16.06.2013 Views

UT UNUM SINT - Congregazione Figlie NS Della Neve

UT UNUM SINT - Congregazione Figlie NS Della Neve

UT UNUM SINT - Congregazione Figlie NS Della Neve

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Bollettino della <strong>Congregazione</strong><br />

<strong>Figlie</strong> N. S. della <strong>Neve</strong> Casa Madre Savona<br />

<strong>UT</strong> <strong>UNUM</strong> <strong>SINT</strong><br />

Novembre 2012<br />

Numero 163


INDICE<br />

Lettera della madre…………………………………….....pag.3<br />

L ’ anno della fede…………………………………..…….pag.5<br />

Soffia vento ……… …………………………………..…...pag.5<br />

I pilastri della comunità credente…………………..…..pag.6<br />

L ’ inizio dell ’ anno della fede……………………..…..pag.8<br />

Due doni di Grazia…………………………………..…..pag.10<br />

Inizio dell ’ anno scolastico a Savona e a Pegli..… pag.11<br />

La nostra vocazione si veste del reale……………...pag.12<br />

E ’ venuto il tempo della persona…………………...pag.14<br />

Chardonnay.…………………………………..………….pag.17<br />

Gressoney 2012 … ciò che conta di +…….………...pag.18<br />

Da Albissola … alla Valle D ’ Aosta…………..……..pag.20<br />

Campo giovani…………………………………………...pag.20<br />

M.O.M……………………………………………………...pag.21<br />

Oratorio interparrocchiale di Mombaruzzo…..…….pag.22<br />

Campo Samuel: rispondere all ’ amore si può…….pag.24<br />

Li prendiamo per la lingua … ………………..……….pag.26<br />

Seja bem vinda.…………………………………………..pag.27<br />

Scuola agricola Terra Mae: fiera della scienza…....pag.28<br />

La parata della scuola agricola Terra Mae………....pag.29<br />

In ritiro al C.E.I.A. ………….…………………………….pag.30<br />

I volontari italiani al C.E.I.A. …………………………..pag.31<br />

Notizie dal Perù.……………………………..…………..pag.33<br />

Dagli Amici della Missione….………………………….pag.35<br />

Sr M. Clorinda…………………………………………….pag.36<br />

Sr M. Giorgina………………………..…………………..pag.37<br />

Sr M. Tarsilla……………………………………………...pag.38<br />

I nostri defunti…………………………………………….pag.39<br />

VITA DELLA CHIESA<br />

VITA DI COMUNITA’<br />

PASTORALE<br />

DALLA MISSIONE<br />

PROFILI<br />

CONTROLUCE


Carissime Sorelle e Amici della Fraternità,<br />

in questo anno in cui viene celebrata la fede vogliamo<br />

riflettere insieme su questo grande dono e domandarci: che cos'è la<br />

fede? Ha ancora senso la fede in un mondo in cui scienza e tecnica hanno a-<br />

perto orizzonti fino a poco tempo fa impensabili? Che cosa significa credere oggi?<br />

In effetti nel nostro tempo è necessaria una rinnovata educazione alla fede, che<br />

comprenda una conoscenza delle sue verità e degli eventi della salvezza, ma che soprattutto<br />

nasca da un vero incontro con Dio in Gesù Cristo, dall'amarlo, dal dare fiducia a Lui, così che<br />

tutta la vita ne sia coinvolta.<br />

Oggi, insieme a tanti semi di bene, cresce intorno a noi anche un certo deserto spirituale. A<br />

volte si ha come la sensazione, da certi avvenimenti di cui abbiamo notizia tutti i giorni, che il<br />

mondo non vada verso la costruzione di una comunità più fraterna e più pacifica e che l'uo-<br />

mo non sia veramente più libero, più umano, ma permangano tante forme di sfruttamento, di<br />

manipolazione, di violenza, di sopraffazione, di ingiustizia. In questo contesto riemergono al-<br />

cune domande fondamentali, che sono molto più concrete di quanto appaiano a prima vista:<br />

che senso ha vivere? C'è un futuro per l'uomo, per noi, per le nuove generazioni? In che dire-<br />

zione orientare le scelte della nostra libertà per un esito buono e felice della vita? Che cosa<br />

ci aspetta oltre la soglia della morte? Da queste insopprimibili domande emerge come il mon-<br />

do della cultura e il sapere della scienza non basta, noi abbiamo bisogno non solo del pane<br />

materiale, ma di amore, di speranza, di un fondamento sicuro che ci aiuti a vivere anche nel-<br />

la crisi, nelle difficoltà e nei problemi quotidiani. La fede ci dona proprio questo: è un fiducio-<br />

so affidarsi ad un "Tu" che è Dio, che è Padre, ci ama e ci dona speranza e fiducia. La fede è<br />

credere a questo amore di Dio che non viene meno di fronte alla malvagità dell'uomo, di fron-<br />

te al male e alla morte, ma è capace di trasformare ogni forma di schiavitù, donando la possi-<br />

bilità della salvezza.<br />

Avere fede, allora, è incontrare questo "Tu", Dio, che mi sostiene e mi accorda la pro-<br />

messa di un amore indistruttibile che non solo aspira all'eternità, ma la dona; è affidarmi a<br />

Dio con l'atteggiamento del bambino, il quale sa bene che tutte le sue difficoltà, tutti i suoi<br />

3


problemi sono al sicuro nel "Tu" della madre. Penso che dovremmo meditare più spesso<br />

nella nostra vita quotidiana sul fatto che credere cristianamente significa questo abban-<br />

donarmi con fiducia al senso profondo che sostiene me e il mondo, quel senso che noi<br />

non siamo in grado di darci, ma solo di ricevere come dono, e che è fondamento su cui<br />

possiamo vivere senza paura. La fede è dono di Dio, ma anche atto profondamente libe-<br />

ro e umano. E' impossibile credere senza la grazia e gli aiuti interiori dello Spirito Santo.<br />

Credere è affidarsi in tutta libertà e con gioia al disegno provvidenziale di Dio sulla storia;<br />

la fede è un assenso con cui la nostra mente e il nostro cuore dicono il loro "sì" a Dio,<br />

confessando che Gesù è il Signore. E questo "sì" trasforma la vita, le apre la strada verso<br />

una pienezza di significato, la rende così nuova, ricca di gioia e di speranza affidabile.<br />

Perciò, carissimi, lasciamoci afferrare da Cristo per essere così un libro aperto che narra<br />

l'esperienza della vita nuova nello Spirito, la presenza di quel Dio che ci sorregge nel<br />

cammino e ci apre alla vita che non avrà mai fine.<br />

Con questi sentimenti ci prepariamo ad accogliere il Dio che si fa Bambino per es-<br />

sere sempre in mezzo a noi e ci indica la strada da seguire per essere testimoni credibili<br />

in questo mondo.<br />

Auguri! Buon Natale a voi<br />

e a tutte le vostre<br />

famiglie!<br />

La gioia del Natale<br />

riempia la nostra vita!<br />

Un abbraccio affettuoso<br />

La Madre<br />

Sr M. Adelina<br />

Savona, 8 dicembre 2012<br />

Immacolata Concezione<br />

della B.V. Maria


In questo tempo terremo fisso lo sguardo su Ge-<br />

sù Cristo, "colui che dà origine alla fede e la porta a<br />

compimento" (Eb. 12,2): in lui trova compimento ogni<br />

travaglio ed anelito del cuore umano.<br />

La gioia dell’amore, la risposta al dramma della soffe-<br />

renza e del dolore, la forza del perdono davanti<br />

all’offesa ricevuta e la vittoria della vita dinanzi al vuo-<br />

to della morte, tutto trova compimento nel mistero della<br />

sua Incarnazione, del suo farsi uomo, del condividere<br />

con noi la debolezza umana per trasformarla con la po-<br />

tenza della sua Risurrezione. In lui, morto e risorto per la nostra salvezza, trovano piena luce gli<br />

esempi di fede che hanno segnato questi duemila anni della nostra storia di salvezza.<br />

Benedetto XVI, Porta Fidei<br />

“… Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si<br />

abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano.” (Atti 2,2)<br />

11 ottobre 1962: soffia non “all’improvviso”, ma ancora gagliardo,<br />

il vento che in questo mattino si abbatte su un’assemblea unica e<br />

singolare convocata per celebrare l’evento più importante della vita<br />

della Chiesa in questi tempi: il Concilio Vaticano II.<br />

“Gaudet Mater Ecclesia”: le parole con cui Papa Giovanni XXIII<br />

dà inizio al Concilio non solo commuovono, ma racchiudono in sé<br />

l’attesa di novità vera della Chiesa e del mondo.<br />

11 ottobre 2012: cinquant’anni dopo Papa Benedetto XVI si affaccia<br />

dalla finestra come il suo predecessore … “Quella sera c’ero anch’io<br />

in questa Piazza quando il Beato Papa Giovanni ha parlato con le in-<br />

dimenticabili parole del cuore. Quella sera eravamo felici, pieni di en-<br />

tusiasmo, sicuri di una nuova primavera, una nuova Pentecoste con la<br />

Grazia liberatrice del Vangelo”.<br />

bre 1962?<br />

C’eravamo anche noi in Piazza San Pietro quel fatidico 11 Otto-<br />

Sì, perché la nostra <strong>Congregazione</strong> faceva sue le speranze, le promesse,<br />

la fecondità dell’avvenimento con le sessioni del Capitolo straordinario<br />

celebrato nei mesi di Agosto del 1968-69.<br />

L’ANNO DELLA FEDE<br />

SOFFIA VENTO<br />

Sr M. Rosaria<br />

5


I PILASTRI DELLA COMUNITA’ CREDENTE<br />

Siamo generati alla fede dallo Spirito<br />

in quel grembo che è la comunità cristiana<br />

Quattro i pilastri che il Card. Scola, a partire dalla<br />

descrizione della comunità contenuta nel libro degli Atti degli<br />

Apostoli, indica con chiarezza alle parrocchie, alle comunità<br />

pastorali, alle comunità di vita consacrata, alle associazioni e<br />

movimenti ecclesiali<br />

1) «Erano<br />

perseveranti<br />

nell’insegnamento<br />

degli apostoli …»<br />

per educarsi al «pensiero di Cristo» (cfr. 1Cor 2,16).<br />

Scrive san Massimo il Confessore: «Anch’io, infatti, di-<br />

co di avere il pensiero di Cristo, cioè il pensiero che<br />

pensa secondo Lui e pensa Lui attraverso tutte le cose».<br />

L’assimilazione del pensiero di Cristo è frutto del rap-<br />

porto personale con Lui «Abbiate in voi gli stessi senti-<br />

menti di Cristo Gesù» Fil 2,5).<br />

Per vivere con profitto l’Anno della fede siamo chiamati<br />

a seguire, personalmente e comunitariamente, la testi-<br />

monianza normativa degli Apostoli consegnata alla<br />

Chiesa nella Tradizione e nella Sacra Scrittura, autenti-<br />

camente interpretata dal Magistero.<br />

Approfondire in questi termini il «pensiero di Cri-<br />

sto» (cfr. 1Cor 2,16) significa “allargare la ragione” in-<br />

contrando ogni fratello uomo. Infatti, per il cristiano «il<br />

campo è il mondo» (Mt 13,38).<br />

2) «… e nella comunione …»: il secondo fattore costi-<br />

tutivo della vita della comunità è la tensione a condivi-<br />

dere con tutti i fratelli la propria esistenza perché abbia-<br />

mo in comune Cristo stesso. La comunione che scaturi-<br />

sce dalla vita della Trinità è quindi l’a priori necessario<br />

dell’esistenza cristiana, sorgente inesauribile di una sti-


ma previa, sempre e verso tutti. La comunione in cui siamo inse-<br />

riti è gratuita: lo Spirito per edificare la Chiesa «nella comunione<br />

e nel ministero la provvede e dirige con diversi doni gerarchici e<br />

carismatici, la abbellisce dei suoi frutti» (Lumen gentium 4).<br />

La vita ci è donata per essere offerta in vista del bene della Chie-<br />

sa e del mondo intero: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuita-<br />

