IL PALEOLITICO SUPERIORE Le principali novità ... - ArcheoServer
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Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
<strong>Le</strong> <strong>principali</strong> <strong>novità</strong><br />
• Industria litica ricavata da supporti<br />
prevalentemente LAMINARI<br />
• Inizia la lavorazione sistematica di<br />
OSSO/CORNO/AVORIO<br />
• Inizia l’uso sistematico di OGGETTI d’ORNAMENTO<br />
(denti, conchiglie, pietre forate…)<br />
• Inizia la strutturazione dello spazio abitativo, sia a<br />
livello di singole ABITAZIONI che a livello di<br />
V<strong>IL</strong>LAGGI<br />
• Maggiore complessità nelle SEPOLTURE, che<br />
presentano CORREDI FUNERARI<br />
• Sviluppo sistematico di MANIFESTAZIONI ARTISTICHE<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
La transizione<br />
CENNI ALLE PROBLEMATICHE PRINCIPALI<br />
• Si deve escludere una discendenza di Homo sapiens sapiens da<br />
Homo sapiens neanderthalensis:<br />
- In Europa occidentale gli ultimi Neandertaliani hanno<br />
caratteri spiccatamente paleoantropici<br />
- Lo spazio cronologico tra gli ultimi Neandertaliani e i primi<br />
Sapiens sapiens è troppo esiguo per aver permesso una<br />
simile evoluzione<br />
- Esistono prove della contemporaneità degli ultimi<br />
Neandertaliani e dei primi Cro-Magnon, le cui industrie<br />
risultano interstratificate all’interno di alcuni giacimenti (es.<br />
Roc de Combe, Piage, Grotta del Pendo) e, in alcune zone,<br />
le prime industrie del Paleolitico Superiore (Aurignaziano)<br />
hanno una cronologia molto alta. Esistono inoltre<br />
neandertaliani (come quelli di Saint-Césaire) che hanno<br />
adottato un’industria del Paleolitico Superiore<br />
- <strong>Le</strong> analisi del DNA mitocondriale mettono in luce molte<br />
differenze tra Neandertaliani e uomo moderno<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
La transizione<br />
• Ci sono dubbi sull’origine dell’Uomo moderno:<br />
- In Marocco esistono esemplari già nel Würm antico<br />
- In Palestina, nella zona del Carmelo (Skuhl, Qafzeh) esistono<br />
ominidi con caratteri simili a Homo neanderthalensis che<br />
presentano anche caratteristiche più moderne, affini a<br />
quelle dell’uomo di Cro-Magnon<br />
Tale origine è stata di volta in volta individuata:<br />
In Africa (es. Stringer, Out of Africa…)<br />
In Oriente (es. Breuil...)<br />
• Anche la <strong>novità</strong> delle industrie (laminari) è stata interpretata<br />
come prova di una “diffusione” dall’esterno<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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I COMPLESSI di TRANSIZIONE<br />
(Da Breuil)<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
La transizione<br />
datazioni:<br />
Cueva Morin, strato 10 : 36.950 ± 6580<br />
Gr. du Renne, livello 8 : 33.860 ± 250<br />
33.550 ± 400<br />
CASTELPERRONIANO: Secondo il Breuil<br />
(che definì questa industria sulla base dei<br />
ritrovamenti della grotta di <strong>Le</strong>s Fèes a<br />
Châtelperron) il Castelperroniano era un<br />
particolare tipo di Aurignaziano,<br />
caratterizzato dalla presenza di punte di<br />
Chatelperron, cioè di punte o coltelli su<br />
lame o lamelle a dorso curvo.<br />
È caratterizzato da un aumento<br />
dell’indice laminare e dalla presenza di<br />
manufatti in osso o conchiglia.<br />
ULUZZIANO: è stato definito da A. Palma di Cesonla nel 1965-66 in base<br />
ai ritrovamenti della Grotta del Cavallo nella Baia di Uluzzo ed è diffuso<br />
soprattutto nell’Italia meridionale (Puglia e Calabria) sino alla Toscana<br />
e all’area centrale tirrenica (ma allo stato attuale non risulta<br />
documentato in Lazio)<br />
Presenta alcune analogie con il Castelperroniano (per es. per la<br />
presenza di coltelli a dorso curvo).<br />
Secondo Palma di Cesnola deriverebbe dal Musteriano appenninico o<br />
da quello denticolato toscano.<br />
datazioni:<br />
Grotta del Cavallo, liv. Ei: > 31.000<br />
Serino: 31.200 ± 650<br />
Castelcivita: 33.220 ± 780; 34.000; 32.470 ± 650<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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(da Mellars)<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
La transizione<br />
Nelle tre file superiori sono presentate punte Castelperroniane da varie<br />
località francesi del Paleolitico Superiore.<br />
Nella fila più bassa si trovano invece i semicerchi Uluzziani, di<br />
provenienza italiana.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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ALCUNE IPOTESI:<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
La transizione<br />
In passato alcuni Autori, riferendosi alla comparsa dell’Uomo moderno<br />
in Europa, hanno molto insistito sul concetto di “Rivoluzione Umana”.<br />
Oggi invece si tende a escludere che si sia verificata una brusca<br />
sostituzione dell’Uomo di Neandertal da parte dell’Uomo moderno.<br />
Secondo un’ipotesi formulata da F. Bordes nel 1958 Homo Sapiens<br />
Sapiens si sarebbe evoluto a partire da esemplari pre-sapiens già<br />
presenti in Europa in età Rissiana e, durante il Musteriano, sarebbe<br />
stato il responsabile della diffusione del Musteriano di Tradizione<br />
Acheuleana.<br />
Bordes & De Sonneville Bordes ipotizzano dunque che il<br />
Castelperroniano sia il risultato di un’evoluzione partita dal MTA.<br />
Secondo la TEORIA del SINTETOTIPO di Laplace i complessi del<br />
Paleolitico Superiore occidentale deriverebbero dai complessi<br />
musteriani della stessa area.<br />
