tutte di dio - Oasi della Gioia

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“Andate in<br />

tutto il<br />

mondo e<br />

proclamate<br />

il Vangelo<br />

ad ogni<br />

creatura”<br />

(Mc 16,15):<br />

il mandato<br />

missionario <strong>di</strong> Gesù era entrato nel mio<br />

cuore fin dalla mia fanciullezza. Fin<br />

dalla mia adolescenza avevo stu<strong>di</strong>ato<br />

Spagnolo per andare in missione<br />

nell’America Latina, ma il Signore ha<br />

aspettato un po’ <strong>di</strong> tempo a realizzare<br />

tale chiamata. A 40 anni, nel 1987,<br />

sono andato per la prima volta in In<strong>di</strong>a.<br />

Infatti mi avevano affidato la<br />

formazione <strong>di</strong> seminaristi in<strong>di</strong>ani e io<br />

volevo vedere e capire il contesto da<br />

cui provenivano. Mi sono reso conto<br />

che non c’era da portarli subito in<br />

Italia, ma bisognava formarli sul posto.<br />

Così ho imme<strong>di</strong>atamente cercato un<br />

terreno vicino una facoltà teologica<br />

per potervi costruire un seminario e<br />

l’ho trovato a Bangalore, vicino al<br />

Pontificio Ateneo “Dharmaram<br />

College”. Nel 1988 sono ritornato in<br />

In<strong>di</strong>a con un altro sacerdote, Padre<br />

Giovanni Fontana, al quale ho passato<br />

le consegne; io sono rientrato in Italia,<br />

mentre egli si è fermato a Bangalore,<br />

ha comprato il terreno, ha costruito la<br />

casa e contemporaneamente ha<br />

cominciato con un gruppo <strong>di</strong><br />

seminaristi.<br />

Nel 1992 è stata inaugurata la casa<br />

nuova e io vi sono stato inviato con<br />

l’incarico <strong>di</strong> Maestro dei Novizi. Mi<br />

ricordo che quando ho telefonato a mia<br />

mamma, che allora aveva 76 anni, e le<br />

ho detto che sarei andato in In<strong>di</strong>a, alla<br />

mia domanda: “Sei contenta?” lei mi ha<br />

risposto: “Va pure, lo desideravi già fin<br />

RADICI DI IERI<br />

CHE FIORISCONO OGGI<br />

da piccolo”. Ho sentito che in lei la fede<br />

superava il naturale affetto materno ed<br />

era pronta ad offrire al Signore la<br />

sofferenza del <strong>di</strong>stacco. Dopo pochi<br />

giorni mi raggiungeva anche Teresina<br />

che veniva dapprima con una mia<br />

nipote, Daniela, poi con un’altra<br />

ragazza volontaria, Angela, a<br />

con<strong>di</strong>videre la mia esperienza<br />

missionaria. Dopo due anni mi veniva<br />

affidata anche la conduzione <strong>di</strong> tutto il<br />

semirario filosofico-teologico. E’ stata<br />

una esperienza molto bella, perchè con<br />

Teresina e con i seminaristi andavamo<br />

ad aiutare i poveri, a fare volontariato<br />

ed evangelizzazione in uno SLUM<br />

(baraccopoli) <strong>di</strong> Bangalore.<br />

Abbiamo aperto un <strong>di</strong>spensario, un<br />

asilo per bambini poveri,<br />

un’operazione <strong>di</strong> scolarizzazione<br />

attraverso adozioni a <strong>di</strong>stanza,<br />

catechesi a gruppi <strong>di</strong> bambini, <strong>di</strong><br />

giovani e a gruppi <strong>di</strong> famiglie. Si è<br />

giunti a formare una grande famiglia<br />

unita dalla fede e dall’Amore al <strong>di</strong> là<br />

delle caste, <strong>della</strong> religione e <strong>della</strong><br />

con<strong>di</strong>zione sociale. Tutto questo è<br />

andato avanti fino al 1996. Nel mese <strong>di</strong><br />

agosto <strong>di</strong> quell’anno io ho cominciato a<br />

soffrire <strong>di</strong> calcoli renali: ricovero in<br />

ospedale e cure varie... ma per<br />

risolvere la situazione alla fine del<br />

1996 (1 <strong>di</strong>cembre) dovevo rientrare in<br />

Italia e anche Teresina è rientrata con<br />

me. E’ stata una sofferenza veramente<br />

grande lasciare quanto avevamo<br />

costruito; sembrava un tramonto,<br />

invece era un’aurora, l’alba <strong>di</strong> una<br />

nuova chiamata che avevamo intravisto<br />

nel novembre 1996 in un<br />

pellegrinaggio al santuario <strong>della</strong><br />

Madonna <strong>di</strong> Vailankanni. Ci aspettava<br />

infatti la Madonnina <strong>di</strong> Civitavecchia,<br />

con il messaggio delle sue lacrime <strong>di</strong><br />

sangue per “i figli che non ha più”. Così<br />

nel giugno 1997 siamo venuti a<br />

Civitavecchia a parlare con Mons.<br />

Bimestrale - Autorizzazione Tribunale <strong>di</strong> Civitavecchia n.6, 13.04.07 - Direttore Responsabile:<br />

Padre Sergio Raiteri - E<strong>di</strong>tore e Redazione: Comunità Mariana Missione Giovani, Via <strong>della</strong> Scaglia<br />

Podere 11 - 00053 Civitavecchia (Rm) - Tel. e Fax. 0766/569081 - C.C.Post. 96841002 - Email:<br />

padresergio@teletu.it - Web: www.oasi<strong>della</strong>gioia.it - Stampa: Etruria Arti Grafiche, Civitavecchia.<br />

2<br />

Girolamo Grillo (la Madonnina aveva<br />

pianto tra le sue mani il 15 maggio<br />

1995) ed è cominciata la nostra<br />

“avventura mariana” con la fondazione<br />

<strong>della</strong> “Comunità Mariana Missione<br />

Giovani” e l’inizio dell’<strong>Oasi</strong> <strong>della</strong> <strong>Gioia</strong>.<br />

