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Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico dell’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Stella <strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Numero 89<br />

Settembre 2010<br />

Volare senza lacci!<br />

Salvami Regina<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 1 26/08/2010 10:59:05


“Statua di San Pio da Pietrelcina” -<br />

Chiesa di Santa Margherita Maria,<br />

Toronto (Canada)<br />

L<br />

a vita e la<br />

missione di Padre<br />

Pio testimoniano che<br />

difficoltà e dolori, se<br />

accettati per amore,<br />

si trasformano in un<br />

cammino privilegiato<br />

di santità, che apre<br />

verso prospettive di un<br />

bene più grande, noto<br />

soltanto al Signore.<br />

(Omelia di Giovanni Paolo II<br />

nella canonizzazione di Padre<br />

Pio, 16 giugno 2002) Gustavo Kralj<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 2 26/08/2010 10:59:09


Salvami<br />

Regina<br />

Periodico dell’Associazione<br />

Madonna di Fatima - Maria, Stella<br />

<strong>della</strong> Nuova Evangelizzazione<br />

Anno XII, numero 89, Settembre 2010<br />

Direttore responsabile:<br />

Zuccato Alberto<br />

Consiglio di redazione:<br />

Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane<br />

Vasconcelos A. Campos, EP,<br />

Luis Alberto Blanco Cortés, Madre<br />

Mariana Morazzani Arráiz, EP,<br />

Severiano Antonio de Oliveira<br />

Amministrazione:<br />

Via San Marco, 2A<br />

30034 Mira (VE)<br />

CCP 13805353<br />

Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99<br />

Poste <strong>It</strong>aliane s.p.a. - Spedizione<br />

in Abbonamento Postale - D. L.<br />

353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

art. 1, comma 2, DR PD<br />

Contiene I.R.<br />

www.araldi.org<br />

www.salvamiregina.it<br />

Con la collaborazione<br />

dell’Associazione<br />

Privata Internazionale di Fedeli<br />

di Diritto Pontificio<br />

ARALDI DEL VANGELO<br />

Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5<br />

00165 Roma<br />

Tel. sede operativa<br />

a Mira (VE): 041 560 08 91<br />

Montaggio:<br />

Equipe di arti grafiche<br />

degli Araldi del Vangelo<br />

Stampa e rilegatura:<br />

Pozzoni - Istituto Veneto<br />

de Arti Grafiche S.p.A.<br />

Via L. Einaudi, 12<br />

36040 Brendola (VI)<br />

Gli articoli di questa <strong>rivista</strong> potranno essere<br />

riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii<br />

copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli<br />

firmati è di responsabilità dei rispettivi autori.<br />

SommariO<br />

Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4<br />

Scienza e Rivelazione (Editoriale) . . . . . . . . . 5<br />

La voce del Papa –<br />

Alla scuola di San Tommaso<br />

d’ Aquino<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />

Commento al Vangelo –<br />

Volare senza lacci!<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />

Qumran, conferma o<br />

esmentito?<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18<br />

Araldi nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24<br />

Un gesuita<br />

vestito di porpora<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30<br />

Gli uomini di fede mutano<br />

i destini <strong>della</strong> Storia<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .34<br />

O Croce, unica speranza!<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38<br />

É accaduto nella Chiesa e<br />

nel mondo<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40<br />

Storia per bambini...<br />

La seconda richiesta<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />

I Santi di ogni giorno<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />

Una garanzia di salvezza<br />

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 3 26/08/2010 10:59:14


SCRIVONO I LETTORI<br />

I DODICI FRUTTI DELLO<br />

SPIRITO SANTO<br />

È con immensa gioia che desidero<br />

complimentarmi con gli articolisti<br />

<strong>della</strong> <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo. In<br />

maniera speciale col Sig. Flávio Roberto<br />

Fugiyama, per aver dissertato,<br />

saggiamente e con molta precisione,<br />

sui dodici frutti dello Spirito Santo.<br />

Ponderando bene, i suoi frutti per<br />

noi, lettori, sono un vero e proprio<br />

capitale di saggezza e scienza, che la<br />

nostra Chiesa Cattolica Romana suole<br />

concedere alle persone illuminate<br />

dal Divino Paraclito, nel desiderio di<br />

unirci a lei con vincoli più forti.<br />

José Maria T.<br />

Americana – Brasile<br />

FEDELTÀ E AMORE PER LA CHIESA<br />

Vorrei ringraziare la direzione<br />

<strong>della</strong> <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo, per<br />

la fedeltà e l’amore verso la Chiesa<br />

Cattolica che permeano tutti gli argomenti<br />

trattati.<br />

Degni di una speciale menzione sono<br />

gli articoli di Mons. João Scognamiglio<br />

Clá Dias, veri lavori accademici<br />

che, allo stesso tempo, danno prova<br />

che lo Spirito Santo non smette di<br />

operare nella Chiesa, attraverso i suoi<br />

membri. Infatti, appoggiandosi ai più<br />

illustri autori, Mons. João istruisce e illumina<br />

il nostro intelletto, ma, soprattutto,<br />

spinge le nostre anime verso una<br />

vita più prossima agli ideali cattolici.<br />

Fernando G. V.<br />

Saragozza – Spagna<br />

RAFFINATO E IMPECCABILE<br />

CONTENUTO<br />

Reverendissimo Mons. João Scognamiglio<br />

Clá Dias,<br />

La <strong>rivista</strong> Araldi del Vangelo è proprio<br />

un capolavoro, sotto tutti i punti<br />

di vista, soprattutto per quanto ri-<br />

4 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

guarda il suo raffinato e impeccabile<br />

contenuto. La ricevo e la leggo con<br />

estrema soddisfazione e gaudio.<br />

Viene a proposito, infatti, sottolineare<br />

che la lettura <strong>della</strong> pubblicazione<br />

eleva l’anima e ci avvicina a<br />

quello che effettivamente interessa:<br />

la Parola di Dio, la cui inosservanza<br />

è causa di tutte le sventure sociali<br />

che viviamo. Complimenti a Lei,<br />

Rev.mo, per l’impresa che si propone<br />

di propagare così bei messaggi.<br />

Lindinalvo A. F.<br />

Questore<br />

Ribeirão Preto – Brasile<br />

COMMENTO DAL PROFONDO<br />

TENORE TEOLOGICO<br />

Sto seguendo da vari mesi la Rivista<br />

e mi sorprendo ogni volta di più<br />

rispetto agli argomenti in essa affrontati.<br />

Il contenuto è di prim’ordine,<br />

eccellente sotto tutti gli aspetti.<br />

Mi ha lasciato il cuore colmo di<br />

gioia il leggere la <strong>rivista</strong> del mese di<br />

luglio, il cui tema si riferisce al Vangelo<br />

<strong>della</strong> XVI Domenica del Tempo<br />

Ordinario: L’amore imperfetto di<br />

Maria e la preoccupazione naturalista<br />

di Marta. Eccellente il commento<br />

di Mons. João Scognamiglio Clá<br />

Dias, EP, molto profondo e di grande<br />

tenore teologico, con innumerevoli<br />

fonti citate di somma importanza<br />

per tutti noi cattolici praticanti.<br />

Realmente è una lettura meditativa,<br />

che ci fa riflettere e immergere nella<br />

sua essenza, affinché interiorizziamo<br />

tutto il suo contenuto.<br />

Jonny H. B.<br />

Santos – Brasile<br />

EDUCARE I PICCOLI<br />

È una gioia potermi felicitare con<br />

voi, Araldi del Vangelo, che da anni<br />

lavorate qui, in Ecuador, per diffondere<br />

l’amore a Dio e alla Vergine<br />

Maria. Mi piacciono tutte le vostre<br />

proposte di evangelizzazione e<br />

le vostre iniziative mi riempiono di<br />

aspettativa. Per la grande accoglienza<br />

che avete, vedo che le famiglie<br />

dell’Ecuador vengono educate e guidate<br />

a riconoscere l’amore di Dio e di<br />

Sua Madre Santissima, riscattando i<br />

valori morali e religiosi che da sempre<br />

ci insegna la Chiesa Cattolica.<br />

È lo Spirito Santo che Si trova ora<br />

impegnato ad educare i piccoli, sementi<br />

per il futuro, attraverso le Storie<br />

per bambini: è un tesoro che sicuramente<br />

sfrutteranno e da cui apprenderanno,<br />

in ognuno degli esempi<br />

che troviamo in questa sezione.<br />

Spero che questo sistema di insegnamento<br />

arrivi a una grande quantità di<br />

bambini e faccia fiorire nei loro piccoli<br />

cuori il desiderio enorme di amare<br />

Dio e Maria Santissima.<br />

Lucía A. I.<br />

Cuenca – Ecuador<br />

MEZZI PER FORTIFICARE LA FEDE<br />

Innanzitutto, vorrei complimentarmi<br />

con voi per la vostra bellissima<br />

<strong>rivista</strong>. D’altro canto, mi piacerebbe<br />

moltissimo vedere in essa articoli<br />

sui “Miracoli Eucaristici” e sui<br />

Santi i cui corpi rimangono incorrotti.<br />

Ho saputo che nel mondo ve ne sono<br />

circa duemila, avendo in comune<br />

solo il fatto che sono stati battezzati<br />

ed hanno ricevuto la Sacra Eucaristia.<br />

La circostanza particolare di incorruttibilità<br />

di questi corpi mi sembra<br />

sia un elemento particolarmente convincente<br />

per fortificare la fede di molti.<br />

Sebbene Nostro Signore abbia detto<br />

a San Tommaso: “Beati quelli che<br />

hanno creduto senza aver visto!”, anche<br />

questo Santo ha avuto bisogno di<br />

mettere la mano nella piaga per credere...<br />

Inoltre, ritengo sia fondamentale,<br />

nei tempi in cui viviamo, usare<br />

tutti i mezzi a nostra disposizione per<br />

crescere nell’amore verso Dio e aiutare<br />

i nostri fratelli che corrono il pericolo<br />

di perdersi per tutta l’eternità...<br />

Isabel M. C. P.<br />

Santiago – Cile<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 4 26/08/2010 10:59:19


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Numero 89<br />

Settembre 2010<br />

Volare senza lacci!<br />

Salvami Regina<br />

Dobbiamo vivere<br />

staccati da tutto<br />

quanto è terreno,<br />

proprio come<br />

un’aquila<br />

che vola nell’alto<br />

dei cieli<br />

(vedere pag.10-17)<br />

(Gerard Fritz / Getty Images)<br />

SCIENZA<br />

E ditoriale<br />

E RIVELAZIONE<br />

Investigare la natura, le cose in se stesse, le loro proprietà, costituisce una<br />

necessità umana. Secondo San Tommaso, le conoscenze così acquisite contribuiscono<br />

a far sì che l’uomo cresca nell’amore di Dio e collochi se stesso<br />

nel congiunto <strong>della</strong> creazione, come anche a vincere dottrine errate riguardo<br />

realtà terrene (Cfr. Summa contra gentiles, c.1-4).<br />

Uomini <strong>della</strong> statura di un Sant’Alberto Magno, sottolinea Papa Benedetto<br />

XVI, si sono dedicati a “coltivare serenamente lo studio delle scienze naturali e<br />

progredire nella conoscenza del micro e del macrocosmo, scoprendo le leggi proprie<br />

<strong>della</strong> materia, poiché tutto questo concorre ad alimentare la sete e l’amore<br />

di Dio”. Col suo spirito aperto e comprensivo, il Doctor Universalis dimostra così<br />

“che tra fede e scienza non vi è opposizione, nonostante alcuni episodi di incomprensione<br />

che si sono registrati nella Storia” (Udienza, 24/3/2010).<br />

Mesi dopo, il Santo Padre ricorderà anche le parole del famoso gesuita Matteo<br />

Ricci, per il quale scienza, ragione e fede formano una sintesi naturale: “Chi<br />

conosce il cielo e la terra – scrive nella prefazione alla terza edizione del mappamondo<br />

– può provare che Colui che governa il cielo e la terra è assolutamente<br />

buono, assolutamente grande e assolutamente uno. Gli ignoranti rigettano il Cielo,<br />

ma la scienza che non risale all’Imperatore del Cielo come alla prima causa,<br />

non è per niente scienza” (Discorso del 29/5/2010).<br />

Nella sua elevata missione di studiare l’universo materiale e comprendere le<br />

sue leggi fisiche, la scienza non potrà mai, pertanto, contraddire i dati <strong>della</strong> Rivelazione,<br />

che dopotutto hanno la loro origine nello stesso Creatore. La propria natura<br />

delle cose suppone un convivio armonioso tra scienza e fede. Ogni volta che<br />

qualche dato pare in conflitto o è frutto di un malinteso, di una falla nell’interpretazione<br />

degli esperimenti, di una teoria senza fondamento nella realtà, presto o<br />

tardi quel dato cadrà per terra e la verità prevarrà.<br />

Per non limitarci ai settori <strong>della</strong> fisica, chimica e biologia, consideriamo le aree<br />

che aiutano l’uomo a capire la sua storia, svelandogli il suo passato: archeologia,<br />

linguistica storica, papirologia, epigrafia e rami correlati. Quando il fine che si ha<br />

è stabilire la verità onestamente, le sue conclusioni e scoperte si armonizzano con<br />

i dati <strong>della</strong> Fede.<br />

Un esempio evidente ci viene dal lungo lavoro riguardante i Manoscritti del<br />

Mar Morto raccolti nelle grotte di Qumran, che tanta carta e inchiostro hanno<br />

fatto correre dalla loro scoperta nel 1947. Ordinato e messo a disposizione del<br />

pubblico l’insieme del materiale trovato in quelle grotte, studi seri e ponderati,<br />

veramente scientifici, hanno dimostrato che non c’è in quegli antichi papiri e pergamene<br />

nulla che contraddica quanto la Chiesa sempre ha insegnato a proposito<br />

delle Sacre Scritture. Al contrario, hanno posto nelle mani degli esegeti un prezioso<br />

strumento per lo sviluppo <strong>della</strong> loro scienza e l’approfondimento <strong>della</strong> Rivelazione.<br />

<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 5<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 5 26/08/2010 10:59:35


Alla scuola di<br />

San Tommaso d’ Aquino<br />

V<br />

orrei oggi completare,<br />

con una terza parte,<br />

le mie catechesi su<br />

San Tommaso d’Aquino.<br />

Anche a più di settecento anni dopo<br />

dalla sua morte, possiamo imparare<br />

molto da lui. Lo ricordava anche<br />

il mio Predecessore, il Papa Paolo<br />

VI, che, in un discorso pronunciato<br />

a Fossanova il 14 settembre 1974,<br />

in occasione del settimo centenario<br />

<strong>della</strong> morte di san Tommaso, si domandava:<br />

“Maestro Tommaso, quale<br />

lezione ci puoi dare?”. E rispondeva<br />

così: “la fiducia nella verità del<br />

pensiero religioso cattolico, quale<br />

da lui fu difeso, esposto, aperto alla<br />

capacità conoscitiva <strong>della</strong> mente<br />

umana” (Insegnamenti di Paolo VI,<br />

XII [1974], pagg. 833-834). E, nello<br />

stesso giorno, ad Aquino, riferendosi<br />

sempre a San Tommaso, affermava:<br />

“tutti, quanti siamo figli fedeli<br />

<strong>della</strong> Chiesa possiamo e dobbiamo,<br />

almeno in qualche misura, essere<br />

suoi discepoli!” (Idem, pag.836).<br />

Sforzo <strong>della</strong> mente<br />

illuminato dalla preghiera<br />

6 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

LA VOCE DEL PAPA<br />

Tutti noi, figli <strong>della</strong> Chiesa, dobbiamo, per lo meno in una certa<br />

misura, essere discepoli del Dottore Angelico e collocarci nella<br />

scuola del suo capolavoro, la “Summa Theologiæ”.<br />

Mettiamoci dunque anche noi<br />

alla scuola di San Tommaso e del<br />

suo capolavoro, la Summa Theologiae.<br />

Essa è rimasta incompiuta,<br />

tuttavia è un’opera monumentale:<br />

contiene 512 questioni e 2669<br />

articoli. Si tratta di un ragionamento<br />

serrato, in cui l’applicazione<br />

dell’intelligenza umana ai misteri<br />

<strong>della</strong> fede procede con chiarezza<br />

e profondità, intrecciando domande<br />

e risposte, nelle quali San Tommaso<br />

approfondisce l’insegnamento<br />

che viene dalla Sacra Scrittura e<br />

dai Padri <strong>della</strong> Chiesa, soprattutto<br />

da Sant’Agostino.<br />

In questa riflessione, nell’incontro<br />

con vere domande del suo tempo,<br />

che sono anche spesso domande<br />

nostre, San Tommaso, utilizzando<br />

anche il metodo e il pensiero<br />

dei filosofi antichi, in particolare di<br />

Aristotele, arriva così a formulazioni<br />

precise, lucide e pertinenti delle<br />

verità di fede, dove la verità è dono<br />

<strong>della</strong> fede, risplende e diventa accessibile<br />

per noi, per la nostra riflessione.<br />

Tale sforzo, però, <strong>della</strong> mente<br />

umana – ricorda l’Aquinate con la<br />

sua stessa vita – è sempre illuminato<br />

dalla preghiera, dalla luce che viene<br />

dall’Alto. Solo chi vive con Dio<br />

e con i misteri può anche capire che<br />

cosa essi dicono.<br />

Struttura di un’opera<br />

monumentale<br />

Nella Summa Theologiæ, San<br />

Tommaso parte dal fatto che ci sono<br />

tre diversi modi dell’essere e dell’essenza<br />

di Dio: Dio esiste in Se stesso,<br />

è il principio e la fine di tutte le cose,<br />

per cui tutte le creature procedono<br />

e dipendono da Lui; poi Dio è presente<br />

attraverso la Sua Grazia nella<br />

vita e nell’attività del cristiano, dei<br />

santi; infine, Dio è presente in modo<br />

del tutto speciale nella Persona di<br />

Cristo unito qui realmente con l’uomo<br />

Gesù, e operante nei Sacramenti,<br />

che scaturiscono dalla Sua opera<br />

redentrice. [...]<br />

È un circolo: Dio in Se stesso, che<br />

esce da Se stesso e ci prende per mano,<br />

così che con Cristo ritorniamo a<br />

Dio, siamo uniti a Dio, e Dio sarà<br />

tutto in tutti.<br />

La prima parte <strong>della</strong> Summa<br />

Theologiæ indaga dunque su Dio<br />

in Se stesso, sul Mistero <strong>della</strong> Trinità<br />

e sull’attività creatrice di Dio.<br />

In questa parte troviamo anche una<br />

profonda riflessione sulla realtà<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 6 26/08/2010 10:59:37


autentica dell’essere umano<br />

in quanto uscito dalle<br />

mani creatrici di Dio, frutto<br />

del Suo amore. Da una<br />

parte siamo un essere creato,<br />

dipendente, non veniamo<br />

da noi stessi; ma,<br />

dall’altra, abbiamo una vera<br />

autonomia, così che siamo<br />

non solo qualcosa di<br />

apparente – come dicono<br />

alcuni filosofi platonici<br />

– ma una realtà voluta da<br />

Dio come tale, e con valore<br />

in se stessa.<br />

Nella seconda parte San<br />

Tommaso considera l’uomo,<br />

spinto dalla Grazia,<br />

nella sua aspirazione a conoscere<br />

e ad amare Dio<br />

per essere felice nel tempo<br />

e nell’eternità. Per prima<br />

cosa, l’Autore presenta<br />

i principi teologici dell’agire morale,<br />

studiando come, nella libera scelta<br />

dell’uomo di compiere atti buoni,<br />

si integrano la ragione, la volontà e<br />

le passioni, a cui si aggiunge la forza<br />

che dona la Grazia di Dio attraverso<br />

le virtù e i doni dello Spirito Santo,<br />

come pure l’aiuto che viene offerto<br />

anche dalla legge morale. Quindi<br />

l’essere umano è un essere dinamico<br />

che cerca se stesso, cerca di divenire<br />

se stesso e cerca, in questo senso, di<br />

compiere atti che lo costruiscono, lo<br />

rendono veramente uomo; qui entra<br />

la legge morale, entra la Grazia e la<br />

propria ragione, la volontà e le passioni.<br />

Su questo fondamento San<br />

Tommaso delinea la fisionomia<br />

dell’uomo che vive secondo lo Spirito<br />

e che diventa, così, un’icona<br />

di Dio. Qui l’Aquinate si sofferma<br />

a studiare le tre virtù teologali<br />

- fede, speranza e carità -, seguite<br />

dall’esame acuto di più di cinquanta<br />

virtù morali, organizzate<br />

attorno alle quattro virtù cardinali<br />

- la prudenza, la giustizia, la temperanza<br />

e la fortezza. Termina poi<br />

"In nessuna creatura, come nella Madonna, le tre divine Persone inabitano<br />

e provano delizia e gioia a vivere nella Sua anima piena di Grazia."<br />

Udienza Generale del 23/6/2010 nella Sala Paolo VI<br />

con la riflessione sulle diverse vocazioni<br />

nella Chiesa.<br />

Nella terza parte <strong>della</strong> Summa<br />

Theologiæ, San Tommaso studia il<br />

Mistero di Cristo - la Via e la Verità<br />

- per mezzo del quale noi possiamo<br />

ricongiungerci a Dio Padre.<br />

In questa sezione scrive pagine<br />

pressoché insuperate sul Mistero<br />

dell’Incarnazione e <strong>della</strong> Passione<br />

di Gesù, aggiungendo poi un’ampia<br />

trattazione sui sette Sacramenti,<br />

perché in essi il Verbo divino incarnato<br />

estende i benefici dell’Incarnazione<br />

per la nostra salvezza,<br />

per il nostro cammino di fede verso<br />

Dio e la vita eterna, rimane materialmente<br />

quasi presente con le<br />

realtà <strong>della</strong> creazione, ci tocca così<br />

nell’intimo.<br />

Innamoriamoci dell’Eucaristia!<br />

Parlando dei Sacramenti, San<br />

Tommaso si sofferma in modo particolare<br />

sul Mistero dell’Eucaristia,<br />

per il quale ebbe una grandissima<br />

devozione, al punto che, secondo gli<br />

antichi biografi, era solito accostare<br />

il suo capo al Tabernacolo, come<br />

per sentire palpitare il Cuore divino<br />

e umano di Gesù.<br />

In una sua opera di commento<br />

alla Scrittura, San Tommaso ci aiuta<br />

a capire l’eccellenza del Sacramento<br />

dell’Eucaristia, quando scrive:<br />

“Essendo l’Eucaristia il sacramento<br />

<strong>della</strong> Passione di Nostro Signore,<br />

contiene in sé Gesù Cristo<br />

che patì per noi. Pertanto tutto ciò<br />

che è effetto <strong>della</strong> Passione di Nostro<br />

Signore, è anche effetto di questo<br />

sacramento, non essendo esso<br />

altro che l’applicazione in noi <strong>della</strong><br />

Passione del Signore” (In Ioannem,<br />

c.6, lect.6, n.963). Comprendiamo<br />

bene perché San Tommaso e<br />

altri santi abbiano celebrato la Santa<br />

Messa versando lacrime di compassione<br />

per il Signore, che Si offre<br />

in sacrificio per noi, lacrime di gioia<br />

e di gratitudine.<br />

Cari fratelli e sorelle, alla scuola<br />

dei santi, innamoriamoci di questo<br />

Sacramento! Partecipiamo alla<br />

Santa Messa con raccoglimento,<br />

per ottenerne i frutti spirituali, nutriamoci<br />

del Corpo e del Sangue del<br />

Signore, per essere incessantemente<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 7<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 7 26/08/2010 10:59:38<br />

L'Osservatore Romano


alimentati dalla Grazia divina! Intratteniamoci<br />

volentieri e frequentemente,<br />

a tu per tu, in compagnia del<br />

Santissimo Sacramento!<br />

Argomenti che non devono<br />

mancare nella catechesi<br />

e nella predicazione<br />

Quanto San Tommaso ha illustrato<br />

con rigore scientifico nelle<br />

sue opere teologiche maggiori, come<br />

appunto la Summa Theologiae,<br />

anche la Summa contra Gentiles è<br />

stato esposto anche nella sua predicazione,<br />

rivolta agli studenti e ai fedeli.<br />

Nel 1273, un anno prima <strong>della</strong><br />

sua morte, durante l’intera Quaresima,<br />

egli tenne delle prediche nella<br />

Chiesa di San Domenico Maggiore<br />

a Napoli. Il contenuto di quei<br />

sermoni è stato raccolto e conservato:<br />

sono gli Opuscoli in cui egli spiega<br />

il Simbolo degli Apostoli, interpreta<br />

la preghiera del Padre Nostro,<br />

illustra il Decalogo e commenta<br />

l’Ave Maria. Il contenuto <strong>della</strong><br />

predicazione del Doctor Angelicus<br />

corrisponde quasi del tutto alla<br />

struttura del Catechismo <strong>della</strong><br />

Chiesa Cattolica.<br />

Infatti, nella catechesi e nella<br />

predicazione, in un tempo come il<br />

nostro di rinnovato impegno per<br />

l’evangelizzazione, non dovrebbero<br />

mai mancare questi argomenti<br />

fondamentali: ciò che noi crediamo,<br />

ed ecco il Simbolo <strong>della</strong> fede;<br />

ciò che noi preghiamo, ed ecco il<br />

Padre Nostro e l’Ave Maria; e ciò<br />

che noi viviamo come ci insegna la<br />

Rivelazione biblica, ed ecco la legge<br />

dell’amore di Dio e del prossimo<br />

e i Dieci Comandamenti, come<br />

esplicazione di questo mandato<br />

dell’amore.<br />

Risposta di San Tommaso a quelli<br />

che obiettano contro la fede<br />

Vorrei proporre qualche esempio<br />

del contenuto, semplice, essenziale<br />

e convincente, dell’insegna-<br />

8 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

mento di San Tommaso. Nel suo<br />

Opuscolo sul Simbolo degli Apostoli<br />

egli spiega il valore <strong>della</strong> fede.<br />

Per mezzo di essa, dice, l’anima<br />

si unisce a Dio, e si produce come<br />

un germoglio di vita eterna; la vita<br />

riceve un orientamento sicuro, e<br />

noi superiamo agevolmente le tentazioni.<br />

A chi obietta che la fede è<br />

una stoltezza, perché fa credere in<br />

qualcosa che non cade sotto l’esperienza<br />

dei sensi, San Tommaso offre<br />

una risposta molto articolata, e<br />

ricorda che questo è un dubbio inconsistente,<br />

perché l’intelligenza<br />

umana è limitata e non può conoscere<br />

tutto. Solo nel caso in cui noi<br />

potessimo conoscere perfettamente<br />

tutte le cose visibili e invisibili, allora<br />

sarebbe un’autentica stoltezza<br />

accettare delle verità per pura fede.<br />

Del resto, è impossibile vivere,<br />

osserva San Tommaso, senza fidarsi<br />

dell’esperienza altrui, là dove la<br />

personale conoscenza non arriva.<br />

È ragionevole dunque prestare<br />

fede a Dio che Si rivela e alla testimonianza<br />

degli Apostoli: essi erano<br />

pochi, semplici e poveri, affranti<br />

a motivo <strong>della</strong> Crocifissione del<br />

loro Maestro; eppure molte persone<br />

sapienti, nobili e ricche si sono<br />

convertite in poco tempo all’ascolto<br />

<strong>della</strong> loro predicazione. Si tratta,<br />

in effetti, di un fenomeno storicamente<br />

prodigioso, a cui difficilmente<br />

si può dare altra ragionevole<br />

risposta, se non quella dell’incontro<br />

degli Apostoli con il Signore<br />

Risorto.<br />

Considerazioni sul Mistero<br />

dell’Incarnazione<br />

Commentando l’articolo del<br />

Simbolo sull’Incarnazione del Verbo<br />

divino, San Tommaso fa alcune<br />

considerazioni. Afferma che la fede<br />

cristiana, considerando il Mistero<br />

dell’Incarnazione, viene ad essere<br />

rafforzata; la speranza si eleva più<br />

fiduciosa, al pensiero che il Figlio di<br />

Dio è venuto tra noi, come uno di<br />

noi, per comunicare agli uomini la<br />

propria divinità; la carità è ravvivata,<br />

perché non vi è segno più evidente<br />

dell’amore di Dio per noi, quanto<br />

vedere il Creatore dell’universo farsi<br />

Egli stesso creatura, uno di noi.<br />

Infine, considerando il Mistero<br />

dell’Incarnazione di Dio, sentiamo<br />

infiammarsi il nostro desiderio<br />

di raggiungere Cristo nella gloria.<br />

Adoperando un semplice ed efficace<br />

paragone, San Tommaso osserva:<br />

“Se il fratello di un re stesse<br />

lontano, certo bramerebbe di potergli<br />

vivere accanto. Ebbene, Cristo<br />

ci è fratello: dobbiamo quindi desiderare<br />

la Sua compagnia, diventare<br />

un solo cuore con Lui” (Opuscoli teologico-spirituali,<br />

Roma 1976, pag.<br />

64). [...]<br />

La Madonna: luogo dove la<br />

Trinità trova il Suo riposo<br />

San Tommaso è stato, come tutti<br />

i santi, un grande devoto <strong>della</strong> Madonna.<br />

L’ha definita con un appellativo<br />

stupendo: Triclinium totius Trinitatis,<br />

triclinio, cioè luogo dove la<br />

Trinità trova il Suo riposo, perché, a<br />

motivo dell’Incarnazione, in nessuna<br />

creatura, come in Lei, le tre divine<br />

Persone inabitano e provano delizia<br />

e gioia a vivere nella Sua anima<br />

piena di Grazia. Per la Sua intercessione<br />

possiamo ottenere ogni aiuto.<br />

Con una preghiera, che tradizionalmente<br />

viene attribuita a San<br />

Tommaso e che, in ogni caso, riflette<br />

gli elementi <strong>della</strong> sua profonda devozione<br />

mariana, anche noi diciamo:<br />

“O beatissima e dolcissima Vergine<br />

Maria, Madre di Dio..., io affido<br />

al Tuo cuore misericordioso tutta<br />

la mia vita... Ottienimi, o mia dolcissima<br />

Signora, carità vera, con la<br />

quale possa amare con tutto il cuore<br />

il Tuo santissimo Figlio e Te, dopo di<br />

Lui, sopra tutte le cose, e il prossimo<br />

in Dio e per Dio”. <br />

(Passi dell'Udienza Generale,<br />

23/6/2010)<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 8 26/08/2010 10:59:39