Da industrie sempre più differenziate si sarebbero sviluppati i complessi<br />
a punte a dorso (Castelperroniano), quelli a strumenti carenati<br />
(Aurignaziano), quelli a lamelle a dorso marginale (Aurignaziano a<br />
forte componente lamellare), quelli a denticolati…<br />
L’arrivo degli “Aurignaziani” è preceduto (quasi ovunque) da industrie<br />
di transizione (Castelperroniano, Uluzziano…) e solo in alcune aree<br />
appare all’improvviso (per esempio nella Spagna meridionale).<br />
Il passaggio è dunque molto graduale e non si notano significative<br />
cesure almeno sino a 33.000 anni fa.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
La transizione<br />
A partire dagli anni Cinquanta gli scavi di A.<br />
<strong>Le</strong>roi-Gourhan alla Grotte du Renne di Arcysur-Cure<br />
hanno dimostrato che tra le<br />
industrie del Musteriano finale e quelle del<br />
Paleolitico Superiore (Aurignaziano) si<br />
frappone un complesso di transizione<br />
(Castelperroniano) che, nello strato X, risulta<br />
datato 34.000 ÷ 32.000 BP.<br />
L’evoluzione tra Musteriano Finale e<br />
Castelperroniano risulta essere continua.<br />
MUSTERIANO FINALE CASTELPERRONIANO AURIGNAZIANO<br />
Dopo la scoperta di Saint-Césaire è ormai chiaro che le industrie di<br />
transizione sono da attribuire agli ultimi Neandertaliani che,<br />
contemporanei ai primi Cro-Magnon, hanno adottato la tecnologia<br />
di scheggiatura laminare.<br />
Nell’area francese è possibile notare una progressiva avanzata<br />
delle industrie di tipo Aurignaziano, mentre quella Castelperroniana<br />
viene gradualmente sospinta verso Ovest.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
La transizione<br />
Hahn, dopo aver elaborato alcune carte europee con curve isocrone,<br />
ha dimostrato che il pattern risulta simile per quanto riguarda<br />
Musteriano finale e tecnocomplessi di transizione, mentre si differenzia<br />
notevolmente con la comparsa dell’Aurignaziano.<br />
Quest’ultimo appare molto precocemente in alcune località della<br />
Penisola Iberica (es. in Cantabria e Catalogna intorno a 43.000 anni<br />
fa), tanto da mettere in crisi la tradizionale ipotesi di una<br />
“colonizzazione” da Est.<br />
Secondo Hahn e altri Autori, vi sarebbero prove di scambi tra<br />
comunità di Neandertaliani e di Cro Magnon (viene, per esempio,<br />
interpretato in questo senso il ritrovamento di ornamenti nei livelli<br />
castelperroniani di Arcy-sur-Cure).<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
La transizione<br />
Musteriano finale (in alto) e tecnocomplessi di transizione (in<br />
basso)<br />
(da Hahn)<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
La transizione<br />
Protoaurignaziano (in alto) e Aurignaziano antico (in basso)<br />
(Da Hahn)<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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(da Jöris)<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
La transizione<br />
Al momento della loro comparsa, le prime industrie del Paleolitico<br />
Superiore non occupano tutta l’Europa: lo dimostra la distribuzione<br />
delle punte della Font Robert.<br />
Secondo Gamble gli uomini moderni sarebbero penetrati solo nelle<br />
zone vuote, non occupate dai Neandertaliani, che, a loro volta,<br />
sopravvissero in Francia sino a quando non si trovarono “accerchiati”.<br />
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— Il Paleolitico Superiore —
(da Zilhao)<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
La transizione<br />
Nella Penisola Iberica invece le ultime industrie musteriane (30 20.000<br />
anni fa) sono attestate nell’area meridionale (Es. a Carihuela,<br />
Zafarraya), dove non esistono industrie di transizione e dove, quindi,<br />
l’Aurignaziano compare all’improvviso.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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L’AURIGNAZIANO<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
Individuato per la prima volta nel 1860 da E. Lartet nel sito di Aurignac,<br />
in Alta Garonna.<br />
Caratteristiche dell’industria Aurignaziana:<br />
• Lame ricavate da nuclei prismatici, con distacchi uni- o bipolari<br />
• Grattatoi spessi, carenati e a muso<br />
• Bulini carenati o Busqués<br />
• Lamelle a dorso marginale (lamelle Dufour)<br />
• Lame a strozzatura<br />
• Zagaglie a base spaccata<br />
Secondo il de Mortillet questa industria doveva essere successiva<br />
rispetto a quella Solutreana, di aspetto più arcaico, e precedente<br />
rispetto al Maddaleniano.<br />
Si deve a Breuil la “battaglia aurignaziana” con la quale l’Autore<br />
collocò tale industria nella sua posizione corretta:<br />
AURIGNAZIANO SOLUTREANO MADDALENIANO<br />
Secondo Breuil si potevano riconoscere:<br />
• Aurignaziano Inferiore: a punte di Châtelperron con persistenza<br />
di elementi musteriani<br />
• Aurignaziano Medio: con bulini e grattatoi carenati e con punte<br />
di zagaglia a base fenduta<br />
• Aurignaziano Superiore: a punte della Gravette, della Font-<br />
Robert, e bulini di Noailles.<br />
Negli anni Trenta Peyrony considerò Aurignaziano stricto sensu solo<br />
quello Medio, mentre quelli Inferiore e Superiore furono classificati<br />
come PERIGORDIANO<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
ZAGAGLIA: è un’arma da getto munita di una punta in osso o corno.<br />
La tipologia delle zagaglie si basa principalmente sulla morfologia<br />
della base (che, a seconda del tipo di immanicatura, può essere<br />
spaccata, sbiecata, biforcuta etc…). L’Aurignaziano è caratterizzato<br />