Ma pur affrontando la nuova missione<br />

tra giovani e famiglie non abbiamo mai<br />

<strong>di</strong>menticato le “ra<strong>di</strong>ci missionarie” che<br />

l’esperienza in In<strong>di</strong>a aveva fatto<br />

penetrare nel profondo dei nostri<br />

cuori. Siamo sempre restati in contatto<br />

con “la nostra gente” <strong>di</strong> Bangalore; nel<br />

1999 Selvi era venuta a stare con noi<br />

qui a Civitavecchia per tre mesi; nel<br />

2004 è venuta per cominciare nella<br />

nostra Comunità, il suo cammino <strong>di</strong><br />

consacrazione al Signore; nel 2006 è<br />

arrivata anche sua sorella Yesumary e<br />

anche lei ha cominciato il suo cammino<br />

<strong>di</strong> preparazione alla consacrazione<br />

frequentando con la sorella l’Istituto <strong>di</strong><br />

Scienze Religiose. L’8 <strong>di</strong>cembre 2006,<br />

festa dell’Immacolata, hanno<br />

cominciato ufficialmente il loro prenoviziato<br />

e l’11 ottobre 2009 sono<br />

entrate in noviziato. Il 9 ottobre 2010<br />

hanno emesso la loro professione<br />

semplice e ora continuando la loro<br />

formazione nel periodo <strong>di</strong> juniorato, si<br />

avviano a conseguire il Magistero in<br />

Scenze Religiose. Dal 2006 in poi ci<br />

rechiamo in In<strong>di</strong>a ogni anno, non solo<br />

per far visita e rivedere la nostra gente,<br />

ma per risolvere ancora tante<br />

situazioni <strong>di</strong> bisogno. Nel 2008 io ho<br />

sentito impellente la spinta a fare una<br />

visita nello stato del Jharkhand a 300<br />

km a ovest <strong>di</strong> Calcutta: sentivo che il<br />

Signore ci chiamava nelle zone più<br />

povere del Nord In<strong>di</strong>a. E’ stato un<br />

viaggio fondamentale, che ci ha poi<br />

permesso, nel 2009, <strong>di</strong> incontrare il<br />

Car<strong>di</strong>nale Telesphore Toppo,<br />

arcivescovo <strong>di</strong> Ranchi, il quale ci ha<br />

detto la sua gioia e <strong>di</strong>sponibilità ad<br />

accogliere la nostra Comunità nella sua<br />

Diocesi; non solo ma, quel pomeriggio<br />

stesso ha inviato il suo Vicario<br />

Generale a in<strong>di</strong>carci, alla periferia <strong>di</strong><br />

Ranchi, un terreno adatto alla nostra<br />

opera. Così ci siamo impegnati<br />

nell’acquisto <strong>di</strong> quel terreno per<br />

iniziare a Ranchi una nuova <strong>Oasi</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Gioia</strong>.<br />