Le esigenze<br />

<strong>della</strong> chiamata di Cristo<br />

Le esigenze <strong>della</strong> chiamata di Cristo possono sembrarci troppo severe, ma in realtà<br />

esprimono la novità e la priorità assoluta del Regno di Dio.<br />

Le letture bibliche <strong>della</strong><br />

Santa Messa di questa<br />

domenica mi danno l’opportunità<br />

di riprendere il tema<br />

<strong>della</strong> chiamata di Cristo e delle<br />

sue esigenze, tema sul quale mi<br />

sono soffermato anche una settimana<br />

fa, in occasione delle Ordinazioni<br />

dei nuovi presbiteri<br />

<strong>della</strong> Diocesi di Roma.<br />

In effetti, chi ha la fortuna<br />

di conoscere un giovane o una<br />

ragazza che lascia la famiglia<br />

di origine, gli studi o il lavoro<br />

per consacrarsi a Dio, sa bene<br />

di che cosa si tratta, perché ha<br />

davanti un esempio vivente di<br />

risposta radicale alla vocazione<br />

divina.<br />

E’ questa una delle esperienze<br />

più belle che si fanno<br />

nella Chiesa: vedere, toccare<br />

con mano l’azione del Signore<br />

nella vita delle persone; sperimentare<br />

che Dio non è un’entità<br />

astratta, ma una Realtà così<br />

grande e forte da riempire in<br />

modo sovrabbondante il cuore<br />

dell’uomo, una Persona vivente e vicina,<br />

che ci ama e chiede di essere<br />

amata.<br />

L’Evangelista Luca ci presenta<br />

Gesù che, mentre cammina per la<br />

strada, diretto a Gerusalemme, incontra<br />

alcuni uomini, probabilmen-<br />

te giovani, i quali promettono di seguirLo<br />

dovunque vada. Con costoro<br />

Egli Si mostra molto esigente, avvertendoli<br />

che “il Figlio dell’uomo<br />

– cioè Lui, il Messia – non ha dove<br />

posare il capo”, vale a dire non ha<br />

una propria dimora stabile, e che<br />

chi sceglie di lavorare con Lui<br />

nel campo di Dio non può più<br />

tirarsi indietro (cfr. Lc 9, 57-<br />

58.61-62).<br />

Ad un altro invece Cristo<br />

stesso dice: “SeguiMi”, chiedendogli<br />

un taglio netto dei legami<br />

familiari (cfr. Lc 9, 59-60).<br />

Queste esigenze possono apparire<br />

troppo dure, ma in realtà<br />

esprimono la novità e la priorità<br />

assoluta del Regno di Dio<br />

che si fa presente nella Persona<br />

stessa di Gesù Cristo.<br />

In ultima analisi, si tratta di<br />

quella radicalità che è dovuta<br />

all’Amore di Dio, al quale Gesù<br />

stesso per primo obbedisce.<br />

Chi rinuncia a tutto, persino a<br />

se stesso, per seguire Gesù, entra<br />

in una nuova dimensione<br />

<strong>della</strong> libertà, che San Paolo definisce<br />

“camminare secondo lo<br />

Spirito” (cfr. Gal 5, 16). “Cristo<br />

ci ha liberati per la libertà!” –<br />

scrive l’Apostolo – e spiega che<br />

questa nuova forma di libertà<br />

acquistataci da Cristo consiste<br />

nell’essere “a servizio gli uni degli<br />

altri” (Gal 5, 1.13).<br />

Libertà e amore coincidono! Al<br />

contrario, obbedire al proprio egoismo<br />

conduce a rivalità e conflitti. <br />

Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.<br />

La <strong>versione</strong> integrale di questi documenti può essere trovata in www.vatican.va<br />

Victor Toniolo<br />

(Tratto dell'Angelus, 27/6/2010)<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 9<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 9 26/08/2010 10:59:41


Come<br />

conseguenza<br />

del peccato,<br />

di solito ci<br />

sono lacci<br />

che legano le<br />

nostre anime<br />

alla terra<br />

e zavorre<br />

che rendono<br />

difficile il<br />

loro itinerario<br />

verso la<br />

perfezione<br />

10 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

COMMENTO AL VANGELO – XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO<br />

Volare senza lacci!<br />

Sono chiare le condizioni per seguire Gesù.<br />

Dipende da noi liberarci dai lacci che ci legano<br />

alla terra.<br />

I – LACCI E ZAVORRE NELLA<br />

VITA SPIRITUALE<br />

Nel giugno del 1783, i fratelli Joseph-Michel<br />

e Jacques-Étienne Montgolfier, figli di un fabbricante<br />

di carta di Lione, riuscirono a far volare,<br />

davanti agli increduli occhi dei loro conterranei,<br />

un grande pallone fatto di lino, di 32 metri<br />

di circonferenza. Piena di aria calda ottenuto<br />

dalla combustione di paglia secca, la macchinosa<br />

invenzione si elevò varie centinaia di metri<br />

sopra il suolo e percorse in dieci minuti una<br />

distanza da due a tre chilometri. Tre mesi dopo,<br />

ripeterono con successo la loro esperienza nel<br />

Parco di Versailles, davanti a Luigi XVI, Maria<br />

Antonietta e tutta la corte di Francia.<br />

Da allora, la tecnica di fabbricazione degli aerostati<br />

fu molto perfezionata, ma il principio del<br />

loro funzionamento – basato su una delle più elementari<br />

leggi <strong>della</strong> Fisica – continua inalterato: essendo<br />

più leggera, l’aria calda tende a salire. Mentre<br />

si riempie d’aria, il pallone resta attaccato al<br />

suolo da ormeggi. Ad un certo momento, essi vengono<br />

sciolti e il marchingegno inizia la sua ascensione,<br />

divenendo allora necessario cominciare a liberare<br />

le zavorre gradualmente affinché esso possa<br />

raggiungere un’altezza maggiore.<br />

Questa è una bella immagine dell’elevazione<br />

delle anime a Dio. “Riscaldate” dalla pratica<br />

delle virtù, specialmente <strong>della</strong> carità, esse ini-<br />

Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP<br />

ziano l’ascesa spirituale e cominciano a “volare”.<br />

Costuma esserci, tuttavia, come conseguenza<br />

del peccato, lacci che le legano alla terra e<br />

zavorre che rendono difficile il loro itinerario<br />

verso la perfezione. È imperativo, pertanto, tagliarli<br />

e sbarazzarsene, affinché lo spirito umano<br />

possa elevarsi al trascendente e all’eterno. A<br />

somiglianza del nostro corpo, le anime soffrono<br />

dei dannosi effetti di una specie di legge <strong>della</strong><br />

gravità spirituale per cui ci sentiamo attratti<br />

verso il più basso, il più triviale, ciò che esige da<br />

noi meno sforzo.<br />

Anche per le persone consacrate esistono lacci<br />

e zavorre, a volte più difficili da sciogliere rispetto<br />

a quelli dei semplici fedeli. Se i religiosi<br />

non corrispondono all’invito <strong>della</strong> Grazia a vivere<br />

su un piano più elevato, potranno sentire una<br />

specie di vertigine per cui tenderanno ad appigliarsi<br />

con speciale veemenza a ciò che è terreno.<br />

Per aiutare a vincere questi ostacoli nelle istituzioni<br />

religiose, lo Spirito Santo ha suscitato,<br />

nel corso dei tempi, le più diverse forme di spiritualità<br />

che intensificano il distacco dai beni<br />

passeggeri. Alcune ci provocano stupore per la<br />

loro radicalità. Per esempio, l’Ordine dei Chierici<br />

Regolari Teatini vive di elemosine, come<br />

tanti altri, ma i suoi membri non possono chiederle:<br />

devono aspettare che vengano loro offerte<br />

spontaneamente! 1<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 10 26/08/2010 10:59:43


Gustavo Kralj<br />

I palloni d’aria calda sono una bella immagine d’elevazione d’anima a Dio<br />

“L’ascensione del pallone Montgolfier ad Aranjuez”, di Antonio Carnicero – Museo del Prado, Madrid<br />

“In quel tempo, 25 siccome molta gente<br />

andava con Lui, Egli Si voltò e disse:<br />

26 ‘Se uno viene a Me e non odia<br />

suo padre, sua madre, la moglie, i figli,<br />

i fratelli, le sorelle e perfino la propria<br />

vita, non può essere Mio discepolo.<br />

27 Chi non porta la propria croce e non<br />

viene dietro di Me, non può essere Mio<br />

discepolo.<br />

28 Chi di voi, volendo costruire una torre,<br />

non si siede prima a calcolarne la spesa,<br />

se ha i mezzi per portarla a compimento?<br />

29 Per evitare che, se getta le fondamen-<br />

a VANGELO A<br />

ta e non può finire il lavoro, tutti coloro<br />

che vedono comincino a deriderlo, dicendo:<br />

30 ‘Costui ha iniziato a costruire, ma<br />

non è stato capace di finire il lavoro!’<br />

31 Oppure quale re, partendo in guerra<br />

contro un altro re, non siede prima a<br />

esaminare se può affrontare con diecimila<br />

uomini chi gli viene incontro con<br />

ventimila? 32 Se no, mentre l’altro è ancora<br />

lontano, gli manda un’ambasceria<br />

per la pace. 33 Così chiunque di voi non<br />

rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere<br />

Mio discepolo!’” (Lc 14, 25-33).<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 11<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 11 26/08/2010 10:59:47


Come spiegare,<br />

alla luce<br />

dei Comandamenti<br />

<strong>della</strong><br />

Legge di Dio,<br />

questa esigenza<br />

di odiare<br />

i parenti più<br />

prossimi e<br />

persino la<br />

propria vita?<br />

Corbis (DC)/ Latinstock.<br />

F<br />

In previsione di questa nostra cattiva tendenza,<br />

Cristo ci insegna che sono indispensabili la<br />

rinuncia e l’abnegazione, per essere veri discepoli<br />

Suoi. Ecco la lezione <strong>della</strong> Liturgia di questa<br />

domenica.<br />

12 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

“San Francesco d’Assisi rinuncia alle ricchezze terrene”, di Giotto di Bondone – Basilica d’Assisi<br />

San Francisco prende Dio come Padre<br />

rancesco di Assisi (1182-1226) dopo<br />

aver condotto condotto una vita mondana, decidecise di sposare Signora Povertà, a imitazione<br />

di Nostro Signore Gesù Cristo, rinunciando<br />

a tutti i suoi beni.<br />

Per l’avido padre, Pedro Bernardone, che<br />

si lamentò con il Vescovo per l’ eccessiva generosità<br />

di carità del figlio, Francesco con-<br />

II – ODIARE IL PADRE E LA MADRE?<br />

“In quel tempo, 25 siccome molta gente<br />

andava con Lui, Egli Si voltò e disse:”.<br />

All’inizio <strong>della</strong> Sua predicazione, soltanto<br />

alcuni seguivano il Divino Maestro, ma in poco<br />

tempo, il numero dei Suoi seguaci andò crescendo<br />

fino a formare un pubblico considerevole.<br />

In questo tempo del Vangelo di San Luca,<br />

quando Egli Si incammina per l’ultima volta<br />

segna anche le sue ricche vesti, andando ad<br />

utilizzare solo una povera tunica.<br />

Ha preferito, quindi, prendere Dio come<br />

Padre, accettando la richiesta che Nostro Signore<br />

aveva fatto nella cappella di San Damiano<br />

per ripristinare la casa di Dio, che era<br />

in rovina, con riferimento alla spiacevole situazione<br />

<strong>della</strong> Santa Chiesa, del momento.<br />

verso Gerusalemme, si può già dire che “molta<br />

gente andava con Lui”.<br />

Tuttavia, non tutti potremmo chiamarli propriamente<br />

Suoi discepoli. Come sottolinea il<br />

Cardinale Gomá, quelle moltitudini seguivano<br />

Nostro Signore “mosse forse da pensieri troppo<br />

umani, presagendo chissà la gloria temporale<br />

del Regno Messianico”. 2<br />

Fu questo il motivo che portò Gesù a rivolgerSi<br />

a costoro al fine di insegnare loro – e anche<br />

a noi – il vero significato del Regno dei Cieli<br />

e le condizioni per ottenerlo.<br />

Gesù deve essere amato con<br />

un amore perfettissimo<br />

26 “Se uno viene a Me e non odia suo<br />

padre, sua madre, la moglie, i figli, i<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 12 26/08/2010 10:59:49


fratelli, le sorelle e perfino la propria vita,<br />

non può essere Mio discepolo”.<br />

Sebbene alcune versioni <strong>della</strong> Scrittura interpretino<br />

in questo passo il senso del verbo greco<br />

μισεω come “distaccarsi”, la Vulgata preferisce<br />

tradurre il termine μισεῖ con odit (odia). Di qui<br />

la formulazione classica di questo versetto: “Se<br />

uno viene a Me e non odia suo padre, sua madre,<br />

la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino<br />

la propria vita, non può essere Mio discepolo”.<br />

3<br />

Ora, come spiegare, alla luce dei Comandamenti<br />

<strong>della</strong> Legge di Dio, questa esigenza di<br />

odiare i parenti più prossimi e persino la propria<br />

vita? Trarre da ciò tutte le conseguenze alle<br />

quali una considerazione superficiale può indurre,<br />

non porterebbe questo versetto al parricidio,<br />

al fratricidio e perfino al suicidio? Non sarà<br />

stata, allora, incorretta, in quanto iperbolica,<br />

la traduzione di San Gerolamo?<br />

Non sembra. Al contrario, l’uso del verbo<br />

odiare sottolinea con enfasi didattica, in questo<br />

contesto, il senso più profondo delle parole del<br />

Maestro: la necessità di amare Dio sopra tutto,<br />

pertanto, di distaccarci radicalmente addirittura<br />

da quanto ci sia per noi di più caro, se questo<br />

rappresenta un ostacolo per seguire Cristo. Infatti<br />

Gesù è degno di essere amato con un amore<br />

perfettissimo, e mai arriverà ad essere Suo<br />

vero discepolo chi non è disposto a portare, a<br />

causa di Lui, fino agli ultimi estremi il distacco:<br />

“Chi ama suo padre o sua madre più di Me, non<br />

è degno di Me” (Mt 10, 37).<br />

San Tommaso nella Summa Teologica spiega<br />

che tocca alla virtù <strong>della</strong> pietà “prestare ai genitori<br />

culto e servizi, ma dentro le dovute misure.<br />

Ora, non esiste debita misura quando si<br />

tende a prestare all’uomo un culto maggiore<br />

di quello che si presta a Dio. [...] Se, di conseguenza,<br />

il culto dovuto ai genitori venisse ad<br />

allontanarci dal culto di Dio, non sarebbe più<br />

pietà filiale insistere in un culto che è contro<br />

Dio”. 4<br />

Deve esser interpretato nello stesso senso<br />

l’invito a staccarci “perfino dalla propria vita”,<br />

come giustamente indicano Balz e Scheider:<br />

“La duplice esigenza di Gesù – necessità di<br />

odiare i genitori e perfino se stessi, a causa di<br />

Lui (Lc 14, 26), e di non amare i genitori più<br />

che Lui (Mt 10, 37) – ha in realtà questo significato:<br />

per seguire Gesù, è necessario porre tutto<br />

da parte”. 5<br />

I nemici saranno gli stessi familiari<br />

Ora, come possono padre e madre, fratello<br />

e sorella rappresentare ostacoli alla nostra salvezza?<br />

Per meglio rispondere a questa domanda, è<br />

utile ricordare un altro passo del Vangelo, correlato<br />

a quello che adesso commentiamo: “Non<br />

crediate che Io sia venuto a portare pace sulla<br />

terra; non sono venuto a portare pace, ma una<br />

spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal<br />

padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera:<br />

e i nemici dell’uomo saranno quelli <strong>della</strong><br />

sua casa” (Mt 10, 34-36).<br />

Su questi versetti di San Matteo – ancor<br />

più incisivi, per un certo verso, di quelli<br />

di San Luca –, commenta Romano Guardini:<br />

“Il messaggio di Gesù è un messaggio di salvezza.<br />

Annuncia l’amore del Padre e l’avvento<br />

del Regno. Chiama gli uomini alla pace e<br />

alla concordia, nella volontà santa. Tuttavia,<br />

la Sua parola non comincia col produrre l’unione,<br />

ma la divisione. Quanto più un uomo<br />

diventa profondamente cristiano, tanto più la<br />

sua vita si distingue dalla vita degli altri che<br />

non vogliono diventare cristiani, o nella misura<br />

in cui si rifiutano di esserlo. [...] Ecco perché<br />

può così verificarsi una scissione tra padre<br />

e figlio, amico e amico, o tra gli abitanti di<br />

una stessa casa”. 6<br />

Vero senso del verbo odiare<br />

Ora, subito dopo, Guardini aggiunge, con<br />

molto acume, che l’esigenza di odiare i parenti<br />

quando essi ci allontanano da Dio “è antinaturale,<br />

e provoca la tentazione di conservare i parenti<br />

naturali e di abbandonare Gesù”. 7<br />

È volendo render chiara la necessità che l’uomo<br />

ha di far violenza contro se stesso per esser<br />

vero discepolo di Cristo, che la Vulgata, San<br />

Tommaso, San Gregorio Magno e molti altri<br />

commentatori ricorrono ad un termine così radicale<br />

quanto il verbo odiare: “Gregorio interpreta<br />

questa parola del Signore nel senso che<br />

‘dobbiamo odiare i nostri genitori e da loro fuggire,<br />

ignorandoli, quando li abbiamo come avversari<br />

nel cammino di Dio’. Se, infatti, i nostri<br />

genitori ci inducono al peccato e ci allontanano<br />

dal culto divino, per quel che concerne questo<br />

punto specifico dobbiamo odiarli e abbandonarli”.<br />

8<br />

Pertanto, è naturale, legittimo e persino<br />

un dovere l’amore a sorelle e fratelli, figlie e<br />

La duplice<br />

esigenza di<br />

Gesù ha, in<br />

realtà, questo<br />

significato:<br />

per seguire<br />

Gesù, è<br />

necessario<br />

porre tutto<br />

da parte<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 13<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 13 26/08/2010 10:59:50


I genitori<br />

devono essere<br />

onorati in<br />

quanto sono<br />

uniti a noi<br />

per la natura<br />

e per affinità,<br />

ma dobbiamo<br />

odiarli se<br />

costituiscono<br />

un ostacolo<br />

nella nostra<br />

ascensione<br />

alla<br />

perfezione<br />

<strong>della</strong> giustizia<br />

divina<br />

figli, padre o madre; ma dobbiamo ripudiarlo<br />

con ogni energia, se esso ci impedisce di seguire<br />

Cristo. Ancora una volta, è San Tommaso<br />

che chiarisce: “Non ci viene ordinato di odiare<br />

il nostro prossimo perché è il nostro prossimo,<br />

ma solamente coloro che ci impediscono<br />

di unirci a Dio. In questo essi non sono il<br />

nostro prossimo, ma nemici, secondo il libro di<br />

Michea: ‘i nemici dell’uomo sono quelli di casa<br />

sua’ (Mi 7, 6)”. 9<br />

Più avanti aggiunge: “Pertanto, si deve dire<br />

che, secondo il comandamento di Dio, i genitori<br />

devono essere onorati in quanto sono uniti<br />

a noi per la natura e per affinità, come mostra<br />

il libro dell’Esodo. Ma dobbiamo odiarli se costituiscono<br />

un ostacolo nella nostra ascensione<br />

alla perfezione <strong>della</strong> giustizia divina”. 10<br />

Resta così posta la questione nel suo vero<br />

equilibrio. La Santa Chiesa può insegnare con<br />

tutta l’autorità questa dottrina, poiché è stata<br />

lei che ha evangelizzato i popoli pagani ed ha<br />

consolidato nel mondo i principi basilari <strong>della</strong><br />

famiglia monogamica e indissolubile, con la<br />

sua predicazione e con l’amministrazione del<br />

Sacramento del Matrimonio, istituito dal Signore<br />

Gesù. Con questo, ha posto in una situazione<br />

degna nella società la moglie e i figli, facendo<br />

cessare abusi vigenti nel mondo antico,<br />

come il “diritto” del padre di uccidere i figli o<br />

14 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

Sono inestimabili, e sotto un certo profilo insuperabili, lo stimolo e l’appoggio <strong>della</strong> famiglia<br />

affinché i suoi membri si santifichino<br />

Beati Zélie e Louis Martin, genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino (al centro, con otto anni d’età)<br />

del marito di ripudiare la sposa ma, allo stesso<br />

tempo, essa enfatizza il fatto che tutto, persino<br />

la famiglia, è subordinato al servizio e alla<br />

gloria di Dio.<br />

Ancora a proposito del verbo odiare, padre<br />

Duquesne presenta un importante chiarimento:<br />

“Il termine odiare non significa che<br />

dobbiamo fare o augurar loro il male; ma esso<br />

sottolinea l’ardore, il coraggio, la forza con<br />

la quale dobbiamo resistere loro, nel caso si<br />

oppongano alla nostra salvezza, ci trascinino<br />

verso il male, ci dissuadano dall’assumere<br />

lo stato al quale Dio ci chiama o vogliano ingaggiarci<br />

in quello a cui Dio non ci chiama;<br />

nel caso ci impediscano di abbracciare la vera<br />

Fede e si sforzino di trattenerci o di gettarci<br />

nell’errore”. 11<br />

In senso contrario, possiamo considerare<br />

numerosi esempi che ci mostrano come siano<br />

inestimabili, e sotto un certo profilo insuperabili,<br />

lo stimolo e l’appoggio <strong>della</strong> famiglia<br />

affinché i suoi membri si santifichino: Santa<br />

Monica, le cui lacrime e preghiere hanno ottenuto<br />

la con<strong>versione</strong> del figlio; San Basilio,<br />

il Vecchio e Santa Emilia, genitori di San Basilio,<br />

San Gregorio di Nissa, Santa Macrina<br />

e San Pietro di Sebaste; o i Beati Luigi e Zelia<br />

Martin, genitori di Santa Teresa di Gesù<br />

Bambino.<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 14 26/08/2010 10:59:53


Il premio verrà nella gloria eterna<br />

27 “Chi non porta la propria croce e non<br />

viene dietro di Me, non può essere Mio<br />

discepolo”.<br />

Queste parole di Gesù scartano in un sol colpo<br />

tutte le speranze trionfaliste che la maggior<br />

parte dei giudei aveva a proposito del regno messianico.<br />

Infatti, in tutta la Sua predicazione, il Signore<br />

non aveva mai offerto la pienezza <strong>della</strong> felicità<br />

in questa vita, ma piuttosto la gloria eterna,<br />

la cui via passa per l’abnegazione e per il sacrificio.<br />

Per crucem ad lucem (è per la croce che<br />

si giunge alla luce), recita la nota massima latina.<br />

L’Apostolo illustra bene questa necessità di<br />

sacrificio e mortificazione, ricorrendo ad un<br />

esempio particolarmente vivo per i suoi seguaci<br />

a Corinto: “Però ogni atleta è temperante in<br />

tutto; essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile,<br />

noi invece una incorruttibile. Io dunque<br />

corro, ma non come chi è senza mèta; faccio<br />

il pugilato, ma non come chi batte l’aria, anzi<br />

tratto duramente il mio corpo e lo trascino in<br />

schiavitù perché non succeda che dopo avere<br />

predicato agli altri, venga io stesso squalificato”<br />

(I Cor 9, 25-27).<br />

Sempre su questo versetto del Vangelo, è interessante<br />

ricordare una pietosa considerazione<br />

di padre Duquesne: “Compariamo la nostra croce<br />

con quella di Gesù Cristo e quelle dei martiri,<br />

e vergogniamoci <strong>della</strong> nostra codardia!”. 12 Non<br />

vale, pertanto, portarla di malavoglia, reclamando<br />

per il suo peso o manifestando amarezza per<br />

le sofferenze che essa ci porta. Chi procede così,<br />

trascina la croce, non la carica; di conseguenza,<br />

non può esser considerato discepolo del Maestro.<br />

Seguire il Signore non significa soltanto<br />

andare fisicamente dietro di Lui, come facevano<br />

molte persone in quella moltitudine, ma “imitare<br />

i Suoi esempi, praticare le Sue virtù”, sottolinea<br />

lo stesso padre Duquesne. 13<br />

III – LUCIDITÀ E PRUDENZA<br />

Insegnare per mezzo di parabole è una costante<br />

<strong>della</strong> divina didattica. Così il Signore ricorre<br />

ora a due di queste, per rendere vivo agli<br />

occhi di quella moltitudine quanto il seguirLo<br />

non esiga solo sforzo e abnegazione, ma anche<br />

programmazione lucida e scrupolosa esecuzione,<br />

cioè, “prudenza e risolutezza nel calcolare<br />

lo sforzo che questo ci costerà”. 14<br />

Come non poteva non essere, le due immagini<br />

furono scelte con divina sapienza, in modo<br />

da illustrare alla perfezione l’insegnamento dei<br />

versetti precedenti. A questo proposito, commenta<br />

Maldonado: “Cristo ha proposto le parabole<br />

<strong>della</strong> torre e <strong>della</strong> guerra, preferendole<br />

ad altri temi, perché si trattava di imprese molto<br />

difficili e onerose innalzare torri e intraprendere<br />

guerre, le quali richiedevano grande e diligente<br />

preparazione”. 15<br />

I calcoli per costruire una torre<br />

o pianificare una guerra<br />

28 “Chi di voi, volendo costruire una<br />

torre, non si siede prima a calcolarne la<br />

spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?<br />

29 Per evitare che, se getta le<br />

fondamenta e non può finire il lavoro,<br />

tutti coloro che vedono comincino a deriderlo,<br />

dicendo: 30 ‘Costui ha iniziato a<br />

costruire, ma non è stato capace di finire<br />

il lavoro!’”.<br />

Come ha ben osservato Maldonado, “calcolare<br />

la spesa” significa qui prepararsi con cura,<br />

anche fermandosi ad ascoltare prudenti consigli.<br />

È quanto ogni uomo deve fare negli importanti<br />

crocevia <strong>della</strong> vita: misurare le difficoltà prima<br />

di lanciarsi per una o per un’altra via, sempre in<br />

accordo con la ragione, mai guidati soltanto dai<br />

sentimenti o dagli impulsi. Più importante ancora,<br />

è necessario decidere e agire tenendo presente,<br />

soprattutto, la vita eterna, e non solo gli interessi<br />

terreni, passeggeri per definizione.<br />

31 “Oppure quale re, partendo in guerra<br />

contro un altro re, non siede prima a<br />

esaminare se può affrontare con diecimila<br />

uomini chi gli viene incontro con<br />

ventimila?”.<br />

Le guerre tra piccoli Stati erano comuni<br />

nell’Antichità. Pertanto, Nostro Signore presentava<br />

in questa parabola una realtà ben nota a<br />

tutti coloro che Lo ascoltavano.<br />

Ora, nella battaglia per ottenere il Regno<br />

dei Cieli, l’uomo entra in condizioni molto<br />

sfavorevoli. Data la natura decaduta in conseguenza<br />

del peccato originale, ognuno ha nel<br />

suo intimo terribili nemici: “il castigo <strong>della</strong><br />

carne, la legge del peccato che impera nelle<br />

Nelle crocevia<br />

<strong>della</strong> vita,<br />

bisogna<br />

misurare le<br />

difficoltà<br />

prima di<br />

lanciarsi per<br />

una o per<br />

un’altra via,<br />

sempre in<br />

accordo con<br />

la ragione<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 15<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 15 26/08/2010 10:59:54


