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ANDROLOGICAL SCIENCES - Jas - Journal of ANDROLOGICAL ...

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XXVII Congresso Nazionale SIA - Fiuggi 2011<br />

P31<br />

Infezione da human papilloma virus (HPV) in era<br />

“web” – Siamo sufficientemente informati?<br />

A. Salonia, M. Ferrari, R. Matloob, A. Saccà,<br />

F. Castiglione, A. Russo, U. Capitanio, M.C. Clementi,<br />

G. Castagna, D. Moretti, P. Rigatti, F. Montorsi<br />

Dipartimento di Urologia, Università “Vita-Salute San Raffaele”,<br />

Milano<br />

Introduzione ed obiettivi<br />

Questo studio vuole verificare il livello di informazione in tema<br />

di infezione da HPV tra i pazienti e gli impiegati di un centro<br />

accademico nell’era della comunicazione via web.<br />

Materiali e metodi<br />

Dal 1° al 15 ottobre 2010, 169 individui [57 (33,7%) donne (D)<br />

e 112 (66,3%) uomini (U)] hanno completato in modo anonimo<br />

un breve questionario strutturato comprensivo di dati<br />

demografici e domande per valutare il grado di conoscenza<br />

del rischio e i metodi di prevenzione dell’infezione da HPV. La<br />

statistica descrittiva è stata utilizzata per testare la possibile<br />

associazione tra il grado di conoscenza su HPV e alcuni potenziali<br />

predittori da noi individuati.<br />

Risultati<br />

Abbiamo preliminarmente esaminato i dati acquisiti da 136<br />

(80,5%) pazienti urologici, 11 (6,5%) infermieri e 22 (13,0%)<br />

impiegati amministrativi. Statistica descrittiva: età mediana<br />

39 anni (range 19-71); età mediana al primo rapporto sessuale<br />

18 anni (range 13-49). Scolarità: licenza elementare,<br />

medie inferiori, medie superiori e università rispettivamente<br />

in 3 (1,8%), 19 (11,2%), 84 (49,7%) e 63 (37,3%) individui.<br />

Relazione sessuale stabile dichiarata da 155 (91,7%) individui.<br />

Nell’intera coorte 115 (68%) individui hanno riferito di essere<br />

a conoscenza dell’esistenza dell’HPV; 104 (61,5%) della possibilità<br />

di trasmissione sessuale del HPV, con un tasso significativamente<br />

più alto tra le D che fra gli U (μ 2 : 9,88; p = 0,002).<br />

La consapevolezza della trasmissibilità sessuale non è risultata<br />

associata all’età, all’età al primo rapporto sessuale, alla stabilità<br />

della relazione sessuale o matrimoniale né all’uso di pr<strong>of</strong>ilattici<br />

a scopo contraccettivo (tutte p > 0,05). In questo contesto<br />

87 (51,5%) individui hanno dichiarato di essere a conoscenza<br />

del rischio di carcinogenesi HPV-mediata nelle D, con una<br />

significativa associazione con la consapevolezza della trasmissibilità<br />

sessuale (μ 2 : 81,77; p < 0,001). Solo 60 (35,5%) individui<br />

[28 (46.%) U e 32 (53,3%) D] erano informati della correlazione<br />

tra HPV e condilomatosi genitale e solo 37 (21,9%) del rischio<br />

di carcinoma del pene. Solo 55 (32,5%) individui dichiaravano<br />

di conoscere della disponibilità di un vaccino anti HPV, la<br />

maggioranza di questi erano consapevoli della trasmissibilità<br />

sessuale come pure del rischio di carcinogenesi HPV-mediata<br />

tanto nell’U come nella D (tutte p < 0,001).<br />

Conclusioni<br />

Nell’era della comunicazione via web la conoscenza circa i<br />

rischi dell’infezione da HPV sia drammaticamente bassa, in<br />

particolare tra il sesso maschile.<br />

Lo studio ha avuto finanziamenti: No<br />

P32<br />

Confronti e sinergie delle diverse competenze<br />

pr<strong>of</strong>essionali nelle RCS<br />

D.A. Nadalin, P. Mutinelli, F. Colombo * ,<br />

A. Franceschelli * , A.P. Sanfelici, P. Stella<br />

Attività Consultoriale Azienda USL Città di Bologna; * SSD Andrologia,<br />

Azienda Ospedaliero-Universitaria-Policlinico “S. Orsola<br />

Malpighi”, Bologna<br />

28<br />

Introduzione ed obiettivi<br />

L’équipe interdisciplinare del Consultorio MIT presenta sintesi<br />

dell’attività di collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-<br />