Padre Sergio Raiteri<br />

<strong>Oasi</strong> <strong>della</strong> <strong>Gioia</strong><br />

Comunità Mariana Missione Giovani<br />

Strada <strong>della</strong> Scaglia, Podere 11<br />

00053 Civitavecchia (Rm) - Tel. 0766/569081


Nella mia famiglia eravamo nove<br />

persone: il papà, la mamma, un<br />

fratello e sei sorelle; le tre sorelle più<br />

gran<strong>di</strong> e mio fratello sono sposati; io e<br />

un’altra sorella abbiamo scelto la vita<br />

consacrata; la più piccola purtroppo è<br />

mancata il 26 <strong>di</strong>cembre del 2005.<br />

Dal 1994 siamo a Bangalore. Prima <strong>di</strong><br />

arrivare a Bangalore vivevamo in una<br />

foresta: un paese <strong>di</strong> circa 300 abitanti,<br />

<strong>di</strong> varie religioni; noi cristiani eravamo<br />

più o meno 50 persone; grazie a Dio i<br />

nostri nonni erano sempre stati<br />

cristiani. Pur essendo insieme cristiani,<br />

indù e musulmani tutti ci aiutavamo gli<br />

uni gli altri, partecipando<br />

reciprocamente ai dolori e alle gioie e<br />

anche alle feste pur conservando<br />

ognuno la propria fede. Noi cristiani<br />

avevamo la nostra Chiesa, facevamo il<br />

rosario, le catechesi, la S. Messa ecc;<br />

un anziano dormiva lì fisso insieme ad<br />

alcuni ragazzi; noi ragazze la<br />

tenevamo pulita, con rispetto e<br />

venerazione. Si celebrava la S. Messa<br />

una volta ogni 15 giorni perché il<br />

sacerdote veniva dalla città con una<br />

moto; quando lui non poteva venire<br />

rimanevamo tutto il mese senza messa<br />

e senza confessione, quin<strong>di</strong> potete<br />

capire in che modo vivevamo la nostra<br />

religione. Eravamo senza luce elettrica<br />

nelle case e nelle strade; nelle case<br />

usavamo come luce la lanterna a<br />

petrolio; intorno a noi c’erano le<br />

montagne e le rocce, ma la cosa più<br />

bella è che eravamo tutti uniti e<br />

vivevamo nella tranquillità, senza<br />

paura del buio, né alcun altro<br />

problema.<br />

Per farci frequentare la scuola i nostri<br />

genitori hanno portato me e mia<br />

sorella Yesumary in collegio nella città<br />

più vicina, che si trovava a circa 8 ore<br />

<strong>di</strong> pullman. Ci trovavamo bene e tutto<br />

procedeva per il meglio, ma dopo<br />

cinque anni e mezzo io ho dovuto<br />

tornare a casa perché mia mamma non<br />

stava bene <strong>di</strong> salute, mentre Yesumary<br />

ha terminato l’anno scolastico; ma,<br />

tornata a casa per le vacanze estive,<br />

anche lei ha scelto <strong>di</strong> andare con mia<br />

sorella maggiore a Bangalore per<br />

guardarle i bambini, poichè sia lei che<br />

...NULLA E’ IMPOSSIBILE<br />

A DIO<br />

Suor Mary Selvi ci racconta la sua storia...<br />

il marito lavoravano ambedue.<br />

Nel 1994 tutta la mia famiglia si è<br />

trasferita a Bangalore. All’inizio<br />

abbiamo incontrato tante <strong>di</strong>fficoltà<br />

dovute a problemi per la casa, per la<br />

mancanza <strong>di</strong> lavoro… ma pian piano<br />

abbiamo superato tutto e la vita ha<br />

ripreso il suo ritmo. Ma per me è stata<br />

una esperienza durissima: la mia vita<br />

nella foresta era tranquilla, libera e<br />

coraggiosa; invece nella città tutto era<br />

<strong>di</strong>verso… tanta gente, tanta<br />

confusione… tante cose brutte che<br />

succedevano mi facevano paura e mi<br />

veniva da rimpiangere la mia vita<br />

semplice nella foresta. Così sono<br />

<strong>di</strong>ventata timida, paurosa e …<br />

soprattutto vergognosa. Restavo<br />

chiusa in casa, non uscivo per la spesa<br />

o per le altre commissioni… mandavo<br />

le mie sorelle che se la cavavano bene<br />

anche nelle cose <strong>di</strong>fficili; io mi<br />

de<strong>di</strong>cavo ai lavori <strong>della</strong> casa e, pur<br />

sentendo un certo senso d’inferiorità,<br />

mi sentivo contenta <strong>di</strong> ciò che facevo.<br />

Osservavo con una certa curiosità<br />

Yesumary che partecipava agli incontri<br />

dei giovani guidati da Padre Sergio e<br />

Teresina; quando lei tornava dagli<br />

incontri ci raccontava tante cose e io<br />

sentivo il suo amore per Dio; mi veniva<br />

voglia <strong>di</strong> andare con lei, ma mi<br />

bloccava la mia timidezza, anche<br />

perché io non sapevo scrivere e<br />

leggere bene e temevo <strong>di</strong> fare brutta<br />

figura davanti agli altri… Yesumary mi<br />

<strong>di</strong>ceva che nel gruppo non si chiedeva<br />

niente, ma solo ci aiutavano ad amare<br />

Dio e a vivere concretamente la Parola<br />

<strong>di</strong> vita; mi parlava <strong>di</strong> un sacerdote<br />

buono e mi <strong>di</strong>ceva: “Quando lo<br />

conoscerai tu stessa mi <strong>di</strong>rai che è<br />

vero”; ma non mi forzava,<br />

semplicemente mi ha aspettato.<br />

Un giorno, al <strong>di</strong>spensario, ho visto con<br />

meraviglia Padre Sergio e Teresina che,<br />

con alcuni chierici, parlavano e<br />

curavano sia bambini che adulti del<br />

nostro Slum. Osservavo a <strong>di</strong>stanza e<br />

pensavo tra me: “Questi sono matti! …<br />

sono bianchi e puliti, perché stanno<br />

con i poveri e prendono in braccio<br />

bambini poco puliti, mal messi …?”; poi<br />

sono rientrata a fare le faccende <strong>di</strong><br />

casa. All’improvviso li trovo davanti<br />

alla mia casa che bussavano alla mia<br />

porta; sono uscita fuori e quando li ho<br />

visti, impaurita dall’incontro<br />

inaspettato, non sono riuscita a<br />

salutarli (mi ricordo ancora oggi la<br />

scena!). E’ stato Padre Sergio a<br />

salutarmi per primo: “hello tangacì (<br />

che significa “ciao sorellina!” ) , tu sei<br />

sorella <strong>di</strong> Yesumary,vero?”; poi mi ha<br />

chiesto <strong>di</strong> lei che in quel momento non<br />

era in casa e infine mi ha invitato agli<br />

incontri del gruppo giovani. Superando<br />

la mia paura e vergogna sono andata<br />

all’incontro, ma non ho aperto bocca;<br />

rispondevo sì o no alle domande con<br />

un cenno <strong>della</strong> testa… e questo per un<br />

bel po’ <strong>di</strong> tempo; poi mi sono fatta<br />

coraggio e ho cominciato ad aprirmi <strong>di</strong><br />

più con tutti… così, facendo un<br />

cammino insieme, sono arrivata a<br />

conoscere Dio come Amore, ho<br />

conosciuto meglio Padre Sergio,<br />

Teresina e anche gli altri . Non solo, ma<br />

ho anche scoperto che se Dio è Amore,<br />

anch’io devo amare e pian piano ho<br />

imparato ad amare… ad amare me<br />

stessa, gli altri, a mettere Amore in<br />

tutto ciò che facevo: tutto questo era<br />

per me una novità, perché il Dio che io<br />

conoscevo prima non era così: mi<br />

hanno donato il Dio vero.<br />

Ero felice <strong>di</strong> camminare insieme,<br />

perché quel cammino mi dava Dio.<br />

Vedevo Dio presente in modo<br />

particolare in Padre Sergio, che mi<br />

faceva innamorare <strong>di</strong> Dio e gli<br />

raccontavo tutto quello che sentivo nel<br />

cuore : era come <strong>di</strong>rlo a Gesù. A un<br />

certo punto ho cominciato a chiedermi:<br />

cosa vuole Dio da me? Cosa posso fare<br />

per Dio? D’altra parte la mia <strong>di</strong>fficoltà<br />

nello stu<strong>di</strong>o mi sembrava mi impe<strong>di</strong>sse<br />

<strong>di</strong> dare la mia vita a Dio. Nello stesso<br />

tempo nasceva spontanea dentro <strong>di</strong> me<br />

la domanda che per me era già una<br />

risposta:”Perché non posso essere<br />

come Teresina?”.<br />

Selvi con le maestre <strong>della</strong> nursery<br />

Continua >><br />

3


4<br />

...NULLA E’ IMPOSSIBILE A DIO<br />

Quando l’ho detto con chiarezza a<br />

Padre Sergio, lui è rimasto contento e<br />

anch’io ero contentissima. Ma lì<br />

cominciava il bello, perché, qualche<br />

tempo dopo mio papà e mia mamma<br />

hanno cominciato a parlarmi <strong>di</strong><br />

matrimonio e – come si usa in In<strong>di</strong>a – a<br />

cercarmi il ragazzo. Per l’amore che io<br />

portavo loro non avevo il coraggio <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>re: ”Io voglio <strong>di</strong>ventare come<br />

