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La storia di Forni ricavata da uno scritto del Mons ... - Vivinfvg.it

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<strong>La</strong> <strong>storia</strong> <strong>di</strong> <strong>Forni</strong> <strong>ricavata</strong> <strong>da</strong> <strong>uno</strong> <strong>scr<strong>it</strong>to</strong> <strong>del</strong> <strong>Mons</strong>. Fortunato De Santa<br />

(A cura <strong>di</strong> Margher<strong>it</strong>a Calzavara )<br />

Le origini dei due <strong>Forni</strong> Savorgnani sono<br />

sicuramente romane lo provano <strong>del</strong>le monete<br />

scavate nella zona e il nome Vico ( che è il<br />

capoluogo <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> <strong>Forni</strong> <strong>di</strong> Sopra e una<br />

<strong>del</strong>le frazioni <strong>di</strong> <strong>Forni</strong> <strong>di</strong> Sotto )che deriva <strong>da</strong> un<br />

nome latino. Caduto l´impero romano (476 d.C.)<br />

anche questa vallata subì le varie incursioni dei<br />

barbari, che con i Longobar<strong>di</strong>, lasciarono le loro<br />

tracce in parecchi sarcofaghi che qui si rinvennero,<br />

contenenti fra le molte ossa, <strong>del</strong>le fibule, degli<br />

spilli e degli altri ornamenti caratteristici <strong>di</strong> quei<br />

popoli.<br />

Castello <strong>di</strong> Sacui<strong>di</strong>c<br />

Il primo documento che sicuramente ci attesta l´esistenza <strong>di</strong> <strong>uno</strong> dei due paesi, l´abbiamo in una<br />

donazione fatta nell´anno 778. Da quest´atto <strong>di</strong> donazione emerge anz<strong>it</strong>utto che un villaggio dei<br />

<strong>Forni</strong> fu soggetto all´abbazia <strong>di</strong> Sesto, probabilmente il villaggio <strong>di</strong> <strong>Forni</strong> <strong>di</strong> Sopra, perché appunto<br />

nel suo terr<strong>it</strong>orio c’è una local<strong>it</strong>à ancor oggi chiamata Ba<strong>di</strong>a, e Cella si chiama oggi una sua<br />

frazione. In secondo luogo risulta <strong>da</strong>ll´atto stesso, che in quel tempo vi erano nel terr<strong>it</strong>orio <strong>del</strong>le<br />

miniere <strong>di</strong> ferro e <strong>di</strong> rame, il che verrebbe pur confermato <strong>da</strong>l nome stesso <strong>di</strong> <strong>Forni</strong>. Tali miniere<br />

però vennero forse <strong>del</strong> tutto esaur<strong>it</strong>e tanto che oggi non si può decifrare il luogo <strong>del</strong>la loro antica<br />

esistenza.<br />

Sche<strong>da</strong> www.vivinfvg.<strong>it</strong><br />

Poi per oltre quattro secoli non si trovano altri<br />

documenti che accennino ai <strong>Forni</strong> Savorgnani.,<br />

però si può supporre che il paese abbia segu<strong>it</strong>o le<br />

vicende <strong>del</strong>l´abbazia a cui era soggetto e perciò al<br />

cominciare <strong>del</strong> secolo XIII i due comuni stavano già<br />

sotto il dominio <strong>del</strong> Patriarca <strong>di</strong> Aquileia. Il<br />

patriarca dette poi il governo <strong>del</strong>la zona al<br />

feu<strong>da</strong>tario Ettore Savorgnano, la cui famiglia<br />

mantenne il dominio per quasi cinque secoli . Per<br />

questo venne ai due comuni l´appellativo <strong>di</strong> <strong>Forni</strong><br />

