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16.06.2013 Views

disorientato. Nello stesso modo sono attratto dalle nuove uscite di pacchetti software. Molte sono le proposte simili, specie nei prodotti musicali e allora mi affi- do alla solidità del marchio. Il Miracle mi ha interessato moltissi- mo. L'applicazione può acquistare un'importanza da non sottovalutare e a questo proposito ho parlato a lungo con la casa produttrice. A mio parere l'utilità non è affatto limitata ai giovani musicisti, ma il prodotto è particolarmente adatto all'ambiente scolastico. Mi soffermo spesso ad osservare bambini dai 5 anni in su che si met- tono a ballare quando ascoltano della musica. Mi piace quest'atteg- giamento istintivo. Nel contesto scolastico l'educazio- ne musicale viene considerata uno spreco di tempo, come d'altronde accade per religione. Il problema, a mio parere, è nella ristrettezza dell'applicazione che non si estende mai oltre l'ora di lezione. Non consiglierei il Miracle a qualcuno che voglia imparare a suonare seriamente, credo che per questo sia necessaria un'istruzione approfondita. Anche i corsi di golf su videocasset- ta sono d'aiuto, ma per diventare capaci è indispensabile una pratica diretta. Come programma scolastico è in- vece eccellente, specialmente per la grafica. Il sequencer è buono e sicuramente troverà disparate modalità d'impiego, dai concerti alle assemblee mattutine. La maggior parte dei concerti scola- 20 AMIGA MAGAZINE stici, cui molto spesso assisto, è di scarsa qualità visto che gli istituti sono dotati, nei casi più favorevoli, di tastiere Casio o Yamaha molto economiche. Pochi sono gli insegnanti qualificati e proprio per questo credo che il Miracle sia in grado colmare un vuoto: le società che producono software e hardware si devono avvi- cinare alla scuola senza aspettare oltre. Ora come ora le scuole dispongono di computer e tastiere, ma questi strumenti non sortiscono effetti degni di considerazione. Mi piacerebbe vedere scendere in campo i produttori di computer per svolgere seminari scolastici! E' stato dimostrato come la gente acquisisca una quantità superiore di informazioni seguendo i seminari tenuti dai produttori di tastiere che leggendo dei libri. Le società dovrebbero disporre di un team costantemente impegnato in questa attività. Promuoverò il Commodore Miracle presso la scuola locale, cercando di accendere l'interesse generale. In effetti il prodotto coinvolge anche chi non è musicalmente dotato, tante sono le sfaccettature che pre- senta. La responsabilità dell'educa- zione ricade dunque sui produttori hardwarelsoftware, sempre influen- zati dall'andamento delle vendite: spesso il gran successo causa compiacimento e disinteresse. A.M. Ti servi di Amiga e ST per il tuo lavoro in studio? R.W. Utilizzo moltissimo Cubase su ST e ricevendo ogni mese un upgra- de non corro il rischio di incontrare antipatici bug. Gran parte degli studio inglesi sono basati sull'Atari, poiché vi sono alcu- ni buoni pacchetti per il sequencing. A questo proposito bisogna stare attenti: è un po' come per le automo- bili, se a tutti piacesse lo stesso modello saremmo nei guai! lo preferisco Dr. T. e Notator; aven- do iniziato con Pro 16 e Pro 24 apprezzo Cubase, perché so come funziona, conosco le sue peculiarità e pertanto mi trovo a mio agio. E' un peccato che ci si sia concen- trati così ciecamente su Atari da non considerare affatto la possibilità di realizzare il sistema Cubase per Amiga; I'hardware di Amiga potreb- be surclassare le capacità di uno studio basato su Atari. Il multitasking Amiga è un vero beneficio, mentre utilizzare più di un programma su ST è una fatica im- proba. Quando il musicista si trova in studio accade che nell'arco di cinque minuti il suo cervello venga bombardato da tante idee e afferrar- le al momento giusto è un grande vantaggio. Raramente però si ha per le mani il programma adatto al momento giu- sto! Solitamente nei pochi minuti necessari per caricare l'applicazio- ne le idee perdono di consistenza; ho già detto della mia passione per ciò che è istantaneo. Sarebbe fantastico avere Cubase su Amiga, ma per rendersene conto i produttori dovrebbero parlare di più con musicisti e tecnici. A.M. Trevor Rabin (chitarrista degli Yes) scrive musica utilizzando pac- chetti per il sequencing; per esem- pio, "Lift Me Up " dell'album Union è stata scritta con il Mac Performer. John Anderson si serve di C-Lab. Anche tu usi questo tipo di prodotti su Amiga e ST per scrivere canzoni? R.W. Certamente. Sembra che in Gran Bretagna l'Atari sia diventato di norma, mentre negli Stati Uniti è il Mac a farla da padrone. Ciò causa gravi problemi, visto che la maggior parte del software viene prodotto oltreoceano e prevedere tutte le evenienze con il Mac non è cosa facile. John e io utilizziamo C-Lab: a Mon- serrat abbiamo effettuato delle regi- strazioni con C-Lab/Notator suc- cessivamente inserite nell'album. L'esperienza è stata molto positiva ed è difficile dire se un programma è meglio di un altro. Posso soltanto dire che in quell'oc- casione ho lavorato più lentamente, pertanto sono stato contento di tor- nare al software del mio studio (Cu base). Sarebbe auspicabile che i program-