mente date» (Mt 10,8).<br />

3) «… nello spezzare il pane e nelle preghiere …»: la memoria<br />

eucaristica di Gesù è la sorgente inesauribile della vita della co-<br />

munità (cfr. Sacrosanctum Concilium 7 e 10). La Persona di Ge-<br />

sù, la Sua vita, la Sua passione, morte e risurrezione non sono<br />

fatti confinati nel<br />

passato al quale si ritorna con il ricordo per trar-<br />

ne esempio e insegnamento. La Sua è una pre-<br />

senza reale. Il sacrificio eucaristico è la modalità<br />

sacramentale con cui Cristo ha voluto essere no-<br />

stro contemporaneo. Rende possibile, per opera<br />

dello Spirito, vivere in Lui,per Lui, di Lui. Come<br />

ad Emmaus il Crocifisso Risorto spiega le Scrit-<br />

ture e spezza il Pane per noi (cfr. Lc 24,13-35);<br />

ci fa una sola cosa con Lui e tra di noi (cfr. 1Cor<br />

10,17).<br />

4) «… il Signore ogni giorno aggiungeva alla<br />

comunità quelli che erano salvati». Nell’azione<br />

missionaria della comunità di Gerusalemme è<br />

all’opera lo Spirito del Risorto attraverso la paro-<br />

la degli Apostoli e i segni che essi compiono, il<br />

martirio che subiscono, la carità che i fratelli pra-<br />

ticano.<br />

La missione della Chiesa, non è l’accanimento<br />

del proselitismo, ma una testimonianza che la-<br />

scia trasparire l’attrattiva di Gesù, è lo struggi-<br />

mento perché tutti siano salvati.<br />

Dalla lettera pastorale del Card. A. Scola<br />

7


L’INIZIO DELL’ANNO<br />

DELLA FEDE NEL CUORE<br />

DELLA CHIESA<br />

8<br />

UN INCONTRO ECCEZIONALE!<br />

L’11 ottobre scorso eravamo a Roma in occasione della S. Messa di inaugurazione dell’Anno<br />

della Fede e abbiamo avuto la possibilità di incontrare da vicino il Papa Benedetto XVI portando<br />

all’altare le offerte.<br />

Il giorno prima, durante le prove generali della celebrazione, mons. Guido Marini, Maestro delle ce-<br />

fede proprio nel cuore della Chiesa, all’inizio di un anno di grazia speciale.<br />

lebrazioni pontificie, ha introdotto il nostro ge-<br />

sto sottolineando che ciascuno dei presenti ave-<br />

va ricevuto la grazia particolare di potersi met-<br />

tere al servizio della liturgia, luogo in cui mas-<br />

simamente si manifesta l’opera di Dio.<br />

Nell’offerta dei doni al Papa ciascuno di noi<br />

offriva se stesso, la propria vita e quella di tutte<br />

le persone presenti e di chi si era affidato alla<br />

nostra preghiera, perché potesse essere trasfor-<br />

mata da Cristo. Stavamo compiendo un atto di<br />

Le letture scelte per la celebrazione hanno suscitato un sobbalzo per la grande corrispondenza<br />

sperimentata: il Siracide ci ha ricordato che “chi teme il Signore non ha paura di nulla e non si spa-<br />

venta perché è Lui la sua speranza. Gli occhi del Signore sono su quelli che lo amano” mentre S. Pao-<br />

lo ci ha detto che siamo “scelti da Dio, santi e amati” e il Vangelo di Luca ci ha messo davanti agli<br />

occhi il nostro compito, perché “lo Spirito del Signore è su di me, per questo mi ha consacrato con<br />

l’unzione, per … predicare un anno di grazia del Signore.”


Ecco come per noi ha avuto inizio questo anno di grazia. E’ un nuovo inizio, suggellato dalla<br />

benedizione del Papa, che nell’omelia ha richiamato tutti i fedeli a vivere intensamente la novità nel-<br />

la continuità.<br />

Dopo aver rinnovato la no-<br />

stra professione di fede nella<br />

proclamazione del Credo,<br />

con la pisside tra le mani,<br />

insieme agli altri abbiamo<br />

iniziato la processione: la<br />

realtà del fatto che stava ac-<br />

cadendo per noi si imponeva<br />

sempre di più!<br />

Salendo i gradini che ci con-<br />

ducevano all’altare eravamo profondamente raccolte e trepidanti per l’incontro che ci attendeva; do-<br />

po la reverenza, ci siamo inginocchiate a pochissimi centimetri dal Papa e il nostro cuore era colmo<br />

del desiderio di mettere la nostra vita nelle sue mani di padre. Egli ha benedetto noi e i doni che por-<br />

tavamo, guardandoci dritte negli occhi con quello stesso sguardo con cui vogliamo imparare a guar-<br />

dare la realtà. Il tempo sembrava essersi fermato …<br />

Scendendo i gradini e tornando a sedere abbiamo ringraziato Gesù per averci regalato la pos-<br />

sibilità di consegnare nelle Sue mani, attraverso le mani del Papa, tutta la novità che in questo anno<br />

della fede accadrà per noi e di rinnovare la nostra adesione a seguire il Papa e il suo insegnamento<br />

quale strada maestra per la nostra vita.<br />

Con gratitudine immensa<br />

e commozione<br />

Sr M. Daniela e Francesca<br />

9


DUE DONI DI GRAZIA<br />

Due sono stati, tra gli altri, i grandi doni di Grazia che Dio<br />

ci ha elargito all’apertura dell’Anno della Fede: l’incontro con<br />

Don Guido e quello con Don Pisoni, che ci hanno aiutato a riflettere<br />

sulla nostra vita di preghiera e sulla nostra vita di fede.<br />

Don Guido ci ha ricordato come l’assiduità alla preghiera liturgica<br />

rende possibile la grazia della trasformazione di noi in Gesù, che<br />

poi è il senso della vita, perché impariamo a parlare, ragionare,<br />

sentire, pregare come Lui e davvero diventiamo sempre più Gesù.<br />

La preghiera è lo spazio privilegiato per chiedere al Signore di<br />

aiutarci a ravvivare, purificare, confermare, radicare, confessare<br />

la fede e a comprendere, confermare, approfondire in modo sempre<br />

nuovo i contenuti della fede - come ci ha detto il Papa nel documento<br />

Porta Fidei - perché la nostra testimonianza sia coerente<br />

a fronte delle condizioni storiche di oggi, ben diverse da quelle del<br />

passato.<br />

Questo è il significato del rinnovamento che il Signore<br />

continuamente ci chiede come singoli e come Comunità. Si tratta<br />

di scoprire e prendere seriamente le esigenze di Dio per il nostro<br />

tempo, assumere il pensiero e il giudizio di Dio sulle cose della vita perché il nostro stile di vita sia<br />

“altro” rispetto allo spirito del mondo. Questo è il significato dell’anno di formazione, in cui con lo<br />

sguardo della fede vogliamo dedicare particolare attenzione agli aspetti peculiari del nostro Carisma: la<br />

centralità dell’Eucaristia, la SS. Trinità come modello per la relazione tra noi e con gli altri, il nostro<br />

essere nella Chiesa, lo spirito di famiglia, la compassione verso chi è nel bisogno.<br />

Alcuni di questi aspetti abbiamo già ritrovato nell’intervento di Don Guido, che a partire da Catechismo<br />

si è soffermato sulla celebrazione dell’Eucarestia, sulla dimensione trinitaria della preghiera, sul nostro<br />

essere nella Chiesa e per la Chiesa, invitandoci a guardare a Maria per ascoltare insieme a Lei Gesù che<br />

ci dice: “Donna, ecco tuo figlio” ed attingere dalla preghiera questa straordinaria forza di maternità che<br />

dalla Croce scaturisce per la nostra vita consacrata, alla quale Gesù ha affidato in qualche modo il destino<br />

dei figli.<br />

È una svolta che dobbiamo operare nella nostra vita: chiediamo al Signore di ricordarcelo quando<br />

stabiliamo durante le nostre giornate la proporzione dei tempi in cui dedicarci alla preghiera e al lavoro,<br />

a livello personale e comunitario, e in questo Anno della Fede poniamo particolare attenzione a<br />

rendere pubblica la professione del Credo - perché è ciò che il Papa chiede alle comunità religiose - attraverso<br />

la dimensione pubblica delle nostre opere, come ci ha ricordato Don Pisoni.<br />

Questo vuole essere il significato del nostro operare, come testimoniano le pagine del nostro bollettino.<br />

10<br />

Sr M. Gabriella


“NESSUNO GENERA SE NON E’ GENERATO”<br />

dalla riflessione di Don Andrea Marinzi - Savona 15 settembre<br />

Guardare i propri alunni con verità, significa guardarli con la coscienza che essi sono<br />

opera non nostra, ma di un Altro. E hanno tutta la dignità di persone che sono rapporto diretto,<br />

intimo, ultimamente insondabile, con Dio. Le domande degli alunni, magari inespresse, magari<br />

segrete, magari perfino inconsapevoli, sono le domande che noi per primi dobbiamo prendere<br />

sul serio: «Io, adulto, perché vivo? Io, adulto, per cosa spendo la mia vita?». Solo un uomo che<br />

abbia il coraggio di mettersi di fronte a queste domande potrà comunicare qualcosa di vero ai<br />

propri figli. Solo un uomo che arriva a prendersi sul serio fino a questo punto, fino a toccare le<br />

grandi domande sul senso della vita, del lavoro e della morte, potrà essere un interlocutore adeguato<br />

alle grandi domande dei giovani che incontra. Ogni ragazzino mendica un senso per la<br />

propria vita. E ci domanda, con la sua stessa presenza, magari senza parlare, se noi abbiamo<br />

un senso per la nostra. Ci domanda come spieghiamo il tutto, quale visione unitaria del mondo<br />

abbiamo.<br />

Un vero educatore deve essere uno che accolga e prenda sul serio le domande dei ragazzi.<br />

Gesù ha fatto così: prima ancora che preoccuparsi di darci le risposte, si è preoccupato di<br />

farsi compagno del nostro cammino. Ha accolto le nostre domande, ce le ha fatte scoprire, ci ha<br />

aiutato a prenderle sul serio, senza sconti, senza tregue, senza fermarsi a risposte preconfezionate.<br />

Nel rapporto col ragazzo, l’educatore è chiamato a riscoprire, a rifare suo ciò che già conosce.<br />

Il dialogo col giovane è utile a lui, e ritrovare i perché, le ragioni profonde del suo vivere. E<br />

magari a rettificarle …<br />

Occorre sfidare i propri alunni: «Quello che stai facendo è davvero quello che cerchi?».<br />