da punte di zagaglia a base spaccata (o “fenduta”).<br />
(da Knecht)<br />
Catena operativa per la produzione e l’immanicatura di una zagaglia<br />
con punta a base spaccata.<br />
A e B: scheggiatura della punta a partire da un supporto in corno<br />
C: operazione di spaccatura della base<br />
D: punta finita<br />
E: inserimento nell’immanicatura<br />
F: espansione della fenditura mediante un cuneo<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
(da de Sonneville-Bordes)<br />
Aurignaziano I (La Ferrassie, livello F)<br />
1 grattatoio a ventaglio 9 lama ritoccata<br />
2 grattatoio carenato circolare 10 bulino-troncatura<br />
3 grattatoio carenato 11 grattatoio-bulino<br />
4 grattatoio a muso 12 bulino diedro<br />
5 grattatoio-bulino 13 perforatore<br />
6, 7 grattatoi su lama ritoccata 14-17punte a base spaccata<br />
8 grattatoio su lama aurignaz. 18-19lamelle Dufour<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
(da de Sonneville-Bordes)<br />
Aurignaziano II (La Ferrassie, livello H)<br />
1 grattatoio 9 coltello a dorso tipo Audi<br />
2 grattatoio a ventaglio 10 lama ritoccata<br />
3-4 grattatoi a muso 11 grattatoio su scheggia<br />
5 grattatoio-bulino 12 grattatoio su lama ritoccata<br />
6 bulino diedro 13-14 zagaglie a losanga ppiattita<br />
7-8 bulini busqués<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
(da de Sonneville-Bordes)<br />
Aurignaziano III (La Ferrassie, livello H’)<br />
1 grattatoio 9 bulino su troncatura<br />
2 grattatoio doppio 10 grattatoio-bulino<br />
3 grattatoio a ventaglio 11 raschiatoio<br />
4 grattatoio su scheggia 12-16 punte a sezione ovale<br />
5-6 grattatoi a muso 17 punta a base forcuta<br />
7 lama troncata 18 punta a sezione ovale<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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8 bulino busqué<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
grattatolo aurignaziano carenato<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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<strong>IL</strong> PERIGORDIANO<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
Negli anni Trenta D. Peyrony introdusse il termine Perigordiano con il<br />
quale raggruppava le due estremità della sequenza proposta da<br />
Breuil per l’Aurignaziano.<br />
Da un punto di vista tecnico-tipologico Peyrony notò infatti che<br />
l’Aurignaziano Medio sembrava estraneo alla linea evolutiva che<br />
invece univa Aurignaziano Inferiore e Superiore (per esempio, secondo<br />
Peyrony vi era una stretta parentela tra le punte de La Gravette e<br />
quelle di Châtelperron).<br />
Questa sua ipotesi appariva confermata dagli scavi di Laugerie-<br />
Haute.<br />
Il Perigordiano inferiore presenta ancora molti elementi musteriani<br />
(schegge <strong>Le</strong>vallois, punte musteriane, raschiatoi, coltelli a dorso etc…).<br />
Compaiono poi altri strumenti, caratterizzati sempre dal ritocco erto,<br />
quali la punta delle Cottés, la punta de La Gravette e quella della<br />
Font Robert.<br />
Rispetto a quello dell’Aurignaziano, lo strumentario in osso/corno del<br />
Perigordiano appare piuttosto povero.<br />
Secondo Peyrony vi sarebbe dunque stato lo sviluppo di due linee<br />
evolutive parallele:<br />
• Quella AURIGNAZIANA, portata dall’Uomo di Cro-Magnon<br />
• Quella PERIGORDIANA, portata dall’Uomo di Combe Capelle<br />
Queste due linee evolutive sarebbero convissute in Dordogna senza<br />
influenzarsi reciprocamente, sino alla comparsa di una nuova<br />
popolazione, portatrice del Solutreano.<br />
In seguito Peyrony formulò l’ipotesi di un “Perigordiano del II gruppo”<br />
che attualmente non appare accettabile.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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(da Bardon e Bouyssonie)<br />
(da Lacorre)<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
PUNTA de LA FONT ROBERT: è una<br />
punta peduncolata (a peduncolo<br />
assiale), caratterizzta da ritocchi<br />
erti o semierti. Fu segnalata per la<br />
prima volta nel 1908 da Bardon e<br />
Bouyssonie nella grotta omonima<br />
(Corrèze). Secondo Peyrony è uno<br />
dei fossili guida del Perigordiano<br />
V-a.<br />
PUNTA de LA GRAVETTE: si tratta di una punta a<br />
dorso rettilineo o debolmente ricurvo, ricavata<br />
da una lama stretta, interpretabile come<br />
armatura. È uno strumento caratteristico del<br />
Perigordiano IV o del Gravettiano.<br />
È molto ben documentata nei livelli superiori del<br />
giacimento di La Gravette.<br />
BULINO di NOA<strong>IL</strong>LES: fu individuato per la prima<br />
volta nel 1903 da Bardon e Bouyssonie nella<br />
grotta di Noailles, in Corrèze. È un bulino<br />
d’angolo su troncatura ritoccata, di piccole<br />
dimensioni; il colpo di bulino è arrestato da una<br />
intaccatura. È uno strumento tipico del<br />
Perigordiano.<br />
(da Bardon e Bouyssonie)<br />
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(da Pradel)<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
Perigordiano antico evoluto (<strong>Le</strong> Fontenioux):<br />
1-2 coltelli di Châtelperron<br />
3-4 punte delle Cottés o gravettes primitive<br />
5-6 gravettes<br />
7 grattatoio semplice<br />
8 grattatoio su scheggia<br />
9-11, 13 bulini<br />
12, 14 lame troncate<br />
15 “lisciatoio” in osso<br />
16 osso decorato<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
(da de Sonneville-Bordes)<br />
Perigordiano V A Perigordiano V B<br />
(La Ferrassie, livello J) (La Ferrassie, livello K)<br />
1-2 Grattatoi 16-17 grattatoi<br />
3 bulino 18 bulino multiplo<br />
4 becco 19-23 elementi troncati<br />