Teresina”, e pregavo con fede, sicura<br />

che, se Dio mi voleva tutta per Sé, mi<br />

avrebbe aiutato a <strong>di</strong>ventare tutta Sua.<br />

Intanto i miei genitori avevano<br />

trovato il ragazzo e stavano<br />

iniziando le trattative e i<br />

preparativi per il matrimonio. Io<br />

soffrivo tanto, ma non ho mai<br />

perso la fiducia in Dio che era<br />

ormai <strong>di</strong>ventato “tutto” per me<br />

e, convinta che “nulla è<br />

impossibile a Dio”, ogni giorno<br />

andavo a Messa e, pregando <strong>di</strong><br />

fronte al Crocifisso, piangevo e<br />

<strong>di</strong>cevo: “Signore io voglio<br />

essere tutta tua… solo Tu sai<br />

quello che va bene per me…<br />

guida tu la situazione, apri tu la<br />

strada…”. Non ci crederete, ma<br />

dopo tre mesi è arrivata una lettera<br />

nella quale i genitori <strong>di</strong> quel ragazzo<br />

<strong>di</strong>cevano che pensavano <strong>di</strong> non fare<br />

più quel matrimonio. E così avvenne.<br />

Questo fatto è stato per me una<br />

conferma che Dio mi voleva tutta per<br />

Sè e il mio cuore era pieno <strong>di</strong> gioia. Ma<br />

all’improvviso un’altra tempesta: Padre<br />

Sergio e Teresina alla fine del 1996<br />

sono tornati in Italia; mi ricordo ancora<br />

la folla presente in cortile, con le<br />

lacrime, per salutarli…<br />

In questi anni la Madonna ha preparato<br />

anche un altro tassello del Suo<br />

<strong>di</strong>segno. E’ Padre Santhosh, un<br />

Sacerdote In<strong>di</strong>ano, che è stato novizio<br />

Per me era una prova grande: sentivo<br />

<strong>di</strong> voler essere tutta <strong>di</strong> Dio, ma senza<br />

Padre Sergio e Teresina come fare?<br />

Dopo la loro partenza un po’ sono<br />

tornata alla vita <strong>di</strong> prima, anche se non<br />

ho mai perso la fede e la speranza in<br />

Lui e ho sempre sentito la pienezza <strong>di</strong><br />

Dio nel cuore. Ma Dio è stato fedele<br />

alla Sua chiamata: dopo circa una anno<br />

due suore mai conosciute vengono a<br />

cercarmi all’asilo dove lavoravo; una<br />

era Suor Maria, una suora italiana che<br />

era lì a Bangalore, ben conosciuta da<br />

Padre Sergio e Teresina, e l’altra una<br />

sua consorella in<strong>di</strong>ana; Suor Maria mi<br />

<strong>di</strong>sse che P. Sergio aveva telefonato e<br />

scritto dall’Italia e invitava me e mia<br />

sorella a continuare con lei il cammino<br />

verso la consacrazione. Non riuscirò<br />

mai ad esprimere la gioia che ho<br />

sentito in cuore in quel momento! Così<br />

abbiamo ripreso il nostro rapporto con<br />

P. Sergio sia per posta che per telefono<br />

e proseguito il nostro cammino <strong>di</strong> fede<br />

con Suor Maria.<br />

LA MADONNA COMPONE<br />

LE TESSERE DEL MOSAICO<br />

e chierico sotto la guida <strong>di</strong> Padre<br />

Sergio. Ha ricevuto l’or<strong>di</strong>nazione<br />

sacerdotale nel 2001. Con lui siamo<br />

restati in contatto e attraverso <strong>di</strong> lui<br />

abbiamo iniziato a seguire alcuni<br />

bambini tramite le adozioni a <strong>di</strong>stanza.<br />

Una sua cugina ci aveva parlato <strong>della</strong><br />

povertà del Nord In<strong>di</strong>a ed è stato Padre<br />

Santhosh a farci strada nei nostri primi<br />

viaggi in Jharkhand. Grazie a lui<br />

abbiamo potuto incontrare il Card.<br />

Toppo, Arcivescovo <strong>di</strong> Ranchi e arrivare<br />

Nel 1999 approfittando del fatto che<br />

Suor Maria tornava in Italia, P. Sergio<br />

mi ha invitato a venire in Italia con lei e<br />

mi sono fermata per circa tre mesi.<br />

Allora non c’era ancora l’<strong>Oasi</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Gioia</strong> e stavo con Teresina<br />

nell’appartamento a Civitavecchia; è<br />

stata una esperienza alquanto sofferta<br />

perché non sapevo italiano, conoscevo<br />

poco l’inglese ed era <strong>di</strong>fficile entrare<br />

nella cultura italiana; ho comunque<br />

partecipato al Campo con gioia e ho<br />

conosciuto i primi membri <strong>della</strong><br />

Comunità che stava nascendo.<br />

Tornata in In<strong>di</strong>a ho cominciato a<br />

stu<strong>di</strong>are per prendere il <strong>di</strong>ploma<br />

delle scuole superiori. Per preparare<br />

questo esame ho stu<strong>di</strong>ato con fatica<br />

per due anni; ho avuto anche<br />

momenti <strong>di</strong> scoraggiamento per le<br />

<strong>di</strong>fficoltà nell’ottenere il visto dal<br />

Consolato italiano (ho dovuto andare<br />

a Bombay cinque volte!), ma il<br />

Signore non mi ha mai abbandonato<br />

e il 22 agosto 2004 sono arrivata in<br />

Italia e ho cominciato a frequentare<br />

l’Istituto <strong>di</strong> Scienze Religiose a<br />

Civitavecchia; ma tale Istituto nel<br />

2007 ha chiuso e così, con mia<br />

sorella che era arrivata nel 2006,<br />

abbiamo continuato a Roma al<br />

Pontificio Ateneo “Regina<br />

Apostolorum”. L’un<strong>di</strong>ci ottobre 2009<br />

siamo entrate in noviziato e il nove<br />

ottobre 2010 abbiamo emesso i voti<br />

temporanei, realizzando finalmente il<br />

nostro sogno <strong>di</strong> essere “<strong>tutte</strong> <strong>di</strong> Dio”.<br />

Suor Mary Selvi<br />

ad acquistare il terreno che ci<br />

permetterà <strong>di</strong> aprire colà un nuova<br />

<strong>Oasi</strong> <strong>della</strong> <strong>Gioia</strong>. Ancora oggi ci fa da<br />

