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posta - Amiga Magazine Online

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Per esempio, si potrebbe pensare di usare un unico grosso<br />

hard disk per molti computer, risparmiando parecchio sulla<br />

somma dei costi di tanti hard disk piti piccoli, o di usare lo<br />

stesso scanner su più computer (che possono avere sistemi<br />

operativi diversi) senza dovere commutare alcuna connes-<br />

sione. Per la veriti pare che quasi tutti i controller attual-<br />

mente disponibili non implementino questa possibilità,<br />

che lo standard definisce facoltativa. Poiché i controller e gli<br />

hard disk SCSI contengono dei veri computer, i produttori<br />

in genere aggiornano di tanto in tanto i relativi software di<br />

gestione ("firmware") per correggere i bug eventualmente<br />

scoperti; per esempio, i primi hard disk removibili Sysquest<br />

non funzionavano su <strong>Amiga</strong> a causa di un hug, che fu<br />

prontamente corretto dal costruttore; i primi "floptical disk"<br />

della Insite si dice che avessero analoghi problemi.<br />

Anche il firrnware dei controller Commodore e GVP è stato<br />

soggetto a diverse revisioni prima di arrivare a quella<br />

attuale. La serietà del costruttore e di conseguenza la sua<br />

propensione a riconoscere e correggere i bug dei suoi<br />

prodotti è dunque da considerare con favore quando si<br />

sceglie una periferica SCSI. IJn ulteriore vantaggio dei<br />

controller SCSI è che è lo standard adottato dalla Commo-<br />

dore per i suoi prodotti, quindi i controller SCSI danno<br />

maggiori garanzie di conipatibiliti.<br />

I più veloci hard disk esistenti sono SCSI, poiché questo è<br />

l'unico standard che consente una trasmissione dei dati<br />

abbastanza veloce senza eccessivo aumento dei costi. In<br />

particolare, un accorgimento usato ultiinamente da quasi<br />

tutti i costruttori consiste nella formattazione (a basso<br />

livello) dell'hard disk con numero di settori variabile a<br />

seconda del numero della traccia. Le tracce più esterne,<br />

cioè le prime, hanno fisicamente più settori di quelle<br />

interne, che sono ovviamente poste su circonferenze di<br />

perimetro minore. Ciò è invisibile all'esterno dell'hard disk<br />

perché il inicrocomputer interno inganna il controller fa-<br />

cendogli credere di avere a disposizione piìi tracce di quelle<br />

fisicamente presenti. Le conseguenze pratiche sono essen-<br />

zialmente due: la prirna, è che l'hard disk 2 nettamente più<br />

veloce quando lavora sulle prime tracce rispetto a quando<br />

lavora sulle ultime. La seconda, è che i programmi di<br />

ottiinizzazione per hard disk diventano praticamente inuti-<br />

li, poiché credono che i dati siano memorizzati in un certo<br />

modo sul disco, mentre in realtà sono disposti in tutt'altro.<br />

Tra tanti vantaggi, lo standard SCSI ha un paio di inconve-<br />

nienti pratici che possono dare molti fastidi in fase di<br />

installazione. I1 primo, è che a ciascuna periferica deve<br />

essere assegnato un diverso numero cli identificazione<br />

compreso tra O e 7, tramite gli appositi interruttori o ponti-<br />

celli presenti sulla periferica. 11 numero 4 su <strong>Amiga</strong> è<br />

riservato agli streamer a nastro; gli altri numeri possono<br />

essere assegnati a piacere, partendo preferibilmente dal<br />

numero O in su. Se due periferiche hanno lo stesso numero,<br />

solo una delle due è utilizzabile.<br />

I1 secondo è che il bus va ?erminatoV, cioè lo standard<br />

prevede che ad entrambi gli estremi del cavo che collega tra<br />

loro tutte le periferiche (quindi non su ogni cavetto, ma solo<br />

agli estremi del primo e dell'ultimo) devono essere presenti<br />

degli speciali blocchetti di resistenze. Quasi sempre un<br />

primo blocchetto è sul controller stesso, dove dunque si<br />

mette l'estremo di inizio del cavo SCSI, mentre ogni hard<br />

disk (o CD-ROM) ne ha un altro sulla propria piastra.<br />

Quando si aggiunge una periferica SCSI collegandola alla<br />

presa posteriore di un controller o di un'altra periferica,<br />

occorre perciò rimuovere il blocchetto dei terminatosi dalla<br />

periferica a cui si è collegato il cavo.<br />

Per esempio, se si collega un secondo hard disk, esterno,<br />

alla presa posteriore a 25 piedini del controller, occorre<br />

necessariamente togliere i terminatosi dall'hard disk inter-<br />

no. In molti casi non occorre togliere fisicamente il bloc-<br />

chetto ma azionare un apposito microinterruttore sull'hard<br />

disk.<br />

Questo è quanto occorre fare in teoria; in pratica succede<br />

che solo i cavi più costosi hanno l'impedenza (è un dato<br />

caratteristico del cavo, quasi mai dichiarato dai venditori)<br />

prescritta dallo standard (132 Q), così il 1x1s è soggetto a<br />

interferenze e ~naifunzionamenti.<br />

I tecnici sostengono che in pratica il procedimento da<br />

seguire consiste nei collegare tutto quanto come suggerisce<br />

lo standard, ricordando anche che la lunghezza totale<br />

massirna ammessa per il cavo è sei metri; poi, se <strong>Amiga</strong><br />

segnala dei "read-write error" apparentemente casuali e<br />

sempre su blocchi diversi, occorre s<strong>posta</strong>re o aggiungere<br />

empiricamente i terminatosi sino a ottenere la soluzione del<br />

problema, ed e\-entualmente cambiare i cavi.<br />

La pratica, inoltre, insegna che cavi molto lunghi, cioè di un<br />

metro o più, possono rallentare gli hard disk più veloci (a<br />

causa della particolare temporizzazione del modo di fun-<br />

zionamento asincrono).<br />

Un'altra cosa da ricordare è che bisogna sempre accendere<br />

tutte le periferiche SCSI che dispongono di un alimentatore<br />

separato, anche se in quel particolare momento non vengo-<br />

no usate: questo per evitare di caricare elettricamente il bus.<br />

Se non possono essere accese contemporaneamente al<br />

computer, vanno accese preferibilmente prima.<br />

ESDI<br />

Oltre agli standard precedenti, esiste anche lo standard<br />

ESDI. Nessun controller per <strong>Amiga</strong> lo supporta direttamen-<br />

te. E' lo standard che usava 1'IBM e altri costruttori per gli<br />

hard disk più capienti, ma oggi è usato sempre meno.<br />

E' analogo all'ST-506 e come per quest'ultimo, esistono<br />

delle schede convertitrici di protocollo per usare l'hard disk<br />

su un controller SCSI.<br />

La scheda, in pratica, contiene un intero controller ST-506<br />

o ESDI e un microcomputer di gestione per aggiungere

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