Così la vita diventa una sfida. E io posso stare certo che loro hanno uno strumento, che è appunto<br />

il cuore, che li abilita a riconoscere ciò che davvero è per loro. Occorre soltanto un po’ di<br />

lealtà, verso se stessi prima ancora che verso il professore.<br />

Essere su una strada significa avere un’ipotesi di senso da comunicare. Una spiegazione<br />

unitaria, un prospettiva di significato ultimo, capace di tenere dentro tutto. O almeno una ricerca<br />

iniziata, un cammino intrapreso, una curiosità viva. Un’ipotesi di senso da verificare, che si sta<br />

verificando. Camminare verso il senso della vita e di se stessi significa andare continuamente a<br />

scuola, mettersi continuamente alla scuola di chi al senso della vita può introdurci. Per questo il<br />

compito più urgente per chi vuole<br />

educare, è accettare anzitutto di educare<br />

se stesso. Servono maestri<br />

da seguire, persone vive, testi scritti,<br />

amici, luoghi di condivisione del<br />

sapere. Non si può insegnare senza<br />

re-imparare ogni giorno, ogni istante,<br />

ciò che veramente vale.<br />

Ma questo è un tema profondissimo,<br />

che forse varrà la pena<br />

mettere a tema durante i prossimi<br />

mesi …<br />

11<br />

INIZIO DELL’ANNO SCOLASTICO A SAVONA E A PEGLI<br />

Sr M. Daniela<br />

19 ottobre: le nostre Scuole di Pegli<br />

durante la S. Messa di inizio anno<br />

nella Parrocchia S. Maria Immacolata<br />

accolgono la Madonna della Guardia<br />

11


La nostra vocazione si veste del reale<br />

Scoprire palmo a palmo<br />

A volte la memoria ci fa scoprire come non ci sia avvenimento<br />

che non abbia un perché nella vita.<br />

Un cancello verde, grande, aperto. Entro dentro quel maestoso edificio di Piazzale Gorini, un<br />

dedalo di corridoi che per me, venuta da un paesello della Liguria, sembrano così maestosi ed auste-<br />

ri.<br />

Mi accoglie Sr Vincenzia. Il suo incedere elegante e il suo sorriso aperto mi colpiscono. Inizia a<br />

sciorinarmi le varie parti di quello che, nei quattro mesi seguenti, sarebbe stata la mia casa, il luogo<br />

del lavoro e di amicizie a me care. Sr Vincenzia, a cui sono affidata, mi fa scoprire palmo a palmo i<br />

corridoi più nascosti …” ci sarebbe da dare una pulitina a “sguasso” del corridoio del seminterrato,<br />

dovresti vedere di sistemare il pavimento di quel corridoio che non risulta abbastanza pulito …” Ri-<br />

"E’ con questo sentimento di riconoscenza che vorrei chiedere a tutti i lettori di ringraziare il<br />

Signore per l’amore che queste consorelle hanno avuto per ciascuna persona che ha bussato<br />

alla loro porta."<br />

messa a lindo una piccola parte<br />

dell’Istituto, passo a far conoscenza<br />

della vita dei piani. Divengo a tutti<br />

gli effetti parte di quel grande pro-<br />

getto che è ancora oggi l’Istituto dei<br />

Tumori di Milano. Con la mansione<br />

di inserviente mi inoltro nei labora-<br />

tori, dove svolgo il prezioso compi-<br />

to di pulitrice di provette: per ec-<br />

cesso di zelo uso in abbondanza il<br />

detersivo, alterando così per alcuni giorni i risultati delle analisi dei pazienti, sino a quando non<br />

sento i tecnici chiedersi perché le analisi risultano in quel periodo tutte alterate.<br />

Mi viene in aiuto ancora la Suora, che mi cambia di reparto e mi manda al pian terreno, in<br />

Anatomia. Un mese a stretto contatto con un illustre professore, Carlo Sirtori, scienziato di fama<br />

mondiale, il quale fu tra i responsabili delle moderne classificazioni dei tumori maligni. Ricordo<br />

un uomo taciturno, di corporatura asciutta, che non pranza mai: il suo pasto consiste infatti in un<br />

12


chilo di arance che mi premuro di spremergli ogni giorno. Oltre alla pulizia del reparto, il mio compi-<br />

to è portare via dalla sala operatoria i pezzi resecati e usati in parte dai tecnici per gli esami, per de-<br />

porli, in un ampio contenitore pieno di formalina.<br />

Di seguito sono mandata al quarto piano con Sr Felicina, piccola, tutta sorriso e gentilezza.<br />

L’intero reparto emana la serenità di questa suora. E lì che conosco amiche a me assai care, Domeni-<br />

ca, Bruna, ormai prematuramente scomparsa, ed altre di cui non ricordo il nome. La più bella amici-<br />

zia però la debbo a Martina, ora Sr Evelina, una ragazza buona, semplice, dal sorriso aperto e schietto<br />

con cui condivido le scorribande per Milano alla sera nel tentativo di racimolare una Messa che sola<br />

riesce a dare il senso della nostra giornata. Già, Martina... le avevo rubato il letto in camerata quando,<br />

arrivata a Milano, Sr Florinda mi aveva provvisoriamente messo al suo posto perché Martina era in<br />

ferie. Sr Florinda, la suora incaricata delle ragazze, mi aveva conquistata subito con la sua simpatia.<br />

Conosco così altre suore che operano tra i malati: Sr Antonia, Sr Ester, Sr Angela, Sr Martina, Sr<br />

Albertina … vedo anche alcune volte Sr Massimina, una giovane suora che opera alla Cassa Edile, e<br />

in cucina Sr Anselma e Sr Redenta. A Sr Anselma debbo l’assaggio della mia prima fetta d’anguria:<br />

una esperienza unica. Vorrei ricordarle tutte, perché tutte sono parte integrante della mia vocazione,<br />

con la loro testimonianza e con la loro disponibilità, con il loro servizio silenzioso e costante mi raf-<br />

forzano in essa.<br />

Parlo di quarantasei anni fa, nell’immaginario collettivo quasi un’epoca, ma che è rimasta così<br />

presente nella mia mente. Mi è capitato ancora di passare per l’Istituto a Milano, vi ho sempre trovato<br />

una comunità accogliente, aperta, capace di interessarsi in prima persona dei bisogni di ogni sorella o<br />

parente ammalato. E’ con questo sentimento di riconoscenza che vorrei chiedere a tutti i lettori di rin-<br />

graziare il Signore per l’amore che queste consorelle hanno avuto per ciascuna persona che ha bussa-<br />

to alla loro porta.<br />

noi.<br />

Grazie, Sorelle! E grazie alla <strong>Congregazione</strong> che le ha lasciate in un posto così importante per<br />

Sr M. Raffaella<br />

13


È VEN<strong>UT</strong>O<br />

IL TEMPO<br />

DELLA PERSONA<br />

14<br />

Cervinia 6 - 11 agosto 2012: una vacanza in 700!!!<br />

L’albergo è strapieno! Tutte le camere sono occupate! Sono tante le persone che desiderano vivere una<br />

vacanza così e non ci stanno neppure tutte, tanto che addirittura c’è la lista d’attesa. Ciascuno di noi è lì<br />

scoprendo di rispondere a uno che passando ha detto “Seguimi!”, puntando il dito proprio verso di me.<br />

Ed io, lasciato tutto, ho iniziato a seguirlo.<br />

La vita alla sequela diventa sempre più affascinante. In ogni giorno<br />

della vacanza abbiamo aderito a quanto il Signore faceva accadere<br />

per noi: dall’imponenza del Cervino - ogni mattina più forte,<br />

più nitido nei contorni, di una bellezza incomparabile - alle Lodi,<br />

alle sollecitazioni vicendevoli per aiutarci a guardare e a riconoscere<br />

che siamo in cammino, abbracciati da una Presenza che ci<br />

accompagna passo passo e s’impone più del Cervino e svela il<br />

significato di ogni particolare della realtà.<br />

Ogni momento della vacanza è stato pensato e preparato con cura perché ciascuno fosse aiutato in<br />

questo: dalla preghiera del mattino alla gita in montagna, dalle proposte culturali del pomeriggio (musica,<br />

arte, teatro, letteratura: tutto espressione della persona) alla S. Messa quotidiana, alle serate di canti.<br />

L’unità e la bellezza sono il filo rosso che lega tutti i particolari, niente rimane fuori, neppure le colazioni,<br />

i pranzi e le cene, in cui non si perde occasione, nella dimensione conviviale della tavola, per mettere<br />

sempre a tema la propria vita, il proprio cammino.<br />

Ma si può vivere così ogni istante solo perché non manca un maestro da seguire: cinque sacerdoti<br />

e il grande riferimento per tutti,<br />

Claudio Bottini, detto “Il Bott”.


“È tempo ormai di svegliarvi dal sonno. La salvezza<br />

è vicina. Il Signore è il tuo custode, è come ombra che ti<br />

copre e sta alla tua destra. Il Signore proteggerà la tua vita.<br />

Da ora e per sempre”. Il tempo della persona è un tempo<br />

che ha sfidato il nostro comodo tran-tran: la sfida è per conoscere<br />

di più Cristo dentro tutto, in un rapporto personale<br />

con Lui, allenati a guardare oltre l’apparenza. Il nostro io ha<br />

potuto rinascere in questi giorni o no? La questione più grave per ciascuno di noi è il rapporto con<br />

Cristo. Anche in 700 lo scopo di una vacanza così è personale, perché io possa dire TU a Cristo,<br />

affascinati dalla Sua Presenza corrispondente.<br />

Ciascuno di noi è lì scoprendo di rispondere a uno che passando ha detto:<br />

“Seguimi”, puntando il dito proprio verso di me.<br />

Se non seguo Lui e se non mi attacco a Lui,<br />

seguo me stessa, il potere, l’autoaffermazione.<br />

La vita è drammatica, perché è vissuta davanti<br />

a un TU che si impone in ogni circostanza più<br />

del Cervino!<br />

15<br />

Sr M. Daniela<br />

15


Preferisco esprimermi con le immagini piuttosto che a parole ed è per questo motivo che vi<br />

propongo ...“una montagna di foto”!<br />

Sì, perché l’esperienza in montagna è stata indimenticabile! Ritrovarmi a vivere una settimana con<br />

700 giovani adulti assetati di Cristo è davvero una esperienza unica.<br />

Le continue richieste, le assidue provocazioni e le incessanti domande dei ragazzi sono state una vera<br />

e propria scuola di vita che mi ha aiutato a riscoprire la mia vera umanità e tutt’ora mi sprona e sor-<br />

regge nel cammino verso la Roberta che il Signore ha disegnato nel Suo immenso amore.<br />

Spero che pian piano se ne vedano i frutti …<br />

Ringrazio quindi di cuore chi mi ha permesso di poter toccare con mano una vivacità di vita cristiana<br />

che conservo nel cuore come dono prezioso!<br />

Sr M. Roberta


CHARDONNAY<br />

Anche quest’anno<br />

sono stata in vacanza con la<br />

scuola a Chardonnay: già<br />

l’anno scorso avevo fatto<br />

questa bella esperienza e mi<br />

ero divertita tantissimo!<br />

Sono venute con noi anche<br />

alcune ragazze delle superiori,<br />

che facevano da animatrici<br />

e ci aiutavano un<br />

po’ in tutto, e naturalmente<br />

anche la nostra maestra<br />

suor Alinda, che ci è sempre stata tanto vicino e alla sera ci dava il bacino della buonanotte.<br />