guida e da interprete con la gente, dal<br />

momento che egli conosce molto bene<br />

la lingua Hin<strong>di</strong>, parlata in tutto il Nord-<br />

In<strong>di</strong>a e porta nel cuore la spiritualità<br />

che Padre Sergio gli ha comunicato fin<br />

dai primi anni <strong>della</strong> sua formazione.<br />

Suor Yesumary


Sono nata in una famiglia cristiana, in<br />

un paese situato in una foresta e<br />

formato da circa un centinaio <strong>di</strong><br />

famiglie. Noi siamo sette figli: un<br />

fratello e sei sorelle. Una famiglia<br />

numerosa, dove c’era la gioia, la<br />

felicità e soprattutto la semplicità. I<br />

nostri genitori non ci hanno fatto<br />

mancare nulla <strong>di</strong> quanto avevamo<br />

bisogno. Nel nostro paese non<br />

avevamo la scuola, l’ospedale, la luce<br />

elettrica, ecc. … Le case erano fatte<br />

con i tetti <strong>di</strong> paglia; davanti a casa<br />

avevamo il giar<strong>di</strong>no, l’orto, gli alberi da<br />

frutta; mangiavamo le cose fatte in<br />

casa. Insomma la vita era molto<br />

semplice.<br />

Il prete, per venire a celebrare la S.<br />

Messa alla domenica, impiegava circa<br />

5 – 6 ore <strong>di</strong> viaggio in motocicletta. Alla<br />

Messa non partecipavano solo i<br />

cristiani, ma anche indù e mussulmani.<br />

Ci sentivamo un’unica famiglia, come<br />

se fossimo tutti parenti.<br />

Come scuola c’era una sala grande,<br />

dove una cinquantina <strong>di</strong> bambini erano<br />

seguiti da un maestro che insegnava<br />

solo a leggere, i numeri e altre cose<br />

fondamentali. Alcuni responsabili <strong>della</strong><br />

parrocchia, parlando con il Parroco,<br />

hanno trovato per noi un collegio in<br />

una città che si chiama Bellary, <strong>di</strong>stante<br />

circa otto ore <strong>di</strong> pullman. I miei<br />

genitori ci hanno fatto stu<strong>di</strong>are tutti in<br />

quel collegio, ma soltanto fino a saper<br />

leggere e scrivere, in quanto c’era<br />

bisogno <strong>di</strong> aiuto anche in casa, per la<br />

salute <strong>di</strong> mia mamma. Io sono entrata<br />

in collegio nel 1984 per frequentare la<br />

prima. Ero forte <strong>di</strong> carattere, non avevo<br />

paura <strong>di</strong> niente, anche quando me le<br />

suonavano per la mia monelleria io<br />

ridevo; riuscivo bene negli stu<strong>di</strong>,<br />

mangiavo <strong>di</strong> tutto, salutavo tutti,<br />

andavo con tutti, facevo amicizia con<br />

tutti sia piccoli che gran<strong>di</strong>. Ogni<br />

mattina alle sei andavamo alla Messa; lì<br />

ho conosciuto tante suore che<br />

venivano alla Messa, anche perché il<br />

loro convento era vicino al nostro<br />

collegio. Un giorno viene una suora e<br />

chiede alla nostra Superiora <strong>di</strong><br />

mandare ogni sabato pomeriggio una<br />

DA “MONELLA” NELLA FORESTA<br />

A “SPOSA “ DI DIO<br />

La chiamata <strong>di</strong> Dio ci coglie nei luoghi e nei tempi più<br />

impensati. Basta lasciarsi condurre...<br />

ragazzina ad aiutarla in chiesa; in quel<br />

momento io stavo passando davanti a<br />

loro: la Superiora mi chiama e mi <strong>di</strong>ce<br />

: “Yesu, sei contenta <strong>di</strong> andare con<br />

questa suora per aiutarla in chiesa ? Io<br />

ho detto subito sì : avevo otto anni.<br />

Così ogni sabato andavo volentieri,<br />

contenta <strong>di</strong> imparare tante cose. Ogni<br />

tanto la suora mi fermava e mi parlava<br />

del Crocifisso, <strong>della</strong> Madonna, <strong>della</strong><br />

preghiera, ecc.; alla fine mi ero molto<br />

affezionata a lei. Dopo circa un anno,<br />

guardandola un giorno mentre<br />

or<strong>di</strong>nava l’altare con tanto amore, mi<br />

sono detta: ”Perché non posso anch’io<br />

<strong>di</strong>ventare come lei e servire Dio per<br />

tutta la mia vita ?”. Ho pensato così<br />

nel mio cuore, senza <strong>di</strong>re nulla a quella<br />

suora, come se fosse un segreto.<br />

Dopo l’esame <strong>di</strong> sesta, sono andata a<br />

casa per la vacanza. Una delle mie<br />

sorelle che era a Bangalore, insieme a<br />

marito e figli sono venuti a casa a<br />

trovarci. Siccome tutti e due andavano<br />

a lavorare, avevano la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

guardare i loro bambini. Parlando con<br />

i miei, mamma decise <strong>di</strong> mandare una<br />

<strong>di</strong> noi. Mia sorella rifiutò ed io che<br />

avevo desiderio <strong>di</strong> vedere la città,<br />

accettai subito <strong>di</strong> andare con loro. Ho<br />

piantato tutto, proprio tutto e sono<br />

partita con loro a Bangalore.<br />

Ho cominciato la vita in città con tanta<br />

gioia. Spesso andavamo al cinema,<br />

giravamo per vedere le chiese, il parco,<br />

ecc. Dopo alcuni mesi, ho cominciato<br />

a sentire un vuoto che non riuscivo a<br />

spiegarmi. Lavoravo tanto e con gioia,<br />

cucinavo, mi <strong>di</strong>vertivo con i nipoti, ma<br />

vedendo gli altri bambini che andavano<br />

a scuola, sovente mi domandavo:<br />

“Senza stu<strong>di</strong>o, come sarà il mio<br />

futuro?”, ma non mi veniva in mente il<br />

desiderio <strong>di</strong> seguire Gesù, che avevo<br />

sentito negli anni passati.<br />

Un giorno bussarono alla porta <strong>della</strong><br />

mia casa Padre Sergio e Teresina<br />

accompagnati da un chierico in<strong>di</strong>ano ,<br />

che faceva da interprete. All’inizio mi<br />

domandai che cosa mai ci facessero i<br />

bianchi nel nostro paese e soprattutto<br />

che cosa mai volessero da me. Essi mi<br />

invitarono ad andare agli incontri che<br />

facevano per i giovani. Per me fu una<br />

gioia grande e la sera stessa lo <strong>di</strong>ssi a<br />

mia sorella che mi rispose: “Se porti<br />

con te i bambini, per me va bene”. Io<br />

ero felice. Così ho iniziato il cammino<br />

<strong>di</strong> fede con il gruppo dei giovani.<br />

Ero cristiana, ma non sapevo tante<br />

cose, che scoprivo con gioia<br />

partecipando ogni domenica agli<br />

incontri, dove ci raccontavamo le<br />

esperienze <strong>di</strong> come vivevamo il<br />

Vangelo che P. Sergio ci spiegava in<br />

inglese, mentre un chierico traduceva<br />

in lingua tamil o kannada. Inoltre due<br />

volte la settimana partecipavamo alla S.<br />

Messa celebrata da Padre Sergio nella<br />

cappella del loro seminario; ci<br />

andavamo a pie<strong>di</strong>, mettendoci<br />

d’accordo tra amici e amiche; non<br />

eravamo solo cristiani, ma anche indù.<br />

Una volta al mese, uscendo e andando<br />

da qualche parte, facevamo una<br />

giornata <strong>di</strong> ritiro. E’ stata<br />

un’esperienza forte che mi è rimasta<br />

tanto nel cuore.<br />

Nel 1994 Padre Sergio ci ha invitato<br />

alla Mariapoli a Goa, a 17 ore <strong>di</strong><br />

pullman da Bangalore. E’ stato per me<br />

un avvenimento storico, un incontro<br />

fondamentale che ha rovesciato la mia<br />

vita in positivo. Ritornati a casa, Padre<br />

Sergio ci ha chiesto <strong>di</strong> scrivere le nostre<br />

impressioni <strong>di</strong> quei giorni. Io ero stata<br />

colpita soprattutto dalla libertà <strong>di</strong><br />

amare semplicemente e ho scritto due<br />

pagine. Al prossimo incontro Padre<br />

Sergio mi chiama e mi fa vedere la<br />

lettera che avevo scritto, dove erano<br />

sottolineate in rosso le righe in cui<br />

parlavo <strong>della</strong> vocazione che avevo<br />

sentito nuovamente in cuore. Mi ha<br />

chiesto <strong>di</strong> spiegargli più chiaramente<br />

cosa sentivo dentro e, qualche mese<br />

dopo, ha parlato del mio desiderio e<br />

<strong>della</strong> necessità <strong>di</strong> continuare a stu<strong>di</strong>are<br />

ai miei genitori. Essi hanno dato la loro<br />

approvazione e io ho ripreso gli stu<strong>di</strong>.<br />

Ero contentissima, perché sentivo che<br />

il Signore aveva colmato pienamente<br />

l’esigenza che sentivo in cuor mio.<br />

Yesumary con la sorella a Bangalore<br />

Continua >><br />

5


6<br />

DA “MONELLA” NELLA FORESTA A “SPOSA “ DI DIO<br />

Stavo cominciando la decima classe<br />

(quinta superiore), quando Padre<br />

Sergio e Teresina, a causa <strong>della</strong> salute<br />

<strong>di</strong> Padre Sergio, sono dovuti tornare in<br />

Italia. Tutti eravamo addolorati per<br />

questa partenza come se ci fosse<br />

mancato l’ossigeno e ancor più…<br />

Quando la jeep è partita per<br />

l’aeroporto, tutti hanno cominciato a<br />

piangere… non c’erano parole, solo gli<br />

sguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> dolore si incrociavano… è<br />