Vi è una differenza<br />

tra il<br />

rinunciare a<br />

tutte le cose e<br />

l’abbandonarle:<br />

compete<br />

ad un piccolo<br />

numero<br />

di perfetti<br />

abbandonarle<br />

e tocca a<br />

tutti i fedeli<br />

rinunciarvi<br />

Gustavo Kralj, per concessione del Ministero dei<br />

Beni Culturali <strong>della</strong> Repubblica <strong>It</strong>aliana<br />

nostre membra, e varie passioni”. 16 A questi si<br />

aggiungono “i Principati e le Potestà, contro i<br />

dominatori di questo mondo di tenebra, contro<br />

gli spiriti del male che abitano nelle regioni<br />

celesti” (Ef 6, 12).<br />

Mirando a render notoria questa sproporzione<br />

di forze, Sant’Agostino interpreta così il senso<br />

<strong>della</strong> parabola: “I diecimila uomini con i quali<br />

egli deve combattere il re che dispone di ventimila,<br />

rappresentano la semplicità del cristiano,<br />

che deve lottare contro la falsità del demonio,<br />

cioè, con i suoi inganni e fallacie”. 17<br />

Trattato di pace con il Supremo Sovrano<br />

32 “Se no, mentre l’altro è ancora lontano,<br />

gli manda un’ambasceria per la<br />

pace”.<br />

Da parte sua, San Gregorio Magno dà di<br />

questa parabola un’interpretazione di carattere<br />

escatologico, secondo la quale il re che si approssima<br />

sarebbe Colui che verrà alla fine dei<br />

tempi per giudicare i vivi e i morti. 18<br />

1 COSTITUZIONI, art.26:<br />

“Noi, chierici, dobbiamo vivere<br />

dell’Altare e del Vangelo,<br />

e di quanto ci offrano<br />

spontaneamente i fedeli,<br />

senza chiedere carità alcuna<br />

ai secolari, né direttamente<br />

né per intermediazione di<br />

altri. Tutta la nostra speranza<br />

deve esser posta nella parola<br />

di Cristo Signore, che dice:<br />

‘Cercate in primo luogo il<br />

Regno di Dio e la Sua giustizia<br />

e tutte queste cose vi saranno<br />

date in aggiunta’”.<br />

16 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

2 GOMÁ Y TOMÁS, Isidro. El<br />

Evangelio explicado. Barcelona:<br />

Casulleras, 1930, v.III,<br />

pag.283.<br />

3 Le due traduzioni sono corrette,<br />

poiché il verbo greco<br />

μισεω, come il suo equivalente<br />

ebreo śānā’, abbraccia<br />

una gamma di significati che<br />

va dall’amare meno, detestare,<br />

fino ad odiare (cf. BALZ,<br />

Horst; SCHEIDER, Gerhard<br />

(Eds.). Diccionario exegético<br />

del Nuevo Testamento. 2.ed.<br />

Seguire il Signore<br />

significa imitare i Suoi<br />

esempi, praticare le Sue<br />

virtù<br />

“Gesù porta la croce,<br />

insieme alla Madonna e a<br />

San Domenico di Guzmán” di<br />

Fra Angelico – Museo di San<br />

Marco, Firenze<br />

Così, nella prospettiva dell’arrivo del Supremo<br />

Sovrano, a paragone del quale niente siamo<br />

e niente possiamo, ci toccherebbe soltanto inviare<br />

messaggeri a sollecitarGli la pace. Costoro sono<br />

i nostri Angeli Custodi, i nostri intercessori celesti<br />

e, soprattutto, la Madonna. Infatti, come chiede<br />

padre Duquesne, “chi siamo noi per presentarci<br />

davanti a Dio e avere l’audacia di negoziare la pace<br />

con Lui? Che cosa abbiamo noi da offrirGli”. 19<br />

Quanto alle condizioni <strong>della</strong> pace, esse sono<br />

state già enunciate nei primi versetti di questo<br />

Vangelo: si tratta di rinunciare a tutto ed abbracciare<br />

la Croce per seguire il Divino Redentore.<br />

L’unico calcolo permesso al vero discepolo<br />

33 “Così chiunque di voi non rinunzia a<br />

tutti i suoi averi, non può essere Mio discepolo!”.<br />

In queste due parabole, il Signore rende evidente<br />

quanto sia necessario fare bene i calcoli prima<br />

di intraprendere un’impresa, assumersi una<br />

responsabilità o ingaggiare una battaglia terrena.<br />

Salamanca: Sígueme, 2002,<br />

col.295).<br />

4 SAN TOMMASO D’AQUI-<br />

NO. Summa Teologica, II-II,<br />

q.101, a.4, resp.<br />

5 BALZ; SCHEIDER, op. cit.,<br />

col.295.<br />

6 GUARDINI, Romano.<br />

O Senhor. Rio de Janeiro:<br />

Agir, s/d, pag.293.<br />

7 Idem, ibidem.<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 16 26/08/2010 10:59:56


Ora, in questo versetto, secondo l’interpretazione<br />

di Sant’Agostino, sarebbe dichiarato il senso<br />

di entrambe, poiché, egli afferma, “il denaro<br />

per edificare la torre e la forza di diecimila uomini<br />

per affrontare i ventimila combattenti dell’altro<br />

re, non hanno altro significato che quello che<br />

ciascuno rinunci a tutto quanto possiede”. 20<br />

Aggiunge il santo Vescovo di Ippona: “Quanto<br />

anteriormente detto concorda con quello che<br />

si dice ora, perché nella rinuncia di ognuno a tutto<br />

quanto possiede è contenuto anche l’odio a<br />

suo padre, sua madre, sua moglie, i suoi figli, i<br />

suoi fratelli, le sue sorelle e persino alla sua stessa<br />

vita. Tutte queste cose sono proprie di ognuno,<br />

e costituiscono un ostacolo e impedimento ad ottenere,<br />

non il temporale e transitorio, ma quello<br />

che è comune a tutti e sussisterà sempre”. 21<br />

Esiste, insomma, soltanto una via per diventare<br />

veri discepoli di Gesù: rinunciare totalmente<br />

agli affetti disordinati e all’attaccamento ai<br />

beni terreni, evitando che essi agiscano da lacci<br />

nella nostra vita spirituale o da pesanti zavorre<br />

per la nostra anima. Senza staccarci in forma<br />

piena e completa da quanto ci separa da Cristo,<br />

non otterremo mai il Regno dei Cieli.<br />

Importante è notare, inoltre, come fa il Cardinale<br />

Gomá, che non solo i chierici e religiosi<br />

devono esser discepoli di Gesù, ma anche tutti i<br />

battezzati: “Con gli esempi <strong>della</strong> torre e del re, il<br />

Signore non vuole dire che ognuno di noi sia libero<br />

di diventare o no Suo discepolo, come l’uomo<br />

<strong>della</strong> torre era libero di gettare o no le fondamenta.<br />

Egli ha intenzione di insegnarci l’impossibilità<br />

di piacere a Dio tra le cose che distraggono<br />

l’anima e nelle quali ella corre il rischio di soccombere,<br />

per l’astuzia del demonio”. 22<br />

8 SAN TOMMASO D’AQUI-<br />

NO, Summa Teologica, II-II,<br />

q.101, a.4, ad.1.<br />

9 Idem, II-II, q.26, a.7, ad.1.<br />

10 Idem, II-II, q.34, a.3, ad.1.<br />

11 DUQUESNE. L’Évangile<br />

médité. Lyon-Paris: Perisse<br />

Frères, 1849, v.III, pag.104.<br />

12 Idem, pag.106.<br />

13 Idem, ibidem.<br />

14 GOMÁ Y TOMÁS, op. cit.,<br />

pag.282.<br />

15 MALDONADO, SJ, Juan<br />

de. Comentarios a los cuatro<br />

Evangelios. Evangelios de San<br />

Marcos y San Lucas. Madrid:<br />

BAC, 1951, v.II, pag.642.<br />

16 SAN CIRILLO D’ALES-<br />

SANDRIA. Commentaria in<br />

Lucam, sermo 105: PG 72,<br />

796.<br />

17 SANT’AGOSTINO. Quæstiones<br />

Evangeliorum, l.2, c.31:<br />

PL 35, 1343.<br />

San Beda fa una distinzione tra il dovere delle<br />

anime chiamate allo stato di vita consacrata<br />

e l’obbligo di tutti i fedeli: “Vi è una differenza<br />

tra il rinunciare a tutte le cose e l’abbandonarle:<br />

compete ad un piccolo numero di perfetti<br />

abbandonarle, ossia, mettere da parte le cure<br />

del mondo e tocca a tutti i fedeli rinunciarvi,<br />

cioè, possedere le cose terrene in maniera tale<br />

che esse non li ancorino al mondo”. 23<br />

IV – LE AFFEZIONI DISORDINATE<br />

CI RUBANO LA PACE DELL’ANIMA<br />

In questo senso, possiamo affermare che<br />

la liturgia <strong>della</strong> 23ª Domenica del Tempo Ordinario<br />

è un invito al distacco: “Chi non porta<br />

la sua croce e non Mi segue, non può essere<br />

Mio discepolo”. Questo non significa che<br />

dobbiamo essere flagellati, coronati di spine<br />

o inchiodati nella croce, come è stato il Signore<br />

Gesù. La croce che Egli ci chiede consiste<br />

principalmente nel vivere staccati da tutto<br />

quanto è terreno, proprio come un’aquila<br />

che vola senza lacci per contemplare meglio,<br />

nel cielo, il sole.<br />

Come tante volte verifichiamo nella vita, l’attaccamento<br />

disordinato genera afflizioni, insicurezze<br />

e timori che ci rubano la pace dell’anima.<br />

Pertanto, anche l’uomo non chiamato alla<br />

vita religiosa deve fare tutto con il cuore riposto<br />

nelle cose di Dio, anche quando si prende cura<br />

degli affari e dell’amministrazione dei suoi beni.<br />

Questo distacco è condizione per seguire da vicino<br />

il Signore Gesù. Agendo così, l’anima sperimenterà<br />

la vera felicità, preannunciatrice <strong>della</strong><br />

gioia che avrà nel Cielo. <br />

18 Cf. SAN GREGORIO MA-<br />

GNO. Homiliarum in Evangelia,<br />

hom. 37, c.6: PL 76,<br />

1277-1278.<br />

19 DUQUESNE, op. cit.,<br />

pag.119.<br />

20 SANT’AGOSTINO, apud<br />

SAN TOMMASO D’AQUI-<br />

NO, Catena Aurea.<br />

21 Idem.<br />

22 GOMÁ Y TOMÁS, op. cit.,<br />

pag.285.<br />

23 SAN BEDA, apud SAN<br />

TOMMASO D’AQUINO,<br />

Catena Aurea.<br />

Esiste soltanto<br />

un cammino<br />

a seguire<br />

per diventare<br />

veri discepoli<br />

di Gesù:<br />

rinunciare<br />

totalmente<br />

agli affetti<br />

disordinati<br />

e all’attaccamento<br />

ai<br />

beni terreni<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 17<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 17 26/08/2010 10:59:57


Gustavo Kralj<br />

Frammento 4Q1,<br />

contenendo Gn 39,<br />

11-21 (anno 125 a<br />

100 a.C.)<br />

All’inizio dell’anno 1947,<br />

un giovane pastore beduino,<br />

di nome Mohammed<br />

ed-Dib, cercava affannosamente<br />

una pecora smarrita<br />

lungo la falesia che costeggiava<br />

il Mar Morto, a circa dieci chilometri<br />

dalla biblica città di Gerico. Setacciando<br />

le rientranze <strong>della</strong> roccia,<br />

entrò in una caverna dove scoprì vasi<br />

di argilla contenenti rotoli di pelle<br />

manoscritti, avvolti in un tessuto<br />

di lino. Ne scelse i sette che gli parevano<br />

in miglior stato e se li portò via.<br />

Alcuni mesi dopo, i beduini vendettero<br />

tre di questi rotoli ad un archeologo<br />

dell’Università Ebraica di<br />

Gerusalemme e i restanti al Metropolita<br />

del convento siro-giacobita<br />

San Marco, sempre nella Città Santa.<br />

Non passò molto tempo che gli<br />

studiosi capirono che Mohammed<br />

aveva fatto la più strepitosa scoperta<br />

archeologica del XX secolo: i famosi<br />

Manoscritti del Mar Morto.<br />

Un po’alla volta, alcuni ricercatori<br />

cominciarono ad esplorare me-<br />

18 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

Qumran,<br />

conferma o smentito?<br />

Considerata la maggior scoperta archeologica del XX secolo,<br />

la collezione dei manoscritti del Mar Morto, ha di fatto<br />

prestato un grande aiuto alla esegesi cristiana, chiarendo<br />

punti relativi alla Sacra Scrittura e confermando la veridicità<br />

dei testi biblici che circolano oggi.<br />

ticolosamente la regione, mentre i<br />

beduini, dal canto loro, facevano lo<br />

stesso. Così, dal 1949 al 1956, furono<br />

scoperte altre dieci grotte, nelle<br />

quali si trovarono raccolti diversi rotoli<br />

in differenti stati di conservazione<br />

e decine di migliaia di frammenti,<br />

alcuni talmente piccoli da contenere<br />

appena poche lettere.<br />

Ricchezza e varietà di contenuto<br />

Una volta analizzati e classificati<br />

i frammenti maggiori, si è giunti alla<br />

conclusione che essi componevano<br />

un insieme di 900 documenti scritti in<br />

ebraico, aramaico o greco tra la fine<br />

del secolo III a.C. e l’anno 68 dell’Era<br />

Cristiana. La maggior parte di questi<br />

è scritta su pergamena, alcuni sono<br />

in papiro e solo uno è inciso su rame.<br />

Più di un quarto di questi è costituito<br />

da copie di libri dell’Antico Testamento,<br />

nella stragrande maggioranza<br />

scritti in ebraico o aramaico.<br />

Vi figurano tutti i libri canonici <strong>della</strong><br />

bibbia ebraica, salvo quello di Ester e<br />

quello di Neemia, e frequentemente<br />

José Messias Lins Brandão<br />

in vari esemplari: vi sono per lo meno<br />

quattordici manoscritti del Deuteronomio,<br />

quindici di Isaia e diciassette<br />

Salmi. Vi si trovano anche tre libri<br />

deuterocanonici: Tobia, Ecclesiastico<br />

e la Lettera di Geremia, che fa parte<br />

di Baruc.<br />

Un secondo blocco di manoscritti è<br />

formato da passi di libri apocrifi: Giubileo,<br />

Salmi Apocrifi, Libro di Enoc<br />

e Testamento dei Dodici Patriarchi.<br />

Fanno anche parte di questo insieme<br />

un gran numero di altri scritti come<br />

l’Apocrifo <strong>della</strong> Genesi, Orazione<br />

di Nabonide, passi di inni, annotazioni<br />

e commenti, tra i quali il Targum di<br />

Giobbe e il Commento di Habacuc.<br />

Ci sono infine, brani di quelli che<br />

si potrebbero chiamare “codici disciplinari”<br />

– la Regola <strong>della</strong> Comunità,<br />

il Regolamento <strong>della</strong> Guerra<br />

dei Figli <strong>della</strong> Luce contro i Figli<br />

delle Tenebre, lo Scritto di Damasco<br />

–, come pure inni, orazioni per ogni<br />

giorno del mese, testi poetici, commenti<br />

di passi <strong>della</strong> Bibbia, calendari,<br />

ecc.<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 18 26/08/2010 11:00:01


Gustavo Kralj<br />

Fra 1949 e 1956, beduini e<br />

ricercatori scoprirono undici grotte<br />

con i documenti<br />

A destra, veduta esterna <strong>della</strong><br />

grotta IV; sopra, fotografia scattata<br />

nell’epoca delle escavazioni - Royal<br />

Ontario Museum, Toronto (Canada)<br />

La misteriosa comunità<br />

di Qumram<br />

Toccava ora agli archeologi svelare<br />

il mistero: Come era mai capitata in<br />

tali inospitali caverne una così preziosa<br />

biblioteca? Chi era l’autore di questi<br />

documenti, molti dei quali inediti?<br />

La chiave <strong>della</strong> soluzione si trovava,<br />

certamente, nelle vicine rovine di<br />

Qumran e nella enigmatica comunità<br />

che le aveva abitate fino al primo secolo<br />

<strong>della</strong> nostra era. Infatti, come spiega<br />

Pnina Shor, capo <strong>della</strong> Sezione di<br />

Conservazione di Artefatti del Dipartimento<br />

di Antichità di Israele in un’intervista<br />

esclusiva alla nostra <strong>rivista</strong>, “il<br />

gruppo che ha scritto i manoscritti si<br />

autodefinisce yahad, che in ebraico significa<br />

‘l’insieme’, ‘la comunità’”. 1<br />

Nel corso degli anni non sono<br />

mancate le controversie tra gli specialisti<br />

sull’identità di questa comunità<br />

ma, al giorno d’oggi, la grande<br />

maggioranza degli specialisti la<br />

identifica con gli esseni, 2 o, per esser<br />

più precisi, con i membri di un’ala<br />

radicale di questo movimento. 3<br />

Gli esseni costituivano, insieme ai<br />

farisei e ai sadducei, i tre principali<br />

gruppi religiosi in cui si dividevano<br />

i giudei dal secondo secolo avanti<br />

Cristo fino alla distruzione di Gerusalemme.<br />

4 Cercavano di vivere in<br />

stretto compimento <strong>della</strong> legge mosaica,<br />

attenendosi ancor più alla lettera<br />

di questa che gli stessi farisei.<br />

Secondo una corrente di autori, il<br />

suo nome deriva dal greco εσσηνοι (i<br />

devoti). Sebbene non siano menzionati<br />

col loro nome nelle Sacre Scritture,<br />

non ne mancano riferimenti in autori<br />

antichi come Plinio il Vecchio, Flavio<br />

Giuseppe e Filone di Alessandria.<br />

Gli esseni che abitavano a<br />

Qumran componevano una comunità<br />

maschile, celibataria, dalla vita<br />

austera e retta da una regola, simile,<br />

pertanto, ai monasteri cristiani sorti<br />

secoli più tardi. E, come riconosce<br />

la menzionata Pnina Shor, responsabile<br />

<strong>della</strong> conservazione dei manoscritti<br />

del Mar Morto, “la descrizione<br />

che Giuseppe fa degli esseni e di<br />

come essi vivevano è del tutto simile<br />

a quello che questo gruppo narra su<br />

se stesso”. 5<br />

L’insediamento di Qumran fu raso<br />

al suolo nell’anno 68, da una legione<br />

Romana. Tutto indica che gli esseni,<br />

di fronte all’irresistibile avanzata<br />

delle truppe imperiali, cercarono<br />

di mettere in salvo la loro biblioteca.<br />

All’inizio, i rotoli sono stati avvolti<br />

in tessuti e collocati in vasi di argilla<br />

ben tappati; alla fine, sono stati gettati<br />

nelle cavità <strong>della</strong> falesia, in fretta e<br />

furia e senza protezione alcuna.<br />

Osserva a questo riguardo il teologo<br />

luterano Joachim Jeremias: “I frati<br />

devono essere stati sterminati, fino<br />

all’ultimo, in quell’anno 68, poiché,<br />

se uno solo di loro ne fosse scampato,<br />

le grotte non avrebbero custodito,<br />

fino ai nostri giorni, il loro segreto”. 6<br />

Il “fenomeno Qumran”<br />

La scoperta dei manoscritti del<br />

Mar Morto ha provocato quello<br />

che il sacerdote gesuita J. R.<br />

Scheifler descrive come “fenomeno<br />

Qumran”: “una prodigiosa e<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 19<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 19 26/08/2010 11:00:02<br />

Getty Images/Dorling Kindersley


allarmante fecondità letteraria, soprattutto<br />

tra gli specialisti e un insolito<br />

interesse tra il grande pubblico,<br />

a volte con un certo sentore di snobismo<br />

e non senza una dose di insicurezza<br />

e inquietudine tra i fedeli”. 7<br />

Infatti, solo nei primi quindici anni<br />

dopo la scoperta dei manoscritti<br />

vennero pubblicati “più di tremila<br />

titoli, tra opere e articoli, oltre<br />

ad una <strong>rivista</strong> scientifica consacrata<br />

esclusivamente al tema”, aggiunge<br />

lo studioso gesuita.<br />

Il “fenomeno Qumran” non tardò<br />

neppure a travalicare i circoli<br />

scientifici per arrivare alle riviste di<br />

carattere generale. Nel corso di questi<br />

quasi sessant’anni dalla scoperta<br />

dei manoscritti, la stampa ha dedicato<br />

al tema fiumi di inchiostro e<br />

tonnellate di carta, occupando oggi<br />

anche un considerevole spazio nelle<br />

pagine web di internet.<br />

Quale la causa più profonda di<br />

questo “inusitato interesse”?<br />

Fedeltà delle versioni bibliche<br />

Prima che Gutenberg stampasse,<br />

nel 1455, la sua “Bibbia di 42 righe”,<br />

ogni esemplare delle Sacre Scritture<br />

era una trascrizione singola fatta da<br />

amanuensi. Ora, una volta che non<br />

sono conservati gli originali dei libri<br />

vetero e neotestamentari, qual è il<br />

grado di affidabilità di queste innumerevoli<br />

“copie di copie” realizzate<br />

nel corso di diciannove o più secoli<br />

da scrivani di indole e razze diverse?<br />

Fino alla scoperta del Mar Morto,<br />

i più antichi manoscritti contenenti<br />

la Bibbia completa erano il<br />

Codex Vaticanus (sec. IV), il Sinaiticus<br />

(sec. IV) e l’Alexandrinus (sec.<br />

V), tutti provenienti dalla Septuaginta.<br />

I primi testi masoretici – scritti<br />

in ebraico e includenti soltanto i libri<br />

accettati dalla religione giudaica<br />

– erano più recenti: tanto il Codex<br />

Leningradensis come l’Aleppo sono<br />

datati al secolo XI. Si conservavano<br />

anche frammenti di testi anteriori,<br />

il più antico di questi è un raro<br />

20 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

Gustavo Kralj<br />

Pnina Shor: “Quando i<br />

manoscritti sono stati<br />

trovati, si è verificato che<br />

l’esattezza delle traduzioni è<br />

realmente mirabile – questo è<br />

emozionante”.<br />

papiro del secolo secondo prima di<br />

Cristo, contenente solo il Decalogo<br />

e un passo del Deuteronomio.<br />

Ora, nel 1947, apparvero inaspettatamente<br />

nelle undici grotte del<br />

Qumran un gran numero di testi biblici<br />

copiati tra il II secolo a.C. e il<br />

I secolo dell’Era Cristiana che poterono<br />

rafforzare l’autenticità delle<br />

versioni <strong>della</strong> Sacra Scrittura oggi<br />

utilizzate dalla Chiesa o indicarne<br />

le imperfezioni. Inoltre, la maggior<br />

parte dei libri dell’Antico Testamento<br />

era stata copiata in ebraico o<br />

aramaico, il che permetteva di confrontarli<br />

con il testo greco <strong>della</strong> Septuaginta.<br />

Sono state queste le ragioni<br />

che hanno reso tanto attesa la pubblicazioni<br />

dei documenti del Mar<br />

Morto.<br />

Oggigiorno, essendo venuto alla<br />

luce l’ultimo volume <strong>della</strong> collezione<br />

con i manoscritti, 8 qualunque<br />

persona con conoscenza dell’ebraico,<br />

aramaico e greco può confrontare<br />

le differenti versioni e verificare<br />

che, nel corso dei secoli, le traduzioni<br />

hanno mantenuto un’impressionante<br />

fedeltà.<br />

Per questo la Dott.ssa Shor commenta<br />

che, attraverso i manoscritti<br />

del Mar Morto, si può constatare<br />

come le traduzioni greche e lati-<br />

ne <strong>della</strong> Sacra Scrittura si sono conservate<br />

fedeli agli originali ebraici.<br />

“Quando i manoscritti sono stati<br />

trovati, si è verificato che l’esattezza<br />

delle traduzioni è realmente mirabile<br />

– e questo è emozionante”. 9<br />

Al contrario, pertanto, di quello<br />

che alcuni prevedevano, i manoscritti<br />

di Qumran mostrano che i testi<br />

delle Sacre Scritture conservati<br />

dalla Chiesa Cattolica e proposti ai<br />

fedeli durante quasi venti secoli sono<br />

perfettamente affidabili, smontando<br />

certe ipotesi fantasiose sull’origine<br />

del Nuovo Testamento sorte<br />

cent’anni fa.<br />

Ipotesi fantasiose sui<br />

quattro Vangeli<br />

In effetti, certi esegeti degli inizi<br />

del secolo XX hanno voluto vedere<br />

nei libri del Nuovo Testamento<br />

opere tarde, distanti dalla realtà<br />

che narrano, influenzate dalla mitologia<br />

e filosofia greca. Ora, tale ipotesi<br />

si scontra con l’evidenza fornita<br />

dai manoscritti del Mar Morto.<br />

Molte delle espressioni e stili suppostamente<br />

ellenici delle redazioni<br />

neotestamentarie coincidono con<br />

espressioni e stili trovati in tali manoscritti,<br />

i più recenti dei quali, come<br />

abbiamo visto, risalgono all’anno<br />

68 d.C. Si dimostrava così che essi<br />

erano di uso corrente nella società<br />

giudaica dell’epoca di Gesù e, a fortiori,<br />

gli autori del Nuovo Testamento<br />

erano abituati a pensare e a parlare<br />

in ebraico o aramaico, e non in<br />

greco.<br />

Pur non essendo stato provato<br />

che ci siano tra i documenti di<br />

Qumran frammenti di scritti neotestamentari,<br />

10 tuttavia, “vari testichiave<br />

contengono informazioni,<br />

idee o un linguaggio molto simili a<br />

quelli trovati in certi passi dei Vangeli”,<br />

11 come anche nelle Lettere e<br />

negli Atti, sebbene non siano stati<br />

redatti da cristiani o per i cristiani.<br />

Per questo la Dott.ssa Shor dice<br />

che, in quei manoscritti, “si possono<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 20 26/08/2010 11:00:03