5-6 gravettes<br />
7 punta tipo gravette a base troncata<br />
8 grattatoio peduncolato<br />
9 microgravette<br />
10-14 punte de La Font Robert<br />
15 punta a faccia piana<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
(da Monméjean, Bordes e de Sonneville-Bordes)<br />
Roc de Gavadun<br />
1-22 bulini di Noailles<br />
23 “Grand Noailles”<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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<strong>IL</strong> SOLUTREANO<br />
Laura Seragnoli<br />
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<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
È documentato solo in area occidentale-atlantica ed è stato<br />
interpretato come fenomeno intrusivo di origine alloctona. Diversi<br />
Autori propendono per una diffusione a partire da aree diverse<br />
(Europa Nordorientale, Europa meridionale, area mediterranea,<br />
Africa…). Altri vi riconoscono invece una evoluzione (o<br />
“solutreanizzazione” dal Gravettiano occidentale, con adozione del<br />
ritocco piatto a pressione (Laplace), che costituisce la caratteristica<br />
principale di questa industria.<br />
Altri ancora (Smith) hanno ipotizzato che il Solutreano si sia evoluto<br />
dall’Aurignaziano o che possa affondare le sue radici in alcuni<br />
complessi musteriani sudorientali.<br />
Così come l’origine, anche il declino del Solutreano appare misterioso.<br />
Breuil propose una suddivisione in tre fasi, basata su alcuni fossili guida<br />
caratteristici:<br />
• Solutreano inferiore con punte a faccia piana<br />
• Solutreano medio con punte a foglia di lauro<br />
• Solutreano superiore con punte a foglia di salice e a cran<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
PUNTE A FACCIA PIANA: sono strumenti<br />
caratterizzati da una estremità appuntita o<br />
a ogiva, elaborati mediante ritocco piatto<br />
su tutta la superficie dorsale (o su una sola<br />
parte) e, talvolta anche alla punta o alla<br />
base della faccia ventrale.<br />
(da Smith)<br />
PUNTE A FOGLIA DI LAURO: si tratti di punte<br />
a due lati simmetrici e a due estremità<br />
appuntite. La sezione è biconvessa.<br />
(da Bordes)<br />
PUNTE A FOGLIA DI SALICE: Hanno estremità<br />
più smussate e profilo più slanciato. La<br />
sezione è semicircolare. Il ritocco piatto è<br />
coprente sulla faccia dorsale e può<br />
estendersi a margini della base su quella<br />
ventrale.<br />
(da Bordes)<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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(da Smith)<br />
Punte a cran<br />
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Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
PUNTE A CRAN: sono punte caratterizzate da<br />
un’intaccatura (cran) che forma un peduncolo<br />
asimmetrico. Il ritocco è piatto e regolare e può<br />
essere più o meno coprente e talora è esteso in<br />
parte anche alla faccia ventrale.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
26
(da Bordes)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
Solutreano inferiore di Laugerie-Haute Est<br />
1-2 grattatoi<br />
3 perforatore<br />
4-5 bulini<br />
6 pezzi a dorso parziale<br />
7-10, 14 punte a faccia piana<br />
11-12 punte a faccia piana di stile musteriano<br />
13 bulino su pezzo a ritocco bifacciale<br />
15 ritoccatoio in osso<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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(da Smith)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
Strumenti solutreani (provenienze varie)<br />
1 punta a faccia piana a ritocco parzialmente bifacciale,<br />
tendente alla foglia di lauro<br />
2-3 grattatoi “grimaldiani”<br />
4 foglia di lauro peduncolata<br />
5 grattatoio solutreano<br />
6 foglia di lauro denticolata<br />
7 foglia di lauro<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
28
(da Smitth)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
Foglia di lauro da Pech de la Boissière<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
29
(da Smith)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
Solutreano superiore (da Fourneau du Diable, terrazzo inferiore)<br />
1 foglia di lauro a losanga<br />
2 “punta di Badegoule”<br />
3-4 punte a cran “atipiche”<br />
5 punta a cran tipica unifacciale<br />
6-7 punte a cran più o meno bifacciali<br />
8 foglia di salice<br />
9 osso inciso<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
30
<strong>IL</strong> MADDALENIANO<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
È l’ultima delle industrie pienamente paleolitiche.<br />
La periodizzazione interna del Maddaleniano è stata definita in base<br />
alla presenza o all’assenza di arpioni in osso:<br />
• Maddaleniano inferiore (senza arpioni)<br />
o I<br />
o II<br />
o III<br />
• Maddaleniano superiore (con arpioni)<br />
o IV<br />
o V<br />
o VI<br />
VI a<br />
VI b<br />
La suddivisione interna del Maddaleniano inferiore in tre fasi Fu<br />
proposta da Breuil sulla base della stratigrafia (ricostruita a tavolino)<br />
del sito di <strong>Le</strong> Placard. Un’altra importante stratigrafia, che tuttavia<br />
presenta uno schema evolutivo diverso, è quella di Laugerie Haute,<br />
sito scavato prima da Peyrony e poi da Bordes.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
31
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
In sostituzione del tradizionale schema bipartito F. Bordes ne ha<br />
proposto uno tripartito:<br />
• Maddaleniano inferiore<br />
o I<br />
o II<br />
• Maddaleniano medio<br />
o III<br />
o IV<br />
• Maddaleniano superiore<br />
o V<br />