stata una sera terribile. Dopo la loro<br />

partenza noi eravamo un po’ come<br />

pecore senza pastore… ho sofferto<br />

tanto <strong>di</strong> quella separazione perché solo<br />

Padre Sergio mi conosceva<br />

profondamente e mi aveva seguito<br />

nella mia vocazione; ma una fede<br />

interiore mi <strong>di</strong>ceva :”Lui non è più qui,<br />

ma io conservo in cuore <strong>tutte</strong> le cose<br />

preziose che mi ha donato; comincio a<br />

vivere e a mettere in pratica queste!”.<br />

Così ho vissuto per un certo tempo,<br />

fino a quando – eravamo sotto Natale –<br />

mia sorella Selvì, che lavorava alla<br />

Nursery iniziata da P. Sergio e<br />

Teresina, mi invita ad aiutarla nella<br />

preparazione delle danze e scenette<br />

natalizie con i bambini. Era <strong>di</strong> sabato e,<br />

mentre pulivamo la classe, arriva una<br />

Suora italiana che cercava Selvì. Era<br />

Suor Maria e ci ha subito detto che era<br />

stata mandata da Padre Sergio per<br />

aiutarci a continuare il nostro cammino<br />

vocazionale; ci invitava ad andare al<br />

suo convento ogni domenica…<br />

È <strong>di</strong>fficile esprimere con le mie povere<br />

parole ciò che ho provato e<br />

sperimentato nell’anima il giorno <strong>della</strong><br />

mia Professione, perché è stata una<br />

cosa straor<strong>di</strong>naria e meravigliosa.<br />

Sinceramente non me l’aspettavo così,<br />

ma il Signore e la Madonna hanno<br />

operato oltre i miei calcoli e hanno<br />

manifestato il loro amore che opera<br />

sempre meraviglie. In quel momento<br />

mi sono resa conto che la parola <strong>di</strong> Dio<br />

è viva ed è efficace nella nostra storia.<br />

Già 15 giorni prima ho incominciato a<br />

sperimentare, nella preghiera e<br />

soprattutto nel momento<br />

dell’Eucarestia, che il mio cuore andava<br />

in cerca <strong>di</strong> Lui, come l’innamorata<br />

cerca il suo innamorato per<br />

con<strong>di</strong>videre, le emozioni, le gioie, i<br />

dolori e le sofferenze <strong>di</strong> ogni giorno…<br />

è stato davvero un periodo <strong>di</strong><br />

preparazione allo sposalizio, come<br />

avviene per due fidanzati: sentivo il<br />

Suo sguardo d’amore, mi piaceva<br />

Noi ci siamo sentite rinascere e la<br />

domenica dopo, con l’aiuto <strong>di</strong> mio<br />

fratello perché il convento era<br />

alquanto lontano e bisognava prender<br />

due bus, siamo andate a casa <strong>di</strong> Suor<br />

Maria. Ci ha accolto con tanta gioia,<br />

senza formalità e sempre con il sorriso<br />

sulle labbra; dal suo cuore traspariva<br />

tanto amore che me la fece subito<br />

sentire come una madre. Così, insieme<br />

a lei abbiamo ripreso i contatti con<br />

Padre Sergio tramite lettera e telefono.<br />

Ogni domenica andavamo da lei: non<br />

ci pesava affatto e anche per lei era<br />

sempre una gioia; anzi sovente<br />

partivamo il sabato pomeriggio e ci<br />

fermavamo a dormire da lei. Ci seguiva<br />

sia nello stu<strong>di</strong>o che nella vita spirituale:<br />

l’otto <strong>di</strong>cembre 2000 abbiamo fatto la<br />

prima consacrazione alla Madonna. Mi<br />

ha fatto fare anche un corso particolare<br />

Yesumary con i genitori prima <strong>della</strong> partenza<br />

SUOR MARY SELVI E SUOR YESUMARY: TUTTE DI DIO !<br />

sentire che quello sguardo mi seguiva<br />

sempre, mi dava la garanzia che ero<br />

scelta da Lui e per Lui.<br />

Un altro momento importante e molto<br />

profondo in preparazione alla nostra<br />

Professione sono stati i 5 giorni <strong>di</strong><br />

Ritiro con P. Sergio. Io non sapevo<br />

quello che avremmo fatto, quin<strong>di</strong> ero<br />

curiosa <strong>di</strong> scoprirlo e viverlo; devo<br />

essere sincera, sono stati giorni <strong>di</strong><br />

grazie che non si possono <strong>di</strong>menticare<br />

nella vita.<br />

È stato in<strong>di</strong>menticabile il sentire<br />

l’amore <strong>di</strong> Dio che traboccava<br />

attraverso i nostri fratelli. Abbiamo<br />

iniziata la Celebrazione Eucaristica<br />

<strong>della</strong> Professione entrando in Chiesa<br />

con una lampada in mano, in<br />

processione con i sacerdoti; arrivati<br />

davanti all’altare, ai nostri posti, subito<br />

il mio sguardo e il mio cuore si sono<br />

rivolti al grande Crocifisso, perché ho<br />

sentito in cuore una voce che mi<br />

<strong>di</strong>ceva: “Ecco, Io sono davanti a te,<br />

<strong>di</strong> inglese in modo che potessi<br />

frequentare l’università e raggiungere<br />

la laurea. E’stata un aiuto enorme,<br />

perché da quando sono partiti Padre<br />

Sergio e Teresina ho dovuto aspettare<br />

<strong>di</strong>eci anni prima <strong>di</strong> poter venire in<br />

Italia. Pur in mezzo a tante <strong>di</strong>fficoltà,<br />

ostacoli e sofferenze, il Signore non mi<br />

ha mai lasciato a pie<strong>di</strong>, ha provveduto<br />

a tutto,anzi sovente mi preveniva nelle<br />

mie necessità. Dopo <strong>di</strong>eci anni Padre<br />

Sergio e Teresina sono tornati in In<strong>di</strong>a<br />

ed è stata una grande gioia e<br />

commozione rivederli; sono venuti a<br />

prendermi perché il consolato non mi<br />

aveva concesso il visto; siamo quin<strong>di</strong><br />

andati insieme a Bombay e, grazie alla<br />

fede e al coraggio <strong>di</strong> Padre Sergio, mi<br />

hanno dato il visto e sono partita per<br />

l’Italia il 29 giugno 2006, festa dei<br />

Santi Pietro e Paolo: sentivo nel mio<br />

cuore che era stato un miracolo.<br />

Volgendo lo sguardo in<strong>di</strong>etro dagli<br />

anni <strong>della</strong> mia infanzia fino ad oggi,<br />

resto stupita e meravigliata nel<br />

constatare come il Signore ha guidato<br />

ogni mio passo prendendomi dalla<br />

foresta e portandomi qui nella<br />

Comunità pensata da Maria per me. E’<br />

lui che ha scritto la mia storia, usato<br />

tante strade e tanti strumenti per<br />

realizzare quel “Disegno” che da tutta<br />

l’eternità Egli ha su <strong>di</strong> me.<br />

Suor Yesumary<br />

quin<strong>di</strong> non sei sola, ci sono anch’Io”.<br />

Non ho guardato quanta gente c’era,<br />

perché non riuscivo a togliere il mio<br />

sguardo da quel Crocifisso, mentre il<br />

cuore mi batteva forte pensando che il<br />

Dio dell’universo, il Dio dei vivi e dei<br />

morti in quel momento <strong>di</strong>ventava il mio<br />

Tutto. Io non sono niente, ma sono<br />

<strong>di</strong>ventata tutta Sua: che meraviglia ! Mi<br />

sono resa conto che, se ci lasciamo<br />

condurre da Gesù, Lui fa “gran<strong>di</strong> cose”<br />

in noi: “Nulla è impossibile a Dio”.