vedere le origini del Cristianesimo,<br />

insieme a testi biblici e altri testi giudaici.<br />

Si constata così l’origine comune<br />

delle due religioni”. 12<br />

Ora, è nel terzo blocco di manoscritti<br />

– il quale, come abbiamo visto,<br />

contiene testi dottrinali e disciplinari<br />

degli esseni – che troviamo<br />

alcuni elementi di maggior interesse<br />

per l’esegesi neotestamentaria.<br />

In questi documenti inediti pullulano<br />

numerose parole, frasi e descrizioni<br />

di fatti che riportano sorprendentemente<br />

a parole, frasi e fatti dei<br />

Vangeli e di alcune lettere di San Paolo:<br />

i “poveri di spirito”, la “giustificazione<br />

per la Fede”, lotta tra i “figli<br />

<strong>della</strong> luce” e i “figli delle tenebre”.<br />

Meritano di essere sottolineate<br />

due espressioni usate da San Luca:<br />

“sarà chiamato Figlio di Dio” (Lc 1,<br />

35) e “si chiamerà Figlio dell’Altissimo”<br />

(Lc 1, 32). Una generazione<br />

precedente di esegeti aveva tentato<br />

di ricercare l’origine di questi termini<br />

nel paganesimo ellenico, ma queste<br />

espressioni si trovano in un testo<br />

aramaico di Qumran, nel quale<br />

si legge chiaramente: “Sarà denominato<br />

figlio di Dio, e lo chiameranno<br />

figlio dell’Altissimo” (4Q246).<br />

Sembra, pertanto, che tali concetti<br />

si siano sviluppati in circoli giudaici,<br />

il che costituisce un’ulteriore<br />

prova del radicamen-<br />

to ebraico, e non ellenico, del Nuovo<br />

Testamento. 13<br />

Più impressionante ancora è stata<br />

la scoperta relativa alla risposta<br />

data dal Signore ai discepoli di San<br />

Giovanni Battista, che gli erano venuti<br />

a chiedere: “Sei Tu Colui che<br />

deve venire o dobbiamo attenderne<br />

un altro?” (Mt 11, 3; Lc 7, 20). Gesù<br />

rispose loro: “Andate e riferite a<br />

Giovanni ciò che voi udite e vedete:<br />

i ciechi recuperano la vista, gli storpi<br />

camminano, i lebbrosi sono guariti,<br />

i sordi riacquistano l’udito, i morti<br />

risuscitano, ai poveri è predicata la<br />

buona novella...” (Mt 11, 4-5; Lc 7,<br />

21-22).<br />

Queste parole di Nostro Signore<br />

alludono chiaramente a Isaia (35,<br />

5-6 e 61, 1). Tuttavia, in questo libro<br />

profetico non si parla di resurrezione<br />

dei morti. Ora, il frammento<br />

4Q521 di Qumran, riferendosi al<br />

Messia, afferma: “Infatti Egli guarirà<br />

coloro che sono criticamente feriti,<br />

Egli risusciterà i morti, Egli porterà<br />

buone novelle ai poveri”. 14<br />

Come commenta John J. Collins,<br />

l’impressionante somiglianza<br />

tra questo frammento e i citati passi<br />

dei Vangeli di San Matteo e San<br />

Luca permettono di giungere alla<br />

conclusione che Gesù “proclama il<br />

regno di Dio e col Suo ministero di<br />

guarigione ed esorcismo, prova che<br />

è presente; e aggiunge di esser unto<br />

e, dunque, qualificato per proclamare<br />

la buona novella. [Questo frammento]<br />

appoggia in modo significativo<br />

la tradizionale concezione che<br />

Gesù vedeva Se stesso come il Messia<br />

di Israele”. 15<br />

In totale, sono stati identificati<br />

più di 500 paralleli tra il linguaggio<br />

di Qumram e quello del Nuovo<br />

Testamento, molti dei quali senza<br />

precedenti nell’Antico Testamento.<br />

16 La fantasiosa ipotesi a proposito<br />

dell’origine ellenica degli scritti<br />

neotestamentari veniva, così, definitivamente<br />

scartata.<br />

Smentite completamente le ipotesi<br />

sensazionaliste e stravaganti<br />

Nel frattempo, l’origine comune<br />

giudaica delle letterature qumrânica<br />

e neotestamentaria, come pure<br />

le analogie indicate sopra, hanno<br />

portato a mettere nuovamente in<br />

dubbio l’autenticità delle narrazioni<br />

evangeliche, analizzandole ora sotto<br />

un altro punto di vista.<br />

Si voleva provare che il Cristianesimo<br />

nascente non portava nessuna<br />

novità; non era niente più che<br />

un prolungamento <strong>della</strong> comunità<br />

di Qumran, un mero plagio<br />

di questa. “Si vedeva,<br />

I manoscritti di Qumran mostrano che i testi delle Sacre Scritture conservati dalla Chiesa Cattolica e proposti ai<br />

fedeli durante quasi venti secoli sono perfettamente affidabili<br />

Pagine del “Codex Sinaiticus” - Freer & Sackler Gallery, Smithsonian Institution, Washington; Vangeli bizantini, sec. X -<br />

Smithsonian Institution, Washington; Bibbia di Gutenberg - Collezione privata, New York<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 21<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 21 26/08/2010 11:00:07<br />

Gustavo Kralj


Gustavo Kralj<br />

nel raggruppamento esseno, un predecessore<br />

<strong>della</strong> comunità cristiana,<br />

e addirittura la sua origine. Si pensava,<br />

in particolare, di aver incontrato<br />

nel Maestro di Giustizia un precursore<br />

di Gesù: si riteneva per certo<br />

che la setta avrebbe visto in lui il<br />

Messia, gli attribuiva una morte violenta,<br />

supponendo persino che egli<br />

fosse stato crocifisso e si parlava di<br />

fede nella sua resurrezione e nel suo<br />

ritorno”. 17<br />

Il Prof. Dupont-Sommer è giunto<br />

alla conclusione che le somiglianze<br />

tra la Religione Cristiana e la setta<br />

essena “costituiscono un insieme<br />

quasi allucinante”, aggiungendo: “In<br />

tutte le parti nelle quali i paralleli ci<br />

obbligano o invitano a pensare ad<br />

un plagio, il plagio è stato fatto dal<br />

Cristianesimo”. 18<br />

Alcuni hanno galoppato nelle loro<br />

ipotesi, guadagnandosi molta attenzione<br />

nei mezzi di comunicazione.<br />

Un periodicista americano, E.<br />

Wilson, pensa che il monastero di<br />

Qumran “sia probabilmente, più<br />

che Betlemme o Nazareth, la culla<br />

del Cristianesimo”. 19 E nel giornale<br />

russo Konsomolskaia Pravda, edizione<br />

del 9/1/1958 si legge che i Manoscritti<br />

del Mar Morto “hanno di-<br />

22 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

mostrato perentoriamente il carattere<br />

mitico di Mosè e di Gesù”. 20<br />

John Allegro, Barbara Thiering e<br />

Edmond Székely sono diventati nomi<br />

popolari nella letteratura sensazionalista<br />

per le loro ipotesi stravaganti,<br />

che avevano tutte la pretesa di<br />

appoggiarsi sui manoscritti del Mar<br />

Morto per ridurre il Cristianesimo<br />

a una setta pagana o gnostica, negando<br />

l’esistenza storica del Signore<br />

Gesù o attribuendoGli una vita eccentrica.<br />

21<br />

Ora, dopo la catalogazione finale<br />

delle pergamene e l’attuale stato<br />

di conoscenza del loro contenuto,<br />

non c’è più posto ormai per tesi<br />

bizzarre e fantasiose. A tale proposito,<br />

Vanderkam e Flint sono tassativi:<br />

“Dobbiamo mettere in chiaro<br />

che le teorie o approssimazioni descritte<br />

[fin qui] non sono appoggiate<br />

dagli specialisti delle pergamene del<br />

Mar Morto”. 22<br />

Differenze su punti essenziali<br />

Confutando le ipotesi anteriori,<br />

tutte basate sulle somiglianze tra<br />

testi esseni e testi cristiani, i manoscritti<br />

di Qumran dimostrano che<br />

vi sono differenze inconciliabili in<br />

punti fondamentali.<br />

Anche se ci sono<br />

molte somiglianze<br />

tra la lingua dei<br />

documenti del<br />

Nuovo Testamento<br />

e gli Esseni, ci sono<br />

anche inconciliabili<br />

differenze dottrinali<br />

A sinistra, “San Luca Evangelista” –<br />

Basilica di San Marco, Venezia; a destra,<br />

frammento 11Q14, appartenente al Libro<br />

<strong>della</strong> Guerra (fra 20 e 50 d.C.)<br />

Uno dei temi sui quali lo scontro<br />

è maggiore tra le concezioni cristiane<br />

e quelle di Qumran è quello<br />

<strong>della</strong> Legge di Mosè. Nella comunità<br />

del Mar Morto, la giustificazione<br />

per Legge ha un carattere intenso e<br />

la realizzazione <strong>della</strong> perfezione per<br />

mezzo <strong>della</strong> Legge veniva interpretata<br />

in un modo più stretto che tra<br />

gli stessi farisei.<br />

A Qumran, “la Legge è propriamente<br />

il messia, la salvezza”. 23 A<br />

causa di questo, secondo Scheifler,<br />

anche senza attribuire al Signore<br />

un atteggiamento polemico rispetto<br />

a quella comunità, sembra esserci<br />

un’allusione a Qumran nella risposta<br />

ai farisei che lo interrogavano<br />

sulla guarigione di sabato: “Ed ecco,<br />

c’era un uomo che aveva una mano<br />

inaridita, ed essi chiesero a Gesù:<br />

“Chi tra voi, avendo una pecora, se<br />

questa gli cade di sabato in una fossa,<br />

non l’afferra e la tira fuori? ” (Mt<br />

12, 10-13). “Le parole di Cristo sembrano<br />

supporre una pratica ammessa<br />

o di senso comune. Tuttavia, la<br />

setta di Qumran, più stretta nella casistica<br />

sabatica che gli stessi farisei,<br />

la proibivano espressamente”. 24<br />

Il punto più difficile da armonizzare<br />

tra il Cristianesimo e la dottrina<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 22 26/08/2010 11:00:09


di Qumran è quello dell’amore verso<br />

il nemico. Saranno state un riferimento<br />

diretto a loro le parole di<br />

Nostro Signore: “Avete inteso che<br />

fu detto: Amerai il tuo prossimo e<br />

odierai il tuo nemico, ma io vi dico...”<br />

(Mt 5, 43s)? Un buon numero<br />

di specialisti risponde affermativamente.<br />

25 Allo stesso modo, l’estensione<br />

data da Gesù al comandamento<br />

dell’amore al prossimo è<br />

estranea al pensiero <strong>della</strong> comunità<br />

di Qumran. Questa si afferrava<br />

ad un esclusivismo separatista e orgoglioso,<br />

considerando degno d’amore<br />

solo il suo selezionato gruppo,<br />

escludendo in modo assoluto i pagani<br />

e gran parte di Israele. Più che<br />

per i farisei, le tre parabole <strong>della</strong> misericordia<br />

(Lc 3, 3-32) e “l’anch’io<br />

non ti condanno”, diretto all’adultera,<br />

devono essersi ripercosse co-<br />

1 KRALJ, Gustavo Adolfo. Parole che<br />

hanno mutato il mondo. Intervista<br />

esclusiva con la Dott.ssa Pinna<br />

Shor. In. Araldi del Vangelo, sett.<br />

2009, n.77, pag.49.<br />

2 VANDERKAM, James; FLINT,<br />

Peter. The Meaning of the Dead<br />

Sea Scrolls. London-New York:<br />

T&T Clark International, 2002,<br />

pagg.239-252.<br />

3 SIEVERS, Joseph. Judaísmo y<br />

Cristianismo del siglo I a través<br />

de los Rollos del Mar Muerto. Testo<br />

<strong>della</strong> conferenza disponibile in<br />

www.sion.org.ar.<br />

4 JOSEPHUS, Flavius. Jewish Antiquities.<br />

London: Wordsworth, 2006,<br />

pag.549; JOSEPHUS, Flavius.<br />

The Jewish War. London: Penguin<br />

Books, 1981, pagg.133-137.<br />

5 KRALJ, op. cit., pag.49.<br />

6 JEREMIAS, Joachim. Estudos no<br />

Novo Testamento. Santo André:<br />

Academia Cristã, 2006, pag.409.<br />

7 SCHEIFLER, J.R. Así nacieron los<br />

Evangelios. Bilbao: Mensajero,<br />

1967, pag.231.<br />

me un qualcosa di insopportabile a<br />

Qumran. 26<br />

L’archeologia conferma<br />

il senno <strong>della</strong> Chiesa<br />

A causa del ritardo nella pubblicazione<br />

dei manoscritti del Mar<br />

Morto, già riferita sopra, si è sollevato<br />

ad un certo momento il sospetto<br />

che la Santa Sede stesse ponendo<br />

ostacoli a questo, per timore <strong>della</strong><br />

verità storica. In uno degli episodi<br />

più rocamboleschi, M. Baigent e<br />

R. Leigh hanno approfittato del clima<br />

creato per lanciare un libro con<br />

il folgorante titolo La menzogna dei<br />

rotoli del Mar Morto: Perché una dozzina<br />

di studiosi religiosi hanno cospirato<br />

per sopprimere il contenuto rivoluzionario<br />

dei rotoli del Mar Morto. 27<br />

Secondo i due autori, l’equipe di<br />

specialisti incaricati <strong>della</strong> pubblica-<br />

8 La collezione di 40 volumi, intitolata<br />

Discoveries in the Judaean Desert<br />

(Oxford University, www.oup.<br />

co.uk), è stata via via pubblicata<br />

nel corso degli anni. Il vol.39, pubblicato<br />

nel 2002, porta un’introduzione<br />

e note alla collezione completa.<br />

L’ultimo libro è venuto alla<br />

luce nel 2009.<br />

9 KRALJ, op. cit., pag.50.<br />

10 Non è stato neanche provato che<br />

non vi siano (VANDERKAM;<br />

FLINT, op. cit., pagg.311-320).<br />

Lasciamo volutamente da parte<br />

lo scrupoloso studio fatto dal<br />

papirologo gesuita spagnolo José<br />

O’Callaghan Martínez sul frammento<br />

7Q5, visto che, dal materiale<br />

disponibile fino al momento,<br />

non è possibile concludere contro<br />

o a favore delle sue ipotesi (Idem,<br />

pag.320).<br />

11 VANDERKAM; FLINT, op. cit.,<br />

pag.330.<br />

12 KRALJ, op. cit., pag.49.<br />

13 VANDERKAM; FLINT, op. cit.,<br />

pagg.334-336; SIEVERS, op. cit.,<br />

pag.6.<br />

14 Idem, pagg.332-334; Idem, p.7.<br />

zione si trovava sotto il controllo del<br />

Vaticano, il quale temeva di vedere<br />

il Cristianesimo minato dalle rivelazioni<br />

contenute nei riferiti manoscritti.<br />

Il libro è diventato un bestseller.<br />

Chi lo ha comprato è caduto<br />

in un vero imbroglio, poiché, come<br />

commentano Vanderkam e Flint,<br />

“ora che i testi sono a disposizione<br />

in forma di fotografia, trascrizioni<br />

e traduzioni, ci chiediamo che cosa<br />

può aver portato qualcuno a pensare<br />

che essi avrebbero causato un<br />

danno al Cristianesimo o che il Vaticano<br />

avrebbe avuto interesse – e anche<br />

il potere – ad eliminarli”. 28<br />

Al contrario di autori come questi,<br />

gli studiosi cristiani vedono nei<br />

manoscritti del Mar Morto un’inesauribile<br />

fonte di dati esegetici, un<br />

inestimabile strumento per il loro lavoro.<br />

<br />

15 COLLINS, John J., apud VAN-<br />

DERKAM; FLINT, op. cit.,<br />

pag.334.<br />

16 SCHEIFLER, op. cit., pag.251.<br />

17 JEREMIAS, op. cit., pag.417.<br />

18 DUPONT-SOMMER, André, apud<br />

SCHEIFLER, op. cit., pag.235.<br />

19 E. WILSON, apud SCHEIFLER,<br />

op. cit., pag.235.<br />

20 Giornale Konsomolskaia Pravda,<br />

apud JEREMIAS, op. cit., pag.417.<br />

21 VANDERKAM; FLINT, op. cit.,<br />

pagg.321-330.<br />

22 Idem, pag.330.<br />

23 SCHEIFLER, op. cit., pag.257.<br />

24 Idem, pag.259.<br />

25 Idem, pag.262.<br />

26 Idem, pag.265.<br />

27 BAIGENT, Michael; LEIGH, Richard.<br />

Dead Sea Scrolls Deception.<br />

New York: Touchstone Book, 1991.<br />

28 VANDERKAM; FLINT, op. cit.,<br />

pag.394.<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 23<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 23 26/08/2010 11:00:11


24 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

Attività estive<br />

Corso Estivo – Fatti storici presentati sotto forma di pezzi teatrali hanno dato vita alle esposizioni del simposio<br />

realizzato nel Seminario degli Araldi a Caieiras. Giovani araldi di diverse città hanno approfittato, così, durante i 15<br />

giorni di vacanza per arricchirsi dal punto di vista storico, culturale e spirituale.<br />

Curitiba – Dopo un corso preparatorio diretto da Don<br />

Isoldino José Quintão e Silva, EP, undici giovani hanno<br />

fatto la solenne consacrazione alla Madonna.<br />

Foz do Iguaçu – Giovani aspiranti hanno partecipato<br />

a conferenze sulle meraviglie <strong>della</strong> creazione ed hanno<br />

visitato il Parco degli Uccelli e le Cataratte dell’Iguaçu.<br />

Joinville – Genitori e figli hanno partecipato alla Festa Julina organizzata nella casa degli Araldi. Iniziata con la<br />

Santa Messa, celebrata da Don Santiago Canals Coma, EP, la programmazione è stata animata da lotterie, giochi,<br />

falò e piatti tipici, in un ambiente di gioia e piacevole convivio.<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 24 26/08/2010 11:00:24


IX Congresso del<br />

settore femminile<br />

al 15 al 18 luglio, suore <strong>della</strong> Società Regina<br />

Virginum hanno realizzato un incontro per<br />

novizie e aspiranti provenienti da varie città del<br />

Brasile e da altri paesi.<br />

Il congresso si è tenuto nella loro Casa Generalizia<br />

situata nella Serra da Cantareira e ha avuto<br />

come tema: “Dove trovare la vera felicità?” Messe,<br />

teatri, conferenze, momenti di preghiera davanti a<br />

Gesù Sacramentato, come pure animate conversazioni,<br />

hanno formato la programmazione.<br />

VII Congresso dei Cooperatori<br />

Dal 23 al 25 luglio, nelle dipendenze del Seminario degli Araldi<br />

del Vangelo, a Caieiras, Brasile, più di 700 cooperatori<br />

provenienti da Europa, Asia, Africa e vari paesi d’America – oltre<br />

a rappresentanti di 13 stati brasiliani – hanno vissuto giornate<br />

di intensa condivisione e riflessione spirituale allo scopo di addentrarsi<br />

maggiormente nel carisma dell’Istituzione.<br />

La recita del Rosario e l’Adorazione del Santissimo Sacramento<br />

erano gli atti iniziali di ogni giornata (foto 4). A seguire,<br />

si svolgevano animate conferenze arricchite da rappresentazioni<br />

teatrali (foto 1), circoli di studio (foto 3) e altre attività. Anche<br />

le refezioni erano occasione per coltivare amicizie e stringere<br />

relazioni con cooperatori di altre città e paesi (foto 2).<br />

In una delle solenni Celebrazioni Eucaristiche, 25 nuovi<br />

membri hanno ricevuto dalle mani del sacerdote la tunica che<br />

distingue i cooperatori degli Araldi.<br />

D<br />

1 2<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 25<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 25 26/08/2010 11:00:32<br />

3<br />

4


N<br />

26 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

Ad Aguascalientes, ar<br />

Anno Sacerdotale – La Statua Pellegrina è stata condotta dal clero in processione fino alla Chiesa del Sacro<br />

Cuore di Gesù, dove è stata commemorata la chiusura dell’Anno Sacerdotale.<br />

Consacrazione – Mons. José Maria de la Torre Martín ha consacrato la diocesi al Cuore Immacolato di Maria in un<br />

atto solenne nella cattedrale.<br />

ei giorni che vanno dall’8 al 13 giugno, missionari araldi<br />

hanno realizzato un pellegrinaggio con la statua <strong>della</strong><br />

Madonna di Fatima nella città di Aguascalientes, nello stato<br />

messicano omonimo. La statua è stata ricevuta nella cattedrale<br />

dal Vescovo, Mons. José Maria de la Torre Martín, che<br />

dopo la solenne incoronazione <strong>della</strong> statua, ha consacrato il<br />

clero e la diocesi al Cuore Immacolato di Maria.<br />

Parrocchie, collegi, case religiose, abitazioni, un ospedale<br />

e un asilo sono stati visitati dalla Madonna. Nella Parrocchia<br />

di San José de los Pocitos, i fedeli hanno ricevuto la visita<br />

<strong>della</strong> Statua Pellegrina con molto fervore; la chiesa è<br />

stata molto frequentata fino al termine <strong>della</strong> visita al paese.<br />

Interviste – Il pellegrinaggio è stato annunciato alla<br />

radio-cavo Messicana (foto sopra) e nella Radio Gruppo,<br />

come pure nel programma televisivo “Mi Ciudad”.<br />

Si sono effettuate processioni, catechesi, recita del Rosario<br />

e, alla fine, il parroco ha celebrato la Santa Messa.<br />

In una delle giornate, missionari araldi hanno condotto la<br />

statua alla città di Calvillo, che ha accolto l’illustre visitatrice<br />

processionalmente fino alla Parrocchia del Signore del Salitre.<br />

Ci sono state la Messa, la catechesi sul messaggio di Fatima<br />

e la consegna di Icone del Cuore Immacolato di Maria.<br />

L’ultimo giorno, ad Aguascalientes, la Statua Pellegrina<br />

è stata ricevuta nel Santuario <strong>della</strong> Madonna di Guadalupe,<br />

dove migliaia di fedeli hanno venerato la Vergine di Fatima,<br />

formando estese file. “Non ho mai visto tanta gente”,<br />

ha detto un impiegato che lavora da 20 anni nel santuario.<br />

Oratori – Sono stati formati undici gruppi di preghiera a<br />

Calvillo e nove nel villaggio di Ojocaliente. Al momento ve<br />

ne sono 31 nella città.<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 26 26/08/2010 11:00:38


s, ardenti devoti di Maria<br />

Collegi – Direttori, professori e alunni di vari collegi hanno animato momenti di preghiera davanti alla Statua<br />

Pellegrina. Tra i collegi visitati, vi sono quello dei Monaci Maristi (sinistra) e il Collegio Speranza (destra).<br />

Parrocchie e chiese – Pietà e fervore hanno contrassegnato le visite <strong>della</strong> Statua Pellegrina alle parrocchie di<br />

Aguascalientes e Calvillo, accompagnate in varie occasioni dai Cavalieri di Colombo (a sinistra, nel Santuario <strong>della</strong><br />

Madonna di Guadalupe; al centro, nella cattedrale; e a destra, nella Parrocchia delle Tre Ave Marie).<br />

Malati – La statua ha visitato gli infermi dell’Ospedale<br />

Miguel Hidalgo e poi è stata venerata dal direttore,<br />

medici e funzionari.<br />

Anziani – A Calvillo, i degenti <strong>della</strong> Casa di Riposo<br />

per Anziani San Giuseppe hanno avuto l’opportunità di<br />

pregare davanti alla statua <strong>della</strong> Vergine di Fatima.<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 27<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 27 26/08/2010 11:00:45


Stati Uniti – Le parrocchie di Waltham (MA) e<br />

Rahway (NJ) hanno ricevuto con entusiasmo la Statua<br />

Pellegrina <strong>della</strong> Madonna di Fatima.<br />

28 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

Singapore – Araldi hanno portato la Statua Pellegrina<br />

in diverse case, promuovendo la devozione mariana e<br />

la recita del Rosario in famiglia.<br />

Costa Rica – La statua del Cuore Immacolato di Maria ha visitato l’Ospedale Nazionale di Niños, a San José. Dopo<br />

essere stata incoronata dal direttore, Dott. Rodolfo Hernandéz Gómez, gli araldi l’hanno condotta presso gli allettati,<br />

accompagnati dal cappellano, Don Juan Carlos Moreno.<br />

Ecuador – Araldi hanno visitato, a Quito, l’Istituto Speciale Mariana de Jesús, per bambini con deficencia visiva o<br />

uditiva. La materna presenza <strong>della</strong> statua di Maria è stata di grande consolazione per quei piccoli.<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 28 26/08/2010 11:00:53


G<br />

Mons. Francesco<br />

Coccopalmerio visita gli Araldi<br />

1 2 3<br />

li Araldi del Vangelo hanno avuto l’inattesa gioia di<br />

ricevere la visita di Mons. Francesco Coccopalmerio,<br />

Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi,<br />

accompagnato dal Sottosegretario dello stesso dicastero,<br />

Mons. José Aparecido Gonçalves de Almeida.<br />

Venuto in Brasile in occasione del 4º Colloquio Latinoamericano<br />

di Diritto Canonico, Mons. Coccopalmerio ha<br />

voluto conoscere personalmente e celebrare l’Eucaristia nel<br />

Seminario dell’Associazione (foto 1 e 2) e nella Casa Generalizia<br />

<strong>della</strong> Società Regina Virginum (foto 3 e 4). Nelle sue<br />

omelie, il Prelato ha sollecitato gli araldi presenti ad annunciare<br />

al mondo il “tesoro” del Vangelo ed ha chiesto orazioni<br />

per l’importante lavoro realizzato dal suo dicastero.<br />

Mons. José Aparecido, Mons. Coccopalmerio e<br />

Don Alex Brito, EP<br />

Brasile – Araldi hanno reso solenne, con canti e strumenti musicali, l’omaggio prestato a Mons. Irineu Roque<br />

Scherer dal Consiglio degli Assessori <strong>della</strong> città di Joinville, alla presenza di diverse autorità e movimenti cattolici.<br />

Per il suo significativo operato tra la popolazione, gli è stato concesso il titolo di Cittadino Onorario.<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 29<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 29 26/08/2010 11:01:00<br />

4


30 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

SAN ROBERTO BELLARMINO, SJ<br />

Un gesuita<br />

vestito di porpora<br />

La sua fede viva e la profonda saggezza sono state di incalcolabile<br />

valore per la Chiesa. Se parte considerevole dell’Austria e <strong>della</strong><br />

