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Capitolo 1 – Il fenomeno dell’esplosione nell’industria 15<br />
mente alle istruzioni fu aperta completamente prima la valvola posta a valle del condotto<br />
di deflusso e poi quella di regolazione del flusso, posta a monte. Tale operazione<br />
determinò una limitata uscita di soda caustica mista a propano, questo perché, come<br />
appurò successivamente l’inchiesta, era presente un tappo di ghiaccio di idrossido di<br />
sodio creatosi proprio in corrispondenza della valvola a monte. Gli operatori, vedendo<br />
il debole flusso in uscita, agirono ripetutamente sulla valvola di regolazione a monte<br />
fino alla sua completa apertura che determinò il disancoraggio del tappo di ghiaccio e<br />
la successiva sua fuoriuscita dalla tubazione di drenaggio. Il rilevantissimo flusso in<br />
uscita (entrambe le valvole erano infatti completamente aperte), determinò un’espansione<br />
adiabatica ed un conseguente, rilevantissimo, sottoraffreddamento che ghiacciò<br />
la valvola a valle e rese inservibile quella a monte impedendo la richiusura del drenaggio.<br />
Non ci fu <strong>qui</strong>ndi più modo di intercettare il flusso di propano che proseguì ininterrotto<br />
e generò una nube dello spessore di circa un metro e che venne innescata in breve<br />
tempo causando una prima VCE.<br />
Le squadre di emergenza, intervenute con rapidità, iniziarono a raffreddare con acqua<br />
le sfere nelle quali le valvole di sicurezza sembravano (apparentemente) non funzionare,<br />
lasciando priva di raffreddamento esterno la sfera, in fase di svuotamento accidentale,<br />
protetta dalle valvole di sicurezza in funzione.<br />
In poco tempo il metallo della sfera, investita dalle fiamme e non raffreddata, diminuì<br />
la propria resistenza ed esplose in un BLEVE con Fireball e proiezione di frammenti.<br />
Quindici minuti dopo una seconda sfera esplose e una terza si svuotò del proprio contenuto<br />
a causa di una tubazione rotta. Tre altre sfere si ruppero nel corso dell’evento<br />
incidentale senza tuttavia dare luogo a frammentazioni. Furono trovati frammenti della<br />
prima sfera fino a 800 metri di distanza.<br />
L’incidente causò complessivamente 18 decessi ed 81 persone rimasero ferite. Rimane<br />
uno dei più terribili incidenti industriali avvenuti in Francia ed in Europa nel dopoguerra<br />
(Figura 1.4).<br />
Figura 1.4 - Incidente di Feyzin, gennaio 1966<br />
1.5.5 Esplosione di vapori infiammabili: Paloma Condensate (USA), Luglio 1952<br />
Il 21 luglio 1952, la regione nella quale era installato dell’impianto di riciclaggio chimico<br />
Paloma Inc., sito a Bakersfield, in California venne investita da un terremoto<br />
(Mannan, 2005). L’evento, con epicentro localizzato a circa 20 km dall’impianto, ebbe<br />
un’intensità pari a 7,7 gradi della scala Richter.<br />
L’ampiezza delle vibrazioni fu di circa 15 cm verticali e 30 cm orizzontali determinando<br />
almeno 2 metri di spostamento alla sommità della colonna di assorbimento installata<br />
presso il sito.