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posta - Amiga Magazine Online

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Sono però inefficienti in un computer multitask. Infatti, il<br />

nrocessore non può svolgere alcun altro compito, e quindi<br />

non può nemmeno eseguire programmi (che appaiono<br />

estremamente rallentati) durante i trasferimenti di dati.<br />

Ancor peggio, spesso non può ricevere in tempo i dati che<br />

un modem ad alta velocità gli invia tramite la porta seriale,<br />

generando così "inspiegabili" errori di trasmissione. Il feno-<br />

meno è leggermente più grave su quegli <strong>Amiga</strong> dotati di<br />

68010, perché questo processore ha come unica operazio-<br />

ne più lenta del normale 68000, proprio quella che viene<br />

eseguita ad ogni interrupt (tecnicamente parlando, ha uno<br />

stack frame diverso a causa della presenza del registro<br />

aggiuntivo VBR).<br />

Per alleviare il problema si può ricorrere al trasferimento di<br />

un certo numero di byte per volta, invece che solo di uno<br />

o di tutti, e alcuni costruttori lo fanno.<br />

I1 metodo di trasferimento dei dati tra controller e memoria<br />

RAM più adatto all'architettura dei computer <strong>Amiga</strong> è il<br />

DMA (Direct Memory Access). I controller che lo usano<br />

sono più difficili da costruire, e perciò solo poche marche<br />

propongono controller DMA, e tra esse c'è la Commodore<br />

che lo ha sempre usato su tutti i suoi modelli. Va notato che<br />

la possibilità di usare il metodo DMA dipende dalla realiz-<br />

zazione hardware del controller, e un controller che usa il<br />

DMA potrebbe sempre, con apposito software, essere fatto<br />

funzionare in interrupt, ma un controiler in interrupt non<br />

potrà mai funzionare in DMA. Ma che cosa significa in<br />

pratica questa sigla? E' presto detto: il controller è dotato di<br />

una piccola memoria in cui accumula un certo numero di<br />

byte ricevuti dall'hard disk. Quando questa è piena, esso<br />

"chiede il permesso" al processore di scrivere lui stesso quei<br />

byte nella RAM.<br />

Questa operazione awiene in un tempo brevissimo, per-<br />

ché il controller è progettato ap<strong>posta</strong> per eseguire al meglio<br />

solo questa operazione e il processore può dedicare il<br />

tempo risparmiato ad eseguire le sue elaborazioni senza<br />

quasi essere rallentato. L'operazione di scrittura awiene in<br />

modo assai simile. L'unico problema che sorge sugli <strong>Amiga</strong><br />

è che il DMA funziona solo se la RAM è di tipo autoconfigu-<br />

rante. Se non lo è, ed è il caso tipico di alcune schede<br />

acceleratrici per A2000 e A500 che consentono di montare<br />

più di 8 Mb di RAM oppure sono mal progettate, il DMA non<br />

può avvenire e il processore deve effettuare continue<br />

operazioni di copia di byte. Anzi, un bug presente in alcune<br />

versioni del FastFileSystem e dell'OldFileSystem provoca<br />

un enorme rallentamento delle operazioni di lettura e<br />

scrittura, che diventano appena più veloci di quelle su<br />

floppy disk.<br />

Esistono dei rimedi a questo fatto, ma purtroppo il proble-<br />

ma è a livello hardware: le schede di memoria non autocon-<br />

figuranti, infatti, violano le regole stabilite dalla Commodo-<br />

re per l'espansione del sistema. Una soluzione è per esem-<br />

pio quella seguita dalla GVP e altri: il controller è diretta-<br />

mente integrato sulla scheda acceleratrice, e pertanto è<br />

libero di svincolarsi da questo limite del bus di <strong>Amiga</strong> 2000<br />

e 500. La velocità di trasferimento dei dati col metodo DMA<br />

è alta ma in genere non così alta come col metodo in<br />

interrupt, e decisamente più bassa del metodo in polling.<br />

Poiché il processore non è quasi per nulla rallentato, non<br />

potranno mai sorgere problemi con modem o dispositivi<br />

seriali ad alta velocità o peggio ancora dei problemi di<br />

compatibilità. Mentre i primi controller che facevano uso<br />

del DMA avevano la fama di dare molti problemi, quelli<br />

attuali sono realmente privi di "effetti collaterali".<br />

I tipi di hard disk<br />

Un'ulteriore distinzione fra i controller va fatta in base al<br />

tipo di hard disk supportati. Oggi sono disponibili hard disk<br />

in standard SCSI, ST-506, XT-BUS, AT-BUS, ESDI. Lo stan-<br />

dard ST-506 (talvolta è detto anche ST-412) ha alcune<br />

varianti, perciò in genere si preferisce denominare nel<br />

complesso questa famiglia di hard disk con i nomi "MFM"<br />

o "RLL" che indicano il particolare tipo di modulazione<br />

usato. Analogamente, XT-BUS e AT-BUS sono generica-<br />

mente detti IDE (Integrated Device Electronics). In ogni<br />

controller viene sempre specificato quali hard disk si pos-<br />

sono collegare; in qualche caso è possibile collegarne più<br />

di un tipo, come, per esempio, nel Commodore A590 (m-<br />

BUS e SCSI) o A2090 e A2090a (ST-506 e SCSI).<br />

Lo standard ST-506 è il più vecchio, oggi in disuso, e si<br />

chiama così perché questo era il nome del modello di hard<br />

disk (di marca Seagate) montato nel 1982 sul PC IBM e che<br />

tutti hanno copiato. Un hard disk di questo tipo si riconosce<br />

subito perché è collegato al suo controller con due piattine<br />

invece che con una, come awiene in tutti gli altri. Un<br />

controller ST-506 può gestire al massimo due hard disk.<br />

L'hard disk è molto semplice, completamente privo di<br />

intelligenza, e viene pilotato dal controller in modo del<br />

tutto analogo ad un floppy disk. Esistono due tipi di<br />

controller ST-506: quelli per hard disk MFM e quelli per<br />

hard disk RLL.<br />

Gli hard disk RLL usano un ossido magnetico e un circuito<br />

elettronico migliore, che consentono di avere circa 27<br />

settori per traccia invece dei circa 17 degli hard disk MFM.<br />

Un hard disk FUL si può in genere usare anche con un<br />

controller MFM, perdendo un terzo della sua capacità. A<br />

volte è persino possibile tentare di usare un hard disk MFM,<br />

particolarmente ben costruito, su un controller RLL, ma non<br />

sempre si ottiene un risultato accettabile.<br />

Supportano lo standard ST-506 MFM i vecchi controller<br />

Commodore A2090 e A2090a e molti dei vecchi controller<br />

di altri produttori. Nella quasi totalità dei casi erano, infatti,<br />

semplicemente un controller per IBM o compatibili legger-<br />

mente adattato. Meglio evitare di comperare un simile<br />

sistema: sia perché il massimo di hard disk pilotabili è due,<br />

sia perché si tratta sempre di vecchi modelli, lenti e poco<br />

capienti.

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