Ci sono state la Messa, la catechesi sul messaggio di Fatima<br />
e la consegna di Icone del Cuore Immacolato di Maria.<br />
L’ultimo giorno, ad Aguascalientes, la Statua Pellegrina<br />
è stata ricevuta nel Santuario <strong>della</strong> Madonna di Guadalupe,<br />
dove migliaia di fedeli hanno venerato la Vergine di Fatima,<br />
formando estese file. “Non ho mai visto tanta gente”,<br />
ha detto un impiegato che lavora da 20 anni nel santuario.<br />
Oratori – Sono stati formati undici gruppi di preghiera a<br />
Calvillo e nove nel villaggio di Ojocaliente. Al momento ve<br />
ne sono 31 nella città.<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 26 26/08/2010 11:00:38
s, ardenti devoti di Maria<br />
Collegi – Direttori, professori e alunni di vari collegi hanno animato momenti di preghiera davanti alla Statua<br />
Pellegrina. Tra i collegi visitati, vi sono quello dei Monaci Maristi (sinistra) e il Collegio Speranza (destra).<br />
Parrocchie e chiese – Pietà e fervore hanno contrassegnato le visite <strong>della</strong> Statua Pellegrina alle parrocchie di<br />
Aguascalientes e Calvillo, accompagnate in varie occasioni dai Cavalieri di Colombo (a sinistra, nel Santuario <strong>della</strong><br />
Madonna di Guadalupe; al centro, nella cattedrale; e a destra, nella Parrocchia delle Tre Ave Marie).<br />
Malati – La statua ha visitato gli infermi dell’Ospedale<br />
Miguel Hidalgo e poi è stata venerata dal direttore,<br />
medici e funzionari.<br />
Anziani – A Calvillo, i degenti <strong>della</strong> Casa di Riposo<br />
per Anziani San Giuseppe hanno avuto l’opportunità di<br />
pregare davanti alla statua <strong>della</strong> Vergine di Fatima.<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 27<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 27 26/08/2010 11:00:45
Stati Uniti – Le parrocchie di Waltham (MA) e<br />
Rahway (NJ) hanno ricevuto con entusiasmo la Statua<br />
Pellegrina <strong>della</strong> Madonna di Fatima.<br />
28 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
Singapore – Araldi hanno portato la Statua Pellegrina<br />
in diverse case, promuovendo la devozione mariana e<br />
la recita del Rosario in famiglia.<br />
Costa Rica – La statua del Cuore Immacolato di Maria ha visitato l’Ospedale Nazionale di Niños, a San José. Dopo<br />
essere stata incoronata dal direttore, Dott. Rodolfo Hernandéz Gómez, gli araldi l’hanno condotta presso gli allettati,<br />
accompagnati dal cappellano, Don Juan Carlos Moreno.<br />
Ecuador – Araldi hanno visitato, a Quito, l’Istituto Speciale Mariana de Jesús, per bambini con deficencia visiva o<br />
uditiva. La materna presenza <strong>della</strong> statua di Maria è stata di grande consolazione per quei piccoli.<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 28 26/08/2010 11:00:53
G<br />
Mons. Francesco<br />
Coccopalmerio visita gli Araldi<br />
1 2 3<br />
li Araldi del Vangelo hanno avuto l’inattesa gioia di<br />
ricevere la visita di Mons. Francesco Coccopalmerio,<br />
Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi,<br />
accompagnato dal Sottosegretario dello stesso dicastero,<br />
Mons. José Aparecido Gonçalves de Almeida.<br />
Venuto in Brasile in occasione del 4º Colloquio Latinoamericano<br />
di Diritto Canonico, Mons. Coccopalmerio ha<br />
voluto conoscere personalmente e celebrare l’Eucaristia nel<br />
Seminario dell’Associazione (foto 1 e 2) e nella Casa Generalizia<br />
<strong>della</strong> Società Regina Virginum (foto 3 e 4). Nelle sue<br />
omelie, il Prelato ha sollecitato gli araldi presenti ad annunciare<br />
al mondo il “tesoro” del Vangelo ed ha chiesto orazioni<br />
per l’importante lavoro realizzato dal suo dicastero.<br />
Mons. José Aparecido, Mons. Coccopalmerio e<br />
Don Alex Brito, EP<br />
Brasile – Araldi hanno reso solenne, con canti e strumenti musicali, l’omaggio prestato a Mons. Irineu Roque<br />
Scherer dal Consiglio degli Assessori <strong>della</strong> città di Joinville, alla presenza di diverse autorità e movimenti cattolici.<br />
Per il suo significativo operato tra la popolazione, gli è stato concesso il titolo di Cittadino Onorario.<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 29<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 29 26/08/2010 11:01:00<br />
4
30 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
SAN ROBERTO BELLARMINO, SJ<br />
Un gesuita<br />
vestito di porpora<br />
La sua fede viva e la profonda saggezza sono state di incalcolabile<br />
valore per la Chiesa. Se parte considerevole dell’Austria e <strong>della</strong><br />
Germania ancor oggi continua ad essere cattolica, questo si deve, in<br />
buona misura, all’apostolato di questo figlio di Sant’Ignazio.<br />
Nonostante nel suo testamento<br />
egli avesse dato disposizione<br />
che i suoi funerali<br />
fossero sobri, come<br />
conveniva a un membro <strong>della</strong> Compagnia<br />
di Gesù, Papa Gregorio XV volle<br />
dare grande solennità alle esequie di<br />
quel Cardinale che tanto bene aveva<br />
fatto alla Chiesa di Cristo.<br />
Rivestito <strong>della</strong> porpora ricevuta<br />
22 anni prima, il corpo di Sua Eminenza<br />
fu vegliato nella Chiesa <strong>della</strong><br />
Casa Professa dei Gesuiti, dove<br />
il popolo si era raccolto per prestargli<br />
l’ultimo omaggio. Fu necessario<br />
ricorrere ad una protezione al fine<br />
di evitare l’indiscreta devozione dei<br />
presenti.<br />
Tutto il Sacro Collegio partecipò<br />
agli uffici, ed il registro del Concistoro<br />
redasse l’atto <strong>della</strong> sua morte<br />
nei seguenti termini: “Questa mattina,<br />
17 settembre 1621, all’ora duodecima,<br />
il Reverendissimo Signor<br />
Bellarmino, Cardinale Presbitero,<br />
di Montepulciano, passò da questa<br />
regione di morte alla casa dei vivi.<br />
Era un uomo notabilissimo, teologo<br />
eminente, intrepido difensore <strong>della</strong><br />
Fede Cattolica, martello degli eretici,<br />
pietoso, prudente ed umile, come<br />
caritatevole verso i poveri. Il Sacro<br />
Collegio e tutta la Corte Romana<br />
furono scossi e piansero vivamente<br />
la morte di un tale grande uomo”. 1<br />
Parole brevi e significative, cariche<br />
del sapore dell’epoca, sintetizzano<br />
molto bene il sentimento del popolo<br />
romano nei confronti di questo<br />
Cardinale di cui affermavano, vedendolo<br />
passare: “Ecco il santo!”<br />
Precoce nello studio e<br />
nella predicazione<br />
Suor Clara Isabel Morazzani Arráiz, EP<br />
Roberto Francesco Romolo Bellarmino<br />
nacque a Montepulciano, in<br />
Toscana, il 4 ottobre 1542. Suo padre,<br />
Vincenzo Bellarmino, un nobile<br />
decaduto, aveva occupato per molti<br />
anni la carica di governatore <strong>della</strong><br />
città. La madre, Cinzia Cervini,<br />
era sorella del futuro Papa Marcello<br />
II che governò la Chiesa per soli 22<br />
giorni, nell’aprile del 1555.<br />
Fin da piccolo si applicò negli<br />
studi, apprendendo con facilità tutto<br />
ciò a cui si dedicava, compresa la<br />
musica. Ma lo incantava anche fa-<br />
re visita al Santissimo Sacramento<br />
e, malgrado la tenera età, osservava<br />
i digiuni d’Avvento e di Quaresima.<br />
Incontro con la vocazione religiosa<br />
A quattordici anni entrò nel collegio<br />
<strong>della</strong> Compagnia di Gesù, dove<br />
cominciò a mettersi in luce la sua vocazione<br />
di grande predicatore e polemista.<br />
Un piccolo episodio dell’epoca<br />
illustra questa inclinazione.<br />
Si sparsero per la città voci calunniose<br />
sulla qualità dell’insegnamento<br />
impartito in questo collegio che provocarono<br />
l’indignazione di Roberto.<br />
Per finirla una volta per tutte con<br />
tali voci, prese alcuni dei suoi compagni<br />
e sfidò in un dibattito pubblico<br />
i migliori alunni delle altre istituzioni<br />
scolastiche. Nel giorno fissato,<br />
gli toccò fare il discorso di apertura,<br />
nella sala del municipio, dove si svolgeva<br />
l’evento. La vittoria degli studenti<br />
Gesuiti fu schiacciante!<br />
Dotato di scioltezza nel linguaggio,<br />
ragionamento metodico e logico,<br />
e, soprattutto, pietà sincera,<br />
il giovane santo cominciò ad esser<br />
invitato a predicare in ritiri e altri<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 30 26/08/2010 11:01:03
eventi. Il successo gli batteva<br />
alle porte. Essendo, inoltre, nipote<br />
di un Papa, sebbene di regno<br />
effimero, crescevano nel<br />
padre le speranze di vederlo<br />
risollevare il nome <strong>della</strong> famiglia,<br />
magari come illustre membro<br />
<strong>della</strong> corte pontificia...<br />
Tuttavia, Roberto misurava<br />
bene i pericoli <strong>della</strong> dorata<br />
ascesa che si presentava davanti<br />
a sè: “Passando molto tempo<br />
a pensare alla dignità a cui<br />
avrei potuto aspirare, ho riflettuto<br />
in modo insistente sul carattere<br />
effimero delle cose temporali.<br />
Impressionato da questi<br />
sentimenti, sono arrivato al<br />
punto di concepire un sentimento<br />
di orrore per questa vita<br />
e ho deciso di cercare un ordine<br />
religioso in cui non ci fosse<br />
il pericolo di tali dignità”. 2<br />
Prese, allora, la decisione di<br />
farsi gesuita.<br />
Primi anni nella<br />
Compagnia di Gesù<br />
Vinte le resistenze paterne e dopo<br />
un anno di prova nella sua città<br />
natale, fu trasferito a Roma, dove<br />
fece i voti di devozione nella Compagnia<br />
e cominciò a studiare filosofia<br />
nel Collegio Romano.<br />
Malgrado fosse di costituzione<br />
debole e malaticcia, la sua intelligenza<br />
era acutissima. Possedeva,<br />
inoltre, una memoria talmente privilegiata<br />
che gli era sufficiente una<br />
semplice lettura per tenere a mente<br />
il contenuto di un libro. Così, i suoi<br />
successi scolastici furono notevoli.<br />
Nella difesa <strong>della</strong> sua tesi di filosofia<br />
si distinse per la sicurezza e la chiarezza<br />
di ragionamento con cui espose<br />
l’argomento e rispose alle obiezioni<br />
fatte. Questo gli valse l’incarico di<br />
professore di Lettere nel Collegio di<br />
Firenze, malgrado i suoi 21 anni.<br />
Oltre all’insegnamento, ricevette<br />
anche l’incombenza di predicare<br />
le domeniche e i giorni santi davan-<br />
Gustavo Kralj<br />
Il fecondo operato di San Roberto Bellarmino<br />
nella Città Eterna fece innevitabile la sua<br />
nomina a Cardinale<br />
“San Roberto Bellarmino” -<br />
Chiesa Sant’Ignazio di Loyola, Roma<br />
ti a prelati ed ecclesiastici, come pure<br />
davanti al fior fiore dell’ambiente<br />
intellettuale <strong>della</strong> città. Gli illustri<br />
ascoltatori ammiravano, più che la<br />
sua eloquenza, il fatto che praticasse<br />
in modo coerente tutto quello che<br />
predicava loro nei sermoni.<br />
Dodici mesi dopo, il giovane Roberto<br />
fu inviato come professore di<br />
retorica a Mondovì, dove rimase per<br />
tre anni. Ascoltando qui una delle<br />
sue prediche, il padre provinciale<br />
lo indirizzò a Padova, per gli studi<br />
di Teologia in modo che ricevesse gli<br />
ordini maggiori.<br />
Visti i rapidi progressi, San Francesco<br />
di Borgia, allora Superiore<br />
Generale, decise il suo trasferimento<br />
a Lovanio, dove necessitavano<br />
uomini di talento per difendere<br />
il “Deposito <strong>della</strong> Fede”, fortemente<br />
messo in discussione in quell’epoca<br />
dagli intellettuali luterani.<br />
Esimio predicatore, sebbene<br />
ancora senza stola<br />
Situata a meno di venti chilometri<br />
da Bruxelles – vicina, pertanto, a<br />
vari Stati che avevano aderito<br />
alle tesi di Lutero –, l’Università<br />
di Lovanio era un baluardo<br />
<strong>della</strong> vera dottrina. Qui Roberto<br />
era giunto per rimanerci due<br />
anni, i quali si trasformarono<br />
in sette, secondo la previsione<br />
che egli stesso aveva fatto.<br />
Piccolo di statura, il giovane<br />
gesuita era un gigante sul pulpito.<br />
Le domeniche, predicava<br />
in latino nella chiesa dell’ateneo,<br />
stracolma di un pubblico<br />
abituato ad ascoltare con spirito<br />
critico i più dotti predicatori.<br />
Preziosi furono i frutti di questi<br />
sermoni: cattolici esitanti venivano<br />
confermati nella Fede,<br />
numerosi giovani si consacravano<br />
al servizio di Dio, molti protestanti<br />
si convertivano. Non<br />
mancavano tra loro quelli che,<br />
venuti dall’Olanda o dall’Inghilterra<br />
per ascoltarlo e confutargli<br />
gli argomenti, ritornavano ravveduti.<br />
A Gante, il 25 marzo 1570, Roberto<br />
ricevette il presbiterato.<br />
Il periodo più fecondo<br />
<strong>della</strong> sua vita<br />
Combattute polemiche segnavano<br />
l’epoca. I problemi sollevati dai protestanti<br />
indussero padre Bellarmino<br />