mi facessero uso di uno standard comune, sì da poter interagire tra loro: si finisce sempre con dischetti identici, ma differenti nella modalità di lettura come sono due linguaggi, ed è un gran peccato. A.M. Cosa pensi delle ultime novità per Amiga? R.W. So benissimo che all'esposi- zione mi avete notato mentre mi aggiravo presso lo stand Microdeal, incuriosito dal loro nuovo campio- natore AMAS, che sino ad ora non ho avuto il piacere di provare. Ho fatto visita alla Commodore ad Altringham, dove mi è stato illustrato il set musicale della casa e ho cono- sciuto i progetti che in questo momento sono nell'aria. Non riesco a comprendere perché Steinberg non si appoggi ad Amiga: in casa Commodore ho potuto ve- dere questo capace personaggio al lavoro, occupato nell'interazione di musica e immagine ... sono rimasto sbalordito. I frutti della sua creatività saranno presto disponibili. Oltre ad avere conseguito risultati significativi, stava già pensando a ciò che avrebbe fatto subito dopo! A.M. Arriviamo così alla prossima domanda: conosci Jeff Minter? R.W. Conosco molto bene Jeff da qualche anno, forse cinque. I miei bambini vanno pazzi per i computer e hanno conosciuto nu- merose persone famose senza re- starne particolarmente impressio- nati. Ad un'esposizione abbiamo notato questo strano tipo con i ca- pelli lunghi che bighellonava e i bambini riconoscendo Jeff mi han- no chiesto con emozione di incon- trarlo. Ci siamo conosciuti, abbiamo discusso e da allora siamo rimasti in contatto. E' una persona molto intelligente e il nostro rapporto è fondato sulla sti- ma reciproca. Mi aveva spedito alcuni demo dei suoi light show. Penso senz'altro di valermi della sua consulenza se realizzerò qualcosa di musicale con i computer, perché Il suo modo di pensare l'immagine e le luci è molto musicale, è qualcosa di unico. Gli auguro la migliore fortuna possi- bile e spero che ottenga il riconosci- mento che merita perché è un passo avanti agli altri. Sarà una congettura azzardata, ma ritengo che molte persone non sappiano veramente chi egli sia. A.M. Ti è sembrato di scorgere un maggiore impegno di IBM dal punto di vista musicale? R.W. No. A.M. Poco fa hai manifestato il desi- derio di venire coinvolto nella cam- po dell'informatica. Accetteresti la proposta di realizzare la colonna sonora di un gioco o un CDTV per conto di una software house? R.W. Si, è un campo che mi interes- sa parecchio. Devo stare attento a ciò che sto per dire ... perché certa- mente darà fastidio a qualcuno: è nata una nuova specie di musicisti, che chiamerei quella del musicista- tecnico. Vi è della musica tecnica di elevata qualità, la musica su com- puter è veramente buona, ma viene composta sulla base dell'abilità nell'uso dell'hardware e dell'appa- recchiatura e non a partire dalla propria conoscenza musicale. Tutto ciò che faccio nello studio avviene in tempo reale e utilizzo i miei pacchetti per ottenere ciò che voglio dalle mie idee. Non credo vi sia un numero suffi- ciente di musicisti esperti in hardwa- re e software in grado di migliorare effettivamente la musica. I pesi sulla bilancia sono divisi erro- neamente; si bada troppo alle pos- sibilità della macchina piuttosto che a quelle del musicista, ecco perché gran parte della musica di questo tipo ha lo stesso suono. Sembra vi siano troppi compositori ed esecu- tori "da studio". Nonostante il poco tempo che ho a disposizione, vorrei venire coinvolto in qualche progetto, ma non ho co- noscenze nell'ambiente! A.M. Vorrei compiere un salto all'in- dietro e parlare dei tuoi inizi. E'stato scritto di come tu sia stato invitato a lasciare il Royal College of Music perché passavi più tempo nello studio di registrazione che nell'aula di lezione. Sei autodidatta e I'inse- gnamento classico ti è servito? R.W. Non mi fu chiesto di andarme- ne, ma abbandonai spontaneamen- te. Stavo per iniziare il terzo anno e il collegio non era molto contento delle mie sessioni, ma non poteva fare molto a riguardo. Il problema era che se avessi lascia- to il collegio volontariamente mio padre avrebbe dovuto restituire la borsa di studio. Avevo due modi per andarmene, ritirarmi oppure essere AMIGA MAGAZINE 2 1