Abbiamo fatto amicizia con i bambini delle altre scuole che<br />

sono venuti con noi, formando così un bel gruppo di 105!<br />

Purtroppo con il tempo siamo stati un po’ meno fortunati<br />

dell’anno scorso, ma siamo ugualmente riusciti a fare qualche<br />

bella passeggiata. La mia giornata preferita è stata la<br />

passeggiata in un sentierino tra la roccia e un ruscello: è stato<br />

molto faticoso perché era un percorso stretto, ma il paesaggio<br />

era molto bello, con molti alberi, il ruscello e le rocce<br />

tutt’intorno.<br />

Il momento della cena è sempre stato bello: tutti insieme<br />

dicevamo la preghiera e poi mangiavamo chiacchierando<br />

della giornata appena trascorsa. Dopo cena era il momento<br />

dei giochi e del film e poi … tutti a letto! Prima che ci addormentassimo<br />

passava la nostra maestra a darci la buonanotte,<br />

dicevamo una preghierina e crollavamo morte di sonno!!<br />

Un momento particolare di questa vacanza è stato il<br />

mercoledì mattina, quando sul terrazzo è stata celebrata<br />

una Messa per tutti i bambini, una Messa semplice con tanti<br />

canti.<br />

Purtroppo è arrivato l’ultimo giorno, e dopo un’ultima passeggiata<br />

e delle buonissime lasagne<br />

al forno siamo saliti sul<br />

pullman per tornare a Pegli.<br />

Ludovica – classe V<br />

Villa Colonna<br />

17


18<br />

GRESSONEY 2012<br />

...CIO’ CHE CONTA DI +<br />

Si è svolto anche quest'anno dal 8 al 14 luglio il campo estivo delle scuole medie di<br />

Pegli, Albisola e Savona. La casa alpina “Gino Pistoni” di Gressoney Saint Jean ha ospitato i<br />

nostri settanta ragazzi, gli animatori, le suore e alcuni adulti che si sono uniti al gruppo; essa<br />

ha accolto tutti i partecipanti in una cornice naturale incantevole, in una zona tranquilla del<br />

paese vicino al lago Gover e proprio di fronte al<br />

massiccio del Monte Rosa, ben visibile dal cortile.<br />

Fin dal primo giorno il campo è stato vissuto<br />

da tutti, pur nelle tante diversità, in un atteggiamento<br />

di serena predisposizione all'incontro con l'altro e<br />

di ascolto nei vari momenti della giornata. Da sottolineare<br />

che la bellezza è nata dalla condivisione di<br />

ogni istante: la convivenza nelle camere, le colazioni,<br />

i pranzi e le cene, le gite, le passeggiate, i giochi,<br />

le serate di festa, i balli e soprattutto ... la preghiera,<br />

che ci ha guidati, sostenuti e coccolati tutti. Si può<br />

dire che è stato possibile vivere il miracolo del Vangelo<br />

che ha reso viva e concreta la Parola del Signore<br />

in una settimana di dono per tutti i partecipanti. Quanti piccoli e grandi miracoli abbiamo<br />

vissuto ogni giorno? Ognuno è stato chiamato, voluto, invitato dal Signore tramite qualcun<br />

altro perché i ragazzi e i grandi vivessero in comunione e avessero la possibilità di seguirlo,<br />

ascoltarlo e viverlo nella concretezza delle giornate. Il miracolo di essere ognuno sostegno,<br />

aiuto e gioia per l'altro nel gioco, a tavola, in stanza, fuori...divertendosi insieme!<br />

Anche un alieno è venuto a trovarci e a farci riflettere, e ci ha accompagnati nei momenti<br />

della “battaglia spaziale”. Tra le squadre guidate dagli animatori è nata una serena ma<br />

viva competizione che ha sempre<br />

miracolosamente unito tutti raggiungendo<br />

uno dei momenti più<br />

divertenti ed “esplosivi” nei giochi<br />

d'acqua. Abbiamo visto i sorrisi di<br />

tutti cantando e ballando nei cori<br />

del grande cerchio che ci faceva<br />

distinguere e guardare con ammi-


azione dai passanti del paese... e che dire<br />

dell'entusiasmo durante i giochi serali proposti<br />

e condotti da Suor Maura e durante i<br />

quiz di Suor Alinda?!?!<br />

Neppure la stanchezza ci ha sopraffatti:<br />

abbiamo resistito, superato i<br />

nostri piccoli e grandi limiti andando<br />

dove ci sembrava impossibile arrivare<br />

con i nostri piedi! Ogni fatica fisica è<br />

stata abbondantemente ripagata da scenari<br />

meravigliosi e da momenti indimenticabili<br />

che resteranno incisi nei cuori.<br />

Così è accaduto a Gressoney La-Trinité e verso i laghi di Frudiere dopo<br />

la salita sulla seggiovia di Weissmatten.<br />

E non abbiamo rinunciato neanche alla cultura grazie alla visita al castello della regina Margherita<br />

di Savoia, situato poco distante da casa Pistoni.<br />

Insomma, nulla ci è mancato; la fame è stata saziata dalla cucina gustosa, varia e abbondante<br />

dei cuochi e del simpaticissimo Mapi, le richieste per le attività soddisfatte con pazienza dal<br />

responsabile Andrea, le ferite curate amorevolmente<br />

dalla energica e onnipresente<br />

Suor Rosalba. Come non ringraziare Suor<br />

Patrizia e Suor Francesca delle loro riflessioni<br />

sui brani del Vangelo? Sono state la<br />

voce del Signore che ci ha parlato e amato<br />

ogni giorno.<br />

Un'esperienza da ripetere per tutti,<br />

anche per noi tre adulti - Carmen, Mimmo<br />

ed Enrica - che abbiamo vissuto questa<br />

settimana come un esempio di vera realizzazione<br />

del Vangelo vivente! Abbiamo<br />

danzato di gioia, abbiamo dimenticato la tristezza, abbiamo conosciuto nuovi amici, abbiamo lasciato<br />

le nostre abitudini e i nostri piccoli e grandi egoismi e abbiamo vissuto un'avventura straordinaria.<br />

Che dire al Signore se non un enorme GRAZIE? Persino il sole splendeva sempre!<br />

Rimarranno le fotografie, i video, le t-shirt autografate ma rimarrà soprattutto la gioia, quella felicità<br />

e pace del cuore che solo Lui sa darci. Abbiamo capito di nuovo che…<br />

I<strong>NS</strong>IEME SI PUO'!<br />

Enrica Carrea<br />

19


20<br />

DA ALBISSOLA<br />

ALLA VALLE D’AOSTA<br />

L’esperienza della scorsa estate è<br />

stata davvero meravigliosa! Fare l'animatrice<br />

ai bambini ti dà grandi soddisfazioni.<br />

Quando un "piccolo" ti regala un sorriso<br />

ti trasmette una carica speciale, un<br />

motivo in più per continuare a stare con<br />

loro anche se a volte si presentano piccole<br />

difficoltà.<br />

Sono felice di aver partecipato, mi sono<br />

divertita a far divertire, giocare, insegnare,<br />

pregare e cantare i bambini. E' stata una settimana intensa, ricca di bei momenti e il prossimo<br />

anno farò il possibile per ripetere questa<br />

splendida avventura!!!<br />

Spero tanto di poter rivedere i bimbi che<br />

ho conosciuto per continuare con loro il<br />

legame affettivo che si è creato (perlomeno<br />

da parte di noi animatori, e sono certa anche<br />

per i ragazzi) e spero di poter incontrare<br />

altri bambini per dare anche a loro la<br />

possibilità di trascorrere una settimana indimenticabile!!!!<br />

Sara Colombo<br />

CAMPO GIOVANI<br />

Nonostante siano ormai molti anni che<br />

partecipiamo ai campi e ai progetti che sono proposti<br />

dalle Suore della <strong>Neve</strong>, quest'anno è stato<br />

per noi la prima esperienza di partecipazione al<br />

campo delle superiori . E’ stato molto piacevole,<br />

perché ci ha permesso di sperimentare un percorso<br />

diverso da quello dell'animatore, attorniato<br />

24 ore su 24 da folle di ragazzini urlanti e pieni<br />

di bisogni, che danno tanto, è vero, ma chiedono,<br />

in energie, ancora di più!)<br />

Il campo con i ragazzi più grandi offre la<br />

possibilità di mettersi in gioco, di esplorare se<br />

stessi in campi completamente diversi e speciali<br />

del proprio carattere, del proprio modo di fare, dei propri limiti e delle proprie paure, e solo la diversità<br />

delle varie esperienze può permettere ad un ragazzo di crescere in maniera completa e poliedrica.<br />

Francesco e Lorenzo<br />

20<br />

20


M.O.M.<br />

Leggendo questa sigla, vorrei sfidare chiunque<br />

a scoprire il titolo dell' articolo, perché proprio<br />

del titolo si tratta e non di una marca di prodotti …<br />

Mi è stato chiesto di scrivere un breve articolo sulle<br />

esperienze che abbiamo vissuto come oratorio di<br />

Mombaruzzo nel periodo estivo e di inizio attività<br />

in autunno … avete scoperto il significato della sigla?<br />

... bravi, allora ditemi il titolo precisooo!!! Mah ... ve lo suggerisco, se proprio ci tenete e non state<br />

più nella pelle: "Montagna (quindi Torgnon), Oratorio interparrocchiale, Mons. Marini". Bravissimi,<br />

avete indovinato ed allora meritate un bel premio: vi do un sacchetto di pazienza per leggere quello<br />

che viene di seguito. Ah ... pensavate ad un sacchetto di cioccolatini? Delusione ... NO, perché ci<br />

addolciamo subito il palato scoprendo le esperienze strepitose vissute quest'anno a Torgnon nella settimana<br />

estiva con i nostri bambini, ragazzi, animatori, scoprendo una strabiliante ed avventurosa storia:<br />

T<strong>UT</strong>TI X T<strong>UT</strong>TI!<br />

Attraverso le diverse tappe messe in scena dai nostri abilissimi attori ed attrici di fama mondiale<br />

(cast: oratorio interparrocchiale di Mombaruzzo; registe: Sister Sandra, Paola ecc ...) abbiamo riflettuto<br />

su diversi aspetti della nostra vita scoprendo che soltanto uniti - seppur diversi per cultura, carattere,<br />

colore della pelle - siamo un popolo in cammino e che l'unione fa la forza; la diversità non è negatività,<br />

anzi, ci fa crescere perché ci fa scoprire la ricchezza spirituale che ognuno porta con sé, nel<br />

suo cuore.<br />

Bellissime escursioni per i bambini come la esaltante ed adrenalinica scalata della "Becca" per gli animatori<br />

e la visita il primo giorno al parco animali d'Introd sono stati momenti indimenticabili per tutti<br />

degni del significativo traguardo del X ANNO di Torgnon! Per questa occasione siamo stati felici ed<br />

onorati di aver avuto la visita del Sindaco di Mombaruzzo con la moglie ed altri amici a condividere<br />

con noi una giornata, bellissima esperienza che sottolinea la collaborazione e la condivisione di un<br />

progetto educativo tra la realtà religiosa e civile nel nostro territorio.<br />

10 anni ... una tappa significativa e che certamente comporterà responsabilità per tutti a continuare<br />

in questa avventura che si costruisce giorno<br />

per giorno e di settimana in settimana con<br />

l'appuntamento al sabato all'oratorio interparrocchiale.<br />

Quest' anno l'inizio dell' Oratorio è stato<br />

particolarmente solenne: sabato 6 ottobre alla<br />

presenza del nostro Vescovo, del Sindaco di<br />

Mombaruzzo, del Vice Sindaco, del Parroco Don<br />

Pietro e della Superiora Suor Antonina, che ringraziamo<br />

di vero cuore, abbiamo iniziato il nostro<br />

annuale cammino presentando alle famiglie<br />

le attività e gli obiettivi che vogliamo raggiungere<br />

insieme per crescere tutti umanamente e spiri-<br />

21


tualmente. Un calendario ricco di attività, laboratori, progetti particolarmente interessanti<br />

per i mesi invernali con un SUPER SABATO ogni tanto che è tutta una sorpresa certamente<br />

gradita a tutti e che ci verrà presentata e proposta dai nostri animatori ed animatrici veramente<br />

