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8 Rischio atmosfere esplosive<br />

(segue da p. 7)<br />

ap pa r e C C H i<br />

usa (1985-1995)<br />

(fm gl o b a l)<br />

nu m e r o<br />

d i i nC i d e n t i<br />

%<br />

uK (1979-1988)<br />

(Hse)<br />

nu m e r o<br />

d i i nC i d e n t i<br />

%<br />

ge r m a n i a (1965-1980)<br />

(be C K, 1982)<br />

nu m e r o<br />

d i i nC i d e n t i<br />

Altro/sconosciuto 84 23 95 31 114 27<br />

Totale 372 100 303 100 426 100<br />

Fonte: AICHE, 2005<br />

In generale, un’esplosione primaria (e le relative esplosioni secondarie) causano con<br />

molta frequenza un successivo incendio che coinvolge la frazione significativa delle<br />

polveri combustibili che non hanno preso parte all’esplosione stessa. Questo fenomeno<br />

è presente in circa il 70% del totale dei casi di esplosione (Thornberg, 2001) ed avviene<br />

con maggiore frequenza nei processi che coinvolgono polveri organiche.<br />

Concentriamo ora l’attenzione sul rischio infortunistico derivante dall’esplosione delle<br />

polveri. Le aziende maggiormente esposte da questo punto di vista risultano quelle<br />

appartenenti alla filiera alimentare nelle quali si concentrano circa il 32% dei decessi<br />

complessivi (Tabella 1.6), mentre più uniforme risulta la distribuzione dei feriti nei<br />

vari ambiti industriali (ad eccezione dell’industria del carbone e carta, che possiede<br />

presenze limitate di entrambi i fenomeni).<br />

Tabella 1.6 - Esplosioni da polvere nella Repubblica Federale Tedesca tra il 1965<br />

ed il 1980<br />

ti p o<br />

d i at t i v i t à<br />

es p l o s i o n i<br />

(%)<br />

%<br />

mo r t i fe r i t i<br />

pe r<br />

e s p l o s i o n e<br />

%<br />

pe r<br />

%<br />

e s p l o s i o n e<br />

Legno 31,6 11,7 0,11 25,0 1,10<br />

Alimentare 24,7 36,8 0,43 26,0 1,44<br />

Metalli 13,2 17,5 0,38 18,5 1,94<br />

Plastica 12,9 17,5 0,39 20,0 2,13<br />

Carbone 9,2 6,8 0,21 8,0 1,18<br />

Carta 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0<br />

Altro 6,4 9,7 0,43 2,5 0,56<br />

Fonte: Beck, 1982<br />

Spostandoci ora agli eventi incidentali rapportati alla singola esplosione, emerge anche<br />

in questo caso l’elevata letalità delle esplosioni che avvengono nel settore alimentare,<br />

probabilmente a causa della violenza intrinseca del fenomeno in questo ambito. Si<br />

rileva, tuttavia, che il maggior numero di feriti per esplosione avviene nel settore della<br />

plastica e dei metalli.<br />

Un ultimo particolare che riteniamo importante sottolineare è relativo alle sorgenti di<br />

accensione che con più frequenza innescano le ATEX dovute a polveri combustibili<br />

(Tabella 1.7). Si rileva la preponderanza delle scintille meccaniche nei casi dell’industria<br />

del legno, alimentare e metalli. Il caricamento elettrostatico contribuisce con una<br />

certa significatività alle esplosioni nel settore della plastica, mentre il carbone trova<br />

causa di innesco frequente nelle combustioni senza fiamma.

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