mi facessero uso di uno standard<br />

comune, sì da poter interagire tra<br />

loro: si finisce sempre con dischetti<br />

identici, ma differenti nella modalità<br />

di lettura come sono due linguaggi,<br />

ed è un gran peccato.<br />

A.M. Cosa pensi delle ultime novità<br />

per <strong>Amiga</strong>?<br />

R.W. So benissimo che all'esposi-<br />

zione mi avete notato mentre mi<br />

aggiravo presso lo stand Microdeal,<br />

incuriosito dal loro nuovo campio-<br />

natore AMAS, che sino ad ora non<br />

ho avuto il piacere di provare.<br />

Ho fatto visita alla Commodore ad<br />

Altringham, dove mi è stato illustrato<br />

il set musicale della casa e ho cono-<br />

sciuto i progetti che in questo<br />

momento sono nell'aria.<br />

Non riesco a comprendere perché<br />

Steinberg non si appoggi ad <strong>Amiga</strong>:<br />

in casa Commodore ho potuto ve-<br />

dere questo capace personaggio al<br />

lavoro, occupato nell'interazione di<br />

musica e immagine ... sono rimasto<br />

sbalordito. I frutti della sua creatività<br />

saranno presto disponibili.<br />

Oltre ad avere conseguito risultati<br />

significativi, stava già pensando a<br />

ciò che avrebbe fatto subito dopo!<br />

A.M. Arriviamo così alla prossima<br />

domanda: conosci Jeff Minter?<br />

R.W. Conosco molto bene Jeff da<br />

qualche anno, forse cinque.<br />

I miei bambini vanno pazzi per i<br />

computer e hanno conosciuto nu-<br />

merose persone famose senza re-<br />

starne particolarmente impressio-<br />

nati. Ad un'esposizione abbiamo<br />

notato questo strano tipo con i ca-<br />

pelli lunghi che bighellonava e i<br />

bambini riconoscendo Jeff mi han-<br />

no chiesto con emozione di incon-<br />

trarlo. Ci siamo conosciuti, abbiamo<br />

discusso e da allora siamo rimasti in<br />

contatto.<br />

E' una persona molto intelligente e il<br />

nostro rapporto è fondato sulla sti-<br />

ma reciproca. Mi aveva spedito<br />

alcuni demo dei suoi light show.<br />

Penso senz'altro di valermi della sua<br />

consulenza se realizzerò qualcosa<br />

di musicale con i computer, perché<br />

Il suo modo di pensare l'immagine e<br />

le luci è molto musicale, è qualcosa<br />

di unico.<br />

Gli auguro la migliore fortuna possi-<br />

bile e spero che ottenga il riconosci-<br />

mento che merita perché è un passo<br />

avanti agli altri. Sarà una congettura<br />

azzardata, ma ritengo che molte<br />

persone non sappiano veramente<br />

chi egli sia.<br />