Germania ancor oggi continua ad essere cattolica, questo si deve, in<br />

buona misura, all’apostolato di questo figlio di Sant’Ignazio.<br />

Nonostante nel suo testamento<br />

egli avesse dato disposizione<br />

che i suoi funerali<br />

fossero sobri, come<br />

conveniva a un membro <strong>della</strong> Compagnia<br />

di Gesù, Papa Gregorio XV volle<br />

dare grande solennità alle esequie di<br />

quel Cardinale che tanto bene aveva<br />

fatto alla Chiesa di Cristo.<br />

Rivestito <strong>della</strong> porpora ricevuta<br />

22 anni prima, il corpo di Sua Eminenza<br />

fu vegliato nella Chiesa <strong>della</strong><br />

Casa Professa dei Gesuiti, dove<br />

il popolo si era raccolto per prestargli<br />

l’ultimo omaggio. Fu necessario<br />

ricorrere ad una protezione al fine<br />

di evitare l’indiscreta devozione dei<br />

presenti.<br />

Tutto il Sacro Collegio partecipò<br />

agli uffici, ed il registro del Concistoro<br />

redasse l’atto <strong>della</strong> sua morte<br />

nei seguenti termini: “Questa mattina,<br />

17 settembre 1621, all’ora duodecima,<br />

il Reverendissimo Signor<br />

Bellarmino, Cardinale Presbitero,<br />

di Montepulciano, passò da questa<br />

regione di morte alla casa dei vivi.<br />

Era un uomo notabilissimo, teologo<br />

eminente, intrepido difensore <strong>della</strong><br />

Fede Cattolica, martello degli eretici,<br />

pietoso, prudente ed umile, come<br />

caritatevole verso i poveri. Il Sacro<br />

Collegio e tutta la Corte Romana<br />

furono scossi e piansero vivamente<br />

la morte di un tale grande uomo”. 1<br />

Parole brevi e significative, cariche<br />

del sapore dell’epoca, sintetizzano<br />

molto bene il sentimento del popolo<br />

romano nei confronti di questo<br />

Cardinale di cui affermavano, vedendolo<br />

passare: “Ecco il santo!”<br />

Precoce nello studio e<br />

nella predicazione<br />

Suor Clara Isabel Morazzani Arráiz, EP<br />

Roberto Francesco Romolo Bellarmino<br />

nacque a Montepulciano, in<br />

Toscana, il 4 ottobre 1542. Suo padre,<br />

Vincenzo Bellarmino, un nobile<br />

decaduto, aveva occupato per molti<br />

anni la carica di governatore <strong>della</strong><br />

città. La madre, Cinzia Cervini,<br />

era sorella del futuro Papa Marcello<br />

II che governò la Chiesa per soli 22<br />

giorni, nell’aprile del 1555.<br />

Fin da piccolo si applicò negli<br />

studi, apprendendo con facilità tutto<br />

ciò a cui si dedicava, compresa la<br />

musica. Ma lo incantava anche fa-<br />

re visita al Santissimo Sacramento<br />

e, malgrado la tenera età, osservava<br />

i digiuni d’Avvento e di Quaresima.<br />

Incontro con la vocazione religiosa<br />

A quattordici anni entrò nel collegio<br />

<strong>della</strong> Compagnia di Gesù, dove<br />

cominciò a mettersi in luce la sua vocazione<br />

di grande predicatore e polemista.<br />

Un piccolo episodio dell’epoca<br />

illustra questa inclinazione.<br />

Si sparsero per la città voci calunniose<br />

sulla qualità dell’insegnamento<br />

impartito in questo collegio che provocarono<br />

l’indignazione di Roberto.<br />

Per finirla una volta per tutte con<br />

tali voci, prese alcuni dei suoi compagni<br />

e sfidò in un dibattito pubblico<br />

i migliori alunni delle altre istituzioni<br />

scolastiche. Nel giorno fissato,<br />

gli toccò fare il discorso di apertura,<br />

nella sala del municipio, dove si svolgeva<br />

l’evento. La vittoria degli studenti<br />

Gesuiti fu schiacciante!<br />

Dotato di scioltezza nel linguaggio,<br />

ragionamento metodico e logico,<br />

e, soprattutto, pietà sincera,<br />

il giovane santo cominciò ad esser<br />

invitato a predicare in ritiri e altri<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 30 26/08/2010 11:01:03


eventi. Il successo gli batteva<br />

alle porte. Essendo, inoltre, nipote<br />

di un Papa, sebbene di regno<br />

effimero, crescevano nel<br />

padre le speranze di vederlo<br />

risollevare il nome <strong>della</strong> famiglia,<br />

magari come illustre membro<br />

<strong>della</strong> corte pontificia...<br />

Tuttavia, Roberto misurava<br />

bene i pericoli <strong>della</strong> dorata<br />

ascesa che si presentava davanti<br />

a sè: “Passando molto tempo<br />

a pensare alla dignità a cui<br />

avrei potuto aspirare, ho riflettuto<br />

in modo insistente sul carattere<br />

effimero delle cose temporali.<br />

Impressionato da questi<br />

sentimenti, sono arrivato al<br />

punto di concepire un sentimento<br />

di orrore per questa vita<br />

e ho deciso di cercare un ordine<br />

religioso in cui non ci fosse<br />

il pericolo di tali dignità”. 2<br />

Prese, allora, la decisione di<br />

farsi gesuita.<br />

Primi anni nella<br />

Compagnia di Gesù<br />

Vinte le resistenze paterne e dopo<br />

un anno di prova nella sua città<br />

natale, fu trasferito a Roma, dove<br />

fece i voti di devozione nella Compagnia<br />

e cominciò a studiare filosofia<br />

nel Collegio Romano.<br />

Malgrado fosse di costituzione<br />

debole e malaticcia, la sua intelligenza<br />

era acutissima. Possedeva,<br />

inoltre, una memoria talmente privilegiata<br />

che gli era sufficiente una<br />

semplice lettura per tenere a mente<br />

il contenuto di un libro. Così, i suoi<br />

successi scolastici furono notevoli.<br />

Nella difesa <strong>della</strong> sua tesi di filosofia<br />

si distinse per la sicurezza e la chiarezza<br />

di ragionamento con cui espose<br />

l’argomento e rispose alle obiezioni<br />

fatte. Questo gli valse l’incarico di<br />

professore di Lettere nel Collegio di<br />

Firenze, malgrado i suoi 21 anni.<br />

Oltre all’insegnamento, ricevette<br />

anche l’incombenza di predicare<br />

le domeniche e i giorni santi davan-<br />

Gustavo Kralj<br />

Il fecondo operato di San Roberto Bellarmino<br />

nella Città Eterna fece innevitabile la sua<br />

nomina a Cardinale<br />

“San Roberto Bellarmino” -<br />

Chiesa Sant’Ignazio di Loyola, Roma<br />

ti a prelati ed ecclesiastici, come pure<br />

davanti al fior fiore dell’ambiente<br />

intellettuale <strong>della</strong> città. Gli illustri<br />

ascoltatori ammiravano, più che la<br />

sua eloquenza, il fatto che praticasse<br />

in modo coerente tutto quello che<br />

predicava loro nei sermoni.<br />

Dodici mesi dopo, il giovane Roberto<br />

fu inviato come professore di<br />

retorica a Mondovì, dove rimase per<br />

tre anni. Ascoltando qui una delle<br />

sue prediche, il padre provinciale<br />

lo indirizzò a Padova, per gli studi<br />

di Teologia in modo che ricevesse gli<br />

ordini maggiori.<br />

Visti i rapidi progressi, San Francesco<br />

di Borgia, allora Superiore<br />

Generale, decise il suo trasferimento<br />

a Lovanio, dove necessitavano<br />

uomini di talento per difendere<br />

il “Deposito <strong>della</strong> Fede”, fortemente<br />

messo in discussione in quell’epoca<br />

dagli intellettuali luterani.<br />

Esimio predicatore, sebbene<br />

ancora senza stola<br />

Situata a meno di venti chilometri<br />

da Bruxelles – vicina, pertanto, a<br />

vari Stati che avevano aderito<br />

alle tesi di Lutero –, l’Università<br />

di Lovanio era un baluardo<br />

<strong>della</strong> vera dottrina. Qui Roberto<br />

era giunto per rimanerci due<br />

anni, i quali si trasformarono<br />

in sette, secondo la previsione<br />

che egli stesso aveva fatto.<br />

Piccolo di statura, il giovane<br />

gesuita era un gigante sul pulpito.<br />

Le domeniche, predicava<br />

in latino nella chiesa dell’ateneo,<br />

stracolma di un pubblico<br />

abituato ad ascoltare con spirito<br />

critico i più dotti predicatori.<br />

Preziosi furono i frutti di questi<br />

sermoni: cattolici esitanti venivano<br />

confermati nella Fede,<br />

numerosi giovani si consacravano<br />

al servizio di Dio, molti protestanti<br />

si convertivano. Non<br />

mancavano tra loro quelli che,<br />

venuti dall’Olanda o dall’Inghilterra<br />

per ascoltarlo e confutargli<br />

gli argomenti, ritornavano ravveduti.<br />

A Gante, il 25 marzo 1570, Roberto<br />

ricevette il presbiterato.<br />

Il periodo più fecondo<br />

<strong>della</strong> sua vita<br />

Combattute polemiche segnavano<br />

l’epoca. I problemi sollevati dai protestanti<br />

indussero padre Bellarmino<br />

a studiare l’ebraico, in modo da acquisire<br />

una sicurezza esegetica ancora<br />

maggiore. Giunse a comporre, per<br />

suo uso personale, una grammatica<br />

di questa lingua, che alla fine fu di<br />

grande aiuto anche per i suoi alunni.<br />

San Roberto studiò ancora con<br />

tenacia i Padri <strong>della</strong> Chiesa, i Dottori,<br />

i Papi, i Concili e la Storia <strong>della</strong><br />

Chiesa. Si procurò, in tal modo,<br />

i mezzi per assicurare una forma di<br />

insegnamento solida, orientata verso<br />

un genere di apologetica nella<br />

quale gli errori erano sempre impugnati<br />

con rispetto e prudenza.<br />

Fu il periodo più fecondo <strong>della</strong><br />

sua vita. Le principali università<br />

d’Europa, inclusa quella di Parigi,<br />

se lo disputavano come professore di<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 31<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 31 26/08/2010 11:01:03


Teologia. Persino San Carlo Borromeo<br />

giunse a sollecitarlo per Milano.<br />

A solo 30 anni di età, affrontava immense<br />

responsabilità pastorali ed accademiche,<br />

che svolgeva con virtù e<br />

talento. Questo portò i superiori ad<br />

anticipare la sua professione solenne.<br />

Controversie: la “Summa”<br />

di Bellarmino<br />

Qualche tempo dopo, la Santa<br />

Obbedienza lo fece ritornare alla<br />

Città Eterna. Gregorio XIII aveva<br />

fondato nel Collegio Romano<br />

una cattedra di apologetica chiamata<br />

Controversie, con l’obiettivo<br />

di insegnare la vera dottrina contro<br />

gli errori che pullulavano nei centri<br />

universitari di allora. San Roberto<br />

ne assunse l’incarico per dodici anni,<br />

durante i quali confutò innanzitutto<br />

le obiezioni dei protestanti. I suoi<br />

insegnamenti durante questo lungo<br />

periodo furono compilati, su ordine<br />

dei suoi superiori, nella monumentale<br />

opera Controversie.<br />

Considerata la “Summa” di Bellarmino,<br />

essa fu accolta con grande<br />

entusiasmo e tradotta in quasi tutte<br />

le lingue europee. San Francesco di<br />

Sales, il grande Vescovo di Ginevra,<br />

affermò di aver predicato per cinque<br />

anni contro i calvinisti a Chablais,<br />

usando soltanto la Bibbia e le Controversie<br />

di Bellarmino.<br />

Persino i protestanti diedero testimonianza<br />

dell’efficacia e valore di<br />

quest’opera. Guiène riconobbe che<br />

il santo gesuita, da solo, valeva per<br />

tutti i dottori cattolici. Bayle confessò<br />

che non c’era stato nessun autore<br />

che avesse sostenuto meglio la causa<br />

<strong>della</strong> Chiesa. Rimase celebre la confidenza<br />

del successore di Calvino,<br />

Teodoro di Beza che, sfogandosi con<br />

i suoi amici, batté con la mano sulle<br />

Controversie: “Ecco il libro che ci ha<br />

fatto perdere”. 3<br />

Così, la fede viva e la profonda saggezza<br />

del Santo, come pure il suo metodo<br />

tomista di argomentare – che cominciava<br />

sempre con l’esporre con<br />

32 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

imparzialità le ragioni e gli argomenti<br />

presentati dalla parte contraria – furono<br />

di incalcolabile valore per la difesa<br />

<strong>della</strong> Chiesa. Se la maggior parte<br />

dell’Austria e quasi un terzo <strong>della</strong><br />

Germania ancor oggi permangono<br />

cattolici, possiamo affermare che questo<br />

si deve, in buona misura, all’apostolato<br />

di San Roberto Bellarmino.<br />

Gustavo Kralj<br />

Il Cardinale Bellarmino fu<br />

confessore di San Luigi Gonzaga,<br />

che lo ammirava come un Angelo<br />

Mosaico <strong>della</strong> Chiesa di Sant’Ignazio di<br />

Loyola, Roma<br />

“‘Oh! Se sapeste quanti figli avete<br />

restituito a Cristo!’, gli scriveva il<br />

Duca Guglielmo di Baviera, quando<br />

gli chiese licenza di tradurre le ‘Controversie’”.<br />

4<br />

Amicizia e ammirazione tra santi<br />

In quel periodo perturbato per la<br />

Chiesa, molti furono i Gesuiti che<br />

praticarono la virtù in grado eroico,<br />

meritando di essere elevati all’onore<br />

degli altari. Con alcuni di loro San<br />

Roberto ebbe un rapporto più stretto.<br />

Mentre era direttore spirituale del<br />

Collegio Romano, fu confessore di San<br />

Luigi Gonzaga, che lo ammirava come<br />

un Angelo. Costui diceva che, da parte<br />

sua, non aveva mai avuto a che fare<br />

con un’anima tanto pura e delicata<br />

quanto quella di questo giovane.<br />

Più tardi, durante una visita come<br />

provinciale al collegio di Lecce, avrebbe<br />

conosciuto San Bernardino Realino.<br />

Quando i due Gesuiti si incontrarono,<br />

caddero in ginocchio, uno davanti<br />

all’altro e si abbracciarono. “Un<br />

grande santo ci ha lasciato” 5 — disse<br />

San Bernardino quando il superiore<br />

partì. Entrambi Gesuiti, uniti a partire<br />

da quel momento da un’amicizia tutta<br />

soprannaturale, si veneravano vicendevolmente<br />

come santi.<br />

Cardinale in nome <strong>della</strong><br />

Santa Obbedienza<br />

Il fecondo operato di San Roberto<br />

Bellarmino nella Città Eterna<br />

non era circoscritta al Collegio Romano,<br />

di cui sarebbe diventato, nel<br />

1592, Rettore. Tra gli altri incarichi,<br />

fu teologo di Papa Clemente VIII,<br />

consultore del Santo Ufficio e teologo<br />

<strong>della</strong> Penitenzieria Apostolica.<br />

Fece anche parte <strong>della</strong> commissione<br />

incaricata di preparare l’edizione<br />

clementina <strong>della</strong> Vulgata, <strong>versione</strong><br />

ufficiale <strong>della</strong> Bibbia per il rito latino<br />

fino al 1979, quando venne sostituita<br />

dalla Neovulgata.<br />

La sua nomina a Cardinale era<br />

inevitabile. Egli, però, si rifiutava di<br />

accettare l’incarico, allegando l’incompatibilità<br />

con i suoi voti. Ma Papa<br />

Clemente VIII lo obbligò ad accettare<br />

in nome <strong>della</strong> Santa Obbedienza,<br />

affermando: “Noi la eleggiamo<br />

perché non esiste nella Chiesa di<br />

Dio un altro che la equipari in scienza<br />

e saggezza”. 6<br />

Con lo stesso spirito religioso, disinteresse<br />

e abnegazione che lo caratterizzarono<br />

fino a quel momento,<br />

si dedicò ai lavori, molte volte spinosi,<br />

richiesti ai prelati romani. Ma nel<br />

1602, Clemente VIII lo liberò dal<br />

pesante incarico nominandolo Arcivescovo<br />

di Capua, conferendogli<br />

egli stesso l’ordinazione episcopale.<br />

A capo dell’Arcidiocesi di Capua<br />

Godendo già in vita di fama di santità,<br />

il Cardinale Bellarmino fu ricevuto<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 32 26/08/2010 11:01:04


nella cattedrale con grande pompa ed<br />

enorme concorso di fedeli, che lo toccavano<br />

con medaglie e corone.<br />

Il suo governo cominciò con<br />

una riforma generale del clero. Ebbe<br />

colloqui in particolare con ogni<br />

presbitero, usando bontà e fermezza<br />

evangelica verso i traviati. Si manifestava<br />

disposto a perdonare i più<br />

gravi peccati ai pentiti, ma manteneva<br />

una inflessibilità completa verso i<br />

recalcitranti: aut vitam aut habitum –<br />

o cambiamento di vita o di abito.<br />

Nella cattedrale, diede nuova vita<br />

al coro, partecipando egli stesso alla<br />

recita dell’ Ufficio. Si dedicò con frequenza<br />

alla predicazione, come era<br />

suo costume, usando questo mezzo<br />

per convertire le anime. Visitò anche<br />

tutto il territorio dell’arcidiocesi, stimolando<br />

la pietà dei fedeli e aiutando<br />

a ricostruire i conventi decadenti.<br />

Ma da buon figlio di Sant’Ignazio,<br />

dava particolare importanza alla formazione:<br />

egli stesso insegnava il Catechismo<br />

nelle parrocchie e nella cattedrale,<br />

la domenica.<br />

Fra tutte queste occupazioni, la<br />

sua vita spirituale era un capolavoro<br />

di serenità. Riusciva ad organizzare<br />

il suo tempo in modo da trovare momenti<br />

per pensare, meditare, pregare,<br />

studiare, scrivere, senza trascurare<br />

gli obblighi verso il suo gregge. Al<br />

contrario, era dal raccoglimento e<br />

dall’orazione che prendeva le forze<br />

per l’azione pastorale.<br />

Che bella illustrazione <strong>della</strong> tesi<br />

di Mons. Chautard: l’apostolato è il<br />

traboccamento <strong>della</strong> vita interiore!<br />

Elezione del nuovo Papa<br />

Alla morte di Clemente VIII, il<br />

Cardinale Bellarmino fece ritorno a<br />

Roma per partecipare ad un Conclave,<br />

per la prima volta. Il papa eletto fu Leone<br />

XI, morto meno di un mese dopo.<br />

Nel secondo Conclave, San Roberto<br />

giunse ad avere un buon numero<br />

di voti. Ma, così come aveva<br />

rifiutato gli onori di Cardinale, rivela<br />

nella sua Autobiografia di aver<br />

chiesto a Dio in quei giorni che fosse<br />

scelto qualcuno di più adatto, pregando<br />

con insistenza: “Dal Papato,<br />

liberami, Signore!”. 7<br />

Eletto Paolo V, costui lo volle<br />

presso di sé, e gli fece lasciare definitivamente<br />

l’Arcidiocesi di Capua.<br />

Altri sedici anni avrebbe trascorso a<br />

Roma, svolgendo i più alti incarichi<br />

al servizio <strong>della</strong> Santa Sede e intervenendo<br />

nelle questioni più importanti,<br />

per la cui soluzione il suo parere<br />

esercitava un’influenza decisiva.<br />

Serenità nella vita e nella morte<br />

Sentendo la morte approssimarsi,<br />

San Roberto chiese a Papa Gregorio<br />

XV recentemente eletto la dispensa<br />

da tutti i suoi incarichi nella Curia e<br />

si ritirò nel Noviziato di Sant’Andrea,<br />

al Quirinale, al fine di “aspettare il<br />

Signore”, come era solito dire.<br />

Questi giunse il 17 settembre<br />

1621. Dopo una breve malattia, avendo<br />

ricevuto la visita di molte persone<br />

illustri – compreso lo stesso Papa<br />

–, che gli chiedevano un ultimo consiglio<br />

o una benedizione, lasciò questa<br />

terra con una serenissima morte.<br />

Pio XI lo canonizzò il 29 giugno<br />

1930, e lo dichiarò Dottore <strong>della</strong><br />

Chiesa l’anno seguente. Colui che,<br />

durante la vita, con tanto impegno<br />

era fuggito da onori e dignità, diventava<br />

così l’unico gesuita iscritto nella<br />

lista dei santi come Cardinale e come<br />

Vescovo. <br />

1 MENDES, SJ, Rodrigues. O Santo<br />

Cardial Roberto Belarmino. Porto:<br />

Apostolado de Imprensa, 1930,<br />

pagg.66-67.<br />

2 IPARRAGUIRRE, SJ, Ignacio. San<br />

Roberto Belarmino. In: ECHE-<br />

VERRÍA, Lamberto de; LLOR-<br />

CA, Bernardino; BETES, José L.<br />

R. (Org.). Año Cristiano. Madrid:<br />

BAC, 2005, vol.IX, pag.479.<br />

3 MENDES, SJ, op. cit., pag.23.<br />

4 VASCONCELLOS, Roberto de.<br />

Biografia de São Roberto Belarmino.<br />

In: SÃO ROBERTO BEL-<br />

LARMINO. Elevação da mente a<br />

Deus pelos degraus das coisas criadas.<br />

São Paulo: Paulinas, 1955,<br />

pag.12.<br />

5 ECHANIZ, SJ, Ignacio. Paixão e<br />

Glória. História da Companhia de<br />

Jesus em corpo e alma. São Paulo:<br />

Loyola, 2006, tomo II, pag.23.<br />

6 IPARRAGUIRRE, SJ, op. cit.,<br />

pag.481.<br />

7 PEPE, Enrico. Martiri e santi del calendario<br />

romano. Roma: Città Nuova,<br />

2006, pag.546.<br />

Sentendo la morte approssimarsi, San Roberto chiese la dispensa da<br />

tutti i suoi incarichi nella Curia e si ritirò nel Noviziato di Sant’Andrea, al<br />

Quirinale, al fine di “aspettare il Signore”<br />

Altare con i resti mortali di San Roberto nella Chiesa di Sant’Ignazio, Roma<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 33<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 33 26/08/2010 11:01:05<br />

Gustavo Kralj


PREFAZIONE ALLA TESI DI DOTTORATO DI MONS. JOÃO SCOGNAMIGLIO CLÁ DIAS, EP<br />

Gli uomini di fede<br />

mutano i destini <strong>della</strong><br />

Pensando ad una prefazione<br />

a quest’opera, non<br />

mi vengono in mente, innanzitutto,considerazioni<br />

di carattere accademico, in linea<br />

con la natura <strong>della</strong> tesi di dottorato<br />

che chiude – La genesi e lo sviluppo<br />

del movimento degli Araldi del Vangelo<br />

e il suo riconoscimento canonico –,<br />

ma piuttosto il desiderio di condividere<br />

con il lettore una serie di riflessioni<br />

che l’evocazione dell’autore,<br />

Mons. João Scognamiglio Clá Dias,<br />

EP, e del movimento da lui fondato<br />

mi traggono allo spirito, frutto <strong>della</strong><br />

stima che la convivenza con questa<br />

realtà ecclesiale ha fatto affiorare<br />

in me.<br />

34 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

Storia<br />

Ogni carisma è un nuovo astro del grandioso firmamento <strong>della</strong><br />