"professionali", instancabili e con un cuore enorme che accoglie tutti dentro per poi<br />

donare amore, gioia, pace, serenità e voglia di stare insieme perché il nostro domani sia migliore.<br />

Il quattro agosto u.s., memoria liturgica del Santo Curato d'Ars, patrono dei parroci,<br />

siamo stati onorati della presenza di Mons. Guido Marini, Maestro di cerimonie di Papa Benedetto<br />

XVI. La sua presenza, molto familiare fra noi, è sempre un respiro di universalità<br />

della Chiesa. Con la sua finezza, rara capacità di ascolto e totale semplicità ci aiuta sempre a<br />

scoprire che la vita cristiana è bella e gioiosa, certi che accogliendo la parola e l'insegnamento<br />

del Papa noi accogliamo Cristo stesso nella nostra vita. Tutti momenti di grazia che il<br />

Signore offre alle nostre comunità affinché possiamo sempre più essere una grande famiglia<br />

unita dall'amore di Dio, avendo come mamma e maestra spirituale la Madonna della <strong>Neve</strong>.<br />

Sempre avanti con fiducia e speranza, il Signore è con noi!<br />

ORATORIO INTERPARROCCHIALE<br />

DI MOMBARUZZO: UN CANTIERE<br />

IN COSTRUZIONE<br />

22<br />

Don Filippo<br />

Siamo quasi giunti al termine di questo anno ed è tempo di riflessioni e di bilanci e<br />

anche i ragazzi del nostro oratorio cominciano a tirare le somme ed analizzare il lavoro fatto<br />

in questi mesi.<br />

Se volessimo riassumere in un'immagine quello che è stata l'attività svolta, quella<br />

dei "LAVORI IN CORSO" risulterebbe essere la più appropriata. Mai come quest'anno infatti<br />

abbiamo messo in cantiere progetti e nuove idee, nell'intenzione di migliorare qualitativamente<br />

il lavoro svolto.<br />

Siamo profondamente convinti che l'oratorio rappresenti l'investimento più concreto con cui<br />

la comunità cristiana esprime vicinanza e attenzione alle giovani generazioni, quelle stesse<br />

che non trovano nella società civile spazi di accoglienza, tempo a loro dedicato e percorsi<br />

significativi aventi come scopo la crescita umana e spirituale di tutta la persona. Investire<br />

sui giovani, dar loro fiducia ... Una fiducia<br />

ampiamente ripagata!<br />

La proposta di frequentare corsi<br />

di formazione per animatori e aiuto animatori<br />

a livello diocesano e regionale è<br />

stata accolta con grandissimo entusiasmo.<br />

Per diversi fine settimana nove dei<br />

nostri ragazzi hanno partecipato a Nizza<br />

Monferrato e Torino a seminari e laboratori<br />

di giocologia, teatro, giocoleria,<br />

musica, bans e tutto ciò ha permesso di


migliorare la qualità del servizio offerto<br />

dall'oratorio ai bambini e ragazzi che lo frequentano,<br />

non solo perché si sono apprese<br />

nuove tecniche e metodi di intrattenimento,<br />

ma soprattutto perché si è instaurato tra gli<br />

animatori un forte spirito di gruppo e di collaborazione.<br />

Ciascuno ha potuto confrontarsi con il mondo<br />

esterno, con altri giovani appartenenti ad<br />

altre parrocchie, in realtà anche diverse dalla<br />

nostra, traendo forza e entusiasmo dal trovarsi<br />

insieme portatori di uguali ideali.<br />

E' stato anche un modo per crescere, per prendere coscienza delle proprie capacità e qualità,<br />

per mettersi in gioco, certi che il gruppo, la squadra hanno bisogno di tutti, delle singole individualità.<br />

Il motto Tutti X Tutti si è così trasformato da semplice titolo della storia utilizzata come<br />

base di tutte le attività del campo estivo di Torgnon in realtà vissuta con energia e convinzione da<br />

tutti gli animatori, dal più piccolo al più grande.<br />

L'utilizzo del sussidio Tutti X Tutti ideato per i Grest di tutta Italia è stato accolto con estremo favore<br />

dagli animatori, che ne hanno riconosciuto la ricchezza dei contenuti e delle proposte formative.<br />

Lavorare sul sussidio nella preparazione del campo di Torgnon ha significato un impegno notevole,<br />

sicuramente superiore a quello degli altri anni. Si sono organizzati giochi, rappresentazioni<br />

teatrali, attività ludiche e formative e momenti di preghiera, tutti legati dal filo comune della storia<br />

fantasy alla base del sussidio.<br />

La ricompensa a tanto lavoro è stata grande e il campo, il decimo nella storia dell'oratorio,<br />

"E’ stato un modo per crescere...per mettersi in gioco,<br />

certi che il gruppo, la squadra hanno bisogno di tutti."<br />

ha avuto un grande gradimento da parte dei bambini ed ha anche ricevuto complimenti più che lusinghieri<br />

da parte dell'amministrazione Comunale di Mombaruzzo, in visita a Torgnon.<br />

Ma la strada da percorrere è ancora lunga, i lavori sono ancora in corso: con nostro grande onore<br />

due nostri ragazzi parteciperanno a nome della Diocesi di Acqui al cantiere formativo per la preparazione<br />

del sussidio per i campi estivi del 2013 e con tutti gli animatori proseguiranno il cammino<br />

di formazione. Certo non è facile, ci vogliono tempo, pazienza e buona volontà … del resto lo abbiamo<br />

visto a Torgnon: a vederla dal basso la cima della Becca sembrava irraggiungibile, ma tutti<br />

l'abbiamo raggiunta camminando insieme ed è stata davvero una grande gioia!<br />

Il Gruppo Animatori<br />

23


24<br />

CAMPO SAMUEL:<br />

RISPONDERE<br />

ALL’AMORE SI<br />

PUO’!<br />

Come da qualche anno,<br />

anche in quello appena<br />

trascorso abbiamo vissuto con<br />

i nostri bambini e ragazzi della<br />

Scuola Media l’esperienza<br />

degli incontri vocazionali<br />

“Samuel”.<br />

“ R I S P O N D E R E<br />

ALL’AMORE SI PUO’!”:<br />

questo il tema degli incontri<br />

dell’anno, che sono culminati<br />

nelle vacanze estive svolte<br />

dall’8 al 15 luglio scorsi a Pratolungo di Gavi.<br />

Sono state, come sempre, giornate di grazia e<br />

non solo per i nostri alunni - che erano tra<br />

l’altro il gruppo più numeroso!- ma anche per<br />

noi, grazie al clima di fraternità che già da anni<br />

viviamo con la Comunità del Seminario e che<br />

viene costantemente alimentato dalla preghiera<br />

liturgica vissuta quotidianamente insieme.<br />

Come rispondere all’Amore?<br />

Abbiamo cercato la risposta giorno per giorno<br />

in compagnia del Grande Artista che ha fatto<br />

bene ogni cosa, il cielo e<br />

le stelle, il mare e la<br />

terra con tutte le creature<br />

che vi abitano, riconoscendoci<br />

oggetto privilegiato<br />

di questo Amore.<br />

Questa è stata la nuova<br />

sfida del Campo Samuel<br />

2012.<br />

La nostra giornata al Campo? Ecco come si<br />

svolgeva. Dopo il suono della campana-megafono,<br />

che quest’anno consisteva nell’urlo “E’ arrivato<br />

l’arrotino”, tutti i ragazzi si precipitavano in cortile,<br />

se non altro per farlo smettere! La squadra che arrivava<br />

prima prendeva punti, quella che non era al<br />

completo li perdeva.<br />

La prima azione della giornata era la preghiera nella chiesa parrocchiale (pensate!) “N.S. della <strong>Neve</strong>”


guidata da Don Rosario, a cui seguiva la colazione e<br />

poi fino alle ore 10 le pulizie delle due case in cui<br />

alloggiavamo. I grandi coordinavano i piccoli che<br />

giravano con scope e guanti, detersivi e palette varie:<br />

sembravano una vera impresa di pulizie! E’<br />

chiaro che noi più grandi avevamo il compito di guidare<br />

il tutto e spesso anche il Rettore Don Michele si<br />

vedeva in giro con straccio e bastone. Tutti eravamo<br />

al servizio di tutti!<br />

Alle 10 iniziava la catechesi in cui veniva<br />

presentato un argomento particolare all’interno del tema attraverso la lettura e la drammatizzazione<br />

del brano della Parola di Dio scelta per quel giorno.<br />

I ragazzi erano divisi per gruppi d’età: elementari,<br />

medie e I superiore.<br />

Noi seguivamo e aiutavamo la conduzione dei<br />

bambini e ragazzi con il diacono Emanuele, Don<br />

Rosario e con il Rettore che seguiva i più grandi.<br />

La giornata continuava tra giochi a tema, gare e<br />

tornei animati dai seminaristi.<br />

Il momento più forte della giornata, atteso da tutti<br />

con gioia, era la Santa Messa, vissuta con partecipazione,<br />

perché era chiaro il messaggio: stare con<br />

Gesù insieme ad altri ragazzi, per conoscere meglio<br />

Lui, per ascoltare la Sua proposta per<br />

la vita di ciascuno e per seguirLo nella Gioia.<br />

della Scuola Superiore che vogliono imparare – e ci<br />

stanno riuscendo molto bene!!! - a fare gli animatori<br />

con i più piccoli, offrendo la loro disponibilità al<br />

servizio e alla condivisione con noi dell’Opera educativa<br />

verso “i più piccoli”. Di questo ringraziamo<br />

infinitamente il Signore!<br />

E ora…<br />

L’AVVENTURA CONTINUA!<br />

Sr M. Roberta e Sr M. Lucia<br />

Da ottobre sono ripresi gli incontri a<br />

Villa Augusta e in Seminario … con la partecipazione<br />

dei ragazzi alunni ed ex-alunni<br />

25


26<br />

LI PRENDIAMO PER LA LINGUA...<br />

Il 5 settembre 2012 abbiamo ripreso gradatamente le attività<br />

del nuovo anno scolastico con tante belle novità.<br />

Quest'anno nella scuola materna abbiamo una piccola sezione<br />

di inglese, che è stata richiesta da alcuni genitori perché siamo<br />

in una zona frequentata da turisti e abbiamo a scuola alunni di molte<br />

nazionalità, oltre che insegnanti di tutto il mondo: portoghesi,<br />

indiane, inglesi, francesi, sarde e … italiane ... (ci stiamo attrezzando<br />

anche per il cinese, se vi interessa …)<br />

I bambini di questa sezione sono una decina, dai 3 ai 4 anni, ed è<br />

presente una insegnante di madre lingua affiancata da una suora<br />

di Don D'Aste, Sr Gianna, col ruolo di interprete perché conosce<br />

sia l'italiano che l'inglese oltre che l'indiano. Ecco come funziona:<br />

si parla inglese dalla mattina alla sera, si ascolta in inglese e se non<br />

si capisce "si fa come si vuole"…<br />

In compenso si mangia all'italiana e i bambini per questo partecipano a tutti i laboratori della<br />

scuola dell'infanzia, ad esempio quello dove imparano a preparare il pesto genovese ...<br />