a studiare l’ebraico, in modo da acquisire<br />
una sicurezza esegetica ancora<br />
maggiore. Giunse a comporre, per<br />
suo uso personale, una grammatica<br />
di questa lingua, che alla fine fu di<br />
grande aiuto anche per i suoi alunni.<br />
San Roberto studiò ancora con<br />
tenacia i Padri <strong>della</strong> Chiesa, i Dottori,<br />
i Papi, i Concili e la Storia <strong>della</strong><br />
Chiesa. Si procurò, in tal modo,<br />
i mezzi per assicurare una forma di<br />
insegnamento solida, orientata verso<br />
un genere di apologetica nella<br />
quale gli errori erano sempre impugnati<br />
con rispetto e prudenza.<br />
Fu il periodo più fecondo <strong>della</strong><br />
sua vita. Le principali università<br />
d’Europa, inclusa quella di Parigi,<br />
se lo disputavano come professore di<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 31<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 31 26/08/2010 11:01:03
Teologia. Persino San Carlo Borromeo<br />
giunse a sollecitarlo per Milano.<br />
A solo 30 anni di età, affrontava immense<br />
responsabilità pastorali ed accademiche,<br />
che svolgeva con virtù e<br />
talento. Questo portò i superiori ad<br />
anticipare la sua professione solenne.<br />
Controversie: la “Summa”<br />
di Bellarmino<br />
Qualche tempo dopo, la Santa<br />
Obbedienza lo fece ritornare alla<br />
Città Eterna. Gregorio XIII aveva<br />
fondato nel Collegio Romano<br />
una cattedra di apologetica chiamata<br />
Controversie, con l’obiettivo<br />
di insegnare la vera dottrina contro<br />
gli errori che pullulavano nei centri<br />
universitari di allora. San Roberto<br />
ne assunse l’incarico per dodici anni,<br />
durante i quali confutò innanzitutto<br />
le obiezioni dei protestanti. I suoi<br />
insegnamenti durante questo lungo<br />
periodo furono compilati, su ordine<br />
dei suoi superiori, nella monumentale<br />
opera Controversie.<br />
Considerata la “Summa” di Bellarmino,<br />
essa fu accolta con grande<br />
entusiasmo e tradotta in quasi tutte<br />
le lingue europee. San Francesco di<br />
Sales, il grande Vescovo di Ginevra,<br />
affermò di aver predicato per cinque<br />
anni contro i calvinisti a Chablais,<br />
usando soltanto la Bibbia e le Controversie<br />
di Bellarmino.<br />
Persino i protestanti diedero testimonianza<br />
dell’efficacia e valore di<br />
quest’opera. Guiène riconobbe che<br />
il santo gesuita, da solo, valeva per<br />
tutti i dottori cattolici. Bayle confessò<br />
che non c’era stato nessun autore<br />
che avesse sostenuto meglio la causa<br />
<strong>della</strong> Chiesa. Rimase celebre la confidenza<br />
del successore di Calvino,<br />
Teodoro di Beza che, sfogandosi con<br />
i suoi amici, batté con la mano sulle<br />
Controversie: “Ecco il libro che ci ha<br />
fatto perdere”. 3<br />
Così, la fede viva e la profonda saggezza<br />
del Santo, come pure il suo metodo<br />
tomista di argomentare – che cominciava<br />
sempre con l’esporre con<br />
32 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
imparzialità le ragioni e gli argomenti<br />
presentati dalla parte contraria – furono<br />
di incalcolabile valore per la difesa<br />
<strong>della</strong> Chiesa. Se la maggior parte<br />
dell’Austria e quasi un terzo <strong>della</strong><br />
Germania ancor oggi permangono<br />
cattolici, possiamo affermare che questo<br />
si deve, in buona misura, all’apostolato<br />
di San Roberto Bellarmino.<br />
Gustavo Kralj<br />
Il Cardinale Bellarmino fu<br />
confessore di San Luigi Gonzaga,<br />
che lo ammirava come un Angelo<br />
Mosaico <strong>della</strong> Chiesa di Sant’Ignazio di<br />
Loyola, Roma<br />
“‘Oh! Se sapeste quanti figli avete<br />
restituito a Cristo!’, gli scriveva il<br />
Duca Guglielmo di Baviera, quando<br />
gli chiese licenza di tradurre le ‘Controversie’”.<br />
4<br />
Amicizia e ammirazione tra santi<br />
In quel periodo perturbato per la<br />
Chiesa, molti furono i Gesuiti che<br />
praticarono la virtù in grado eroico,<br />
meritando di essere elevati all’onore<br />
degli altari. Con alcuni di loro San<br />
Roberto ebbe un rapporto più stretto.<br />
Mentre era direttore spirituale del<br />
Collegio Romano, fu confessore di San<br />
Luigi Gonzaga, che lo ammirava come<br />
un Angelo. Costui diceva che, da parte<br />
sua, non aveva mai avuto a che fare<br />
con un’anima tanto pura e delicata<br />
quanto quella di questo giovane.<br />
Più tardi, durante una visita come<br />
provinciale al collegio di Lecce, avrebbe<br />
conosciuto San Bernardino Realino.<br />
Quando i due Gesuiti si incontrarono,<br />
caddero in ginocchio, uno davanti<br />
all’altro e si abbracciarono. “Un<br />
grande santo ci ha lasciato” 5 — disse<br />
San Bernardino quando il superiore<br />
partì. Entrambi Gesuiti, uniti a partire<br />
da quel momento da un’amicizia tutta<br />
soprannaturale, si veneravano vicendevolmente<br />
come santi.<br />
Cardinale in nome <strong>della</strong><br />
Santa Obbedienza<br />
Il fecondo operato di San Roberto<br />
Bellarmino nella Città Eterna<br />
non era circoscritta al Collegio Romano,<br />
di cui sarebbe diventato, nel<br />
1592, Rettore. Tra gli altri incarichi,<br />
fu teologo di Papa Clemente VIII,<br />
consultore del Santo Ufficio e teologo<br />
<strong>della</strong> Penitenzieria Apostolica.<br />
Fece anche parte <strong>della</strong> commissione<br />
incaricata di preparare l’edizione<br />
clementina <strong>della</strong> Vulgata, <strong>versione</strong><br />
ufficiale <strong>della</strong> Bibbia per il rito latino<br />
fino al 1979, quando venne sostituita<br />
dalla Neovulgata.<br />
La sua nomina a Cardinale era<br />
inevitabile. Egli, però, si rifiutava di<br />
accettare l’incarico, allegando l’incompatibilità<br />
con i suoi voti. Ma Papa<br />
Clemente VIII lo obbligò ad accettare<br />
in nome <strong>della</strong> Santa Obbedienza,<br />
affermando: “Noi la eleggiamo<br />
perché non esiste nella Chiesa di<br />
Dio un altro che la equipari in scienza<br />
e saggezza”. 6<br />
Con lo stesso spirito religioso, disinteresse<br />
e abnegazione che lo caratterizzarono<br />
fino a quel momento,<br />
si dedicò ai lavori, molte volte spinosi,<br />
richiesti ai prelati romani. Ma nel<br />
1602, Clemente VIII lo liberò dal<br />
pesante incarico nominandolo Arcivescovo<br />
di Capua, conferendogli<br />
egli stesso l’ordinazione episcopale.<br />
A capo dell’Arcidiocesi di Capua<br />
Godendo già in vita di fama di santità,<br />
il Cardinale Bellarmino fu ricevuto<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 32 26/08/2010 11:01:04
nella cattedrale con grande pompa ed<br />
enorme concorso di fedeli, che lo toccavano<br />
con medaglie e corone.<br />
Il suo governo cominciò con<br />
una riforma generale del clero. Ebbe<br />
colloqui in particolare con ogni<br />
presbitero, usando bontà e fermezza<br />
evangelica verso i traviati. Si manifestava<br />
disposto a perdonare i più<br />
gravi peccati ai pentiti, ma manteneva<br />
una inflessibilità completa verso i<br />
recalcitranti: aut vitam aut habitum –<br />
o cambiamento di vita o di abito.<br />
Nella cattedrale, diede nuova vita<br />
al coro, partecipando egli stesso alla<br />
recita dell’ Ufficio. Si dedicò con frequenza<br />
alla predicazione, come era<br />
suo costume, usando questo mezzo<br />
per convertire le anime. Visitò anche<br />
tutto il territorio dell’arcidiocesi, stimolando<br />
la pietà dei fedeli e aiutando<br />
a ricostruire i conventi decadenti.<br />
Ma da buon figlio di Sant’Ignazio,<br />
dava particolare importanza alla formazione:<br />
egli stesso insegnava il Catechismo<br />
nelle parrocchie e nella cattedrale,<br />
la domenica.<br />
Fra tutte queste occupazioni, la<br />
sua vita spirituale era un capolavoro<br />
di serenità. Riusciva ad organizzare<br />
il suo tempo in modo da trovare momenti<br />
per pensare, meditare, pregare,<br />
studiare, scrivere, senza trascurare<br />
gli obblighi verso il suo gregge. Al<br />
contrario, era dal raccoglimento e<br />
dall’orazione che prendeva le forze<br />
per l’azione pastorale.<br />
Che bella illustrazione <strong>della</strong> tesi<br />
di Mons. Chautard: l’apostolato è il<br />
traboccamento <strong>della</strong> vita interiore!<br />
Elezione del nuovo Papa<br />
Alla morte di Clemente VIII, il<br />
Cardinale Bellarmino fece ritorno a<br />
Roma per partecipare ad un Conclave,<br />
per la prima volta. Il papa eletto fu Leone<br />
XI, morto meno di un mese dopo.<br />
Nel secondo Conclave, San Roberto<br />
giunse ad avere un buon numero<br />
di voti. Ma, così come aveva<br />
rifiutato gli onori di Cardinale, rivela<br />
nella sua Autobiografia di aver<br />
chiesto a Dio in quei giorni che fosse<br />
scelto qualcuno di più adatto, pregando<br />
con insistenza: “Dal Papato,<br />
liberami, Signore!”. 7<br />
Eletto Paolo V, costui lo volle<br />
presso di sé, e gli fece lasciare definitivamente<br />
l’Arcidiocesi di Capua.<br />
Altri sedici anni avrebbe trascorso a<br />
Roma, svolgendo i più alti incarichi<br />
al servizio <strong>della</strong> Santa Sede e intervenendo<br />
nelle questioni più importanti,<br />
per la cui soluzione il suo parere<br />
esercitava un’influenza decisiva.<br />
Serenità nella vita e nella morte<br />
Sentendo la morte approssimarsi,<br />
San Roberto chiese a Papa Gregorio<br />
XV recentemente eletto la dispensa<br />
da tutti i suoi incarichi nella Curia e<br />
si ritirò nel Noviziato di Sant’Andrea,<br />
al Quirinale, al fine di “aspettare il<br />
Signore”, come era solito dire.<br />
Questi giunse il 17 settembre<br />
1621. Dopo una breve malattia, avendo<br />
ricevuto la visita di molte persone<br />
illustri – compreso lo stesso Papa<br />
–, che gli chiedevano un ultimo consiglio<br />
o una benedizione, lasciò questa<br />
terra con una serenissima morte.<br />
Pio XI lo canonizzò il 29 giugno<br />
1930, e lo dichiarò Dottore <strong>della</strong><br />
Chiesa l’anno seguente. Colui che,<br />
durante la vita, con tanto impegno<br />
era fuggito da onori e dignità, diventava<br />
così l’unico gesuita iscritto nella<br />
lista dei santi come Cardinale e come<br />
Vescovo. <br />
1 MENDES, SJ, Rodrigues. O Santo<br />
Cardial Roberto Belarmino. Porto:<br />
Apostolado de Imprensa, 1930,<br />
pagg.66-67.<br />
2 IPARRAGUIRRE, SJ, Ignacio. San<br />
Roberto Belarmino. In: ECHE-<br />
VERRÍA, Lamberto de; LLOR-<br />
CA, Bernardino; BETES, José L.<br />
R. (Org.). Año Cristiano. Madrid:<br />
BAC, 2005, vol.IX, pag.479.<br />
3 MENDES, SJ, op. cit., pag.23.<br />
4 VASCONCELLOS, Roberto de.<br />
Biografia de São Roberto Belarmino.<br />
In: SÃO ROBERTO BEL-<br />
LARMINO. Elevação da mente a<br />
Deus pelos degraus das coisas criadas.<br />
São Paulo: Paulinas, 1955,<br />
pag.12.<br />
5 ECHANIZ, SJ, Ignacio. Paixão e<br />
Glória. História da Companhia de<br />
Jesus em corpo e alma. São Paulo:<br />
Loyola, 2006, tomo II, pag.23.<br />
6 IPARRAGUIRRE, SJ, op. cit.,<br />
pag.481.<br />
7 PEPE, Enrico. Martiri e santi del calendario<br />
romano. Roma: Città Nuova,<br />
2006, pag.546.<br />
Sentendo la morte approssimarsi, San Roberto chiese la dispensa da<br />
tutti i suoi incarichi nella Curia e si ritirò nel Noviziato di Sant’Andrea, al<br />
Quirinale, al fine di “aspettare il Signore”<br />
Altare con i resti mortali di San Roberto nella Chiesa di Sant’Ignazio, Roma<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 33<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 33 26/08/2010 11:01:05<br />
Gustavo Kralj
PREFAZIONE ALLA TESI DI DOTTORATO DI MONS. JOÃO SCOGNAMIGLIO CLÁ DIAS, EP<br />
Gli uomini di fede<br />
mutano i destini <strong>della</strong><br />
Pensando ad una prefazione<br />
a quest’opera, non<br />
mi vengono in mente, innanzitutto,considerazioni<br />
di carattere accademico, in linea<br />
con la natura <strong>della</strong> tesi di dottorato<br />
che chiude – La genesi e lo sviluppo<br />
del movimento degli Araldi del Vangelo<br />
e il suo riconoscimento canonico –,<br />
ma piuttosto il desiderio di condividere<br />
con il lettore una serie di riflessioni<br />
che l’evocazione dell’autore,<br />
Mons. João Scognamiglio Clá Dias,<br />
EP, e del movimento da lui fondato<br />
mi traggono allo spirito, frutto <strong>della</strong><br />
stima che la convivenza con questa<br />
realtà ecclesiale ha fatto affiorare<br />
in me.<br />
34 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
Storia<br />
Ogni carisma è un nuovo astro del grandioso firmamento <strong>della</strong><br />
Santa Madre Chiesa, e ottiene tutto il suo pieno splendore quando<br />
mostrato in una realtà ecclesiale vera, viva, fortemente ancorata in<br />
un’autentica spiritualità.<br />
Soluzioni impreviste a problemi<br />
apparentemente insolubili<br />
