FOGLI DI LAVORO per il Diritto internazionale 3 ... - Giurisprudenza
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<strong>FOGLI</strong> <strong>DI</strong> <strong>LAVORO</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Diritto</strong> <strong>internazionale</strong> 3/2008<br />
scegliere <strong>il</strong> tipo di dichiarazione da rendere; <strong>per</strong> <strong>il</strong> depositario,<br />
che ha l’obbligo di comunicare le riserve agli Stati contraenti;<br />
<strong>per</strong> le parti attuali e potenziali del trattato, visto che <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio in<br />
merito alle riserve produce gli effetti previsti nella Convenzione<br />
di Vienna (art. 20 co. 5) 38 .<br />
Le difficoltà interpretative nascono innanzitutto dalla<br />
varietà delle ragioni che spingono gli Stati ad apporre dichiarazioni<br />
un<strong>il</strong>aterali ai trattati e dall’incertezza della terminologia ut<strong>il</strong>izzata.<br />
Infatti, gli Stati possono formulare dichiarazioni interpretative<br />
<strong>per</strong> rassicurare i Parlamenti nazionali, <strong>per</strong> salvaguardare la<br />
compatib<strong>il</strong>ità dei trattati con la disciplina interna, <strong>per</strong> richiamare<br />
principi di diritto <strong>internazionale</strong> generale ritenuti di particolare<br />
importanza, <strong>per</strong> ricordare la posizione assunta durante i negoziati,<br />
<strong>per</strong> rendere la dichiarazione più accettab<strong>il</strong>e alle altre parti e<br />
<strong>per</strong>sino <strong>per</strong> aggirare i divieti relativi all’apposizione di riserve 39 .<br />
Anche <strong>il</strong> carattere poco definito della terminologia ut<strong>il</strong>izzata<br />
ostacola l’interprete. In particolare, mentre le lingue latine<br />
sostanzialmente ut<strong>il</strong>izzano una gamma ristretta di termini (réserve<br />
e déclaration in francese, reserva e declaración in spagnolo,<br />
riserva e dichiarazione [interpretativa] in italiano, reserva e declaracão<br />
[interpretativa] in portoghese, rezervǎ e declaraţie [interpretativ]<br />
in rumeno), e lo stesso può dirsi <strong>per</strong> l’arabo, <strong>il</strong> tedesco<br />
e <strong>il</strong> greco, la terminologia anglosassone è più variegata, in<br />
particolare negli Stati Uniti, laddove vengono usati, oltre a reservation<br />
e (interpretative) declaration, anche i termini statement,<br />
understanding, proviso, interpretation, explanation e altri ancora<br />
40 . Inoltre, non mancano casi nei quali strumenti miranti allo<br />
38 A/CN. 4/491/Add. 4, p. 3 ss. E’ interessante notare come, attraverso<br />
una serie di questionari inviati agli Stati, sia stata realizzata una tabella contenente<br />
<strong>il</strong> numero delle riserve e delle dichiarazioni interpretative proposte da<br />
ciascuno Stato nella prassi diplomatica; tale metodo <strong>per</strong>mette di osservare che<br />
le dichiarazioni sull’interpretazione vengono ut<strong>il</strong>izzate con la stessa frequenza<br />
delle riserve, tanto che Pellet le definisce ‘sistematiche’, specie in campi quali<br />
i diritti umani o <strong>il</strong> disarmo.<br />
39 A/CN. 4/491/Add. 4, p. 6 ss.<br />
40 Gli understandings, strumenti propri della diplomazia nordamericana,<br />
sono equivalenti alle dichiarazioni interpretative, se non addirittura coincidenti<br />
con esse (sul punto si veda, ad esempio, M. M. WHITEMAN, Digest of International<br />
Law, cit., p. 192). C. LOGAN PIPER, «Reservations», cit., p. 298 s.,<br />
tuttavia, o<strong>per</strong>a una distinzione tra reservations, understandings e declarations:<br />
le seconde vengono definite al pari delle dichiarazioni interpretative, mentre le<br />
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