Santa Madre Chiesa, e ottiene tutto il suo pieno splendore quando<br />

mostrato in una realtà ecclesiale vera, viva, fortemente ancorata in<br />

un’autentica spiritualità.<br />

Soluzioni impreviste a problemi<br />

apparentemente insolubili<br />

Il Divino Spirito Santo, fin dal<br />

santo scandalo dell’ebrietà di Pentecoste,<br />

non ha cessato di sorprendere<br />

il mondo e la Chiesa in tutte le epo-<br />

Cardinale Franc Rodé, CM<br />

Prefetto <strong>della</strong> Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata<br />

e le Società di Vita Apostolica<br />

che <strong>della</strong> sua esistenza fino ad oggi.<br />

I problemi apparentemente irrisolvibili,<br />

hanno sempre dato soluzioni<br />

impreviste, che spesso non sono<br />

comprese da molti.<br />

Non è un segreto che viviamo<br />

in un mondo secolarizzato e lontano<br />

da Dio. La Chiesa stessa – mistica<br />

Sposa di Cristo, “gloriosa, senza<br />

macchia, senza ruga o cosa simile,<br />

ma santa e immacolata” (Ef 5, 27)<br />

–, nel suo elemento umano, si trova<br />

anche sotto l’influenza deleteria del<br />

secolarismo, come spesso ha ammonito<br />

il Papa Benedetto XVI. Basti ricordare<br />

la preoccupante mancanza<br />

di vocazioni, sia negli istituti di vita<br />

consacrata come nel clero diocesano,<br />

che colpisce, soprattutto, la nostra<br />

vecchia Europa, in netto contrasto<br />

con secoli e secoli di feconda e<br />

gloriosa tradizione evangelizzatrice.<br />

Senza dubbio, i segnali di speranza<br />

nel panorama odierno possono<br />

essere cercati a molti livelli. Ciò che<br />

manca, tuttavia, è una visione equilibrata<br />

per comprendere i “segni dei<br />

tempi”, al fine di riconoscere, come i<br />

Santi Magi, in mezzo ad un universo<br />

di stelle, alcune in grado di guidarci<br />

da luoghi lontani fino al Divino Redentore.<br />

Posso dire che, nel bel mezzo<br />

<strong>della</strong> notte, ho visto una di loro.<br />

Sul suo bagliore e percorso desidero<br />

esprimere brevemente, allo stimato<br />

lettore, alcune impressioni che mi<br />

sono venute in mente.<br />

Significativa armonizzazione tra<br />

vita contemplativa e vita attiva<br />

Si tratta di una stella con una traiettoria<br />

precisa. Gli Araldi del Vangelo<br />

hanno iniziato come un movimento<br />

laico – caratteristica predominante<br />

che si mantiene fino ad oggi<br />

– che ha adottato la spiritualità di<br />

San Luigi Grignion de Montfort come<br />

punto di partenza <strong>della</strong> prima<br />

esperienza di vita comunitaria e tratto<br />

iniziale per l’istituzionalizzazione<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 34 26/08/2010 11:01:06


dell’opera. Per vivere più intensamente<br />

la consacrazione<br />

insegnata dal grande santo<br />

mariano, i primi membri si<br />

disposero a vivere in comunità.<br />

A partire dal movimento<br />

laico, sorsero posteriormente<br />

un ramo sacerdotale (la Società<br />

Clericale di Vita Apostolica<br />

Virgo Flos Carmeli) e<br />

un ramo femminile di consacrate<br />

(la Società di Vita Apostolica<br />

Regina Virginum).<br />

Gli obiettivi lungo questo<br />

cammino sono molto chiari.<br />

Ad esempio, per quanto riguarda<br />

il capitolo essenziale<br />

<strong>della</strong> formazione, ho potuto<br />

osservare, nelle diverse<br />

occasioni in cui ho vissuto<br />

con loro, un’equilibrata disciplina<br />

interna: ferma e delicata<br />

al tempo stesso, logica<br />

e flessibile. Nel mezzo di una<br />

vita comunitaria di preghie-<br />

Gustavo Kralj<br />

ra, hanno moltiplicato le loro attività<br />

evangelizzatrici ed al momento<br />

operano in oltre 70 Paesi dei cinque<br />

continenti. Non risparmiano alcuno<br />

sforzo per mettere al servizio<br />

<strong>della</strong> nuova evangelizzazione anche<br />

le più moderne tecnologie: da internet<br />

fino alla diffusione su larga scala<br />

<strong>della</strong> buona stampa; dalla produzione<br />

di programmi televisivi fino alle<br />

visite alle famiglie; dalle missioni<br />

mariane organizzate fino all’appoggio<br />

telefonico sistematico ai collaboratori.<br />

Significativa armonizzazione<br />

tra la vita contemplativa e la vita attiva,<br />

propria del dono <strong>della</strong> Sapienza,<br />

che è uno dei tratti distintivi del<br />

carisma dell’istituzione.<br />

Vita eucaristica, devozione alla<br />

Santissima Vergine e venerazione<br />

per il Pontefice Romano<br />

Se una stella decidesse di rinunciare<br />

al suo splendore, che ne sarebbe<br />

di lei? Diventerebbe una semplice<br />

pietruzza, vagante nell’immensità<br />

dello spazio. Così avverrebbe per<br />

Il Cardinale Franc Rodé, CM, presiede l’Eucaristia<br />

nella chiesa del Seminario degli Araldi del Vangelo<br />

a Caieiras, Brasile<br />

Significativa<br />

armonizzazione<br />

tra la vita<br />

contemplativa e la<br />

vita attiva, propria<br />

del dono <strong>della</strong><br />

Sapienza, che è uno<br />

dei tratti distintivi<br />

del carisma<br />

dell’istituzione<br />

ogni movimento ecclesiale, che trascurasse<br />

la spiritualità.<br />

Nel caso degli Araldi del Vangelo,<br />

si distinguono tre pilastri fondamentali<br />

in questa materia: la vita eucaristica,<br />

la devozione alla Santissima<br />

Vergine e la venerazione per il<br />

Pontefice Romano. Ecclesia de Eucharistia;<br />

sono sempre più numero-<br />

se le loro case di vita comunitaria<br />

dove si realizza l’Adorazione<br />

Eucaristica perpetua.<br />

Davanti a Gesù Ostia, per<br />

ore e ore, si prega in gruppo<br />

o individualmente, si legge,<br />

si studia, si lavora o semplicemente<br />

ci si lascia abbagliare<br />

dal “Sole che nasce dall’alto”,<br />

nella preghiera di quiete.<br />

È abituale per questi giovani<br />

comunicarsi due volte al<br />

giorno nella Santa Messa.<br />

D’altronde, in un’epoca<br />

in cui si proclama il diritto<br />

ad una malintesa libertà<br />

senza limiti, la nota mariana<br />

che contraddistingue questi<br />

giovani è profondamente<br />

influenzata dalla spiritualità<br />

di San Luigi Grignion<br />

de Montfort, come accennato<br />

prima, secondo la quale si<br />

consacrano come schiavi d’amore<br />

a Nostro Signore Gesù<br />

Cristo per mezzo di Maria; da qui la<br />

catena che portano intorno alla vita.<br />

Il Santo Rosario, pendente dal<br />

lato destro esprime la necessità <strong>della</strong><br />

preghiera. Allo stesso modo, l’obbedienza<br />

alla Sacra Gerarchia, praticata<br />

per tutti i livelli, in particolare<br />

per i Vescovi, è la migliore prova<br />

d’amore che dedicano alla Chiesa e<br />

al Santo Padre.<br />

Trasformare la vita quotidiana in<br />

una liturgia di lodi all’Altissimo<br />

Il fulgore di questa stella è certamente<br />

attraente; è difficile non essere<br />

affascinati da un tale caleidoscopio<br />

di sfumature di colori e intensità,<br />

per quanto molti dei suoi<br />

aspetti possano essere riconosciuti<br />

in altre stelle già famose. In realtà,<br />

ogni carisma è un faro nuovo nel<br />

grandioso firmamento <strong>della</strong> Santa<br />

Madre Chiesa, e acquista il suo pieno<br />

splendore quando mostrato in<br />

una realtà ecclesiale vera, viva, fortemente<br />

ancorata in una spiritualità<br />

autentica.<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 35<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 35 26/08/2010 11:01:09


In occasione <strong>della</strong> dedicazione<br />

<strong>della</strong> Chiesa <strong>della</strong> Madonna del Rosario,<br />

a San Paolo, in Brasile, in una<br />

cerimonia che non aveva nulla da invidiare<br />

ai più accurati pontificali romani,<br />

ho avuto l’occasione – nell’imbattermi<br />

in un auditorio pieno di oltre<br />

un migliaio di giovani di varie<br />

età, rivestiti con la loro veste caratteristica<br />

– di apprezzare la ricchezza<br />

di doni con cui lo Spirito Santo aiuta<br />

la Sua Chiesa. Non sorprende che<br />

un elemento fondamentale di questo<br />

nuovo carisma sia l’amore <strong>della</strong><br />

perfezione: “Siate, dunque, perfetti,<br />

come pure il vostro Padre celeste è<br />

perfetto” (Mt 5, 48). Da qui la grande<br />

attenzione a trasformare tutta la<br />

vita quotidiana, anche nei suoi più<br />

piccoli dettagli, in una liturgia di lode<br />

all’Altissimo.<br />

Il Divino Spirito Santo<br />

non fa nascere un’opera<br />

senza un fondatore<br />

Inoltre, ogni stella è unica e irripetibile,<br />

se non per gli uomini, almeno<br />

per Dio, che “chiama ognuno<br />

col suo nome” (Sal 147, 4). Il Divino<br />

Spirito Santo concede i Suoi doni<br />

per il bene del popolo di Dio, li<br />

fa fruttificare a tempo debito, non<br />

lascia mai la Sua opera incompiuta.<br />

Così come non suscita un movimento<br />

estraneo alle esigenze del suo<br />

tempo, né fa nascere un’opera senza<br />

un fondatore.<br />

Per questo, solo la tempra di un<br />

fondatore è stata in grado di trasformare,<br />

con equilibrio e saggezza, l’ideale<br />

degli antichi ordini di cavalleria<br />

– sempre approvato e incoraggiato<br />

dalla Chiesa nel corso dei secoli –<br />

adeguandolo alle nuove generazioni<br />

come bandiera degna di essere spiegata<br />

nei giorni d’oggi, con il potere<br />

di entusiasmare e trascinare.<br />

È difficile immaginare come questo<br />

sia potuto accadere senza una fede<br />

incrollabile nel trionfo <strong>della</strong> Santa<br />

Chiesa, senza una valente audacia<br />

nell’espansione dell’opera, sen-<br />

36 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

za una docilità attenta ai moti <strong>della</strong><br />

grazia, senza una devota sottomissione<br />

al Santo Padre e alla Sacra<br />

Gerarchia, senza una delicata fedeltà<br />

al Magistero Ecclesiastico, senza<br />

una forza di spirito disposta a sacrificare<br />

tutto per amore di Nostro<br />

Signore Gesù Cristo, in una parola,<br />

senza un esempio di vita irreprensibile;<br />

qualità che, all’interno dell’isti-<br />

Solo la tempra di un<br />

fondatore è stata in<br />

grado di trasformare,<br />

con equilibrio e<br />

saggezza, l’ideale<br />

degli antichi<br />

ordini di cavalleria<br />

adeguandolo alle<br />

nuove generazioni<br />

Una prima edizione <strong>della</strong> tesi di<br />

Mons. João, in italiano, appena<br />

stampata a Roma. Presto sarà<br />

pubblicata anche in portoghese,<br />

spagnolo e inglese.<br />

tuzione, non sono se non un riflesso<br />

del fondatore.<br />

Mons. João Scognamiglio Clá<br />

Dias, EP, è Dottore in Diritto Canonico<br />

presso l’Università Pontificia<br />

di San Tommaso d’Aquino a Roma<br />

(Angelicum), grado che gli è stato<br />

conferito specificamente per la difesa<br />

<strong>della</strong> tesi che ho il piacere di presentare<br />

(egli potrebbe contare tra i<br />

suoi titoli, quello di essere uno dei<br />

pochissimi casi conosciuti in cui un<br />

fondatore difende una tesi sul percorso<br />

giuridico e canonico <strong>della</strong> sua<br />

stessa opera); master, sempre in Diritto<br />

Canonico presso la Pontificia<br />

Università Gregoriana; master in<br />

Psicologia presso l’Università Cattolica<br />

di Bogotà (Colombia); laureato<br />

in Scienze Umanistiche presso la<br />

Pontificia Università Cattolica Madre<br />

y Maestra, <strong>della</strong> Repubblica Dominicana.<br />

Egli è fondatore dell’Istituto<br />

Teologico di San Tommaso d’Aquino<br />

(ITTA) e dell’Istituto Filosofico-Teologico<br />

Santa Scolastica (IF-<br />

TE). Si deve sempre alla sua iniziativa<br />

la pubblicazione <strong>della</strong> <strong>rivista</strong><br />

mensile di attualità religiosa Araldi<br />

del Vangelo, con una tiratura di quasi<br />

un milione di copie in quattro lingue,<br />

così come <strong>della</strong> <strong>rivista</strong> scientifica<br />

di ispirazione tomista Lumen Veritatis.<br />

È autore di 15 libri con una<br />

tiratura totale di 14 milioni di copie<br />

in sette lingue. Canonico onorario<br />

<strong>della</strong> Basilica Papale di Santa<br />

Maria Maggiore, di Roma, è inoltre<br />

membro <strong>della</strong> Pontificia Accademia<br />

dell’Immacolata e <strong>della</strong> Società Internazionale<br />

San Tommaso d’Aquino,<br />

così come dell’Academia Marial<br />

de Aparecida.<br />

Alla ricerca di una forma<br />

giuridica capace di preservare<br />

il carisma nel futuro<br />

L’obiettivo di questa tesi è quello<br />

di affrontare scientificamente il<br />

problema che consiste nel trovare<br />

il quadro giuridico più appropriato<br />

per inquadrare l’opera degli Araldi<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 36 26/08/2010 11:01:13


Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP, difende all’“Angelicum”, a Roma, sua tesi di dottorato in Diritto Canonico<br />

del Vangelo nell’ordinamento canonico,<br />

garantendogli l’unità istituzionale<br />

con l’inglobamento dei diversi<br />

stati di vita, per evitare il rischio<br />

di una futura frammentazione dell’istituzione<br />

e uno svisamento del carisma.<br />

E’ un problema di massima attualità<br />

per i vari movimenti ecclesiali,<br />

che hanno iniziato la loro traiettoria<br />

istituzionale come associazione<br />

privata di fedeli. Per questo,<br />

l’autore divide la tesi in tre capitoli<br />

che trattano, rispettivamente, degli<br />

aspetti giuridici, storici e carismatici<br />

legati alla nascita e all’evoluzione<br />

dell’istituzione dalle sue origini<br />

fino ad oggi.<br />

Basandosi su celebri giuristi<br />

dell’attualità, mette a fuoco, nel primo<br />

capitolo, il fenomeno associativo<br />

secondo le diverse forme giuridiche<br />

contemplate dal vigente Codice di<br />

Diritto Canonico, per inquadrare i<br />

carismi suscitati dallo Spirito Santo.<br />

L’analisi delle associazioni dei fedeli<br />

occupa un posto rilevante, poiché,<br />

a causa <strong>della</strong> loro flessibilità, la maggior<br />

parte dei movimenti ecclesiali<br />

ha adottato questa forma giuridica<br />

per situarsi nell’ordinamento <strong>della</strong><br />

Chiesa. Sono in seguito esaminati i<br />

diversi tipi di vita consacrata: Istituti<br />

Religiosi, Istituti Secolari e le Società<br />

di Vita Apostolica. Infine, viene<br />

affrontato il tema delle prelature<br />

personali come possibile model-<br />

Nessuna delle attuali<br />

forme associative è<br />

in grado di coprire<br />

interamente il<br />

movimento degli<br />

Araldi del Vangelo<br />

lo canonico per ricevere un carisma<br />

o movimento. Nel secondo capitolo<br />

– di grande interesse per lo studio<br />

dei fondatori – si trova il racconto<br />

dell’autobiografia del fondatore dalla<br />

sua più tenera infanzia, elemento<br />

fondamentale per comprendere l’essenza<br />

del carisma degli Araldi del<br />

Vangelo. Il terzo capitolo è dedicato<br />

ad analizzare con profondità teologica<br />

il carisma dell’istituzione, difficile<br />

da cogliere in una sola volta nelle<br />

sue molteplici manifestazioni. Infatti,<br />

non è intenzione dell’autore<br />

affrontare questo argomento in modo<br />

esaustivo, anche se alcune delle<br />

sue caratteristiche indiscutibili sono<br />

descritte con precisione.<br />

Infine, dopo l’esame di alcune soluzioni<br />

alternative, anche se non del<br />

tutto soddisfacenti, si giunge alla<br />

conclusione, condivisa da eminenti<br />

canonisti di oggi, che nessuna delle<br />

attuali forme associative è in grado<br />

di coprire interamente il movimento<br />

degli Araldi del Vangelo, data la diversità<br />

di stati di vita che comprende;<br />

“si versa vino nuovo in otri nuovi”<br />

(Mt 9, 17; Mc 2, 22; Lc 5, 38).<br />

Intuizione che, in qualche modo,<br />

era già implicita nel riconoscimento<br />

pontificio delle due Società di Vita<br />

Apostolica (Virgo Flos Carmeli e<br />

Regina Virginum), considerandolo<br />

un passaggio intermedio, che risolveva<br />

temporaneamente determinati<br />

problemi, come l’incardinazione<br />

dei chierici, fino a trovare una forma<br />

sufficientemente flessibile ed ampia,<br />

capace di preservare il carisma nel<br />

futuro.<br />

Vorrei concludere queste righe<br />

augurando all’autore una grande<br />

diffusione di questo suo lavoro in<br />

tutta la Chiesa – certo che potrà servire<br />

da valido stimolo ad altri movimenti<br />

di origine laica – e ringraziarlo<br />

anche per tutto quello che fa e ancora<br />

farà per la Santa Chiesa di Dio.<br />

Sono gli uomini di fede che cambiano<br />

il corso <strong>della</strong> Storia, quelli che<br />

fanno parte <strong>della</strong> stirpe degli eroi e<br />

dei santi. E’ di questi che la Chiesa<br />

ha bisogno oggi come ieri e sempre.<br />

Dopo tutto, chi non sperimenta una<br />

grande gioia, come i Santi Magi, nel<br />

vedere una stella che deve guidarlo<br />

nel buio <strong>della</strong> notte? <br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 37<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 37 26/08/2010 11:01:15<br />

François Boulay


La Croce di Caravaca: un<br />

frammento <strong>della</strong> Vera Croce<br />

raccolto dall’interno di uno<br />

splendido reliquiario<br />

C<br />

orreva l’anno 1232. La Penisola<br />

Iberica si trovava ancora<br />

in piena Riconquista, divisa<br />

in vari regni. Sancho II<br />

governava in Portogallo, Giacomo I ad<br />

Aragona e Fernando III, il Re Santo, a<br />

León e Castiglia.<br />

Da parte musulmana, Ibn-Hud<br />

aveva approfittato del declino <strong>della</strong><br />

dinastia Almoada per impossessarsi<br />

di un’ampia regione del sud<br />

<strong>della</strong> Spagna e farsi proclamare<br />

emiro a Murcia. La città di Valenza,<br />

a quel tempo, era ancora governata<br />

da Ceyt Abu-Ceyt, discendente<br />

di quella dinastia. Sotto il dominio<br />

di quest’ultimo si trovava la<br />

fortezza di Caravaca, dove, secondo<br />

la tradizione storica locale, ebbe<br />

luogo il 3 maggio di quell’anno,<br />

“un avvenimento meraviglioso ed<br />

unico”. 1<br />

Seguiamo il racconto delle antiche<br />

cronache. 2<br />

Occupazione ai prigionieri<br />

Trovandosi in quella fortezza, e<br />

volendo trarre il massimo profitto<br />

dai prigionieri che vi si trovavano,<br />

il governatore Abu-Ceyt cominciò<br />

ad interrogarli riguardo alla loro<br />

professione, occupandoli secondo<br />

le rispettive attitudini. Quando ar-<br />

38 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

O Croce, unica<br />

speranza!<br />

Il culto plurisecolare alla “Santissima e Vera Croce” di<br />

Caravaca ci ricorda che il Sacro Legno non è simbolo<br />

di morte e di sconfitta, ma annuncio di salvezza e<br />

cammino sicuro verso la gloria celeste.<br />

rivò il turno di padre Ginés Pérez<br />

Chirinos, il governatore gli chiese:<br />

– E tu, che cosa sai fare?<br />

– Io so celebrare Messa.<br />

– E che cosa significa? – replicò<br />

Abu-Ceyt.<br />

Padre Ginés gli spiegò che la celebrazione<br />

dell’Eucaristia era il più<br />

alto e principale incarico del sacerdote<br />

cristiano, istituita dal Signore<br />

Gesù Cristo nell’Ultima Cena. Durante<br />

la stessa, chiarì, il pane e il vino<br />

si trasformano nel Corpo e Sangue<br />

del vero Dio.<br />

– Non ci credo! – gli replicò incredulo.<br />

Mostrami come accade.<br />

– Se mi dai quanto è necessario<br />

per celebrare la Messa, io lo farò –<br />

replicò il sacerdote.<br />

Abu-Ceyt acconsentì. Fatta la lista<br />

dei paramenti e arredi liturgici necessari,<br />

l’alcalde li fece predisporre subito.<br />

Miracolosa apparizione<br />

<strong>della</strong> Croce<br />

Il giorno seguente, padre Chirinos<br />

pregò di buon mattino il suo<br />

breviario. Subito dopo, si diresse nel<br />

salone principale <strong>della</strong> fortezza, dove<br />

fece con cura tutti i preparativi<br />

per l’Eucaristia e vestì i paramenti.<br />

Già procedeva verso l’improvvisato<br />

altare per dare inizio alla ce-<br />

Carlos Tonelli<br />

lebrazione quando si rese conto<br />

dell’assenza del crocifisso. Senza riuscire<br />

a spiegarsi come avesse potuto<br />

dimenticarsene, disse costernato<br />

al governatore:<br />

– Signore, mi manca una delle cose<br />

più importanti per celebrare la<br />

Messa: la Croce.<br />

– Ma... non è quella che si trova<br />

sul tavolo? – chiese l’alcalde indicando<br />

verso l’altare.<br />

Il sacerdote si girò e vide, con stupore,<br />

una Croce patriarcale di 17 cm<br />

di altezza con due aste trasversali, di<br />

7 e 10 cm. Tutto preso dalla devozione,<br />

si inginocchiò, la baciò e diede<br />

inizio alla Santa Messa, terminata<br />

la quale, Abu-Ceyt chiese di esser<br />

battezzato.<br />

Otto secoli di devozione<br />

La Croce di Caravaca è un<br />

lignum crucis – frammento <strong>della</strong> vera<br />

Croce del Signore Gesù – custodita<br />

all’interno di un bel reliquiario.<br />

Secondo un’antica tradizione, era<br />

usata come croce pettorale dal Patriarca<br />

di Gerusalemme, Mons. Roberto,<br />

designato come Vescovo <strong>della</strong><br />

Città Santa nell’anno 1099. Da<br />

qui il suo singolare formato, con<br />

due aste trasversali, simbolo del potere<br />

patriarcale.<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 38 26/08/2010 11:01:16


Foto: Wikipedia<br />

Ubicata nel luogo dell’antico alcazar, la Basilica-Santuario domina il<br />

panorama <strong>della</strong> città<br />

Qualunque siano state le circostanze<br />

che l’abbiano condotta a Caravaca,<br />

la sua presenza vi è attestata<br />

in pieno secolo XIII. Già nell’anno<br />

1285 la sua silhouette è rappresentata<br />

nello scudo <strong>della</strong> municipalità,<br />

e primi riferimenti orali <strong>della</strong> miracolosa<br />

comparsa datano alla stessa<br />

epoca.<br />

Fin dalle origini, la devozione alla<br />

“Santissima e Vera Croce” di Caravaca<br />

si è diffusa in tutto il mondo<br />

cristiano. Dalla Spagna medievale<br />

– dove subito ha acquistato fama di<br />

miracolosa protettrice nella tormentosa<br />

vita di confine – è passata in altri<br />

Paesi europei, estendendosi poi<br />

alle nazioni americane.<br />

A partire dal 1392 – con le prime<br />

indulgenze di Clemente VII –, i Papi<br />

hanno concesso regolarmente privilegi<br />

ai pellegrini accorsi a venerare la sacra<br />

reliquia. Nel 1736, le è stato riconosciuto<br />

dalla Chiesa il culto di latria.<br />

Nel corso di questi quasi otto secoli,<br />

si è sviluppato intorno ad essa anche<br />

un ricco e vario rituale: la benedizione<br />

dei fiori e dei campi, una peculiare<br />

benedizione dell’acqua e del vino,<br />

oltre ad una specie di pellegrinaggio<br />

durante il quale la sacra reliquia<br />

viene portata nelle case dei malati impossibilitati<br />

a recarsi in chiesa.<br />

Alla fine del secolo XV, la piccola<br />

cappella <strong>della</strong> fortezza di Caravaca<br />

è stata accresciuta da una navata<br />

di maggiori proporzioni, mentre nel<br />

1617 è stato dato inizio alla costruzione<br />

dell’attuale Basilica-Santuario.<br />

Anche il reliquiario che contiene<br />

il lignum crucis è passato per successive<br />

modifiche, essendo l’attuale una<br />

magnifica opera di oreficeria, ornata<br />

con pietre preziose.<br />

Un messaggio attuale<br />

Settecentocinquanta anni dopo la<br />

miracolosa apparizione, il culto alla<br />

“Santissima e Vera Croce” ha ricevuto<br />

un nuovo impulso da parte di Papa<br />

Giovanni Paolo II. Nel 1981, egli<br />

ha concesso alla Basilica-Santuario<br />

un anno giubilare per commemorare<br />

questo anniversario. Nel 1996, ha<br />

proclamato un nuovo Anno Santo e,<br />

due anni dopo, ha concesso un giubileo<br />

in perpetuum, di sette in sette anni,<br />

da cominciare nel 2003.<br />

Il primo di questi periodi di grazia<br />

ha avuto inizio con una Messa solenne<br />

nella basilica, celebrata dal Cardinale<br />

Joseph Ratzinger, allora Prefetto<br />

<strong>della</strong> Congregazione per la Dottrina<br />

<strong>della</strong> Fede, il 1º dicembre 2002,<br />

prima domenica d’Avvento. Durante<br />

l’omelia, egli ha fatto una splendida<br />

interpretazione teologica dell’antichissimo<br />

racconto, prendendo come<br />

base l’esempio di padre Ginés Pérez<br />

Chirinos per ricordare la grandezza<br />

<strong>della</strong> vocazione sacerdotale e aver<br />

presente che è lo stesso Cristo colui<br />

che prende possesso del presbitero,<br />

operando per mezzo di lui e “pronunciando<br />

per bocca del sacerdote le<br />

parole sante che trasformano le cose<br />

terrene in un mistero divino”.<br />

Dopo essersi dilungato nelle relazioni<br />

tra l’Eucaristia e la Croce, l’attuale<br />

Papa ha concluso con questa<br />

toccante esortazione: “La croce, alla<br />

quale ci rimette la Santa Eucaristia e<br />

il cui segno esteriore è la Santa Croce<br />

di Caravaca, è la forza santa con cui<br />

Dio batte alla porta dei nostri cuori<br />

e ci desta. Vedere Cristo crocifisso significa<br />

vigilare e, di conseguenza, vivere<br />

con rettitudine. Signore, apri il<br />

Cielo! Rendici vigili affinché Ti riconosciamo,<br />

nascosto in mezzo a noi”.<br />

La frase adottata come motto per<br />

l’Anno Santo 2010, che ora celebriamo<br />

– O Croce, unica speranza! –, è<br />

stata scritta dallo stesso Cardinale<br />

Ratzinger, in occasione di quella<br />

sua visita al Santuario. Essa ci ricorda<br />

che la Croce è la nostra speranza<br />

nel presente e lo sarà in tutti i tempi.<br />

La Croce non è un simbolo di morte<br />

e di sconfitta; al contrario, è annuncio<br />

di salvezza e cammino sicuro per<br />

giungere alla gloria celeste. <br />

1 Omelia pronunciata dal Cardinale<br />

Joseph Ratzinger, nella Basilica-<br />

Santuario <strong>della</strong> Santissima e Vera<br />

Croce di Caravaca (1/12/2002). Testo<br />

integrale in http://www.diocesisdeteruel.org/pdf<br />

y otros/Adviento<br />

2007/HOMILIAS/Homilía en el<br />

SantuarioCaravaca.pdf.<br />

2 Un’interessante analisi storiografica<br />

dei racconti del miracolo è fatta<br />

in BALLESTER LORCA, Pedro.<br />

La Cruz de Caravaca – Historia, rito<br />

y tradicion. 11.ed. Caravaca de la<br />

Cruz: Real e Ilustre Cofradía de la<br />

Cruz, 2006.<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 39<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 39 26/08/2010 11:01:17