Il Divino Spirito Santo, fin dal<br />
santo scandalo dell’ebrietà di Pentecoste,<br />
non ha cessato di sorprendere<br />
il mondo e la Chiesa in tutte le epo-<br />
Cardinale Franc Rodé, CM<br />
Prefetto <strong>della</strong> Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata<br />
e le Società di Vita Apostolica<br />
che <strong>della</strong> sua esistenza fino ad oggi.<br />
I problemi apparentemente irrisolvibili,<br />
hanno sempre dato soluzioni<br />
impreviste, che spesso non sono<br />
comprese da molti.<br />
Non è un segreto che viviamo<br />
in un mondo secolarizzato e lontano<br />
da Dio. La Chiesa stessa – mistica<br />
Sposa di Cristo, “gloriosa, senza<br />
macchia, senza ruga o cosa simile,<br />
ma santa e immacolata” (Ef 5, 27)<br />
–, nel suo elemento umano, si trova<br />
anche sotto l’influenza deleteria del<br />
secolarismo, come spesso ha ammonito<br />
il Papa Benedetto XVI. Basti ricordare<br />
la preoccupante mancanza<br />
di vocazioni, sia negli istituti di vita<br />
consacrata come nel clero diocesano,<br />
che colpisce, soprattutto, la nostra<br />
vecchia Europa, in netto contrasto<br />
con secoli e secoli di feconda e<br />
gloriosa tradizione evangelizzatrice.<br />
Senza dubbio, i segnali di speranza<br />
nel panorama odierno possono<br />
essere cercati a molti livelli. Ciò che<br />
manca, tuttavia, è una visione equilibrata<br />
per comprendere i “segni dei<br />
tempi”, al fine di riconoscere, come i<br />
Santi Magi, in mezzo ad un universo<br />
di stelle, alcune in grado di guidarci<br />
da luoghi lontani fino al Divino Redentore.<br />
Posso dire che, nel bel mezzo<br />
<strong>della</strong> notte, ho visto una di loro.<br />
Sul suo bagliore e percorso desidero<br />
esprimere brevemente, allo stimato<br />
lettore, alcune impressioni che mi<br />
sono venute in mente.<br />
Significativa armonizzazione tra<br />
vita contemplativa e vita attiva<br />
Si tratta di una stella con una traiettoria<br />
precisa. Gli Araldi del Vangelo<br />
hanno iniziato come un movimento<br />
laico – caratteristica predominante<br />
che si mantiene fino ad oggi<br />
– che ha adottato la spiritualità di<br />
San Luigi Grignion de Montfort come<br />
punto di partenza <strong>della</strong> prima<br />
esperienza di vita comunitaria e tratto<br />
iniziale per l’istituzionalizzazione<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 34 26/08/2010 11:01:06
dell’opera. Per vivere più intensamente<br />
la consacrazione<br />
insegnata dal grande santo<br />
mariano, i primi membri si<br />
disposero a vivere in comunità.<br />
A partire dal movimento<br />
laico, sorsero posteriormente<br />
un ramo sacerdotale (la Società<br />
Clericale di Vita Apostolica<br />
Virgo Flos Carmeli) e<br />
un ramo femminile di consacrate<br />
(la Società di Vita Apostolica<br />
Regina Virginum).<br />
Gli obiettivi lungo questo<br />
cammino sono molto chiari.<br />
Ad esempio, per quanto riguarda<br />
il capitolo essenziale<br />
<strong>della</strong> formazione, ho potuto<br />
osservare, nelle diverse<br />
occasioni in cui ho vissuto<br />
con loro, un’equilibrata disciplina<br />
interna: ferma e delicata<br />
al tempo stesso, logica<br />
e flessibile. Nel mezzo di una<br />
vita comunitaria di preghie-<br />
Gustavo Kralj<br />
ra, hanno moltiplicato le loro attività<br />
evangelizzatrici ed al momento<br />
operano in oltre 70 Paesi dei cinque<br />
continenti. Non risparmiano alcuno<br />
sforzo per mettere al servizio<br />
<strong>della</strong> nuova evangelizzazione anche<br />
le più moderne tecnologie: da internet<br />
fino alla diffusione su larga scala<br />
<strong>della</strong> buona stampa; dalla produzione<br />
di programmi televisivi fino alle<br />
visite alle famiglie; dalle missioni<br />
mariane organizzate fino all’appoggio<br />
telefonico sistematico ai collaboratori.<br />
Significativa armonizzazione<br />
tra la vita contemplativa e la vita attiva,<br />
propria del dono <strong>della</strong> Sapienza,<br />
che è uno dei tratti distintivi del<br />
carisma dell’istituzione.<br />
Vita eucaristica, devozione alla<br />
Santissima Vergine e venerazione<br />
per il Pontefice Romano<br />
Se una stella decidesse di rinunciare<br />
al suo splendore, che ne sarebbe<br />
di lei? Diventerebbe una semplice<br />
pietruzza, vagante nell’immensità<br />
dello spazio. Così avverrebbe per<br />
Il Cardinale Franc Rodé, CM, presiede l’Eucaristia<br />
nella chiesa del Seminario degli Araldi del Vangelo<br />
a Caieiras, Brasile<br />
Significativa<br />
armonizzazione<br />
tra la vita<br />
contemplativa e la<br />
vita attiva, propria<br />
del dono <strong>della</strong><br />
Sapienza, che è uno<br />
dei tratti distintivi<br />
del carisma<br />
dell’istituzione<br />
ogni movimento ecclesiale, che trascurasse<br />
la spiritualità.<br />
Nel caso degli Araldi del Vangelo,<br />
si distinguono tre pilastri fondamentali<br />
in questa materia: la vita eucaristica,<br />
la devozione alla Santissima<br />
Vergine e la venerazione per il<br />
Pontefice Romano. Ecclesia de Eucharistia;<br />
sono sempre più numero-<br />
se le loro case di vita comunitaria<br />
dove si realizza l’Adorazione<br />
Eucaristica perpetua.<br />
Davanti a Gesù Ostia, per<br />
ore e ore, si prega in gruppo<br />
o individualmente, si legge,<br />
si studia, si lavora o semplicemente<br />
ci si lascia abbagliare<br />
dal “Sole che nasce dall’alto”,<br />
nella preghiera di quiete.<br />
È abituale per questi giovani<br />
comunicarsi due volte al<br />
giorno nella Santa Messa.<br />
D’altronde, in un’epoca<br />
in cui si proclama il diritto<br />
ad una malintesa libertà<br />
senza limiti, la nota mariana<br />
che contraddistingue questi<br />
giovani è profondamente<br />
influenzata dalla spiritualità<br />
di San Luigi Grignion<br />
de Montfort, come accennato<br />
prima, secondo la quale si<br />
consacrano come schiavi d’amore<br />
a Nostro Signore Gesù<br />
Cristo per mezzo di Maria; da qui la<br />
catena che portano intorno alla vita.<br />
Il Santo Rosario, pendente dal<br />
lato destro esprime la necessità <strong>della</strong><br />
preghiera. Allo stesso modo, l’obbedienza<br />
alla Sacra Gerarchia, praticata<br />
per tutti i livelli, in particolare<br />
per i Vescovi, è la migliore prova<br />
d’amore che dedicano alla Chiesa e<br />
al Santo Padre.<br />
Trasformare la vita quotidiana in<br />
una liturgia di lodi all’Altissimo<br />
Il fulgore di questa stella è certamente<br />
attraente; è difficile non essere<br />
affascinati da un tale caleidoscopio<br />
di sfumature di colori e intensità,<br />
per quanto molti dei suoi<br />
aspetti possano essere riconosciuti<br />
in altre stelle già famose. In realtà,<br />
ogni carisma è un faro nuovo nel<br />
grandioso firmamento <strong>della</strong> Santa<br />
Madre Chiesa, e acquista il suo pieno<br />
splendore quando mostrato in<br />
una realtà ecclesiale vera, viva, fortemente<br />
ancorata in una spiritualità<br />
autentica.<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 35<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 35 26/08/2010 11:01:09
In occasione <strong>della</strong> dedicazione<br />
<strong>della</strong> Chiesa <strong>della</strong> Madonna del Rosario,<br />
a San Paolo, in Brasile, in una<br />
cerimonia che non aveva nulla da invidiare<br />
ai più accurati pontificali romani,<br />
ho avuto l’occasione – nell’imbattermi<br />
in un auditorio pieno di oltre<br />
un migliaio di giovani di varie<br />
età, rivestiti con la loro veste caratteristica<br />
– di apprezzare la ricchezza<br />
di doni con cui lo Spirito Santo aiuta<br />
la Sua Chiesa. Non sorprende che<br />
un elemento fondamentale di questo<br />
nuovo carisma sia l’amore <strong>della</strong><br />
perfezione: “Siate, dunque, perfetti,<br />
come pure il vostro Padre celeste è<br />
perfetto” (Mt 5, 48). Da qui la grande<br />
attenzione a trasformare tutta la<br />
vita quotidiana, anche nei suoi più<br />
piccoli dettagli, in una liturgia di lode<br />
all’Altissimo.<br />
Il Divino Spirito Santo<br />
non fa nascere un’opera<br />
senza un fondatore<br />
Inoltre, ogni stella è unica e irripetibile,<br />
se non per gli uomini, almeno<br />
per Dio, che “chiama ognuno<br />
col suo nome” (Sal 147, 4). Il Divino<br />
Spirito Santo concede i Suoi doni<br />
per il bene del popolo di Dio, li<br />
fa fruttificare a tempo debito, non<br />
lascia mai la Sua opera incompiuta.<br />
Così come non suscita un movimento<br />
estraneo alle esigenze del suo<br />
tempo, né fa nascere un’opera senza<br />
un fondatore.<br />
Per questo, solo la tempra di un<br />
fondatore è stata in grado di trasformare,<br />
con equilibrio e saggezza, l’ideale<br />
degli antichi ordini di cavalleria<br />
– sempre approvato e incoraggiato<br />
dalla Chiesa nel corso dei secoli –<br />
adeguandolo alle nuove generazioni<br />
come bandiera degna di essere spiegata<br />
nei giorni d’oggi, con il potere<br />
di entusiasmare e trascinare.<br />
È difficile immaginare come questo<br />
sia potuto accadere senza una fede<br />
incrollabile nel trionfo <strong>della</strong> Santa<br />
Chiesa, senza una valente audacia<br />
nell’espansione dell’opera, sen-<br />
36 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
za una docilità attenta ai moti <strong>della</strong><br />
grazia, senza una devota sottomissione<br />
al Santo Padre e alla Sacra<br />
Gerarchia, senza una delicata fedeltà<br />
al Magistero Ecclesiastico, senza<br />
una forza di spirito disposta a sacrificare<br />
tutto per amore di Nostro<br />
Signore Gesù Cristo, in una parola,<br />
senza un esempio di vita irreprensibile;<br />
qualità che, all’interno dell’isti-<br />
Solo la tempra di un<br />
fondatore è stata in<br />
grado di trasformare,<br />
con equilibrio e<br />
saggezza, l’ideale<br />
degli antichi<br />
ordini di cavalleria<br />
adeguandolo alle<br />
nuove generazioni<br />
Una prima edizione <strong>della</strong> tesi di<br />
Mons. João, in italiano, appena<br />
stampata a Roma. Presto sarà<br />
pubblicata anche in portoghese,<br />
spagnolo e inglese.<br />
tuzione, non sono se non un riflesso<br />
del fondatore.<br />
Mons. João Scognamiglio Clá<br />
Dias, EP, è Dottore in Diritto Canonico<br />
presso l’Università Pontificia<br />
di San Tommaso d’Aquino a Roma<br />
(Angelicum), grado che gli è stato<br />
conferito specificamente per la difesa<br />
<strong>della</strong> tesi che ho il piacere di presentare<br />
(egli potrebbe contare tra i<br />
suoi titoli, quello di essere uno dei<br />
pochissimi casi conosciuti in cui un<br />
fondatore difende una tesi sul percorso<br />
giuridico e canonico <strong>della</strong> sua<br />
stessa opera); master, sempre in Diritto<br />
Canonico presso la Pontificia<br />
Università Gregoriana; master in<br />
Psicologia presso l’Università Cattolica<br />
di Bogotà (Colombia); laureato<br />
in Scienze Umanistiche presso la<br />
Pontificia Università Cattolica Madre<br />
y Maestra, <strong>della</strong> Repubblica Dominicana.<br />
Egli è fondatore dell’Istituto<br />
Teologico di San Tommaso d’Aquino<br />
(ITTA) e dell’Istituto Filosofico-Teologico<br />
Santa Scolastica (IF-<br />
TE). Si deve sempre alla sua iniziativa<br />
la pubblicazione <strong>della</strong> <strong>rivista</strong><br />
mensile di attualità religiosa Araldi<br />
del Vangelo, con una tiratura di quasi<br />
un milione di copie in quattro lingue,<br />
così come <strong>della</strong> <strong>rivista</strong> scientifica<br />
di ispirazione tomista Lumen Veritatis.<br />
È autore di 15 libri con una<br />
tiratura totale di 14 milioni di copie<br />
in sette lingue. Canonico onorario<br />
<strong>della</strong> Basilica Papale di Santa<br />
Maria Maggiore, di Roma, è inoltre<br />
membro <strong>della</strong> Pontificia Accademia<br />
dell’Immacolata e <strong>della</strong> Società Internazionale<br />
San Tommaso d’Aquino,<br />
così come dell’Academia Marial<br />
de Aparecida.<br />
Alla ricerca di una forma<br />
giuridica capace di preservare<br />
il carisma nel futuro<br />
L’obiettivo di questa tesi è quello<br />
di affrontare scientificamente il<br />
problema che consiste nel trovare<br />
il quadro giuridico più appropriato<br />
per inquadrare l’opera degli Araldi<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 36 26/08/2010 11:01:13
Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP, difende all’“Angelicum”, a Roma, sua tesi di dottorato in Diritto Canonico<br />
del Vangelo nell’ordinamento canonico,<br />
garantendogli l’unità istituzionale<br />
con l’inglobamento dei diversi<br />
stati di vita, per evitare il rischio<br />
di una futura frammentazione dell’istituzione<br />
e uno svisamento del carisma.<br />
