Le traduzioni shakespeariane in Eugenio Montale e Giovanni Giudici
Le traduzioni shakespeariane in Eugenio Montale e Giovanni Giudici
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Gli Scrittori d'Italia – XI Congresso Nazionale dell'ADI<br />
Concordiamo con quanto sostiene Rachel Toulm<strong>in</strong> a proposito delle<br />
<strong>traduzioni</strong> montaliane dei sonetti shakespeariani:<br />
«A volte questa fedeltà alla forma sembra predom<strong>in</strong>are sull’<strong>in</strong>teresse per il<br />
contenuto, e lo porta a tagliare, per motivi di spazio, molti particolari del<br />
discorso orig<strong>in</strong>ale; altre volte queste modifiche sembrano <strong>in</strong>vece dovute<br />
all’esigenza di semplificare le immag<strong>in</strong>i esuberanti di Shakespeare, per renderle<br />
più aff<strong>in</strong>i al proprio pensiero e alla propria poetica. Ma da questo sforzo di<br />
assimilazione e di r<strong>in</strong>novamento le versioni di <strong>Montale</strong> derivano la loro efficacia,<br />
che è maggiore, a nostro parere, di quella di molte <strong>traduzioni</strong> più ”fedeli”». 14<br />
Nell’Intervista immag<strong>in</strong>aria, 15 <strong>Montale</strong> sostiene che la l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese ha<br />
<strong>in</strong>fluenzato considerevolmente la sua produzione poetica, <strong>in</strong> particolare<br />
i componimenti raccolti nelle Occasioni; è durante il periodo della<br />
stesura di questa raccolta che il poeta si è confrontato con la poesia<br />
anglosassone (anni 1928-40). I dispositivi formali (metrico-s<strong>in</strong>tattici e<br />
semantico-espressivi) elaborati f<strong>in</strong>o a quel momento grazie alla sua<br />
attività di traduttore erano stati assimilati e venivano qu<strong>in</strong>di attivati<br />
nella sua produzione <strong>in</strong>ventiva. Questi artifici si riscontrano <strong>in</strong><br />
particolare nella sezione dei Mottetti, nella loro brevità e<br />
concentrazione e, <strong>in</strong>oltre, nella ricca presenza di monosillabi o term<strong>in</strong>i<br />
bisillabici, di parole tronche e di assonanze, caratteristiche riscontrate<br />
nella traduzione, ma proprie della l<strong>in</strong>gua anglossassone. Anche la<br />
14 R. Meoli Toulm<strong>in</strong>, Shakespeare ed Eliot nelle versioni di <strong>Eugenio</strong> <strong>Montale</strong>, <strong>in</strong><br />
«Belfagor», a. XXVI, 1971, fasc. I, pp. 453-71.<br />
15« […] anche nel nuovo libro [<strong>Le</strong> occasioni] ho cont<strong>in</strong>uato la mia lotta per scavare un’altra<br />
dimensione nel nostro pesante l<strong>in</strong>guaggio polisillabico […] la lotta non fu programmatica.<br />
Forse mi ha assistito la mia forzata e sgradita attività di traduttore». E. <strong>Montale</strong>,<br />
Intenzioni (Intervista immag<strong>in</strong>aria) <strong>in</strong> Sulla poesia, Mondadori, Milano, 1997, p. 567.