o VI<br />
La sequenza di riferimento per il Maddaleniano inferiore è quella di<br />
Laugerie-Haute Est (scavi Bordes 1957-58).<br />
Tra il livello del Solutreano superiore (L) e il primo livello del<br />
Maddaleniano I, Bordes rinvenne un’industria maddaleniana più<br />
arcaica, definita Maddaleniano 0.<br />
(da Bordes)<br />
Per le fasi IV-VI del Maddaleniano ci si basa invece sulla sequenza de<br />
La Madeleine.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
32
MADDALENIANO 0<br />
MADDELENIANO I<br />
MADDALENIANO II<br />
MADDALENIANO III<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
• Strumentario di fattura molto grossolana<br />
• Dominano i grattatoi<br />
• Strumentario in osso relativamente<br />
abbondante<br />
• Indice dei bulini superiore a quello dei<br />
grattatoi<br />
• Perforatori multipli a stella<br />
• Raclette<br />
• Zagaglie con base a biseau semplice<br />
• Lamelle a dorso<br />
• “triangoli scaleni” (lamelle scalene)<br />
• industria più laminare<br />
• strumentario in osso vario<br />
• compaiono le baguette a sezione<br />
semicircolari inornate o con motivi incisi<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
33
MADDALENIANO IV<br />
MADDELENIANO V<br />
MADDALENIANO VI<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
• compaiono arpioni arcaici<br />
• zagaglie a biseau semplice o doppio<br />
• baguette a sezione semicircolare ornate<br />
• arpioni a una sola fila di denti<br />
• sporadici bulini a “becco di pappagallo”<br />
• arpioni a due file di denti<br />
• bulini a “becco di pappagallo”<br />
• punte di Laugerie-Basse<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
34
(da Bordes)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
Maddaleniano I (Laugerie-Haute Est)<br />
1 grattatoio su scheggia 12 affilatoio in calcare<br />
2 grattatoio con ritocco a raclette 13 pezzo scagliato<br />
3 bulino-grattatoio 14 zagaglia decorata<br />
4 perforatore doppio 15 “bastone di comando”<br />
5, 7-11raclettes 16 lamella a dorso<br />
6 bulino trasversale<br />
35<br />
— Il Paleolitico Superiore —
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
(da Bordes)<br />
Maddaleniano II (Laugerie-Haute Est)<br />
1 grattatoio su lama ritoccata<br />
2 grattatoio doppio<br />
3 bulino su troncatura<br />
4 bulino diedro multiplo<br />
5 bulino-grattatoio<br />
6 grattatoio-becco<br />
7 lamella a dorso denticolata<br />
8 lamella denticolata<br />
9-18 lamelle scalene (“triangoli”)<br />
19-20 zagaglie<br />
21-22 perforatori<br />
23 triangolo<br />
24 rettangolo<br />
25 lamelle a dorso<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
36
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
(da de Sonneville-Bordes)<br />
Maddaleniano III (Laugerie-Haute)<br />
1-3 lamelle a dorso<br />
10 lamella a dorso denticolata<br />
7 baguette a sezione semicircolare decorata<br />
8-9, 11-14 punte di zagaglia a base sbiecata<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
37
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
(da de Sonneville-Bordes)<br />
Maddaleniano IV (La Madeleine)<br />
1-3 grattatoi 14 punta con base a doppio biseau<br />
4-5 perforatori 15 punta con base sbiecata<br />
6 grattatoio-perforatore 16 baguette semicircolare decorata<br />
7-8 punte a dorso 17 arpione primitivo<br />
9, 13 grattatoi-bulini 18 arpione primitivo a base forcuta<br />
10-12 bulini<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
38
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
(da de Sonneville-Bordes)<br />
Maddaleniano V (La Madeleine)<br />
1-2 grattatoi 8-9 bulini<br />
3-4 grattatoi-bulini 10-11 “tridenti”<br />
5 perforatore doppio 12, 15 zagaglie<br />
6 punta a cran maddaleniana 13 arpione<br />
7 bulino a becco di pappagallo 14 baguette semicircolare<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
39
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
I complessi<br />
(da de Sonneville-Bordes)<br />
Maddaleniano VI (La Madeleine)<br />
1 grattatoio<br />
2 bulino<br />
3 perforatore<br />
4, 5, 9 bulini a becco di pappagallo<br />
6, 7, 8, 10 punte a cran maddaleniane<br />
11, 12 zagaglie con base a doppio biseau<br />
13-15 arpioni due file di denti<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
40
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
in ITALIA<br />
I complessi del Paleolitico Superiore della Penisola si articolano<br />
secondo uno schema più semplice rispetto a quello evidenziato in<br />
Francia. Dopo l’Uluzziano (complesso di transizione, paragonabile al<br />
Castelperroniano), si hanno:<br />
• Proto-Aurignaziano mediterraneo diffuso intorno a 38÷37.000 anni<br />
fa in Veneto, Liguria, Campania, Puglia<br />
o A lamelle Dufour: prende nome dalle caratteristiche lamelle<br />
a ritocco erto marginale (alterno o inverso), probabilmente<br />
impiegate come armature di armi da getto.<br />
o Facies “non Dufour” o di “tradizione uluzziana”<br />
• Aurignaziano classico antico con punte a base spaccata e<br />
strumenti carenati.<br />
I siti sono documentati principalmente lungo la costa tirrenica,<br />
dai Balzi Rossi (riparo Mochi, grotta dei Fanciulli, grotta del<br />
Caviglione) al Circeo (Grotta del Fossellone)<br />
• Gravettiano italico (di origine incerta), attestato principalmente<br />
in Liguria, Toscana, Campania e Puglia.<br />
Secondo Palma di Cesnola si articola in:<br />
o Industrie gravettiane indifferenziate a punte a dorso, con<br />
rare gravettes e microgravettes<br />
o Industrie gravettiane evolute, caratterizzate da strumenti<br />
particolari:<br />
Versante tirrenico: bulini di Noailles, gravettes,<br />