Barbara aggressione a<br />

professore cattolico in India<br />

Un gruppo di sconosciuti ha attaccato<br />

il 4 luglio, nella città di Muvattupuzha,<br />

India, un professore<br />

universitario cattolico, mozzandogli<br />

la mano e parte del braccio destro –<br />

informa l’agenzia AsiaNews.<br />

Secondo quanto ha appurato<br />

la polizia, il Prof. T. J. Joseph ritornava<br />

dalla Messa domenicale,<br />

con la sua famiglia, quando è stato<br />

abbordato dagli aggressori che<br />

lo hanno trascinato fuori dall’auto,<br />

gli hanno provocato profonde<br />

ferite con coltelli e spade e, alla fine,<br />

hanno tagliato e gettato a circa<br />

duecento metri la mano destra con<br />

parte del braccio.<br />

Motivo addotto per il crimine: il<br />

professore avrebbe, alcuni mesi prima,<br />

bestemmiato contro Maometto.<br />

Varie organizzazioni hanno manifestato<br />

contro questo atto di barbarie.<br />

Il presidente del Global Council<br />

of Indian Christians, Sajan K. George,<br />

ha chiesto che gli assalitori siano<br />

giudicati immediatamente. “Spero<br />

che non accada, come altre volte,<br />

che la denuncia finisca per sparire<br />

dagli archivi <strong>della</strong> polizia, a causa<br />

delle minacce dei militanti islamici<br />

di Kerala” – ha dichiarato.<br />

Dopo quasi 50 anni di<br />

privazioni, si restaura una<br />

diocesi nella Cina Continentale<br />

Mons. Antonio Xu Jiwei, con 75<br />

anni di età e 25 di sacerdozio, è stato<br />

consacrato Vescovo di Taizhou, nella<br />

provincia cinese di Zhejiang, se-<br />

40 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

condo una nota divulgata il 14 luglio<br />

dalla Sala Stampa <strong>della</strong> Santa Sede.<br />

Eretta nel 1946, la Diocesi di<br />

Taizhou, è passata per una dura prova<br />

nel 1957: il suo Vescovo e tutti i<br />

sacerdoti furono catturati, e i luoghi<br />

di culto furono chiusi. Solamente<br />

nel 1984 il governo ha permesso<br />

la riapertura di alcune chiese.<br />

Antonio Xu Jiwei, allora seminarista,<br />

fu condannato a 25 anni<br />

di lavori forzati. Liberato nel 1985,<br />

ricevette in quello stesso anno l’ordinazione<br />

sacerdotale. Governava<br />

la Chiesa di Taizhou dal 1999,<br />

in qualità di Amministratore Diocesano.<br />

Diacono crea sito per combattere<br />

l’odio religioso in Inghilterra<br />

Preoccupato per i livelli di “ostilità,<br />

ridicolo e cattiva volontà con cui<br />

certe figure pubbliche e settori <strong>della</strong><br />

stampa” d’Inghilterra si preparano<br />

alla visita pastorale di Papa Benedetto<br />

XVI in questo Paese, Nick<br />

Donnelly, diacono permanente <strong>della</strong><br />

Diocesi di Lancaster, ha creato alla<br />

fine di luglio la pagina web protectthepope.com.<br />

Il sito fornisce informazioni sulla<br />

legge relativa al crimine di incitazione<br />

all’odio religioso e offre ai<br />

cattolici gli strumenti per informare<br />

la polizia su eventuali infrazioni<br />

di questa norma.<br />

Il diacono Donnelly mira anche a<br />

combattere la disinformazione e le<br />

bugie diffuse da certa stampa sensazionalista,<br />

“presentando la semplice<br />

verità, specialmente riguardo la<br />

persona e le azioni di Papa Benedetto<br />

XVI”. Promuove, inoltre, speciali<br />

orazioni per il successo pastorale<br />

e spirituale <strong>della</strong> visita del Santo Padre<br />

e per il bene <strong>della</strong> Chiesa in questo<br />

paese.<br />

Trovata in Israele tavola simile<br />

al Codice di Hammurabi<br />

Ricercatori dell’Università Ebraica<br />

di Gerusalemme hanno scoperto<br />

a Tel Hazor, in Israele, un frammento<br />

di tavola con caratteri cuneiformi<br />

il cui contenuto presenta notevoli<br />

somiglianze con il Codice di Hammurabi.<br />

Gli archeologi calcolano che l’iscrizione<br />

scritta in acadio – lingua<br />

semitica usata in Mesopotamia nel<br />

secondo millennio a.C. – fu fatta tra<br />

i secoli XVIII e XVII a.C., lo stesso<br />

periodo del Codice di Hammurabi.<br />

Essa contiene disposizioni legali su<br />

danni personali, relazioni tra signori<br />

e schiavi, oltre a prescrizioni simili<br />

al principio “occhio per occhio,<br />

dente per dente”.<br />

Per il Prof. Amnon Ben-Tor,<br />

dell’Istituto di Archeologia dell’Università<br />

Ebraica, questa scoperta<br />

può contribuire ad intendere meglio<br />

la relazione tra la legge mosaica<br />

e quella babilonese.<br />

Arcidiocesi coreana celebra<br />

primo centenario<br />

Per commemorare il suo primo<br />

centenario, l’Arcidiocesi di Daegu,<br />

in Corea, ha deciso, tra le altre iniziative,<br />

di costruire una nuova cattedrale<br />

e realizzare un sinodo sui metodi<br />

di evangelizzazione <strong>della</strong> gioventù<br />

e <strong>della</strong> società odierna – informa<br />

l’agenzia Ucanews.<br />

Secondo quanto illustrato da<br />

Mons. Thaddeus Cho Hwan-kil, Vescovo<br />

Ausiliare, la nuova chiesa avrà<br />

anche istallazioni per il funzionamento<br />

di un complesso culturale. La<br />

sua costruzione, il cui costo stimato<br />

è di 26 milioni di dollari, dovrà esser<br />

conclusa entro il 2014.<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 40 26/08/2010 11:01:24


La Santa Sede fi nanzia 186 progetti<br />

ad Haiti e in America Latina<br />

R<br />

iunito dal 20 al 23 luglio, nella Casa Arcidiocesana<br />

Maria <strong>della</strong> Altagracia, a Santo Domingo,<br />

il Consiglio di Amministrazione <strong>della</strong> Fondazione<br />

Populorum Progressio ha approvato il finanziamento<br />

di 186 progetti a beneficio di comunità indigene, meticcie,<br />

afro-americane e contadine di 20 paesi dell’America<br />

Latina e dei Caraibi, per un valore totale di<br />

2.091.500 dollari.<br />

Giovedì 22, i membri del Consiglio di Amministrazione<br />

si sono diretti alla vicina Haiti, al fine di verificare<br />

in loco le necessità <strong>della</strong> popolazione e conoscere<br />

la realtà dei campi di rifugiati gestiti dalla Chiesa.<br />

La visita era già stata<br />

programmata prima<br />

del terremoto di gennaio,<br />

a causa del gran<br />

numero di progetti che<br />

la Fondazione finanzia<br />

in questo paese.<br />

Durante la Messa<br />

celebrata a Port of<br />

Prince, è stato letto un<br />

messaggio inviato da<br />

Papa Benedetto XVI<br />

al popolo haitiano in<br />

occasione di questa vi-<br />

L’Arcidiocesi di Daegu trova la<br />

sua origine nello smembramento<br />

dell’antico Vicariato Apostolico <strong>della</strong><br />

Corea, nel 1911. Secondo statistiche<br />

del 2009, conta 154 parrocchie,<br />

nelle quali 461 sacerdoti si occupano<br />

di 451 mila fedeli.<br />

I Cristiani sono il gruppo<br />

religioso più discriminato<br />

Jovanny Kranwinkel<br />

“Con l’aumento dell’intolleranza<br />

religiosa nel mondo, è ampiamente<br />

documentato come i cristiani costituiscano<br />

il gruppo religioso più discriminato”<br />

– ha dichiarato Mons.<br />

Mario Toso, SDB, Segretario del<br />

Pontificio Consiglio Giustizia e Pa-<br />

I membri del Consiglio Amministrativo <strong>della</strong><br />

Fondazione “Populorum Progressio”, durante la loro<br />

visita ad Haiti<br />

ce, in un evento promosso dall’Organizzazione<br />

per la Sicurezza e Cooperazione<br />

in Europa (OSCE) a<br />

Astana (Kazachistan).<br />

“Più di 200 milioni di cristiani,<br />

appartenenti a diverse confessioni,<br />

si trovano in situazioni di difficoltà,<br />

a causa delle istituzioni e dei contesti<br />

legali e culturali che li discriminano”<br />

– ha aggiunto il Prelato.<br />

Tra varie altre manifestazioni<br />

discriminatorie, Mons. Mario Toso<br />

ha indicato: frequenti episodi di<br />

violenza e persino assassinii di cristiani;<br />

restrizioni irrazionali alla libertà<br />

di aderire alla rispettiva comunità<br />

religiosa; impedimenti ad<br />

sita, nel quale afferma: “desidero che sappiate che<br />

il Papa non si è dimenticato di voi; ha sempre presente<br />

il dolore che avete sofferto e sa <strong>della</strong> sofferenza<br />

e delle difficoltà per ricostruire le case, le città e<br />

le vite”. Il Santo Padre ha inviato anche un donativo<br />

speciale di 250 mila dollari per la ricostruzione <strong>della</strong><br />

scuola San Francesco di Sales, distrutta dal sisma.<br />

Accolti dal Cardinale Nicolas de Jesús Lopez Rodríguez,<br />

Arcivescovo di Santo Domingo, hanno partecipato<br />

alla riunione del Consiglio di Amministrazione<br />

il Presidente di questo Consiglio, Cardinale Juan Sandoval<br />

Íñiguez, Arcivescovo di Guadalajara (Messico),<br />

e altri otto Arcivescovi<br />

e Vescovi, tra i quali<br />

Mons. Giovanni Battista<br />

Gandolfo, rappresentante<br />

<strong>della</strong> Conferenza<br />

Episcopale <strong>It</strong>aliana.<br />

Il Cardinale Paul Josef<br />

Cordes, Presidente<br />

del Pontificio Consiglio<br />

“Cor Unum”, non ha<br />

potuto partecipare alla<br />

riunione, in quanto convalescente<br />

da un recente<br />

intervento chirurgico.<br />

importare e distribuire materiale<br />

religioso; pressioni sui cristiani che<br />

esercitano funzioni pubbliche.<br />

Il testo integrale del suo discorso,<br />

pronunciato il 29 giugno, è stato<br />

trascritto ne L’Osservatore Romano<br />

del 7 luglio ed è disponibile, in<br />

italiano, nella pagina <strong>della</strong> Segreteria<br />

di Stato del Vaticano (www.vatican.va).<br />

Nuovo Superiore Generale<br />

dell’Istituto del Verbo Incarnato<br />

Il 15 luglio, l’Istituto del Verbo<br />

Incarnato ha scelto come nuovo<br />

Superiore Generale Don Carlos<br />

Walker, fino ad allora Vicario Gene-<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 41<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 41 26/08/2010 11:01:28


ale di questo Istituto. Succede nella<br />

carica al fondatore, Don Carlos Miguel<br />

Buela.<br />

L’elezione è avvenuta durante il<br />

Capitolo Generale realizzato nel Seminario<br />

Internazionale San Vitaliano<br />

Papa, a Velletri, alla presenza di<br />

Mons. Vincenzo Apicella, nella cui<br />

diocesi si trova la Casa Generalizia<br />

dell’IVE. Nell’accettare l’incarico,<br />

Don Carlos Walker ha manifestato<br />

la sua gratitudine ai padri capitolari<br />

ed ha chiesto speciali preghiere per i<br />

buoni risultati del suo periodo di governo.<br />

L’Istituto del Verbo Incarnato ha<br />

iniziato le sue attività nella città di<br />

San Rafael, in Argentina, nel 1984.<br />

Conta oggi più di 200 sacerdoti e<br />

opera in più di trenta Paesi dei cinque<br />

continenti.<br />

42 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

La Caritas Spagnola aiuta<br />

popolazioni del Sahel<br />

Rispondendo ad un appello <strong>della</strong><br />

Caritas Internazionale, la Caritas<br />

Spagnola ha contribuito nel<br />

mese di luglio con 200 mila euro<br />

per offrire alimenti di base a 1.600<br />

famiglie in Burkina Faso e appoggiare<br />

il lavoro di Caritas Niger<br />

contro l’ondata di fame che attanaglia<br />

il Paese. Questo aiuto viene<br />

a sommarsi a 150 mila euro inviati<br />

nel mese di giugno.<br />

Tutta la regione subsahariana del<br />

Sahel affronta una crisi alimentare<br />

dalle conseguenze imprevedibili, di<br />

cui sono vittime per lo meno 10 milioni<br />

di persone – avverte la Caritas<br />

Internazionale, che si sta mobilitando<br />

per raccogliere più fondi a beneficio<br />

di queste popolazioni.<br />

Anche nel mese di luglio, la Caritas<br />

Spagnola ha destinato 211.577 euro<br />

per progetti di sicurezza, alimentazione<br />

e educazione in Angola e Mozambico,<br />

oltre a 205.000 euro per il<br />

Quirguistan, la Cambogia e il Perù.<br />

Conferenza dei Religiosi del<br />

Brasile rielegge la sua Presidente<br />

La 22ª Assemblea Generale <strong>della</strong><br />

Conferenza dei Religiosi del Brasile<br />

(CRB) ha rieletto il 20 luglio la sua<br />

direttrice presidente, Suor Márian<br />

Ambrósio, <strong>della</strong> Congregazione delle<br />

Suore <strong>della</strong> Divina Provvidenza.<br />

Così Suor Márian – che ha ottenuto<br />

349 del totale di 380 voti – continuerà<br />

nella direzione <strong>della</strong> CRB<br />

nel triennio 2010-2013. “Io ho piacere<br />

di lavorare in gruppo, e dinamizzare<br />

il sogno di un’assemblea sarà il<br />

IV Colloquio Latino-americano<br />

di Diritto Canonico<br />

D<br />

al 26 al 30 luglio, più di settanta specialisti hanno<br />

partecipato a Rio de Janeiro al IV Colloquio<br />

Latino-americano di Diritto Canonico, promosso<br />

dall’Istituto Superiore di Diritto Canonico di questa<br />

città, per dibattere e approfondire temi come l’importanza<br />

dell’unità pastorale, le norme canoniche, il<br />

rapporto tra il Vescovo e il suo Presbiterio.<br />

Le conferenze sono state pronunciate dall’ Arcivescovo<br />

Francesco Coccopalmerio, Presidente del<br />

Pontificio Consiglio<br />

per i Testi Legislativi;<br />

Don Michael Hilbert,<br />

SJ, Decano <strong>della</strong><br />

Pontificia Università<br />

Gregoriana, Don<br />

Damian Guillermo<br />

Astigueta e Don Yuji<br />

Sugawara, professori<br />

<strong>della</strong> stessa università;<br />

e Don José Gomes<br />

Moraes, diretto- Mons. Francesco Coccopalmeiro circondato dai<br />

re del Pontificio Isti-<br />

partecipanti del Colloquio<br />

Carlos Adriano<br />

tuto Superiore di Diritto Canonico di Rio de Janeiro.<br />

Tra i partecipanti, merita segnalare la presenza<br />

di Mons. Tarcisio Nascentes dos Santos, Vescovo di<br />

Divinópolis e di Mons. Jaime Mota de Farias, Vescovo<br />

Emerito di Alagoinhas.<br />

Durante l’evento, Mons. Orani João Tempesta –<br />

Arcivescovo di Rio de Janeiro e Cancelliere Delegato<br />

dell’Istituto Superiore di Diritto Canonico di questa<br />

città – ha preso in esame<br />

la Commenda di<br />

San Roberto Bellarmino,<br />

<strong>della</strong> Pontificia<br />

Università Gregoriana.<br />

Alla fine, Mons.<br />

Francesco Coccopalmerio<br />

ha sottolineato<br />

la “grande nobiltà<br />

e pronta competenza”<br />

con cui Don José Gomes<br />

Moraes ha accolto<br />

i congressisti.<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 42 26/08/2010 11:01:33


mio proprio sogno” – ha dichiarato,<br />

in un’intervista all’assessorato delle<br />

comunicazioni <strong>della</strong> CRB.<br />

Altri due libri di Papa<br />

Benedetto XVI<br />

Gli amici di Gesù è il titolo di un<br />

volume di 48 pagine nel quale Papa<br />

Benedetto XVI narra al pubblico infantile<br />

e giovanile la storia dei Dodici<br />

Apostoli e di San Paolo, utilizzando<br />

passi delle udienze generali dei<br />

mercoledì accompagnati da illustrazioni<br />

dell’artista italiano Franco Vignazia.<br />

Lanciato lo scorso 22 luglio<br />

dalla Piccola Casa Editrice, l’opera<br />

conta su una prefazione di Don Julián<br />

Carrón, presidente <strong>della</strong> confraternita<br />

Comunione e Liberazione.<br />

Inoltre, il Santo Padre ha iniziato<br />

a preparare nel palazzo estivo di<br />

Castel Gandolfo il terzo volume di<br />

Gesù di Nazareth, dedicato ai Vangeli<br />

dell’Infanzia. Il primo volume di<br />

quest’opera, pubblicato nel 2007, è<br />

diventato subito un best-seller. Il secondo,<br />

dedicato alla Passione, Morte<br />

e Resurrezione di Gesù Cristo è<br />

già in fase di traduzione e ne è prevista<br />

la distribuzione a febbraio.<br />

Incontro Continentale<br />

dell’Azione Cattolica<br />

Sotto il motto Vita, pane, pace e<br />

libertà: laici dell’Azione Cattolica nella<br />

città per un mondo più umano, si<br />

è realizzato in Messico, dall’8 all’11<br />

luglio, il VI Incontro Continentale<br />

Americano dell’Azione Cattolica.<br />

Sergio Miyazaki<br />

L’evento ha riunito trenta delegazioni<br />

di paesi latino-americani i cui rappresentanti<br />

hanno analizzato le questioni<br />

di cui sopra alla luce del Documento<br />

di Aparecida.<br />

In un messaggio firmato dal Segretario<br />

di Stato <strong>della</strong> Santa Sede,<br />

Cardinale Tarcisio Bertone, il Santo<br />

Padre ha incoraggiato i partecipanti<br />

ad approfondire il ruolo fondamentale<br />

dei laici nella costruzione di una<br />

società “che risponda al progetto<br />

originale di Dio sull’ umanità”. Ha<br />

ricordato anche la necessità di “una<br />

adeguata formazione e <strong>della</strong> profonda<br />

vita spirituale dei fedeli”.<br />

Mons. Orani Tempesta apre il 2º<br />

incontro nazionale <strong>della</strong> PASCOM<br />

“Per fare una buona Pastorale<br />

<strong>della</strong> Comunicazione, non basta la<br />

tecnologia, bisogna anche essere cristiani”.<br />

Con queste parole, l’Arcivescovo<br />

di Rio de Janeiro e Presidente<br />

<strong>della</strong> Commissione Episcopale<br />

Pastorale per la Cultura, Educazione<br />

e Comunicazione Sociale, Mons.<br />

Orani João Tempesta, ha aperto il 2º<br />

Incontro Nazionale <strong>della</strong> Pastorale<br />

<strong>della</strong> Comunicazione (PASCOM).<br />

“Per noi vi è una differenza fondamentale<br />

nel modo di fare comunicazione.<br />

Noi facciamo comunicazione<br />

sapendo che dietro c’è una persona<br />

con spiritualità, che sa che il<br />

centro di tutto il nostro agire è Gesù”,<br />

ha affermato Mons. Orani. “Il<br />

nostro modo di far comunicazione,<br />

al di là <strong>della</strong> tecnica, delle persone<br />

qualificate, è giustamente caratterizzato<br />

dal fatto che siamo persone<br />

che hanno fede. Questo fa la differenza”,<br />

ha aggiunto.<br />

L’evento si è svolto tra i giorni 22<br />

e 24 nel Santuario di Aparecida ed<br />

ha riunito più di 300 partecipanti di<br />

tutti gli stati brasiliani.<br />

Cause di canonizzazione<br />

e miracoli<br />

Cosa è un miracolo? Perché la<br />

Chiesa esige miracoli per beatificare<br />

o canonizzare una persona? Perché<br />

Dio non mi concede quello che Gli<br />

chiedo? Le risposte a questi e molti<br />

altri interrogativi si trovano alla portata<br />

degli interessati in un libro, recentemente<br />

uscito in Spagna, intitolato<br />

Cause di canonizzazione e miracoli.<br />

I suoi autori sono due specialisti:<br />

Canonico Ricardo Quintana, Delegato<br />

Episcopale per le Cause dei<br />

Santi dell’Arcidiocesi di Madrid e<br />

José Carlos Martin de la Hoz, laureato<br />

in Scienze Geologiche, Dottore<br />

in Teologia e direttore del dipartimento<br />

dell’Opus Dei per le Cause<br />

dei Santi, in Spagna.<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 43<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 43 26/08/2010 11:01:41


UCANEWS.com<br />

Nel libro di 160 pagine, pubblicato<br />

dalla Desclée de Brouwer, gli autori<br />

analizzano con chiarezza e sicurezza<br />

dottrinale tutte queste questioni<br />

e presentano un’ampia e ben<br />

selezionata bibliografia.<br />

Primo Nunzio <strong>della</strong> Santa Sede<br />

nella Federazione Russa<br />

Con la consegna delle sue credenziali<br />

al ministro delle Relazioni<br />

Esterne, Sergei Lavrov, il 15 luglio,<br />

l’Arcivescovo Antonio Mennini è diventato<br />

ufficialmente Nunzio <strong>della</strong><br />

Santa Sede a Mosca, inaugurando,<br />

così, una nuova era di relazioni diplomatiche<br />

tra la Santa Sede e la Federazione<br />

Russa.<br />

Secondo una notizia de L’Osservatore<br />

Romano, la cerimonia di consegna<br />

delle credenziali è stata seguita<br />

da un “cordiale incontro” al<br />

quale ha partecipato il vice-ministro<br />

delle Relazioni Estere, Alexander<br />

Krusko. Costui si è congratulato<br />

con il Nunzio, a nome del Presidente<br />

Dimitri Medvedev, e ha sottolineato<br />

il crescente “spirito di armonia e<br />

cooperazione” tra la Santa Sede e la<br />

Russia negli ultimi anni.<br />

A sua volta, Mons. Mennini, ha<br />

manifestato la sua decisione di collaborare<br />

per il consolidamento di<br />

queste relazioni diplomatiche, come<br />

pure per “la crescita spirituale e morale<br />

del popolo russo”.<br />

44 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

Governatore messicano multato<br />

per aver fatto riferimento a Dio<br />

Il governatore dello stato di Sinaloa,<br />

Mario Lopez Valdez è stato condannato<br />

dal Tribunale Elettorale Federale<br />

del Messico a pagare una multa<br />

di 27.235 pesos, per aver pronunciato<br />

espressioni di carattere religioso<br />

durante un atto elettorale.<br />

“Vincerò con l’appoggio <strong>della</strong> volontà<br />

popolare e di quella di Dio” e<br />

“La volontà del popolo, degli astri e<br />

di Dio saranno schierate” sono state<br />

le frasi pronunciate dal governatore.<br />

I magistrati considerano che esse infrangono<br />

“la proibizione costituzionale<br />

di impiegare in atti pubblici allusioni<br />

o espressioni di carattere religioso”,<br />

informa nella sua edizione<br />

on-line il giornale messicano La Jornada<br />

(28/7/2010).<br />

Benedettine firmano contratto<br />

con casa discografica<br />

Le monache dell’abbazia benedettina<br />

Madonna dell’Annunciazione,<br />

nei pressi di Avignone in Francia,<br />

hanno vinto un concorso di ambito<br />

mondiale promosso dalla casa<br />

discografica britannica Decca Records<br />

per la produzione di dischi di<br />

musica gregoriana. Il primo album,<br />

intitolato Voices – Chant from Avignon<br />

(Voci – Canto di Avignone)<br />

verrà pubblicato in novembre.<br />

“Noi non abbiamo mai cercato<br />

questo, ma siamo state cercate”, ha<br />

dichiarato all’agenzia Reuters la madre<br />

badessa, la cui preoccupazione<br />

era che le attività dell’incisione non<br />

pregiudicassero il raccoglimento <strong>della</strong><br />

comunità. Si è mantenuta rigorosamente<br />

la vita di clausura: nessuna suora<br />

è stata autorizzata ad uscire dall’abbazia<br />

o ricevere visite; potevano comunicare<br />

con persone di fuori soltanto<br />

attraverso la grata conventuale.<br />

Re del Marocco condecora<br />

suore vicentine<br />

“Conosco e apprezzo molto il vostro<br />

lavoro”, ha dichiarato alle due<br />

suore vicentine spagnole il re Mohamed<br />

VI del Marocco, prima di decorarle,<br />

nel Palazzo Reale di Tangeri,<br />

con l’Ordine del Wissam Alaui, una<br />

delle più prestigiose insegne onorifiche<br />

del suo regno – informa il giornale<br />

madrileno El País (edizione online<br />

del 3/8/2010).<br />

“Il re ci ha spiegato che la commenda<br />

era per l’insieme delle Figlie<br />

<strong>della</strong> Carità nel Marocco”, ha precisato<br />

al telefono Suor Rafaela del<br />

Campo, che opera nel paese da 40<br />

anni. La sua compagna, Suor Fermina<br />

Suarez, vi si trova da 48 anni. Insieme<br />

con altre tre figlie di San Vincenzo<br />

de’ Paoli, esse mantengono un<br />

orfanotrofio adiacente all’ospedale<br />

di Alhucenas, nel nord del Marocco.<br />

La Chiesa Cattolica é<br />

ufficialmente riconosciuta<br />

nel Turkmenistan<br />

“Noi siamo stati ufficialmente riconosciuti<br />

come Chiesa Cattolica nel<br />

Turkmenistan. È una grande gioia e<br />

una grande speranza” – ha comunicato<br />

all’agenzia Fides il superiore <strong>della</strong><br />

Missio Sui Iuris nel Turkmenistan,<br />

Don Andrzej Madej, OMI.<br />

Secondo una notizia <strong>della</strong> Radio<br />

Vaticana, questa ex-repubblica<br />

sovietica dell’Asia Centrale conta<br />

cinque milioni di abitanti, 90%<br />

dei quali sono musulmani. In essa vivono<br />

appena cento cattolici battezzati,<br />

trenta catecumeni e un gruppo<br />

di “simpatizzanti <strong>della</strong> Fede cristiana”.<br />

Non esistono chiese cattoliche,<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 44 26/08/2010 11:01:47


Cavalieri di Colombo: in difesa <strong>della</strong><br />

vita, <strong>della</strong> famiglia e del Papa<br />

A<br />

lla fine <strong>della</strong> loro 128ª<br />

Convenzione Suprema,<br />

conclusasi il 5 agosto, i<br />

Cavalieri di Colombo hanno<br />

dato al pubblico una serie<br />

di risoluzioni nelle quali<br />

rinnovano il loro impegno a<br />

difendere la vita dal concepimento<br />

fino alla morte naturale,<br />

il matrimonio, a rafforzare<br />

la famiglia e appoggiare<br />

il Santo Padre – informa<br />

l’agenzia ACI.<br />

Nell’ultima sessione è<br />

stata approvata una risoluzione<br />

in cui i membri <strong>della</strong><br />

maggiore associazione<br />

di laici cattolici del mondo<br />

manifestano una profonda<br />

gratitudine a Papa Benedetto XVI, per la sua “vita<br />

di servizio dedicato a Cristo e alla Sua Chiesa”. E<br />

riaffermano: “Non rinunceremo mai al nostro impegno<br />

di difendere il Santo Padre e di assisterlo nella<br />

sua missione pastorale di portare la Buona Novella<br />

di Gesù Cristo al mondo”.<br />

Tramite il Segretario di Stato <strong>della</strong> Santa Sede,<br />

Cardinale Tarcisio Bertone, Sua Santità ha inviato ai<br />

partecipanti <strong>della</strong> Convenzione Suprema un messaggio<br />

nel quale elogia il tema scelto per quest’anno: Io<br />

sono il guardiano di mio fratello. Questo tema, ha sot-<br />

poiché esse sono state distrutte dai<br />

rivoluzionari sovietici. I missionari<br />

devono ricominciare tutto come in<br />

terra di “prima evangelizzazione”.<br />

L’affetto nell’infanzia<br />

riduce lo stress da adulti<br />

kofc.org<br />

Un bebè che abbia ricevuto dalla<br />

madre molto affetto diventa un<br />

adulto meno esposto allo stress e<br />

all’angoscia. Questa è la conclusio-<br />

ne a cui è giunta una equipe di specialisti<br />

diretti dalla psicologa Joanna<br />

Maselko, dell’Università Temple<br />

(Filadelfia, USA).<br />

Secondo una notizia dell’Agence<br />

France Presse (26/7/2010), Maselko e<br />

la sua equipe hanno utilizzato i dati<br />

di più di mille bebè di otto mesi di<br />

età, raccolti in uno studio fatto nello<br />

stato americano di Rhode Island,<br />

nella decade del 1960. Trentaquat-<br />

tolineato il Pontefice, “richiama<br />

l’attenzione per lo<br />

spirito di solidarietà fraterna<br />

che ha ispirato la fondazione<br />

dei Cavalieri di Colombo<br />

e continua a orientare<br />

le sue molteplici attività”.<br />

Il Papa ha manifestato<br />

uno “speciale apprezzamento”<br />

per i membri<br />

dell’Ordine, per la loro solidarietà<br />

spirituale con il<br />

clero nel corso dell’Anno<br />

Sacerdotale. “In considerazione<br />

degli attacchi, frequentemente<br />

ingiusti e infondati,<br />

contro la Chiesa e<br />

i suoi leader, il Santo Padre<br />

è convinto che la risposta più efficace sia una grande<br />

fedeltà alla Parola di Dio, una ricerca più ferma <strong>della</strong><br />

santità e un maggiore impegno con la carità nella verità,<br />

da parte di tutti i fedeli” – ha affermato.<br />

Alla fine, Benedetto XVI ha ringraziato ancora<br />

una volta i Cavalieri di Colombo “per la loro testimonianza<br />

davanti alla santità <strong>della</strong> vita umana e<br />

all’autentica natura del matrimonio”, come pure per<br />

il loro impegno a promuovere tra i laici cattolici “una<br />

maggiore coscienza <strong>della</strong> necessità” di mo<strong>della</strong>re la<br />

loro vita quotidiana secondo la Fede che professano.<br />

tro anni più tardi, i ricercatori sono<br />

riusciti ad intervistare più <strong>della</strong> metà<br />

di quei bebè, tracciando il loro profilo<br />

psicologico. “Abbiamo scoperto<br />

con l’osservazione obiettiva che un<br />

alto livello di affetto tra le madri e<br />

i loro figli di otto mesi è associato a<br />

meno sintomi di angoscia trenta anni<br />

dopo” – hanno riferito, in un lavoro<br />

pubblicato nel Journal of Epidemiology<br />

and Community Health.<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 45<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 45 26/08/2010 11:01:51


