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Le traduzioni shakespeariane in Eugenio Montale e Giovanni Giudici

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Gli Scrittori d'Italia – XI Congresso Nazionale dell'ADI<br />

sommuove il sonetto shakespeariano tradotto da <strong>Montale</strong>: i s<strong>in</strong>tagmi<br />

hanno il tono alto, l’eloquenza tornita, r<strong>in</strong>ascimentale, del sonetto<br />

elisabettiano. La frangia dei capelli… come Nel sonno, Gli orecch<strong>in</strong>i e Il<br />

ventaglio sono metricamente sonetti sfocati: hanno le rime, diventate <strong>in</strong><br />

<strong>Montale</strong> spesso assonanze, delle tre quart<strong>in</strong>e e del distico f<strong>in</strong>ale del<br />

sonetto <strong>in</strong>glese del R<strong>in</strong>ascimento; e i pentametri giambici a rime<br />

alternate conservano negli endecasillabi di Nel sonno, Gli orecch<strong>in</strong>i e Il<br />

ventaglio la stessa alternanza, mentre <strong>in</strong> La frangia dei capelli… lo<br />

schema è ABBA, sempre col distico a rime baciate. Alquanto simile<br />

risulta essere l’approccio con la traduzione dei Sonnets da parte dei due<br />

poeti, con una differenza però: per <strong>Giudici</strong> resta uno scarto notevole tra<br />

proposito e risultati, e i b<strong>in</strong>ari dell’espressione poetica e della traduzione<br />

si <strong>in</strong>contrano raramente. Detto questo, le versioni giudiciane offrono<br />

un’ulteriore conferma dell’approccio tipico del poeta al testo straniero e,<br />

anche nella scelta dei sonetti tradotti, mostrano una forte aff<strong>in</strong>ità con le<br />

tematiche della poesia della Vita <strong>in</strong> versi: la «musa malata» del sonetto<br />

79 richiama alla memoria quella di Temporis Acti (<strong>in</strong> Il ristorante dei<br />

morti), la similitud<strong>in</strong>e con l’attore del sonetto 23 fa pensare a tanti testi<br />

di <strong>Giudici</strong> o a un’<strong>in</strong>tera silloge di versi come Prove del teatro, la l<strong>in</strong>gua<br />

legata («tongue-tied») del sonetto 85 a La ballata della l<strong>in</strong>gua (<strong>in</strong><br />

Autobiologia) o L<strong>in</strong>gua muta (<strong>in</strong> Quanto spera di campare <strong>Giovanni</strong>),<br />

tutti da <strong>in</strong>dagare possono essere i rapporti tra il “canzoniere”<br />

shakespeariano e un’opera come Salutz, etc. Ma la traduzione poetica<br />

non deve “limitarsi” a riprodurre l’orig<strong>in</strong>ale (o, come ha scritto

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