E’ un problema di massima attualità<br />
per i vari movimenti ecclesiali,<br />
che hanno iniziato la loro traiettoria<br />
istituzionale come associazione<br />
privata di fedeli. Per questo,<br />
l’autore divide la tesi in tre capitoli<br />
che trattano, rispettivamente, degli<br />
aspetti giuridici, storici e carismatici<br />
legati alla nascita e all’evoluzione<br />
dell’istituzione dalle sue origini<br />
fino ad oggi.<br />
Basandosi su celebri giuristi<br />
dell’attualità, mette a fuoco, nel primo<br />
capitolo, il fenomeno associativo<br />
secondo le diverse forme giuridiche<br />
contemplate dal vigente Codice di<br />
Diritto Canonico, per inquadrare i<br />
carismi suscitati dallo Spirito Santo.<br />
L’analisi delle associazioni dei fedeli<br />
occupa un posto rilevante, poiché,<br />
a causa <strong>della</strong> loro flessibilità, la maggior<br />
parte dei movimenti ecclesiali<br />
ha adottato questa forma giuridica<br />
per situarsi nell’ordinamento <strong>della</strong><br />
Chiesa. Sono in seguito esaminati i<br />
diversi tipi di vita consacrata: Istituti<br />
Religiosi, Istituti Secolari e le Società<br />
di Vita Apostolica. Infine, viene<br />
affrontato il tema delle prelature<br />
personali come possibile model-<br />
Nessuna delle attuali<br />
forme associative è<br />
in grado di coprire<br />
interamente il<br />
movimento degli<br />
Araldi del Vangelo<br />
lo canonico per ricevere un carisma<br />
o movimento. Nel secondo capitolo<br />
– di grande interesse per lo studio<br />
dei fondatori – si trova il racconto<br />
dell’autobiografia del fondatore dalla<br />
sua più tenera infanzia, elemento<br />
fondamentale per comprendere l’essenza<br />
del carisma degli Araldi del<br />
Vangelo. Il terzo capitolo è dedicato<br />
ad analizzare con profondità teologica<br />
il carisma dell’istituzione, difficile<br />
da cogliere in una sola volta nelle<br />
sue molteplici manifestazioni. Infatti,<br />
non è intenzione dell’autore<br />
affrontare questo argomento in modo<br />
esaustivo, anche se alcune delle<br />
sue caratteristiche indiscutibili sono<br />
descritte con precisione.<br />
Infine, dopo l’esame di alcune soluzioni<br />
alternative, anche se non del<br />
tutto soddisfacenti, si giunge alla<br />
conclusione, condivisa da eminenti<br />
canonisti di oggi, che nessuna delle<br />
attuali forme associative è in grado<br />
di coprire interamente il movimento<br />
degli Araldi del Vangelo, data la diversità<br />
di stati di vita che comprende;<br />
“si versa vino nuovo in otri nuovi”<br />
(Mt 9, 17; Mc 2, 22; Lc 5, 38).<br />
Intuizione che, in qualche modo,<br />
era già implicita nel riconoscimento<br />
pontificio delle due Società di Vita<br />
Apostolica (Virgo Flos Carmeli e<br />
Regina Virginum), considerandolo<br />
un passaggio intermedio, che risolveva<br />
temporaneamente determinati<br />
problemi, come l’incardinazione<br />
dei chierici, fino a trovare una forma<br />
sufficientemente flessibile ed ampia,<br />
capace di preservare il carisma nel<br />
futuro.<br />
Vorrei concludere queste righe<br />
augurando all’autore una grande<br />
diffusione di questo suo lavoro in<br />
tutta la Chiesa – certo che potrà servire<br />
da valido stimolo ad altri movimenti<br />
di origine laica – e ringraziarlo<br />
anche per tutto quello che fa e ancora<br />
farà per la Santa Chiesa di Dio.<br />
Sono gli uomini di fede che cambiano<br />
il corso <strong>della</strong> Storia, quelli che<br />
fanno parte <strong>della</strong> stirpe degli eroi e<br />
dei santi. E’ di questi che la Chiesa<br />
ha bisogno oggi come ieri e sempre.<br />
Dopo tutto, chi non sperimenta una<br />
grande gioia, come i Santi Magi, nel<br />
vedere una stella che deve guidarlo<br />
nel buio <strong>della</strong> notte? <br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 37<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 37 26/08/2010 11:01:15<br />
François Boulay
La Croce di Caravaca: un<br />
frammento <strong>della</strong> Vera Croce<br />
raccolto dall’interno di uno<br />
splendido reliquiario<br />
C<br />
orreva l’anno 1232. La Penisola<br />
Iberica si trovava ancora<br />
in piena Riconquista, divisa<br />
in vari regni. Sancho II<br />
governava in Portogallo, Giacomo I ad<br />
Aragona e Fernando III, il Re Santo, a<br />
León e Castiglia.<br />
Da parte musulmana, Ibn-Hud<br />
aveva approfittato del declino <strong>della</strong><br />
dinastia Almoada per impossessarsi<br />
di un’ampia regione del sud<br />
<strong>della</strong> Spagna e farsi proclamare<br />
emiro a Murcia. La città di Valenza,<br />
a quel tempo, era ancora governata<br />
da Ceyt Abu-Ceyt, discendente<br />
di quella dinastia. Sotto il dominio<br />
di quest’ultimo si trovava la<br />
fortezza di Caravaca, dove, secondo<br />
la tradizione storica locale, ebbe<br />
luogo il 3 maggio di quell’anno,<br />
“un avvenimento meraviglioso ed<br />
unico”. 1<br />
Seguiamo il racconto delle antiche<br />
cronache. 2<br />
Occupazione ai prigionieri<br />
Trovandosi in quella fortezza, e<br />
volendo trarre il massimo profitto<br />
dai prigionieri che vi si trovavano,<br />
il governatore Abu-Ceyt cominciò<br />
ad interrogarli riguardo alla loro<br />
professione, occupandoli secondo<br />
le rispettive attitudini. Quando ar-<br />
38 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
O Croce, unica<br />
speranza!<br />
Il culto plurisecolare alla “Santissima e Vera Croce” di<br />
Caravaca ci ricorda che il Sacro Legno non è simbolo<br />
di morte e di sconfitta, ma annuncio di salvezza e<br />
cammino sicuro verso la gloria celeste.<br />
rivò il turno di padre Ginés Pérez<br />
Chirinos, il governatore gli chiese:<br />
– E tu, che cosa sai fare?<br />
– Io so celebrare Messa.<br />
– E che cosa significa? – replicò<br />
Abu-Ceyt.<br />
Padre Ginés gli spiegò che la celebrazione<br />
dell’Eucaristia era il più<br />
alto e principale incarico del sacerdote<br />
cristiano, istituita dal Signore<br />
Gesù Cristo nell’Ultima Cena. Durante<br />
la stessa, chiarì, il pane e il vino<br />
si trasformano nel Corpo e Sangue<br />
del vero Dio.<br />
– Non ci credo! – gli replicò incredulo.<br />
Mostrami come accade.<br />
– Se mi dai quanto è necessario<br />
per celebrare la Messa, io lo farò –<br />
replicò il sacerdote.<br />
Abu-Ceyt acconsentì. Fatta la lista<br />
dei paramenti e arredi liturgici necessari,<br />
l’alcalde li fece predisporre subito.<br />
Miracolosa apparizione<br />
<strong>della</strong> Croce<br />
Il giorno seguente, padre Chirinos<br />
pregò di buon mattino il suo<br />
breviario. Subito dopo, si diresse nel<br />
salone principale <strong>della</strong> fortezza, dove<br />
fece con cura tutti i preparativi<br />
per l’Eucaristia e vestì i paramenti.<br />
Già procedeva verso l’improvvisato<br />
altare per dare inizio alla ce-<br />
Carlos Tonelli<br />
lebrazione quando si rese conto<br />
dell’assenza del crocifisso. Senza riuscire<br />
a spiegarsi come avesse potuto<br />
dimenticarsene, disse costernato<br />
al governatore:<br />
– Signore, mi manca una delle cose<br />
più importanti per celebrare la<br />
Messa: la Croce.<br />
– Ma... non è quella che si trova<br />
sul tavolo? – chiese l’alcalde indicando<br />
verso l’altare.<br />
Il sacerdote si girò e vide, con stupore,<br />
una Croce patriarcale di 17 cm<br />
di altezza con due aste trasversali, di<br />
7 e 10 cm. Tutto preso dalla devozione,<br />
si inginocchiò, la baciò e diede<br />
inizio alla Santa Messa, terminata<br />
la quale, Abu-Ceyt chiese di esser<br />
battezzato.<br />
Otto secoli di devozione<br />
La Croce di Caravaca è un<br />
lignum crucis – frammento <strong>della</strong> vera<br />
Croce del Signore Gesù – custodita<br />
all’interno di un bel reliquiario.<br />
Secondo un’antica tradizione, era<br />
usata come croce pettorale dal Patriarca<br />
di Gerusalemme, Mons. Roberto,<br />
designato come Vescovo <strong>della</strong><br />
Città Santa nell’anno 1099. Da<br />
qui il suo singolare formato, con<br />
due aste trasversali, simbolo del potere<br />
patriarcale.<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 38 26/08/2010 11:01:16
Foto: Wikipedia<br />
Ubicata nel luogo dell’antico alcazar, la Basilica-Santuario domina il<br />
panorama <strong>della</strong> città<br />
Qualunque siano state le circostanze<br />
che l’abbiano condotta a Caravaca,<br />
la sua presenza vi è attestata<br />
in pieno secolo XIII. Già nell’anno<br />
1285 la sua silhouette è rappresentata<br />
nello scudo <strong>della</strong> municipalità,<br />
e primi riferimenti orali <strong>della</strong> miracolosa<br />
comparsa datano alla stessa<br />
epoca.<br />
Fin dalle origini, la devozione alla<br />
“Santissima e Vera Croce” di Caravaca<br />
si è diffusa in tutto il mondo<br />
cristiano. Dalla Spagna medievale<br />
– dove subito ha acquistato fama di<br />
miracolosa protettrice nella tormentosa<br />
vita di confine – è passata in altri<br />
Paesi europei, estendendosi poi<br />
alle nazioni americane.<br />
A partire dal 1392 – con le prime<br />
indulgenze di Clemente VII –, i Papi<br />
hanno concesso regolarmente privilegi<br />
ai pellegrini accorsi a venerare la sacra<br />
reliquia. Nel 1736, le è stato riconosciuto<br />
dalla Chiesa il culto di latria.<br />
Nel corso di questi quasi otto secoli,<br />
si è sviluppato intorno ad essa anche<br />
un ricco e vario rituale: la benedizione<br />
dei fiori e dei campi, una peculiare<br />
benedizione dell’acqua e del vino,<br />
oltre ad una specie di pellegrinaggio<br />
durante il quale la sacra reliquia<br />
viene portata nelle case dei malati impossibilitati<br />
a recarsi in chiesa.<br />
Alla fine del secolo XV, la piccola<br />
cappella <strong>della</strong> fortezza di Caravaca<br />
è stata accresciuta da una navata<br />
di maggiori proporzioni, mentre nel<br />
1617 è stato dato inizio alla costruzione<br />
dell’attuale Basilica-Santuario.<br />
Anche il reliquiario che contiene<br />
il lignum crucis è passato per successive<br />
modifiche, essendo l’attuale una<br />
magnifica opera di oreficeria, ornata<br />
con pietre preziose.<br />
Un messaggio attuale<br />
Settecentocinquanta anni dopo la<br />
miracolosa apparizione, il culto alla<br />
“Santissima e Vera Croce” ha ricevuto<br />
un nuovo impulso da parte di Papa<br />
Giovanni Paolo II. Nel 1981, egli<br />
ha concesso alla Basilica-Santuario<br />
un anno giubilare per commemorare<br />
questo anniversario. Nel 1996, ha<br />
proclamato un nuovo Anno Santo e,<br />
due anni dopo, ha concesso un giubileo<br />
in perpetuum, di sette in sette anni,<br />
da cominciare nel 2003.<br />
Il primo di questi periodi di grazia<br />
ha avuto inizio con una Messa solenne<br />
nella basilica, celebrata dal Cardinale<br />
Joseph Ratzinger, allora Prefetto<br />
<strong>della</strong> Congregazione per la Dottrina<br />
<strong>della</strong> Fede, il 1º dicembre 2002,<br />
prima domenica d’Avvento. Durante<br />
l’omelia, egli ha fatto una splendida<br />
interpretazione teologica dell’antichissimo<br />
racconto, prendendo come<br />
base l’esempio di padre Ginés Pérez<br />
Chirinos per ricordare la grandezza<br />
<strong>della</strong> vocazione sacerdotale e aver<br />
presente che è lo stesso Cristo colui<br />
che prende possesso del presbitero,<br />
operando per mezzo di lui e “pronunciando<br />
per bocca del sacerdote le<br />
parole sante che trasformano le cose<br />
terrene in un mistero divino”.<br />
Dopo essersi dilungato nelle relazioni<br />
tra l’Eucaristia e la Croce, l’attuale<br />
Papa ha concluso con questa<br />
toccante esortazione: “La croce, alla<br />
quale ci rimette la Santa Eucaristia e<br />
il cui segno esteriore è la Santa Croce<br />
di Caravaca, è la forza santa con cui<br />
Dio batte alla porta dei nostri cuori<br />
e ci desta. Vedere Cristo crocifisso significa<br />
vigilare e, di conseguenza, vivere<br />
con rettitudine. Signore, apri il<br />
Cielo! Rendici vigili affinché Ti riconosciamo,<br />
nascosto in mezzo a noi”.<br />
La frase adottata come motto per<br />
l’Anno Santo 2010, che ora celebriamo<br />
– O Croce, unica speranza! –, è<br />
stata scritta dallo stesso Cardinale<br />
Ratzinger, in occasione di quella<br />
sua visita al Santuario. Essa ci ricorda<br />
che la Croce è la nostra speranza<br />
nel presente e lo sarà in tutti i tempi.<br />
La Croce non è un simbolo di morte<br />
e di sconfitta; al contrario, è annuncio<br />
di salvezza e cammino sicuro per<br />
giungere alla gloria celeste. <br />
1 Omelia pronunciata dal Cardinale<br />
Joseph Ratzinger, nella Basilica-<br />
Santuario <strong>della</strong> Santissima e Vera<br />
Croce di Caravaca (1/12/2002). Testo<br />
integrale in http://www.diocesisdeteruel.org/pdf<br />
y otros/Adviento<br />