microgravettes rari bulini di Noailles.<br />
Versante adriatico (Gargano): punte simili a quelle de<br />
La Font Robert dorsi troncati dorsi angolati.<br />
• Epigravettiano italico con complessi autonomi rispetto a quelli<br />
europei<br />
41<br />
— Il Paleolitico Superiore —
(da Mussi)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
in ITALIA<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
42
(da Blanc)<br />
Riparo Mochi – strato G<br />
Protoaurignaziano a lamelle Dufour<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
in ITALIA<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
43
(da Cioni et al.)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
in ITALIA<br />
Grotta di Castelcivita<br />
Protoaurignaziano italico a lamelle Dufour (30.980 ± 720)<br />
In alto: strato gic con piccole punte<br />
In basso: strato rsa a lamella Dufour<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
44
(da Blanc)<br />
Grotta del Fossellone<br />
Aurignaziano antico (Circeiano)<br />
1-6 grattatoi<br />
7-9 lame ritoccate<br />
10 bulino<br />
11 punta a base fenduta<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
in ITALIA<br />
Come nel Paleolitico Medio, con l’industria pontiniana, anche nel<br />
Paleolitico Superiore i siti del Circeo si distinguono per l’uso di ricavare<br />
manufatti litici da ciottoletti marini spiaggiati (industria cosiddetta<br />
“Circeiana”)<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
45
(da Blanc)<br />
Riparo Mochi – livello D<br />
Gravettiano a bulini di Noailles<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
in ITALIA<br />
1-4 grattatoi<br />
5-7 bulini<br />
10-13 bulini di Noailles<br />
14-20 gravettes, microgravettes, lamelle e coltello a dorso<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
46
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
in ITALIA<br />
(da Palma di Cesnola)<br />
Grotta Paglicci – strati 22-21<br />
Gravettiano indifferenziato a punte a dorso (22) e a rare punte de La<br />
Font Robert (21)<br />
Il Gravettiano a rare punte de La Font Robert è simile a quello<br />
indifferenziato a punte a dorso, da cui si differenzia proprio per la<br />
presenza delle caratteristiche punte a peduncolo assiale.<br />
Lo strato 21 è datato intorno a 22.000 anni fa.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
47
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
in ITALIA<br />
(da Palma di Cesnola)<br />
Grotta Paglicci – strato 20<br />
Gravettiano a dorsi e troncature<br />
Per lo strato 20 si dispone di datazioni assolute che lo collocano intorno<br />
a 20.000 anni fa.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
48
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
in ITALIA<br />
Con l’Epigravettiano le culture della Penisola seguono un percorso<br />
autonomo rispetto a quelle europee.<br />
L’Epigravettiano si può mettere in parallelo con il Solutreano e il<br />
Maddaleniano francesi.<br />
Si possono distinguere diverse fasi:<br />
• epigravettiano antico pleniglaciale, simile al Gravettiano finale<br />
ma privo di Bulini di Noailles. In una fase intermedia compaiono<br />
punte a faccia piana (debole “solutreanizzazione”= e nella fase<br />
finale si hanno anche punte a cran.<br />
• Epigravettiano recente, fase di transizione con tendenza al<br />
microlitismo<br />
• Epigravettiano finale, durante il quale si formano diversi complessi<br />
regionali.<br />
In generale le caratteristiche dell’Epigravettiano sono:<br />
• Accorciamento dei grattatoi<br />
• Presenza di bulini nucleiformi<br />
• Coltelli a dorso curvo<br />
• Diminuzione delle gravettes e microgravettes<br />
• Aumento dei dorsi e troncature<br />
• Diffusione di microliti geometrici ottenuti mediante la tecnica del<br />
microbulino.<br />
Tra le industrie dell’Epigravettiano si annoverano anche il cosiddetto<br />
Bertoniano(definito come industria regionale da A. M. Radmilli in base<br />
ai ritrovamenti di Montebello di Bertona, in Abruzzo; oggi viene<br />
ricondotto all’Epigravettiano) e il Romanelliano (da Grotta Romanelli in<br />
Terra d’Otranto, caratterizzato da grattatoi circolari anche di piccole<br />
dimensioni. Attualmente è documentato anche in altre aree della<br />
Puglia e della Liguria. Non si tratta dunque di un aspetto regionale<br />
quanto, piuttosto, di una facies finale dell’Epigravettiano).<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
49
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
in ITALIA<br />
(da Broglio e da Palma di Cesnola)<br />
Epigravettiano italico antico<br />
1-5 punte a cran dalla grotta di Paina<br />
6-7 punte a faccia piana e punta a cran dalla grotta Paglicci<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
50
(da Guerreschi)<br />
Riparo Tagliente<br />
Epigravettiano italico recente<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
in ITALIA<br />
1-6 grattatoi<br />
7-8 bulini<br />
9 coltello a dorso<br />
10-12 piccole punte a dorso<br />
13, 16-18 lamelle a dorso e troncatura<br />
14-15 segmenti<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
51
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
— Dolni Vestonice / Pavlov —<br />
(da Valoch)<br />
L’area dei siti archeologici intorno ai moderni villaggi di Dolni<br />
Vestonice, Pavlov e Milovice, ai piedi delle colline Pavlovske<br />
(Repubblica Ceca).<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
52
Klima)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
— Dolni Vestonice / Pavlov —<br />
Il sito di Dolni Vestonice I<br />
Nella planimetria dell’abitato si può osservare la presenza di una<br />
