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A DAY IN MATERDEI COSMO-RUSHDIE FUORI ORARIO - Urban

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Un film con Tinto Brass, un<br />

romanzo autobiografico e una<br />

trasmissione su Sky non l’hanno<br />

distolta dal suo idolo. Che resta<br />

incontestabilmente Vasco<br />

testo: Daniela Faggion / foto: Cesare Cicardini<br />

LA TIGRE E IL CANTAUTORE<br />

Maruska Albertazzi, classe 1975, ha pubblicato il suo<br />

primo romanzo Io sono una tigre con Kowalski editore. La<br />

lontana parente dell’illustre Giorgio non è però solo una<br />

scrittrice: ha già interpretato un film di Tinto Brass (veniva<br />

avviata ai piaceri della sodomia da un arzillo vecchietto),<br />

portato in scena alcuni spettacoli teatrali (fra cui I monologhi<br />

della vagina), preso la conduzione della rubrica<br />

Rollywood su E! Entertainment, canale Sky. Il curriculum<br />

recita che Maruska è stata anche assistente di Gabriele<br />

Lavia e massaggiatrice ayurvedica… e dimentichiamo<br />

sicuramente qualcosa: insomma, dovendo scegliere tra<br />

diverse strade, lei le prende tutte. Noi, intanto, partiamo<br />

dal romanzo. Io sono una tigre, storia di una ragazzina<br />

discendente da una stirpe di streghe che subisce violenza<br />

da un amico di famiglia e, dopo una lunga sequela di<br />

morti sul suo cammino, riesce a vendicarsi. Notate bene,<br />

il libro si presenta come autobiografico.<br />

Nel libro racconti la tua storia. Ma hai davvero ammazzato<br />

tutta quella gente?<br />

Non ho mai ucciso nessuno fisicamente, però diciamo<br />

che li ho uccisi dentro di me e forse ho ucciso qualcosa<br />

in loro. Forse sono cambiati dopo essere passati sotto di<br />

me, o sopra di me… E non vado avanti con le posture!<br />

Nella trama ci sono cose che ho dovuto sistemare perché<br />

il romanzo funzionasse meglio, ma quello che c’è è<br />

praticamente tutto vero, dalla violenza all’anoressia, dalla<br />

depressione al rapporto con i genitori, dal padre che<br />

muore agli uomini… Non tutti gli uomini effettivamente<br />

sono “veri”, cioè esistono, ma non con tutti ho avuto quel<br />

tipo di rapporto…<br />

Meno male.<br />

Però, tolto il Verme (l’amico di famiglia violentatore,<br />

n.d.r.), che purtroppo è vivo e vegeto, i tre uomini principali<br />

sono persone passate davvero nella mia vita. Tutti<br />

decadenti, decomposti, maculati e rossicci…<br />

De gustibus…<br />

C’è a chi piacciono le bionde, a chi le donne col seno<br />

grosso, a chi le culone... Ci sono uomini che adorano le<br />

donne obese. Ognuno ha la sua perversione e io ho questa<br />

degli uomini un po’ agé. Non è che mi innamoro solo<br />

di uomini anziani, ma è vero che questi uomini hanno il<br />

potere di scatenare in me un certo tipo di attrazione.<br />

Come hai proposto il libro agli editori? Hai portato<br />

un’idea?<br />

No, io ho proposto una cosa già scritta, quella che era la<br />

traccia, una cinquantina di pagine. È piaciuto e mi hanno<br />

detto “Sviluppiamolo, scommettiamoci”.<br />

C’era già tutto il Vasco Rossi citato a man bassa, quasi<br />

in ogni pagina? Potremmo dire che parte del libro è<br />

sua...<br />

Infatti alla fine c’è tutto l’elenco dei testi citati ed è stata<br />

chiesta un’autorizzazione. È anche vero che Vasco era<br />

necessario, perché io credo che anche parte di me sia<br />

sua. Ricorro a lui per descrivere un modo di pensare e<br />

vivere una parte di me, quella forse più animale e istintiva<br />

– siamo anche dello stesso segno, siamo due acquari.<br />

Sicuramente una parte di me gli assomiglia, la mia parte<br />

più nera, forse, ma anche quella più semplice, più legata<br />

alle cose quotidiane. E poi come uomo mi fa impazzire, lo<br />

trovo sexy da morire!<br />

Lo hai mai incontrato, Vasco?<br />

Sì, sono stata al suo concerto l’estate scorsa a Napoli e<br />

stavo dietro le quinte quando lui è entrato. Sai le ragazzine<br />

che svengono, che stanno male? Io solo per lui ho<br />

questa cosa: qualcuno ce l’ha per i Duran Duran o per<br />

Bono degli U2, io ho Vasco. Quando gli ho parlato mi<br />

batteva forte il cuore, mi tremavano le mani…<br />

E che gli hai detto?<br />

Che avevo scritto questo libro e che lui era dentro questo<br />

libro… È stato bello perché era molto tranquillo quella<br />

sera e dopo un po’ che mi parlava e mi guardava negli<br />

occhi, dopo un buon quarto d’ora, mi ha guardato e mi<br />

ha detto “Ma lo sai che sei bella?”. E io a quel punto sono<br />

ammutolita.<br />

E…<br />

E niente, che cosa volevi che facessi? Era pieno di gente,<br />

mica potevo attaccarlo al muro…<br />

E hai bruciato così l’occasione della tua vita?!<br />

Io in realtà di fronte a ciò che veramente mi piace, uomini<br />

compresi, divento timidissima. In fondo, sotto la tigre c’è<br />

un gattino; poi di fronte a un uomo che mi piace tanto vado<br />

in panico, divento rossa, non sono una foxy lady, una<br />

dark lady, sono un cucciolotto, quindi finito di abbaiare,<br />

mi metto a cuccia. Se uno mi fa “pat pat” son già contenta…<br />

Poi era una situazione troppo aperta, troppo pubblica,<br />

un conto sarebbe stato io e lui in una stanza…<br />

Torniamo al libro: parla di un sacco di posti diversi.<br />

C’è Bologna, che è la mia città natale e nella quale sono<br />

sempre stata immersa, poi gli Stati Uniti, la Florida, ai<br />

tempi del liceo. Poi sono andata in Inghilterra a studiare<br />

recitazione seguendo un dj, anzi, come direbbe lui, un<br />

‘live multichannel manipulator’… Ho vissuto là un anno<br />

e mezzo, poi sono stata in Francia. Ho viaggiato tantissimo<br />

durante l’università, perché lavoravo per un’azienda<br />

e facevo l’interprete, soprattutto in Estremo Oriente:<br />

Thailandia, Cina, Taiwan, Corea, Indonesia…<br />

Non parli dell’India, che viene invece riportata fra i<br />

momenti essenziali della tua biografia in copertina…<br />

In India non ho veramente vissuto, però mentre ero in<br />

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