Savorgnani.<br />

Se consideriamo l´an<strong>da</strong>mento economico dei due<br />

Chiesa <strong>di</strong> S. Maria Assunta<br />

paesi, tre secoli fa contavano un<strong>it</strong>amente appena<br />

1200 ab<strong>it</strong>anti ,<strong>di</strong> cui molti vivevano in miseria. L´industria era quasi <strong>del</strong> tutto trascurata e i prodotti<br />

dei campi, coltivati solo ad orzo, a segale ed a fava, <strong>da</strong>vano loro il v<strong>it</strong>to per due mesi appena,<br />

mentre per il resto <strong>del</strong>l’anno mangiavano i prodotti <strong>del</strong>l’allevamento. Stavano a loro carico le<br />

spese <strong>di</strong> guerra, la manutenzione <strong>del</strong>le strade, lo sgombro <strong>del</strong>le nevi, e altro. E quasi tutto questo<br />

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non bastasse, si aggiungevano le spese <strong>del</strong>le<br />

frequentissime ed interminabili l<strong>it</strong>i che<br />

sostenevano coi paesi confinanti e spesso proprio<br />

fra i due medesimi comuni <strong>di</strong> <strong>Forni</strong>.<br />

Scoppiata nel 1348 l´orribile pestilenza che<br />

desolò l´intera provincia e spopolò dei villaggi<br />

nella Carnia, dopo vennero alcuni anni <strong>di</strong> orribile<br />

carestia e infine anche una guerra.<br />

Nel 1412 questi paesi dovettero <strong>di</strong> nuovo<br />

sostenere <strong>di</strong>fficoltà e invasioni degli Ungari.<br />

Nel secolo XVI ci fu la <strong>di</strong>scesa <strong>del</strong>l’ imperatore<br />

Massimiliano contro la Repubblica Veneta. Alla<br />

guerra seguì la peste. Nemmeno in questo secolo<br />

mancarono comunque le l<strong>it</strong>i con i paesi vicini.<br />

Salvo la guerra avvenuta inizialmente fra la<br />

Repubblica e l´Arciduca Fer<strong>di</strong>nando , il secolo<br />

seguente passò senza guerre, ma comunque tra i<br />

nostri due comuni non mancarono l<strong>it</strong>i e <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e.<br />

Chiesa <strong>di</strong> S. Floriano<br />

Questo periodo segnò un progresso per i due paesi, infatti si affermò l’industria tessile ed<br />

aumentò il grado <strong>di</strong> istruzione. <strong>La</strong> fine però <strong>di</strong> questo secolo venne funestata <strong>da</strong>lla terribile<br />

inon<strong>da</strong>zione <strong>del</strong> 1692.<br />

Sebbene però questa calam<strong>it</strong>à naturale rimase memorabile per molti secoli, il suo ricordo per<br />

<strong>Forni</strong> <strong>di</strong> Sopra fu ben presto cancellata, <strong>da</strong> un´altra ancor più devastante avvenuta nel 1748.<br />

Questo secolo passò abbastanza tranquillo per i due comuni, l’industria continuò a prosperare e<br />

si <strong>di</strong>ffuse la coltivazione <strong>del</strong> granoturco e <strong>del</strong>le patate. L’agricoltura su vasta scala , pose un argine<br />

alle frequenti carestie <strong>da</strong> cui venivano spesso colp<strong>it</strong>i in passato, ma questa loro prosper<strong>it</strong>à non<br />

durò a lungo e svanì sul finire <strong>del</strong> secolo.<br />

Caduta nel 1797 la Repubblica Veneta i due paesi <strong>di</strong> <strong>Forni</strong> furono incorporati al Cadore <strong>da</strong>l governo<br />

Francese e incominciarono così le famose requisizioni che <strong>da</strong>i carri, <strong>da</strong>i buoi e <strong>da</strong>l fieno, finirono con le<br />

camicie, le coperte <strong>da</strong> letto e l´argenteria <strong>del</strong>le chiese.<br />

Sche<strong>da</strong> www.vivinfvg.<strong>it</strong><br />

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