recinzione che ingloba un’area paludosa e di fosse contenenti<br />
accumuli di ossa di mammut e di altri mammiferi. All’interno del<br />
villaggio vi sono strutture abitative a pianta subcircolare con focolari.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
(da<br />
53
(da Klima)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Dolni Vestonice / Pavlov —<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
Dolni Vestonice I<br />
Nel 1951, in posizione<br />
esterna rispetto alla<br />
recinzione del villaggio, si<br />
è scoperta una struttura<br />
abitativa parzialmente<br />
seminterrata. Per la sua<br />
posizione e per le<br />
caratteristiche dei<br />
materiali che vi sono stati<br />
rinvenuti è stata definita<br />
come la “capanna dello<br />
sciamano”.<br />
Forno rinvenuto entro la<br />
struttura interpretata come<br />
“capanna dello sciamano”.<br />
Vi si sono ritrovati più<br />
di 2.300 pezzi di argilla<br />
cotta.<br />
Forno scoperto nel 1978 a<br />
40 m a ovest. È scavato a<br />
una profondità di 60 cm<br />
ed è circondato da una<br />
struttura di argilla a ferro di<br />
cavallo. Anche questo<br />
forno conteneva<br />
frammenti di figurine fittili.<br />
(da Valoch e da Soffer)<br />
54
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Dolni Vestonice / Pavlov —<br />
figurina fittile muliebre, Testina muliebre in avorio,<br />
rinvenuta nel 1925 rinvenuta nel 1936<br />
(da Klima) (da Klima)<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
Figurine in terracotta<br />
antropomorfe e zoomorfe<br />
(da Klima)<br />
55
(da Svoboda)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Dolni Vestonice / Pavlov —<br />
Dolni Vestonice II<br />
Sepoltura DV XVI.<br />
La depressione i è interpretata come fondo di capanna. Al centro si<br />
trova il focolare (D), con carboni, loess bruciato e vari blocchi di<br />
calcare. In una leggera depressione interna alla capanna (A) si<br />
tovano resti di carbone, resti faunistici e scarti litici, ocra e conchiglie di<br />
Dentalium. In un’altra depressione (E) si sono trovati vari resti faunistici<br />
tra cui un dente forato, 6 conchiglie di Dentalium, ocra e strumenti litici<br />
o in osso.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
56
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Dolni Vestonice / Pavlov —<br />
(da Klima)<br />
Dolni Vestonice II<br />
Sepoltura trisoma scoperta nel 1986 , contenente gli scheletri DV XIII,<br />
XIV e XV. I due individui più esterni sono giovani di sesso maschile,<br />
mentre l’individuo centrale, per le sue proporzioni più minute, è<br />
interpretato come femminile. Tale scheletro risulta inoltre affetto da<br />
una serie di patologie e di malformazioni. I tre individui presentano<br />
tracce di ocra in corrispondenza del capo, quello femminile anche<br />
nella regione pelvica. All’interno della fossa sono presenti strumenti di<br />
pietra, resti lignei bruciati, ornamenti di conchiglia, denti umani e<br />
animali forati, perle d’avorio…<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
57
(da Klima)<br />
Dolni Vestonice<br />
Ornamenti vari:<br />
1-3 denti di volpe e di lupo forati<br />
4-17 conchiglie fossili<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Dolni Vestonice / Pavlov —<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
58
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Sungir —<br />
Sungir<br />
Località distante circa 150 km da Mosca. Gli scavi,<br />
condotti a partire dagli anni Cinquanta, hanno<br />
interessato un’area molto ampia. Si sono individuate<br />
6 sepolture, tra cui quella di due adolescenti (uno di<br />
sesso maschile e uno di sesso femminile) e quella di<br />
un uomo di una sessantina d’anni.<br />
Il giovane adolescente aveva una collana a vari fili<br />
di perle, un copricapo con perle e denti di volpe e<br />
altri 250 canini di volpe si trovavano intorno ai<br />
fianchi.<br />
Sul petto si è ritrovato un ciondolo in avorio, mentre<br />
uno spillone ricavato dallo stesso materiale ma<br />
ubicato presso il collo era forse adibito a tener<br />
chiusa una veste.<br />
Poco lontano dalla spalla destra si è ritrovata una<br />
piccola scultura in avorio raffigurante un mammut.<br />
Lungo il fianco destro era presente una lunga lancia<br />
in avorio (2,40 m ca) con dischi di avorio intagliato.<br />
La sepoltura femminile presentava alcuni elementi<br />
analoghi (la collana a vari fili di perle, il berretto<br />
ornato da perle, lo spillone presso la gola) ma si<br />
differenziava per l’assenza di canini di carnivori e del<br />
ciondolo. Sono stati rinvenuti anche due bastoni<br />
forati in corno con decorazione a punti e vari dischi<br />
in avorio presso la testa e i fianchi. Una serie di<br />
piccoli elementi in selce costituiva probabilmente<br />
l’armatura della lancia.<br />
(da Bader)<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
59
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Sungir —<br />
(da Prideaux)<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
60
(da Bader)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
— Sungir —<br />
Sungir<br />
L’individuo anziano aveva una collana di perle e un copricapo ornato<br />
da perlee da denti di volpe. Sugli avambracci e sulle braccia c’erano<br />
bracciali in avorio e sul petto un pendaglio di scisto con tracce di<br />
pigmenti rossi e neri.<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
61
(da Boriskovski)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
— Sungir —<br />
Sungir<br />
Nella parte alta dell’immagine è possibile osservare alcune figurine di<br />
