I capricci degli dei

L’origine dell’universo / la battaglia dei Titàni
Chissà come mai i figli uscirono tutti interi, vivi e vegeti e con un piacevole
colorito roseo sulle guance! Anch’essi, come il masso, dovevano
risultare indigesti!
Fatto sta che da quel giorno i fratelli furono sommamente grati a Zeus
e lo elessero loro re e signore unico dell’Universo. Tutti insieme andarono
ad abitare le alte vette dell’Olimpo (5) sempre circondate da nubi.
LA BATTAGLIA DEI TITÀNI
Zeus, che aveva un cuore giusto e generoso, aveva liberato i Titàni fratelli
di Crono e aveva loro concesso di vivere una vita normale. Ma
quelli si rivelarono poco raccomandabili e presero a comportarsi in
maniera prepotente e a fare irritare il nuovo signore dell’Universo.
Scoppiò così una battaglia all’ultimo sangue tra i figli di Crono e i figli
di Urano. Gli dei che abitavano sull’Olimpo erano dotati di una forza
straordinaria, ma i rozzi Titàni non erano da meno.
Passavano gli anni, e quelli continuavano a combattere, senza che una
parte riuscisse a prevalere sull’altra.
Dopo dieci anni d’inutile lotta, Zeus decise di recarsi nelle buie caverne
sotto la terra. Mai aveva visitato quei luoghi orribili, dove solo il
cuore di un dio poteva non provare terrore. Zeus sapeva che lì avrebbe
trovato i mostruosi fratelli dei Titàni, cioè i Ciclòpi e i Centìmani: solo
essi avrebbero potuto aiutarlo nell’impresa.
Giunto in un antro immenso, li vide tutti e sei in piedi, messi contro la
roccia e legati da catene di ferro gigantesche. Per prima cosa li liberò
da quella prigione infame e li condusse con sé sull’Olimpo.
E lì, nelle serene regioni al di là delle nuvole, dove splende il sole eternamente,
offriva loro nettare e ambrosia, le prelibate bevande degli
dei (6), e un pranzo magnifico. Dopo aver mangiato a sazietà, come
non facevano da una vita, i Ciclòpi e i Centìmani si sdraiarono su co-
(5) Olimpo: vedi Glossarietto mitologico.
(6) nettare … dei: secondo la mitologia
classica il nettare e l’ambrosia erano le
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bevande degli dei e rendevano immortali.