ANDROLOGICAL SCIENCES - Jas - Journal of ANDROLOGICAL ...
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in generale soddisfatti ad indicare come l’utilizzo dei tutori<br />
possa avere un ruolo meccanico nel sostenere l’erezione<br />
complementare.<br />
Lo studio ha avuto finanziamenti: No<br />
P8<br />
Impianto protesico AMS-Spectra: casistica personale<br />
e soddisfazione dei pazienti<br />
L. Rolle 1 , C. Ceruti 2 , M. Timpano 2 , O. Sedigh 2 ,<br />
E. Galletto 3 , M. Falcone 4 , D. Fontana 5<br />
1 Ricercatore Universitario, 2 Dirigente Medico di I livello, 3 Medico<br />
specializzando, 4 Frequentatore, 5 Dirigente Medico di II<br />
livello, Dipartimento di Discipline Medico Chirurgiche, Università<br />
di Torino, Divisione Universitaria di Urologia II, Azienda<br />
Ospedaliera “San Giovanni Battista”, Torino<br />
Introduzione<br />
Dagli inizi del 2010 è possibile utilizzare, per la terapia della disfunzione<br />
erettile, il modello protesico AMS-Spectra. Si tratta<br />
di un impianto protesico occultabile non idraulico.<br />
Lo scopo del lavoro è valutare la soddisfazione dei nostri pazienti<br />
e delle rispettive partner a 3, 6 e 12 mesi dall’intervento.<br />
Materiali e metodi<br />
Dal febbraio 2010 al giugno 2011 (data in cui si redige questo<br />
abstract) abbiamo sottoposto ad intervento di posizionamento<br />
di impianto protesico Spectra 20 pazienti, di questi 14<br />
hanno superato i sei mesi di follow-up e sono stati pertanto<br />
inclusi in tale studio.<br />
L’eziologia della disfunzione erettile era per 8 pazienti induratio<br />
penis plastica e 6 l’esito di intervento di prostatectomia<br />
radicale, 2 di questi erano stati precedentemente sottoposti a<br />
radioterapia adiuvante. In tutti gli 8 pazienti con IPP è stato<br />
eseguito contestuale intervento di chirurgia di placca. Sono<br />
stati utilizzati i test IIEF5 e EDITS (erectile dysfunction inventory<br />
<strong>of</strong> treatment satisfaction), somministrati per via telefonica<br />
ai pazienti e alle rispettive partner a 3 e 6 mesi dall’intervento<br />
chirurgico. Negli 8 pazienti che hanno superato il follow-up di<br />
un anno è stato sottoposto anche a 12 mesi.<br />
Risultati<br />
Non si sono verificate complicanze maggiori. Il tempo medio<br />
dell’intervento è stato di 2 ore e 30 minuti in caso di IPP con<br />
chirurgia di placca e di 40 minuti nel post-prostatectomia.<br />
Nessun paziente ha lamentato curvature residue o recidive del<br />
pene. In un paziente si è verificato l’atteggiamento SST del<br />
glande a 6 mesi dall’intervento.<br />
Il valore medio del IIEF5 pre-operatorio risultava essere pari a<br />
6,4 (range 3-10). I controlli post-operatori evidenziavano valori<br />
medi pari a 19,2 (a 3 mesi), 21,2 (a 6 mesi), 21,5 (ad un anno).<br />
I valori medi del EDTS erano rispettivamente 40 (a 3 mesi), 45<br />
(a 6 mesi), 46 (a 12 mesi) nel paziente e nella partner 20 (a 3<br />
mesi), 22 (a 6 mesi) e 23(a 12 mesi).<br />
Conclusioni<br />
La protesi AMS spectra risulta uno strumento affidabile per<br />
la terapia della disfunzione erettile. I test effettuati evidenziano<br />
un alto grado di soddisfazione sia nei pazienti che nelle<br />
rispettive partner.<br />
Lo studio ha avuto finanziamenti: No<br />
P9<br />
La chirurgia dell’ingrossamento del pene mediante<br />
utilizzo di grasso autologo: la “lipopenostruttura<br />
combinata”<br />
A.G. Littara, R. Melone<br />
Centro di Medicina Sessuale, Milano<br />
Comunicazioni, poster, video e clinical cases<br />
Negli ultimi anni si è assistito a un vero e proprio boom di<br />
richieste di intervento per modificare le dimensioni dell’organo<br />