Universitaria-Policlinico “S. Orsola-Malpighi” di Bologna. Nel<br />

2001 inizia la collaborazione con i reparti di Ginecologia e<br />

Ostetricia e Chirurgia Plastica e ricostruttiva che prosegue nel<br />

2003 con il reparto di Urologia che oggi ha come referente privilegiato<br />

l’SSD Andrologia. Obiettivo del lavoro è promuovere,<br />

sostenere e verificare lo stato di salute psic<strong>of</strong>isico dei pazienti<br />

seguiti con approccio interdisciplinare, dal momento della<br />

diagnosi a quello dell’intervento di RCS, attraverso followup<br />

previsti dalle linee guida nazionali (ONIG) e internazionali<br />

(WPATH).<br />

Materiali e metodi<br />

167 utenti dai 18 ai 62 anni hanno fruito dell’attività di diagnosi<br />

differenziale, sostegno psicologico e trattamento endocrinologico<br />

finalizzati alla valutazione del quadro di eleggibilità<br />

all’intervento chirurgico di RCS, sia per l’utenza FtM che per<br />

quella MtF. L’approccio interdisciplinare favorisce la medical<br />

compliance, garanzia della lettura dei bisogni da parte degli<br />

specialisti e dell’adesione del paziente alle prescrizioni mediche.<br />

Risultati<br />

Il campione dimostra:<br />

– assenza di patologia psichiatrica, tossicodipendenza o<br />

patologie alimentari;<br />

– nessuna richiesta di riacquistare il sesso biologico di nascita;<br />

– soddisfacente gestione delle relazioni di coppia, anche<br />

sessuali, e dell’inserimento nel sociale e nel mondo del<br />

lavoro.<br />

Occorre sottolineare che i risultati raggiunti si diversificano<br />

anche in relazione alle caratteristiche di personalità e alle<br />

risorse di partenza di ogni singolo utente. Si segnala, inoltre, il<br />

permanere di una significativa relazione genitoriale. Perfettibilità:<br />

nell’ottica dell’implementazione del lavoro di rete occorre<br />

coinvolgere in modo più efficace e sinergico i Servizi coinvolti<br />

(Associazioni, Servizi Socio-Sanitari pubblici e privati).<br />

Conclusioni<br />

I risultati ottenuti confermano la necessità di privilegiare sia un<br />

approccio interdisciplinare alle tematiche DIG, sia la collaborazione<br />

di rete tra l’Attività Consultoriale e Associativa del MIT<br />

e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria-Policlinico “S. Orsola-<br />

Malpighi” di Bologna.<br />

Lo studio ha avuto finanziamenti: No<br />

P33<br />

Effetto della somministrazione di testosterone<br />

esogeno sulla efficacia di verapamile intraplacca<br />

a pazienti iopgonadici con Peyronie<br />

G. Cavallini, G. Biagiotti * , C. Lo Giudice **<br />

Andros Italia, Sede di Ferrara, * Sede di Perugia, ** Sede di<br />

Vicenza<br />

Introduzione<br />

Dal momento che i pazienti affetti da Peyronie (PD) sono più<br />

frequentemente ipogonadici dei controlli, abbiamo studiato<br />

l’influenza della somministrazione di testosterone.<br />

Materiali e metodi<br />

Durata dello studio: dal 2 gennaio 2007 al 10 ottobre 2010.<br />

Criterio di inclusione: PD con basso testosterone biodisponibile<br />

(bT). Criteri di esclusione: disfunzione erettile (diagnosticata<br />

con colloquio semistrutturato), epatopatie, diabete/<br />

ipertensione non trattati o scompensati, terapia con inibitori<br />

delle 5 alfa redattasi, con ormoni esogeni, con antimicotici o

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