Volete sapere la storia dalle origini?<br />

La Fondazione Almerini possiede una villa con giardino e<br />

orto ...<br />

e l'agronomo ci ha consigliato di portare i bambini a contatto<br />

con la natura per esperienze dirette.<br />

A marzo abbiamo seminato mais, zucche, basilico e adesso<br />

abbiamo raccolto.<br />

Dall' "albero" del mais pop corn a volontà, polenta … che<br />

bontà! Con le zucche il minestrone. Quanto al basilico …<br />

che guaio! quando è arrivata la pastasciutta il pesto non<br />

c'era più perché lo avevamo già divorato … già, perché<br />

dopo aver lavorato tanto, staccato le foglie, frullato, aggiunto<br />

olio e formaggio ... l’abbiamo assaggiato con il pane e poi andremo al frantoio per vedere<br />

come si fa l'olio che abbiamo usato.<br />

Noi non facciamo niente di straordinario ma tutto l‘ordinario con tanta buona volontà e …<br />

tutto per amore!<br />

Sr M. Teresa


SEJA BEM VINDA...<br />

Seja bem vinda ... credo sia una delle frasi che mi sono sentita<br />

dire più spesso infatti ho imparato anche a scriverla: quando non mi<br />

veniva detta mi veniva comunque trasmessa, perché mi sentivo sempre<br />

la benvenuta. Appena messo piede in Brasile qualcuno mi ha accolta,<br />

curandosi di me fin da subito: arrivata sul volo per San Paolo,<br />

accanto a me si sono sedute due donne brasiliane e da quell'istante non<br />

ho più viaggiato da sola e non è stata solamente una compagnia durante<br />

il viaggio, perché queste signore si sono curate di me fino a che non<br />

ho incontrato le suore a Belo Horizonte, sono rimaste con me, o meglio,<br />

mi hanno aggregato al loro gruppo, mi hanno persino fatto telefonare<br />

in Italia da uno dei loro cellulari perché il mio si era scaricato, mi sono<br />

state di grande aiuto!<br />

Prima di partire, dicevo di voler fare questa esperienza per capire, per vedere con i miei<br />

occhi, e poi ho capito che cosa ci fosse di così importante da guardare … In Brasile la prima cosa<br />

che fanno mentre si presentano è sorridere: non ti porgono la mano, ma ti abbracciano e chiedono<br />

"come va?", sembra ti dicano "felice di conoscerti, chissà che cosa porti di positivo …!" e questa è<br />

la possibilità che hai di lasciarti conoscere. C'è voglia di conoscerti, di dare e ricevere da te, e la<br />

prima cosa che ti danno è questa e tu non ti senti di dare il contrario, anzi, ricevi gentilezza e sei<br />

portato a restituirne.<br />

I poveri non hanno niente, ma quello che hanno lo danno. Una volta, mentre facevamo visita<br />

alle famiglie con le suore, una vecchietta seduta sulla soglia di casa sua ci ha chiamate invitandoci<br />

ad entrare perché sua figlia stava facendo i biscotti. Eravamo nel morro, una zona molto povera<br />

di Pavao: è difficile rendere l'idea di come fosse la casa, non c'era quasi niente, ma ci hanno<br />

offerto i biscotti …<br />

È strano ... quello che ho visto mi ha fatto sentire spiazzata, perché non è paragonabile alla realtà<br />

che viviamo qui da noi, a ciò che sono abituata a vedere a casa, è una povertà ancora più povera …<br />

ho visto case che non sono case di favela ma io non riuscivo ad immaginare come potessero esserci<br />

ambienti più vuoti e più poveri, e a quanto ho capito … la favela è peggio! E' una misura diversa,<br />

è molto difficile con la nostra misura paragonare il nostro modo di vivere … si vedono zone o<br />

intere città poverissime …<br />

Alle volte mi viene da pensare che sia più corretto usare il termine "miseria", perchè se da<br />

un lato le persone ti danno molto, è vero anche che c'è tanta miseria di valori, di rispetto di se stessi<br />

e dell'altro; c'è miseria da questo punto di vista in quello che viene dato ai figli, ai giovani, e<br />

probabilmente non si può migliorare nulla se non migliora innanzitutto questo aspetto, se non si<br />

suggerisce che nessuno è legato ad un destino che non vuole.<br />

Penso sia questo il lavoro più grande che al C.E.I.A. e all'officina pedagogica viene fatto: i ragazzi<br />

più grandi il sabato mattina vanno al mercato con un professore a vendere la verdura coltivata al<br />

C.E.I.A., allo scopo di ricavare un guadagno per finanziare un'uscita o una gita (molti di loro non<br />

sono mai usciti da Pavao o zone circostanti).<br />

Un giorno durante una visita alle famiglie le suore hanno chiesto a una mamma di tenere pulita la<br />

casa, i bambini e i vestiti, e le hanno suggerito di recarsi al C.E.I.A. per aiutare in cucina, pensando<br />

intanto alla possibilità di riprendere gli studi e cercarsi un lavoro. Questi sono esempi di quello<br />

che è l'aspetto forse più necessario, oltre a fornire il pasto ai bambini e la possibilità di lavarsi, educare<br />

a tutto ciò, insegnare che occorre dare per avere, guadagnare onestamente e con un po’ di<br />

sudore, e che con impegno si può decidere ciò che si vuole diventare, e lo si può realizzare.<br />

Francisca<br />

27


SCUOLA AGRICOLA<br />

TERRA MAE:<br />

FIERA DELLA SCIENZA<br />

Il 30 settembre nella<br />

Scuola Agricola TERRA MAE<br />

si è svolta la Fiera della Scienza,<br />

con la partecipazione di tutta la<br />

comunità scolastica. La Fiera è<br />

persone. Ecco alcuni stand:<br />

Stand: Bioenergia. Riutilizzo di energia<br />

Stand: ECO. Gli studenti hanno usato una<br />

bicicletta per convertire l'energia cinetica<br />

in energia elettrica.<br />

Stand: Meccanica Avanzata.<br />

28<br />

un evento molto importante perché stimola<br />

l'apprendimento in molti campi del sapere e<br />

offre alla comunità locale l'opportunità di<br />

interagire nel lavoro svolto dagli studenti.<br />

Sono stati eseguiti esperimenti dalle ore<br />

8:00 alle 16:00 ed hanno partecipato 346<br />

Stand: 3R – Ridurre Riciclare Riutilizzare.<br />

Gli studenti hanno costruito con i rifiuti riciclabili<br />

un modello in scala della scuola.<br />

Stand: Genetica. Gli studenti hanno costruito<br />

il modello della struttura del DNA e RNA<br />

mostrando l'importanza e i benefici degli<br />

studi genetici nella vita degli esseri umani e


LA PARATA<br />

DELLA SCUOLA AGRICOLA<br />

TERRA MAE<br />

degli esseri viventi in generale.<br />

Valido è il contributo degli amici della Missione<br />

per sponsorizzare il nostro Istituto scolastico. Questa<br />

partnership, unita agli sforzi del personale e degli studenti,<br />

fornisce risultati soddisfacenti e contribuisce allo sviluppo<br />

delle capacità e competenze dei nostri studenti.<br />

Il nostro ringraziamento a tutti coloro che collaborano<br />

alla realizzazione dei nostri sogni per la costruzione<br />

di una società più giusta e inclusiva, in cui tutti gli individui<br />

possano accedere alla conoscenza per un cambiamento<br />

culturale. Che Dio benedica e protegga tutti e che insieme<br />

possiamo continuare a sognare!<br />

Un abbraccio affettuoso e benevolo pieno di tanti ricordi.<br />

Sr M.Celia<br />

Sabato 8 settembre<br />

la scuola agricola Terra Mãe ha organizzato<br />

una "parata" per commemorare l'indipendenza<br />

del Brasile ed ha coinvolto<br />

studenti, docenti e personale con<br />

l’intenzione di promuovere il rispetto e<br />

l'onore nazionale, la diversità culturale,<br />

la libertà e l’espressione dei diritti umani.<br />

Abbiamo invitato le scuole Statali<br />

e Comunali a partecipare all'evento<br />

e tutto ciò é stato molto apprezzato<br />

dalla gente ed ha attirato<br />

molte persone.<br />

Sr M. Celia e Sr M. Luisa<br />

29


Carissimi AMICI,<br />

eccomi a voi per condividere un<br />

momento di Grazia!<br />

“Chamado a um compromisso de fé” é il<br />

tema che é stato scelto per il ritiro dei<br />

giovani della parrocchia N.S. dos Pobre,<br />

di Teofilo Otoni, che si stanno preparando<br />

a ricevere la Cresima, e un gruppo del<br />

C.E.I.A. di Pavão. Bellissima la comunione<br />

che è nata tra i due gruppi, con il<br />

desiderio di continuare questi incontri<br />

insieme, tre volte all’anno.<br />

Il ritiro si é svolto a Pavão nei giorni 29/30 di settembre. Certo non é stato facile... dove<br />

recuperare i soldi per il viaggio e il vitto? Presto fatto! di porta in porta a chiedere premi per fare<br />

un “BINGO” … risultato 600.00 reals e... si parte! con grande entusiasmo, con il proposito di mostrare<br />

a questa gioventù di oggi che possono cercare la santità senza<br />

rinunciare ad essere giovani. I giovani sono accolti al C.E.I.A.<br />

con um merenda “bem reforçada” preparata con amore dalle. Il<br />

ritiro inizia con il rosario (per l´approssimarsi della festa di N. S.<br />

Di Aparecida) accompagnato dalle meditazioni sulle vite dei santi,<br />

intorno al fuoco segno della forza dello Spirito Santo. La giornata<br />

termina con la cena in un clima di profondo silenzio e un film: S.<br />

Damiano di Molokai.<br />

La domenica inizia<br />

molto presto, alle 5.30, per<br />

volontà dei giovani, che cantano con allegria di fronte al<br />

sorgere del sole. Alle 8 si dà inizio ai lavori con molta animazione:<br />

palestra, attività di gruppo e molta spiritualità.<br />

Per iniziare la giornata e fulcro di tutto il ritiro la S. Messa<br />

celebrata da P. Ernesto della Diocesi di Almenara. Il Padre<br />

ha sottolineato con insistenza che “TUDO PERTEN-<br />

CE AO PAI” e questo ci rende liberi di amare, di agire, di<br />

vivere con gioia e serenità o dia dia. Due ore dopo … lo<br />

stomaco inizia a brontolare, c’è poco tempo per tomar um<br />

cafecinho. Il Padre ha poi guidato una riflessione, seguita da un momento di meditazione a TU per<br />

TU con lui, immersi nel verde del C.E.I.A.<br />

Per finire, un momento di condivisione, dove alcuni giovani<br />

parlano di ció che hanno vissuto e di quello che si portano<br />

via, e poi … finalmente liberi di giocare a calcio, peteca,<br />

capoeira ecc.<br />

La preparazione del ritiro non é stata facile, ma il risultato<br />

è stato gratificante e possiamo solo ringraziare questo Dio<br />

che é tanto meraviglioso per questa grande opportunità data<br />

a tanti giovani assetati di Dio.<br />

30<br />

Sr M. Luisa e Sr M. Cida<br />

IN RITIRO AL C.E.I.A.!