La seconda richiesta<br />

F<br />

ra Martino, sacrestano di<br />

un convento francescano,<br />

adempiva i suoi doveri<br />

con la perfezione assoluta.<br />

Faceva di tutto per rendere bianchissime<br />

e ben inamidate le tovaglie<br />

dell’altare. Nel santuario non si vedeva<br />

mai la minima traccia di cera o di<br />

polvere, calici e pissidi erano sempre<br />

splendenti.<br />

“La pulizia è il lusso del povero”,<br />

diceva a se stesso, mentre lavorava<br />

con il massimo impegno, trattandosi<br />

del culto al Signore Gesù. Nella vita<br />

di volontaria povertà, abbracciata<br />

per amore di Lui, voleva servir-<br />

Lo nella forma più eccellente, poiché,<br />

oltre al senso del dovere, splendeva<br />

nell’anima di Fra Martino una<br />

profonda devozione a Gesù Eucaristico.<br />

Quando il sacrestano terminava<br />

le sue faccende, si dirigeva invariabilmente<br />

ai piedi del tabernacolo<br />

per restarvi a pregare, in colloquio<br />

intimo con il Signore. Tutti i giovedì,<br />

nel convento, c’era l’Adorazione<br />

solenne al Santissimo Sacramento,<br />

e lui riusciva sempre ad organizzare<br />

il servizio in modo<br />

da passare lungo tempo inginocchiato<br />

ai piedi dell’ostensorio.<br />

46 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

STORIA PER BAMBINI... O ADULTI PIENI DI FEDE?<br />

Da buon religioso, Fra Martino obbedì prontamente e con<br />

gioia. Chiedeva soltanto a Nostro Signore Sacramentato la<br />

grazia di ritornare in tempo per assistere alla Messa <strong>della</strong><br />

sera e riceverLo nel suo cuore.<br />

Si avvicinava, in quei giorni, la<br />

festa del patrono del convento. Fra<br />

Martino era incaricato di preparare<br />

gli arredi liturgici e decorare la<br />

chiesa per la Messa solenne. Sempre<br />

attivo e pieno di dedizione, era<br />

riuscito a procurarsi bei fiori per<br />

ornare l’altare, il che non era facile<br />

in quella stagione dell’anno.<br />

Già la sera prima tutto era pronto<br />

per la Celebrazione. Quel giorno<br />

voleva essere occupato il minimo indispensabile,<br />

in modo da poter assistere<br />

così alla Santa Messa con maggior<br />

raccoglimento e ricevere più<br />

fervidamente Gesù nella sua anima.<br />

Quale non fu la sua sorpresa<br />

quando il Padre Guardiano gli assegnò<br />

la funzione di mendicante in<br />

Da buon religioso, Fra Martino obbedì<br />

prontamente e con gioia<br />

Suor Ana Rafaela Maragno, EP<br />

quella giornata festiva! Era necessario<br />

procurarsi senza indugio un<br />

rinforzo di provviste, poiché la casa<br />

era piena di gente: oltre ai frati<br />

provenienti da altri conventi, c’era<br />

un gruppo di pellegrini bisognosi.<br />

La dispensa era quasi vuota... Si correva<br />

il rischio di servire ai visitatori<br />

un pranzo frugale e di congedarli<br />

senza cena.<br />

Da buon religioso, Fra Martino<br />

obbedì prontamente e con gioia.<br />

Chiedeva soltanto a Nostro Signore<br />

Sacramentato la grazia di ritornare<br />

in tempo per assistere alla Messa<br />

<strong>della</strong> sera e riceverLo nel suo cuore.<br />

Accompagnato da Fra Salomone,<br />

bussò di porta in porta per varie<br />

ore, ma le anime caritatevoli sembravano<br />

essere scomparse dalla regione!<br />

Recuperarono solamente alcuni<br />

tozzi di pane vecchio e non riuscirono<br />

neppure ad avere legumi<br />

a sufficienza per un’umile<br />

zuppa...<br />

Cominciava a scendere la<br />

sera quando entrarono in una<br />

piccola cappella vicina al luogo<br />

in cui si trovavano. Pregarono<br />

affidandosi a Vergine<br />

Maria che li aiutasse non solo<br />

ad ottenere i viveri necessari<br />

per la comunità, ma anche<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 46 26/08/2010 11:01:58


Fra Martino gli spiegò la difficoltà in cui si trovavano e subito il contadino ebbe pronta la soluzione<br />

a ritornare in tempo per assistere alla<br />

Messa e ricevere il Corpo di Gesù.<br />

Poco dopo aver ricominciato il loro<br />

lavoro, incontrarono un contadino<br />

che guidava un piccolo carro, il quale,<br />

dopo averli salutati con rispetto e aver<br />

chiesto loro la benedizione, chiese:<br />

– Miei buoni frati, sembrate preoccupati...<br />

Avete bisogno di aiuto?<br />

Fra Martino gli spiegò la difficoltà<br />

in cui si trovavano e subito il contadino<br />

ebbe pronta la soluzione:<br />

– Guardate quanto è buona la<br />

Madonna per avermi fatto passare<br />

per questa strada proprio ora! Qui<br />

c’è un sacco di patate, cipolle, rapanelli<br />

e pomodori. E in quest’altro<br />

vi sono due grandi pernici. Adesso<br />

capisco perché non sono riuscito a<br />

vendere tutto al mercato... È che la<br />

Madonna aveva deciso di riservare<br />

questo per il convento. Bene dunque,<br />

potete prendere tutto. Ve lo<br />

do molto volentieri.<br />

I due frati ringraziarono di cuore<br />

il generoso contadino, gli promisero<br />

orazioni per lui e la sua famiglia<br />

e ripresero allegramente il cammino<br />

di ritorno. Tuttavia, la distan-<br />

za da percorrere per il convento era<br />

tale che giunsero quasi alla fine del<br />

pomeriggio. Consegnarono le provviste<br />

al frate cuoco, si pulirono dalla<br />

polvere del cammino e si avviarono<br />

in fretta verso la chiesa, dove ancora<br />

risuonavano le melodie eucaristiche.<br />

Nel frattempo, la Messa era terminata...<br />

Non ebbero nemmeno la<br />

consolazione di ricevere la Comunione!<br />

La Madonna aveva atteso tanto<br />

generosamente alla prima delle loro<br />

richieste, perché non aveva voluto fare<br />

la stessa cosa con la seconda?<br />

Costernati, si misero in ginocchio<br />

ai piedi del tabernacolo e si lamentarono<br />

amorosamente con Gesù:<br />

– Signore, perché ci hai abbandonato?<br />

Quanto avremmo voluto partecipare<br />

a questa Messa! Ed invece,<br />

per amor d’obbedienza, siamo<br />

privati <strong>della</strong> possibilità di riceverTi<br />

nell’Eucaristia!<br />

Un po’ alla volta, la chiesa si<br />

svuotò, ma i due religiosi continuarono<br />

a rimanere lì in preghiera.<br />

All’improvviso, videro sorgere nel<br />

presbiterio un uomo alto, pieno di<br />

nobiltà e con uno sguardo rilucente.<br />

– La Regina del Cielo ha udito<br />

compiaciuta le vostre suppliche<br />

– disse lui – e mi ha mandato<br />

ad esaudirle. Inginocchiatevi presso<br />

la mensa <strong>della</strong> Comunione e preparate<br />

i vostri cuori a ricevere degnamente<br />

il Suo Divino Figlio.<br />

L’Angelo di luce aprì il tabernacolo,<br />

prese il ciborio e amministrò<br />

loro la Sacra Comunione. Dopo<br />

fece un breve atto di Adorazione<br />

al Santissimo Sacramento, Lo ricollocò<br />

nel tabernacolo e scomparve.<br />

Lacrime di consolazione correvano<br />

sui volti di Fra Martino e Fra Salomone.<br />

Dopo un lungo rendimento<br />

di grazie, il più benedetto delle<br />

loro vite, andarono a narrare al Padre<br />

Guardiano l’accaduto. Costui<br />

fece suonare la campana per riunire<br />

gli altri frati e tutti si diressero alla<br />

cappella del Santissimo, per ringraziare<br />

Dio per una così insigne grazia.<br />

E lì videro — oh meraviglia! —<br />

che l’Angelo aveva lasciato un segno<br />

del suo passaggio: in bellissime lettere<br />

dorate, le iniziali di Gesù e di<br />

Maria! <br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 47<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 47 26/08/2010 11:02:02<br />

Edith Petitclerc


I SANTI DI OGNI GIORNO ________<br />

Sergio Hollmann<br />

1. San Giosuè. Figlio di Nun, discepolo<br />

di Mosè. Introdusse il popolo<br />

di Israele nella Terra Promessa.<br />

2. San Giusto, Vescovo (†circa<br />

nel 381). Dopo il Concilio di Aquileia,<br />

rinunciò alla sede episcopale<br />

di Lione e abbracciò l’umile vita dei<br />

monaci di un eremitaggio in Egitto.<br />

3. San Gregorio Magno, Papa e<br />

dottore <strong>della</strong> Chiesa (†604).<br />

Beata Brigida di Gesù Morello,<br />

religiosa (†1679). Divenuta vedova,<br />

si dedicò alla penitenza e alle opere<br />

di carità. Fondò a Piacenza, la Congregazione<br />

delle Suore Orsoline di<br />

Maria Immacolata, per l’educazione<br />

<strong>della</strong> gioventù femminile.<br />

4. San Mosè, profeta. Scelto da<br />

Dio per liberare il popolo di Israele<br />

dalla oppressione in Egitto e condurlo<br />

alla Terra Promessa.<br />

5. XXIII Domenica del Tempo<br />

Ordinario.<br />

“San Mosè” - Basilica <strong>della</strong> Stella,<br />

Lisbona (Portogallo)<br />

48 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

San Bertino, abate (†circa nel<br />

698). Insieme a due compagni, fondò<br />

a Saint-Omer, in Francia, il monastero<br />

di Sithiu, del quale fu abate<br />

per circa 60 anni.<br />

6. Beato Diego Llorca Llopis, sacerdote<br />

e martire (†1936). Sacerdote<br />

secolare catturato e fucilato a Oliva,<br />

in Spagna, a 40 anni d’età.<br />

7. Santa Regina, vergine e martire<br />

(†sec. III). Giovane cristiana di<br />

padre pagano, decapitata nelle vicinanze<br />

di Autun, in Francia.<br />

8. Natività <strong>della</strong> Beata Vergine<br />

Maria.<br />

San Sergio I, Papa (†701). Di origine<br />

siria, si impegnò nell’evangelizzazione<br />

dei frisoni e sassoni. Contribuì<br />

all’arricchimento <strong>della</strong> Liturgia.<br />

9. San Pietro Claver, presbitero<br />

(†1654).<br />

Beato Pietro Bonhomme, sacerdote<br />

(†1861). Si distinse per le sue<br />

missioni popolari e l’evangelizzazione<br />

dei contadini, in Francia. Fondò<br />

la Congregazione delle Suore <strong>della</strong><br />

Madonna del Monte Calvario, per<br />

l’assistenza ai giovani, malati e bisognosi.<br />

10. Beati Sebastiano Kimura e<br />

Francesco de Morales, sacerdoti, e<br />

compagni, martiri (†1622). Morti fra<br />

crudeli torture, insieme ad altri 50<br />

cattolici (sacerdoti, religiosi, coppie<br />

di sposi, giovani, catechisti, vedove e<br />

bambini), a Nagasaki, in Giappone.<br />

11. San Giovanni Gabriele Perboyre,<br />

sacerdote e martire (†1840).<br />

Sacerdote Lazzarista, missionario in<br />

Cina. Tradito da uno dei suoi discepoli,<br />

fu incarcerato, torturato e, alla<br />

fine, legato ad una croce e strangolato.<br />

12. XXIV Domenica del Tempo<br />

Ordinario.<br />

Santissimo Nome di Maria.<br />

Beato Pietro Sulpizio Cristoforo<br />

Faverge, martire (†1794). Frate Lasalliano,<br />

incarcerato insieme a centinaia<br />

di altre vittime <strong>della</strong> Rivoluzione<br />

Francese. Lì morì, in conseguenza<br />

delle malattie contratte, trattando caritatevolmente<br />

i prigionieri infermi.<br />

13. San Giovanni Crisostomo,<br />

Vescovo e dottore <strong>della</strong> Chiesa<br />

(†407).<br />

Beata Maria di Gesù Lopez Rivas,<br />

vergine (†1640). Priora del Carmelo<br />

di Toledo, discepola di Santa<br />

Teresa d’Avila. Calunniata e deposta<br />

ingiustamente dalla carica, sopportò<br />

tutto con umiltà e pazienza.<br />

14. Esaltazione <strong>della</strong> Santa Croce.<br />

Santa Notburga, vergine (†1313).<br />

Fu cuoca del castello di Rottenburg,<br />

nel Tirolo, e lavorò come domestica<br />

nel villaggio di Eben, in Austria.<br />

15. Beata Vergine Maria Addolorata.<br />

Beato Ladislao Miegon, sacerdote<br />

e martire (†1942). Sacerdote polacco<br />

deportato nel campo di concentramento<br />

di Dachau, dove morì<br />

tra le torture.<br />

16. San Cornelio, Papa (†253) e<br />

San Cipriano, Vescovo (†258), martiri.<br />

San Giovanni Macias, religioso<br />

(†1645). Frate laico del convento<br />

domenicano di Lima, si dedicò alle<br />

cure dei poveri e degli infermi.<br />

17. San Roberto Bellarmino,<br />

Vescovo e dottore <strong>della</strong> Chiesa<br />

(†1621).<br />

San Pietro Arbués, sacerdote e<br />

martire (†1485). Canonico regolare<br />

dell’Ordine di Sant’Agostino, assassi-<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 48 26/08/2010 11:02:08


___________________ SETTEMBRE<br />

©santiebeati.it<br />

Beata Amalia Abad Casasempere<br />

nato da sicari ai piedi dell’altare <strong>della</strong><br />

cattedrale, a Saragozza, in Spagna.<br />

18. San Giuseppe da Copertino,<br />

sacerdote (†1663). Religioso francescano<br />

del convento di Osimo. Poco<br />

dotato dal punto di vista fisico, fu,<br />

invece, favorito da grazie mistiche<br />

straordinarie.<br />

19. XXV Domenica del Tempo<br />

Ordinario.<br />

San Gennaro, Vescovo e martire<br />

(†305). Patrono di Napoli.<br />

San Teodoro, Vescovo (†690).<br />

Aveva quasi 70 anni quando Papa<br />

San Vitaliano lo nominò Vescovo di<br />

Canterbury, in Inghilterra.<br />

20. Sant’Andrea Kim Tae-gon,<br />

sacerdote, Paolo Chong Ha-sang e<br />

compagni, martiri (†1839-1867).<br />

San Giovanni Carlo Cornay, sacerdote<br />

e martire (†1837). Sacerdote <strong>della</strong><br />

Società per le Missioni Straniere,<br />

sottoposto a orribili torture fu decapitato<br />

a Son Tay, in Vietnam.<br />

21. San Matteo, Apostolo e Evangelista.<br />

San Castore di Apt, Vescovo (†circa<br />

nel 426). Desideroso di spiegare la<br />

sublimità <strong>della</strong> vita monastica ai monaci<br />

di un cenobio sotto la sua giuri-<br />

sdizione, in Provenza, ricorse a San<br />

Giovanni Cassiano e questi, su sua richiesta,<br />

redasse le celebri “Conferenze”<br />

sugli asceti dell’Egitto.<br />

22. Santa Salaberga, badessa<br />

(†circa nel 664). Secondo la tradizione,<br />

fu guarita dalla cecità da San<br />

Colombano, che la avviò al servizio<br />

di Dio. Morì a Laon, in Francia.<br />

23. San Pio di Pietrelcina, sacerdote<br />

(†1968).<br />

Santo Adamnano di Iona, sacerdote<br />

e abate (†704). Profondo conoscitore<br />

delle Sacre Scritture e infaticabile<br />

difensore dell’unità, convinse molti<br />

scozzesi e irlandesi a celebrare la Pasqua<br />

secondo il costume romano.<br />

24. Beata Vergine Maria <strong>della</strong><br />

Mercede. Nel 1218, la Vergine Maria<br />

apparve a San Pietro Nolasco,<br />

raccomandandogli di fondare un<br />

istituto religioso dedito alle opere di<br />

misericordia, specialmente la liberazione<br />

dei cristiani schiavizzati in terre<br />

musulmane. Nacque così l’Ordine<br />

dei Mercedari.<br />

25. San Sergio di Radonez, abate<br />

(†1392). Dopo vari anni di vita<br />

eremitica, fondò il Monastero <strong>della</strong><br />

Santissima Trinità, nelle vicinanze di<br />

Mosca e propagò la vita cenobitica<br />

nella Russia Settentrionale.<br />

26. XXVI Domenica del Tempo<br />

Ordinario.<br />

Santi Cosma e Damiano, martiri<br />

(†sec. III).<br />

Sant’Eusebio di Bologna, Vescovo<br />

(†sec. IV). Combatté l’arianesimo,<br />

insieme a Sant’Ambrogio di Milano,<br />

si impegnò a promuovere tra i<br />

giovani il valore <strong>della</strong> verginità.<br />

27. San Vincenzo de’ Paoli, sacerdote<br />

(†1660).<br />

Beato Lorenzo da Ripafratta, sacerdote<br />

(†1456). Domenicano del<br />

monastero di Pistoia, osservò fedelmente<br />

per 60 anni la disciplina religiosa,<br />

dedicandosi assiduamente al<br />

Sacramento <strong>della</strong> Riconciliazione.<br />

28. San Venceslao, martire<br />

(†929/935).<br />

San Lorenzo Ruiz e compagni,<br />

martiri (†1633-1637).<br />

Beata Amalia Abad Casasempere,<br />

martire (†1936). Madre di famiglia<br />

nota per la sua militanza cattolica,<br />

fu catturata e assassinata da miliziani<br />

a Benillup, in Spagna.<br />

29. San Michele, San Gabriele,<br />

San Raffaele Arcangeli.<br />

Beato Nicola da Forca Palena, sacerdote<br />

(†1449). Religioso dell’Ordine<br />

degli Eremiti di San Girolamo,<br />

fondò a Roma il Monastero di Santo<br />

Onofrio, dove morì a cent’anni di<br />

età.<br />

30. San Girolamo, sacerdote e<br />

dottore <strong>della</strong> Chiesa (†420).<br />

San Francesco Borgia, sacerdote<br />

(†1572). Duca di Gandia e Viceré<br />

<strong>della</strong> Catalogna, rinunciò al mondo<br />

dopo la morte <strong>della</strong> sposa ed entrò<br />

nella Compagnia di Gesù, di cui fu il<br />

terziario Superiore Generale.<br />

filles-de-la-charite.org<br />

San Giovanni Gabriele Perboyre<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 49<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 49 26/08/2010 11:02:13


Una garanzia di salvezza<br />

La devozione a Maria non è<br />

un semplice ornamento del<br />

Cattolicesimo e neppure un<br />

soccorso tra molti altri che<br />

possiamo usare o no a nostro criterio:<br />

è una parte integrante <strong>della</strong> Religione.<br />

Dio è voluto venire tra noi per mezzo<br />

di Maria, e solo per mezzo di<br />

Lei possiamo arrivare a Lui.<br />

Termometro spirituale<br />

e garanzia di salvezza<br />

Oh! che preziosa sicurezza per il nostro futuro se amiamo la Santissima<br />

Vergine al punto da voler esser immagini vive di Lei sulla Terra!<br />

Così come, per accertarsi<br />

<strong>della</strong> vita di una persona,<br />

il medico sente i battiti<br />

del suo cuore, noi, per sapere<br />

se un’anima è virtuosa, se<br />

essa vive <strong>della</strong> vita cristiana,<br />

appuriamo se il culto alla<br />

Santa Vergine delle Vergini<br />

le è indifferente o gradito.<br />

Sì, la devozione a Maria è<br />

come un termometro spirituale<br />

che segna – se così possiamo<br />

dire – la temperatura<br />

<strong>della</strong> nostra anima, che rivela<br />

le sue disposizioni segrete.<br />

Se le pratiche di questa devozione<br />

ci piacciono, possiamo<br />

restar tranquilli quanto<br />

allo stato <strong>della</strong> nostra anima.<br />

Ma se sentiamo che vi è freddezza<br />

tra noi e la Santissima<br />

Vergine, se abbandoniamo<br />

gli atti di culto a Lei, se trascuriamo<br />

le preghiere quotidiane,<br />

se accampiamo man-<br />

50 Salvami Regina · Settembre 2010<br />

Timothy Ring<br />

LA DEVOZIONE A MARIA<br />

canza di tempo per recitare il Rosario,<br />

facciamo attenzione: la nostra virtù<br />

diminuisce, la fede <strong>della</strong> nostra Prima<br />

Comunione svanisce, siamo nel cammino<br />

che ci allontana da Dio!<br />

Si comprende, dunque, la necessità<br />

di insistere su questo tema, di<br />

Tormentato, nella gioventù, da una grave tentazione,<br />

fu per mezzo di Maria che San Francesco di Sales<br />

riuscì a vincerla<br />

stimolare la pietà e la devozione alla<br />

Madonna. Per noi, questa devozione<br />

è una garanzia di salvezza!<br />

Come è possibile? È che se amiamo<br />

la Vergine Maria, lavoreremo<br />

per assomigliare a Lei. Siamo irresistibilmente<br />

portati a imitare le persone<br />

che ci sono simpatiche:<br />

vorremmo pensare,<br />

parlare, vivere come loro.<br />

Oh! che preziosa sicurezza<br />

per il nostro futuro se amiamo<br />

la Santissima Vergine al<br />

punto da voler esser immagini<br />

vive di Lei sulla Terra!<br />

Come Lei, eviteremo quanto<br />

dispiace a Dio e quanto<br />

causerebbe un danno alle<br />

nostre anime; come Lei,<br />

faremo ogni bene, compiremo<br />

il nostro dovere, praticheremo<br />

la virtù. Per questo<br />

possiamo aver fiducia.<br />

L’esempio di San<br />

Francesco di Sales<br />

D’altra parte, è garantita<br />

una protezione speciale<br />

<strong>della</strong> Santissima Vergine a<br />

chi è effettivamente Suo<br />

devoto. Quando gli arriveranno<br />

le prove, le tribolazioni,<br />

le tentazioni, per<br />

quanto numerose e violente<br />

esse siano, con l’assistenza<br />

di Maria, egli mai<br />

si dispererà. Come prova<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 50 26/08/2010 11:02:15


di questo, ci sarebbero mille<br />

fatti emozionanti da raccontare.<br />

Prendiamo in considerazione<br />

solamente questo,<br />

tratto dalla vita di San Francesco<br />

di Sales.<br />

Ancor giovane, San Francesco<br />

era tormentato da una<br />

tentazione contro la quale<br />

lottava con energia ma, in un<br />

momento di scoraggiamento,<br />

il futuro gli apparve con colori<br />

foschi: egli si credeva perduto,<br />

condannato all’inferno...<br />

Esser condannato, esser<br />

separato da Dio che egli<br />

amava come un padre, dalla<br />

Madonna che lui venerava<br />

come una madre, e questo<br />

per un’eternità senza fine!...<br />

Questo pensiero gli torturava<br />

il cuore e lo faceva singhiozzare.<br />

Un giorno in cui entrò<br />

in una chiesa preso da questa<br />

triste impressione, sen-<br />

Gustavo Kralj<br />

tì come una mano invisibile che lo<br />

spingeva ai piedi di una statua <strong>della</strong><br />

Madonna. Si inginocchiò davanti<br />

a lei e supplicò Maria che gli ottenesse<br />

la grazia di vincere la tentazione<br />

che lo accecava e termi-<br />

Adotti<br />

Attualmente 825 giovani aspiranti<br />

agli Araldi del Vangelo,<br />

aspettano il momento<br />

di entrare in uno dei Centri di Formazione<br />

Giovanile degli Araldi del<br />

Vangelo. Essi hanno bisogno di una<br />

Se amiamo la Vergine Maria, lavoreremo per<br />

assomigliare a Lei ed eviteremo tutto quanto<br />

dispiace a Dio<br />

nò la sua orazione con queste belle<br />

parole: “Se devo odiare Dio eternamente<br />

nell’inferno, Vi supplico<br />

una cosa: ottenetemi per lo meno<br />

la grazia di amarLo con tutto il mio<br />

cuore su questa terra!”.<br />

Terminata la sua orazione,<br />

egli si alzò vincitore: la<br />

Consolatrice degli Afflitti lo<br />

aveva liberato da quel tormento!<br />

Prova di predestinazione<br />

Cari lettori, se qualche volta<br />

abbiamo dei peccati di cui<br />

dispiacerci, se siamo testimoni<br />

afflitti di colpe umilianti,<br />

non sarà perché abbiamo abbandonato<br />

il culto alla Santissima<br />

Vergine, perché abbiamo<br />

rinunciato alla devozione e,<br />

così, ci siamo privati di un’assistenza<br />

che ci avrebbe riservato?<br />

Possiamo concludere che<br />

una devozione solida e sincera<br />

è una prova di predestinazione.<br />

Se avremo questa<br />

convinzione e prenderemo<br />

la ferma risoluzione di coltivare,<br />

sempre di più, la devozione<br />

alla Santissima Vergine<br />

e praticare le virtù che Ella ci ispira,<br />

questa lettura avrà dato i migliori<br />

frutti. <br />

(Tradotto, con adattamenti, da<br />

“L’Ami du Clergè”, 6/11/1902, pagg.<br />

862-863).<br />

un giovane Araldo del Vangelo<br />

borsa di studio che aiuti a sostenere<br />

i costi <strong>della</strong> loro formazione. Per<br />

questo, è stata lanciata la Campagna<br />

“Padrini o Madrine”. Consiste<br />

nell’“adottare” un ragazzo o una giovane<br />

aspirante, aiutando a finanziare<br />

la formazione di questi neo-Araldi.<br />

Questo è un gesto concreto a beneficio<br />

<strong>della</strong> gioventù. Nell’adottare un<br />

aspirante lei starà offrendo una solida<br />

formazione cattolica a un adolescente<br />

bisognoso.<br />

Settembre 2010 · Salvami Regina 51<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 51 26/08/2010 11:02:25


Leonel Mosquera<br />

U Una “Madonna del Buon<br />

Successo” - Monastero delle<br />

MM. Concezioniste, Quito<br />

(Ecuador)<br />

sola parola<br />

dalle Sue labbra<br />

è quanto basta<br />

perché il Figlio La<br />

esaudisca.<br />

_Salvami_Regina_89_RAE105.indb 52 26/08/2010 11:02:30

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