2007/HOMILIAS/Homilía en el<br />
SantuarioCaravaca.pdf.<br />
2 Un’interessante analisi storiografica<br />
dei racconti del miracolo è fatta<br />
in BALLESTER LORCA, Pedro.<br />
La Cruz de Caravaca – Historia, rito<br />
y tradicion. 11.ed. Caravaca de la<br />
Cruz: Real e Ilustre Cofradía de la<br />
Cruz, 2006.<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 39<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 39 26/08/2010 11:01:17
Barbara aggressione a<br />
professore cattolico in India<br />
Un gruppo di sconosciuti ha attaccato<br />
il 4 luglio, nella città di Muvattupuzha,<br />
India, un professore<br />
universitario cattolico, mozzandogli<br />
la mano e parte del braccio destro –<br />
informa l’agenzia AsiaNews.<br />
Secondo quanto ha appurato<br />
la polizia, il Prof. T. J. Joseph ritornava<br />
dalla Messa domenicale,<br />
con la sua famiglia, quando è stato<br />
abbordato dagli aggressori che<br />
lo hanno trascinato fuori dall’auto,<br />
gli hanno provocato profonde<br />
ferite con coltelli e spade e, alla fine,<br />
hanno tagliato e gettato a circa<br />
duecento metri la mano destra con<br />
parte del braccio.<br />
Motivo addotto per il crimine: il<br />
professore avrebbe, alcuni mesi prima,<br />
bestemmiato contro Maometto.<br />
Varie organizzazioni hanno manifestato<br />
contro questo atto di barbarie.<br />
Il presidente del Global Council<br />
of Indian Christians, Sajan K. George,<br />
ha chiesto che gli assalitori siano<br />
giudicati immediatamente. “Spero<br />
che non accada, come altre volte,<br />
che la denuncia finisca per sparire<br />
dagli archivi <strong>della</strong> polizia, a causa<br />
delle minacce dei militanti islamici<br />
di Kerala” – ha dichiarato.<br />
Dopo quasi 50 anni di<br />
privazioni, si restaura una<br />
diocesi nella Cina Continentale<br />
Mons. Antonio Xu Jiwei, con 75<br />
anni di età e 25 di sacerdozio, è stato<br />
consacrato Vescovo di Taizhou, nella<br />
provincia cinese di Zhejiang, se-<br />
40 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
condo una nota divulgata il 14 luglio<br />
dalla Sala Stampa <strong>della</strong> Santa Sede.<br />
Eretta nel 1946, la Diocesi di<br />
Taizhou, è passata per una dura prova<br />
nel 1957: il suo Vescovo e tutti i<br />
sacerdoti furono catturati, e i luoghi<br />
di culto furono chiusi. Solamente<br />
nel 1984 il governo ha permesso<br />
la riapertura di alcune chiese.<br />
Antonio Xu Jiwei, allora seminarista,<br />
fu condannato a 25 anni<br />
di lavori forzati. Liberato nel 1985,<br />
ricevette in quello stesso anno l’ordinazione<br />
sacerdotale. Governava<br />
la Chiesa di Taizhou dal 1999,<br />
in qualità di Amministratore Diocesano.<br />
Diacono crea sito per combattere<br />
l’odio religioso in Inghilterra<br />
Preoccupato per i livelli di “ostilità,<br />
ridicolo e cattiva volontà con cui<br />
certe figure pubbliche e settori <strong>della</strong><br />
stampa” d’Inghilterra si preparano<br />
alla visita pastorale di Papa Benedetto<br />
XVI in questo Paese, Nick<br />
Donnelly, diacono permanente <strong>della</strong><br />
Diocesi di Lancaster, ha creato alla<br />
fine di luglio la pagina web protectthepope.com.<br />
Il sito fornisce informazioni sulla<br />
legge relativa al crimine di incitazione<br />
all’odio religioso e offre ai<br />
cattolici gli strumenti per informare<br />
la polizia su eventuali infrazioni<br />
di questa norma.<br />
Il diacono Donnelly mira anche a<br />
combattere la disinformazione e le<br />
bugie diffuse da certa stampa sensazionalista,<br />
“presentando la semplice<br />
verità, specialmente riguardo la<br />
persona e le azioni di Papa Benedetto<br />
XVI”. Promuove, inoltre, speciali<br />
orazioni per il successo pastorale<br />
e spirituale <strong>della</strong> visita del Santo Padre<br />
e per il bene <strong>della</strong> Chiesa in questo<br />
paese.<br />
Trovata in Israele tavola simile<br />
al Codice di Hammurabi<br />
Ricercatori dell’Università Ebraica<br />
di Gerusalemme hanno scoperto<br />
a Tel Hazor, in Israele, un frammento<br />
di tavola con caratteri cuneiformi<br />
il cui contenuto presenta notevoli<br />
somiglianze con il Codice di Hammurabi.<br />
Gli archeologi calcolano che l’iscrizione<br />
scritta in acadio – lingua<br />
semitica usata in Mesopotamia nel<br />
secondo millennio a.C. – fu fatta tra<br />
i secoli XVIII e XVII a.C., lo stesso<br />
periodo del Codice di Hammurabi.<br />
Essa contiene disposizioni legali su<br />
danni personali, relazioni tra signori<br />
e schiavi, oltre a prescrizioni simili<br />
al principio “occhio per occhio,<br />
dente per dente”.<br />
Per il Prof. Amnon Ben-Tor,<br />
dell’Istituto di Archeologia dell’Università<br />
Ebraica, questa scoperta<br />
può contribuire ad intendere meglio<br />
la relazione tra la legge mosaica<br />
e quella babilonese.<br />
Arcidiocesi coreana celebra<br />
primo centenario<br />
Per commemorare il suo primo<br />
centenario, l’Arcidiocesi di Daegu,<br />
in Corea, ha deciso, tra le altre iniziative,<br />
di costruire una nuova cattedrale<br />
e realizzare un sinodo sui metodi<br />
di evangelizzazione <strong>della</strong> gioventù<br />
e <strong>della</strong> società odierna – informa<br />
l’agenzia Ucanews.<br />
Secondo quanto illustrato da<br />
Mons. Thaddeus Cho Hwan-kil, Vescovo<br />
Ausiliare, la nuova chiesa avrà<br />
anche istallazioni per il funzionamento<br />
di un complesso culturale. La<br />
sua costruzione, il cui costo stimato<br />
è di 26 milioni di dollari, dovrà esser<br />
conclusa entro il 2014.<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 40 26/08/2010 11:01:24
La Santa Sede fi nanzia 186 progetti<br />
ad Haiti e in America Latina<br />
R<br />
iunito dal 20 al 23 luglio, nella Casa Arcidiocesana<br />
Maria <strong>della</strong> Altagracia, a Santo Domingo,<br />
il Consiglio di Amministrazione <strong>della</strong> Fondazione<br />
Populorum Progressio ha approvato il finanziamento<br />
di 186 progetti a beneficio di comunità indigene, meticcie,<br />
afro-americane e contadine di 20 paesi dell’America<br />
Latina e dei Caraibi, per un valore totale di<br />
2.091.500 dollari.<br />
Giovedì 22, i membri del Consiglio di Amministrazione<br />
si sono diretti alla vicina Haiti, al fine di verificare<br />
in loco le necessità <strong>della</strong> popolazione e conoscere<br />
la realtà dei campi di rifugiati gestiti dalla Chiesa.<br />
La visita era già stata<br />
programmata prima<br />
del terremoto di gennaio,<br />
a causa del gran<br />
numero di progetti che<br />
la Fondazione finanzia<br />
in questo paese.<br />
Durante la Messa<br />
celebrata a Port of<br />
Prince, è stato letto un<br />
messaggio inviato da<br />
Papa Benedetto XVI<br />
al popolo haitiano in<br />
occasione di questa vi-<br />
L’Arcidiocesi di Daegu trova la<br />
sua origine nello smembramento<br />
dell’antico Vicariato Apostolico <strong>della</strong><br />
Corea, nel 1911. Secondo statistiche<br />
del 2009, conta 154 parrocchie,<br />
nelle quali 461 sacerdoti si occupano<br />
di 451 mila fedeli.<br />
I Cristiani sono il gruppo<br />
religioso più discriminato<br />
Jovanny Kranwinkel<br />
“Con l’aumento dell’intolleranza<br />
religiosa nel mondo, è ampiamente<br />
documentato come i cristiani costituiscano<br />
il gruppo religioso più discriminato”<br />
– ha dichiarato Mons.<br />
Mario Toso, SDB, Segretario del<br />
Pontificio Consiglio Giustizia e Pa-<br />
I membri del Consiglio Amministrativo <strong>della</strong><br />
Fondazione “Populorum Progressio”, durante la loro<br />
visita ad Haiti<br />
ce, in un evento promosso dall’Organizzazione<br />
per la Sicurezza e Cooperazione<br />
in Europa (OSCE) a<br />
Astana (Kazachistan).<br />
“Più di 200 milioni di cristiani,<br />
appartenenti a diverse confessioni,<br />
si trovano in situazioni di difficoltà,<br />
a causa delle istituzioni e dei contesti<br />
legali e culturali che li discriminano”<br />
– ha aggiunto il Prelato.<br />
Tra varie altre manifestazioni<br />
discriminatorie, Mons. Mario Toso<br />
ha indicato: frequenti episodi di<br />
violenza e persino assassinii di cristiani;<br />
restrizioni irrazionali alla libertà<br />
di aderire alla rispettiva comunità<br />
religiosa; impedimenti ad<br />
sita, nel quale afferma: “desidero che sappiate che<br />
il Papa non si è dimenticato di voi; ha sempre presente<br />
il dolore che avete sofferto e sa <strong>della</strong> sofferenza<br />
e delle difficoltà per ricostruire le case, le città e<br />
le vite”. Il Santo Padre ha inviato anche un donativo<br />
speciale di 250 mila dollari per la ricostruzione <strong>della</strong><br />
scuola San Francesco di Sales, distrutta dal sisma.<br />
Accolti dal Cardinale Nicolas de Jesús Lopez Rodríguez,<br />
Arcivescovo di Santo Domingo, hanno partecipato<br />
alla riunione del Consiglio di Amministrazione<br />
il Presidente di questo Consiglio, Cardinale Juan Sandoval<br />
Íñiguez, Arcivescovo di Guadalajara (Messico),<br />
e altri otto Arcivescovi<br />
e Vescovi, tra i quali<br />
Mons. Giovanni Battista<br />
Gandolfo, rappresentante<br />
<strong>della</strong> Conferenza<br />
Episcopale <strong>It</strong>aliana.<br />
Il Cardinale Paul Josef<br />
Cordes, Presidente<br />
del Pontificio Consiglio<br />
“Cor Unum”, non ha<br />
potuto partecipare alla<br />
riunione, in quanto convalescente<br />
da un recente<br />
intervento chirurgico.<br />
importare e distribuire materiale<br />
religioso; pressioni sui cristiani che<br />
esercitano funzioni pubbliche.<br />
Il testo integrale del suo discorso,<br />
pronunciato il 29 giugno, è stato<br />
trascritto ne L’Osservatore Romano<br />
del 7 luglio ed è disponibile, in<br />
italiano, nella pagina <strong>della</strong> Segreteria<br />
di Stato del Vaticano (www.vatican.va).<br />
Nuovo Superiore Generale<br />
dell’Istituto del Verbo Incarnato<br />
Il 15 luglio, l’Istituto del Verbo<br />
Incarnato ha scelto come nuovo<br />
Superiore Generale Don Carlos<br />
Walker, fino ad allora Vicario Gene-<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 41<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 41 26/08/2010 11:01:28
ale di questo Istituto. Succede nella<br />
carica al fondatore, Don Carlos Miguel<br />
Buela.<br />
L’elezione è avvenuta durante il<br />
Capitolo Generale realizzato nel Seminario<br />
Internazionale San Vitaliano<br />
Papa, a Velletri, alla presenza di<br />
Mons. Vincenzo Apicella, nella cui<br />
diocesi si trova la Casa Generalizia<br />
dell’IVE. Nell’accettare l’incarico,<br />
Don Carlos Walker ha manifestato<br />
la sua gratitudine ai padri capitolari<br />
ed ha chiesto speciali preghiere per i<br />
buoni risultati del suo periodo di governo.<br />
L’Istituto del Verbo Incarnato ha<br />
iniziato le sue attività nella città di<br />
San Rafael, in Argentina, nel 1984.<br />
Conta oggi più di 200 sacerdoti e<br />
opera in più di trenta Paesi dei cinque<br />
continenti.<br />
42 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
La Caritas Spagnola aiuta<br />
popolazioni del Sahel<br />
Rispondendo ad un appello <strong>della</strong><br />
Caritas Internazionale, la Caritas<br />
Spagnola ha contribuito nel<br />
mese di luglio con 200 mila euro<br />
per offrire alimenti di base a 1.600<br />
famiglie in Burkina Faso e appoggiare<br />
il lavoro di Caritas Niger<br />
contro l’ondata di fame che attanaglia<br />
il Paese. Questo aiuto viene<br />
a sommarsi a 150 mila euro inviati<br />
nel mese di giugno.<br />
Tutta la regione subsahariana del<br />
Sahel affronta una crisi alimentare<br />
dalle conseguenze imprevedibili, di<br />
cui sono vittime per lo meno 10 milioni<br />
di persone – avverte la Caritas<br />
Internazionale, che si sta mobilitando<br />
per raccogliere più fondi a beneficio<br />
di queste popolazioni.<br />
Anche nel mese di luglio, la Caritas<br />
Spagnola ha destinato 211.577 euro<br />
per progetti di sicurezza, alimentazione<br />
e educazione in Angola e Mozambico,<br />
oltre a 205.000 euro per il<br />
Quirguistan, la Cambogia e il Perù.<br />
Conferenza dei Religiosi del<br />
Brasile rielegge la sua Presidente<br />
La 22ª Assemblea Generale <strong>della</strong><br />
Conferenza dei Religiosi del Brasile<br />
(CRB) ha rieletto il 20 luglio la sua<br />
direttrice presidente, Suor Márian<br />
Ambrósio, <strong>della</strong> Congregazione delle<br />
Suore <strong>della</strong> Divina Provvidenza.<br />
Così Suor Márian – che ha ottenuto<br />
349 del totale di 380 voti – continuerà<br />
nella direzione <strong>della</strong> CRB<br />
nel triennio 2010-2013. “Io ho piacere<br />
di lavorare in gruppo, e dinamizzare<br />
il sogno di un’assemblea sarà il<br />
IV Colloquio Latino-americano<br />
di Diritto Canonico<br />
D<br />