I VOLONTARI ITALIANI AL C.E.I.A.<br />

È da oltre vent’anni che volontari italiani realizzano<br />

nel Municipio di Pavão un significativo lavoro<br />

sociale relativo all’educazione, alla salute e ad altre<br />

attività a vantaggio della vita umana e della persona<br />

in particolare.<br />

Punto di riferimento, e quindi di partenza, la <strong>Congregazione</strong><br />

<strong>Figlie</strong> di N.S. della <strong>Neve</strong> unitamente<br />

all’Associazione “AMICI della MISSIONE”.<br />

L’attività dei<br />

volontari ha<br />

promosso dignità e giustizia in diversi ambiti ed in particolare<br />

a vantaggio dei bambini e delle famiglie di questa comunità<br />

brasiliana.<br />

Il C.E.I.A ha sempre accolto con particolare attenzione i<br />

volontari italiani. Il loro arrivo è per noi motivo di gioia e<br />

di gratitudine.<br />

Quest’anno i medici Ferdinando e Adelia hanno realizzato<br />

un servizio di particolare qualità là dove era necessaria la<br />

loro presenza. Il lavoro è stato svolto in collaborazione<br />

con l’equipe municipale di “Prevenzione salute”, nelle diverse<br />

famiglie particolarmente bisognose, nel C.E.I.A.<br />

dedicando tempo, competenza e affettuosa dedizione ai bambini e agli adolescenti.<br />

Ci hanno onorato della loro presenza i rappresentanti dell’Associazione “AMICI della MISSIONE,<br />

il Presidente Gianfranco Armanino e l’economo Mario Rossi con le rispettive mogli. Durante la<br />

visita hanno esaminato le<br />

strutture del C.E.I.A. rilevando<br />

i problemi relativi<br />

all’insufficienza della rete<br />

elettrica, approvando la necessità<br />

di acquistare strumenti<br />

adatti per migliorare il servizio<br />

e ridurre il costo<br />

d e l l ’ e n e r g i a e c o n<br />

l’intenzione di organizzarsi al<br />

loro ritorno in Italia per poter<br />

inviare la somma necessaria<br />

a raggiungere lo scopo.<br />

Grazie a loro, il problema è<br />

31


già risolto! Gli “Amici “ sono per noi un valido appoggio e siamo loro veramente grati!<br />

Nel Mese di Agosto la cara Madre Maurizia ha visitato il C.E.I.A. e tutti ci siamo sentiti orgogliosi<br />

e felici: i bambini, guidati dagli educatori, hanno presentato canti, poesie e danze, esprimendo<br />

così anche loro la gioia per una amata presenza.<br />

Sempre nel mese di agosto abbiamo avuto la gradita visita di Suor Eleonora e Sr. Isidora e abbiamo<br />

avuto la gioia di festeggiare il compleanno di Sr Eleonora, con una festa animata dai ragazzi e<br />

dal personale, che aveva avuto modo a suo tempo di conoscere la sua dedizione missionaria.<br />

La volontaria italiana, Francisca, ha contribuito a rendere viva ed efficace la nostra attività con i<br />

ragazzi grazie alla sua capacità di donarsi con entusiasmo e alla sua grande sensibilità.<br />

Ha preso parte con naturalezza allo scorrere della giornata nei suoi momenti significativi: lavoro,<br />

pranzo, merenda, ricreazione, attività varie.<br />

Il nostro grazie, forse, è poca cosa di fronte alla grande gioia che ha ricevuto da una esperienza che<br />

certamente l’ha arricchita e gratificata.<br />

32<br />

La dedizione e l’impegno<br />

dei volontari italiani è un<br />

aiuto prezioso per continuare<br />

con efficacia il nostro<br />

lavoro a favore dei<br />

bambini e delle loro famiglie,<br />

lavoro che trasforma<br />

la nostra stessa vita.<br />

Il Signore ci aiuti a continuare<br />

a vivere con Lui e<br />

tra noi quell’unità che rende<br />

prezioso ogni gesto.<br />

I volontari


NOTIZIE DAL PERU’<br />

Ottobre!!! Per noi in Perù, in particolare a Lima, è<br />

un mese speciale! È chiamato il mese dei miracoli: il 28<br />

ottobre è la festa de “EL SEGNOR DE LOS MILA-<br />

GROS”.<br />

Nel santuario di Lima si trova un dipinto sul muro, che<br />

rappresenta Gesù Crocifisso e Maria Sua Madre insieme a<br />

Giovanni ai piedi della croce. Questo dipinto resistette miracolosamente al terremoto del 1655 e<br />

mentre Lima fu ridotta ad un cumulo di macerie, il muro sul quale è dipinto il Cristo Crocifisso<br />

rimase intatto e ancora oggi lo possiamo vedere così come allora. Per il popolo di Lima è un richiamo<br />

alla conversione: al Segnor de los Milagros si dedica il mese di ottobre, il mese “Morado”,<br />

una sorta di quaresima che esprime tutto il cammino vissuto nella FEDE durante l’anno, dove il<br />

meglio del nostro essere si fa preghiera e il meglio del nostro cuore si fa offerta generosa. Prodigio<br />

di una devozione che nella società sempre più secolarizzata<br />

non diminuisce, anzi, cresce e commuove giovani<br />

e vecchi e porta alla conversione tanta gente. La<br />

confraternita de El Segnor de los Milagros conta, solo<br />

per Lima e più di 5000 componenti e molti di loro in<br />

questo mese indossano, in segno di devozione, una<br />

tunica di colore viola.<br />

Gesù, il Crocifisso, morto e risorto per noi, ci<br />

invita a portare la Buona Novella ai più poveri e ci<br />

invia ad annunciare che LUI è venuto sulla terra perché<br />

tutti<br />

siano salvi. Grazie ai vostri sacrifici, alle vostre rinunce,<br />

noi possiamo attuare concretamente il compito di<br />

cui la Chiesa ci ha investite: portare Cristo alla gente<br />

che vive al margine della città, che ha bisogno urgente<br />

dell’Annuncio per vivere la dignità dell’uomo salvato,<br />

che ha diritto al cibo, all’educazione, alla speranza,<br />

all’amore.<br />

Cristo vuole ancora oggi nascere qui in Comas - in<br />

particolare nelle baracche del Cerro, dove c’è più miseria,<br />

ignoranza, violenza – e ci manda ogni giorno a<br />

portare la Sua Parola, l’Unica che salva.<br />

Stiamo lavorando con i giovani, stiamo guardando<br />

alla G.M.G. come possibilità di una crescita spirituale:<br />

chissà se la Provvidenza ci permetterà (almeno<br />

a qualcuno) di partecipare … È un SOGNO che i ragazzi<br />

hanno in cuore, ci auguriamo che si possa realizzare.<br />

33


L’anno 2012 è anno giubilare per<br />

le suore Domenicane Adoratrici Missionarie<br />

del Canada, festeggiano 50 anni di<br />

presenza in Perù. Anche la parrocchia<br />

vicino a noi intitolata “Signor de los Milagros”<br />

festeggia 50 anni di vita e i padri<br />

Columbani ricordano 50 anni di cammino<br />

con il popolo Peruano.<br />

Comas è una grande zona desertica che<br />

ha iniziato a popolarsi,negli anni sessanta, e ancora adesso nei nostri giorni continua a crescere.<br />

Ecco che la Provvidenza, mentre il popolo occupava il territorio, invia missionari ad evangelizzare<br />

dando un punto di riferimento, sicuro, creando la parrocchia, Signor de los Milagro . Successivamente<br />

con il continuo arrivare di persone, si è dovuto pensare ad istituire altre parrocchie,<br />

una di queste è Virghen del Carmen dove anche noi Suore “<strong>Figlie</strong> di N.S. della <strong>Neve</strong>” svolgiamo<br />

il nostro umile servizio. La catechesi in Parrocchia, l’ insegnare nella scuola,tenere i contatti con<br />

le parrocchie della diocesi, la evangelizzazione quotidiana alle famiglie che vivono al “Cerro”,<br />

34<br />

"Cristo vuole ancora oggi nascere qui in Comas, in particolare<br />

nelle baracche del Cerro, dove c’è più miseria, ignoranza e violenza!”<br />

la maggioranza di queste persone non conoscono Cristo, i battezzati sono pochissimi, che il Signore<br />

ci aiuti ad essere credibili testimoni del suo Amore.<br />

Ringraziamo te cara e buona Madre Adelina, per la tua generosità, perché ci hai mandato le<br />

suore a farci visita, cosi ci siamo sentite un po’ meno lontane. In particolare grazie di avere inviato<br />

la Madre Sr M. Maurizia, che ti ha reso concretamente presente, e grazie agli Amici della Missione<br />

per il loro contributo.<br />

Credo che sia anche il momento degli auguri<br />

natalizi: prendiamo le parole del Santo Padre: “LA<br />

PORTA DELLA FEDE, che introduce nella vita di comunione<br />

con Dio, sta sempre aperta per noi”. Auguriamo<br />

che in questo Santo Natale la nascita del piccolo<br />

Gesù muova i nostri passi e decida il nostro cuore a passare<br />

attraverso QUESTA PORTA per stare con Lui.<br />

Buon Natale e Felice anno della FEDE! Ciao a tutti!<br />

Sr M. Caterina, Sr M. Do Carmo, Sr M. Marisa


Dagli Amici della Missione<br />

Carlo Risso ci ha lasciati per rag-<br />

giungere in cielo Nanda e Ennio e<br />

con loro proteggere ed aiutare, in for-<br />

ma ancor più preziosa, il nostro impe-<br />

gno per i bambini del Brasile.<br />

La famiglia ed i membri<br />

dell’Associazione ringraziano quanti<br />

hanno condiviso il dolore di Lucia e<br />

di Anna con una partecipazione af-<br />

fettuosa e sentita agli ultimi mo-<br />

menti significativi della presenza di<br />

Carlo tra noi.<br />

Carlo, convinto Amico della Missione,<br />

ha collaborato accanto a Lucia af-<br />

fiancandola in ogni iniziativa e con<br />

la sua capacità di soffrire ed offrire ci<br />

ha lasciato un grande insegnamento.<br />

Ciao, Carlo, continua ad aiutarci, ab-<br />

biamo ancora bisogno di te!<br />

Gli Amici della Missione


Profili controluce<br />

36<br />

SR M. CLORINDA<br />

“… avvenne, che la parola del SIGNORE venne da me” (Ger. 1,4)<br />

Lunedì 17 settembre 2012 ci siamo definitivamente congedate dalla nostra<br />

carissima economa Suor Maria Clorinda. La Liturgia del congedo, “sobria” ma<br />

intensamente partecipata da consorelle e nipoti amatissimi, dava ragione del suo<br />

essere. Dalla Liturgia era stata forgiata e si era lasciata forgiare<br />

Chi di noi ha camminato insieme per un buon tratto di strada avrebbe desiderato vedere, e<br />

nell’immaginario lo vedeva, posto sulla sua bara accanto al grande mazzo di fiori bianchi, corsia preferenziale,<br />

il libro del Vangelo: la Parola, perché è la Parola amata pregata scandagliata, che ha fatto di<br />