SUOR MARY SELVI E SUOR YESUMARY: TUTTE DI DIO !<br />

In quei momenti mi appariva chiaro<br />

che Lui Crocifisso – da quando avevo<br />

deciso <strong>di</strong> dare la mia vita a Lui - non si<br />

era mai allontanato dalla mia<br />

esistenza; in quel giorno ho fatto<br />

l’esperienza <strong>di</strong> abbracciare il Crocifisso<br />

come se fosse vivo : è stata una cosa<br />

soprannaturale, inspiegabile con le<br />

parole umane, ma che lo Spirito Santo<br />

rendeva percepibile all’anima.<br />

Tante volte mi era sembrato<br />

impossibile riuscire a fare qualcosa <strong>di</strong><br />

grande nella mia vita; invece, il giorno<br />

<strong>della</strong> mia Professione, il Signore mi ha<br />

fatto comprendere e mi ha confermato<br />

interiormente che io , scegliendo Dio,<br />

trovavo il tesoro più grande che esiste<br />

nell’universo: nulla, né persona, né<br />

cosa può valere più <strong>di</strong> Lui; Lui è il<br />

Principio e il Fine, Lui è l’Eterno!<br />

La mia vita, pur comportando passi<br />

impegnativi e momenti <strong>di</strong>fficili e duri,<br />

è misteriosamente bellissima,<br />

caratterizzata da una sicurezza<br />

interiore che è frutto del sentirsi tra le<br />

braccia <strong>di</strong> Dio e aperta all’Infinito<br />

perché pronta a lasciarmi trascinare<br />

nella “Divina Avventura” che Lui ha<br />

pensato per me.<br />

Suor Mary Selvi<br />

E’ stato un giorno particolare ed unico.<br />

Per arrivare a <strong>di</strong>re quel sì pieno, c’è<br />

stato <strong>di</strong>etro tutto un lavoro profondo<br />

da parte <strong>di</strong> Dio, <strong>della</strong> Madonna, <strong>di</strong> P.<br />

Sergio e, precedentemente, anche <strong>di</strong><br />

Suor Maria. Prima <strong>della</strong> Professione,<br />

abbiamo avuto cinque giorni <strong>di</strong> ritiro<br />

con P. Sergio: questo ritiro mi ha<br />

aiutato tanto a prepararmi bene. In<br />

quei giorni abbiamo me<strong>di</strong>tato e<br />

approfon<strong>di</strong>to i voti e varie tematiche<br />

Vener<strong>di</strong> 5 novembre.<br />

Con Fr. Ignace e con i ven<strong>di</strong>tori del<br />

terreno siamo andati sul posto: ci<br />

hanno fatto vedere le particelle<br />

registrabili e ci hanno dato vari<br />

chiarimenti. Con Sr. Yesumary abbiamo<br />

messo nel terreno, sotto un sasso, una<br />

medaglia <strong>della</strong> Madonna <strong>di</strong> Medjugorje<br />

e poi siamo tornati tutti insieme al<br />

centro sociale. Siamo saliti in camera e<br />

abbiamo continuato a chiarire le cose.<br />

Alla fine, abbiamo trovato la soluzione,<br />

accettando <strong>di</strong> prendere circa 10 acri<br />

che formano un tutt’uno, senza angoli<br />

e senza propaggini o rientranze.<br />

spirituali, tra cui il vangelo delle <strong>di</strong>eci<br />

vergini: è bellissimo! E ci ha preparato<br />

bene ad essere pronte ad accogliere lo<br />

Sposo.<br />

Il giorno <strong>della</strong> Professione il mio cuore<br />

batteva forte, come in attesa <strong>di</strong><br />

qualcosa <strong>di</strong> speciale; non ero agitata,<br />

ma cercavo sempre <strong>di</strong> pensare<br />

all’Annunciazione <strong>di</strong> Maria che mi<br />

riempiva il cuore, così siamo arrivate al<br />

momento <strong>della</strong> celebrazione con<br />

serenità e semplicità. E’ stato bello<br />

entrare in chiesa, con una piccola<br />

processione, portando noi due una<br />

lampada in mano, come durante il<br />

matrimonio lo sposo e la sposa<br />

vengono accompagnati all’altare dai<br />

genitori. Noi non avevamo fisicamente<br />

i genitori, ma, da una parte, sentivamo<br />

l’amore paterno e fraterno <strong>di</strong> tutta la<br />

Comunità e, dall’altra, eravamo<br />

talmente piene <strong>di</strong> Dio che non c’era<br />

spazio per il sentimento umano:<br />

sentivamo che Gesù ci ricambiava con<br />

la bene<strong>di</strong>zione che i nostri genitori ci<br />

avevano dato, ache se<br />

lontani.<br />

Entrando in chiesa, ho<br />

visto il grande Crocifisso<br />

al centro dell’abside: ho<br />

sentito un Cristo vivo<br />

che mi <strong>di</strong>ceva: “Sono Io<br />

il tuo vero Sposo!”.<br />

Da quel momento fino<br />

alla fine <strong>della</strong><br />

celebrazione, non ho<br />

<strong>di</strong>stolto il mio sguardo<br />

da quel Crocifisso.<br />

Intorno a noi si<br />

percepiva una forte<br />

unità, che ci faceva<br />

sentire un’unica<br />

Contenti per la soluzione<br />

trovata nella quale abbiano<br />

sentito la luce, la pace e la<br />

presenza <strong>di</strong> Maria, abbiamo<br />

continuato a <strong>di</strong>scutere sui<br />

vari problemi, sui passi da<br />

fare e relative spese. In<br />

conclusione siamo arrivati a<br />

comprare più del presvisto<br />

(10 acri invece <strong>di</strong> 7), ma era<br />

inevitabile se volevamo<br />

avere un unico<br />

appezzamento ben<br />

strutturato.<br />

famiglia. Ho detto il mio “Sì”<br />

pubblicamente: ma, oltre al mio, c’era<br />

anche il “Sì” <strong>di</strong> ogni membro <strong>della</strong><br />

Comunità. Tutto è stato preparato<br />

molto bene; ogni cosa gridava amore e<br />

unità; tutti hanno collaborato perchè<br />

non mancasse nulla, ci hanno dato<br />

amore in tutti i mo<strong>di</strong>, con tanto<br />

sacrificio. Che emozione nel <strong>di</strong>re il mio<br />

“Si”: un “Si” che mi ha accompagnato<br />

fino a quel giorno e che mi<br />

accompagnerà anche nel futuro. Ho<br />

sentito la gioia <strong>di</strong> entrare in un nuovo<br />

stato <strong>di</strong> vita: la vita consacrata. Se io<br />

sono Sua sposa, tutto il mio essere<br />

deve appartenere a Lui tanto da poter<br />

<strong>di</strong>re: io sono tutta Tua. Adesso ho la<br />

mia identità definitiva, da realizzare<br />

non da sola, ma in un cammino<br />

comunitario; certo, la risposta è<br />

personale, ma ogni minuto possiamo<br />

sperimentare il cielo tra noi, o meglio,<br />

già adesso possiamo vivere in cielo.<br />

Suor Yesumary<br />

NORD INDIA: UNA MISSIONE CHE NASCE<br />

Dal 2 al 16 novembre 2010 Padre Sergio è stato in In<strong>di</strong>a. Con Suor Yesumary (che lo aveva preceduto <strong>di</strong><br />

una settimana) e con Padre Santhosh, dal 4 al 9 novembre sono stati a Ranchi, in Nord In<strong>di</strong>a, per incontrare<br />

il Car<strong>di</strong>nale Toppo e completare i passi necessari all’acquisto del terreno.<br />

