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FOGLI DI LAVORO per il Diritto internazionale 3 ... - Giurisprudenza

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<strong>FOGLI</strong> <strong>DI</strong> <strong>LAVORO</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Diritto</strong> <strong>internazionale</strong> 3/2008<br />

appare esiguo 2 , sebbene tali strumenti suscitino problematiche di<br />

grande r<strong>il</strong>ievo, meritevoli di maggiore approfondimento dottrinale.<br />

La prima questione che tali dichiarazioni pongono è di<br />

carattere strettamente interpretativo e riguarda la determinazione<br />

della loro natura. La dottrina si è interrogata inizialmente<br />

sull’opportunità di considerarle come riserve tout court (o, quantomeno,<br />

di assim<strong>il</strong>arle a queste) o di ricostruirle come categoria<br />

separata; una volta acquisito che le dichiarazioni<br />

sull’interpretazione costituiscono un genere autonomo, si è creato<br />

l’ulteriore problema di distinguere concretamente le due tipologie.<br />

Ad un secondo stadio, <strong>il</strong> problema è quello di determinare,<br />

sul piano applicativo, quale sia <strong>il</strong> regime delle dichiarazioni<br />

interpretative; dunque, vanno chiariti gli aspetti procedimentali<br />

della loro proposizione e va precisato quale sia <strong>il</strong> loro effetto e<br />

che ruolo esse ricoprano, concretamente, nell’interpretazione dei<br />

trattati.<br />

2. La Commissione del diritto <strong>internazionale</strong>, ponendosi<br />

in controtendenza rispetto alla prevalente dottrina internazionalistica,<br />

ha dedicato notevole spazio alle dichiarazioni interpre-<br />

2 Nella dottrina italiana l’unica monografia sul tema è costituita dal volume<br />

di R. SAPIENZA, Dichiarazioni interpretative un<strong>il</strong>aterali e trattati internazionali,<br />

M<strong>il</strong>ano, 1996, cui adde l’articolo, dello stesso Autore, «Les déclarations<br />

interprétatives un<strong>il</strong>atérales et l’interprétation des traités», in Revue générale<br />

de droit international public, 1999, 3, p. 601 ss. Nella dottrina straniera<br />

vanno segnalati <strong>il</strong> noto lavoro di D. M. MCRAE, «The Legal Effect of Interpretative<br />

Declarations», in British Yearbook of International Law, 1978, p. 155<br />

ss. e l’ampio studio di F. HORN, Reservations and Interpretative Declarations<br />

to Mult<strong>il</strong>ateral Treaties, Amsterdam, 1988. Più recente, ma di r<strong>il</strong>ievo comparativamente<br />

minore, G. MAISTO, «The Observations on the OECD Commentaries<br />

in the Interpretation of Tax Treaties», in Bulletin for International Taxation,<br />

2005, 1, p. 14 ss., che dedica specificamente alle dichiarazioni in esame<br />

le pp. 16-17. Una recente rassegna di riserve e dichiarazioni interpretative,<br />

corredata da materiale esplicativo, può essere letta in M. ASADA, «Reservations<br />

and Interpretative Declarations made by Japan in Signing or Ratifying<br />

Treaties (1990-2001)», in The Japanese Annual on International Law, 2003,<br />

p. 95 ss. Per la prassi del Segretario Generale delle Nazioni Unite si veda P. T.<br />

B. KOHONA, «Some Notable Developments in the Practice of the UN Secretary-General<br />

as Depositary of Mult<strong>il</strong>ateral Treaties: Reservations and Declarations»,<br />

in American Journal of International Law, 2005, 2, p. 433 ss.<br />

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