genitale maschile. Di pari passo, le tecniche chirurgiche<br />
si sono evolute per meglio rispondere a questa esigenza<br />
senza tuttavia alterare minimamente il delicato meccanismo<br />
dell’erezione e l’elevata sensibilità dell’organo. La metodica<br />
più sicura, efficace e utilizzata nel mondo per aumentare<br />
la circonferenza del pene è quella del lip<strong>of</strong>illing. Tuttavia,<br />
questa metodica da sola risulta insufficiente per garantire<br />
un risultato duraturo e esteticamente soddisfacente, stante<br />
l’eccessivo riassorbimento del grasso e la formazione di<br />
nodularità e alterazioni del pr<strong>of</strong>ilo. Per ottimizzare il risultato<br />
viene quindi proposto un approccio chirurgico caratterizzato<br />
dal lipoaspirazione, purificazione del grasso mediante tecnica<br />
di Coleman, utilizzo del plasma arricchito di piastrine (PRP)<br />
e successivo uniforme impianto del composto così ottenuto<br />
in sede sottocutanea peniena. I risultati dimostrano come la<br />
“lipopenostruttura combinata” a nostro avviso rappresenti<br />
tutt’oggi la migliore scelta per ottenere un significativo e duraturo<br />
aumento delle dimensioni dell’organo genitale maschile,<br />
salvaguardandone al contempo l’integrità e le caratteristiche<br />
peculiari delle sue funzioni.<br />
Lo studio ha avuto finanziamenti: No<br />
P10<br />
Il problema delle dimensioni del pene dopo impianto<br />
di protesi peniena tricomponente<br />
E. Caraceni, G. Angelozzi, A. Marronaro, F. Fioretti,<br />
L. Utizi<br />
UO Urologia, Civitanova Marche<br />
Introduzione<br />
In letteratura è descritta una perdita di lunghezza del pene di<br />
grado variabile in una percentuale non trascurabile di pazienti,<br />
dopo impianto di protesi peniena. Anche nella nostra esperienza<br />
questo disagio viene riportato. Le cause dei questa<br />
riferita perdita di lunghezza sono state riferite al ricordo che<br />
ha il paziente conserva delle dimensioni del pene in erezione<br />
spontanea prima dell’impianto e/o alla mancata turgidità del<br />
glande dopo l’attivazione della protesi peniena.<br />
Scopi<br />
Valutare le dimensioni del pene post-impianto e di individuare<br />
se esiste la possibilità di prevenire una retrazione del pene<br />
e fino a che punto la protesi LGX determina un guadagno in<br />
lunghezza.<br />
Materiali e metodi<br />
Sono stati esaminati 32 pazienti, impiantati tutti con pretesi<br />
peniena tricomponente tra il 1998 al 2011. Tra questi, 7 pazienti<br />
operati dal giugno 2010 a giugno 2011, sono stati sottoposti a<br />
misurazione della lunghezza e circonferenza peniena pre e post<br />
impianto inoltre alla fine dell’intervento la protesi è stata lasciata<br />
attiva al 50% e deattivata dopo circa 20 gg (Gruppo attivazione<br />
precoce), nei restanti 25 pazienti (Gruppo di controllo la protesi<br />
è stata lasciata deattivata per 40 gg operati dal 1998 maggio<br />
2010) del campione le misure del pene sono state eseguite<br />
solo dopo l’impianto. Nel gruppo attivazione precoce 4 sono<br />
portatori di protesi LGX e 3 di CX mentre in quello di controllo<br />
22 hanno impiantato una protesi CX e 3 LGX.<br />
Risultati<br />
Dalla misurazione delle lunghezze peniene nel gruppo attivazione<br />
precoce risulta un guadagno di più di 1 cm in lunghezza<br />
tra il pene in stretching pre impianto ed il pene in erezione<br />
post-impianto. Riguardo alle misure relative al gruppo di controllo<br />
lunghezza peniena sia allo stato flaccido che allo stato<br />
erettivo inferiore di più di 1 cm rispetto alle stesse misure dei<br />
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