al 26 al 30 luglio, più di settanta specialisti hanno<br />
partecipato a Rio de Janeiro al IV Colloquio<br />
Latino-americano di Diritto Canonico, promosso<br />
dall’Istituto Superiore di Diritto Canonico di questa<br />
città, per dibattere e approfondire temi come l’importanza<br />
dell’unità pastorale, le norme canoniche, il<br />
rapporto tra il Vescovo e il suo Presbiterio.<br />
Le conferenze sono state pronunciate dall’ Arcivescovo<br />
Francesco Coccopalmerio, Presidente del<br />
Pontificio Consiglio<br />
per i Testi Legislativi;<br />
Don Michael Hilbert,<br />
SJ, Decano <strong>della</strong><br />
Pontificia Università<br />
Gregoriana, Don<br />
Damian Guillermo<br />
Astigueta e Don Yuji<br />
Sugawara, professori<br />
<strong>della</strong> stessa università;<br />
e Don José Gomes<br />
Moraes, diretto- Mons. Francesco Coccopalmeiro circondato dai<br />
re del Pontificio Isti-<br />
partecipanti del Colloquio<br />
Carlos Adriano<br />
tuto Superiore di Diritto Canonico di Rio de Janeiro.<br />
Tra i partecipanti, merita segnalare la presenza<br />
di Mons. Tarcisio Nascentes dos Santos, Vescovo di<br />
Divinópolis e di Mons. Jaime Mota de Farias, Vescovo<br />
Emerito di Alagoinhas.<br />
Durante l’evento, Mons. Orani João Tempesta –<br />
Arcivescovo di Rio de Janeiro e Cancelliere Delegato<br />
dell’Istituto Superiore di Diritto Canonico di questa<br />
città – ha preso in esame<br />
la Commenda di<br />
San Roberto Bellarmino,<br />
<strong>della</strong> Pontificia<br />
Università Gregoriana.<br />
Alla fine, Mons.<br />
Francesco Coccopalmerio<br />
ha sottolineato<br />
la “grande nobiltà<br />
e pronta competenza”<br />
con cui Don José Gomes<br />
Moraes ha accolto<br />
i congressisti.<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 42 26/08/2010 11:01:33
mio proprio sogno” – ha dichiarato,<br />
in un’intervista all’assessorato delle<br />
comunicazioni <strong>della</strong> CRB.<br />
Altri due libri di Papa<br />
Benedetto XVI<br />
Gli amici di Gesù è il titolo di un<br />
volume di 48 pagine nel quale Papa<br />
Benedetto XVI narra al pubblico infantile<br />
e giovanile la storia dei Dodici<br />
Apostoli e di San Paolo, utilizzando<br />
passi delle udienze generali dei<br />
mercoledì accompagnati da illustrazioni<br />
dell’artista italiano Franco Vignazia.<br />
Lanciato lo scorso 22 luglio<br />
dalla Piccola Casa Editrice, l’opera<br />
conta su una prefazione di Don Julián<br />
Carrón, presidente <strong>della</strong> confraternita<br />
Comunione e Liberazione.<br />
Inoltre, il Santo Padre ha iniziato<br />
a preparare nel palazzo estivo di<br />
Castel Gandolfo il terzo volume di<br />
Gesù di Nazareth, dedicato ai Vangeli<br />
dell’Infanzia. Il primo volume di<br />
quest’opera, pubblicato nel 2007, è<br />
diventato subito un best-seller. Il secondo,<br />
dedicato alla Passione, Morte<br />
e Resurrezione di Gesù Cristo è<br />
già in fase di traduzione e ne è prevista<br />
la distribuzione a febbraio.<br />
Incontro Continentale<br />
dell’Azione Cattolica<br />
Sotto il motto Vita, pane, pace e<br />
libertà: laici dell’Azione Cattolica nella<br />
città per un mondo più umano, si<br />
è realizzato in Messico, dall’8 all’11<br />
luglio, il VI Incontro Continentale<br />
Americano dell’Azione Cattolica.<br />
Sergio Miyazaki<br />
L’evento ha riunito trenta delegazioni<br />
di paesi latino-americani i cui rappresentanti<br />
hanno analizzato le questioni<br />
di cui sopra alla luce del Documento<br />
di Aparecida.<br />
In un messaggio firmato dal Segretario<br />
di Stato <strong>della</strong> Santa Sede,<br />
Cardinale Tarcisio Bertone, il Santo<br />
Padre ha incoraggiato i partecipanti<br />
ad approfondire il ruolo fondamentale<br />
dei laici nella costruzione di una<br />
società “che risponda al progetto<br />
originale di Dio sull’ umanità”. Ha<br />
ricordato anche la necessità di “una<br />
adeguata formazione e <strong>della</strong> profonda<br />
vita spirituale dei fedeli”.<br />
Mons. Orani Tempesta apre il 2º<br />
incontro nazionale <strong>della</strong> PASCOM<br />
“Per fare una buona Pastorale<br />
<strong>della</strong> Comunicazione, non basta la<br />
tecnologia, bisogna anche essere cristiani”.<br />
Con queste parole, l’Arcivescovo<br />
di Rio de Janeiro e Presidente<br />
<strong>della</strong> Commissione Episcopale<br />
Pastorale per la Cultura, Educazione<br />
e Comunicazione Sociale, Mons.<br />
Orani João Tempesta, ha aperto il 2º<br />
Incontro Nazionale <strong>della</strong> Pastorale<br />
<strong>della</strong> Comunicazione (PASCOM).<br />
“Per noi vi è una differenza fondamentale<br />
nel modo di fare comunicazione.<br />
Noi facciamo comunicazione<br />
sapendo che dietro c’è una persona<br />
con spiritualità, che sa che il<br />
centro di tutto il nostro agire è Gesù”,<br />
ha affermato Mons. Orani. “Il<br />
nostro modo di far comunicazione,<br />
al di là <strong>della</strong> tecnica, delle persone<br />
qualificate, è giustamente caratterizzato<br />
dal fatto che siamo persone<br />
che hanno fede. Questo fa la differenza”,<br />
ha aggiunto.<br />
L’evento si è svolto tra i giorni 22<br />
e 24 nel Santuario di Aparecida ed<br />
ha riunito più di 300 partecipanti di<br />
tutti gli stati brasiliani.<br />
Cause di canonizzazione<br />
e miracoli<br />
Cosa è un miracolo? Perché la<br />
Chiesa esige miracoli per beatificare<br />
o canonizzare una persona? Perché<br />
Dio non mi concede quello che Gli<br />
chiedo? Le risposte a questi e molti<br />
altri interrogativi si trovano alla portata<br />
degli interessati in un libro, recentemente<br />
uscito in Spagna, intitolato<br />
Cause di canonizzazione e miracoli.<br />
I suoi autori sono due specialisti:<br />
Canonico Ricardo Quintana, Delegato<br />
Episcopale per le Cause dei<br />
Santi dell’Arcidiocesi di Madrid e<br />
José Carlos Martin de la Hoz, laureato<br />
in Scienze Geologiche, Dottore<br />
in Teologia e direttore del dipartimento<br />
dell’Opus Dei per le Cause<br />
dei Santi, in Spagna.<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 43<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 43 26/08/2010 11:01:41
UCANEWS.com<br />
Nel libro di 160 pagine, pubblicato<br />
dalla Desclée de Brouwer, gli autori<br />
analizzano con chiarezza e sicurezza<br />
dottrinale tutte queste questioni<br />
e presentano un’ampia e ben<br />
selezionata bibliografia.<br />
Primo Nunzio <strong>della</strong> Santa Sede<br />
nella Federazione Russa<br />
Con la consegna delle sue credenziali<br />
al ministro delle Relazioni<br />
Esterne, Sergei Lavrov, il 15 luglio,<br />
l’Arcivescovo Antonio Mennini è diventato<br />
ufficialmente Nunzio <strong>della</strong><br />
Santa Sede a Mosca, inaugurando,<br />
così, una nuova era di relazioni diplomatiche<br />
tra la Santa Sede e la Federazione<br />
Russa.<br />
Secondo una notizia de L’Osservatore<br />
Romano, la cerimonia di consegna<br />
delle credenziali è stata seguita<br />
da un “cordiale incontro” al<br />
quale ha partecipato il vice-ministro<br />
delle Relazioni Estere, Alexander<br />
Krusko. Costui si è congratulato<br />
con il Nunzio, a nome del Presidente<br />
Dimitri Medvedev, e ha sottolineato<br />
il crescente “spirito di armonia e<br />
cooperazione” tra la Santa Sede e la<br />
Russia negli ultimi anni.<br />
A sua volta, Mons. Mennini, ha<br />
manifestato la sua decisione di collaborare<br />
per il consolidamento di<br />
queste relazioni diplomatiche, come<br />
pure per “la crescita spirituale e morale<br />
del popolo russo”.<br />
44 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
Governatore messicano multato<br />
per aver fatto riferimento a Dio<br />
Il governatore dello stato di Sinaloa,<br />
Mario Lopez Valdez è stato condannato<br />
dal Tribunale Elettorale Federale<br />
del Messico a pagare una multa<br />
di 27.235 pesos, per aver pronunciato<br />
espressioni di carattere religioso<br />
durante un atto elettorale.<br />
“Vincerò con l’appoggio <strong>della</strong> volontà<br />
popolare e di quella di Dio” e<br />
“La volontà del popolo, degli astri e<br />
di Dio saranno schierate” sono state<br />
le frasi pronunciate dal governatore.<br />
I magistrati considerano che esse infrangono<br />
“la proibizione costituzionale<br />
di impiegare in atti pubblici allusioni<br />
o espressioni di carattere religioso”,<br />
informa nella sua edizione<br />
on-line il giornale messicano La Jornada<br />
(28/7/2010).<br />
Benedettine firmano contratto<br />
con casa discografica<br />
Le monache dell’abbazia benedettina<br />
Madonna dell’Annunciazione,<br />
nei pressi di Avignone in Francia,<br />
hanno vinto un concorso di ambito<br />
mondiale promosso dalla casa<br />
discografica britannica Decca Records<br />
per la produzione di dischi di<br />
musica gregoriana. Il primo album,<br />
intitolato Voices – Chant from Avignon<br />
(Voci – Canto di Avignone)<br />
verrà pubblicato in novembre.<br />
“Noi non abbiamo mai cercato<br />
questo, ma siamo state cercate”, ha<br />
dichiarato all’agenzia Reuters la madre<br />
badessa, la cui preoccupazione<br />
era che le attività dell’incisione non<br />
pregiudicassero il raccoglimento <strong>della</strong><br />
comunità. Si è mantenuta rigorosamente<br />
la vita di clausura: nessuna suora<br />
è stata autorizzata ad uscire dall’abbazia<br />
o ricevere visite; potevano comunicare<br />
con persone di fuori soltanto<br />
attraverso la grata conventuale.<br />
Re del Marocco condecora<br />
suore vicentine<br />
“Conosco e apprezzo molto il vostro<br />
lavoro”, ha dichiarato alle due<br />
suore vicentine spagnole il re Mohamed<br />
VI del Marocco, prima di decorarle,<br />
nel Palazzo Reale di Tangeri,<br />
con l’Ordine del Wissam Alaui, una<br />
delle più prestigiose insegne onorifiche<br />
del suo regno – informa il giornale<br />
madrileno El País (edizione online<br />
del 3/8/2010).<br />
“Il re ci ha spiegato che la commenda<br />
era per l’insieme delle Figlie<br />
<strong>della</strong> Carità nel Marocco”, ha precisato<br />
al telefono Suor Rafaela del<br />
Campo, che opera nel paese da 40<br />
anni. La sua compagna, Suor Fermina<br />
Suarez, vi si trova da 48 anni. Insieme<br />
con altre tre figlie di San Vincenzo<br />
de’ Paoli, esse mantengono un<br />
orfanotrofio adiacente all’ospedale<br />
di Alhucenas, nel nord del Marocco.<br />
La Chiesa Cattolica é<br />
ufficialmente riconosciuta<br />
nel Turkmenistan<br />
“Noi siamo stati ufficialmente riconosciuti<br />
come Chiesa Cattolica nel<br />
Turkmenistan. È una grande gioia e<br />
una grande speranza” – ha comunicato<br />
all’agenzia Fides il superiore <strong>della</strong><br />
Missio Sui Iuris nel Turkmenistan,<br />
Don Andrzej Madej, OMI.<br />
Secondo una notizia <strong>della</strong> Radio<br />
Vaticana, questa ex-repubblica<br />
sovietica dell’Asia Centrale conta<br />
cinque milioni di abitanti, 90%<br />
dei quali sono musulmani. In essa vivono<br />
appena cento cattolici battezzati,<br />
trenta catecumeni e un gruppo<br />
di “simpatizzanti <strong>della</strong> Fede cristiana”.<br />
Non esistono chiese cattoliche,<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 44 26/08/2010 11:01:47
Cavalieri di Colombo: in difesa <strong>della</strong><br />
vita, <strong>della</strong> famiglia e del Papa<br />
A<br />
lla fine <strong>della</strong> loro 128ª<br />
Convenzione Suprema,<br />
conclusasi il 5 agosto, i<br />
Cavalieri di Colombo hanno<br />
dato al pubblico una serie<br />
di risoluzioni nelle quali<br />
rinnovano il loro impegno a<br />
difendere la vita dal concepimento<br />
fino alla morte naturale,<br />
il matrimonio, a rafforzare<br />
la famiglia e appoggiare<br />
il Santo Padre – informa<br />
l’agenzia ACI.<br />
Nell’ultima sessione è<br />
stata approvata una risoluzione<br />
in cui i membri <strong>della</strong><br />
maggiore associazione<br />
di laici cattolici del mondo<br />
manifestano una profonda<br />
gratitudine a Papa Benedetto XVI, per la sua “vita<br />
di servizio dedicato a Cristo e alla Sua Chiesa”. E<br />
riaffermano: “Non rinunceremo mai al nostro impegno<br />
di difendere il Santo Padre e di assisterlo nella<br />
sua missione pastorale di portare la Buona Novella<br />
di Gesù Cristo al mondo”.<br />
Tramite il Segretario di Stato <strong>della</strong> Santa Sede,<br />
Cardinale Tarcisio Bertone, Sua Santità ha inviato ai<br />
partecipanti <strong>della</strong> Convenzione Suprema un messaggio<br />
nel quale elogia il tema scelto per quest’anno: Io<br />
sono il guardiano di mio fratello. Questo tema, ha sot-<br />
poiché esse sono state distrutte dai<br />
rivoluzionari sovietici. I missionari<br />
devono ricominciare tutto come in<br />
terra di “prima evangelizzazione”.<br />
L’affetto nell’infanzia<br />