Bice Zanchi, made in Genova, Sr. M. Clorinda, meglio una vera Figlia di N. S. della <strong>Neve</strong>.<br />

Operazione riuscitissima. Il rimando a S. Paolo: “non io, la grazia di Dio in me”.<br />

Nata il 27 settembre 1919 era entrata in convento il 26 aprile 1939. Da adolescente aveva soggiornato<br />

presso l’Istituto Interiano di Via Parini in Genova. La convivenza con le Suore della <strong>Neve</strong>, lì<br />

incontrate, aveva com-mosso il suo cuore verso orizzonti alti. Giunto il momento di dare forma concreta<br />

a ciò che più corrispondeva alla verità di sé, ritenne la nostra <strong>Congregazione</strong> il luogo del suo compimento.<br />

Compimento avvertito “per dono” nella consacrazione religiosa.<br />

Di intelligenza fine e acuta, anche di temperamento pronto, schietto, infiammabile, di certo non le sarà<br />

stato facile e indolore modellarsi su un carisma che ha il suo input in Filippesi 2, 5 e ss. Ma l’amore vince.<br />

Fu sostenuta dai Superiori e dalla Maestra Joanna, che l’accolse nel suo grembo.<br />

Emessa la Professione temporanea il 17 settembre 1940 e la definitiva il 2 agosto 1946, conseguito<br />

il titolo abilitante, fu indirizzata all’insegnamento. Roma, Lavagnola, San Remo le tappe del suo<br />

itinerario educativo. Da ultimo Pegli Villa Augusta dove rimase per parecchi anni, con ruoli di responsabilità.<br />

Tutto questo finché il 24 settembre 1971, lasciata la casa a due passi dalla spiaggia, dove il mare in giorni<br />

speciali, irrompendo prepotente dalle grandi vetrate, la fa da padrone, si ritrovò nel semioscuro corridoio<br />

di Casa Madre in attesa di un nuovo mandato: da quel momento divenne l’economa generale della<br />

<strong>Congregazione</strong>. Comprensibili i suoi timori, le sue trepidazioni …<br />

Il rimando ancora a S. Paolo: “quando sono debole allora sono forte”. Rimboccate le maniche tra conti,<br />

fatture, spread, valute e banche rispose al richiamo di Cristo, ritenendo che tutto, anche il conteggio noioso<br />

dell’infima percentuale, ha uno scopo ben preciso nel disegno di Dio.<br />

Compì il suo mandato con integerrima onestà e trasparente obbedienza, giorno dopo giorno, per molti<br />

anni, nella camera-studio a un passo dalla Cappella dove, nonostante molteplici attività, sovente sostava<br />

in adorazione della Parola, che via via si impossessava del suo io più genuino.<br />

Sostituita nell’impegno per le inevitabili riduzioni dell’età rimise il suo mandato alla <strong>Congregazione</strong>,<br />

grata del servizio cui il Mistero, l’aveva chiamata. Nell’indebolirsi del fisico, la sensibilità del suo cuore<br />

si rafforzava e più spontaneamente si esprimeva nella manifestazione degli affetti e della tenerezza sia<br />

verso i famigliari, le consorelle, gli amici.<br />

Infine l’ultimo e doloroso tassello del prezioso mosaico: il commiato da Casa Madre!<br />

Sorella Morte la trovò preparata per il compimento il 14 settembre scorso, nella nostra Casa di Valloria.<br />

Riposa nella Cappella del cimitero di Zinola dirimpetto alla carissima Maestra Joanna.


SR M. GIORGINA<br />

“ … TU MI CONOSCI FINO IN FONDO”…<br />

Cara M. Giorgina,<br />

basterebbe la frase del salmista a delineare il tuo profilo:<br />

è esclusivo di Dio.<br />

Solo Lui l’artefice in assoluto.<br />

Solo Lui perché:<br />

“ tu mi conosci fino in fondo<br />

tu mi hai intessuto nel ventre di mia madre.<br />

tu mi hai fatto come un prodigio”.<br />

Questa è la verità di noi: siamo fatti da un Altro. Siamo frutto di un gesto di amore. E, ancora più,<br />

la grande sorpresa: nessuno sbaglio, circostanza, dolore, può cancellare questa realtà.<br />

In questi ultimi tempi, mentre con cura e affezione particolari accompagnavi sulla soglia<br />

del destino Sr. M. Clorinda, solevi ripetere: “Vorrei morire insieme, lo stesso giorno!”. Sembrava<br />

un modo di dire, era invece un segno profetico …<br />

Oggi siamo qui, in questa stanza disadorna, anonima, spoglia, dove non solo non vige<br />

l’essenziale, ma addirittura l’essenziale dell’essenziale: la croce.<br />

Al centro la bara: in essa il tuo corpo pacificato con l’esistenza.<br />

Gioia e dolore, successo e fallimenti, comprensioni e incomprensioni, errori e fragilità hanno trovato<br />

il senso del Mistero, il suo richiamo, nonché la loro giusta collocazione.<br />

E, privilegio forse unico, sotto lo sguardo della Madre di Misericordia.<br />

In filigrana la tua vita segnata presto dal dolore per la perdita dei genitori, poi il collegio;<br />

il convento, la malattia, lo studio … ancora la scomparsa di tua sorella Bianca, unico punto di riferimento<br />

rimasto della tua famiglia.<br />

Hai accettato la sfida del reale e non ti sei arresa.<br />

Il percorso, anche complesso, ti ha visto determinata, pur nell’apparente fragilità.<br />

Ce l’hai fatta! Non tu però, soprattutto non sola, bensì con l’Artefice in assoluto.<br />

Sei riuscita così a terminare gli studi, ad esprimerti con passione nell’insegnamento e ancor più<br />

grande nella vita parrocchiale, che ti avuto presenza attiva su ogni fronte.<br />

Lo ricordano bene gli abitanti del Rione Lido di Pegli, che hanno goduto col coro della bellezza<br />

delle liturgie domenicali, gli ammalati dell’Ospedale Martinez, che non dimenticavi, i genitori e<br />

gli scolari di Villa Augusta.<br />

Per questo tanti, raggiunti dalla notizia del tuo improvviso decesso, si sono uniti col Parroco e le<br />

Consorelle nella caratteristica cappella della Scuola per fondere nella preghiera di suffragio il loro<br />

grazie.<br />

Per questo il giorno dopo sacerdoti, suore, scolari e amici cari, si sono ritrovati nella nostra Chiesa<br />

di Valloria a ri-conoscere - nell’Eucaristia del congedo - il dono che sei stata per loro.<br />

Sr. M. Giorgina - Anna Maria De Giovanni era nata a Oneglia (IM) il 3 gennaio 1930.<br />

Entrata in <strong>Congregazione</strong> il 12 settembre 1949 vestì l’Abito religioso il 22 maggio 1950.<br />

Emise la prima Professione il 24 settembre 1951 e la Professione perpetua il 14 settembre 1957.<br />

Deceduta a Savona - Santuario il 06/10/2012.<br />

37


“… Simile a un uomo che ha costruito la sua casa sulla roccia …”<br />

38<br />

Nata a Costa Imagna (BG) il 27 novembre 1913 e deceduta nella<br />

casa di Valloria l’11 ottobre 2012, avrebbe festeggiato fra qualche mese il<br />

suo 99esimo compleanno e l’80esimo anniversario del suo ingresso in Con-<br />

gregazione.<br />

Così, se Il cuore grato esulta nel “ MAGNIFICAT “ per il dono della vita,<br />

la fedeltà indiscussa e il “ per sempre” pronunciato in piena consapevolezza più di 70 anni or<br />

sono a Savona il 5/8/1940 commuove e colpisce. Colpisce soprattutto per la modalità con cui è<br />

stato vissuto, per la gioia e la soddisfazione che lo hanno ovunque accompagnato. Scrive S. Tom-<br />

maso: «La vita dell'uomo consiste nell'affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la<br />

sua più grande soddisfazione».<br />

<strong>Della</strong> sua terra bergamasca Sr. M. Tarsilla aveva assimilato i valori più belli e fondanti.<br />

Prioritaria la fede. Una fede solida, adamantina; radicata nella tradizione vivente della sua Chie-<br />

sa, semplice e pura come il suo cuore francescano, essenziale. Fede coltivata nella preghiera, e-<br />

ducata nell’ascolto del Vangelo e nella studio della dottrina, accolta come costante della volontà<br />

di Dio divenne pienezza di vita.<br />

Intelligente, amava moltissimo la lettura e mentre ampliava e arricchiva le sue conoscen-<br />

ze oltre il cerchio del quotidiano si apriva maggiormente al reale, di cui era curiosa. Laboriosa,<br />

schietta, determinata, rispose al richiamo del Signore mettendo in gioco tutta se stessa.<br />

Un lungo tracciato il suo, ma, pur nelle inevitabili fragilità e alternanze umane, con un riferimen-<br />

to ben preciso: il compiersi del progetto di Dio su di lei, progetto di amore preferenziale. Molte<br />

le sue peregrinazioni nelle Case della Comunità, supera su tutte la permanenza in Casa Madre.<br />

Nei tempi in cui la <strong>Congregazione</strong> fioriva di vocazioni le “giovani leve” avevano in lei il testimo-<br />

ne con cui confrontarsi … Per questo, senza tema di esagerare, possiamo ritenerla parte del team<br />

di formazione.<br />

E un altro accredito va conteggiato a Sr. Tarsilla: quello di missionaria.<br />

Lo confermano la passione con cui descriveva situazioni e circostanze belle o meno belle del suo<br />

lungo cammino, gli aneddoti raccontati con gusto e humor, sempre costruttivi. In particolare<br />

l’amore per i giovani studenti e aspiranti al sacerdozio del collegio di Moncalieri e dei Padri Sco-<br />

lopi a Roma, con cui la sua missione materna più volte si era intrecciata, Missionaria lo fu so-<br />

prattutto nel 1971 quando le prime sorelle raggiunsero il Brasile. Con loro salpò in quella terra,<br />

sostò a Pavao, a Teofilo, nella Terra Mae, tra i meninos della Casa famiglia di S. Paolo, infine in<br />

Perù.<br />

Allora le quattro pareti della sua cucina, che l’avevano vista infaticabile e sempre presente giorno<br />

dopo giorno, si aprirono all’Oceano sconfinato e l’insopprimibile respiro dell’io verso l’assoluto<br />

trovava il suo spazio … definitivamente!<br />

SR M. TARSILLA


I nostri Defunti<br />

Il cognato di Sr. M. Anita<br />

Il cugino ed il nipote di Sr. M. Rinalda<br />

La cugina di Sr. M. Natalina<br />

Il papà di Sr M. Francesca<br />

Il papà di Sr M. Rosa<br />

Il cugino di Sr M. Adelaide<br />

Padre Edoardo Pezzotta, zio di Sr M. Lucia G.<br />

La Mamma di Paola Ronci


Come incenso spandete un buon profumo,<br />

fate fiorire fiori come il giglio,<br />

spargete profumo e intonate un canto di lode;<br />

benedite il Signore per tutte le opere!<br />

Siracide 39,14

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!