Sentiamo dalla loro voce il racconto <strong>di</strong> quei giorni.<br />

7


8<br />

NORD INDIA: UNA MISSIONE CHE NASCE<br />

Sabato 6 novembre, ore 10:00:<br />

Incontro con il Car<strong>di</strong>nale alla<br />

Bishop’s House.<br />

Ci ha salutato con gioia; io l’ho<br />

aggiornato e gli ho fatto vedere la<br />

mappa del terreno che stiamo<br />

comperando, cosa <strong>di</strong> cui si è<br />

<strong>di</strong>mostrato molto contento.<br />

Nel parlagli <strong>della</strong> possibilità che tra 2-<br />

3 anni si possa aprire un’ “<strong>Oasi</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Gioia</strong>” a Ranchi, gli abbiamo accennato<br />

alla professione delle nostre sorelline<br />

e al fatto che stanno finendo il corso <strong>di</strong><br />

Scienze Religiose a Roma e gli abbiamo<br />

dato l’immagine-ricordo <strong>della</strong> loro<br />

Professione.<br />

Sr. Yesumary gli ha presentato il regalo<br />

da parte <strong>di</strong> Teresina, e gli abbiamo<br />

raccontato <strong>della</strong> sua operazione e <strong>della</strong><br />

Madonnina che Teresina voleva<br />

portargli. Poi, in tono scherzoso, ha<br />

concluso: “Preghiamo che Teresina<br />

guarisca presto così mi porta la<br />

Madonnina”. In fine gli abbiamo<br />

chiesto <strong>di</strong> poter fare una foto con lui e<br />

ha voluto chiamare un sacerdote che<br />

ce la facesse e, sempre in tono allegro,<br />

Incontro con il Card. Toppo, Arciv. <strong>di</strong> Ranchi<br />

ha detto: “ Ora andate giù a prendere<br />

una tazza <strong>di</strong> tè, così anche voi, quando<br />

verrò a trovarvi, mi offrirete almeno<br />

una tazza <strong>di</strong> tè!”. Ci siamo salutati con<br />

gioia e riconoscenza, ringraziandolo<br />

del suo Amore che ci ha fatto sentire<br />

come figli a casa del Padre.<br />

Padre Sergio<br />

Domenica 7 novembre:<br />

25° <strong>di</strong> Episcopato del Car<strong>di</strong>nal Toppo.<br />

La Santa Messa del Car<strong>di</strong>nale è iniziata<br />

alle 7 del mattino, con la presenza del<br />

Nunzio <strong>di</strong> New Delhi Mons. Salvatore<br />

Pennacchio, <strong>di</strong> una decina <strong>di</strong> vescovi e<br />

<strong>di</strong> circa 200 sacerdoti, e <strong>di</strong> circa 7000<br />

Danzatrici aprono la processione verso l’altare<br />

fedeli radunati in un enorme prato,<br />

sotto una specie <strong>di</strong> immensa tendabaldacchino.<br />

C’era un’atmosfera <strong>di</strong><br />

preghiera molto bella. Non c’era una<br />

persona che parlava o chiacchierava.<br />

C’erano forse solo 3000 se<strong>di</strong>e e la<br />

maggior parte delle persone erano<br />

sedute sul prato.<br />

Il Car<strong>di</strong>nal Toppo ha celebrato e<br />

pre<strong>di</strong>cato in Hin<strong>di</strong>: non mosse plateali,<br />

ma bene<strong>di</strong>zione e affetto per il popolo,<br />

che rispondeva con devozione e affetto<br />

verso il suo Buon Pastore.<br />

Osservando ogni cosa, sentivo che<br />

eravamo in un <strong>di</strong>segno fatto da Maria:<br />

tutto era accordato, una cosa si<br />

collegava con l’altra, tutti i passi fatti<br />

dal 2008 al 2010 si riunivano insieme<br />

come in un mosaico; prima erano passi<br />

singoli, adesso si univano e<br />

prendevano forma. Io spesso <strong>di</strong>cevo:<br />

“la Madonna, la Madonna” e poi ho<br />

sentito dentro <strong>di</strong> me:”noi avremo un<br />

grande futuro in Ranchi”.<br />

Suor Yesumary<br />

Prima <strong>di</strong> partire da Ranchi il<br />

Car<strong>di</strong>nale ci ha lasciato una lettera<br />

in cui <strong>di</strong>chiara la sua gioia <strong>di</strong><br />

accogliere la nostra Comunità nella<br />

sua Diocesi per servire insieme i<br />

poveri.<br />

Marte<strong>di</strong> 9 novembre: visita alla<br />

tomba <strong>di</strong> Madre Teresa.<br />

Siamo arrivati a Calcutta verso le<br />

10 del mattino. Un’ora <strong>di</strong> taxi nel<br />

traffico frenetico <strong>di</strong> Calcutta e<br />

finalmente arriviamo alla casa dove<br />

c’è la tomba <strong>di</strong> Madre Teresa.<br />

Entriamo: una tomba alta circa un<br />

metro e ampia circa 4x3m. Spoglia,<br />

semplice, quasi rude, ma<br />

ugualmente maestosa. Sopra il suo<br />

nome “OUR BELOVED FOUNDRESS<br />

Alla tomba <strong>di</strong> Madre Teresa<br />

MOTHER TERESA” e sotto al suo<br />

nome, scritto con fiori gialli: “LOVE<br />

UNTILL IT HURTS” (Ama fino a che<br />

senti dolore).<br />

Ci inginocchiamo e, nonostante<br />

l’ambiente sia alquanto <strong>di</strong>sturbato<br />

dal traffico <strong>della</strong> strada principale<br />

vicina alle finestre, ci mettiamo a<br />

pregare.<br />

Essere lì e sentire una sintonia<br />

particolare con lei è stato un<br />

tutt’uno: “Aiuta noi a testimoniare<br />

al mondo l’amore, così come Dio<br />

chiede a noi <strong>di</strong> testimoniarlo con il<br />

nostro carisma…aiuta Teresina,<br />

aiuta noi consacrati e consacrate ad<br />

avere un cuore <strong>di</strong> madre”. Mentre<br />

pregavo con queste parole le<br />

lacrime scendevano<br />

abbondanti, un profondo<br />

desiderio <strong>di</strong> conversione<br />

all’Amore tanto da gridarlo al<br />

mondo con la forza <strong>di</strong> Madre<br />

Teresa, riempiva l’anima;<br />

sentivamo il nostro niente e<br />

nello stesso tempo veniva in<br />

evidenza la potenza <strong>di</strong> Dio<br />

che si era manifestata nel suo<br />

nulla. Le abbiamo affidato,<br />

pregando insieme, l’opera<br />

che sta germogliando a<br />

Ranchi, le abbiamo affidato<br />

tutta la Comunità e poi ci<br />

siamo preparati per celebrare<br />

la S.Messa in inglese. È stata<br />

una messa piena <strong>di</strong><br />

preghiere, sentimenti,<br />

constatazioni, conferme che<br />

si susseguivano...<br />

Dopo la messa ci siamo<br />

fermati circa un’ora a pregare<br />

davanti alla tomba, a riposare la<br />

nostra anima incalzata da tante<br />

preghiere, pensieri e sentimenti…<br />

abbiamo avuto la sensazione che<br />

questa visita fosse una conferma<br />

dell’opera <strong>di</strong> Ranchi, <strong>di</strong> quanto sta<br />

avvenendo e avverrà…<br />

Tutto abbiamo affidato alla sua<br />

protezione.<br />

Padre Sergio

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