riduce lo stress da adulti<br />
kofc.org<br />
Un bebè che abbia ricevuto dalla<br />
madre molto affetto diventa un<br />
adulto meno esposto allo stress e<br />
all’angoscia. Questa è la conclusio-<br />
ne a cui è giunta una equipe di specialisti<br />
diretti dalla psicologa Joanna<br />
Maselko, dell’Università Temple<br />
(Filadelfia, USA).<br />
Secondo una notizia dell’Agence<br />
France Presse (26/7/2010), Maselko e<br />
la sua equipe hanno utilizzato i dati<br />
di più di mille bebè di otto mesi di<br />
età, raccolti in uno studio fatto nello<br />
stato americano di Rhode Island,<br />
nella decade del 1960. Trentaquat-<br />
tolineato il Pontefice, “richiama<br />
l’attenzione per lo<br />
spirito di solidarietà fraterna<br />
che ha ispirato la fondazione<br />
dei Cavalieri di Colombo<br />
e continua a orientare<br />
le sue molteplici attività”.<br />
Il Papa ha manifestato<br />
uno “speciale apprezzamento”<br />
per i membri<br />
dell’Ordine, per la loro solidarietà<br />
spirituale con il<br />
clero nel corso dell’Anno<br />
Sacerdotale. “In considerazione<br />
degli attacchi, frequentemente<br />
ingiusti e infondati,<br />
contro la Chiesa e<br />
i suoi leader, il Santo Padre<br />
è convinto che la risposta più efficace sia una grande<br />
fedeltà alla Parola di Dio, una ricerca più ferma <strong>della</strong><br />
santità e un maggiore impegno con la carità nella verità,<br />
da parte di tutti i fedeli” – ha affermato.<br />
Alla fine, Benedetto XVI ha ringraziato ancora<br />
una volta i Cavalieri di Colombo “per la loro testimonianza<br />
davanti alla santità <strong>della</strong> vita umana e<br />
all’autentica natura del matrimonio”, come pure per<br />
il loro impegno a promuovere tra i laici cattolici “una<br />
maggiore coscienza <strong>della</strong> necessità” di mo<strong>della</strong>re la<br />
loro vita quotidiana secondo la Fede che professano.<br />
tro anni più tardi, i ricercatori sono<br />
riusciti ad intervistare più <strong>della</strong> metà<br />
di quei bebè, tracciando il loro profilo<br />
psicologico. “Abbiamo scoperto<br />
con l’osservazione obiettiva che un<br />
alto livello di affetto tra le madri e<br />
i loro figli di otto mesi è associato a<br />
meno sintomi di angoscia trenta anni<br />
dopo” – hanno riferito, in un lavoro<br />
pubblicato nel Journal of Epidemiology<br />
and Community Health.<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 45<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 45 26/08/2010 11:01:51
La seconda richiesta<br />
F<br />
ra Martino, sacrestano di<br />
un convento francescano,<br />
adempiva i suoi doveri<br />
con la perfezione assoluta.<br />
Faceva di tutto per rendere bianchissime<br />
e ben inamidate le tovaglie<br />
dell’altare. Nel santuario non si vedeva<br />
mai la minima traccia di cera o di<br />
polvere, calici e pissidi erano sempre<br />
splendenti.<br />
“La pulizia è il lusso del povero”,<br />
diceva a se stesso, mentre lavorava<br />
con il massimo impegno, trattandosi<br />
del culto al Signore Gesù. Nella vita<br />
di volontaria povertà, abbracciata<br />
per amore di Lui, voleva servir-<br />
Lo nella forma più eccellente, poiché,<br />
oltre al senso del dovere, splendeva<br />
nell’anima di Fra Martino una<br />
profonda devozione a Gesù Eucaristico.<br />
Quando il sacrestano terminava<br />
le sue faccende, si dirigeva invariabilmente<br />
ai piedi del tabernacolo<br />
per restarvi a pregare, in colloquio<br />
intimo con il Signore. Tutti i giovedì,<br />
nel convento, c’era l’Adorazione<br />
solenne al Santissimo Sacramento,<br />
e lui riusciva sempre ad organizzare<br />
il servizio in modo<br />
da passare lungo tempo inginocchiato<br />
ai piedi dell’ostensorio.<br />
46 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
STORIA PER BAMBINI... O ADULTI PIENI DI FEDE?<br />
Da buon religioso, Fra Martino obbedì prontamente e con<br />
gioia. Chiedeva soltanto a Nostro Signore Sacramentato la<br />
grazia di ritornare in tempo per assistere alla Messa <strong>della</strong><br />
sera e riceverLo nel suo cuore.<br />
Si avvicinava, in quei giorni, la<br />
festa del patrono del convento. Fra<br />
Martino era incaricato di preparare<br />
gli arredi liturgici e decorare la<br />
chiesa per la Messa solenne. Sempre<br />
attivo e pieno di dedizione, era<br />
riuscito a procurarsi bei fiori per<br />
ornare l’altare, il che non era facile<br />
in quella stagione dell’anno.<br />
Già la sera prima tutto era pronto<br />
per la Celebrazione. Quel giorno<br />
voleva essere occupato il minimo indispensabile,<br />
in modo da poter assistere<br />
così alla Santa Messa con maggior<br />
raccoglimento e ricevere più<br />
fervidamente Gesù nella sua anima.<br />
Quale non fu la sua sorpresa<br />
quando il Padre Guardiano gli assegnò<br />
la funzione di mendicante in<br />
Da buon religioso, Fra Martino obbedì<br />
prontamente e con gioia<br />
Suor Ana Rafaela Maragno, EP<br />
quella giornata festiva! Era necessario<br />
procurarsi senza indugio un<br />
rinforzo di provviste, poiché la casa<br />
era piena di gente: oltre ai frati<br />
provenienti da altri conventi, c’era<br />
un gruppo di pellegrini bisognosi.<br />
La dispensa era quasi vuota... Si correva<br />
il rischio di servire ai visitatori<br />
un pranzo frugale e di congedarli<br />
senza cena.<br />
Da buon religioso, Fra Martino<br />
obbedì prontamente e con gioia.<br />
Chiedeva soltanto a Nostro Signore<br />
Sacramentato la grazia di ritornare<br />
in tempo per assistere alla Messa<br />
<strong>della</strong> sera e riceverLo nel suo cuore.<br />
Accompagnato da Fra Salomone,<br />
bussò di porta in porta per varie<br />
ore, ma le anime caritatevoli sembravano<br />
essere scomparse dalla regione!<br />
Recuperarono solamente alcuni<br />
tozzi di pane vecchio e non riuscirono<br />
neppure ad avere legumi<br />
a sufficienza per un’umile<br />
zuppa...<br />
Cominciava a scendere la<br />
sera quando entrarono in una<br />
piccola cappella vicina al luogo<br />
in cui si trovavano. Pregarono<br />
affidandosi a Vergine<br />
Maria che li aiutasse non solo<br />
ad ottenere i viveri necessari<br />
per la comunità, ma anche<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 46 26/08/2010 11:01:58
Fra Martino gli spiegò la difficoltà in cui si trovavano e subito il contadino ebbe pronta la soluzione<br />
a ritornare in tempo per assistere alla<br />
Messa e ricevere il Corpo di Gesù.<br />
Poco dopo aver ricominciato il loro<br />
lavoro, incontrarono un contadino<br />
che guidava un piccolo carro, il quale,<br />
dopo averli salutati con rispetto e aver<br />
chiesto loro la benedizione, chiese:<br />
– Miei buoni frati, sembrate preoccupati...<br />
Avete bisogno di aiuto?<br />
Fra Martino gli spiegò la difficoltà<br />
in cui si trovavano e subito il contadino<br />
ebbe pronta la soluzione:<br />
– Guardate quanto è buona la<br />
Madonna per avermi fatto passare<br />
per questa strada proprio ora! Qui<br />
c’è un sacco di patate, cipolle, rapanelli<br />
e pomodori. E in quest’altro<br />
vi sono due grandi pernici. Adesso<br />
capisco perché non sono riuscito a<br />
vendere tutto al mercato... È che la<br />
Madonna aveva deciso di riservare<br />
questo per il convento. Bene dunque,<br />
potete prendere tutto. Ve lo<br />
do molto volentieri.<br />
I due frati ringraziarono di cuore<br />
il generoso contadino, gli promisero<br />
orazioni per lui e la sua famiglia<br />
e ripresero allegramente il cammino<br />
di ritorno. Tuttavia, la distan-<br />
za da percorrere per il convento era<br />
tale che giunsero quasi alla fine del<br />
pomeriggio. Consegnarono le provviste<br />
al frate cuoco, si pulirono dalla<br />
polvere del cammino e si avviarono<br />
in fretta verso la chiesa, dove ancora<br />
risuonavano le melodie eucaristiche.<br />
Nel frattempo, la Messa era terminata...<br />
Non ebbero nemmeno la<br />
consolazione di ricevere la Comunione!<br />
La Madonna aveva atteso tanto<br />
generosamente alla prima delle loro<br />
richieste, perché non aveva voluto fare<br />
la stessa cosa con la seconda?<br />
Costernati, si misero in ginocchio<br />
ai piedi del tabernacolo e si lamentarono<br />
amorosamente con Gesù:<br />
– Signore, perché ci hai abbandonato?<br />
Quanto avremmo voluto partecipare<br />
a questa Messa! Ed invece,<br />
per amor d’obbedienza, siamo<br />
privati <strong>della</strong> possibilità di riceverTi<br />
nell’Eucaristia!<br />
Un po’ alla volta, la chiesa si<br />
svuotò, ma i due religiosi continuarono<br />
a rimanere lì in preghiera.<br />
All’improvviso, videro sorgere nel<br />
presbiterio un uomo alto, pieno di<br />
nobiltà e con uno sguardo rilucente.<br />
– La Regina del Cielo ha udito<br />
compiaciuta le vostre suppliche<br />
– disse lui – e mi ha mandato<br />
ad esaudirle. Inginocchiatevi presso<br />
la mensa <strong>della</strong> Comunione e preparate<br />
i vostri cuori a ricevere degnamente<br />
il Suo Divino Figlio.<br />
L’Angelo di luce aprì il tabernacolo,<br />
prese il ciborio e amministrò<br />
loro la Sacra Comunione. Dopo<br />
fece un breve atto di Adorazione<br />
al Santissimo Sacramento, Lo ricollocò<br />
nel tabernacolo e scomparve.<br />
Lacrime di consolazione correvano<br />
sui volti di Fra Martino e Fra Salomone.<br />
Dopo un lungo rendimento<br />
di grazie, il più benedetto delle<br />
loro vite, andarono a narrare al Padre<br />
Guardiano l’accaduto. Costui<br />
fece suonare la campana per riunire<br />
gli altri frati e tutti si diressero alla<br />
cappella del Santissimo, per ringraziare<br />
Dio per una così insigne grazia.<br />
E lì videro — oh meraviglia! —<br />
che l’Angelo aveva lasciato un segno<br />
del suo passaggio: in bellissime lettere<br />
dorate, le iniziali di Gesù e di<br />
Maria! <br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 47<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 47 26/08/2010 11:02:02<br />
Edith Petitclerc
I SANTI DI OGNI GIORNO ________<br />
Sergio Hollmann<br />
1. San Giosuè. Figlio di Nun, discepolo<br />
di Mosè. Introdusse il popolo<br />
di Israele nella Terra Promessa.<br />
2. San Giusto, Vescovo (†circa<br />
nel 381). Dopo il Concilio di Aquileia,<br />
rinunciò alla sede episcopale<br />
di Lione e abbracciò l’umile vita dei<br />
monaci di un eremitaggio in Egitto.<br />
3. San Gregorio Magno, Papa e<br />
dottore <strong>della</strong> Chiesa (†604).<br />
Beata Brigida di Gesù Morello,<br />
religiosa (†1679). Divenuta vedova,<br />
si dedicò alla penitenza e alle opere<br />
di carità. Fondò a Piacenza, la Congregazione<br />
delle Suore Orsoline di<br />
Maria Immacolata, per l’educazione<br />
<strong>della</strong> gioventù femminile.<br />
4. San Mosè, profeta. Scelto da<br />
Dio per liberare il popolo di Israele<br />
dalla oppressione in Egitto e condurlo<br />
alla Terra Promessa.<br />
5. XXIII Domenica del Tempo<br />
Ordinario.<br />
“San Mosè” - Basilica <strong>della</strong> Stella,<br />
Lisbona (Portogallo)<br />
48 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
San Bertino, abate (†circa nel<br />
698). Insieme a due compagni, fondò<br />
a Saint-Omer, in Francia, il monastero<br />
di Sithiu, del quale fu abate<br />
per circa 60 anni.<br />
6. Beato Diego Llorca Llopis, sacerdote<br />
e martire (†1936). Sacerdote<br />
secolare catturato e fucilato a Oliva,<br />
in Spagna, a 40 anni d’età.<br />
7. Santa Regina, vergine e martire<br />
(†sec. III). Giovane cristiana di<br />
padre pagano, decapitata nelle vicinanze<br />
di Autun, in Francia.<br />
8. Natività <strong>della</strong> Beata Vergine<br />
Maria.<br />
San Sergio I, Papa (†701). Di origine<br />
siria, si impegnò nell’evangelizzazione<br />
dei frisoni e sassoni. Contribuì<br />
all’arricchimento <strong>della</strong> Liturgia.<br />
9. San Pietro Claver, presbitero<br />
(†1654).<br />
Beato Pietro Bonhomme, sacerdote<br />
(†1861). Si distinse per le sue<br />
missioni popolari e l’evangelizzazione<br />
dei contadini, in Francia. Fondò<br />
la Congregazione delle Suore <strong>della</strong><br />
Madonna del Monte Calvario, per<br />
l’assistenza ai giovani, malati e bisognosi.<br />
10. Beati Sebastiano Kimura e<br />
Francesco de Morales, sacerdoti, e<br />
compagni, martiri (†1622). Morti fra<br />
crudeli torture, insieme ad altri 50<br />
cattolici (sacerdoti, religiosi, coppie<br />
di sposi, giovani, catechisti, vedove e<br />
bambini), a Nagasaki, in Giappone.<br />
11. San Giovanni Gabriele Perboyre,<br />
sacerdote e martire (†1840).<br />
Sacerdote Lazzarista, missionario in<br />
Cina. Tradito da uno dei suoi discepoli,<br />
fu incarcerato, torturato e, alla<br />
fine, legato ad una croce e strangolato.<br />
12. XXIV Domenica del Tempo<br />
Ordinario.<br />
Santissimo Nome di Maria.<br />
