A DAY IN MATERDEI COSMO-RUSHDIE FUORI ORARIO - Urban
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oggi è inflazionato, e non si sono fatte dimenticare.<br />
Come ghisa è meno militare degli altri “anche se a volte<br />
sono di una pignoleria nauseante” e non ricorda facilmente<br />
gli articoli, che deve andare a rileggere sul codice.<br />
Il suo sogno è quello di “suonare il sax in piazzale<br />
Maciachini, fermare il traffico, piuttosto che dirigerlo, e<br />
salire sui cofani, soffiando le note che ho nella pancia e<br />
nel cuore... ma questo non scrivetelo!”.<br />
Fernando ha un’anima divisa in due da una vocale:<br />
messaggi e massaggi. La mattina è un postino, con la<br />
sua bici gialla e la sacca di pelle marrone slabbrata. Il<br />
pomeriggio è massaggiatore ayurvedico per la Milano<br />
bene, quella che si concede volentieri un’ora di libidine.<br />
Il messaggio passa attraverso le sue mani, sia che spalmino<br />
oli su corpi distesi, sia che consegnino la cartolina<br />
dalla riviera adriatica o la bolletta da pagare.<br />
È il postino di Quarto Oggiaro, quartiere con una sua<br />
mitologia periferica, e l’artigiano dei corpi delle palestre<br />
Down Town e Skorpion, Milano centro, dove si incontra,<br />
rimescola, suda e distende un’umanità quasi opposta.<br />
“Il mio lavoro più utile, da postino, è però quello di fare<br />
compagnia agli anziani” dice Fernando, che è anche<br />
mimo (la sua gestualità è vivace e totale e il suo primo<br />
insegnante è stato Giovanni, il bastardo dentro del trio<br />
più comico d’Italia) e si vede quanto ci tenga a sottolineare<br />
questa breve e quotidiana parentesi da assistente<br />
sociale. Fernando ha quattro figli ed è un uomo che ha<br />
investito tanto.<br />
“Quarto è una zona che mi piace perché le persone le<br />
vedi e le riconosci. A Natale può anche capitare che<br />
vogliano regalarmi una caccolina d’hashish, ma io rifiuto<br />
con la frase classica – grazie, è come se l’avessi preso”.<br />
Se fosse il contrario, non lo direbbe certo a noi. Non<br />
con la legge Fini che incombe. La tecnica del massaggio<br />
ayurvedico l’ha perfezionata dopo un viaggio in India<br />
durante il quale ha conosciuto la sua attuale compagna:<br />
“cercavamo noi stessi e ci siamo trovati”. I suoi clienti<br />
sono spesso personaggi da copertina e da calendario, le<br />
vallette televisive poi fanno a gara per spalmarsi sul lettino<br />
e farsi spalmare, con sottofondi adatti e discrezione<br />
totale. Giusto qualche smagliatura... alla discrezione,<br />
intendiamo, non alle natiche delle clienti. “Pochi giorni<br />
fa ne ho massaggiate due che hanno avuto lo stesso<br />
fidanzato calciatore, prima una e poi l’altra: al cambio si<br />
sono lanciate un’occhiata... La seconda, mi ha lasciato la<br />
mutandina sul lettino”. Restano nude, con un perizoma<br />
di carta trasparente, tipo quella da forno. La domanda è<br />
scontata e la risposta non può che essere: “La professionalità,<br />
il distacco totale, il guardare il corpo solo come<br />
una macchina da far funzionare al meglio, distendere<br />
tutte le tensioni. I primi tempi uscivo esausto da questi<br />
massaggi, ora invece riesco a ricevere l’energia che do.<br />
Poi la gratificazione, quando le vedi ritornare spesso, e<br />
quella che ti dice che ha visto colori e altre che quasi si<br />
addormentano”. Ci sono anche situazioni meno piacevoli.<br />
“Un tizio è rimasto in erezione per tutto il tempo del<br />
massaggio”. Nel caso, è stato Fernando a dover sopportare<br />
il messaggio imbarazzante ed esplicito. Ma sono i<br />
rischi del mestiere.<br />
“Uso la mia seconda vita come vetrina di me stesso.<br />
Attraverso l’altra persona, che sarei sempre io, espando<br />
la mia creatività”. Stylist di riconosciuto talento nella sua<br />
vita solare e lavorativa, dove, per dirla come a lui piace,<br />
è “la persona che veste le cose, le persone e gli spazi”, e<br />
drag queen che abita le notti di Roma e Londra – la sua<br />
doppia vita è anche quella di una città divisa – quando<br />
si trasforma, come Spiderman, e da Francesco diventa<br />
Silhouette, che non aiuta l’umanità intera, ma ritorna<br />
comunque all’alba al suo appartamento con biglietti da<br />
visita che potremmo definire richieste se non proprio<br />
d’aiuto, almeno di partecipazione. “Sono magro, dal<br />
nome d’arte non poteva essere altrimenti, e ho abbandonato<br />
quella femminilità tutta curve (e quindi imbottiture<br />
e rigonfiamenti) dei primi tempi per essere quello<br />
che sono: una drag androgina... Il mio successo oggi è<br />
equamente diviso tra uomini e donne. E poi sono una<br />
drag per il piacere estremo del travestimento, ovviamente,<br />
ma soprattutto per sperimentare su me stesso<br />
le mie creazioni: Francesco è lo stilista personale di<br />
Silhouette”.<br />
A Londra, Francesco ha trovato velocemente pane per il<br />
suo gusto, tanto che gli sono stati commissionati alcuni<br />
cappelli per Kylie Minogue. “Ma la cosa migliore che mi<br />
è capitata è una donna d’affari giapponese, di 55 anni,<br />
ricchissima, per la quale faccio il curatore d’immagine,<br />
le scelgo cosa indossare, e mi documento, oltre a imparare<br />
velocemente la lingua inglese”. L’accompagnatore<br />
per shopping, quello che nessun uomo farebbe per la<br />
moglie e che nessuna donna vorrebbe dal marito.<br />
Silhouette ha una passione per gli accessori e una quasi<br />
ossessione per smalti e rossetti, perché “una drag che<br />
si rispetti usa come minimo un Rouge Noir di Chanel...<br />
Nulla è lasciato al caso”.<br />
Quando è a Roma si accorge “di quanto sia una città<br />
meravigliosa, ma qui con il mio lavoro ho sempre difficoltà”.<br />
In pratica, è quello che per secondo lavoro fa il<br />
travestito. “A Londra non si giudica, anche se, certo, il<br />
senso del gusto che abbiamo noi se lo sognano, ma il<br />
rispetto è importante”. Personalmente del buon gusto<br />
farei anche a meno, del rispetto mai.<br />
A Londra Francesco può serenamente esportare il suo<br />
gusto italiano. E Silhouette continuare a esporre la sua<br />
collezione e collezionare amicizie curiose.<br />
“LE CITTÀ SONO PIENE DI QUESTE VITE CHE OGGI POTREMMO DEF<strong>IN</strong>IRE <strong>IN</strong>TER<strong>IN</strong>ALI”<br />
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