mammut ritagliate in avorio, più in basso invece il bastone forato con<br />
decorazione a punti e alcune rondelle raggiate in avorio.<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
62
(da Mussi)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>Le</strong> sepolture in Italia<br />
Schema topografico delle cavità dei Balzi Rossi di Grimaldi<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
63
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>Le</strong> sepolture in Italia<br />
Grotta dei Fanciulli Grotta del Caviglione<br />
(da Simone) (da Mussi)<br />
La Grotta dei Fanciulli prende nome da questa sepoltura bisoma di<br />
due individui di giovane età. I due ragazzi erano adagiai sul dorso con<br />
le gambe flesse e avevano migliaia di conchiglie di Nassa neritea<br />
forate in prossimità del bacino (proabilmente decorazioni di perizomi).<br />
All’interno della stessa grotta sono state ritrovate altre sepolture (per<br />
esempio quella dei cosiddetti “negroidi” di Grimaldi).<br />
Nella Grotta del Caviglione si è trovato un solo individuo inumato con<br />
gli arti inferiori ripiegati. Nella cavità era inoltre presente la<br />
raffigurazione di un cavallo incisa su una parete rocciosa.<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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Collana di uno degli<br />
individui della sepoltura<br />
tripla. È composte da<br />
vertebre di pesci,<br />
conchiglie marine e<br />
canini atrofici di cervo<br />
forati.<br />
(da De Villeneuve et al.)<br />
Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>Le</strong> sepolture in Italia<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
Ricostruzione delle sepolture<br />
della Barma Grande ai Balzi<br />
Rossi.<br />
Si sono rinvenute 4 sepolture,<br />
di cui una multipla (con un<br />
maschio adulto e due<br />
adolescenti), scoperta nel<br />
1892. Gli inumati erano<br />
cosparsi di ocra e avevano<br />
oggetti di ornamento costituiti<br />
da conchiglie forate, vertebre<br />
di pesce, canini di cervo,<br />
pendagli in osso lavorato.<br />
Facevano parte del corredo<br />
anche alcune lame di<br />
dimensioni molto lunghe. Da<br />
questa grotta proviene anche<br />
una serie di statuette muliebri<br />
in steatite.<br />
(da Mussi)<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
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Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>Le</strong> sepolture in Italia<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
sepoltura sottostante il 5°<br />
“focolare” nella caverna<br />
delle Arene Candide<br />
presso Finale Ligure.<br />
L’individuo inumato è un<br />
giovane di sesso maschile.<br />
Porta sul capo una cuffia<br />
di conchiglie (ciclonasse,<br />
Gasteropodi, cipree),<br />
echinidi senza aculei<br />
e canini di cervo forati.<br />
Altri ornamenti erano<br />
dislocati vicino al polso,<br />
alla mano sinistra e al<br />
ginocchio destro. Nella<br />
mano destra tiene una<br />
lama di selce, mentre in<br />
prossimità delle braccia<br />
sono presenti bastoni forati<br />
in corno di alce decorati.<br />
(Museo di Genova-Pegli)<br />
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Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
<strong>Le</strong> sepolture in Italia<br />
(da Palma di Cesnola)<br />
Sepoltura gravettiana dal livello 21d della Grotta Paglicci.<br />
L’individuo inumato era di sesso femminile, dell’età di 20-25 anni. La<br />
donna era stata deposta supina, con le mani sul pube e con un<br />
diadema di denti forati.<br />
Tra gli elementi di corredo c’erano anche strumenti litici.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
<strong>Le</strong> sepolture in Italia<br />
(da Broglio e <strong>Le</strong>onardi) (da Broglio)<br />
Al Riparo Tagliente (a sinistra) è stata portata alla luce una sepoltura<br />
epigravettiana. L’inumato era stato adagiato in una fossa profonda<br />
coperta da pietre, su una delle quali era incisa una figura di felino.<br />
Nel 1988 al Riparo di Villabruna (nelle Alpi Feltrine) Broglio ha scoperto<br />
la sepoltura di un adulto di sesso maschile (età ca. 25 anni), disteso<br />
all’interno di una fossa. Il cadavere era cosparso d’ocra e portava<br />
con sé un tipico corredo da cacciatore: strumenti in osso e in selce, un<br />
nucleo e un ciottolo ritoccatore, un grumo di propoli e ocra etc… La<br />
fossa era stata riempita con pietre che recano tracce di decorazione<br />
ottenuta con pigmenti di colore rosso.<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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Laura Seragnoli<br />
Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
<strong>Le</strong> sepolture in Italia<br />
Schema di riepilogo -1<br />
(da Zampetti e Mussi)<br />
Sepolture gravettiane<br />
1-2 Grotta dei Fanciulli, sepoltura doppia 6 e 5<br />
3 Grotta dei Fanciulli 4<br />
4 Baousso da Torre 1<br />
5 Baousso da Torre 2<br />
6 Grotta Pagliacci<br />
7 Grotta delle Veneri<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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Corso a.a. 2001-2002<br />
<strong>IL</strong> <strong>PALEOLITICO</strong> <strong>SUPERIORE</strong><br />
<strong>Le</strong> sepolture in Italia<br />
Schema di riepilogo - 2<br />
(da Zampetti e Mussi)<br />
8-10 Barma Grande, sepoltura tripla (4, 3, 2)<br />
11 Barma Grande 5<br />
12 Grotta del Caviglione I<br />
13 Grotta delle Arene Candide<br />
— Il Paleolitico Superiore —<br />
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