A.M. Ti è sembrato di scorgere un<br />

maggiore impegno di IBM dal punto<br />

di vista musicale?<br />

R.W. No.<br />

A.M. Poco fa hai manifestato il desi-<br />

derio di venire coinvolto nella cam-<br />

po dell'informatica. Accetteresti la<br />

pro<strong>posta</strong> di realizzare la colonna<br />

sonora di un gioco o un CDTV per<br />

conto di una software house?<br />

R.W. Si, è un campo che mi interes-<br />

sa parecchio. Devo stare attento a<br />

ciò che sto per dire ... perché certa-<br />

mente darà fastidio a qualcuno: è<br />

nata una nuova specie di musicisti,<br />

che chiamerei quella del musicista-<br />

tecnico. Vi è della musica tecnica di<br />

elevata qualità, la musica su com-<br />

puter è veramente buona, ma viene<br />

com<strong>posta</strong> sulla base dell'abilità<br />

nell'uso dell'hardware e dell'appa-<br />

recchiatura e non a partire dalla<br />

propria conoscenza musicale.<br />

Tutto ciò che faccio nello studio<br />

avviene in tempo reale e utilizzo i<br />

miei pacchetti per ottenere ciò che<br />

voglio dalle mie idee.<br />

Non credo vi sia un numero suffi-<br />

ciente di musicisti esperti in hardwa-<br />

re e software in grado di migliorare<br />

effettivamente la musica.<br />

I pesi sulla bilancia sono divisi erro-<br />

neamente; si bada troppo alle pos-<br />

sibilità della macchina piuttosto che<br />

a quelle del musicista, ecco perché<br />

gran parte della musica di questo<br />

tipo ha lo stesso suono. Sembra vi<br />

siano troppi compositori ed esecu-<br />

tori "da studio".<br />

Nonostante il poco tempo che ho a<br />

disposizione, vorrei venire coinvolto<br />

in qualche progetto, ma non ho co-<br />

noscenze nell'ambiente!<br />

A.M. Vorrei compiere un salto all'in-<br />

dietro e parlare dei tuoi inizi. E'stato<br />

scritto di come tu sia stato invitato a<br />

lasciare il Royal College of Music<br />

perché passavi più tempo nello<br />

studio di registrazione che nell'aula<br />

di lezione. Sei autodidatta e I'inse-<br />

gnamento classico ti è servito?<br />

R.W. Non mi fu chiesto di andarme-<br />

ne, ma abbandonai spontaneamen-<br />

te. Stavo per iniziare il terzo anno e<br />

il collegio non era molto contento<br />

delle mie sessioni, ma non poteva<br />

fare molto a riguardo.<br />

Il problema era che se avessi lascia-<br />

to il collegio volontariamente mio<br />

padre avrebbe dovuto restituire la<br />

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