Beato Pietro Sulpizio Cristoforo<br />
Faverge, martire (†1794). Frate Lasalliano,<br />
incarcerato insieme a centinaia<br />
di altre vittime <strong>della</strong> Rivoluzione<br />
Francese. Lì morì, in conseguenza<br />
delle malattie contratte, trattando caritatevolmente<br />
i prigionieri infermi.<br />
13. San Giovanni Crisostomo,<br />
Vescovo e dottore <strong>della</strong> Chiesa<br />
(†407).<br />
Beata Maria di Gesù Lopez Rivas,<br />
vergine (†1640). Priora del Carmelo<br />
di Toledo, discepola di Santa<br />
Teresa d’Avila. Calunniata e deposta<br />
ingiustamente dalla carica, sopportò<br />
tutto con umiltà e pazienza.<br />
14. Esaltazione <strong>della</strong> Santa Croce.<br />
Santa Notburga, vergine (†1313).<br />
Fu cuoca del castello di Rottenburg,<br />
nel Tirolo, e lavorò come domestica<br />
nel villaggio di Eben, in Austria.<br />
15. Beata Vergine Maria Addolorata.<br />
Beato Ladislao Miegon, sacerdote<br />
e martire (†1942). Sacerdote polacco<br />
deportato nel campo di concentramento<br />
di Dachau, dove morì<br />
tra le torture.<br />
16. San Cornelio, Papa (†253) e<br />
San Cipriano, Vescovo (†258), martiri.<br />
San Giovanni Macias, religioso<br />
(†1645). Frate laico del convento<br />
domenicano di Lima, si dedicò alle<br />
cure dei poveri e degli infermi.<br />
17. San Roberto Bellarmino,<br />
Vescovo e dottore <strong>della</strong> Chiesa<br />
(†1621).<br />
San Pietro Arbués, sacerdote e<br />
martire (†1485). Canonico regolare<br />
dell’Ordine di Sant’Agostino, assassi-<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 48 26/08/2010 11:02:08
___________________ SETTEMBRE<br />
©santiebeati.it<br />
Beata Amalia Abad Casasempere<br />
nato da sicari ai piedi dell’altare <strong>della</strong><br />
cattedrale, a Saragozza, in Spagna.<br />
18. San Giuseppe da Copertino,<br />
sacerdote (†1663). Religioso francescano<br />
del convento di Osimo. Poco<br />
dotato dal punto di vista fisico, fu,<br />
invece, favorito da grazie mistiche<br />
straordinarie.<br />
19. XXV Domenica del Tempo<br />
Ordinario.<br />
San Gennaro, Vescovo e martire<br />
(†305). Patrono di Napoli.<br />
San Teodoro, Vescovo (†690).<br />
Aveva quasi 70 anni quando Papa<br />
San Vitaliano lo nominò Vescovo di<br />
Canterbury, in Inghilterra.<br />
20. Sant’Andrea Kim Tae-gon,<br />
sacerdote, Paolo Chong Ha-sang e<br />
compagni, martiri (†1839-1867).<br />
San Giovanni Carlo Cornay, sacerdote<br />
e martire (†1837). Sacerdote <strong>della</strong><br />
Società per le Missioni Straniere,<br />
sottoposto a orribili torture fu decapitato<br />
a Son Tay, in Vietnam.<br />
21. San Matteo, Apostolo e Evangelista.<br />
San Castore di Apt, Vescovo (†circa<br />
nel 426). Desideroso di spiegare la<br />
sublimità <strong>della</strong> vita monastica ai monaci<br />
di un cenobio sotto la sua giuri-<br />
sdizione, in Provenza, ricorse a San<br />
Giovanni Cassiano e questi, su sua richiesta,<br />
redasse le celebri “Conferenze”<br />
sugli asceti dell’Egitto.<br />
22. Santa Salaberga, badessa<br />
(†circa nel 664). Secondo la tradizione,<br />
fu guarita dalla cecità da San<br />
Colombano, che la avviò al servizio<br />
di Dio. Morì a Laon, in Francia.<br />
23. San Pio di Pietrelcina, sacerdote<br />
(†1968).<br />
Santo Adamnano di Iona, sacerdote<br />
e abate (†704). Profondo conoscitore<br />
delle Sacre Scritture e infaticabile<br />
difensore dell’unità, convinse molti<br />
scozzesi e irlandesi a celebrare la Pasqua<br />
secondo il costume romano.<br />
24. Beata Vergine Maria <strong>della</strong><br />
Mercede. Nel 1218, la Vergine Maria<br />
apparve a San Pietro Nolasco,<br />
raccomandandogli di fondare un<br />
istituto religioso dedito alle opere di<br />
misericordia, specialmente la liberazione<br />
dei cristiani schiavizzati in terre<br />
musulmane. Nacque così l’Ordine<br />
dei Mercedari.<br />
25. San Sergio di Radonez, abate<br />
(†1392). Dopo vari anni di vita<br />
eremitica, fondò il Monastero <strong>della</strong><br />
Santissima Trinità, nelle vicinanze di<br />
Mosca e propagò la vita cenobitica<br />
nella Russia Settentrionale.<br />
26. XXVI Domenica del Tempo<br />
Ordinario.<br />
Santi Cosma e Damiano, martiri<br />
(†sec. III).<br />
Sant’Eusebio di Bologna, Vescovo<br />
(†sec. IV). Combatté l’arianesimo,<br />
insieme a Sant’Ambrogio di Milano,<br />
si impegnò a promuovere tra i<br />
giovani il valore <strong>della</strong> verginità.<br />
27. San Vincenzo de’ Paoli, sacerdote<br />
(†1660).<br />
Beato Lorenzo da Ripafratta, sacerdote<br />
(†1456). Domenicano del<br />
monastero di Pistoia, osservò fedelmente<br />
per 60 anni la disciplina religiosa,<br />
dedicandosi assiduamente al<br />
Sacramento <strong>della</strong> Riconciliazione.<br />
28. San Venceslao, martire<br />
(†929/935).<br />
San Lorenzo Ruiz e compagni,<br />
martiri (†1633-1637).<br />
Beata Amalia Abad Casasempere,<br />
martire (†1936). Madre di famiglia<br />
nota per la sua militanza cattolica,<br />
fu catturata e assassinata da miliziani<br />
a Benillup, in Spagna.<br />
29. San Michele, San Gabriele,<br />
San Raffaele Arcangeli.<br />
Beato Nicola da Forca Palena, sacerdote<br />
(†1449). Religioso dell’Ordine<br />
degli Eremiti di San Girolamo,<br />
fondò a Roma il Monastero di Santo<br />
Onofrio, dove morì a cent’anni di<br />
età.<br />
30. San Girolamo, sacerdote e<br />
dottore <strong>della</strong> Chiesa (†420).<br />
San Francesco Borgia, sacerdote<br />
(†1572). Duca di Gandia e Viceré<br />
<strong>della</strong> Catalogna, rinunciò al mondo<br />
dopo la morte <strong>della</strong> sposa ed entrò<br />
nella Compagnia di Gesù, di cui fu il<br />
terziario Superiore Generale.<br />
filles-de-la-charite.org<br />
San Giovanni Gabriele Perboyre<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 49<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 49 26/08/2010 11:02:13
Una garanzia di salvezza<br />
La devozione a Maria non è<br />
un semplice ornamento del<br />
Cattolicesimo e neppure un<br />
soccorso tra molti altri che<br />
possiamo usare o no a nostro criterio:<br />
è una parte integrante <strong>della</strong> Religione.<br />
Dio è voluto venire tra noi per mezzo<br />
di Maria, e solo per mezzo di<br />
Lei possiamo arrivare a Lui.<br />
Termometro spirituale<br />
e garanzia di salvezza<br />
Oh! che preziosa sicurezza per il nostro futuro se amiamo la Santissima<br />
Vergine al punto da voler esser immagini vive di Lei sulla Terra!<br />
Così come, per accertarsi<br />
<strong>della</strong> vita di una persona,<br />
il medico sente i battiti<br />
del suo cuore, noi, per sapere<br />
se un’anima è virtuosa, se<br />
essa vive <strong>della</strong> vita cristiana,<br />
appuriamo se il culto alla<br />
Santa Vergine delle Vergini<br />
le è indifferente o gradito.<br />
Sì, la devozione a Maria è<br />
come un termometro spirituale<br />
che segna – se così possiamo<br />
dire – la temperatura<br />
<strong>della</strong> nostra anima, che rivela<br />
le sue disposizioni segrete.<br />
Se le pratiche di questa devozione<br />
ci piacciono, possiamo<br />
restar tranquilli quanto<br />
allo stato <strong>della</strong> nostra anima.<br />
Ma se sentiamo che vi è freddezza<br />
tra noi e la Santissima<br />
Vergine, se abbandoniamo<br />
gli atti di culto a Lei, se trascuriamo<br />
le preghiere quotidiane,<br />
se accampiamo man-<br />
50 Salvami Regina · Settembre 2010<br />
Timothy Ring<br />
LA DEVOZIONE A MARIA<br />
canza di tempo per recitare il Rosario,<br />
facciamo attenzione: la nostra virtù<br />
diminuisce, la fede <strong>della</strong> nostra Prima<br />
Comunione svanisce, siamo nel cammino<br />
che ci allontana da Dio!<br />
Si comprende, dunque, la necessità<br />
di insistere su questo tema, di<br />
Tormentato, nella gioventù, da una grave tentazione,<br />
fu per mezzo di Maria che San Francesco di Sales<br />
riuscì a vincerla<br />
stimolare la pietà e la devozione alla<br />
Madonna. Per noi, questa devozione<br />
è una garanzia di salvezza!<br />
Come è possibile? È che se amiamo<br />
la Vergine Maria, lavoreremo<br />
per assomigliare a Lei. Siamo irresistibilmente<br />
portati a imitare le persone<br />
che ci sono simpatiche:<br />
vorremmo pensare,<br />
parlare, vivere come loro.<br />
Oh! che preziosa sicurezza<br />
per il nostro futuro se amiamo<br />
la Santissima Vergine al<br />
punto da voler esser immagini<br />
vive di Lei sulla Terra!<br />
Come Lei, eviteremo quanto<br />
dispiace a Dio e quanto<br />
causerebbe un danno alle<br />
nostre anime; come Lei,<br />
faremo ogni bene, compiremo<br />
il nostro dovere, praticheremo<br />
la virtù. Per questo<br />
possiamo aver fiducia.<br />
L’esempio di San<br />
Francesco di Sales<br />
D’altra parte, è garantita<br />
una protezione speciale<br />
<strong>della</strong> Santissima Vergine a<br />
chi è effettivamente Suo<br />
devoto. Quando gli arriveranno<br />
le prove, le tribolazioni,<br />
le tentazioni, per<br />
quanto numerose e violente<br />
esse siano, con l’assistenza<br />
di Maria, egli mai<br />
si dispererà. Come prova<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 50 26/08/2010 11:02:15
di questo, ci sarebbero mille<br />
fatti emozionanti da raccontare.<br />
Prendiamo in considerazione<br />
solamente questo,<br />
tratto dalla vita di San Francesco<br />
di Sales.<br />
Ancor giovane, San Francesco<br />
era tormentato da una<br />
tentazione contro la quale<br />
lottava con energia ma, in un<br />
momento di scoraggiamento,<br />
il futuro gli apparve con colori<br />
foschi: egli si credeva perduto,<br />
condannato all’inferno...<br />
Esser condannato, esser<br />
separato da Dio che egli<br />
amava come un padre, dalla<br />
Madonna che lui venerava<br />
come una madre, e questo<br />
per un’eternità senza fine!...<br />
Questo pensiero gli torturava<br />
il cuore e lo faceva singhiozzare.<br />
Un giorno in cui entrò<br />
in una chiesa preso da questa<br />
triste impressione, sen-<br />
Gustavo Kralj<br />
tì come una mano invisibile che lo<br />
spingeva ai piedi di una statua <strong>della</strong><br />
Madonna. Si inginocchiò davanti<br />
a lei e supplicò Maria che gli ottenesse<br />
la grazia di vincere la tentazione<br />
che lo accecava e termi-<br />
Adotti<br />
Attualmente 825 giovani aspiranti<br />
agli Araldi del Vangelo,<br />
aspettano il momento<br />
di entrare in uno dei Centri di Formazione<br />
Giovanile degli Araldi del<br />
Vangelo. Essi hanno bisogno di una<br />
Se amiamo la Vergine Maria, lavoreremo per<br />
assomigliare a Lei ed eviteremo tutto quanto<br />
dispiace a Dio<br />
nò la sua orazione con queste belle<br />
parole: “Se devo odiare Dio eternamente<br />
nell’inferno, Vi supplico<br />
una cosa: ottenetemi per lo meno<br />
la grazia di amarLo con tutto il mio<br />
cuore su questa terra!”.<br />
Terminata la sua orazione,<br />
egli si alzò vincitore: la<br />
Consolatrice degli Afflitti lo<br />
aveva liberato da quel tormento!<br />
Prova di predestinazione<br />
Cari lettori, se qualche volta<br />
abbiamo dei peccati di cui<br />
dispiacerci, se siamo testimoni<br />
afflitti di colpe umilianti,<br />
non sarà perché abbiamo abbandonato<br />
il culto alla Santissima<br />
Vergine, perché abbiamo<br />
rinunciato alla devozione e,<br />
così, ci siamo privati di un’assistenza<br />
che ci avrebbe riservato?<br />
Possiamo concludere che<br />
una devozione solida e sincera<br />
è una prova di predestinazione.<br />
Se avremo questa<br />
convinzione e prenderemo<br />
la ferma risoluzione di coltivare,<br />
sempre di più, la devozione<br />
alla Santissima Vergine<br />
e praticare le virtù che Ella ci ispira,<br />
questa lettura avrà dato i migliori<br />
frutti. <br />
(Tradotto, con adattamenti, da<br />
“L’Ami du Clergè”, 6/11/1902, pagg.<br />
862-863).<br />
un giovane Araldo del Vangelo<br />
borsa di studio che aiuti a sostenere<br />
i costi <strong>della</strong> loro formazione. Per<br />
questo, è stata lanciata la Campagna<br />
“Padrini o Madrine”. Consiste<br />
nell’“adottare” un ragazzo o una giovane<br />
aspirante, aiutando a finanziare<br />
la formazione di questi neo-Araldi.<br />
Questo è un gesto concreto a beneficio<br />
<strong>della</strong> gioventù. Nell’adottare un<br />
aspirante lei starà offrendo una solida<br />
formazione cattolica a un adolescente<br />
bisognoso.<br />
Settembre 2010 · Salvami Regina 51<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 51 26/08/2010 11:02:25
Leonel Mosquera<br />
U Una “Madonna del Buon<br />
Successo” - Monastero delle<br />
MM. Concezioniste, Quito<br />
(Ecuador)<br />
sola parola<br />
dalle Sue labbra<br />
è quanto basta<br />
perché il Figlio La<br />
esaudisca.<br />
_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 52 26/08/2010 11:02:30